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NASCAR | Xfinity Series: Mayer artiglia il successo in una gara complicata in Iowa

di Gabriele Dri
NascarLiveITA
Pubblicato il 16 Giugno 2024 - 18:20
Tempo di lettura: 16 minuti
NASCAR | Xfinity Series: Mayer artiglia il successo in una gara complicata in Iowa

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I blister sulle gomme creano parecchi grattacapi. Mayer risale e conquista il secondo successo stagionale battendo Herbst all’overtime


Le gomme tengono ancora banco in NASCAR. Nella gara della Xfinity Series in Iowa (bentornato short track di Newton dopo cinque anni di abbandono post Covid da parte della stessa NASCAR proprietaria della pista) è stato necessario concedere un set di gomme in più ai team per i problemi di blistering. Le forature sono state parecchie e a finire ko sono stati big come Allmendinger, Allgaier, Love ed Hill. Chandler Smith sembrava poter controllare tutto, ma ha sbagliato una ripartenza, Nemechek aveva la gara in pugno nel finale tuttavia è finito dalla parte sbagliata della storia e così a prendersi una vittoria che sembrava impossibile al venerdì è stato Sam Mayer.

La gara

Il ritorno della NASCAR Xfinity Series dopo cinque anni in Iowa è contraddistinto da un po’ di incertezze, infatti la NASCAR stessa ha deciso di riasfaltare la pista solo per quanto necessario, ovvero le corsie interne delle due curve e nient’altro. Il risultato è una superficie bicolore e con transizioni che molti piloti reputano troppo discontinue. Sarà solo il prodromo ad un weekend diffiicle.

Venerdì è giornata di prove libere estese a 50′ scorrono via tranquille all’apparenza. L’unico guaio è per il recente doppio vincitore Shane van Gisbergen che finisce a muro in curva2 dopo aver perso il controllo; per lui c’è il muletto. Il più veloce nelle prove libere è un Corey Heim sulla #26 del Sam Hunt Racing con il giovane pilota Toyota che sembra davvero il favorito per la vittoria; in classifica seguono Love, Burton, Kligerman, Sammy Smith, Retzlaff, DiBenedetto, Creed, Moffitt (nella gara di casa sulla #19 del JGR) e Allgaier. Indietro molti big come Hill 18°, Custer 20°, Jones 21° e Mayer 28° e in difficoltà di assetto.

Sabato sarebbe la volta delle qualifiche, ma un fronte di pioggia arriva sulla pista proprio all’orario preposto per le prove ufficiali. Visto il programma compresso e il fatto che ci sono 38 iscritti (dunque nessuna DNQ), si arriva in fretta alla cancellazione delle qualifiche anche se la pioggia non è stata tanta.

La griglia viene decisa quindi dall’algoritmo vede Austin Hill in pole al fianco (solo sulla carta vista la penalità per il muletto) al nuovo nemico van Gisbergen; seguono Creed, Allgaier, Mayer, Chandler Smith, Custer, Nemechek, Love e Kligerman; viene così fregato Heim che dovrà scattare solo 22°. In fondo alla griglia finisce solo Emerling per modifiche in parco chiuso.

Tutti sembrano tranquilli, ma in realtà dietro le quinte c’è preoccupazione infatti, come a Sonoma, più di qualcuno nelle libere ha riportato problemi di blistering sugli pneumatici, al punto che la Goodyear ha deciso di aumentare il numero di set disponibili da quattro a cinque. Saranno alla fine giusti giusti.

Allgaier dalla corsia esterna al via prende subito il comando, pure Creed ci prova su Hill appoggiandosi sulla #21 e gli rimane dietro così come Mayer su Sheldon. Ad approfittarne così è Chandler Smith che guadagna la quarta posizione che poi diventa terza sul compagno di squadra. Dietro a Nemechek e Custer, Love supera Herbst e Kligerman. In un gruppo molto 3-wide (con Poole che manda largo Clements), il re incontrastato è uno scatenato Heim che in cinque giri passa da 22° a 11° e in breve tempo entra in top10. Anche Jones prova la rimonta dalla pancia del plotone.

Al comando allungano Allgaier ed Hill, tuttavia in fretta Chandler Smith fa capire che è lui il più veloce in pista. Anche Heim avrebbe le potenzialità per esserlo, ma la battaglia con Herbst è lunga e interessante e alla fine Corey la perderà. Al decimo giro Chandler Smith prima punta e poi sorpassa Hill mentre dietro di loro Nemechek scavalca Creed e poi si ripete sulla #21.

