NASCAR | Xfinity Series, Las Vegas: Allmendinger conquista la prima vittoria stagionale al momento giusto

Autore: Gabriele Dri
NascarLiveITA
Pubblicato il 20 Ottobre 2024 - 17:20
Tempo di lettura: 16 minuti
NASCAR | Xfinity Series, Las Vegas: Allmendinger conquista la prima vittoria stagionale al momento giusto
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Gara senza squilli a Las Vegas. Allmendinger prende il testimone da Custer e Allgaier. Solo due caution nel finale permettono ad un sorprendente Ryan Sieg di avvicinarlo senza successo. AJ vola così direttamente a Phoenix


A volte basta una vittoria al momento giusto per ribaltare una stagione negativa. Già perché AJ Allmendinger nel 2024 è stata una delle grosse delusioni della NASCAR Xfinity Series, perso probabilmente nel turbinio di Kaulig Racing che lo ha visto passare dalla Cup Series alla categoria cadetta prima di annunciare il ritorno nella serie regina. I risultati finora erano stati dunque zero vittorie (mentre il compagno di squadra Shane van Gisbergen era sulla bocca di tutti) e appena due stage vinte, una ad Atlanta il mese scorso e l’altra sul Roval sette giorni fa. Per il resto poco o nulla se non team radio poco ottimisti sulla sua #16.

E invece è bastata una gara tranquilla a Las Vegas in cui tutti gli avversari non sono andati al meglio per conquistare la vittoria e pure il biglietto automatico per la Championship 4 (la seconda in carriera dopo quella del 2021) di Phoenix.

La gara

Dopo la gara sul Roval che ha spento le speranze di titolo di van Gisbergen, Creed, Herbst e Kligerman in maniera beffarda per tutti e quattro (chi più chi meno), la NASCAR Xfinity Series si sposta a Las Vegas per la gara iniziale del Round of 8 che segnala, col reset del punteggio, anche un sospiro di sollievo per Justin Allgaier, rimesso in cima alla graduatoria dopo settimane insufficienti e insoddisfacenti.

Venerdì è giorno di prove libere e qualifiche per le 38 auto iscritte (quindi nessuna DNQ). Nella sessione non ufficiale il più veloce è Brandon Jones davanti a Taylor Gray sulla #19 di Joe Gibbs Racing, reduce tra l’altro dall’annuncio in settimana che sarà proprio lui a tempo pieno nel 2025 su una vettura del team che avrà il #54 il cui team owner ufficialmente sarà Ty Gibbs (cosa non si fa per proseguire a mettere il veto su Corey Heim…). A seguire in classifica Sammy Smith, Custer, Herbst, Kligerman, Almirola, Ryan Sieg, Creed (che però accusa l’ennesimo problema al motore della stagione e quindi partirà dal fondo) ed Allgaier.

A seguire le qualifiche e Brandon Jones si conferma prendendosi una pole che (piccolo spoiler) per la 12esima volta su 12 non verrà convertita in una vittoria. Il pilota del JR Motorsport batte Custer, Chandler Smith, Mayer, Sammy Smith, Allgaier, Herbst, Love, Allmendinger, Ryan Sieg, Almirola (ancora in corsa con la #20 per l’owners’ championship), Gray, Heim, Burton, van Gisbergen ed Austin Hill appena 17°.

Dopo aver retrocesso in fondo il già ultimo Creed per il cambio motore e Weatherman per modifiche in parco chiuso, la gara può partire nel tardo pomeriggio del Nevada. La gara può partire sì, ma non per Dawson Cram, bloccato dal cambio incastrato in terza marcia. La #92 è ai box nei giri di formazione, poi alla bandiera verde prova a ripartire sull’apron ma solo per tornare di nuovo in pit lane; Cram chiuderà 36° con otto giri di ritardo.

Jones davanti scatta bene e dopo il via precede Chandler Smith, Custer, Sammy Smith e Mayer. Il grande vento porta qualche detrito specialmente sul rettilineo opposto, ma nemmeno un grosso sacco della spazzatura che sta svolazzando induce la NASCAR a chiamare immediatamente una caution. Dopo il sorpasso di Custer su Chandler Smith e quelli di Gray e Love che aggirano Allgaier, il gruppo sembra mettersi in fila indiana, però poi la caution arriva sul serio.

