Un sorpasso decisivo su Justin Haley, con annessa prima tornata da leader solo all’overtime e una difesa pulita tenendo a bada Daniel Hemric, regalano a John Hunter Nemechek una vittoria da lui stesso insperata.
RCR si brucia in qualifica, Haley conduce 80 giri prima della beffa e i problemi di carburante colpiscono gran parte dei piloti protagonisti. Quella di Nemechek ha il sapore di vittoria fortunata, in realtà è figlia di un’esperienza e intelligenza superiore alla media per quanto riguarda la categoria cadetta. 163 giri di sofferenza senza mai mollare e la capacità di rispondere “presente” nel momento in cui davvero contava innalzano Nemechek a trionfatore per la terza volta stagionale, elevandolo ancor di più, per quanto possibile, nel gruppetto di favoritissimi per il titolo finale.
Le prove libere e le qualifiche
di Simone Longo
La prima notizia a precedere il weekend è quella del ritiro dell’iscrizione per la #66. Nella giornata di venerdì, MBM Motorsports ha pubblicato un annuncio dai tratti malinconici per parlare di quella che sarebbe stata la loro prima assenza in una gara di Xfinity Series dalla stagione 2015. Nella lunga dichiarazione il team ha citato la mancanza di tempo al simulatore e nessuna sessione di libere in pista come principali motivi per cui si è deciso di non tentare di scendere in pista questo fine settimana.
Inoltre, MBM Motorsports afferma che la mancanza di sponsorizzazioni ha reso quasi impossibile il noleggio di un motore adatto agli superspeedway, necessario per competere ad alto livello per l’evento. Il team, protagonista purtroppo nel 2023 di numerose DNQ, si ridimensionerà nel tentativo di guadagnare più forza in pista e sceglierà di volta in volta le gare in cui correre andando avanti nel prosieguo di stagione. Come parte del ridimensionamento, il team ha assemblato e venduto alcune delle sue vecchie auto NASCAR Cup Series e NASCAR Xfinity Series a collezionisti e piloti del fine settimana.
L’unica nota positiva è il 38×38 che si viene a creare: 38 vetture rimaste per 38 posti. Tutta la sessione di qualifiche può svolgersi in maniera tranquilla sotto l’aspetto dell’ingresso in gara, ma senza esimersi da colpi di scena.
Tralasciando il mezzo testacoda del debuttante Greg Van Alst (pilota full time in ARCA e vincitore a sorpresa della gara di apertura a Daytona) sulla #44 dell’Alpha Prime Racing, i veri protagonisti sono i piloti di RCR, prima in positivo dominando il primo round (Creed 1° e Hill distante di soli 13 millesimi), poi in negativo venendo entrambi colpiti da problemi al cambio e ritrovandosi obbligati a rientrare nel garage con annessa partenza dal fondo in gara; insieme a loro si uniranno Retzlaff, Massey e Van Alst. La pole position viene conquistata da Chandler Smith con un giro in 32.127″.
La gara
di Gabriele Dri
Alla bandiera verde Berry spinge Chandler Smith nella corsia esterna e lo manda al comando, poi si tuffa in curva3 cercando il sorpasso mentre Nemechek dall’interno prova ad infilarsi un varco. Il duello fra la #16 e la #8 dura per qualche giro, poi al quinto un JHN in rimonta dopo essersi rimesso davanti ad Herbst e Sammy Smith manda Josh in prima posizione.
Il gruppo in questa fase è ancora poco ordinato seppur 2-wide. La coppia del Kaulig Racing composta da Haley ed Hemric all’interno sul rettilineo opposto cerca un buco all’interno di Gibbs, ma Ty non apre la porta e quindi il ricongiungimento con Chandler Smith deve aspettare ancora qualche giro quando il plotone si sfilaccia di più e tenere la vettura è più difficile.
Il più attivo sembra essere ancora Haley che decide che in questo momento forse è meglio agire da solo, ma i risultati non pagano. Le azioni sono in gran parte individuali ed è così che al decimo giro Herbst passa Nemechek e si porta al terzo posto, pure Haley prova ad approfittarne ma rimbalza addirittura all’ottavo posto. In grande rimonta Creed ed Hill, già entrati nella top15 o quasi. Il primo guaio è per Maggio che ha un tire rub, rallenta e quasi rischia l’incidente con Hemric in curva3 mentre viene doppiato.
