NASCAR | Xfinity Series, Pocono: Berry domina ma sbaglia l’overtime, Austin Hill fa poker nel 2023

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Tempo di lettura: 15 minuti
di Gabriele Dri @NascarLiveITA
23 Luglio 2023 - 18:25
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Gara tipica di Pocono della NASCAR Xfinity Series, con poche caution e tanta strategia. Josh Berry è in totale controllo, ma all’overtime decisivo sbaglia ogni decisione possibile. Austin Hill ringrazia e si prende la quarta vittoria stagionale salvando ogni goccia di benzina


Una gara che riassume perfettamente la stagione del JR Motorsports: suicida. Josh Berry ha dominato in lungo ed in largo con il solo Justin Allgaier a stargli vicino e invece alla fine a vincere è stato Austin Hill che ha approfittato della strategia audace con la benzina (classico di Pocono) e poi degli errori clamorosi negli ultimi giri dei rivali diretti. E così il pilota del Richard Childress Racing ringrazia portandosi a casa il quarto successo stagionale.

La gara

A Pocono va in scena un’altra gara di transizione verso i playoff in una estate che aspetta il momento clou (inizierà la prossima settimana a Road America) del taglio dato che ci sono ancora cinque posti da assegnare. Però, anche se mancano ancora otto gare, forse è meglio che Brandon Jones si svegli dato che dopo il New Hampshire è scivolato addirittura a 60 punti dalla linea rossa con pure Kligerman e Moffitt davanti a lui.

Il venerdì di Pocono prima del temporale è tutto a firma JR Motorsports, prima Allgaier è il più veloce nelle libere, poi Josh Berry stampa una pole clamorosa (53.587″) battendo di poco meno di tre decimi Hemric, a seguire Creed, Mosack (sulla #19 del Joe Gibbs Racing) e Nemechek.

Non bene i big della Cup Series: Elliott, venuto giù in Xfinity sulla #17 dell’Hendrick Motorsports non si capisce bene per quale motivo visti i problemi già presenti nella sua rincorsa ai playoff, solo 13°, Suárez (qui fa fare il tappabuchi della #10 del Kaulig Racing) 23°, Ty Dillon 25° sulla #3 del RCR schierata per l’occasione. I tre DNQ sono Cram, Timmy Hill e Parsons.

La NASCAR Xfinity Series chiude il lungo programma del sabato di Pocono, aperto dalla ARCA Series all’ora della colazione (8:30 americane) dopo il posticipo per temporale del venerdì e chiuso appunto dalla categoria cadetta all’ora dell’aperitivo.

90 giri in programma (20+20+50) con soli quattro set di gomme a disposizione, ma a Pocono il fattore fondamentale è quello del pieno (35-38 giri) che può creare strategie diversificate e finali fuel mileage. Dopo aver mandato in fondo Smithley, Chad Chastain (per lui qualifica qui e DNQ nei Truck) e Perkins, la gara può partire.

Alla bandiera verde Berry scatta bene e rimane al primo posto. Dietro di lui l’unico attacco vero è quello di Nemechek di curva2 su Mayer che per resistere bacia il muro di curva3; poco più tardi JHN sorpassa anche Sammy Smith ed entra in top5. In difficoltà anche Kyle Sieg che finisce sullo splitter e un po’ aiutato anche da Kligerman quasi va contro le barriere.

Berry prova subito l’allungo su un gruppo che si sfilaccia pian piano, ma che vive di salite e discese nella top10 o poco fuori. Allgaier, dopo una qualifica difficile, si deve anche difendere da Chandler Smith prima di iniziare la sua risalita. Bello anche il duello in casa JGR fra Nemechek e Smith con Sammy che ripassa.

Fulcro della prima stage però è Cole Custer che prima attacca e momentaneamente passa Mayer, poi rimbalza indietro con qualche problema di sovrasterzo e forse pure ai freni. Chi invece ha ben più problemi è Sage Karam che sulla pista di casa, ma anche sull’ovale in cui ha vissuto il momento peggiore in carriera, torna ai box col cambio bloccato in terza marcia e la sua gara finisce qui.

A metà stage Mosack mostra a tutti che la #19 è la vettura più sovrasterzante di tutte, infatti dopo un bel rischio perde tre posizioni e scivola dal quarto al settimo posto passato da Sammy Smith, Nemechek e Brandon Jones. Allgaier invece entra in top10 seguito da Chandler Smith con entrambi i piloti che superano Austin Hill.

Custer pure lui è entrato nella fase difficile e viene ripassato da Mayer (e poco dopo anche da Allgaier) che più tardi scavalca un Mosack in crisi di tenuta come si vede nel traverso in curva2 aiutato un pochino proprio da Allgaier.