Basta poco per la #81 e al giro 15 Chandler Smith passa al comando iniziando la manovra in curva2 e chiudendola in 3. E ad Allgaier dicono subito di salvaguardare la gomma anteriore destra. Il leader approfitta di questo e dei primi doppiaggi per involarsi. Il protagonista delle prime fasi, invece, inizia la discesa: Corey Heim infatti è il primo a soffrire di blistering e deve rallentare decisamente il ritmo.

Inizia a perdere terreno anche Kligerman ma soprattutto anche Allgaier che deve fare strada sia a Nemechek che Creed. Si profila una prima stage brutale dato che i doppiaggi stanno aumentando e Creed terzo è ormai a quasi 6″ dalla vetta, poi però all’improvviso al giro 33 arriva la prima caution. Senza preavviso cede la anteriore destra di Allmendinger che finisce violentemente a muro. E tutti prendono paura per la tenuta delle gomme.

La paura apre le porte della pit lane a tutti tranne Nemechek, Clements ed Ellis che decidono di conservare un set di gomme ai box visto che in proiezione tutti gli altri rimarrebbero senza pneumatici freschi con circa 75 giri alla fine (sui 250 totali della corsa); Perkins è il lucky dog. Chandler Smith è quarto uscendo davanti a tutti dai box, seguono Hill, Creed, Mayer, Herbst, Custer e Sammy Smith; Allgaier perde terreno. Ma i colpi di scena non sono finiti qua: Brandon Jones lascia la pit lane in una nuvola di fumo, motore ko ed ennesimo ritiro della stagione.

Si riparte con 34 giri da disputa nella prima stage e a sorpresa Nemechek finisce largo in curva1 tappando Hill e mandando al comando Clements che, altrettanto a sorpresa, rimane a lungo al primo posto probabilmente perché Chandler Smith non vuole forzare gomme e situazione. La manovra arriva al giro 48, più per Clements che finisce largo che per un vero attacco, e la #81 torna al comando seguita subito da Creed e Mayer. Dietro di loro risale a sorpresa Nemechek che aveva perso ben di più alla ripartenza.

Ricominciano però i problemi di gomme, non per Chandler Smith ovviamente. Il primo è Hill che viene infilato da Custer, ma è solo l’inizio della discesa della #21 fuori dalla top10. Risalgono invece Sammy Smith e Custer che ripassano un Nemechek che ora invece paga dazio. Moffitt entra in top10 ai danni di Love mentre Heim cerca la seconda rimonta.

La stage si avvia alla conclusione con molti sali e scendi di prestazioni. Ormai mancano tre giri al break dunque tutti sono in fase di gestione o resistenza estrema quando arriva un’altra caution: stavolta a cedere è la gomma di Jeb Burton, in quel momento 14°.

Chandler Smith vince dunque la prima stage dietro la pace car e davanti a Creed (era staccato di circa 3.5″ e in difficoltà), Mayer, Allgaier, Sammy Smith, Custer, Moffitt, Heim, Nemechek e Love, seguono Chastain, Ryan Sieg, Herbst, Kligerman, Clements, DiBenedetto, Ellis, Dye, Kyle Sieg ed Hill. Il fatto che JHN (ma anche Clements ed Ellis) sia rimasto nelle prime posizioni dimostra la validità della scommessa mentre gli altri sono a corto di 50 giri sulla media. Cram è il lucky dog.

Tutti vanno ai box e Chandler Smith rimane al comando su Creed, Custer, Sammy Smith, Mayer, Moffitt, Herbst, Nemechek, Love ed Heim; doppia sosta per Alfredo mentre van Gisbergen e Gase provano la wave around.

Si riparte con 68 giri da disputare nella seconda stage e la corsia interna perde tanto (sarà un leitmotiv della corsa), Chandler allunga seguito da Custer, Sammy Smith ed Herbst mentre Mayer per infilarsi su un Creed ripartito lentamente per poco non lo prende nella fiancata. Custer per un attimo sembra in grado di aggirare il leader, tuttavia Chandler allarga la traiettoria di quel poco che basta per rimanere davanti e Cole perde la chance buona. Nei giri successivi la #00 forza per cercare di restare in scia alla #81 ma sarà una scelta strategica non ottimale.

