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NASCAR | Xfinity Series: Ty Gibbs conquista anche Atlanta

di Gabriele Dri
NascarLiveITA
Pubblicato il 20 Marzo 2022 - 17:55
Tempo di lettura: 14 minuti
ARTICOLO DI ARCHIVIO
NASCAR | Xfinity Series: Ty Gibbs conquista anche Atlanta
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JR Motorsports e Kaulig Racing controllano le prime due stage, ma la selezione dovuta agli incidenti lascia davanti pochi big e diversi outsider. Al secondo overtime Gibbs scavalca il rivale Sieg e si prende la seconda vittoria stagionale


Due stage tranquille e poi una serie di incidenti in stile superspeedway, esattamente come per i Truck: questa la sintesi della gara della Xfinity Series sul rinnovato ovale di Atlanta. Nella serie di ripartenza finali, inclusi due overtime, a prevalere è stato Ty Gibbs che ha conquistato così la vittoria stagionale, il tutto malgrado un grossolano errore in pit lane a causa del sole basso. Ko invece tutto il JR Motorsports anche a causa del big one e dunque la striscia di top3 di Gragson è giunta al termine mentre è emerso il suo principale rivale per il titolo.

La gara

Così come per la Truck Series, il venerdì ha fatto saltare le qualifiche e le libere si disputano a poche ore dalla gara. L’algoritmo mette in pole il dominatore di questo 2022, ovvero Noah Gragson, davanti a Berry, Jones, Gibbs e Bayne che ha aggiunto questa corsa al suo programma originario. Per modifiche in parco chiuso scattano dal fondo Mills, Jeffrey Earnhardt, Hezemans, Ryan Sieg e Parsons. Inoltre viene deciso di fissare una competition caution al giro 20, dunque a metà della prima stage che si preannuncia in linea con le dinamiche dei Truck.

I colpi di scena iniziano subito: durante i giri di formazione Herbst si ferma ai box per un problema alla anteriore destra e, pur ripartendo subito dopo il pit stop, deve schierarsi in coda. Alla bandiera verde Gragson scatta bene sulla spinta di Jones e si mette subito all’esterno davanti al compagno di squadra Berry. Anche Gibbs prova ad infilarsi fra Josh e Brandon, ma non ce la fa; in coda invece il gruppo si spezza subito.

https://twitter.com/NASCAR_Xfinity/status/1505299700265541636?s=20&t=RwIXJtqjsA8ZPm8s82EFGA

Gragson deve coprire le due corsie e ce la fa bene, ma le corsie diventano presto tre perché Allmendinger finisce nel mezzo, paga il sovrasterzo e perde qualche posizione. Pian piano però si forma inevitabilmente la fila indiana e ad approfittare di questo rimescolamento è proprio Allmendinger che, con l’aiuto di Hemric (che poco dopo sarà il primo di tanti ad accusare problemi di surriscaldamento), risale dal settimo al terzo posto. Dietro di loro il più attivo è Creed che fin da subito si fa notare per la sua aggressività.

Gli ultimi attacchi prima della competition caution sono quelli del JR Motorsports con Allgaier, Mayer e Berry protagonisti e poi quello di Kaulig con l’obiettivo di far saltare dalla fila Jones ma a perdere terreno è anche Hemric. Gragson dunque alla caution precede Allmendinger, Jones, Gibbs (anch’egli in versione teiera fumante), Hemric, Bayne, Allgaier, Mayer, Berry e Brown.

Il fatto di avere ben sei set di gomme fresche permette molte strategie fin da subito, infatti ai box il gruppo si spezza con Allmendinger, Hemric (doppia sosta), Snider, Alfredo, Cassill, Herbst, Weatherman, Buford, Graf, Sieg, Karam, Martins, Labbé, Lee, Earnhardt, Williams ed Iwuji che montano pneumatici freschi.

Si riparte ai -14 con Gragson sempre al comando affiancato da Jones; Brandon cerca subito il side draft su Gibbs che spinge Noah, ma arriva Mayer in aiuto di Gragson e quindi la #9 rimane prima e la corsia interna si svuota subito. Tuttavia qui rimangono Mayer, Bayne e Brown e cercano di resistere finché possono. Ai -10 Snider bacia il muro e finisce in coda; per Myatt sembra essere un’altra gara no, e invece il finale riserverà sorprese.

