NASCAR | Xfinity Series: Larson in rimonta vince il duello all’ultimo metro con Nemechek!

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Tempo di lettura: 14 minuti
di Gabriele Dri @NascarLiveITA
14 Maggio 2023 - 19:40
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I big si prendono la scenda a Darlington con anche una notevole selezione in vetta. Larson sbaglia a fine seconda stage, prima facendo rientrare Nemechek e poi commettendo uno speeding. La sua rimonta dal 30° posto è incredibile, ma facilitata da due caution nel finale che gli permettono di restituire il favore a JHN


Darlington regala sempre spettacolo ed è palcoscenico su cui i big si sfidano fino all’ultimo centimetro. Anche quest’anno nella NASCAR Xfinity Series si è arrivati col cuore in gola. Grande protagonista ancora Kyle Larson, solo che stavolta il californiano è riuscito ad emergere vincitore dalla battaglia finale, dura ma corretta per ammissione di entrambi, in cui ad avere la peggio è stato un John Hunter Nemechek che aveva controllato la corsa in assenza di Larson penalizzato a fine seconda stage da uno speeding.

La gara

In una soleggiata Darlington, nella giornata di venerdì il ruolo di favorito va subito al Joe Gibbs Racing, reduce dalla 400esima vittoria in NASCAR; a conquistare la pole position è John Hunter Nemechek, forte anche sul passo gara, davanti al compagno di squadra Ryan Truex, qui all’ultima occasione stagionale (almeno da calendario) sulla #19. Larson è terzo in griglia ma non corre con Hendrick sulla #17 bensì sulla #10 di Kaulig ancora alla ricerca di un sostituto fisso di Cassill. Ancora dubbi, invece, sul JR Motorsports, alla caccia della prima vittoria stagionale su una pista su cui ha fatto cappotto negli ultimi due anni.

Alla bandiera verde della gara da 200 miglia Nemechek dalla corsia interna rimane al comando e guadagna subito un po’ di margine perché Mayer dall’esterno attacca Ryan Truex e lo passa all’inizio del secondo giro; Chandler Smith e Larson completano la top5 mentre la sempre più conferma Parker Retzlaff (alla prima esperienza a Darlington) attacca Custer per la sesta posizione e non riuscendoci vede Austin Hill molto vicino a sé.

La prima caution arriva subito al quarto Sammy Smith, in fondo alla top15, mentre attacca Herbst in curva1 fa un mezzo testacoda (quasi certamente nemmeno sufficiente per una bandiera gialla) e finisce sull’apron salvando la vettura in uno degli errori classici di Darlington.

Praticamente nessuno si ferma ai box e dunque si riparte con 38 giri mancanti nella prima stage. Al choose cone stavolta Nemechek sceglie l’esterno e la scelta non si rivela per nulla azzeccata dato che Mayer scatta nettamente meglio ed in curva1 è già al comando. Truex è sempre terzo, stavolta però Chandler Smith è quarto e Larson cerca di ripassare Austin Hill non riuscendoci.

Dopo un giro Sammy Smith accusa un altro problema simile al precedente, solo che ora con gomme un po’ cotte (non si è fermato ai box) nello stesso punto in modo decisamente poco intelligente attacca Allgaier all’interno anche se la #7 ha all’esterno Brandon Jones, tocca Justin e a rimetterci è lui con un altro mezzo testacoda in cui però stavolta non viene chiamata la caution.

Al 12° giro, proprio mentre Larson in una inedita versione Kaulig da tappabuchi sulla #10 passa Hill, un altro colpo di scena: Riley Herbst torna ai box dopo essere finito a muro in curva4 in seguito ad una incomprensione sempre con il duo Allgaier-Jones ed una sportellata subita da Hemric. La foratura è solo l’inizio di molti guai che porteranno ad un ritiro molto prematuro con annesso ultimo posto.

Davanti nel frattempo c’è una fuga a tre con Mayer, Nemechek e Truex che ha 4″ di margine su Chandler Smith in versione tappo su Larson che cerca di passare in ogni varco, riuscendoci in curva2 al giro 16. Kyle nei giri seguenti prova la rimonta ed il ritardo scende pian piano di qualche decimo staccando nettamente Chandler Smith che a metà stage (45 giri totali) addirittura precipita a 9″. Solo ai -20 Austin Hill scavalca la #16 (che ha sovrasterzo) seguito subito da Custer ma non da Creed (il quale poco dopo rischia con Moffitt che prova ad approfittarne). In grande rimonta invece Allgaier, entrato nella top10 e che poco più tardi supera sia Smith che Creed.