Dopo una dozzina di giri i leader riescono a mettersi in fila indiana e ogni uscita di curva è un’occasione per fare side draft, ma anche rischiare un incidente. La situazione rimane relativamente stabile fino al giro 25, ci sono solo pochi sorpassi come quello di Haley su Custer per il sesto posto e quello di un buon Clements su Hemric per l’ottavo, ma i gap si stanno dilatando.
È in questo momento, poco dopo metà stage, che c’è il primo vero attacco al leader. Chandler Smith tenta il controsorpasso a Berry, ma Herbst con un bump aiuta Josh e la #8 rimane davanti a tutti. La #16 così rimbalza e viene superata dal tandem Nemechek-Gibbs.
Al giro 28 la prima caution: Kligerman, in quel momento 13° dopo essere stato sorpassato dal rimontante Austin Hill, fora la posteriore sinistra e finisce in testacoda. Per sua fortuna i danni sono limitati e può tornare in gara. Questa è l’occasione per il primo giro di soste, ma non per tutti. Il primo ad approfittarne è Gibbs seguito da Custer, Mayer, Creed e molti altri al di fuori della top10 lasciando fuori solo una dozzina di piloti, ma il piano di Ty non va a buon fine per una ruota fuori controllo e così Ty finisce in coda.
La ripartenza arriva ai -6 nella prima stage, Berry ha scelto l’esterno e rimane al comando sia con la spinta di Herbst, sia perché l’interno comincia a sfaldarsi, sia perché Nemechek finisce loose in curva3 ai -3 dovendo alzare il piede finendo nel mezzo fra le due corsie.
Rimangono così Berry ed Herbst a controllare il gruppo con un Chandler Smith in rimonta all’interno seguito da HIll. Josh all’ultimo giro sembra in controllo, ma Haley spinge Herbst sul rettilineo opposto, Riley va per l’esterno in curva3, aggira Berry e vince la prima stage davanti allo stesso Josh, a Chandler Smith, Haley, Hill, Allgaier, Clements, Creed e Retzlaff con i piloti che hanno cambiato gomme che non hanno rimontato. Kligerman è il lucky dog.
Al break si completa il giro di soste e quindi i 12 vanno in coda mentre a passare al comando è Sheldon Creed seguito da Cole Custer che nei giri finali erano riusciti a superare Mayer.
Si riparte nella seconda stage e la #2 dall’esterno rimane prima con la spinta poderosa di Mayer. L’interno si scompone subito anche perché quasi immediatamente si crea una terza fila che si deve ricomporre in qualche modo. A guidarla in certe fasi è Gibbs che ne approfitta per recuperare le posizioni perse con la penalità e si mette dietro la #00 che continua a lottare con Creed. Ricomposto il 3-wide all’interno, Ryan Sieg decide di farne uno all’esterno, fa saltare Mayer e si mette dietro a Custer che a sua volta si era accodato a Creed.
In curva4 ai -31 grosso rischio con un 4-wide che dall’interno all’esterno vede Allgaier, Jeb Burton, Jeffrey Earnhardt e Weatherman, con la #27 e la #45 che si toccano e Jeb deve alzare il piede. Mentre succede questo uno scatenato Ryan Sieg ha saltato prima Custer e poi all’interno di curva2 anche Creed andando al comando. La sua leadership non è mai netta perché Creed è al suo fianco, ma viene ufficializzata perché un paio di giri più tardi Retzlaff si intraversa in curva4 toccato da Nemechek e la NASCAR chiama una caution preventiva temendo un incidente ben più grave e invece Parker compie una magia.
Non ci sono soste di rilievo, poi si riparte ai -24 con Sieg all’esterno che deve cedere la prima posizione ad un Creed che viene sospinto da Chandler Smith già tornato in seconda fila dopo una sosta non eccezionale. Dopo mezzo giro Sheldon si mette all’esterno, ma Sieg non si arrende, si tuffa in curva3 e cerca il controsorpasso ma non va. L’esterno dunque ora viene guidato da Custer seguito da Hill.
