Sempre nelle prime posizioni ma raramente nella condizione migliore, Ryan Truex vince all’overtime una gara selettiva in testa e in coda
La sua vittoria non cambierà le sorti di questa stagione essendo pilota part time, tuttavia Ryan Truex continua a farsi notare quando è in pista e, dopo Dover, vince anche a Daytona battendo non da favorito un AJ Allmendinger che ha pagato la ressa dell’overtime con un testacoda. Daytona amara per molti piloti come Custer, che un mese fa sembrava lanciato verso la vittoria della regular season ed ora invece vede Allgaier scappare via, o anche per Sammy Smith che si è visto scavalcato da un Ryan Sieg che ha fatto il suo compito al meglio.
La gara
La NASCAR Xfinity Series fa tappa a Daytona per una delle ultime tappe che possono veramente sconvolgere la griglia playoff (ci sarà ancora Atlanta fra due settimane). La pista della Florida si presenta al venerdì pomeriggio con le condizioni meteo peggiori, infatti un classico temporale si sta avvicinando sulla pista. L’assenza delle prove libere favorisce lo snellimento del programma, poi per fortuna i fulmini arrivano in zona a primo round già completato e dunque la NASCAR decide di validare questi risultati per la griglia di partenza.
A conquistare la pole position è Chandler Smith che precede Austin Hill, Allmendinger, Graf (di ritorno sulla #19 di Joe Gibbs Racing), Love, Ryan Truex (idem ma sulla #20), Creed, Herbst, Alfredo e Williams. Problemi per Sammy Smith (solo 24°) e Mayer che sbaglia una cambiata nel lanciarsi. Nessun DNQ in quanto erano presenti “solo” 38 iscritti.
Dopo aver retrocesso in fondo Mayer (cambio motore) e uno dei favoriti come Austin Hill (problemi allo sterzo), in una serata tornata serena la corsa più avere inizio. Pronti via e subito caution: mentre Chandler Smith rimane al comando senza problemi davanti al compagno di squadra Joe Graf Jr., avanzato in prima fila dopo l’arretramento di Hill, in curva3 in coda arriva l’incidente: Jeffrey Earnhardt manda in testacoda Clements, Kyle Sieg che rallenta, Dean lo travolge e nel mucchio ci finiscono anche Ellis, Emerling, CJ McLaughlin, Ogata, Perkins e soprattutto lo stesso Austin Hill che viene centrato sulla fiancata dalla #35 e rimedia molti danni. Ritirati immediatamente solo Ogata, Ellis e Dean ma la corsa di Hill sarà tutta in salita ed Austin non tornerà mai nel ruolo di favorito.
Dopo una lunga pulizia della pista per il motore rotto proprio di Dean e qualche sosta come quelle di Sammy Smith (vibrazione), Ryan Sieg (sentiva la vettura sullo splitter) e Mayer (splitter danneggiato per evitare l’incidente) si riprende con 21 giri da disputare nella prima stage (30 quelli previsti, 100 quelli della corsa). Chandler Smith stavolta non rimane col muso davanti a quello di Graf che parte al suo fianco, infatti a spingere la #19 ci pensa Ryan Truex. Smith trova l’appoggio di Allmendinger solo verso curva3 e così torna al comando. Nel giro successivo la #81 si riunisce ai compagni di squadra ma il trenino JGR viene rallentato da Love che va 3-wide e così Allmendinger passa in prima posizione. Love salta e così all’esterno Creed forma quello che diventa un poker JGR.
Nemmeno questo basta, pure Herbst seguendo Allmendinger si porta davanti alla #81 che preferisce rompere l’alleanza e così torna all’interno. Riley d’inerzia riesce ad affiancare AJ e parte il primo vero 2-wide, anche se il gruppo è abbastanza sfilacciato, un gruppo dal quale manca Austin Hill che visti i danni preferisce andare nel garage.
Davanti non si trova ancora l’equilibrio così come una vettura in grado di tenere a bada la ventina di vetture del gruppo di testa. Alla fine si rilancia Chandler Smith dall’esterno di un 3-wide in cui al centro Brandon Jones cerca di avanzare inutilmente. A metà stage la #81 spinta dai tre compagni di squadra sembra avere la meglio, tuttavia Allmendinger trova l’aiuto del compagno di squadra Williams, si sposta fra sinistra e centro e, col passare dei giri quando tutto sembrava perso, rimette il muso davanti a Chandler Smith (che non blocca al meglio la rimonta) grazie alla scia di Love e Custer che sono scesi dall’esterno ed hanno fatto saltare il 3-wide. Tim Viens intanto si ritira ufficialmente per problemi al motore, ma anche per l’eccessiva lentezza.
