Ty Gibbs vince la Dead On Tools 250 a Martinsville dopo aver tamponato il compagno di squadra Brandon Jones all’ultimo giro. In una gara ricca di caution, il finale è stato decisamente inaspettato e ovviamente ricco di polemiche
Ty Gibbs guadagna la sesta vittoria stagionale in un modo estremamente aggressivo, ossia mandando il compagno di squadra Brandon Jones a muro. Un gesto che oramai lo ha reso a tutti gli effetti uno dei villain dello sport. Per Ty il Championship 4 sarà un’arena “1 vs tutti”, dove per tutti si intende principalmente i piloti JR Motorsports.
Difatti, gli altri 3 classificati alle fase finale (Justin Allgaier, Josh Berry e Noah Gragson) sono piloti JR, così come lo sono Mayer, con cui ha avuto una lite finita a pugni (tra l’altro proprio a Martinsville) in primavera e Jones, pilota che prenderà il posto di Gragson sulla #9 la prossima stagione. Potrebbe non essere il finale di campionato più semplice per Toyota e Joe Gibbs Racing.
La NASCAR Xfinity Series arriva per il suo penultimo appuntamento, il trentaduesimo, al Martinsville Speedway, short track situato nell’omonima cittadina della Virginia. La Dead On Tools 250, la gara di oggi, sarà la più importante della stagione, escludendo il finale di Phoenix settimana prossima, visto che definirà i nomi dei partecipanti al Championship 4, i prescelti che potranno trionfare nella sfida definitiva per il titolo.
Martinsville è un circuito storico per il mondo stock car, sia per la costruzione datata 1947, sia per la presenza in NASCAR durante ogni stagione del campionato. Lo short track più breve del calendario, data la lunghezza di appena 0.526 miglia (847 metri per noi europei), non ha subito grosse modifiche da quando è stato asfaltato nel 1955. L’unica degna di nota, datata 1999, è la modifica della pit lane, diventata unica e non più divisa sui due rettilinei, separati da curve strettissime dal banking non particolarmente ampio.
La Dead On Tools 250, gara autunnale a Martinsville, non ha invece una grande storia da portarsi dietro. Nonostante fosse presente nella Xfinity Series nella stagione inaugurale e per alcune annate successive (fino al 1994), è sparita per molto tempo dai calendari della classe intermedia, tornando nel 2020 per via della pandemia di Covid che ha costretto gli organizzatori a rivedere le gare da svolgere. Anche in questa edizione, ultima prova del Round of 8, i giri saranno 250.
Sono 40 gli iscritti alla gara. Visti i 38 posti in griglia, saranno 2 i partecipanti all’evento a dover abbandonare il tracciato prima della green flag. Ogni auto dovrà percorrere 2 giri durante le qualifiche. Il migliore di essi stabilirà la posizione di partenza.
Brandon Jones, pilota della Toyota #19 di Joe Gibbs Racing, è il poleman di giornata, con il tempo di 19.832″, più lento del record di un decimo di secondo, fatto segnare da Ty Gibbs questa primavera. Accanto a lui ci sarà Sheldon Creed, sulla Chevrolet #2 di Richard Childress Racing, 31 millesimi più lento del primo classificato.
A guidare i playoff driver situati dopo la prima fila c’è Ty Gibbs, recordman del tracciato, in quarta posizione, inseguito a ruota da Gragson e Allgaier. Allmendinger, nono, si trova davanti a Berry, tredicesimo ma tranquillo, visto che è già passato al Championship 4, e a Mayer, ventiduesimo e in una situazione playoff tutt’altro che splendida. Hill (ai playoff), Hemric e Weatherman non riescono a siglare un giro valido. Dovranno quindi partire dal fondo.
Dawson Cram, sulla #47 di Mike Harmon Racing, e Ronnie Bassett Jr., sulla #77 del team di famiglia, Bassett Racing, sono esclusi dalla gara. Nonostante abbiano fatto segnare un tempo valido, sono stati molto più lenti di tutti gli altri, e, vista la natura part timer delle loro vetture, eliminati.
