Almirola, Zilisch e Love battagliano per tutta la gara, ma a Las Vegas vince Aric che qualifica così la #19 per Phoenix nel campionato owner
Una battaglia clamorosa quella vista a Las Vegas fra due giovani arrembanti ed il veterano che ormai corre part time. A prevalere è stato alla fine Aric Almirola, anche se Connor Zilisch e Jesse Love hanno venduto cara la pelle in una sfida che metteva in palio il primo biglietto per Phoenix per la NASCAR Xfinity Series. Se Love mastica amaro (e alla fine discute con Sanchez), mentre Zilisch è deluso per la chance mancata malgrado la 18esima top5 consecutiva ed un margine di notevole tranquillità in classifica, Almirola fa il suo dovere, dato che con questo successo manda la #19 del Joe Gibbs Racing a Phoenix per il titolo owner.
La gara
La NASCAR Xfinity Series arriva a Las Vegas per l’inizio del Round of 8 dopo il reset del punteggio che rilancia Connor Zilisch, se possibile, ancora più in alto in classifica, al punto che nella storia nessuno era arrivato a questo punto a quota +57 sul taglio; obiettivo principale per la #88, dunque, guadagnare abbastanza punti per vivere una Talladega tranquilla sabato prossimo. La classifica, però, è anche scombinata dato che in comune fra playoff piloti ed owner ci sono solo sei delle otto coppie, infatti nella classifica a squadre al Roval sono sopravvissute la #19 e la #21 di Hill.
38 le auto presenti in Nevada in un sabato che doveva temere all’apparenza le code dell’uragano Priscilla, ma alla fine tutto scorre via tranquillo e l’unica pioggia vista è quella del rain delay al venerdì per la ARCA West (vittoria per il leader della classifica Trevor Huddleston in una gara iniziata alle 6:00 di mattina italiane; epilogo per il campionato a Phoenix).
Nelle prove libere il tema è il sottosterzo che colpisce i big del JR Motorsport con Zilisch appena 26° in classifica e Sammy Smith 30° mentre Mayer è addirittura 32°. In una sessione ritardata nel gruppo1 dal motore esploso per Ellis, miglior tempo per Taylor Gray (30.557″) davanti a R.Sieg, Sanchez, Love ed Almirola, tornato sulla #19 ancora una volta con il solo obiettivo di vincere subito nel round e qualificare la vettura per il turno successivo come successo a Bristol.
In qualifica tutto cambia: Brandon Jones sembra abbastanza al sicuro, è in pole provvisoria con il suo 30.361″ quando mancano all’appello appunto solo i tre big del JRM. Allgaier però tira fuori una prestazione mostruosa, al punto che il live tracker in curva3 lo mette davanti addirittura di 0.510″. Poi però Justin esagera, deve alzare il piede, ma il 30.157″ vale comunque il miglior tempo. Dopo le difficoltà confermate di Sammy Smith, manca solo Zilisch che si piazza al secondo posto staccato di appena 0.058″. Pole dunque per Allgaier su Zilisch, Jones, Almirola, Sanchez, Love, Eckes, Gray, Kvapil e Creed. Hill 13°, S.Smith 15°, Mayer 16°, senza tempo Retzlaff (semiasse) e il citato Ellis.
Alla bandiera verde della gara da 201 giri (un quasi canonico 45+45+111 per 300 miglia totali) con ben cinque set di gomme a disposizione, Allgiaer scatta bene dall’interno e Jones prova a seguirlo, i due avanzano e permettono ad Almirola di divincolarsi bene, Aric passa all’interno e attacca Zilisch passandolo al giro4 mentre Brandon è già rimbalzato e viene infilato anche da Sanchez. Inizia fin da subito la gara in salita per la #20, superata al giro 5 anche dal compagno di squadra Gray.
Il gruppo inizia a mettersi in fila indiana e la classifica inizia ad assestarsi anche per le difficoltà di quattro piloti playoff, Mayer non riesce a tenere la corsia interna, Ryan Sieg attacca Kvapil, Harrison Burton fa lo stesso con Sammy Smith, mentre Creed comincia qui la discesa in classifica verso il fondo della top20, senza grip. Jones, invece, si riprende e ripassa Gray incrociando la traiettoria sul rettilineo opposto. Dinamica simile anche per il secondo posto con Zilisch che opera il controsorpasso su Almirola al nono giro.