Non si capisce la dinamica esatta perché i due replay sono riferiti a due momenti diversi ma vicini, prima la #42 di Honeyman che sbanda in curva2 e rallenta, poi la stessa #42 con il muso danneggiato sull’anteriore destra dopo essersi girata sul muso di Yeley che poi finisce lui stesso quasi contro il muro. Nessun lucky dog perché Cram è ancora nei box, alcune soste in coda fra cui Daniel Dye anche oggi sulla #10 di Kaulig.

Si riparte con 37 giri mancanti nella prima stage con Jones al comando su Custer, Sammy e Chandler Smith, Mayer, Herbst, Allmendinger, Gray, Love ed Allgaier con Hill 16esimo. Ancora una volta Jones scatta bene, tuttavia il suo compagno di squadra Sammy Smith punta l’apron, va 3-wide e va al comando. Brandon viene messo in mezzo e perde posizioni mentre Custer riesce a seguire la #8. Pure Mayer viene messo nel mezzo sì, ma siamo addirittura 4-wide e così Sam decide di alzare il piede uscendo nettamente dalla top10.

La classifica in vetta, tuttavia, si deve ancora assestare con Custer che punta Sammy e Jones che riattacca Chandler. Brandon riesce nel suo intento e viene seguito da Allmendinger. La #81 precipita a causa del sovrasterzo e finisce dietro anche ad Allgaier (che rischia grosso) ed Herbst. Lotta fra Ryan Sieg e Love per la decima posizione. Nel frattempo tutte le auto con problemi di varia sorta tornano in gara, anche se Honeyman viene richiamato ai box per ulteriori riparazioni tuttavia la sua radio non funziona bene.

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Il sorpasso in vetta arriva in curva3 al 14° giro e Custer passa al comando della corsa ma non riesce a scappare del tutto, al massimo mette circa 1.5″ su Sammy Smith che di slancio pure lui ha superato Jones il quale si riprende ed è lui a guidare la rincorsa. Kligerman è uno dei primi a usare davvero la corsia esterna, tuttavia viene sfilato da Love, Hill e Mayer uscendo dalla top10. Non bene anche Gray che in pochi giri viene superato da Almirola, Sieg, lo stesso Love e poi anche Hill.

Si entra nella seconda metà della prima stage (45 giri) e Jones torna davanti a Sammy Smith (sovrasterzo) dato che Allgaier li ha raggiunti mettendo pressione e al giro successivo pure lui aggira la #8. Alle loro spalle Herbst stacca Allmendinger mentre il crollo di Chandler Smith prosegue con i sorpassi subiti da Almirola e Sieg. E così gli 8+1 dei playoff si portano tutti nella top12.

Pur senza duelli mozzafiato, proseguono i sorpassi: anche Herbst scavalca Sammy Smith mentre Sieg si mette dietro Almirola. Custer (sottosterzo) intanto ha raggiunto la coda del gruppo e così Jones recupera terreno. Shane van Gisbergen, di poco fuori dalla top10, intanto va ai box e prosegue il rapporto sfortunato con Las Vegas: dopo il motore ko dopo pochi giri in primavera, oggi è la pompa della benzina a fare le bizze e la #97 torna ai box col propulsore muto. Il terzo viaggio nel garage, dopo una pompa ed un carburatore sostituiti, sarà quello finale e SVG torna a casa con un ultimo posto che, in caso di eliminazione di Love dai playoff, potrebbe essere l’addio al sogno di vincere il titolo di Rookie dell’anno.

Ci si avvicina alla fine della stage quando ai -11 arriva una caution: Lupton, ancora sulla #15 di AM Racing ma anche in fondo alla classifica, bacia leggermente il muro per una bandiera gialla fin troppo leggera. Ogata, appena doppiato, è il lucky dog che riporta tutti i superstiti a pieni giri. Il gruppo ovviamente si spacca strategicamente, anche se non ci sono tecnicamente playoff point in palio per gli otto piloti alla caccia del titolo perché a Phoenix si partirà tutti alla pari.

Tirano dritto in 14: Jones, Herbst, Sammy Smith, Allmendinger, Almirola, Chandler Smith, Kligerman, Gray, Burton, DiBenedetto, Weatherman, Dye, Snider e Smithley. Dietro di loro Custer, Allgaier (che aveva una vibrazione sulle gomme, dovuta come appurato in seguito da dei blister), Love, Perkins, Mayer, Sieg, Hill (forte sottosterzo in precedenza) e Creed che aveva rimontato dal fondo fino a solo la 19esima posizione. Penalità per Alfredo per una ruota fuori controllo.