Ma non c’è ancora calma: l’interno è sguarnito, l’esterno alla lunga è più veloce e quindi tutti i contrattaccanti man mano che passano i metri si spostano lungo il muro facendo avanzare nuovi contendenti come Allgaier che passa al comando ai -7. Il testimone però non passa al vagone successivo, ovvero Ryan Sieg, infatti Justin riesce a tenere a bada due corsie che paiono finalmente equilibrate. Love prova a far saltare Sieg, ma non riuscendoci ai -5 involontariamente apre un 3-wide in cui precipita con Custer.
Si va quindi allo sprint finale in cui l’esterno prende velocità e si attende l’attacco finale. A portarlo ovviamente sono le Toyota ancora in blocco all’ultimo giro, ma la rimonta si ferma al posto d’onore visti i blocchi efficaci della #7: Allgaier vince la prima stage davanti a Chandler Smith, Allmendinger, Creed, Kligerman, Ryan Truex, Alfredo, Graf, Sammy Smith e Clements. Nessun lucky dog perché Burton forando è rimasto a pieni giri e Hill è ancora nel garage per le riparazioni.
Il primo giro di soste premia Ryan Truex, ma il pilota della #20 ha mancato lo stallo e dunque il primo posto passa a Mayer (solo pieno), Sammy Smith, Creed (due gomme), Chandler Smith (quattro), Ryan Sieg (due), Allmendinger, Allgaier (sosta non eccezionale), Kligerman e Williams. Love fa la sosta al contrario dopo essere stato toccato da Sammy Smith mentre Custer danneggia il muso e la sospensione uscendo dallo stallo toccando il compagno di squadra Herbst.
Bandiera verde con 24 giri netti da disputare nella seconda stage e stavolta fila via tutto liscio. La corsia interna, forte di tantissime vetture penalizzate per sosta con pit lane chiusa, con le Chevrolet avanza meno decisa del previsto, Chandler Smith dall’esterno tuttavia non riesce a tornare al comando perché proprio nel momento decisivo alle sue spalle si aprono ventagli e 3-wide. Alla fine Mayer avanza seguito da Allgaier, Kligerman e Allmendinger. Questi ultimi due sono i primi a saltar corsia e mettersi al comando dell’esterno. AJ approfitta di questo momento con Mayer che manca un blocco cruciale per tornare al comando al giro 41.
L’esterno avanza su due mezze corsie affiancate all’interno e quindi Allmendinger riesce a tenere la prima posizione su una fila sempre più indiana e composta da 26 vetture per i dieci giri successivi. L’attacco ad AJ viene lanciato da dietro dalle Chevrolet e da Herbst, poi viene coperto dalle Toyota che erano il terzo, quarto e quinto vagone. Chandler Smith non riesce a chiudere su un Jeb Burton che pare sempre più imbizzarrito, Creed salta e così rimane da solo Ryan Truex che riorganizza la corsia interna sballottata dai blocchi e si porta davanti ad Allmendinger lasciando Allgaier a cercare la rimonta all’interno.
E come in precedenza Allgaier recupera metodicamente terreno, prima con pochi compagni di avventura e poi sempre più sostenuto. La rimonta si chiude ai -5 quando riesce a mettere il muso davanti a Truex che chiude il primo blocco ma non il secondo sul rettilineo opposto. Justin ora come prima riesce a gestire, uno dei pochissimi della serata, due corsie difendendosi da Truex ed Herbst che poi avrà la meglio.
La stage si risolve in curva4 ai -2: Love si allarga mentre Alfredo stringe leggermente, i due si toccano, Anthony si appoggia al muro mentre Mayer alle loro spalle per evitare un incidente molto meno grave del temuto finisce in testacoda. E la NASCAR chiama una caution forse non necessaria. Allgaier porta a casa l’ennesimo traguardo intermedio del 2024 davanti a Herbst, Ryan Truex, Allmendinger, Jeb Burton, Kligerman, Creed, Chandler Smith, Brandon Jones e Williams; Custer è il lucky dog e recupera il giro di ritardo che rischiava di raddoppiare a causa dei danni subiti.