Dopo pochi giri arriva un’altra caution: si chiude con un altro incidente (nello stesso punto delle libere) il peggiore weekend in NASCAR di Shane van Gisbergen che, perdendo il controllo in curva2, stringe a muro Perkins mentre Weatherman non riesce ad evitarlo. Per tutti e tre c’è il ritiro. Emerling è il lucky dog mentre sono pochi in coda (fra cui Clements) ad andare ai box.

Si riparte ai -54 con Chandler Smith ancora al comando su Custer, Sammy Smith, Herbst, Creed, Mayer, Love, Kligerman, Chastain e Allgaier. Stavolta la corsia esterna scatta meglio con la #8, tuttavia la battaglia fra gli Smith va a Chandler e Custer torna secondo dall’esterno. Chi fa un balzo in avanti è Chastain con la #92 del DGM Racing che sale al quarto posto approfittando delle difficoltà di Herbst nel mezzo fra Mayer (i due iniziano ora una serie di scaramucce) e Custer. Curiosità: si completa il giro 100 esattamente dopo 1h di gara.

Lo spunto di Chastain dura poco, poi viene ripreso da un ottimo Moffitt e poi da Love; Retzlaff va ai box per un problema elettrico (senza potenza e fumo nell’abitacolo) che lo costringe al ritiro, il settimo della corsa.

Inizia qui ai -40 il crollo preannunciato di Custer che viene raggiunto e attaccato da Sammy Smith, Cole reagisce e rimane lì per qualche giro ma poi deve cedere la posizione dovendo poi replicare tutto nella difesa su Moffitt. Dietro di loro c’è una intensa battaglia fra Nemechek, Allgaier, Herbst e Mayer, Sam viene stretto a muro da JHN il quale poi però rimbalza indietro. La battaglia fra Mayer ed Herbst si intensifica e la tensione tra i due sale. Stessa sorte anche per lo stesso Moffitt che, non riuscendo a trovare il varco sulla #00, viene infilato nuovamente da Chastain.

A fermare tutto e tutti ci pensa un’altra caution, ma stavolta è un semplice testacoda di Emerling all’interno di Alfredo; Starr è il lucky dog. Dei leader l’unico ad andare ai box è Moffitt che sentiva le gomme in difficoltà; con lui Sieg, Kligerman, Hill non ancora risalito e con un’altra vibrazione ad una ruota, Clements, Williams e Cram.

Si riparte nuovamente (dopo una caution lunga ma questo aiuta tutti) ai -18 con gli Smith al comando su Custer, Chastain, Love, Nemechek, Allgaier, Creed, Heim e Mayer. Gli omonimi scelgono al choose cone l’esterno e Custer dall’interno perde posizioni dopo essere stato messo 3-wide da Love che perde ancora più terreno. Sammy ci prova al giro successivo all’interno di curva1 su Chandler ma non va; più dietro Creed supera Allgaier, Heim fa lo stesso su Love dopo essere uscito bene da un 4-wide così come Herbst su Custer.

La battaglia in top10 prosegue: Hill e Love, compagni di squadra, rischiano grosso in curva1 dopo che JHN aveva provato a mettere zizzania fra di loro, ma il pilota Toyota è quello che perde di più, poi crolla anche Jesse in crisi di gomme.

Gli ultimi giri sono frenetici: Sammy Smith cede e viene infilato prima da Mayer e poi anche da Chastain (che resiste non si sa come) ed Heim, Allgaier pure lui finisce larghissimo, ma ad un giro e poco più dal break arriva un altra caution: Love fora, va a muro e saluta la compagnia. La #2 aveva difficoltà con gli pneumatici già prima della caution precedente, ma il crew chief di Love aveva deciso di non pittare. L’errore dunque è da attribuirsi tutto al muretto. Jesse torna ai box ritirandosi, poi nel trainare la vettura nel garage arriva anche un beffardo principio d’incendio.

Chandler Smith vince anche la seconda stage sotto caution davanti a Mayer, Chastain, Heim, Sammy Smith, Creed, Allgaier, Herbst, Custer ed Hill; seguono Nemechek, Moffitt, DiBenedetto, Dye, Ryan Sieg, Honeyman, Clements, Kligerman, Ellis e Poole, Starr è ancora il lucky dog. La buona notizia per i leader, ora, è che in proiezione possono arrivare al traguardo con i due set di gomme rimasti, ma c’è lo spauracchio JHN che ne ha tre.