Si riparte per uno sprint di soli sei giri e c’è curiosità nel vedere quanto rendano le gomme fresche. La risposta è: moltissimo. Herbst scatta al meglio dall’interno lasciatogli da Jones e passa al comando, tuttavia si fanno notare subito Custer che aggira tutti ed Almirola che invece viaggia in mezzo al plotone. Aric osa troppo e in curva4 bacia il muro.

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Il recupero straordinario è così quello della #00 che alla ripartenza è 15esima, ai -5 sesta, ai -4 quarta, ai -3 seconda e ai -2 già in testa. A seguirla c’è il solo Allgaier che però non trova il varco buono. Custer vince dunque la prima stage su Allgaier, Herbst, Allmendinger, Creed, Ryan Sieg, Love, Hill. Jones e Mayer, a seguire Retzlaff, Almirola, Kyle Sieg, Williams, Chandler e Sammy Smith, lucky dog per Lupton.

Al break si completa il giro di soste e tirano dritto stavolta in 12 (Custer, Allgaier, Creed, Ryan Sieg, Love, Hill, Mayer, Retzlaff, Kyle Sieg, Williams, Clements e Poole) mentre gli altri montano gomme fresche. Almirola finisce in coda per una interferenza nella sosta entrando nello stallo tagliando troppo.

Si riparte con 39 giri netti da completare nella seconda stage e Custer, che ha scelto al choose cone l’esterno, viene infilato subito da Allgaier in curva3 con Creed che prova a stare insieme a Cole. E la seconda stage è già finita dato che la #7 va in fuga clamorosa guadagnando anche fino a 0.3″ al giro su una #00 che col passare del tempo diventerà sempre più sottosterzante. Ryan Sieg completa per il momento la top5 davanti ad un Allmendinger già in rimonta malgrado il sovrasterzo, Mayer, Chandler Smith, Love, Hill e Jones con Sammy Smith che invece fatica.

Come in precedenza, manca il duello iconico o notevole, tuttavia la classifica si assesta sul lungo termine con vari sorpassi. La lotta in casa RCR, gara difficile per loro, favorisce Jones che va 3-wide e supera #2 e #21. Brandon poi prosegue nel recupero e scavalca anche Mayer. La fase positiva di Creed termina qui (anche a causa di un detrito sulla griglia) e in fretta Sheldon esce dalla top5. Ben peggio va ad Hill che esce addirittura dalla top15 a causa del sovrasterzo in entrata di curva e sottosterzo alla corda..

Ai -25 Allgaier ha addirittura 4.0″ su Custer, 4.5″ su un Sieg da applausi e 4.9″ su Allmendinger, tutti gli altri a partire da Chandler Smith ben più staccati. Justin in questo momento inizia la fase dei doppiaggi, perde qualcosa subito e poi riesce a gestire malgrado altri blister e altre vibrazioni. Il suo avversario diretto non è però più Custer bensì Allmendinger che, con gomme leggermente più fresche, prima supera Sieg e poi anche la #00 che entra in difficoltà. Notevole anche la rimonta di Almirola che dal fondo rientra in top10 a differenza di Mayer che ne esce.

Nel finale il recupero di Allmendinger si fa ben più rapido anche perché pure la #7 ha preso un detrito sulla griglia, ma i doppiati lo aiutano a toglierlo senza praticamente richiedere un intervento di collaborazione. Questo tema tornerà più tardi.

Allgaier vince la seconda stage davanti ad Allmendinger (+0.35″), Ryan Sieg (+3.7″), Jones (+5.1″), Chandler Smith (+5.2″), Custer (+7.2″), Almirola (+7.5″), Love (+9.0″), Herbst (+9.3″) e Gray (+10.6″); a seguire Kligerman, Sammy Smith (+11.9″ con una bandella della fiancata non più integra), Mayer (+14.0″), Creed ed Hill 15° a 19.9″. Il lucky dog va a Clements in 28esima posizione.

Stavolta sosta generale e Allmendinger balza al comando precedendo Allgaier, Custer, C.Smith, Herbst, Almirola, R.Sieg, Creed, Love, Jones, Gray, Kligerman, Mayer, S.Smith ed Hill. Ryan Vargas, reduce dalla top10 a fine campionato EuroNASCAR una settimana fa a Zolder, prova la wave around perché il team owner Mike Harmon via radio dice “mi sento fortunato”.