Il duello fra la #2 e la #39 prosegue a lungo davanti ad un gruppo che fatica a selezionarsi fino ad un’altra caution ai -15: il debuttante Van Alst finisce a muro in curva4 mentre anche Massey riporta danni importanti probabilmente per evitarlo.
Qualche sosta di rilevo c’è e su tutte ci sono quelle su tutte di Chandler Smith, Haley, Nemechek, Jones ed Herbst che puntano dunque alla stage finale. Dopo la lunga pulizia, la bandiera verde viene esposta a soli nove giri dalla fine della stage. Prosegue il duello fra Creed e Sieg, ma stavolta Sheldon ne esce davanti malgrado sia all’interno perché arriva la spinta di Austin Hill.
Hill sembra perso dopo la spinta data, ma con i side draft e senza spinta di Gibbs riesce a galleggiare vicino a Creed che è costretto a coprirlo ai -7. Al giro successivo, mentre Sheldon copre due corsie, Gibbs quasi si gira sul muso di Allgaier all’interno, sbanda, taglia corsie e travolge l’incolpevole Weatherman che bacia il muro ma l’incidente non si sa come non arriva.
Intanto Hill è riuscito ad attaccare Creed seguito da Berry ed i due compagni di squadra sono affiancati a lungo, tuttavia alla fine la classifica non cambia. Creed vince la seconda stage davanti ad Hill (ed il RCR è tornato al comando come da pronostico e da risultati del primo round), Sieg, Berry, Allgaier, Custer, Hemric, Chandler Smith già risalito, Kligerman (gran recupero dopo la foratura) e Sammy Smith. Il lucky dog è Maggio. E la corsa è ufficiale malgrado il rischio pioggia presente.
Ed ovviamente ecco che quando tutto sembra andare bene per Creed, la sfortuna arriva. La sosta di Sheldon non solo è lunga, ma per problemi al rifornimento è pure incompleta. Guai anche per Allgaier che manca completamente il suo stallo. A passare momentaneamente al comando non fermandosi è Joe Graf seguito da Haley, ma l’interregno della #38 dopo la ripartenza dei -77 è breve.
Alla bandiera verde Haley balza subito al comando con la spinta dei compagni di squadra Hemric e Chandler Smith. Si è formato il trenino Kaulig e da qui in poi sarà difficile farlo saltare dall’esterno (ci penseranno dall’interno). Rischia grosso in curva2 Gibbs che bacia il muro e fora. Sta per tornare ai box quando a salvarlo ci pensa il big one.
Tutto nasce sempre in curva2 quando Herbst ha una foratura alla posteriore sinistra e rallentando viene travolto da Mayer dietro di lui e dalla coppia Ryan Sieg-Brandon Jones che erano affiancati ad Alfredo in un 3-wide. Nel mucchio finiscono anche Jeffrey Earnhardt, Weatherman, Williams, Perkins e Poole. L’unica fortuna di Creed è che non viene incluso nel bollettino ufficiale, ma anche lui è finito nell’incidente ed è uno dei ritirati con Ryan Sieg, Herbst, Jones e Alfredo.
Dopo la lunga caution e le soste di Berry, Allgaier (la finestra per l’ultimo pieno è praticamente aperta) e degli incidentati si riparte ai -67 con il trenino Kaulig che ha scelto l’esterno lasciando Nemechek, Hill e Custer all’interno. Ovviamente il coordinamento ha la meglio ed Haley rimane primo. Mentre JHN rimbalza e finisce sesto dietro ad Hill ed un Graf che resiste, Berry imita Gibbs e anche lui bacia il muro, accusa un tire rub e poi fora.
La tregua dura però solo una manciata di giri e poi arriva un’altra caution con Weatherman che fora e finisce a muro all’ingresso della pit lane per i danni accusati in precedenza. Kyle è costretto al ritiro così come anche Perkins.
Non ci sono soste e quindi si riparte a posizioni, e quasi anche i trenini, invariate con 55 giri alla fine ed inizia ora, dopo la selezione naturale, il long run più duraturo della corsa. Graf come prima al choose cone sceglie di seguire Kaulig e così l’interno è ancora formato da JHN, Custer ed Hill. Dopo lo scatto i tre però di disuniscono perché in curva2 c’è quasi come una santa alleanza fra Toyota e Ford, con Custer che va di side draft aggressivo sulla #16 e Nemechek che sul rettilineo opposto si infila dietro ad Haley ed Hemric.