Dopo un inizio convincente, è Gray ad alzare presto i propri tempi e deve difendersi in qualche modo da Eckes, Love ed Hill. Alla fine Jesse, che sembra in forma notevole sul long run già dalle libere, passa tutti mentre Eckes scivola in fondo al quartetto. Poi però è proprio Taylor ad alzare bandiera bianca, persino nei confronti di Ryan Sieg. Le Toyota di vetta invece procedono bene: atto terzo fra Zilisch ed Almirola ed Aric ripassa, Jones riprende e supera Sanchez. In tutto questo, Allgaier ringrazia e mette 1″ di margine.
Love ne ha ed entra in top5 ai danni di Sanchez, poi anche Jones verrà superato e in vista della #2 c’è anche Zilisch che si è staccato da Almirola; al giro 20 ci sarà il sorpasso non complicato. Non bene anche Kvapil, infilato da H.Burton, e Mayer, impegnato in una lotta con Hemric che gli fa credere addirittura di avere problemi meccanici, tuttavia è il forte vento (30 km/h di media a favore sul rettilineo opposto con raffiche a 50) che sta condizionando la #41.
Quando siamo a metà stage e Allgaier, malgrado un detrito sulla griglia, guida con 1″ su Almirola, 1.8″ su Love, 2.2″ su Zilisch, 2.4″ su Jones, 3.2″ su Hill, 4.0″ su R.Sieg, 5.4″ su Sanchez, 6.5″ su Eckes e 8.0″ su Gray con Kvapil 12°, Mayer 15°, Smith 18° e Creed addirittura precipitato al 26° posto, ecco che una caution (detriti in curva2) salva Sheldon. Nessun lucky dog.
Ci sono poche soste, Creed ne approfitta per un cambio di assetto con Green, Thompson, Annunziata e Gase, poi si riparte ai -17. Allgaier non scatta bene, Love lo mette nel mezzo, Almirola ringrazia e passa al comando. Jesse prova a seguire Aric, ma in curva3 scivola e così apre la porta a Zilisch che sale al secondo posto lasciando Love ed Allgaier in lotta. Jones invece è tutto all’esterno, nel pieno di una crisi di sottosterzo (poi si scoprirà una foratura lenta alla posteriore destra) che lo farà precipitare fuori dalla top20.
Zilisch, rinfrancato dalle posizioni guadagnate, si lancia all’inseguimento del leader e in un paio di occasioni si fa anche vedere, ma per il momento Almirola sembra averne di più. Mentre Massey prende la via dei box e del garage (seguirà poi ritiro a metà stage per problemi alla sospensione), il finale vede la battaglia fra Kvapil, Sawalich e H.Burton ed il controsorpasso di Love su Allgaier.
Almirola vince dunque la prima stage davanti a Zilisch (+0.7″), Love (+2.0″ e che dice del suo assetto che è perfetto), Allgaier (+3.3″), R.Sieg (+3.9″), Hill (+5.4″), Eckes (+6.2″), Mayer in ripresa (+6.8″), Gray (+7.6″) e Sanchez (+8.8″); Kvapil 11°, Smith 18°, Jones 23°, Creed ancora 26°. Nessun lucky dog in quanto Massey è ancora nel garage.
Il primo vero giro di soste premia Love che passa al comando su Almirola, Hill, Zilisch, Allgaier, Mayer, Sieg, Sanchez (speeding deleterio per lui, meno di sicuro per Williams), Sawalich, Eckes e Gray; gli altri quattro dei playoff racchiusi fra 11° e 18° posto.
Bandiera verde ai -38 ed in casa RCR non si riesce a sfruttare il tandem nella corsia interna perché Almirola scatta bene e, dopo un paio di giri affiancato alla #2, riesce a tornare al comando venendo seguito da Zilisch, ma la lotta fra i migliori amici termina con un leggero contatto fiancata contro fiancata verso curva3 dove Connor deve alzare il piede. Annunziata va nel box per la prima di tre soste sotto green che porteranno al ritiro per guai alla trasmissione.
