Dall’inseguimento al “double” del campione del Supercross a Ferrandis campione in carica, dai ritorni di Roczen e Dungey al debutto di Cairoli, dalle conferme di Anderson e Sexton al passaggio definitivo di Craig in 450cc: i temi della stagione outdoor 2022 sono innumerevoli
Sulle pagine di questo sito lo scriviamo ormai da mesi e, giunti ormai a pochi giorni dal via, lo ribadiamo un’ultima volta: la stagione 2022 del National, più propriamente detto Lucas Oil AMA Pro Motocross Championship, si preannuncia davvero infuocata. L’estate sta arrivando e questa, per quanto riguarda il motocross americano, significa outdoor.
È dal 1998 che gli intrecci di calendario tra National e Supercross sono venuti meno e questa separazione tra le due serie ha permesso a piloti e squadre di focalizzarsi con più meticolosità e una programmazione più definita su entrambi i campionati, anche se alla fine la “deriva” a stelle e strisce degli ultimi anni ha visto i protagonisti dell’altra costa dell’Atlantico concentrarsi sempre più sull’indoor lasciando da parte il motocross più tradizionale, che comunque resta l’elemento fondante di questo meraviglioso sport. I risultati di questa evoluzione (se così si può chiamare…) si sono riflettuti anche nelle più recenti edizioni del Motocross delle Nazioni, davvero deludenti per il non più invincibile Team USA. Quest’anno però l’evento caratterizzante della stagione del tassello andrà in scena proprio negli Stati Uniti, a Red Bud, dunque almeno per il 2022 bisognerà pensare all’outdoor americano da una prospettiva differente.
Quella che inizierà sabato dal Fox Raceway di Pala, in California, è l’edizione del cinquantenario del National. L’edizione numero 50 vera e propria, quella del 2021, si è conclusa con un risultato tanto storico quanto il traguardo raggiunto dall’AMA e dall’organizzazione del National: per la prima volta, infatti, il campionato statunitense ha incoronato due campioni non americani che peraltro non hanno nemmeno ricevuto una formazione d’oltreoceano, poiché naturalmente si ricordano i trascorsi di Dylan Ferrandis nel mondiale ma viene spesso (erroneamente) dimenticato che Jett Lawrence, negli anni in cui il fratello maggiore Hunter correva a sua volta nel mondiale, ha gareggiato nella serie europea outdoor.
I temi di questa stagione sono innumerevoli, ma iniziamo con il calendario e i relativi orari italiani per seguire le gare. Gli orari sono indicativi e si riferiscono all’inizio della prima sessione di qualifica e della prima delle quattro manche.
E andiamo ora a snocciolare, divise per categoria e per Casa, le tematiche legate al National 2022.
CLASSE 450cc
YAMAHA
Non si può che iniziare dal team Star Racing, che da quando ha rilevato anche il progetto 450cc di Yamaha ha dato la spinta finale e definitiva al rilancio dei Tre Diapason nella classe regina. La posizione di Yamaha è ancora più difficile che nel Supercross, perché se a gennaio si parlava di un Dylan Ferrandis in rampa di lancio e di un Eli Tomac con qualche punto di domanda pendente sul capo ora la situazione è completamente diversa.
Al via del National, infatti, si arriva con Ferrandis a sfoggiare una fiammante tabella rossa con il numero 1 e Tomac fresco dominatore di un Supercross vinto con pienissimo merito. A questo tuttavia va aggiunto che entrambi non sono nelle condizioni fisiche migliori: il francese sta cercando di ristabilirsi dall’infortunio ad un polso rimediato nel “tragico” main event di Detroit e secondo voci di corridoio non se la sta passando tuttora molto bene, mentre il pilota del Colorado si è fermato nelle ultime settimane per non complicare la distorsione ad un ginocchio di Atlanta. Nel frattempo entrambi hanno rinnovato il contratto con Yamaha per il 2023 e in particolare sembra che l’anno prossimo Tomac possa fermarsi dopo il Supercross, dunque questa potrebbe essere l’ultima stagione outdoor del #3.