Chandler Smith cerca subito il controsorpasso, ma viene beffato all’esterno di curva4 da Hill e così si forma davanti una fila indiana. E un vagone è saltato anche dietro a Graf e Custer cercando poi il recupero; l’attacco anche in questo caso non va e Chandler rimbalza addirittura al 10° posto dietro anche a Retzlaff, Sammy Smith e Kligerman.
Austin prosegue negli attacchi e ai -51 in curva1 salta Nemechek, poi al giro successivo nello stesso punto si ripete su Hemric. E anche la coppia Kaulig viene separata da uno dei grandi favoriti della corsa visti i recenti successi.
La situazione sembra così assestarsi con una fuga a 12 con Moffitt ed Allgaier a chiudere il trenino e Chandler Smith a recuperare posizioni una alla volta. La voglia di recuperare però accomuna molti ed il trenino non viaggia in ordine. Ai -44 grande rischio fra Sammy Smith e Kligerman con la #18 che quasi si gira sul muso della #48 in uscita di curva2 e il gruppetto si sfilaccia ancora di più.
Chandler Smith stavolta è stato bravo ed è tornato in top5, ha una vettura molto veloce e vuole tornare davanti. Ai -41 attacca Nemechek in curva3, Hemric lo aiuta allargandosi e così la #16 balza al terzo posto seguita dalla #10. Kaulig sta tornando. Evidentemente Hill si sente accerchiato ed ai -37 tenta il sorpasso per la prima posizione in curva1, ma la manovra non riesce, la #21 rimbalza al sesto posto (lamentandosi che nessuno lo aiuta) dietro anche a Nemechek e Custer e così senza troppe sorprese si è riformato il trenino Kaulig.
La corsa torna così in loro controllo e sembra quasi impossibile scalfire il loro comando. Hill ai -33 prova a tornare davanti a Custer ma l’aiuto di Kligerman è molto timido e così le posizioni non cambiano. La fuga a 12 prosegue intanto, però c’è stato un cambio, Graf si è staccato mentre Gibbs si è riaccodato.
Nemmeno i doppiaggi cambiano troppo le posizioni di vetta, c’è solo movimento fra settima e decima posizione quando gli attacchi mancati a Kligerman provocano dei 2-wide come quelli fra Moffitt e Retzlaff. Ai -23 Hill riesce finalmente a tornare nella top5 davanti a Custer. Questa manovra spezza quasi il gruppo, ci sono cinque vetture davanti, poi Cole a recuperare velocità ed infine Kligerman a tirarsi dietro Allgaier e gli altri. Il resto del plotone è a ben 10″.
Ai -20 Nemechek scivola leggermente in curva ed Hill ne approfitta subito, pure Custer prova ad infilarsi ma pure Cole non riesce più a controllare la vettura, deve alzare il piede e scivola in fondo alla top10. Hill è tornato nella posizione buona e punta Hemric, tuttavia la manovra è difficile anche perché i doppiaggi aumentano. Il gruppetto intanto si è spezzato ulteriormente e sono rimasti in sette: Haley, Chandler Smith, Hemric, Austin HIll, Nemechek, Allgaier e Kligerman, Retlaff guida il secondo gruppo a 2″.
Ai -5 Austin tenta l’attacco in curva1, tuttavia non riesce a completarla perché Nemechek chiude subito il buco dietro alla #10. Daniel sta andando molto piano rispetto ai due compagni di squadra e non si capisce il perché. Il gruppetto si sta sfaldando, ai -4 ci sono due vetture davanti, poi Hill che si sta rilanciando e riattaccando Hemric con JHN spettatore interessato, infine Kligerman ed Allgaier che quasi si toccano.
Alla fine il trio Kaulig regge e Nemechek passa Hill, il polotone ormai è allungato. Haley è davanti nettamente, troppo. La situazione ormai è esplosa e la confusione regna. Ai -3 Parker Chase fa un mezzo testacoda dopo essere stato toccato da Bilicki, ma incredibilmente la NASCAR non chiama la caution, forse perché la #24 è all’ingresso della pit lane e ormai si è raddrizzata.
