NASCAR | Xfinity Series: Sam Mayer strappa la qualificazione al Round of 8 a Charlotte Roval

di Francesco Gritti
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Pubblicato il 8 Ottobre 2023 - 12:10
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NASCAR | Xfinity Series: Sam Mayer strappa la qualificazione al Round of 8 a Charlotte Roval

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Sam Mayer vince la Drive for the Cure 250 al Charlotte Motor Speedway. Il ventenne del Wisconsin guadagna un passaggio di turno quanto mai insperato.

Quando un pilota ha molto talento, per una serie infinita di motivi, non sempre riesce ad ottenere risultati degni delle proprie potenzialità. Sam Mayer ha sfatato questo mito durante questa stagione. Dopo un 2022 in cui la consistenza si è alternata ad errori di gioventù proprio quando sembrava spianata la strada per il successo, il ventenne in forza a JR Motorsports è riuscito, in questo 2023, ad aggiungere al suo puzzle di abilità quella di essere nel posto giusto al momento giusto. Anche se 3 vittorie non sono moltissime, il ragazzo del Wisconsin ha dimostrato di essere di un livello superiore rispetto agli scorsi mesi. Che sia pronto per il titolo?

La NASCAR Xfinity Series giunge al Charlotte Motor Speedway per il suo ventinovesimo appuntamento del 2023. La viabilità del famosissimo ovale della North Carolina verrà modificata per l’evento: le vetture percorreranno il cosiddetto “Roval Course”, composto dall’ovale e da alcune curve situate all’interno di esso. Questo sarà a tutti gli effetti l’ultimo stradale della stagione.

Charlotte nasce come speedway da 1.5 miglia nel lontano 1960 e, da allora, è una tappa fondamentale per la NASCAR, dato che ospita da moltissimi anni più gare dei massimi campionati di stock car americani, tra cui l’importante Coca Cola 600, gara più lunga della stagione. Il road course viene costruito nel 1971, fornendo la base dell’attuale Roval, costruito nel 2018 e, da allora, rimodellato solo per la stagione successiva. Curve cieche, chicane strette e vie di fuga ridotte sono elementi caratteristici del tracciato lungo 2,28 miglia (circa 3,67 km), composto da ben 17 curve, 11 a sinistra e 6 a destra.

Dal 2018, anno di creazione, questa variante ospita il secondo appuntamento stagionale a Charlotte, la Drive for the Cure 250. La corsa, tenutasi per anni sul tracciato ovale, è composta da 67 giri, equivalenti a 250 km netti (circa 155 miglia). Solo nel 2018 la distanza di gara fu diversa, visto che si percorsero 12 tornate in meno rispetto all’edizione attuale.

Sono 42 le vetture iscritte alla gara, ma solo 38 potranno schierarsi in griglia. La qualifica vedrà esse divise in due gruppi, ognuno dei quali dovrà avrà 15 minuti di tempo per segnare un tempo valido. I migliori 5 di entrambi i raggruppamenti avrà diritto a partecipare ad una sessione supplementare di 10 minuti, che deciderà le miglior posizioni sullo schieramento. O almeno così sarebbe dovuto essere.

A causa di perdite d’olio e incidenti avvenuti nel corso del primo gruppo, non si è tenuta la seconda fase. A partire in pole sarà quindi Sam Mayer, pilota della Chevrolet #1 di JR Motorsports, forte di un 1.22.045″ (quasi 3 secondi più lento del record di Austin Cindric targato 2018). Il giovane sarà affiancato dal compagno sulla #7, Justin Allgaier, appena 38 millesimi più lento.

Gli altri playoff driver pagano un distacco immenso dal poleman. Si parte dai 4 decimi e mezzo di Berry, terzo, seguito a ruota da Hemric, Creed, Kligerman, Custer e Hill. Molto più indietro i 4 rimanenti. Chandler e Sammy Smith, rispettivamente a 1.3 e 1.6 secondi da Mayer, hanno ottenuto il diciassettesimo e il ventiduesimo tempo. Esattamente in mezzo, in P19, si trova Burton. Nemechek non segna neanche un giro valido per problemi meccanici e sarà costretto a partire dal fondo. Lally, Pardus, Said (sulla vettura dell’Hendrick Motorsports che soffre una perdita di olio) e Devin Jones non si qualificano alla corsa.