Il secondo giro di soste fa passare la testa della gara a Ryan Truex che cambia due gomme come gran parte degli altri leader; a seguirlo sono Creed, Herbst, Jones (solo pieno), Kligerman, Love, Chandler e Sammy Smith, Graf e Allgaier che scende al decimo posto con una sosta completa. Per Justin sarà una scelta tattica sbagliata perché da qui in poi non guiderà più un singolo giro. Ancora soste multiple per van Gisbergen, mai nelle prime posizioni a causa di un problema alla posteriore sinistra.
Alla ripartenza dei -35 Truex sceglie l’appoggio di Creed contro il rimontante Herbst che ha recuperato oltre 30 posizioni dopo l’incidente in pit lane. L’unione funziona e l’interno avanza velocemente con l’altra corsia che si disunisce in quello che a lungo e un “2.5-wide” ben poco ordinato. Alla fine Truex seguito da Creed e Kligerman si sposta all’esterno ma la manovra e funzionale al fatto di riunirsi a Chandler Smith che è dietro a Parker. Lo scambio è disastroso, Creed salta, Truex rimane al vento e la #81 torna inaspettatamente prima. Ryan trova nell’omonimo Sieg (seguito a sorpresa da un redivivo e ammaccato Custer) un sostegno che lo fa risalire in una ritrovata corsia interna verso il comando. Ma nel mezzo fra i due si inserisce un Jeb Burton ancora aggressivo che cerca blocchi inutili su chiunque e infatti in mezzo giro salta.
Truex malgrado tutto torna primo in tandem all’esterno con Chandler Smith e Allmendinger, ma nemmeno il tempo di avere un attimo di calma che a metà backstretch ai -32 Brandon Jones finisce in testacoda sulla spinta di Love alla fine di un lungo pendolo. Austin Hill è il lucky dog e recupera uno dei 25 giri persi nel garage.
Si apre la corsia dei box e ne approfittano Custer, Creed, van Gisbergen, Clements, Retzlaff e altri in coda, poi si riparte ai -27 con Truex al comando su Chandler Smith, Allmendinger, Kligerman, Graf, Ryan Sieg, Alfredo, Herbst, Weatherman e Jeffrey Earnhardt. Stavolta l’alleanza in casa JGR non funziona e il tandem Allmendinger-Kligerman dall’esterno di rincorsa passa al comando. L’interno però non molla, si organizza e Ryan Truex torna a livello di AJ.
La tregua dura però ancora per meno di cinque giri, poi un altro incidente, un medium one. In molti avevano notato le manovre di Jeb Burton in precedenza e in questo caso la #27 è l’innesco della caution. Verso curva1 ai -24 Jeb si infila all’esterno di Sammy Smith ed insiste anche quando la #8, forse sbagliando, si sposta a destra girandosi sul suo muso e nel mucchio finiscono big come Love, Custer, il citato Sammy Smith, Brandon Jones ma anche Retzlaff, DiBenedetto, Kyle Sieg, Bacarella e lo stesso Burton. Hill recupera un altro inutile giro, ma sorpasserà alcuni dei ritirati (Retzlaff, DiBenedetto e Custer) di questo incidente che condiziona pesantemente la lotta per la vittoria della regular season (Cole ancora una volta ko senza colpe) e per i playoff (Sammy Smith pesantemente danneggiato mentre Ryan Sieg è in top10).
A questo turno ad andare ai box sono Mayer e altri outsider, poi si riparte ai -18 con Allmendinger che precede Truex, Kligerman, Ryan Sieg, Herbst, Graf, Alfredo, Allgaier, Chandler Smith e Weatherman. E prosegue l’alternanza fra AJ e la #20, solo che stavolta Allmendinger è all’interno col fidato Parker mentre la Toyota del JGR è a destra, i due coprono prima su Truex, poi tornano da Sieg e in questo alternarsi permettono alla #20 di tuffarsi all’interno e appaiarsi alla #16 pur senza aiuto da dietro.
La coppia delle Chevy è più organizzata e compatta, tuttavia Truex rimane sempre lì a lottare malgrado tutto quello che succede alle sue spalle come 3-wide improvvisati e momenti di mancamento come quando Sieg salta e così alle sue spalle si piazzano Alfredo e Allgaier. La #20 è sempre alla pari o davanti ad Allmendinger, soprattutto dai -15 in poi quando le acque sembrano calmarsi di nuovo in un tira e molla generale fra le due corsie.
Ai -14 l’interno avanza decisamente e i tre piloti citati si piazzano davanti, persino Alfredo riesce a mettersi davanti ad Allmendinger e così Truex deve difendere le corsie guidate dalla #5 e dalla #7. Al giro successivo sul rettilineo opposto si rischia l’incidente, tuttavia Mayer e van Gisbergen riescono a salvarsi sull’apron. Davanti altro movimento con Alfredo e Allgaier che saltano e si ritrovano all’interno e quindi Truex si piazza all’esterno seguito dai soliti Allmendinger e Kligerman.