La gara
La gara regala ottimi presagi fin dalla partenza, posticipata di un paio di giri dietro la pace car per una molla in pista. Allo sventolare della bandiera verde Jones sfrutta bene l’interno e prende la prima posizione a danno di Creed, che rimane secondo.
Durante il primo stage, molto tranquillo, non si verificano grossi inconvenienti. Uno fra questi è, però, il contatto in curva 2 del giro di 19 fra Allgaier e Allmendinger. AJ colpisce Justin, ma per correttezza gli rende la posizione dopo pochi metri. Grande sportività fra i due rivali, entrambi in una lotta accesa per il passaggio del turno. Bisogna però anticipare che le altre battaglie fra i due non finiranno in modo positivo.
Appena dopo il sorpasso di Gibbs ai danni di Creed, con la conseguente doppietta momentanea JGR, arriva la prima caution. Un problema ai freni manda lungo Emerling che colpisce Graf Jr. al giro 34. I due si chiariscono subito, anche se devono fermarsi a riparare i danni alla carrozzeria. Anche Gragson si ferma, pensando di poter fregare la concorrenza con un pit anticipato potendo sfruttare il vantaggio strategico della vittoria di Miami. Ironia della sorte, dovrà ripartire in fondo al gruppo a causa dello speeding in pit lane. Lucky dog per Yeley.
Alla ripartenza Jones riesce ad avere la meglio su Gibbs, che a differenza sua, si trova attardato allo stacco di frizione. Qui lotta con Sammy Smith, suo teammate, per una tornata, salvo prendere definitivamente la P2, nell’attesa di una rimonta che lo possa portare davanti al compagno di squadra.
Prima di fine stage si intravede qualche altro contatto che però non causa danni. Al giro 45 si toccano Allgaier e Herbst, mentre al giro successivo è il turno di Allmendinger e Berry, in quella che appare una strategia pianificata del JR Motorsports, ovvero far “impazzire” un AJ già in difficoltà psicologica (almeno all’apparenza) in questa stagione. La seconda spinta di Allmendinger porta la #8 a toccarsi in uscita di curva 2 dalla #10, guidata da Cassill, che rischia di girarsi.
Gli ultimi 10 giri di stage sono un campo di battaglia per la sesta posizione. Creed, in difficoltà di assetto, si difende, mentre dietro di lui si forma un trenino che cerca di sovrastare le altre vetture. Allgaier, Allmendinger, Herbst e Mayer inseguono il rookie di RCR nella speranza di guadagnare qualche posizione.
Prima del giro 60, dove verrà sventolata la bandiera biancoverde, c’è un fatto di cronaca interessante. Bayley Currey, probabilmente per un cedimento della vettura, vira dritto in curva 2, urtando contro le barriere a forte velocità. L’auto appare irrimediabilmente danneggiata, ma il texano riesce in qualche modo a portarla in pit lane, dove si può ritirare senza causare problemi a nessuno. In sintesi non un compleanno felice per lui.
Finisce così lo stage 1. Jones vince, da pilota obbligato poi a farlo per qualificarsi al Championship 4, inseguito a ruota da uno scattante Gibbs. Più distanti Allgaier, Berry e Smith chiudono la top 5, ma i primi due sono stati di un altro livello. Da notare la decima posizione finale di Hill, partito dal fondo per non aver affrontato le qualifiche per la rottura del radiatore e aver preso un to the rear prima della gara. Pit generale per quasi tutti e lucky dog per Mason Massey, che riuscirà addirittura a partire tra i primi 10 grazie al wave around.
Il secondo stage vede le vetture di Joe Gibbs Racing abbandonare la prima fila, ora dominata da JR. Gragson, fermatosi apposta in precedenza, sfrutta al meglio lo stacco di frizione, ponendosi dominante su Allgaier, sprofondato dietro a molti piloti, probabilmente per un errore nel cambio marcia.