L’interno ha fatto bene a non mollare, infatti quando Berry ci salta su allora il trenino inizia a recuperare terreno. Gragson è costretto a difendere due corsie e ai -6 manca un blocco all’esterno perdendo così la prima posizione. Noah deve passare all’interno dunque, ma trova però i compagni di squadra ad aiutarlo contro il trenino JGR che c’è alla sua destra ed il contro sorpasso riesce.

La top7 è un monopolio di JRM e JGR ed il duello è molto bello, alla fine però a prevalere è il primo team anche con l’aiuto di Allgaier che è arrivato con i teammate. Negli ultimi giri, mentre Jeb Burton è nella top10 dopo aver completato un sorpasso al pelo anche lui ha problemi di surriscaldamento, Gibbs viene fatto saltare dalla linea, Jones perde posizioni e finisce largo anche lui e dunque il poker JRM è servito.

A vincere la prima stage però non è Gragson, infatti Noah si distrae, non si accorge che è l’ultimo giro e in curva4 lascia la porta aperta a Berry che si prende il traguardo intermedio davanti allo stesso Gragson e poi Allgaier, Mayer, Bayne, Austin Hill, Jeb Burton, Brown, Jones e Moffitt.

Al break ci sono altre soste, ma la maggioranza cambia due gomme ed Allmendinger, sfruttando il pit precedente, è davanti a Buford, Cassill, Hemrick, Sieg, Martins, Karam, Hill, Allgaier e Bayne mentre Berry scivola con un pit completo al 15° posto; Jones e Currey si prendono una penalità.

Al choose cone la prima fila è tutta Kaulig e a spingere di più è Hill su Cassill, ma nonostante questo a rimanere primo è Allmendinger. La seconda stage è molto tranquilla e non ci sono grossi scossoni. Ci sono solo due grandi colpi di scena: il primo arriva subito e riguarda Gragson che, nella smania di rimontare dal 21° posto, decide di andare esterno in un 3-wide che diventa 4-wide e bacia il muro; la foratura e la sosta gli costano un giro di ritardo.

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Pochi secondi più tardi anche Herbst deve andare ai box, solo che nel suo caso il problema è il surriscaldamento. Dopo un veloce pit Riley riparte con due giri di ritardo.

In vetta, intanto, l’interno è praticamente imploso e la corsia esterna con Allmendinger, Hemric, Buford, Martins e Karam (la coppia dell’Alpha Prime Racing) guida la corsa. La fila indiana però non è ancora organizzata e non viaggia lungo il muro, anzi è più al centro della pista; Bayne prova ad approfittarne con un attacco ma viene respinto. Ai -20 ci provano anche Bayne e di nuovo Cassill raggiunti poi anche da Allgaier, ma i risultati non si vedono.

Ai -10 l’attacco passa dalle vetture di Creed e Hill, con Sheldon che rischia grosso con Jeb Burton e quest’ultimo fa sentire il suo disappunto tamburellando con il suo muso il paraurti della #2. Il clou però è in coda: Hezemans e poi Currey vengono doppiati e dunque salta il lucky dog di Gragson.

L’ultimo attacco è di Hill che ci prova con Cassill, Allgaier e Sieg, pure Bayne ci prova ma il suo 3-wide nel mezzo fra Brown ed Hill non va a buon fine. Allmendinger vince indisturbato la seconda stage davanti ad Hemric, Buford, Martins, Karam, Creed, Brown, Hill, Burton e Cassill.

Al box le strategie si mischiano ancora e nel mix di due o quattro gomme al comando passa Creed davanti al compagno di squadra Hill, Bayne, Hemric, ed Allmendinger; Gibbs manca il suo stallo e precipita al 29° posto, Gragson ed Herbst, sfruttando il degrado quasi nullo delle gomme, rischiano con la wave around e quindi Noah torna a pieni giri mentre Riley è a -1.

Ai box non ci sono penalità, ma arrivano al choose cone: il sole sta tramontando in curva1 ed Hemric, accecato, si accorge in ritardo del cono e quindi finisce in coda così come Brown e Weatherman (e anche Gibbs in pit lane poco prima). Davanti Creed, Hill e Bayne scelgono tutti l’esterno ed Allmendinger si trova in prima fila alla green dei -75.