La gara

Allgaier scatta bene e si impone su Mayer già dopo pochi metri. Il giovane studia il veterano per qualche miglio prima di mostrare gli artigli. All’ottava curva del quinto giro la #1 mette le ruote davanti alla #7 che, a causa del banking, riesce alla chicane successiva a riportarsi in P1. Il ventenne sa che non può perdere e all’ultima staccata si impone definitivamente sul compagno di squadra. Nello stesso punto si assiste anche al testacoda di Caruth, causato da un contatto con Ryan Sieg.

Da qui in poi, il primo stage prosegue tranquillo. Gli unici cambi effettivi alla classifica sono causati dalla sosta anticipata per strategia di Berry, Custer e Nemechek (autore di una straordinaria rimonta) nel corso del diciottesimo giro e da quella di Mayer, avvenuta poco più di due miglia più tardi.

Justin Allgaier guadagna un’altra “vittoria del primo tempo” a bordo della sua Chevrolet #7 di JR Motorsports. Hemric, Creed, Kligerman, Hill, Chandler e Sammy Smith, Mayer, Burton e Bilicki conquistano degli stage point importanti. Il discusso ritorno sugli stradali delle stage caution neutralizza la corsa. Tutti i piloti che non hanno anticipato la sosta occupano la pit lane. Moffitt, attardato di diversi giri per un problema elettrico, può avanzare grazie al lucky dog.

A guidare lo schieramento al restart sono Mayer e Berry. Il giovane è estremamente aggressivo nel momento in cui il marshall sventola bandiera verde al punto da spingere contro le barriere il compagno di squadra posizionato al suo fianco. Da qui in poi non avvengono molti fatti degni di nota, leggeri incidenti esclusi. Ellis ha leggeri danni estetici a causa di un contatto con la barriera della prima sopraelevata avvenuto nel corso del ventiseiesimo passaggio.

La stessa sorte tocca 5 giri più tardi a Labbè, troppo esuberante in uscita dall’ultima chicane. Anche Berry viene coinvolto in questa narrazione: la #8 viene inquadrata in testacoda all’esterno di curva 3 giusto un paio di tornate più tardi rispetto ai fatti appena citati riguardanti il canadese.

Nel corso del trentottesimo passaggio iniziano le soste di pre-neutralizzazione. Herbst, Hill e Berry entrano nel primo momento utile. I tre verranno seguiti poco più tardi da Mayer, Custer e Allgaier. Il gioco di strategie, però, viene complicato da un fatto decisamente inaspettato.

La #53 guidata da Conor Daly, oggi in forza a Emerling-Gase Motorsports, subisce una foratura alla gomma posteriore sinistra mentre affronta curva 13. L’ex pilota IndyCar riesce a contenere i danni, ma questo non interessa alla direzione gara, che espone la bandiera gialla quando manca pochissimo al termine naturale della fase centrale della prova.

John Hunter Nemechek, partito dal fondo, è, inaspettatamente, il vincitore del secondo stage. Il figlio d’arte, pilota della Toyota #20 di Joe Gibbs Racing, è seguito sul traguardo a velocità ridotta da Hemric, Kligerman, Creed, Labbè, Sammy Smith, Mayer, Chandler Smith, Bilicki e Parsons. Chi non si è fermato nei secondi precedenti alla neutralizzazione ne approfitta appena dopo il passaggio sotto la bandiera a scacchi biancoverdi. Williams è il lucky dog.

La ripartenza è molto tranquilla. Mayer semplicemente ne ha di più di Custer e lo brucia, nonostante lo svantaggio dato dalla traiettoria esterna. Da qui in poi, per un po’ di tempo, saranno solo il testacoda di Parsons in curva 6, datato giro 52 e il pit inaspettato, ma strategicamente azzeccato, in green di Allgaier 9 miglia più tardi a restare registrati come fatti di cronaca.

