Allgaier ancora una volta in controllo a Phoenix, ma una caution manda tutti all’overtime. Qui Justin sbaglia e apre la porta a Bowman e Almirola che passa all’ultima curva
Accontentare i tifosi della NASCAR – ma non solo – sembra ormai impossibile: se William Byron ad Austin lotta in maniera pulita con Bell, non va bene perché non ha dato il 100% per prendersi la vittoria, se Aric Almirola attacca di forza Alex Bowman a Phoenix superandolo con un contatto all’ultima curva, non va bene nemmeno questo perché sembra che l’abbia fatto apposta e non è stato corretto. La direzione gara spesso ci mette del suo con decisioni poco coerenti, ma nemmeno chi ha il diritto di parola sembra avere una linea comune nel giudicare le corse. È vero, si nota sempre la minoranza rumorosa sui social, però certe volte sembra sia estenuante anche per la NASCAR stessa cosa vogliano i tifosi per lo sport che amano.
La gara
La NASCAR Xfinity Series prosegue la sua corsa senza pause seguendo la Cup Series a Phoenix per il quarto appuntamento stagionale, il primo su un ovale che si può considerare “normale”, dunque si entra nel vivo della stagione regolare con la serie di appuntamenti che struttureranno la classifica – ancora da assestare – per quanto riguarda le vittorie più che i punti.
Gli occhi di tutti sono su Justin Allgaier, uno dei dominatori di questa pista e che finalmente a novembre proprio qui ha conquistato il primo titolo in carriera. Ed è proprio il pilota della #7, finito nella parte della bassa dell’algoritmo visti i risultati delle prime tre gare, a prendersi nettamente il miglior tempo nelle libere. Il fatto di scendere in pista quasi subito in qualifica lo penalizza e in griglia è solo 14°. A conquistare la pole position è l’unico fuori quota della griglia dei 38 iscritti, il pilota di casa Alex Bowman sulla #17 di Hendrick, davanti a Creed, Sammy Smith, Zilisch e Love.
Dopo aver retrocesso in fondo alla griglia Sawalich (pompa della benzina), DiBenedetto (motore), e Ryan Sieg (muletto dopo che i meccanici, spostando la vettura dalla pit lane al garage, con il muso hanno preso un lieve avvallamento nell’asfalto rovinando l’avantreno e costringendo il RSS Racing ad un folle lavoro in un paio di ore), la corsa sui tradizionali 200 giri (45+45+110) può avere inizio.
Alla bandiera verde Bowman taglia subito la dogleg e rimane al comando, dietro di lui un 4-wide in cui Love deve alzare il piede e perde posizioni. Chi ne beneficia dall’interno è invece Taylor Gray che sale al terzo posto dietro a Creed. Almirola e Sammy Smith completano la top; Zilisch aggira Love dopo un leggero contatto che ha favorito la #8. La #17 tenta subito l’allungo, ma il guadagno si misura in centesimi e non in decimi al giro.
Mentre Annunziata torna ai box per problemi all’iniezione (tornerà in corsa staccato), si inizia a notare subito la rimonta di Allgaier che è entrato subito in top10 e vede già la top5. A favorirlo ci sono gli avversari davanti che sono tutt’altro che perfetti. Gray finisce largo e di traverso e dopo nemmeno 10 giri apre la sua crisi. Almirola è il primo a superarlo, ma seguiranno tanti altri. Allgaier intanto ha scavalcato anche Love e Zilisch e seguendo Sammy Smith al giro 10 è in top5 davanti proprio a Gray. Passa un paio di giri e anche il compagno di squadra è alle sue spalle.
Chi invece è in difficoltà da inizio weekend è Austin Hill, fuori dalla top10 ed ora pure spostato da Mayer che si prende l’11esima posizione. Prende la via dei box per problemi evidentemente non risolti anche DiBenedetto; pure lui tornerà in corsa. Chi invece non ha guai è la coppia Almirola-Allgaier che recupera ancora terreno con Justin che supera anche Creed dall’interno. Zilisch scavalca Sammy Smith mentre Gray esce direttamente dalla top10 a metà stage.
La stage ora si placa ulteriormente e da guardare ci sono solo i distacchi. Allgaier recupera su Almirola e ai -10 Aric viene ripreso. La Toyota è costretta a forzare e così la #19 del JGR recupera su un Bowman che deve affrontare i doppiaggi, ma la classifica non cambia. Bowman vince la prima stage davanti ad Almirola (+1.1″), Allgaier (+2.0″), Zilisch (+6.8″), Creed (+7.6″), Sammy Smith (+10.9″), Sanchez (+11.8″), Brandon Jones (+13.0″), un Love andato in crisi nei giri finali (+14.2″) e Mayer (16.2″); a seguire Hill, Gray, Harrison Burton, Sawalich in rimonta dal fondo e Kvapil. Alfredo è il lucky dog dal 26° posto.
Il primo giro di soste cambia la classifica notevolmente: Almirola balza al comando su Bowman, Jones, Creed, Allgaier, Smith, Sanchez, Love, Hill e Gray; Zilisch precipita al 21° posto sfruttando al peggio lo stallo #1 in pit lane (dovuto alla pole di settimana scorsa) perché entra male nello stallo finendo lungo e praticamente contro il muretto.