AJ non scatta al meglio e quindi a prevalere è il tandem RCR prevale con Creed davanti a Hill. A salvare Allmendinger dallo scivolare indietro ci pensa Mayer, ma alla fine Sam molla la #16 e con lei ci rimane Sieg. Ma persino il pilota del Kaulig Racing alza bandiera bianca ed ai -70 trova un buco nella fila indiana che si sta formando.

A sorpresa però l’interno risale con altre tre vetture: Snider, Gibbs e Gragson ed in fretta in molti devono tenere d’occhio la loro rimonta. Non riescono a saltarci su Allmendinger e Buford, Bayne invece sì e diventa lui la locomotiva che ai -64 passa al comando. Trevor va subito all’esterno a coprire Creed, ma Snider (malgrado per un attimo Gragson dietro di lui debba alzare il piede) al giro 101 è al comando; è solo una breve fase visto che poi la #18 torna davanti.

Poco più tardi arriva la caution che accende le micce per il finale: dopo la foratura alla posteriore destra di Mayer, l’arrembante (fin troppo) Jeb Burton va 3-wide nel mezzo ed in curva2 tocca l’incolpevole (e sfortunato nel 2022 malgrado buone prestazioni) Buford che va a muro coinvolgendo anche Alfredo e Clements che, come a Daytona nei confronti di Dollar, si lamenterà su Twitter con chi ha causato l’incidente.

Malgrado si sia aperta la finestra dell’ultima sosta, ai box non ci vanno tutti: Bayne, Gibbs (a cui dicono che è a corto di un giro e mezzo) ed Hill rimangono in pista mentre si fermano Snider, Gragson e tanti altri; Karam deve pittare due volte perché ha perso un finestrino. Alla ripartenza si nota come non si siano fermati solo Bayne, Gibbs, Hill, Creed, Jones, Graf e Brown, ma la loro strategia è quella vincente.

Si riparte ai -51 con il JGR compatto all’esterno mentre il RCR è all’interno. La lotta fra i tandem va a favore di Bayne e compagni non solo per la posizione in pista ma anche per la benzina, dato che in curva4 Hemric perde il controllo e travolge Brown mentre Hezemans finisce nell’erba e perde lo splitter.

Dopo una lunghissima caution (fin troppo) la green sventola ai -41 ed i tandem citati in precedenza tornano in scena; l’esito è lo stesso anche perché il trenino RCR, come in tutta la gara, è molto scomposto e quindi la velocità non è ottimale, quindi Hill e Creed escono dalla top5.

Il Joe Gibbs Racing sembra in controllo, ma la serie di caution è solo all’inizio: ai -35 Mayer (quando era lucky dog ma con l’incidente non può esserlo) finisce in testacoda per un’altra foratura e quindi si torna dietro alla pace car. Dietro tutti sono ormai a posto con la benzina e le gomme non si consumano, allora nessuno va ai box.

Al choose cone all’esterno va ancora il JGR compatto, all’interno ora invece c’è il Kaulig Racing con Allmendinger e Cassill. Prevalgono ancora le Toyota ed AJ è ancora una volta costretto a cercare un buco nella fila indiana alla sua destra, ma lo manca sia con Jones che con Brown e così perde velocità. A salvare la corsia interna ci pensa così Hill che esce dalla scia del JGR e costringe Bayne ad intervenire in prima persona; Creed invece sfiora il muro.

Ai -25 tuttavia arriva un’altra caution: proprio Creed continua con la sua aggressività, cerca di infilarsi fra Brown e Berry ma lo spazio non c’è e così Brandon finisce in testacoda; anche la #2 rimedia dei danni e è costretta ad una sosta ai box che si concede soltanto anche Allgaier.

La sorpresa davanti però è che alla moviola è dato in testa Hill su Bayne e dietro il trenino JGR si spezza, infatti al cono all’esterno ci vanno i due leader con Allmendinger, all’interno invece Gibbs con Jones ed il sorprendente Weatherman. La bandiera verde sventola ai -20 e l’esterno prevale con Austin.