Green ai -104, caution ai -104 e così Mike Harmon diventa un sensitivo anche se dovrebbe investire di più su un treno di gomme nuove in più dato che la #74 è a corto di pneumatici per Vargas. Nella corsia interna si scatena un tamponamento a catena che parte da una indecisione (volontaria o no non è chiaro) di Allmendinger in prima fila e si propaga fino a dietro dove Sammy Smith manda in testacoda e contro il muro Gray coinvolgendo anche Hill che rischia grosso e Love. Per Taylor paraurti danneggiato mentre la coppia Chevy ha danni notevoli al muso con la #8 messa peggio anche se rinuncia alle riparazioni. Perkins il lucky dog.

Nuova ripartenza ai -99 e stavolta fila tutto liscio, Allmendinger rimane al comando al calar della sera precedendo Allgaier, Custer, Chandler Smith e Ryan Sieg. Almirola è infatti rimbalzato dopo aver mancato il sorpasso su Cole che poi verrà superato da Chandler Smith. E la gara virtualmente finisce qui perché anche AJ di giro in giro allunga sul resto del gruppo. Chi ha sbagliato strategia è probabilmente Sammy Smith che dopo aver rinunciato alle riparazioni perde terreno fino ad assestarsi in 24esima posizione.

I problemi di Custer non si sono risolti e quindi la #00 perde posizioni come prima, a superarlo ai -90 è così un Ryan Sieg ancora in grande forma, poi sarà la volta di Custer.

Ai -80 il fatto più strano di tutta la corsa: Allgaier prende un altro detrito sulla griglia e la paura di un surriscaldamento è presente. La decisione presa dal muretto? Chiedere a quello della #16 di dire ad Allmendinger di rallentare leggermente per usare l’aerodinamica e togliere il detrito. Il tutto con la promessa che in questa manovra non verranno tentati sorpassi. Sembra di essere tornati all’asilo e non pare di essere invece a Las Vegas alla prima gara del Round of 8 della NASCAR Xfinity Series. Una scena al limite del patetico o del tragicomico.

E il fatto peggiore quale è? Che Allmendinger, dopo un paio di giri di indecisione, accetti la proposta che di fatto dia una mano ad un avversario diretto per il titolo che non è un suo compagno di squadra! Davvero qualcosa di inconcepibile in NASCAR. Ma arriva il karma per Allgaier come punizione: prima ci prova con AJ ma la manovra di rimozione del detrito non funziona, Justin quindi ci rinuncia, si stacca nuovamente e deve aspettare il doppiaggio di Ogata per togliere il problema di dosso. Come punizione definitiva l’alternatore smette di funzionare.

Dopo gli assurdi fatti del giro 123, la classifica ai -75 vede Allmendinger al comando con 1″ su Allgaier, 2.2″ su Chandler Smith, 2.3″ su Ryan Sieg incollato da parecchi giri alla #81, 4.6″ su Almirola, 5.5″ su Custer, 5.8″ su Herbst, 6.1″ su Kligerman, 7.6″ su Jones e 9.2″ su Mayer, a seguire Creed, Love, Burton, Dye, Alfredo ed Hill a quasi 15″.

I giri passano con sorpassi sempre più radi, la coppia RCR recupera qualche posizione ma non troppo, Kligerman invece supera Herbst prima che Riley raggiunga il compagno di squadra e poi Parker, in forma sul long run, scavalca lui la #00 e qualche minuto più tardi anche Almirola. Ai -65, dopo 35 giri di tentativi, Sieg passa Chandler Smith per la terza posizione.

Ai -61 Retzlaff apre l’ultimo giro di soste per quanto riguarda il pieno (ci sono cinque set di gomme a disposizione e quindi uno rimane in pit lane per eventuali emergenze). In fretta tutti lo seguono, Allgaier pitta ai -56 ed AJ (che ha preso ora 2″ di margine) copre al giro seguente. In assenza di penalità (escluso lo speeding di Gray), la situazione rimane invariata con Allgaier che perde qualche metro ulteriore perché esce vicino a Chandler.