Williams tenta il cambio di strategia non pittando (lo aveva fatto alla caution precedente) e alla ripartenza è davanti a Ryan Sieg (solo pieno), poi tutti gli altri con Chandler Smith, Creed, Custer, Mayer, Chastain, Moffitt, Heim e Nemechek. Herbst deve fermarsi due volte perché ripartendo dallo stallo si è toccato con Chastain ed ora deve riparare il muso.

Green ai -91 e per Chandler Smith, che ha scelto l’esterno, sembra tutto in discesa. E invece la sua decisione di infilarsi nel mezzo fa saltare tutto quanto costruito finora, infatti la manovra non riesce, Williams perde terreno, Sieg balza al comando e Mayer infila la #81 che viene sfilata da tutto il resto della top10 trascinando con sé anche Heim. Come successo in precedenza con Clements, anche qui il leader virtuale pazienta, poi approfitta di un piccolo errore dell’avversario e poi prende il comando. È così che Mayer si porta in prima posizione ai -82.

Sieg perde così posizioni, dopo Mayer anche da Creed, seguono Custer, Moffitt, Nemechek, Heim, Hill, Williams e Sammy Smith mentre Allgaier e Chandler Smith sono poco fuori dalla top10. Sam prova l’allungo in vetta, ma Creed lo tiene nel mirino. Il problema per Custer è che non riesce a superare subito l’altra Ford e quindi perde tempo prezioso e quando lo fa praticamente apre la porta a tutto il resto della top10 in cui da notare c’è il sorpasso di Nemechek su Moffitt. Più dietro un Chandler Smith in difficoltà nel traffico rischia di essere scavalcato anche da Chastain.

La pista lentamente si sta gommando ed i piloti non tengono più la corda, bensì la traiettoria migliore diventa la seconda corsia, dunque per un sorpasso bisogna forzare la mano. Non mancheranno le manovre che rimescoleranno la top15.

Si è aperta ampiamente la finestra per l’ultimo pieno, tuttavia il giro di boa di metà stage è ancora lontano. Ai -65 la sosta di Ryan Sieg, vista la sua strategia, è comprensibile, quella di un Moffitt evidentemente ancora in difficoltà di assetto e gomme (sempre la anteriore destra), no. Le difficoltà per Brett sono anche nel ripartire dallo stallo e i meccanici devono spingerlo.

Anche Custer è ancora in difficoltà e Nemechek preme da vicino su di lui, Cole vorrebbe pittare ma dai box cercano di tenerlo calmo capendo la situazione, infatti una sosta ora vorrebbe dire perdere ogni speranza di vittoria. La #00 riuscirà a difendersi per qualche giro, poi alzerà bandiera bianca. Ai -54 arriva il pit anche di Williams, poi è la volta di DiBenedetto.

Alla virata dei -50 Mayer ha 1.3″ su Creed, 3.1″ su Nemechek, 3.9″ su Custer, 4.1″ su Heim, 5.8″ su Hill, 6.5″ su Chastain, 7.4″ su Chandler Smith, 8.6″ su Allgaier e 9.6″ su Sammy Smith; a pieni giri poi solo Herbst, Dye, Kligerman, Ellis, Poole e Honeyman.

Ed è qui che, come con un timer, arriva un’altra caution per un’altra foratura. Anche qui la vittima è eccellente: Justin Allgaier. La ruota è la stessa, la curva è la 4, il ritiro idem come per Allmendinger; lucky dog per Gase mentre chi ha pittato poco prima è ad almeno due giri e quindi anche in caso di wave around rimarrebbe doppiato.

Money stop in arrivo e Mayer arriva leggermente lungo nello stallo dovendo aggirare Dye ripartendo. A prendere la prima posizione è quindi l’unico che ha ancora un set di gomme fresche in pit lane, Nemechek. Dietro di lui si piazzano Creed, Mayer, Custer, Hill (che deve montare pneumatici rodati di 18 giri), Chandler Smith, Heim, Herbst, Sammy Smith e Chastain.

Al choose cone Mayer sceglie lui di andare all’interno in prima fila e si riparte ai -40, Sam perde terreno e scivola al quinto posto trascinando con sé Hill che aveva provato il 3-wide. Kligerman finisce quasi a muro ma si salva.