Che sarà una stage decisamente più tormentata della prima lo si capisce fin da subito perché il lucky dog Alfredo non riesce a sfruttarlo fermandosi ai box con guai alla frizione. Si riparte ai -36 e Almirola rimane al pelo davanti a Bowman in curva2, dietro di loro emerge Jones seguito da Allgaier che contrattacca esterno in curva4, ma dopo un paio di giri arriva la caution perché Alfredo si è fermato in mezzo alla pit lane e bisogna spostarlo; lucky dog per Wright. Anche Ellis finisce nel garage con problemi elettrici.
Dopo le soste per Dye (surriscaldamento), Retzlaff (motore che non gira al meglio) e Massey, nuova ripartenza con Almirola davanti a Bowman, Allgaier, Jones, Creed, Smith, Mayer, Love, Sanchez ed Hill. Green ai -29 e anche qui subito caution per uno degli incidenti probabilmente più incredibili della storia. Almirola parte bene e guida un 3-wide composto da Smith, Jones e Bowman. Dietro a Sammy c’è Hill che prova a seguire la #8, ma sbaglia completamente l’approccio di curva3 ed è troppo all’interno al punto che picchia contro il muro di separazione con la pit lane. La #21 rimbalza e centra – ovviamente – l’incolpevole Creed, dietro di loro si cerca di frenare per evitare le vetture e Zilisch tampona l’altrettanto incolpevole Thompson. Austin, Sheldon e Dean costretti al ritiro, lucky dog per Bilicki.
Ci si riprova ai -19 con la nuova classifica che vede Almirola su Bowman, Allgaier, Jones, Mayer, Smith, Kvapil, Love, Gray e Sawalich che entra in top10. Aric scatta ancora bene, Jones ci prova all’interno del 3-wide che si crea alla dogleg però si deve riaccodare, dall’esterno si rilancia allora Bowman che mette il muso davanti. Allgaier segue Alex ed è lui che al passaggio successivo è davanti a tutti con Almirola che recupera e torna al secondo posto e Jones è ancora lì nei paraggi.
Mentre Ryan Sieg bacia il muro dopo essere appena entrato in top10, Aric riattacca e per un paio di giri è affiancato ad Allgaier. Gli attacchi del pilota Toyota vanno ad ondate, ma non riesce mai a completare il sorpasso. Ai -8 sembra avercela fatta, tuttavia al passaggio successivo Allgaier restituisce la manovra e torna primo.
Justin vince così una seconda stage decisamente più animata precedendo Almirola (+0.7″), Bowman (+1.5″), Jones (+2.0″), Smith (+2.7″), Mayer (+3.4″), Love (+4.8″), Gray (+5.7″), Kvapil (+5.8″) e Sieg; seguono Sawalich, Zilisch, Dye (che ha rischiato grosso col compagno di squadra Eckes), Sanchez e lo stesso Eckes. Lucky dog per Perkins.
Il secondo giro di soste modifica la situazione più per per le penalità: Allgaier rimane al comando su Jones, Bowman, Almirola, Smith, Gray, Zilisch, Love, Mayer e Ryan Sieg, tuttavia Mayer, Sawalich e Wright commettono speeding e finiscono in fondo al gruppo.
Si riparte con 101 giri da disputare e Allgaier scatta alla perfezione venendo seguito da Almirola che salta Jones e stacca un Bowman che invece perde terreno scivolando al sesto posto dietro anche a Gray e Smith. La lotta alle spalle della #7 manda in fuga Justin, Bowman supera presto Sammy e così ora si trova davanti il trio del Joe Gibbs Racing. Dietro di loro lotta fra Love e Sanchez mentre Zilisch mantiene la top10, tuttavia la vettura non è più quella della prima stage e Connor non avanzerà, anzi dovrà difendersi dagli attacchi di Kvapil.
Alla fine Almirola riesce a scrollarsi di dosso i compagni di squadra e si lancia all’inseguimento di Allgaier, ma Justin controlla il margine. Gray non ha il ritmo dei leader, si stacca e ai -85 viene ripassato da Bowman che, tuttavia, ora ha 5″ di ritardo dalla vetta. Non riuscirà a recuperare tanto di questo distacco. Chi invece è in rimonta a sorpresa è Ryan Sieg che, malgrado il muletto e la toccata precedente, rientra in top10 e col sorpasso su Zilisch sale al nono posto.
Si procede col cruise control al comando in attesa di un giro di doppiaggi e delle soste finali: ai -75 Allgaier ha 1″ su Almirola, 4″ su Jones, 6.3″ su Bowman e 8.7″ sulla coppia Gray-Smith che di lì a poco si scambierà le posizioni. Le soste di Gase e Smithley non cambiano la situazione, né inducono i leader a fermarsi, anzi. La lotta più interessante in questa fase è quella poco fuori dalla top10 con un Kvapil in difficoltà e pressato (e poi sorpassato) da Sawalich, Eckes, Mayer, Harrison Burton e Retzlaff con tutti questi che vedono Zilisch non lontano.