Larson ai -15 riprende Truex per il terzo posto e Nemechek non è tanto lontano dato che Mayer ha guadagnato 1.2-1.3″ su JHN. Il sorpasso di Kyle su un Ryan in difficoltà col grip è praticamente immediato e Truex intelligentemente non oppone resistenze inutili poco prima della seconda foratura di Herbst che lo manda definitivamente ko senza caution malgrado l’impatto col muro.

Quando la stage sembra essersi assestata, se si esclude Larson che prende Nemechek e lo passa ai -9 ed il ritiro di Perkins (al rientro dopo il flip multiplo di Talladega) per un ko alla sospensione, ecco che si rianima ai -6 “grazie” a Jeb Burton (in quel momento fuori dalla top20 e appena doppiato) che finisce in testacoda in curva3 per una caution che prelude a decisioni importanti.

Dato che è un semplice testacoda è chiaro che si riuscirà a ripartire e quindi la strategia diventa fondamentale. Ai box vanno praticamente tutti i leader (il degrado delle gomme qui a Darlington è enorme) tranne il solo Clements che rischia tutto e sicuramente avrebbe voluto compagnia. Austin Hill ai box guadagna ben quattro posizioni mettendosi davanti a Larson, ma alla moviola viene data davanti di nuovo la #10, mentre Mayer ne perde addirittura sette.

Nello sprint di due giri Larson non ha problemi all’interno a liberarsi sullo scatto di Clements mentre riesce a difendersi bene Custer che non rimane intrappolato dietro a Jeremy, ma approfitta di un altro scatto non eccezionale di Nemechek per riprenderlo e rilanciarsi mentre JHN attacca con successo Austin. Non ci sono grossi scossoni e Larson vince la prima stage davanti a Nemechek, Hill, Custer, Mayer, Truex, Creed, Jones, Hemric e Moffitt mentre Allgaier ha perso tutto quanto guadagnato ai box con uno speeding.

Ovviamente al break si ferma il solo Clements e dunque al via della seconda stage Larson è ancora al comando e ci rimane davanti a Nemechek con uno scatto d’astuzia tenendo la #20 molto stretta aprendo la porta ad Hill. La tregua però dura appena un giro dato che sul traguardo Retzlaff finisce a muro in 3-wide in cui è nel mezzo fra Heim e Berry.

Nuova ripartenza ai -32 nella seconda stage e la coppia Larson-Hill sceglie l’esterno lasciando Mayer (che aveva passato Nemechek istanti prima della caution) all’interno. Sarà una brutta scelta perché Sam ha uno scatto notevole che impensierisce per qualche centinaio di metri il leader prima che Larson ristabilisca il suo comando. Custer si inserisce al terzo posto sempre dall’interno staccando Hill, Nemechek, Creed e il resto del gruppo.

Ma ancora una volta riprendono i guai. Kligerman in curva2 viene toccato leggermente (forse) da Hemric, Alfredo non può evitarlo danneggiando il muso, poi in curva4 Karam praticamente si gira sul paraurti di Parsons e finisce contro le barriere per un’altra caution. Nemmeno stavolta i big vanno ai box per paura di rimanere senza gomme alla fine. Altra green ai -24 ed altra caution praticamente immediata, ma stavolta è bella grossa.

Mentre Larson rimane al comando davanti a Custer, in curva3-4 il disastro: un incredibile ma esteticamente perfetto spin sincronizzato del duo RCR di Sheldon Creed (che dopo una ripartenza clamorosa all’attacco stava attaccando Nemechek) ed Austin Hill (nel mezzo di un 3-wide con Truex e Mayer) genera scompiglio e nel mucchio ci finiscono addirittura 11 vetture – stando al report ufficiale – ma secondo altri sono anche di più, forse 15 dato che si include sul momento anche Parsons e (probabilmente sbagliando) i tre incidentati alla caution precedente: oltre a Hill e Creed anche Nemechek (lievemente), Truex, Chandler Smith, Hemric, Jones, Moffitt, Ellis, Clements ed Hocevar. Ad essere costretti al ritiro sono Smith (senza fiancata sinistra), Truex e Jones (muso distrutto).

Dopo la lunga pulizia della pista rimangono 15 giri da disputare nella stage con una classifica rivoluzionata dato che dietro a Larson, Custer, Nemechek e Mayer c’è il quasi debuttante Hocevar, un Ty Dillon sulla #3 di RCR finora mai visto, Allgaier in rimonta dalla penalità, un anonimo fin qui Berry a causa del sovrasterzo, Sieg ed Heim. Sullo scatto dalla corsia interna Nemechek stavolta non si fa fregare da Kyle, ma Larson in curva2 è ancora il migliore.