Mentre Berry ha un paio di secondi di vantaggio e può gestire, Creed si stacca da Hemric e viene raggiunto dalla coppia JGR per poi essere passato dal tandem ai -2. Custer è l’unico ad andare ai box ai -3 ma più che per il sovrasterzo è più per il timore dei freni, tuttavia pare tutto ok e Cole riparte.

Berry vince la prima stage davanti ad Hemric (+1.8″), Nemechek (+5.1″, sorpasso all’ultimo giro), Sammy Smith (+5.4″), Creed (+5.7″), Jones (+7.2″), Mayer (+7.3″, ottima tenuta dopo la toccata al primo giro), Allgaier (+7.5″), Mosack (+11.1″) ed Austin Hill (+11.4″), seguono Chandler Smith ed Elliott, Suarez 15° davanti a Kligerman ed Heim, Herbst in difficoltà 19°, nessun lucky dog in quanto tutti a pieni giri.

Al break vanno ai box tutti Labbé, Poole, Smithley (lo faranno al giro successivo) e ovviamente Custer che passa al comando davanti a Berry che esce davanti a tutti dai box; a seguire Hemric, Sammy Smith e Jones dato che Creed ha perso tantissime posizione intrappolato nello stallo da Grala. Piccolo giallo con gli speeding prima comminati e poi revocati a Mayer ed Herbst, penalità invece confermate per interferenza di Williams e a Smithley per rifornimento irregolare.

Green ai -15 della seconda stage e Berry scatta bene, ne ha di più e Custer gli riesce a resistere fino a curva2. Jones riesce a seguire il compagno di squadra e passa pure lui infilandosi al secondo posto. A completare la top5 sono Sammy Smith ed Allgaier, tuttavia Justin si anima e prima reagisce tornando davanti alla #18, poi supera pure lui Custer e dunque è 1-2-3 JR Motorsports.

Il sabato negativo dell’Alpha Prime Racing prosegue con la foratura della anteriore sinistra di Jeffrey Earnhardt che torna ai box fra un mare di scintille.

Ovviamente il calo di Custer è evidente, tuttavia il bilancio strategico è positivo dato che la sua posizione è migliore rispetto a quella della prima stage malgrado il sorpasso subito anche da Nemechek per il quarto posto. Chi emerge ancora però è Allgaier che passa Jones e così diventa il primo, se non unico, rivale di Berry. Bene in questa fase anche Herbst che, dopo una brutta prima stage, si mette dietro (insieme a Mayer) Chandler Smith ed è ottavo.

Chi invece si è trovato nel traffico è la coppia Hemric-Creed con Sheldon ben fuori dalla top10 e che non trova il varco per scavalcare Ryan Sieg. Allgaier intanto sta arrivando, colma il secondo abbondante di ritardo che aveva da Berry e lo raggiunge ai -5. Josh resiste bene, limita un attacco della #7 ai -3 poi però l’attenzione si sposta sulle strategie.

Kligerman è il primo ad andare ai box ai -5 per evitare una situazione scomoda e il doppiaggio una volta uscito dalla pit lane. Ai -3 lo seguono Ryan Sieg, Creed e Suárez che cambia solo due gomme appunto per non finire a un giro.

L’ultimo attacco di Allgaier è al penultimo giro in curva3 all’interno, tuttavia Josh si difende e la volata finale è controllata. Berry vince anche la seconda stage davanti ad Allgaier (+0.1″), Nemechek (+1.4″), Jones (+1.9″), Custer (+3.4″, controsorpasso sulla #18), Sammy Smith (+3.7″), Mayer (+5.0″), Herbst (+6.8″), Hemric (+7.2″) e Chandler Smith (+7.4″). Elliott è 11° davanti ad Austin Hill, Mosack 15° (altro rischio per lui) su Ty Dillon ed Heim. Jeffrey Earnhardt è il lucky dog e recupera uno dei due giri persi.

Il break di fine stage apre tanto le strategie, infatti oltre a Suárez, Creed, Ryan Sieg e Kligerman, a non fermarsi ai box è Allgaier che decide da solo di tirare dritto sicuro della sua vettura sul long run. Gli altri si fermano e Nemechek scavalca Berry e dunque riparte al sesto posto. Stavolta uno speeding viene confermato ed è quello di Austin Hill che scivola in fondo.

Green ai -45 e subito caution: Kligerman un po’ pattina, un po’ sbaglia il passaggio da seconda a terza marcia ed il trenino esterno in spinta deraglia. Il vagone che impazzisce e che sbanda è quello di Nemechek e travolge l’incolpevole Custer alla sua sinistra. Gara praticamente finita per entrambi. Coinvolti nell’incidente con danni minori anche Sammy Smith, Mayer ed Herbst.