I doppiaggi intanto hanno permesso ad un Almirola più efficace sul long run di tornare sotto ad Allgaier ed ai -60 può ricominciare la lotta fra i due, anche se forse non c’è la voglia di affondare il colpo visto che in una decina di giri è previsto il pit stop. Aric si fa vedere sia all’esterno che all’interno, ma il sorpasso non arriva. Cosa arriva ai -53 è invece una caution che semplifica tutte le strategie: il freno anteriore destro della #74 di Cram esplode e Dawson finisce a muro; lucky dog per Kyle Sieg. Qualche problemino anche per Sammy Smith che in un contatto si è ritrovato col passaruota posteriore destro danneggiato.
Tutti ai box e sosta lenta per Almirola che scende al sesto posto dietro ad Allgaier, Bowman, Jones, Gray e Love, Sanchez, Ryan Sieg, Sawalich e Zilisch completano la top10 alla ripartenza dei -46. Allgaier scatta ancora alla perfezione seguito da Gray che però deve cedere al ritorno di Bowman che lascia Taylor affiancato in un 3-wide ai compagno di squadra Jones e Almirola con Aric che per poco non manda a muro Brandon.
La grande ripartenza della #19 frutta addirittura la terza posizione con Bowman che punta Allgaier e così Aric può riavvicinarsi portandosi dietro anche Gray. Justin resiste e così può tornare a respirare allungando ancora una volta in progressione. Taylor cede ancora una volta e allora è Jones a tornare al quarto posto. La classifica dietro si assesta con Sawalich che recupera ancora e sale all’ottavo posto davanti a Sanchez mentre il terzetto Gray-Love-Sieg si ricompatta; Jesse attacca ma rimbalza
Ai -20 Almirola raggiunge Bowman mentre Allgaier riprende la coda del gruppo. Ai -15 l’attacco di Aric è fulmineo, iniziato in curva4 e completato all’esterno di curva2. Almirola deve recuperare ora 2.2″ al leader e rosicchia centesimi o decimi, tuttavia Allgaier sembra in controllo al punto che ai -5 ha ancora 1.2″ di margine. E invece arriva la caution, ancora una volta a Phoenix in primavera. Non è per Kvapil che fora di nuovo a poche miglia dal traguardo, bensì per Leitz che finisce in testacoda e a muro in curva4; lucky dog per Massey e si va all’overtime.
Nessuno ha gomme fresche ai box, tuttavia Eckes, Williams, Jeb Burton, Poole, Clements e Kyle Sieg si giocano un set di pneumatici ricondizionati. All’overtime ci si va quindi con Allgaier davanti ad Almirola, Bowman, Jones, Gray, Love, Sieg, Sawalich, Sanchez, Mayer, Zilisch, Smith ed Eckes dalla 16esima posizione.
Bandiera verde e stavolta lo scatto di Allgaier dall’interno è decisamente meno netto di quelli visti in precedenza, Almirola gli rimane affiancato fino a curva1. E qui Justin finisce largo accompagnando con sé Aric, aprendo ovviamente la porta a Bowman e Jones all’interno. Justin praticamente finisce a muro salutando così la vittoria. Malgrado questo Almirola riesce a divincolarsi, passare Jones e in vista dell’ultimo giro lanciarsi all’inseguimento di Alex.
La prima metà del giro scorre tranquilla, ma si vede che la Toyota ne ha di più come nei giri precedenti. Bowman si fa prendere probabilmente dalla paura alla staccata finale: per evitare un possibile (se non probabile) bump&run della #19, in curva3 tiene una traiettoria larga che di sicuro non è ottimale per la velocità in entrata. Almirola così trova la porta aperta e si tuffa all’interno con troppa velocità. Questo eccesso si nota in curva4 dove Aric finisce in sovrasterzo e sbanda. Però Almirola decide di non alzare il piede e così facendo si appoggia alla #17 che a sua volta finisce a muro. Ne esce meglio la #19 che taglia il traguardo davanti a Bowman (fra qualche polemica perché i tifosi NASCAR non sono mai contenti) per soli 0.045″.
Almirola vince dunque a Phoenix una gara che lo ha visto fra i protagonisti ma mai in maniera netta; Aric – che non è full time in Xfinity Series – però manda la #19 del JGR ai playoff. Bowman è secondo e deluso, a seguire Jones, Ryan Sieg (pensare cosa avrebbe potuto fare senza muletto), Allgaier, Gray, Mayer, Eckes (gran recupero), Love e Sanchez, poi Retzlaff, Williams (malgrado uno stato influenzale severo e perdurante), Sawalich, Smith, J.Burton, Zilisch, Poole, Kyle Sieg, Dye e H.Burton.
I risultati odierni
La classifica della “GOVX 200”
La classifica generale
Così in campionato dopo 4 gare su 33 della NASCAR Xfinity Series 2025
I prossimi appuntamenti
Stasera alle 20:30 (purtroppo senza diretta su YouTube) ci sarà la gara della NASCAR Cup Series dove a partire dalla pole position sarà William Byron. La Xfinity Series torna sabato prossimo a Las Vegas.
Immagine: Media NASCAR
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