Cosa prevedere, dunque? Sicuramente Tomac andrà in caccia del tanto agognato “double” con tutte le sue forze, perché dopo tre titoli National e due Supercross il desiderio di conquistare finalmente entrambi nello stesso anno deve essere importante e di grande spinta. Dall’altra parte Ferrandis è reduce da una stagione outdoor praticamente perfetta, con un 100% di podi assoluti in cassaforte e una consapevolezza in pista mai mostrata prima; il fisico potrebbe non essergli d’aiuto nei primissimi round, ma con il passare delle gare è più che lecito pensare che se il pilota di Avignone dovesse recuperare in maniera appropriata tornerebbe immediatamente ad essere uno dei riferimenti della categoria.
Ai margini, ma non troppo, di questo dualismo si pone Christian Craig. Il californiano, vincitore del titolo 250cc Ovest nel Supercross, è ora da considerarsi un pilota 450cc a tutti gli effetti visto il passaggio ormai prossimo a Husqvarna per il 2023, ma nonostante questo accordo sia solo da ufficializzare è vietato pensare che quella del #28 sia un’estate da separato in casa. Dopo avere parlato della sicurezza granitica messa in campo da Ferrandis nel 2021, bisogna affrontare analogo discorso per il pilota di San Diego: i momenti più difficili della sua carriera, caratterizzata da un’interminabile fila di infortuni e pure da un ritiro momentaneo dalle competizioni, sono finalmente alle spalle e il sole è tornato a splendere sul pilota e sulla sua famiglia. Lo ha dimostrato nel Supercross, correndo con un’apprezzabilissima fiducia nei propri mezzi e una mentalità molto differente anche solo rispetto al 2021. Il Craig versione 450cc, classe nella quale ha già maturato una lunga esperienza outdoor nelle stagioni passate, si preannuncia materiale da risultati di prestigio.
HONDA
L’unica certezza nel box HRC è che nel mondo del motocross nemmeno due piloti di altissimo profilo come Ken Roczen e Chase Sexton possano dare reali certezze. Il Supercross dell’Ala Dorata è stato decisamente dimenticabile nonostante le eccezionali prestazioni del pilota dell’Illinois, che tuttavia si è mostrato tanto veloce quanto drammaticamente poco concreto nei momenti clou, mentre il campione tedesco ha attraversato problemi fisici (e non solo) non indifferenti.
Fermatosi dopo la gara di Daytona nel mezzo di una sequela di risultati da galleria degli orrori, Roczen si è chiuso nell’intimità dei suoi cari cercando al contempo rimedi per i suoi continui malesseri. Inizialmente annunciato come uno stop a tempo indeterminato, pare che il pilota di Mattstedt sia riuscito a trovare una soluzione definitiva e a rimettersi in sesto in tempo per la stagione outdoor, dunque la curiosità di rivederlo in pista e di valutare di nuovo la sua condizione è tantissima. Le motivazioni sono sempre alte e Roczen lo ha mostrato appieno via social, con post spesso rivolti a chi lo giudica come un pilota sul viale del tramonto: dimenticare il fatto che “Kenny” abbia solo 28 anni e che sia un autentico animale da combattimento quando si tratta di riemergere da un qualsiasi tipo di difficoltà è un peccato molto grave. La storia insegna.
Sexton, che proprio nel National ha conquistato le sue prime due vittorie in 450cc, dovrà cercare di dare nuovamente sfoggio della regolarità di risultati e della scarsa inclinazione agli errori che lo ha caratterizzato in passato. Le motivazioni di un Supercross così colmo di occasioni perdute si potrebbero ritrovare nella smisurata ambizione e nella possibilità di trovare risultati di immenso prestigio nella top class per la prima volta, ma ora è il momento di dare prova di una maturazione completa che è sicuramente nelle corde del #23.
KTM
Dell’incredibile e quasi inspiegabile 2022 crossistico di KTM abbiamo già parlato e riparlato. L’addio di Marvin Musquin, già abbondantemente previsto da fine 2021, il forfait di Cooper Webb alla ricerca della bussola perduta e il passo indietro di un Jeffrey Herlings che invece sembrava pronto ad accettare la sfida americana hanno lasciato la struttura di Roger de Coster e Ian Harrison in una situazione quantomeno singolare e sicuramente impronosticabile.
Webb ha preferito disertare il National, campionato che ormai vede più come un allenamento competitivo, per ritrovare la forma fisica più adeguata al termine di un Supercross disastroso e soprattutto la confidenza con Aldon Baker, storico preparatore da cui il pilota del North Carolina si è separato a fine 2021 salvo poi tornare a campionato indoor in corso. L’intenzione è di correre qualche gara outdoor verso fine stagione, ma questo programma è tutt’altro che confermato anche perché in queste settimane si stanno tenendo importanti discussioni riguardo il rinnovo contrattuale del due volte iridato Supercross.