La caution è anche lo spunto per qualche polemica. La NASCAR in settimana, dopo gli incidenti in New Hampshire, ha emesso un comunicato in cui ricorda a tutti le regole sulle ripartenze, sottolineando soprattutto il divieto al laying back, ovvero alzare il piede per creare un varco di sicurezza. Ad essere penalizzato è in coda Chad Chastain ed il suo team non la prende bene dichiarandosi come capri espiatori del “punirne uno per educarne cento”.

Alla moviola intanto Suárez è dato in testa e Daniel, dopo le soste di Austin Hill (da annotare) ed Alfredo, si può ripartire ai -40. Daniel copre subito Allgaier, ma Justin è più veloce e in curva2 torna al comando. Terzo è già Berry che supera Creed e Ryan Sieg. Inizia così il long run tipicamente “Poconesco” che porta al finale.

Berry ne ha di più con gomme fresche e al giro successivo passa Suárez, pure Sieg ci prova, ma Creed spinge Daniel e lo tiene davanti, poi Ryan perde altre posizioni in un 3-wide in cui è all’esterno di Elliott e Chandler Smith che pure lo tocca leggermente; pure Kligerman ne approfitta.

Elliott sembra essere finalmente in palla e di slancio supera lui Creed, tuttavia Sheldon incrocia perfettamente al pelo in curva2. Siamo ai -35 e, mentre Berry torna al comando, si è aperta ufficialmente la finestra per l’ultima sosta e ad aprirla dal terzo posto è proprio Suárez.

La prima ondata si soste coinvolge Chandler Smith ed Heim ai -34, poi Allgaier ai -33 dopo aver ignorato una prima chiamata con Hemric e Jeb Burton, Mosack e Sammy Smith (solo pieno) ai -32, Kligerman (idem) con Grala ai -31, poi il leader Berry con Creed (che era stato passato da Elliott ed in pit lane prende un detrito di Jeffrey Earnhardt fermo lì da 15′) ai -29.

Questi ultimi due fanno una sosta completa ed escono dietro a Chandler Smith che ha solo rabboccato e quindi la #16 è leader virtuale, ma solo momentaneamente perché a Berry basta un giro per tornargli davanti.

Ai -25 si è delineata la lista dei piloti che proveranno invece ad andare lunghi. Elliott ha 6″ su Jones, 8″ su Ryan Sieg, 9″ su Ty Dillon ed Herbst, 10″ su Mayer e Moffitt, 13″ su Hill e Retzlaff, ancora più indietro gli altri con Berry a 32″ ma che può spingere.

Gli occhi di tutti sono su Herbst e Mayer, ma soprattutto su Austin Hill ed Alfredo (che segue la #21): essendosi fermati all’ultima caution, sono gli unici che veramente possono andare fino in fondo con una gestione oculata del carburante, anzi la seconda coppia ha due giri di benzina in più perché si è fermata a rabboccare all’ultimo.

Mentre Williams si ritira con i freni ko e Retzlaff inizia un finale pure lui con problemi meccanici e penalità (idem Mosack), Elliott pensa di aver sbagliato la strategia perché non si può fermare ora nel limbo e quindi prosegue fino ai -30. Fermandosi appunto nel limbo con un pit stop completo. Grala intanto fa un mezzo testacoda in curva2 dopo essere stato toccato da Heim, ma essendo distante da tutti non viene chiamata la caution.

Berry intanto recupera circa 1″ al giro ad Herbst che viaggia in scia a Ty Dillon e Ryan Sieg, ma è ancora a 17″ da Riley a 18 giri dalla fine. In sintesi il finale non è scontato. Ai -15 Jones al comando ha 9″ su questo terzetto a cui si è unito anche Mayer, Moffitt è a 11″, Hill a 17″, Berry ottavo davanti ad Alfredo a 24″ e che tiene a bada un Allgaier che cerca di riprenderlo, ma così facendo ha baciato il muro in curva2.

Ryan Sieg si arrende ai -13 quando ad Herbst gli dicono che è a corto di un giro e a Pocono un giro è tanto. La situazione per Riley peggiora ai -12 quando sia Ty Dillon che Moffitt pittano e quindi la #98 rimane senza scia ad aiutarlo. Ma ha comunque ancora 11″ su Berry.

Poi però arriva la caution a cambiare tutto: Allgaier tampona malamente Gase in curva2 con Joey che era appena uscito dai box. Jeffrey Earnhardt è ancora lucky dog e torna a pieni giri.

Il gruppo si spacca: Herbst ovviamente a questo punto tira dritto con Mayer, Hill, Berry, Elliott, Creed e Sieg, tutti gli altri pittano, anche Alfredo ed un Allgaier che vuole fare un check al muso danneggiato. La sosta di Justin è disastrosa perché finisce lungo nello stallo e così a beneficiarne è Jones che alla ripartenza è ottavo. Anche Heim si arrende come Retzlaff con un semiasse rotto.