Allgaier ha invece perso tempo con Mayer e quando lo supera creandosi il varco in curva4, ormai il treno buono è andato. Solo la lotta al comando potrebbe aiutarlo e Love che va a riprendere Almirola lo conforta a distanza, ma c’è ancora Hill da sorpassare. A seguire Justin sono Eckes e Sieg mentre Mayer torna in fondo alla top10.
Love fa un po’ l’elastico fra la #19 e la #88, in certe occasioni si avvicina al leader che deve difendersi all’esterno, in altre è Connor a sembrare in grado di rientrare nella battaglia per il primo posto. Allgaier supera Hill (che scivola in curva2 e poi si toccano leggermente verso curva3) solo poco dopo i -25 quando ormai è a 3″ da Aric, tuttavia nei giri seguenti recupererà terreno malgrado qualche problema ai freni così come lo sta facendo un Corey Day sempre più a suo agio con la Xfinity Series.
Hill non ne ha, paga ancora tanto sovrasterzo e lo si veda chiaramente ai -12 quando, solo con la spinta aerodinamica di Sieg, si mette di traverso in curva3 e solo un clamoroso salvataggio gli evita il testacoda. Davanti, nel frattempo, Almirola ha iniziato a respirare e solo i doppiaggi permettono a Love di tornargli sotto negli ultimi due giri ma senza possibilità di attacco.
Almirola vince anche la seconda stage precedendo Love (+0.2″), Zilisch (+1.9″), Allgaier (+5.2″), R.Sieg (+8.1″), Hill (+9.8″), Eckes (+10.4″), Mayer (+10.5″), Day (+11.7″) e Kvapil (+12.4″); Jones 11°, Sanchez 13° dopo una buonissima rimonta in seguito alla penalità, Creed stabilizzatosi al 15° posto, Smith in crisi nera al 24° posto, lucky dog per Maggio dalla 33esima posizione.
Il secondo giro di soste favorisce dallo stallo #1 Zilisch che balza al comando ed omologa così un altro weekend, dato che sono ormai quasi sei mesi (ultima volta a Rockingham in aprile) che Connor non timbra il cartellino con almeno un giro al comando. A seguirlo sono Love, Almirola, Hill, Jones, Mayer, Allgaier, Sawalich, Day e Sanchez con Creed 11°, Kvapil 19° (pistola rotta) e Smith 26°. Pit da dimenticare per Sam Hunt Racing: speeding sia per Bayne che per Thompson con Dean che ha pure mancato lo stallo. Penalità deleteria anche per Ryan Sieg per ruota fuori controllo.
Bandiera verde ai -103 e Zilisch parte bene, Mayer prova a spingere Love, ma l’unico effetto che sortisce è quello di essere messo nel mezzo e Sam perde qualche posizione con Allgaier che, pure qui, deve aspettare prima di superare la #41, anzi il primo tentativo non va a buon fine e Justin viene passato momentaneamente da Day che poco prima non si era girato sul muso di Sawalich in curva4. Davanti, intanto, vanno via Zilisch, Love ed Almirola con Hill che si stacca subito.
Sawalich è rimasto così leggermente più indietro e a superarlo un paio di giri più tardi è un ritrovato Creed che entra dal nulla in top10. Ma l’attenzione è tutta sui primi tre: Almirola rimane incollato a Love ed i due riprendono la minifuga di Zilisch. Da notare anche Sanchez che segue Allgaier nel sorpasso su Mayer. Hill invece crolla, passato in sequenza da Jones e dagli stessi Allgaier e Sanchez.
Dai -95 è battaglia vera di quelle da ricordare nei premi di fine anno: i tre si aprono praticamente a ventaglio in curva, il primo ad attaccare all’esterno è Almirola che sul traguardo passa Love, poi di slancio Aric attacca anche Connor e sulla linea ai -94 è lui al comando. I due sono affiancati per un paio di giri, poi Zilisch scivola in curva4 e allargandosi tocca la #19 che bacia leggermente il muro. Danni lievi per fortuna solo estetici e Almirola passa definitivamente in prima posizione portandosi dietro anche Love che non deve alzare il piede.