I piloti full-time di KTM per questo National sono pertanto due. Aaron Plessinger si è ristabilito dall’infortunio al braccio e sarà di nuovo ai nastri di partenza per dimenticare un inverno nero, affiancato dalla rientrante leggenda Ryan Dungey. Il pilota del Minnesota non necessita della minima presentazione e il suo palmarès parla abbondantemente da sé, ma la storia che vuole raccontare lo storico #5 è di quelle importanti e suggestive: un campione da 92 vittorie e 209 podi da professionista sarà ancora capace di confrontarsi con i migliori interpreti attuali di questo sport dopo cinque anni di inattività? Fare pronostici non è facile, ma scommettere su Dungey non è mai reato e il fatto che dall’iniziale programma di due round si sia già passati ad un tempo pieno suggerisce che il quattro volte campione del National abbia svolto adeguata preparazione prima di rilanciarsi nella mischia.
C’è poi la sfida delle sfide, quella che abbraccia i due mondi del motocross da sempre in lotta aperta ma poche volte realmente a confronto testa a testa. Il nove volte campione del mondo Antonio Cairoli sarà ai cancelletti di partenza dei primi due appuntamenti per coronare il suo sogno americano, sfumato all’apice della sua carriera per via delle politiche di KTM e ora rispolverato dalla stessa Casa austriaca. Cairoli scenderà in pista per divertire e divertirsi, ma si può tranquillamente contare sul fatto che la sua non sarà una gita turistica: i metodi di allenamento del siciliano in vista di impegni come questo non sono cambiati e il #222 si presenterà a Pala con l’intenzione di andare forte e di giocare possibilmente uno scherzo ai colleghi d’oltreoceano. Essere il primo italiano a salire sul podio o a vincere in un evento professionistico di motocross americano, poi, sarebbe l’ulteriore sigillo su una carriera leggendaria.
KAWASAKI
Il “Green Team” arriva ai nastri di partenza del National senza avere, con tutta probabilità, un obiettivo definito. Jason Anderson si è preso i galloni di caposquadra correndo la miglior stagione di Supercross della sua carriera nell’incredulità generale di appassionati e addetti ai lavori ormai certi del fatto che “El Hombre” avesse già raggiunto la vetta con il titolo 2018: “sky is the limit” si suol dire, ma quali sono le reali possibilità di un pilota che a 29 anni, dopo 11 di professionismo, alla voce delle vittorie assolute outdoor presenta ancora un rotondo zero su 90 eventi nonostante sia uno dei migliori rappresentanti del movimento americano e in uno stato di forma mai vissuto prima?
Dire con certezza dove possa arrivare Anderson in questo National è un esercizio complicatissimo, quindi se il #21 sarà in grado di giocarsi obiettivi più o meno grandi lo si scoprirà solo col trascorrere delle gare e degli eventi. È già inconfutabile, invece, il fatto che Kawasaki abbia puntato su un cavallo imprevedibilmente e incredibilmente giusto, andando oltre ogni più rosea aspettativa.
Anderson ha rappresentato un’autentica ancora di salvezza a fronte di un Adam Cianciarulo che sembra arrivato ad un punto di non ritorno. Il fisico del talento della Florida ha raggiunto un livello di fragilità estrema e la stagione 2022 del #9 si è chiusa con l’ennesimo infortunio, rimediato nel Supercross di San Diego. Cianciarulo impiegherà il resto di questa annata a rimettersi totalmente nella speranza che il 2023 possa essere finalmente l’anno del rilancio di una carriera che ha già incontrato troppi inciampi.
Il posto di Cianciarulo sarà preso da Joey Savatgy, a sua volta al rientro da uno stop per infortunio ma soprattutto al ritorno in Kawasaki dopo tre anni. Il pilota della Georgia si è nel frattempo arrangiato nella migliore maniera possibile su moto meno competitive, come l’ultima Suzuki “factory” e la KTM dell’ex team Rocky Mountain, ora l’occasione di riprendersi la scena su una sella ufficiale è molto ghiotta anche se pure in questo caso bisognerà valutare le sue effettive condizioni fisiche.