Green ai -6 e Berry sembra avere la situazione in pugno dato che ha gomme di una ventina di giri migliori dei tre piloti che ha davanti. Allo scatto Herbst passa bene, ma poi Hill lo rimonta. Tuttavia Berry è efficace e dopo aver passato Riley, largo in curva1, in curva2 passa pure Hill e torna al comando. Ai -5 la nuova classifica vede dunque Berry davanti ad Hill, Herbst, Mayer, Elliott, Sieg, Hemric, Moffitt, Creed e Suárez con Jones che non solo ha guadagnato ma ha perso tre posizioni.

La confusione davanti a lui, con Elliott e Moffitt protagonisti però permette a Brandon di recuperare e la caution ai -4 provocata da Mosack che finisce a muro gli regala un’altra chance. Si va così all’overtime con la top4 identica al giro precedente, poi Sieg, Elliott, Jones, Hemric, Sammy Smith e Moffitt. Al choose cone Berry, Hill ed Herbst vanno tutti esterni e così Mayer si ritrova a sorpresa in prima fila.

Gara in mano a Berry? Tutt’altro perché Josh nei due giri finali ne combina di ogni. Hill lo spinge bene mentre Mayer è solo e perso. Austin sembra averne ancora ed è una brutta notizia per Berry che sbaglia completamente curva1, finisce loose e largo e così Hill lo passa. La #8 rischia anche il sorpasso da Mayer in curva2, tuttavia riesce a salvare il secondo posto.

All’ultima curva inizia la confusione finale. Un pilota non identificato controluce nel tramonto di Pocono finisce loose e manda largo Allgaier che alla sua destra ha Chandler Smith. Il contatto fra i due e con il muro fa perdere il paraurti della #7 che rimane in traiettoria all’inizio del rettilineo finale.

Caution? Incredibilmente no. La NASCAR dirà più tardi addirittura che secondo loro il detrito era fuori traiettoria e quindi non pericoloso, ma le immagini li smentiscono clamorosamente. E quindi si vuole far vincere Berry che sul dritto ha preso la scia di un Hill che ha ancora benzina e lo sta attaccando? Chissà.

Josh è quasi sul retrotreno della #21 e in uscita sono affiancati, tuttavia Hill ha accelerato meglio e rimane davanti. Intanto Allgaier è finito dritto a muro in curva1 ma anche qui niente caution.

Intanto Berry sta combinando l’ultima frittata dell’overtime. Per seguire la scia di Hill che si sposta prima verso centro pista e poi di nuovo a destra per impostare curva2 non si è accorto che il compagno di squadra Mayer li ha seguiti e approfittando della lotta è nella loro scia. Il contatto fra la #8 e la #1 è fiancata contro fiancata e Berry fora andando dritto subito a muro in curva2.

Poco più dietro nella stessa curva anche Ryan Sieg, in lotta per la top10, finisce in testacoda (non si sa se toccato da qualcuno) e a questo punto la NASCAR è costretta a chiamare la caution.

Austin Hill vince così la quarta gara stagionale davanti a Mayer (che si prende colpe non sue ma che poi Berry si assumerà in un finale completamente buttato alle ortiche), Elliott, Herbst (riuscito ad arrivare in fondo), Hemric, Sammy Smith, Jones, Moffitt, Kligerman e Suárez. Creed è 11°, Chandler Smith solo 20°, Allgaier 23° davanti a Berry, 32° Nemechek e 33° Custer.

In campionato cambia poco, Austin Hill mangia punti importanti a Nemechek che rimane al comando della regular season mentre attorno alla linea rossa Jones grazie alle stage guadagna qualche punticino sui rivali che però finiscono vicino a lui e quindi è troppo poco. Per Brandon ora in arrivo due weekend critici sugli stradali.

I risultati odierni

La classifica della “Explore the Pocono Mountains 225”

La classifica generale

Così in campionato a 7 gare dalla fine della regular season della NASCAR Xfinity Series 2023

I prossimi appuntamenti

Stasera alle 20:30 (diretta su Mola con il commento di Matteo Senatore e Daniele La Spina) ci sarà la gara della Cup Series, una gara cruciale sul percorso verso i playoff soprattutto per due piloti come Chase Elliott (che partirà dal fondo dopo un testacoda in qualifica) ed Alex Bowman. A scattare dalla pole position sarà il loro compagno di squadra William Byron. La NASCAR Xfinity Series tornerà sabato prossimo a Road America separandosi da Cup e Truck che invece andranno a Richmond.


Immagine: Media NASCAR

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