Vedendo la rimonta della #5, ai -11 in curva1 Truex scende su Alfredo ma verso curva3 Kligerman spinge Allmendinger di nuovo col muso al comando. AJ in curva4 riesce a scendere e in questo processo Alfredo salta di nuovo. Truex perde terreno tuttavia trova Allgaier ad aiutarlo, ma questa corsia esplode nuovamente in attacchi confusi che ci mettono un giro a riorganizzarsi. La fuga di AJ sembra quella buona, ma la #20 riesce a ritrovare l’ordine alle sue spalle (sempre Allgaier e Alfredo) e recupera.
Questa staffetta più o meno organizzata salta in curva1 ai -8 quando in pratica c’è il “libera tutti” e Kligerman si smarca attaccando Allmendinger all’interno, AJ copre subito, tuttavia Truex riesce a trovare un varco al pelo fra la #48 ed Herbst e si mette lui a guidare l’esterno. In curva3 Allmendinger non riesce a coprire e così Ryan torna alla pari del leader.
Il 2-wide dura fino ai -6 quando, proprio mentre AJ sembrava poter riallungare, si apre con Ryan Sieg un 3-wide a centro gruppo e allora la fila interna perde velocità. L’equilibrio non regge che pochi secondi e poi arriva l’incidente in curva3: Alfredo all’improvviso si intraversa nel mezzo fra Ryan Sieg e Weatherman, dietro di lui Jeffrey Earnhardt rallenta e spostandosi si gira sul muso di Bacarella innescando il vero botto che coinvolge anche Clements, Bilicki e van Gisbergen oltre allo stesso Alfredo che sembrava averla scampata. Dopo una bandiera rossa di 12′ per pulire la pista dall’olio della #92 e il lucky dog per Sammy Smith, la corsa riprende dall’overtime.
Alla moviola la classifica in vista degli ultimi due giri vede Ryan Truex dato al comando di un pelo su Allmendinger (un po’ beffato), a seguire Herbst, Kligerman, Chandler Smith, Allgaier, Creed, Ryan Sieg, Weatherman e Anderson. Al choose cone il pilota Toyota sceglie l’interno e viene seguito da Herbst ed Allgaier, all’esterno rimane indissolubile la coppia Allmendinger-Kligerman seguita da Chandler Smith.
Alla bandiera verde Truex viene spinto bene mentre l’esterno deraglia leggermente e ciò permette a Ryan in uscita di curva2 di mettersi davanti ad Allmendinger e poi difendersi fino alla bandiera bianca. AJ si muove pericolosamente sulle spinte di Kligerman il quale verso curva1 cerca come in precedenza di spostarsi all’interno per un attacco. Lo spazio però è minimo e nella manovra, più la reazione della #16, le due vetture praticamente non si separano mai e quindi in sintesi Kligerman manda in testacoda Allmendinger sull’apron.
E qui la NASCAR, rispetto ai casi precedenti, aspetta a chiamare la caution. Ci starebbe per il primo paio di secondi dato che non c’è pericolo, tuttavia quando la #16 riprende aderenza e si dirige verso il banking, ecco qui sì che la bandiera gialla sarebbe stata più che necessaria. E invece arriva solo quando Allmendinger schizza in alto verso il muro sbattendo con violenza venendo evitato dalla coda del gruppo tranne Clements che sbanda in testacoda.
Ryan Truex vince dunque sotto caution a Daytona e bissa il successo di Dover precedendo sul traguardo Chandler Smith, Kligerman, Herbst, Ryan Sieg (nuovo 12° della griglia playoff passando Sammy Smith), Anderson, Allgaier (nuovo leader della classifica generale approfittando di un nuovo ko di Custer), Creed, Honeyman e Weatherman; Mayer 13°, Love 21°, Sammy Smith 23°, Allmendinger 24°, Hill 31°.
I risultati odierni
La classifica della “Wawa 250”
La classifica generale
Così in campionato a 4 gare dalla fine della regular season della NASCAR Xfinity Series 2024
I prossimi appuntamenti
La NASCAR Xfinity Series tornerà in pista sabato a Darlington in un weekend che la vedrà insieme alla Cup Series. Bandiera verde alle 21:30 in una gara che vedrà molti big della top class presentarsi al via.
Immagine: Media NASCAR
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