Larson allunga subito su due coppie, Custer-Nemechek e Mayer-Hocevar con Carson che ci ha provato su Sam ma poi deve guardarsi come prevedibile dal rientro di Allgaier che forse ha bisogno di pista libera per esprimere tutto il suo potenziale. Questo però non gli viene concesso da Ellis che, con una vettura già danneggiata, finisce a muro in curva4 ponendo fine alla sua gara.

Ancora una volta regna la paura di pittare e fra i pochissimi che cambiano gomme in anticipo c’è Hocevar che, ovviamente non bada ai punti delle stage perché iscritto alla Truck Series, e pure un Creed che ripara ulteriormente la vettura.

Ripartenza ai -6 e stavolta Larson sceglie l’interno lasciando l’altra fila ad un Custer che scatta male e così scappano via Kyle e Nemechek aiutati dal fatto che nella confusione dietro la #20 Ty Dillon finisce in testacoda senza che, incredibilmente per l’ennesima mancanza di coerenza della NASCAR, venga esposta la bandiera gialla. Davanti JHN attacca Larson ed i due lottano molto vicini per tutto il primo giro, poi Nemechek deve inseguire il leader.

Mentre in coda Jeb Burton quasi elimina Alfredo, il clou è ovviamente davanti con Allgaier che passa Custer quasi sull’apron di curva1 ed è terzo con Mayer che per seguirlo rifila una fiancata alla #00, ma all’ultimo giro il piccolo colpo di scena: Larson sembra in gestione ma Nemechek gli si fa sotto in curva1 e poi attacca in curva3 passandolo sul traguardo di soli 0.005″ con Kyle che manca l’incrocio. Nemechek vince la seconda stage davanti ad Allgaier, Mayer, Custer, Hill, Sieg, Berry, Kligerman e Sammy Smith.

Il giro di soste comunitario ovviamente mette provvisoriamente al comando Hocevar, ma il vero colpo di scena arriva ora: speeding per Larson che precipita in fondo al gruppo in 30esima posizione malgrado la selezione della seconda stage lasciando così il testimone della corsa a Nemechek, Allgaier, Hill e Custer. La bandiera verde sventola a 49 giri dalla fine ed Hocevar fa pattinare subito le gomme aprendo la porta a Nemechek ed Allgaier con JHN che scappa via immediatamente.

Inizia così il secondo vero long run della gara dopo quello della prima stage. Nemechek lo controlla senza troppi problemi tenendo Allgaier e Custer a distanza mentre Mayer fatica già di più a superare Hocevar perdendo tempo prezioso. Nel frattempo a Larson bastano appena sei giri per guadagnare 13 posizioni e rientrare ampiamente nella top20, anche se il triello con Graf e Ty Dillon lascia qualche piccolo segno sulla sua carrozzeria.

La calma prima della tempesta regna sulla top5 e così l’attenzione si sposta su Larson che con doppio sorpasso a Grala e Berry ai -31 è già tornato in nona posizione. A regalargli un’altra posizione ci pensa al giro successivo Sam Mayer che bacia il muro e fora la anteriore destra andando ai box per una sosta fuori sequenza; a prendersi così il quarto posto è Hill. A sorpresa davanti a lui Custer ha ripreso Allgaier non riuscendo però a superarlo.

La situazione ai -25 dunque vede Nemechek con 1.8″ su Allgaier, 2.0″ su Custer, 6.8″ su Hill, 8.5″ su un ottimo Hocevar, 9.6″ su Sammy Smith, 10.4″ su Larson (ed il suo sorpasso sulla #18 arriva di lì a poco), 12.5″ su Sieg, 13.4″ su Grala e Berry e a seguire Kligerman, Chastain, Clements, Heim, Hemric, Ty Dillon e via via tutti gli altri. Ad interrompere questa fase ci pensa Retzlaff che perde detriti dalla sua vettura incidentata. E Larson ringrazia.

Arriva così l’occasione per la sosta decisiva. All’uscita della pit lane la nuova classifica vede Nemechek ancora davanti ad Allgaier, Custer, Hill, Larson, Berry, Kligerman, Grala, Hocevar e Sieg. Green ai -16 e Nemechek dall’interno controlla il gruppo mentre Austin supera in Cole non brillante. Larson invece fatica più del previsto e deve impegnarsi per mettersi dietro gli altri, riprendere i tre che ha davanti e cercare di non demoralizzarsi vedendo JHN allungare.