GAS GAS
Il team Troy Lee Designs parte da assoluto outsider, con un Justin Barcia reduce da una stagione di Supercross che da punti di vista differenti può essere vista come la migliore e allo stesso tempo come la peggiore della sua carriera.
Da una parte il newyorkese si è lasciato apprezzare per una costanza di risultati piuttosto insolita e soprattutto per avere quasi totalmente appiattito la sua linea dei piazzamenti, mantenendo un livello pressoché analogo in tutte e 17 le gare (nelle quali ha tagliato il traguardo in appena sei posizioni differenti, ossia tutte quelle tra la seconda e la nona fatta eccezione per quarta e ottava), ma dall’altra si è distinto per sfrenati eccessi nella sua condotta notoriamente sopra le righe, sfociando senza mezzi termini nell’antisportività più totale. I 13 punti di penalità rimediati nella stagione indoor oltre a togliergli il terzo posto in classifica lo hanno anche privato di una certa credibilità come pilota, nonostante i risultati siano stati complessivamente più che positivi.
Di certo “Bam Bam”, ad anni 30 e professionista dal 2009, non cambierà il suo modo di correre se non è mai riuscito a farlo prima d’ora. Tuttavia nel pieno di un periodo di probation già messo alla prova da episodi come Indianapolis e Salt Lake City, la condotta di gara del #51 dovrà essere necessariamente più tranquilla e questo potrebbe incidere sulle sue prestazioni. Il ruolo di mina vagante che tanto si addice a Barcia, almeno in fatto di possibilità per il campionato al via, sarà pienamente interpretato anche questa volta.
HUSQVARNA
C’era molta attesa per il ritorno di Malcolm Stewart sulle scene outdoor dopo sette anni, ma l’incidente con Barcia nel gran finale del Supercross ha riacutizzato un problema al ginocchio su cui “Mookie” aveva già corso nelle ultime fasi della serie indoor. Almeno per la prima parte di stagione Stewart non sarà della partita, ma la curiosità di rivederlo all’opera anche nel motocross più propriamente detto in quella che è senza problemi la miglior annata della sua carriera resta molta.
Fuori dai giochi anche Dean Wilson, che come Stewart sta recuperando da un infortunio e dovrebbe a sua volta entrare a campionato in corso. Lo scozzese sembra avere i mesi contati in Husqvarna, visto il prossimo arrivo di Craig e le prestazioni sempre discretamente deludenti degli ultimi anni, pertanto dovrà cercare di rimettersi in mostra per garantirsi comunque un futuro in un team di discreta caratura.
La campagna outdoor della squadra guidata da Nathan Ramsey inizierà pertanto con il solo Shane McElrath, chiamato a sostituire Wilson e in poco tempo rimasto come unica bandiera del marchio svedese del Gruppo KTM. McElrath ha disertato il National nel 2021 ed è reduce da un periodo di pausa forzata per la chiusura del team Rocky Mountain di cui faceva parte, per cui la sua situazione è di totale incognita ma le capacità del pilota del North Carolina già mostrate soprattutto in 250cc non devono essere messe in discussione.
Ecco un sunto dei piloti ufficiali al via del campionato 450cc:
CLASSE 250cc
HONDA
Nonostante le ultime annate dei campionati americani abbiano proposto Yamaha come forza preponderante per quanto riguarda la classe 250cc, l’accoppiata Honda al via di questo National si preannuncia come quella da battere e pure con un discreto margine da colmare per le altre squadre.
Jett Lawrence è il campione in carica e per la prima volta gareggerà con la tabella numero 1. Una grande responsabilità per il fenomeno australiano, che compirà 19 anni a campionato in corso e si è già candidato ad altissima voce come futuro pilota da battere in ogni contesto. Alla terza stagione completa da professionista è arrivato anche il primo titolo Supercross, quello della Costa Est vinto con grande merito e senza particolari discussioni, ora l’obiettivo è quello di confermare il primato outdoor prima di un possibile passaggio alla 450cc già dal 2023.
Dall’altra parte del box HRC c’è però il fratello maggiore Hunter, che nel Supercross si è preso il poco invidiabile primato storico del maggior numero di punti conquistati in una stagione della 250cc senza vincere il titolo. Con quattro vittorie e nove podi in dieci gare Hunter ha dimostrato di essere ormai un pilota “all-round”, competitivo sia negli stadi che nel motocross tradizionale, e la condizione fisica maturata nel corso della serie indoor potrebbe essere stata un trampolino di lancio ideale per questo National.