Davanti intanto Creed ci prova in curva1 ma il sorpasso non riesce e così viene aggirato da Custer e un arrembante Hill che sembra aver trovato l’alchimia giusta con le gomme rodate. Ai -37 Austin si prende la seconda posizione. C’è curiosità visto che la #21 rimane vicina al leader, poi però dopo appena un paio di giri cede la anteriore sinistra e quindi anche Hill finisce in anticipo la sua corsa contro il muro; in contemporanea Poole era andato ai box con problemi meccanici. Il lucky dog è Alfredo.

Dopo le soste in coda di Sieg e Moffitt si riparte con una classifica ancora cambiata: Nemechek precede Custer, Creed, Mayer, Chandler Smith, Herbst, Sammy Smith, Heim, Chastain e Dye; ancora una volta tutti cedono a Sam la corsia interna prediligendo l’esterna.

Green ai -26 e stavolta Mayer scatta bene, rimanendo alla pari di Custer (alla fine guadagnerà la posizione), che ancora era vicino al sorpasso decisivo sul leader, mentre JHN cerca l’allungo. Anche Herbst parte al meglio ed infila Creed. Nel gruppo ancora battaglia, stavolta con Chastain ed Heim a scambiarsi convenevoli ed i SMM dei rispettivi team ad apprezzare – senza ironia – la lotta. In breve però arriva un’altra caution: Poole esce dai box dopo aver faticato a riaccendere la vettura e quando ci riesce in uscita da curva2 il motore esplode. DiBenedetto lucky dog.

Solo Williams va ai box, quindi si riparte ai -13 con JHN ancora al comando su Mayer, Herbst (stavolta va lui all’interno), Custer, Creed, Heim, Chastain, Sammy e Chandler Smith con Kligerman a chiudere la top10 dopo uno scambio di fiancate con Dye ed i due si chiariranno non proprio amichevolmente a gara conclusa.

E qui Riley piazza la ripartenza della sua stagione, attacca Nemechek che finisce poi largo in curva3 e, forse, in curva4 viene toccato davvero leggermente dalla #98. JHN finisce largo e tocca un pochino il muro. Al giro successivo Creed prova ad infilarsi all’interno del compagno di squadra, ma scivola, i due si toccano e finiscono larghi con la #20 che rimedia un tire rub.

Ad approfittarne di questo è Mayer che si mette subito ad inseguire Herbst. La #1 si avvicina immediatamente al leader che cerca di difendersi all’interno, tuttavia Sam ne ha di più e lo si vede, al punto che il sorpasso arriva ai -6. Nemmeno il tempo di respirare per Mayer che arriva un’altra caution: Nemechek fora e anche lui finisce a muro. Ryan Sieg è il lucky dog.

Si va dunque all’overtime con Mayer ed Herbst, che in precedenza avevano già lottato duramente, seguiti da Heim, Custer, Creed, Chastain, Sammy Smith, Dye, Chandler Smith e Kligerman.

Riley scatta bene e sembra davanti, tuttavia Mayer stacca profondissimo, tiene la vettura e aggira la #98 in curva1 involandosi in 2. E la corsa finisce qua senza possibilità di risposta.

Mayer vince così la seconda gara stagionale (nessuno finora ne ha conquistate tre) davanti ad Herbst che esprime la sua frustrazione toccando la #1 nel giro di rientro forandole la posteriore sinistra; in top10 anche un ottimo Heim (chissà se fosse partito davanti…), Sammy Smith, Creed, Custer, il rimontante DiBenedetto, Chandler Smith, Chastain e Dye; Moffitt 18°, Williams 20°, Burton 24°, ben 12 ritirati.

I risultati odierni

La classifica della “Hy-Vee Perks 250”

La classifica generale

Così in campionato a 11 gare dalla fine della regular season della NASCAR Xfinity Series 2024

I prossimi appuntamenti

Stanotte all’1:00 (diretta Mola con il commento di Matteo Senatore e Nicola Bondavalli) ci sarà la prima gara nella storia della NASCAR Cup Series all’Iowa Speedway; a partire dalla pole position sarà Kyle Larson. La Xfinity Series tornerà in pista sabato prossimo in New Hampshire.


Immagine: Media NASCAR

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