Il muretto Kaulig nota subito che questa corsia sta andando velocissima rispetto all’altra (Gibbs sta crollando) e chiedono ad Allmendinger di rimanere in scia ad Hill e Bayne per stare al sicuro in attesa del finale, anche perché Gibbs e Jones si sono già arresi ed hanno trovato un buco nella fila indiana che si sta formando. Ed invece AJ attacca ed insieme a Cassil fa saltare Bayne (non felice) dal treno ed ora i due mettono nel mirino il leader Hill.

Bayne non si arrende e attacca di nuovo all’interno con Sieg, la rimonta è costante ma inesorabile, al punto che Trevor si affianca ad AJ e questo è un vantaggio per Hill perché il duo Kaulig non ha più lo spazio per attaccare. La miccia però è accesa è la bomba chiamata big one scoppia poco dopo ai -11.

Bayne attacca, Hill blocca duro e all’ultimo istante (ed Allmendinger critica questo), ma non tocca la #18 che scivola larga verso il muro e perde terreno. Bayne finisce 3-wide in curva2 con Berry e Gragson ed il contatto innesca l’incidente che coinvolge anche Allgaier, Mayer (tutto il JRM ko), Burton, Labbé, Parsons e la coppia Karam-Martins. Brown, che aveva forato poco prima sotto green, torna a pieni giri.

Dopo una lunga caution la nuova classifica vede Hill al comando su Sieg, Allmendinger, Snider, Cassill, Herbst, Gibbs, Jones, Weatherman e Moffitt; al choose cone prima della ripartenza i primi tre vanno tutti all’esterno dunque Snider si presenta in prima fila alla green dei -3. Il suo problema è che si è rotta una sospensione e prima della bandiera verde sta facendo scintille. E la Nascar non lo ferma.

Ovviamente la green dura pochissimo: Snider scatta al rallentatore, Gibbs prova ad infilarsi, Myatt non si sposta e finisce in testacoda. Si va dunque all’overtime con Hill davanti a Sieg, Herbst e Gibbs.

Nuovo choose cone e mentre Hill ed Herbst vanno esterni dall’altra parte ci stanno invece Sieg e Gibbs. E tutti ripensano ovviamente a Las Vegas. Bandiera verde e Sieg parte bene ed ha il muso davanti, tuttavia in coda arriva un altro incidente con Mills che sbanda, finisce violentemente a muro e coinvolge anche Parsons, Martins, Snider ed Iwuji.

Dopo una bandiera rossa per pulire la pista si va al secondo OT: Sieg stavolta è il leader su Hill, Gibbs ed Herbst con Ryan e Ty che vanno all’esterno. Sullo scatto Gibbs spinge Sieg ed il tandem deve soffrire contro Hill ed Herbst, tuttavia sul rettilineo opposto prevalgono definitivamente Sieg e Gibbs.

Ty spinge davanti Ryan e si crea così il buco che gli permette di prendere la scia decisiva. Gibbs si infila su Sieg all’interno di curva1 e Ryan non osa chiudere la porta e così perde terreno perché finisce nel mezzo di un 3-wide che è la sua condanna.

Gibbs vince così la seconda gara stagionale davanti a Hill, Allmendinger, Herbst, Cassill, Massey, Jones, Weatherman, Creed e Sieg; ottimi risultati anche per Yeley e Vargas, fuori dalla top15 invece molti altri big incidentati.

L’inizio di stagione di Ty ora tecnicamente ed ora persino migliore di quello di Gragson e poco importa che per la gara andata lunga e per i festeggiamenti, con annessi doveri per i media, sia saltato un appuntamento galante, una vittoria è una vittoria, specialmente se ti lancia ancora di più nella stagione della vera consacrazione.

I risultati odierni

La classifica della “Nalley Cars 250”

La classifica generale

Così in campionato dopo 5 delle 33 gare della Nascar Xfinity Series 2022

I prossimi appuntamenti

Stasera alle 20:00 (diretta Mola TV e Nascar Trackpass) ci sarà la gara della Cup Series ad Atlanta. La Xfinity Series tornerà sabato prossimo ad Austin per il primo stradale della stagione.


Immagine: media.nascar.com


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