I tre però devono stare attenti perché nel frattempo Allgaier ha scavalcato anche Jones ed ora è quarto a 2.4″ dalla vetta e solo 1.3″ da Zilisch. Justin sembra averne, scenderà anche sotto il secondo di ritardo dal teammate, poi però si arenerà nella rimonta. Prosegue la crisi di assetto di Hill, superato da Day, mentre Mayer torna nelle posizioni di inizio gara con la manovra subita da Gray. Dunque, gli otto dei playoff per il titolo piloti ai -85 sono nelle seguenti posizioni: 2-3-4-5, poi 10-11-12 (con Kvapil che supera Creed) e infine Smith 20°.
Mentre Sanchez supera Jones dopo una lunga battaglia (e Brandon verrà ripreso poi e anche aggirato da Day), Love riprende a fare l’elastico fra Almirola e Zilisch, ma alla lunga Aric sembra averne ed ai -75 ha 1″ di margine. La battaglia vera si sposta dunque più dietro ed è soprattutto nel quartetto di Kvapil, Creed in cui ci sono anche Sawalich, R.Sieg e H.Burton, ma tutti sono appena fuori dalla top10. Alla lunga a cedere sarà Carson mentre Sheldon tocca il muro in curva4.
Ai -70 inizia un nuovo giro di doppiaggi, ma durerà poco. Nel frattempo Love recupera decimi importanti e ai -65 (ultima istantanea prima delle soste) è a soli 0.26″ da Almirola, seguono Zilisch (+1.7″), Allgaier (+3.6″), Sanchez (+6.7″), Day (+7.0″), Hill (+9.0″), Jones (+9.4″), Mayer (+9.5″) e Sieg (+10.9″), Creed 12°, Kvapil 15°, Smith 18°.
Poi, in anticipo rispetto alle previsioni, inizia l’ultimo giro di pit e ad aprirlo è Creed ai -63 (vibrazione alla anteriore destra e rischiando molto in pit entry) seguito da H.Burton al giro successivo. Nel frattempo, Mayer passa Jones (con l’aiuto di Leitz) e Dye fa lo steso su un Kvapil in crisi. Ai -60 pitta Gray seguito da Sieg e Sawalich al passaggio successivo.
Almirola è in difficoltà nel traffico e in sequenza arrivano Zilisch sotto il secondo di ritardo ma, soprattutto, il sorpasso di Love che approfitta della scivolata in curva2 della #19. Allgaier va ai box ai -58 con Mayer, poi ai -57, pochi secondi dopo la manovra, proprio Love, Almirola, Day, Hill (loose) e Kvapil. Jesse, tuttavia, è troppo prudente e in ingresso di pit lane Aric lo aggira. Pochi problemi per la #2, la sosta è più veloce e Love esce dai box davanti all’avversario. Zilisch tira dritto per un passaggio, poi si ferma pure lui. Connor esce dai box in scia ai compagni di battaglia.
Le soste proseguono, anche per i big come Smith e, per ultimo ai -54, Jones. Sei i principali audaci (Dye, Hemric, K.Sieg, Clements, Williams e Alfredo), ma una alla volta si fermeranno tutti. Clements si ritira anch’egli con la trasmissione ko.
La battaglia fra Love, Almirola e Zilisch non è finita però, addirittura ai -50 sono racchiusi in un quarto di secondo malgrado debbano fare lo slalom fra auto più lente (e Connor rischierà grosso con Kyle Sieg in fase di ingresso box). Il primo a muoversi è proprio Zilisch che attacca Almirola all’interno (la #19 scivola ancora) e lo passa proprio nel frangente in cui loro tornano effettivamente al comando della corsa. Quarto è Allgaier ad oltre 4″ mentre Creed ha approfittato dell’undercut per entrare in top5 a 8″, ma sta già perdendo terreno dagli inseguitori.
Almirola cerca di rimanere con le due Chevy, ma approfitta soprattutto degli attacchi mancati di Zilisch a Love (ai -40 ci prova all’interno, ma scivola pure lui dopo aver pizzicato l’apron) per rimanere lì. Dietro non c’è più nessuno. I tempi di Creed sì si stanno alzando e la coppia Sanchez-Sieg lo sta riprendendo, ma pure Allgaier gira come Sheldon e questo non è un buon segnale per la #7. Poi via radio il messaggio che non ci voleva per Creed: forse non ha abbastanza benzina per arrivare in fondo.