A questo punto Jones e Gibbs si trovano a inseguire la #9. Quello che risulta chiaro fin da subito è che il passo di Ty è superiore a quello di chiunque altro sul tracciato. Al giro 82, dopo diversi tentativi poco riusciti, la #54 si impone sull’auto compagna di team. Alla tornata numero 88 agguanta e supera anche Gragson. Ty Gibbs guida la Dead On Tools 250 e non sembra voler cedere la testa per nessun motivo.
Le gomme montate con 25 giri di anticipo rispetto agli avversari cominciano a tradire Noah Gragson, che viene recuperato e superato senza problemi da una gran fetta di top driver. Il pilota della #9 è, però, molto fortunato. Al giro 106 esce una caution
Landon Cassill ha un problema alla gomma posteriore destra, che lo porta contro le barriere in curva 3. La dinamica è molto simile a quella che ha costretto Currey al ritiro. Nonostante abbia provato a rimanere in pista, la sospensione anteriore destra della #10 è troppo danneggiata per permettere al pilota Kaulig di correre in sicurezza. C’è quindi il secondo ritiro.
Tutti i piloti approfittano per una sosta anticipata, con pochissime e altrettanto rilevanti eccezioni. Massey si guadagna il secondo lucky dog di giornata prima dello sprint che condurrà i piloti a metà gara.
Allgaier, che non si è fermato per prendere punti importanti, scatta bene dall’esterno. Gibbs non sembra avere la forza di poter superare il veterano Chevy, ma dopo qualche giro il giovane nipote del capo-squadra attacca il leader in curva 4 e lo supera. Dopo altre 3 tornate si conclude il secondo stage senza ulteriori notizie di cronaca.
Ty Gibbs si porta a casa il suo primo stage di giornata, seguito a ruota da Allgaier. Allmendinger (che dunque non perde troppi punti da Justin), Gragson e Sanchez terminano in top 5, ma restano distanti dai primi due, su un altro pianeta negli stint brevi. Nonostante si fossero fermati una quindicina di giri prima, i piloti decidono di effettuare cambio gomme e rabbocco anche prima dell’inizio della fase finale di gara. In tutto Yeley si riporta nel giro di testa dopo aver sfruttato il secondo lucky dog di giornata.
I 130 giri dello stage finale iniziano in modo tranquillo, molto differente rispetto alla parte finale di questa gara. Berry saluta Smith, che sembra soffrire nella fase iniziale di questo stage. Il part timer sulla #18 si sta comportando in modo opposto rispetto a Gibbs e Allmendinger, in grande spolvero dopo un pit non molto entusiasmante.
Al giro 161 esce la quinta caution di giornata. Yeley, che oggi si è approfittato più volte del regime di neutralizzazione della gara per sdoppiarsi, si gira in curva 3, danneggiando il posteriore. Approfittando della sosta generale e delle riparazioni della #66, Finchum e Mills si ritirano nel box. Durante la sosta generale ci sono problemi per Austin Hill. Il Rookie of the year 2022 della serie sbaglia il suo parcheggio in piazzola e deve fare manovra per poter tornare in pit lane.
La ripartenza, con a capo Jones e Berry, tende fin da subito a sorridere al primo dei due, ma non per molto. Gibbs fa piazza pulita, in senso buono in questo caso, di entrambi in pochissimi giri, riportandosi in prima posizione. Durante la battaglia fra Smith, Hill e Allgaier (che per qualificarsi deve finire non più di una posizione dietro ad Allmendinger ma ora AJ gli sta scappando via) per le posizioni di rincalzo i danni costringono Yeley al ritiro.
Nuova caution al giro 194. Questa volta la responsabilità se la devono smezzare Howie DiSavino III e Kris Wright. Il primo ha tentato l’attacco in curva 3 sulla vettura di Brandonbilt che però ha stretto la traiettoria invece di allargare. Di conseguenza i due si sono toccati e girati, permettendo la neutralizzazione della gara. Ironia della sorte, durante i pit di Allmendinger e Hill, sarà Brandon Brown, pilota originario della #68, a prendersi il lucky dog e, quindi, recuperare un giro.