Intanto sul rettilineo opposto Hemric è ancora lento ed il tandem Nemechek-Hill lo attacca passandolo. A loro si unisce anche Kligerman mentre Allgaier non ce la fa. Chandler Smith, anche con l’aiuto di Jeffrey Earnhardt doppiato, ha ripreso Haley portandosi dietro gli altri. L’incidente è quasi inevitabile in tutta questa differenza relativa di velocità: in curva4 Kligerman tocca leggermente Hill e la #21 finisce in testacoda. Stavolta sì arriva la caution che manda tutti all’overtime.
E qui salta fuori un enorme problema a cui ben pochi stavano pensando: la benzina. L’ultima sosta di quasi tutti i leader è ormai lontana un’ottantina di giri quando il pieno previsto era da 75-78 e in molti, incluso molto probabilmente Hemric, stavano cercando di risparmiare carburante. Però cedere la posizione è impossibile ci sono ancora quasi 20 vetture a pieni giri e andare ai box, a meno di essere Hill con le gomme spiattellate o Graf quasi certamente già a secco, non è nemmeno sulla carta.
In molti dietro la pace car girano sull’apron, ma tutti non cedono all’evidenza e tirano dritto. Si riparte dunque con Haley al comando davanti a Chandler Smith, Nemechek, Kligerman, Hemric, Allgaier, Moffitt, Custer, Sammy Smith, Retzlaff, Gibbs, Clements, Mayer, Kyle Sieg, Burton, Williams ed Hill, 17° e ultimo a pieni giri prima del lucky dog Grala.
Al choose cone Haley sceglie l’esterno seguito da Chandler Smith, Kligerman, Allgaier e Sammy Smith, all’interno vanno Nemechek, Hemric, Moffitt, Custer e Gibbs, poi si deve tornare a premere l’acceleratore a tavoletta.
Alla bandiera verde l’esterno salta praticamente subito perché Haley scatta male mentre Hemric spinge forte Nemechek. A rovinare la festa per Justin ci pensano poi il fatto che sia il compagno di squadra che Allgaier poco più dietro rimangano subito a secco. E così Haley rimane senza aiuti. Chi invece ne ha è Mayer che va a tutta e lancia Custer in quella che è una fuga a quattro (JHN, Hemric, Haley e Cole) all’inizio dell’ultimo giro.
Ci sarebbe ancora un’altra chance, in fondo due Kaulig vicini ci sono ancora. E invece si ostacolano: Haley attacca Hemric sul traguardo e in curva1 non completa il sorpasso, rimbalza e così Nemechek deve solo badare ad Hemric che prende la scia per conquistare una vittoria forse inaspettata ma finalmente di testa.
Nemechek vince quindi la terza gara stagionale ad Atlanta davanti ad Hemric, Custer, Haley, Mayer, Gibbs, un incredibile Kyle Sieg, Kligerman, Williams (che in primavera regalò spettacolo ma in negativo) e Sammy Smith. Hill è 12° e mastica amaro, Allgaier 17°, Berry 19° e Chandler Smith solo 20°.
Mentre JHN ha tutta la benzina anche per fare un lunghissimo burnout, in casa Kaulig c’è molta delusione. Ancora una volta le tante parole e la tanta tracotanza in pista poi sono diventate nulla di fatto. I giri in testa non sono serviti a conquistare una vittoria che sembrava a portata di mano, ma caution li ha beffati, poi è arrivata anche un’enorme mancanza di comunicazione fra i piloti e l’amarezza che Haley ed Hemric esprimono l’un l’altro appena scesi dalla vettura è evidente, ma tutto si risolve. Ma, come sempre, chi vince festeggia e chi perde spiega.
I risultati odierni
La classifica della “Alsco Uniforms 250”
La classifica generale
Così in campionato a 9 gare dalla fine della regular season della NASCAR Xfinity Series 2023
I prossimi appuntamenti
Stanotte ad Atlanta con bandiera verde all’1:00 ci sarà la gara della Cup Series. Nelle qualifiche di ieri nuovo dominio Ford, come in primavera, con pole position di Aric Almirola. Potrete seguire la corsa in diretta su Mola con il commento del nostro Simone Longo e di Daniele La Spina. La NASCAR Xfinity Series tornerà fra sabato prossimo, sabato 15 luglio, in New Hampshire.
Immagine: Media NASCAR
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