YAMAHA
Le prospettive di Yamaha sono cambiate di molto rispetto a quanto descritto in sede di presentazione del Supercross. Se l’impiego di Craig in 450cc era già previsto, ad avere messo i bastoni tra le ruote del team Star Racing sono stati gli infortuni in sequenza rimediati da tutti gli altri piloti durante la stagione indoor.
Lo stop più serio è sicuramente quello di Jeremy Martin, che dopo l’operazione alla spalla ha deciso di prendersi più tempo per recuperare e nel frattempo ha firmato con il team ClubMX per il 2023. Tutto lascia presagire che il #6 non sarà al via di questo campionato e che il Supercross di Arlington concluso al secondo posto sia stata la sua ultima apparizione con il team ufficiale Yamaha.
Justin Cooper e Colt Nichols, che di fatto hanno abdicato all’unisono dai troni Supercross conquistati nel 2021 dopo essersi scambiati di Costa, rientreranno per il National ma non possono mancare i dubbi riguardo il loro effettivo stato. Se Cooper, al ritorno dall’infortunio ad un piede nella pre-season, sembra in una situazione incoraggiante, c’è qualche perplessità in più attorno a Nichols che si è fratturato entrambe le braccia nella batteria inaugurale di Anaheim #1. A questo bisogna aggiungere che il pilota dell’Oklahoma non è mai stato la massima espressione della competitività al di fuori degli stadi, mentre il #32 parte da vice-campione in carica dopo avere mancato un clamoroso “double” per appena sei punti nel 2021.
Il lotto delle YZF250 ufficiali proporrà anche due giovani già “rodati” e due neo pro. Nate Thrasher e Levi Kitchen arrivano da mesi vissuti molto diversamente, con il primo che ha concluso alla grande un Supercross pur non memorabile grazie al successo nello showdown di Salt Lake City mentre la prima stagione intera da professionista del 21enne di Washougal è durata finora due gare con l’infortunio di Arlington. Entrambi hanno mostrato buone qualità anche nell’outdoor ma ancora a livello troppo sporadico: servirà più costanza.
Al debutto professionistico assoluto saranno invece Nick Romano e Matthew Leblanc. Il 17enne newyorkese è stato eletto pilota amatore dell’anno dall’AMA nel 2021 e sempre nella categoria che precede l’ingresso nel professionismo ha conquistato una moltitudine di titoli vestendo già i colori Yamaha; Leblanc, un anno più anziano rispetto a Romano e proveniente dalla Louisiana, correrà soltanto i primi due round in vista di un impegno full-time dal 2023.
KAWASAKI
Rientri di massa anche per Pro Circuit. Dopo avere portato a termine la serie indoor con l’infermeria piena, Mitch Payton e la sua équipe ritroveranno contemporaneamente Cameron McAdoo, Seth Hammaker e Jett Reynolds. Se per il primo si è già a conoscenza di un palmarès non certo invidiabile nel National, con zero podi su 32 partecipazioni, per quanto riguarda gli altri due non si ha ancora avuto modo di comprendere l’effettivo livello sulle piste tradizionali essendo il secondo un neo pro mentre il primo ha preso parte solo a tre round della stagione 2021 prima di farsi male.
Con grande fiducia, invece, riparte all’attacco Austin Forkner. Dopo l’ennesimo infortunio, causato da un fortuito incidente con Jett Lawrence ad Arlington, il talento del Missouri è tornato a brillare già dal suo rientro in pista aggiudicandosi anche una vittoria a Foxborough. La stagione estiva di Forkner si preannuncia ben diversa rispetto a quella dell’anno scorso, che fu invece un lungo riscaldamento nella speranza di un 2022 migliore: se il #33 dovesse evitare altri guai fisici, potrebbe rientrare tra i principali outsider di questo campionato.
Il quintetto verde si completa con Jo Shimoda, una delle più grandi delusioni del Supercross. Dal giapponese ci si aspettava un salto di qualità ulteriore dopo essersi giocato il titolo 2021, ma in mezzo ad uno schieramento più “ricco” come quello della Costa Ovest di quest’anno sono arrivati solo piazzamenti di immediato rincalzo con un solo podio e un infortunio ad una caviglia rimediato ad Anaheim #3. Come sempre il ruolo di Shimoda sarà quello del “dark horse”, un pilota che parte in sordina dalle retrovie ma che può diventare un potenziale protagonista da un momento all’altro.