La nuova ripartenza dura decisamente poco. Già al primo giro si verifica un contatto in curva 4 fra Hemric e Sieg. Il pilota Chevy colpisce il posteriore della Ford #39, spedendola contro le barriere. Lo scontro fra due dei partecipanti ai playoff eliminati al dopo il Round of 12 costringe il pilota RSS al ritiro. Con questo ritiro Ty Gibbs si trova matematicamente al Championship 4 e resta solo un posto da assegnare. Secondo lucky dog per Brown.
Altra ripartenza, altro incidente. Sempre in curva 4, durante il primo giro, si gira Snider, bloccando tutta la pista e piloti dietro di sé. Tra di loro Emerling colpisce un’altra vettura e si ritira. Stessa sorte per Parsons. Ultimo lucky dog per Brown, ora a pieni giri. Hill, che invece è tornato al pit per una sistemata alla carrozzeria, sfogherà il suo dissenso, e la rabbia per aver perso i punti potenzialmente decisivi per la qualificazione, nel dopogara cercando il confronto fisico con Myatt Snider.
Dopo 3 caution consecutive, finalmente i piloti sono liberi di scatenarsi in pista. Gibbs parte benissimo riuscendo a tenersi dietro Gragson. Anche Jones si mette dietro fin da subito il pilota JR, che, ironia della sorte, lo sostituirà sulla #9 nel 2023. L’obiettivo di Brandon è solo uno: vincere la gara e guadagnarsi il passaggio al Championship 4.
In pochi giri è guerra per il passaggio di turno fra Allmendinger e Allgaier. I due veterani Chevrolet sanno che solo uno di loro può giocarsi il titolo a Phoenix, perciò inneggiano un duello lungo diverse tornate, in cui sfoderano le peggiori armi e le mosse più infide, tra contatti e spintoni. Proprio una sportellata di Allgaier causerà una foratura sulla vettura di Allmendinger, che chiamerà la decima caution di giornata.
Il testacoda della #16 in curva 1 del giro 235 richiama in pista la pace car. Per il quarantenne ai playoff la foratura è quasi una sentenza. Gli servirà un miracolo per ripetere la possibilità di giocarsi il titolo. Dopo il pit e il lucky dog di Williams la pace car torna parcheggiata in pit lane.
La Supra non riesce nemmeno a fare manovra che deve già rientrare. Stavolta la colpa è del testacoda di Weatherman e Brown in curva 4 durante il primo giro della ripartenza. Il pilota del team di Jesse Iwuji si ritira subito. Lucky dog per AJ Allmendinger, che torna subito allo stesso giro dei rivali per il titolo.
Mancano 2 giri alla conclusione della gara, verrà chiamata ancora la bandiera gialla per andare in overtime? Decisamente sì. La lotta per la vittoria fra le tre vetture JGR si fa aspra quando Ty Gibbs, incurante del rischio, attacca Jones in curva 4 per prendersi la prima posizione. Jones tiene la vettura fuori controllo, ma nel mentre colpisce Smith, che impatta contro le barriere e, di conseguenza, fora la gomma posteriore destra. McLaughlin si approfitta del caos per recuperare un giro.
Il primo overtime si interrompe già alla seconda curva. Allgaier, interno, tocca il compagno di squadra Berry, partito all’esterno nella fila più avanti, facendolo girare. La #8 ha qualche danno e decide di tornare ai pit per un cambio gomme rapido con riparazioni annesse.
Secondo overtime, quello decisivo. Gragson parte esterno in prima fila fiutando problemi, Gibbs interno. Il pilota Chevy vuole la nona vittoria stagionale, perciò cerca subito di prendere il largo sfruttando il poco banking che offre la pista, ma non ha fatto i conti con Jones, che, partito interno in seconda fila, si porta subito all’attacco di Gibbs, superandolo dopo curva 2. Gragson non ha spazio e deve retrocedere alle spalle delle due Toyota.