Ai -30 Love guida con 0.2″ su Zilisch e 1.0″ su Almirola, ad oltre 6″ Allgaier, a 9″ Sanchez, a 11″ Creed e Sieg, poi Hill, Day e Gray in top10. La gara cambia però ai -27: mentre la coppia al comando sta per doppiare Smith e Bayne, Love decide di andare basso, Zilisch lo segue e approfitta della #2 che scivola per infilarsi in curva4 e passare al comando. Passa nemmeno mezzo giro e Thompson (di poco dietro alla coppia appena doppiata) finisce da solo in testacoda per una caution che riapre tutto. Per la seconda gara consecutiva, Smith è fortunatissimo perché si prende un lucky dog quando era 20°.
Tutti vanno ai box perché hanno ancora un set di gomme fresche (il quinto), tutti ma non Creed che sì si è salvato con la benzina, ma dopo i guai iniziali di assetto deve montarne uno rodato. Zilisch mantiene la prima posizione malgrado lo spavento per un possibile speeding (marcia sbagliata) davanti ad Almirola, Love, Sanchez, Allgaier, Creed, Hill, Sieg, Jones e Gray con Mayer 14°, Kvapil 15° e Smith 21°. Numerose wave around che portano 28 auto a pieni giri.
Ripartenza finale ai -23 e Zilisch parte bene, ma Almirola rimane al suo fianco per il primo giro, seguiti in formazione da Sanchez e Love che aveva tentato il 3-wide sull’apron. La contesa doppia si risolve a favore di Connor e Nick, dunque Zilisch può allungare lasciando momentaneamente Sanchez a passare di slancio Almirola e con Love che rimbalza, pare dopo un contatto con la #48 al punto che fra Sanchez e Love nel post gara ci sarà un breve acceso confronto. Allgaier perde ancora tempo, stavolta con Creed che poi perderà terreno.
Chi ringrazia è ovviamente Zilisch, ma la sua fuga ai -17 è di appena tre quarti di secondo, poi nei giri successivi Almirola rosicchia ad ogni passaggio centesimi su centesimi. Il riaggancio arriva ai -11 e la battaglia si riaccende sul filo del millimetro. La mossa decisiva arriva ai -8: Zilisch finisce ancora loose in curva2, Aric si infila e il side draft verso curva3 porta un nuovo contatto fiancata contro fiancata che permette alla #19 di andare al comando. In tutto questo, Allgaier, che ha superato Sanchez portandosi dietro Day, non ne approfitta.
Almirola sembra involarsi, poi un paio di doppiaggi lo rallenta e così al penultimo passaggio la #88 gli è di nuovo incollata, però in curva1 Zilisch entra troppo forte, scivola ancora e deve alzare bandiera bianca.
Aric Almirola vince a Las Vegas e porta la #19 a Phoenix al punto che, nella conferenza stampa post gara, arriva la conferma non ufficiale che al gran finale in vettura ci sarà lui e non Justin Bonsignore come previsto. Zilisch è secondo e deluso (+0.7″), ma per lui è comunque la 18esima top5 consecutiva che vale anche il +78 sul taglio. A seguire Allgaier (+1.4″), Day (+3.5″), Sanchez (+4.0″), Love (+5.0″), R.Sieg (+5.8″), Gray (+6.5″), Mayer (+7.0″) ed Hill (+7.8″); Creed 11° davanti a Sawalich, Jones, H.Burton, Kvapil, Hemric, Dye, Eckes, DiBenedetto e Smith. Ed ora sotto con Talladega per il vero ribaltone in classifica generale.
I risultati odierni
La classifica della “Focused Health 302”
La classifica generale
Così in campionato dopo la prima gara del Round of 8 della NASCAR Xfinity Series 2025

I prossimi appuntamenti
Stasera alle 23:30 (in diretta su p300.it) sempre a Las Vegas ci sarà la gara della NASCAR Cup Series, prima tappa del Round of 8; a partire dalla pole position sarà Denny Hamlin. La Xfinity Serie tornerà in pista sabato prossimo a Talladega.
Immagine: Media NASCAR
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