Sarà proprio nel corso del passaggio numero 56 che la direzione gara decide di aggiungere un po’ di pepe alla corsa. La presenza di detriti a bordo pista poco prima della linea del traguardo riporta in pista la pace car. Tutti (ad eccezione di un paio nomi, tra cui uno molto importante) sfruttano la neutralizzazione per effettuare la terza sosta. Ellis ringrazia e torna in coda al gruppo.

La ripartenza vede Jeb Burton, su gomme vecchie, affiancato da Allgaier, che si era fermato prima dell’ingresso in pista della pace car. Il nervosismo da parte del pilota all’interno, conscio del fatto che senza una vittoria non potrà sperare nel Round of 8, sarà fondamentale per creare l’unico, vero, incidente della corsa.

Burton frena tardi prima di curva 1 e perde il controllo, andando di conseguenza lungo. La Chevy #27 colleziona nella sua traiettoria la #7 di Allgaier e la manda di forza contro le barriere esterne. Oltre ai due sarà coinvolto nella carambola anche Perkins, l’unico altro pilota a non essersi fermati in pit lane Il rookie, partito dalla seconda fila, ha sbagliato traiettoria, frenando troppo tardi e prendendo la prima piega troppo larga. La #02 colpirà il retro delle due compagne di marca sopra descritte. L’unico a doversi ritirare è il veterano della #7.

L’ultima ripartenza vede Custer, che aveva passato Mayer alla sosta, sfruttare al meglio la sua abilità nel portare al massimo le vetture della classe di mezzo. L’ex pilota Cup, nonostante la traiettoria sfavorevole, quella esterna, riesce ad uscire dall’imbuto davanti a Mayer, partitogli a fianco. Il giovanissimo, però, non può restare a guardare: senza vittoria il sogno iridato non può continuare.

Mayer pazienta qualche secondo e studia le debolezze del pilota della Ford #00. Il californiano resterà in cima al gruppo solamente per pochi metri, visto che il rivale tenta l’assalto alla terza curva del sessantaquattresimo giro. La Chevy #1 mette di forza le quattro ruote davanti alla vettura rivale e comincia ad allungare sempre di più il distacco sugli inseguitori.

Sam Mayer vince la Drive for the Cure 250 a Charlotte. Custer, Berry, Herbst, Grala, Kligerman, Hemric (volata a tre fra questi ultimi con Daniel che cercava un doppio sorpasso per la qualificazione), Nemechek, Hill e Creed, completano la top 10, ai margini della quale terminano la corsa, in ordine, Sammy e Chandler Smith, undicesimo e dodicesimo sul traguardo. L’incidente distrugge completamente il già flebile sogno titolo di Jeb Burton. Il figlio d’arte conclude la gara al trentaquattresimo posto con un giro di ritardo.

Sam Mayer, finalmente, ha ingranato la marcia giusta per diventare un top driver. Il ventenne originario di Franklin, Wisconsin, ha ottenuto oggi la terza vittoria stagionale (e in carriera). Certo, manca ancora il primo trionfo su ovale, ma non si può per questo sminuire un risultato cercato, voluto e ampiamente meritato come quello odierno.

I risultati odierni

La classifica della “Drive for the Cure 250”

La classifica generale

Grazie alla vittoria Sam Mayer raggiunge al Round of 8 i già qualificati John Hunter Nemechek, Justin Allgaier e Cole Custer. A questi quattro si aggiungono, grazie alla graduatoria punti, Austin Hill, Chandler e Sammy Smith e Sheldon Creed. Terminano ufficialmente le speranze titolo per Daniel Hemric, Parker Kligerman, Josh Berry e Jeb Burton.

La classifica all’inizio del Round of 8 dopo il reset

La classifica completa

I prossimi appuntamenti

La NASCAR Cup Series chiuderà oggi il weekend a Charlotte con la Bank of America Roval 400, trentaduesimo appuntamento stagionale (diretta su Mola dalle 20:00 con il commento di Daniele La Spina e del nostro Simone Longo). Settimana prossima si aprirà il Round of 8 della Xfinity Series con la Alsco Uniforms 302 sabato sera a Las Vegas.

Immagine: Media NASCAR

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