Ci sono ovviamente alcuni audaci, fra cui uno Sammy Smith che deve evitare il doppiaggio, ma dopo la sosta (con doccia di benzina per il meccanico) di Williams ai -50, Allmendinger torna al comando. Arriva poi anche la sosta della #8 ed è un nuovo disastro organizzativo fra Sammy che rimane a secco e riparazioni lunghe. Smith esce dai box addirittura 29° a tre giri di ritardo mentre sono rimasti a pieni giri appena in 15.

A classifica risistemata, ai -40 Sieg ritorna al terzo posto superando la #81 e lanciandosi all’inseguimento di Allgaier. Il ricongiungimento arriva in fretta e il sorpasso pure. Ai -32 Ryan Sieg è secondo con 3.3″ di ritardo dalla vetta. Arriva pure una caution ad aiutarlo (forse no dato che è il long run il suo punto forte) e la mano gliela dà suo fratello Kyle che finisce in testacoda in curva4. Lucky dog per Alfredo che era stato appena doppiato.

Si riapre la pit lane e tutti vanno a montare l’ultimo set di pneumatici freschi. Allmendinger rimane al comando su Sieg, C.Smith, Herbst, Allgaier, Kligerman, Custer, Creed, Almirola, Jones, Mayer, Love ed Hill. Numerose wave around che riportano il numero di auto a pieni giri a 23.

Bandiera verde ai -25 e la fila interna scatta molto meglio con Chandler Smith che passa al secondo posto davanti a Sieg che deve difendersi da Kligerman; Herbst va 3-wide tuttavia deve alzare il piede ed Allgaier lo supera. Almirola si tocca con Mayer, quasi travolge Hill e finisce in fondo alla top15.

Sieg perde tempo prezioso dietro la #81 mentre Allmendinger prende vantaggio, poi ai -21 c’è il controsorpasso e Ryan deve recuperare otto decimi di ritardo. Sieg guadagna terreno e dopo un paio di giri c’è l’aggancio, ma lo spazio per il sorpasso è limitato dall’aerodinamica. La variazione decisiva arriva ai -12 quando in curva1-2 Ryan sceglie una traiettoria più esterna rispetto alla #16. Si apre così il varco di slancio e ai -9 Sieg si infila in uscita di curva4 all’interno di Allmendinger. Il doppiaggio di Vargas non è un problema, tuttavia sul più bello, quando il sorpasso all’interno di curva1 sembra completato o comunque sulla buona strada, Sieg sbanda e deve alzare il piede.

Finita qui? No perché malgrado i soli otto giri alla fine Sieg si rilancia e ai -6 era di nuovo in scia al leader, ma Sammy Smith, pure lui con problemi all’alternatore, rallenta e poi si ferma in pista. Arriva dunque la caution inseguito alla quale immediatamente e magicamente la #8 si riaccende e torna ai box senza perdere tempo. Qualche sospetto c’è anche se non del tutto fondato. Snider è il lucky dog mentre le wave around vanno ai box per montare il set di gomme risparmiato.

Si riparte con due giri alla fine, ma non è overtime con Allmendinger a precedere Sieg, Allgaier, C.Smith, Kligerman, Custer, Herbst, Love, Creed, Mayer, Jones ed Hill. Ryan scatta meglio rispetto a prima, ma non ancora al meglio, AJ non ha problemi quindi a gestire i due giri finali che lo mandano direttamente a Phoenix nella prima gara veramente positiva della sua stagione.

Allmendinger vince a Las Vegas battendo un Ryan Sieg ancora secondo, seguono poi una serie di piloti sicuramente delusi dal risultato finale: Allgaier, Chandler Smith, Kligerman, Love, Herbst, Custer, Creed, Hill, Heim, Dye, Almirola e Mayer, Sammy Smith 32° a -4. Per tutti questi fra una settimana a Miami ricomincia la caccia verso la Championship 4 con gli spazi che, tuttavia, si sono terribilmente ridotti dopo il ribaltone della #16.

I risultati odierni

La classifica della “Ambetter Health 302”

La classifica generale

Così in campionato dopo la prima gara del Round of 8 della NASCAR Xfinity Series 2024

La classifica completa

I prossimi appuntamenti

Stasera alle 20:30 (diretta su Mola con il commento di Daniele La Spina e Nicola Bondavalli) ci sarà la gara della NASCAR Cup Series, prima gara del Round of 8; a partire dalla pole position sarà Christopher Bell. La Xfinity Series tornerà sabato prossimo a Miami-Homestead.


Immagine: Media NASCAR

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