HUSQVARNA
Per quanto riguarda le “Husky”, RJ Hampshire è da diversi anni uno dei principali specialisti americani dell’outdoor ma il problema del #24 è sempre il solito: il rendimento. Anche il secondo posto nella Costa Est del Supercross non ha del tutto convinto, alla luce delle tante uscite di scena durante il percorso ma anche e soprattutto per la fallosità dello stesso Hampshire, che dopo innumerevoli stagioni è riuscito finalmente a sbloccare il conteggio delle vittorie indoor ma non ha mai rappresentato una vera minaccia per il campione Lawrence.
La linea giovane del team Husqvarna propone poi Jalek Swoll, vincitore nell’incredulità generale a Mount Morris lo scorso anno e per il resto presenza molto discontinua nelle prime posizioni, e soprattutto Stilez Robertson. Le prestazioni del 20enne californiano, nonostante vari incidenti di percorso, hanno decisamente rubato l’occhio ai team di maggiore prestigio e i rumors più recenti lo vogliono all’interno dello squadrone Yamaha per il 2023. Se l’infortunio al polso rimediato dopo Detroit dovesse essere completamente risolto, un occhio di riguardo per la tabella #50 sarebbe d’obbligo.
Lo schieramento del marchio svedese si è rafforzato, per questo National, con l’arrivo di Joshua Varize, pupillo del team principal Nathan Ramsey sin dai suoi trascorsi giovanili con il team Orange Brigade gestito ai tempi dallo stesso ex pilota del Tennessee. Varize aveva già disputato gli ultimi due round del campionato 2021 sulla FC250 ufficiale con buoni risultati ed è reduce da un Supercross tutto sommato positivo in veste di privato “supportato”, ora l’occasione è definitiva e dovrà essere sfruttata.
GAS GAS
Con otto podi in 17 gare, la stagione indoor di Gas Gas è andata in archivio con grande soddisfazione. Per Michael Mosiman è arrivato il primo successo da professionista e il risultato di terza forza della Costa Ovest è stato conseguito con grande merito, mentre Pierce Brown ha replicato il piazzamento del compagno di squadra a Est pur fallendo ancora l’appuntamento con la vittoria.
Difficile definire la posizione dei piloti del team Troy Lee Designs nel contesto di un campionato outdoor. Mosiman ha già mostrato buoni numeri e non è mai riuscito a restare costantemente su un alto livello prestazionale soprattutto per vari acciacchi fisici, mentre Brown ha appena 13 eventi National all’attivo e tuttora non è chiaro quale possano essere i risultati raggiungibili dal pilota dello Utah. Senz’altro l’ottimo campionato negli stadi disputato da entrambi i piloti e una buona condizione fisica potranno rappresentare un punto di partenza adeguato per valutarne il livello.
KTM
Se la situazione di KTM in 450cc è stata definita incredibile e impronosticabile, in 250cc l’aggettivo “drammatica” è più che mai azzeccato. Lo stato di Max Vohland è tuttora incerto, dopo il duplice infortunio occorsogli durante il Supercross: il figlio d’arte sarà della partita, nonostante l’ultimo problema ad un pollice, e viste le tante difficoltà già affrontate dal punto di vista fisico in questi due anni è probabile che possa non essere protagonista da subito.
KTM è andata alla ricerca di piloti adatti ad affiancare il giovanissimo californiano ma ora non sono attese altre SX-F 250 ufficiali al via a breve termine. Si è parlato di McElrath, poi passato a Husqvarna 450cc, così come di Max Anstie, che ha rivelato di avere firmato un accordo per correre nel National tra qualche settimana parlando però di “colori nuovi” e dunque diversi da quelli della Casa austriaca con cui ha brevemente gareggiato nel Supercross.
Questi, dunque, i piloti ufficialmente impegnati nella classe 250cc:
Il National non verrà trasmesso da emittenti televisive italiane e l’unico modo per godersi lo spettacolo del campionato 2022 è l’abbonamento a MavTV Plus, servizio di streaming offerto dal canale televisivo statunitense che diffonderà le immagini di qualifiche e gare della serie in patria.
Immagini: KTM, HRC, Yamaha, Kawasaki, Gas Gas, Husqvarna, Antonio Cairoli Instagram, Matt Dowsey Instagram
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