Il primo compito per Larson però viene facilitato: Custer viene attaccato in curva4 ai -15, ma il sorpasso si compie solo un giro e mezzo più tardi, pochi secondi prima della rottura meccanica (apparente) per Ryan Sieg e dell’incidente in curva2 del fratello Kyle che finisce contro il muro interno dopo aver perso il controllo all’interno di Graf.

La pit lane si riapre e il gruppo si spacca: Custer va a cambiare gomme, ma è praticamente l’unico dei big dato che a seguirlo ci sono Mayer, Ty Dillon, Alfredo e pochi altri; Cole precipita al 18° posto.

L’ultima bandiera ventola sventola a soli sette giri dalla fine, Nemechek ha scelto al choose cone l’interno, poi Allgaier ed Hill all’esterno, Larson ringrazia e segue il leader. Allo scatto c’è un po’ di confusione, a destra Allgaier parte male, a sinistra dietro a Chastain c’è un tamponamento a catena che coinvolge Graf e Creed con entrambe le vetture che vanno sull’apron danneggiate.

Larson nel frattempo ringrazia Allgaier ed è comodamente secondo già in curva2 aprendo le porte all’ultimo sorpasso da effettuare nella sua lunga rimonta, quello su Nemechek che lo aveva beffato nell’ultimo giro della seconda stage. In realtà scappano in tre, ma è chiaro che Allgaier è lì solo per poco tempo e solo per approfittare di guai altrui. A sperare nei guai è anche Custer, già rientrato nella top10 ai -5.

Kyle sta studiando l’avversario e non gli si fa sotto fino ai -2 quando in curva1 Nemechek va sulla difensiva all’interno e così Larson gli arriva sul paraurti riservandosi però l’ultima mossa, anzi l’unica, per l’ultimo giro.

Larson già nello scorso anno era stato protagonista di un clamoroso triello con Creed e Gragson (poi vincente), ora si ripete: il suo lancio da curva2 è talmente superiore che quasi tampona la #20, molto probabilmente nemmeno volendolo. Nonostante ciò riesce ad incrociare la traiettoria di quel tanto che basta a tenere fra di sé e Nemechek pochi millimetri e fra la #20 ed il muro… beh nulla perché JHN tocca le barriere però solo scomponendosi.

I due viaggiano affiancati fino a curva3 dove i due staccano forte, Larson più tardi e passa ma va quasi dritto, tocca il muso di Nemechek prima di appoggiarsi lui al muro, JHN è costretto a prendere le contromisure preparando di traverso, col posteriore che ha toccato le barriere, l’incrocio.

L’incrocio quasi va in porto ma salta tutto in curva4: Larson ha tenuto giù il piede e rimbalza contro il muro proprio dove sta arrivando un Nemechek che stava arrivando al pelo. La #20 sbanda e finisce contro il muro interno tagliando d’inerzia il traguardo.

Quella che entrambi definiranno col sorriso una bella e dura battaglia va dunque a Kyle Larson che precede alla bandiera a scacchi Allgaier, i rimontanti Custer e Hill, l’incidentato Nemechek, un incredibile Hocevar, Berry, Mayer, Grala ed Heim. Sammy Smith solo 11°, Hemric 16°, Chastain (non in palla almeno in Xfinity Series) 18° davanti a Ty Dillon, Creed 25°.

Mentre Kaulig Racing festeggia un’altra vittoria con la #10, dopo Allmendinger ad Austin, mentre JRM continua a masticare amaro visto che il digiuno prosegue e siamo all’11esima gara stagionale, un terzo di campionato. Davanti i big non si risparmiano ad ogni gara e questo rende ancora più spettacolare la categoria cadetta, poi Darlington rende ancora tutto più magico.

I risultati odierni

La classifica della “Shriners Children’s 200”

La classifica generale

Così in campionato dopo 11 delle 33 della NASCAR Xfinity Series 2023

I prossimi appuntamenti

Stasera alle 21:00 (diretta su Mola con commento di Matteo Senatore e del nostro Simone Longo) ci sarà la gara della Cup Series a Darlington, fulcro del weekend NASCAR Throwback. La Xfinity Series tornerà il 27 maggio a Charlotte dopo aver saltato il weekend di North Wilkesboro in cui ci saranno Cup (con la All-Star Race) e Truck Series.


Immagine: Media NASCAR

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