Brandon Jones è di nuovo in testa. In caso di vittoria, nonostante le ultime due gare non fossero eclatanti a livello di risultati, avrebbe il passaggio sicuro al Championship 4, con la possibilità di diventare campione 2022 di NASCAR Xfinity Series. In curva 1, però cambia tutto.
Gibbs allunga la staccata e colpisce il compagno di squadra, mandandolo contro le barriere. Viene esposta la caution che, da regolamento, quando appare durante l’ultimo giro indica la fine della gara.
Ty Gibbs vince la Dead On Tools 250 in modo non convenzionale. Durante la sua esultanza il pubblico si lancia in gesti di supporto alla sua impresa (molti insulti e più di qualche buuu che arriva dalle gradinate). La sesta vittoria stagionale (decima in carriera) non è stata sicuramente la più apprezzata, visto che avrebbe potuto riuscire nell’impresa anche in modo pulito, ma anche per l’atteggiamento successivo, privo di rimorsi e che punta tutto sulla religione.
Ovviamente le critiche sono immediate, sia da parte dei colleghi in pista, sia da parte di quelli che hanno solo visto la gara. In molti, infatti, non perdonano una manovra del genere nei confronti di un compagno di squadra che era ad un giro dal Championship 4.
La mossa di Gibbs si potrebbe rivelare poco oculata, sia per le dinamiche interne al team nella prossima settimana, sia per la gestione generale di Phoenix. Ai fini statistici è un male per lui il fatto che Jones non abbia conquistato il posto al Championship 4 vincendo la gara dato che sarà solo contro i 3 del JR Motorsports.
Creed, Herbst, Gragson e Allgaier chiudono la top 5. Escludendo Mayer, sesto, gli altri playoff driver hanno terminato in posizioni arretrate. Hill ha chiuso nono, Allmendinger sedicesimo e Jones, complice l’incidente dell’ultimo giro, ventitreesimo. Ottima prova per il campione in carica di ARCA Menards Series, Nick Sanchez, settimo sulla vettura di Big Machine Racing dopo un finale in crescendo.
I risultati odierni
La classifica della “Dead On Tools 250”
La classifica generale
Così la griglia playoff al termine del “Round of 8”
Berry, Gragson e Gibbs hanno ottenuto il passaggio al Championship 4 grazie alla vittoria. Ora non resta altro che sapere il quarto nome fra i qualificati alla fase finale del campionato, ossia chi, fra i 5 piloti rimasti al Round of 8, è quello con il maggior numero di punti.
Justin Allgaier si aggiudica l’ultimo posto disponibile. AJ Allmendinger esce sconfitto per 12 punti insieme ad Austin Hill, Sam Mayer e Brandon Jones i quali dunque saranno quindi spettatori della fase finale della lotta al titolo.
I prossimi appuntamenti
Manca solo il gran finale, i 200 giri più lunghi e carichi di tensione della stagione. L’unico appuntamento mancante è il trentatreesimo, la NASCAR Xfinity Series Championship Race a Phoenix, unico round del Championship 4. Per scoprire chi sarà il campione della serie bisognerà aspettare la fine della gara, con partenza fissata alle nostre 23.00 di sabato 5 novembre.
A Martinsville, domenica 30 ottobre alle 19.00 con diretta su Mola TV e NASCAR Trackpass, partirà invece la Xfinity 500, trentacinquesimo e penultimo appuntamento stagionale, ultimo del Round of 8, di NASCAR Cup Series. Saranno 500 giri i che i migliori piloti di stock car percorreranno stasera e che potranno permettere di scoprire chi saranno i piloti in grado di giocarsi il titolo al Championship 4 di settimana prossima. A partire dalla pole position sarà Kyle Larson.
Immagine: Media NASCAR
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