NASCAR | Xfinity Series: Kyle Busch conquista anche Road America

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Tempo di lettura: 13 minuti
di Gabriele Dri @NascarLiveITA
4 Luglio 2021 - 08:00
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Kyle Busch ancora imbattuto nel 2021 in Xfinity Series. Come a Mid-Ohio gara in mano a Cindric, poi una ripartenza gli è fatale


Per la terza volta in quattro stradali nel 2021 Austin Cindric aveva la gara in pugno, e invece ne è uscito con una Mustang ammaccata. Stavolta a batterlo, dopo Gibbs a Daytona ed Allmendinger a Mid-Ohio, è stato Kyle Busch (finito a sua volta in testacoda nella prima stage) che approfittato dei guai dei regular del campionato per prendersi la 101esima vittoria in carriera in Xfinity Series. Un successo meritato per la lucidità con cui ha gestito l’intera gara a differenza di molti suoi colleghi, costretti sempre a lottare con le gomme, con la benzina o con problemi meccanici.

La gara

Prima del racconto della corsa è giusto fare due passi indietro: le prove libere del venerdì, disputate insieme alle qualifiche anche se non è una gara inedita per la Xfinity Series a differenza della Cup, sono molto animate. La prima bandiera rossa la causa un cacciavite dimenticato su una vettura, poi ci pensa Bilicki fermo in pista, dunque Sieg e Cassill quasi si toccano in curva5, Cody Ware esce sulla terra alla Kink, Noah Gragson rompe il motore (e dunque è costretto a partire dal fondo della griglia), infine Mayer bacia le barriere sempre alla Kink e ad avere la peggio nel polverone è Herbst che finisce a muro e deve ricorrere al muletto.

Dopo le escursioni fuori pista di Currey e Wright (spiaggiato), alla fine la classifica è eloquente: Austin Cindric è al comando con 1″ su Jeb Burton, Allgaier ed Allmendinger, tutto questo malgrado l’assetto sperimentato bocciato in casa Kaulig. Il primo round delle qualifiche al sabato è molto simile: Cindric avrebbe ancora 1″ su tutti gli altri se non fosse che Kyle Busch è secondo a 0.4″. Poi però nel round decisivo due colpi di scena: Austin esce largo al Carousel e alla Kink, Allmendinger avrebbe la pole in mano ma perde tutto a Canada Corner e così dal palo scatta Ty Gibbs con 0.072″ su Cindric e 0.205″ su Allmendinger.

In una giornata insolitamente calda per il Wisconsin (coda della bolla quasi africana che ha devastato il Canada), Ty Gibbs si avvia a fatica dai box perché ha il motorino di accensione rotto ed i meccanici hanno preferito rischiare non sostituendolo (e sarebbe stata partenza dal fondo con Gragson ed Herbst); il motore si avvia a spinta e quindi il pilota del JGR, che qui porta in pista cinque vetture, mantiene la pole position.

Alla bandiera verde Gibbs scatta bene sulla spinta di Allmendinger, il quale prova ad attaccare anche Cindric riuscendoci in curva5 al termine del lungo rettilineo. Ty approfitta di questa lotta e alla fine del primo giro è al comando su AJ, Austin, Kyle Busch ed Hemric; Grala dopo una buona qualifica arriva lungo in staccata e da lì ritrovare il ritmo per la rimonta è molto difficile, infatti esce dalla top10.

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Mentre un Cindric molto prudente in avvio (poi si scoprirà il perché) e Kyle Busch iniziano un bel duello, Allmendinger va a riprendere Gibbs e lo passa, malgrado AJ ritenga di non avere un auto vincente dopo l’indecisione con l’assetto di venerdì, e lo attacca in curva5 – completando la manovra a quella successiva – nel corso del terzo giro. Si fa notare anche Gragson, il quale è già entrato nella top20 e in un 3-wide in curva2 con due gomme sull’erba scavalca Harvick e Mayer. Al giro successivo Noah si ripete, stavolta alla Kink su Grala e Buford che di lì a poco accuserà problemi meccanici dopo una fantastica qualifica.

A metà stage Brandon Brown spedisce Pumpelly nella ghiaia all’ultima curva, Spencer non riesce a ripartire e quindi la caution è obbligatoria. È in questo momento che emerge il motivo della “difficoltà” di Cindric, alla fine quarto dietro a Kyle Busch: lui e il suo team puntano a fare una sosta in meno per avere un set di gomme in più nel finale in caso di ripartenze negli ultimi giri, dunque ora deve gestire pneumatici e benzina. In generale però in molti hanno difficoltà, infatti il gran caldo riduce il grip sull’asfalto.

Alla caution vanno ai box Gibbs, Kyle Busch, Hemric, Allgaier, Harrison Burton, Jones, Harvick e Snider, dunque Allmendinger e Cindric nello sprint finale di due giri ripartono in prima fila. Ancora una volta Austin scatta a rilento e così Jeb Burton lo scavalca momentaneamente. In curva3, in quello che sembra essere un 4-wide, Kyle Busch si gira sul muso di Allgaier e scivola nell’erba quasi fino alle barriere; Rowdy riparte con calma conscio che ormai i punti e la posizione in pista sono andati.

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Anche per Gibbs punti e posizione sono andati, infatti si prende una penalità per essere uscito dalla fila prima della bandiera verde, tuttavia il giovane Ty anziché gestire le gomme continua ad attaccare e sorpassare gli altri piloti senza motivo apparente. Allmendinger davanti non ha problemi e vince la prima stage davanti a Cindric, Jeb Burton, Haley, Gragson, Gibbs, Hemric, Allgaier, Annett e Bilicki; Herbst eredita invece il punto lasciato da Ty.

Al break emergono le diverse strategie, infatti molti altri si fermano (incluso il leader Allmendinger) tranne il citato Cindric, Gragson, Annett e Mayer i quali dunque si mettono sulla stessa tattica di Austin. Si riparte con otto giri da disputare nella seconda stage sulla lunga pista del Wisconsin e l’ideale per questi quattro sarebbe che non ci siano caution, per allungare in vetta a serbatoi scarichi e dopo la sosta rientrare a centro gruppo. Alla bandiera verde Gragson scatta male, Cindric di nuovo non bene e così Hemric dalla seconda fila balza in testa con un bel sorpasso all’esterno in curva1.

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Noah ci prova lo stesso ad attaccare Austin, tuttavia la manovra non gli riesce e così perde due posizioni di cui una dal compagno di squadra Allgaier. Non si riesce nemmeno a completare un giro ed arriva un’altra caution: Mayer sbanda nel rettilineo che porta a Canada Corner, si tocca con Jeb Burton e finisce violentemente col muso contro il muro. Per fortuna Sam sta bene (qui l’anno scorso in Trans Am si ruppe un polso), tuttavia la sua gara finisce qua. Mayer un paio d’ore più tardi vendicherà tutto questo vincendo proprio la gara della Trans Am.

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La caution è lunga e quindi Cindric, Gragson e Annett devono approfittarne perdendo tutto il terreno guadagnato; anche Jeb Burton va ai box per un controllo dei danni e rimedia pure una penalità. Si riparte ai -5 con Hemric che ha ereditato la prima posizione e scatta a fionda davanti ad Allgaier ed Harrison Burton; il pilota della #20 finisce loose in curva3 e Snider ne approfitta insieme a Kyle Busch. Tuttavia, con gomme fresche dopo la sosta precedente (quattro giri di differenza) Allmendinger vola ed in pochi giri recupera le posizioni perse.

AJ è infatti già sesto dopo la ripartenza e la lotta al comando, con Hemric che finisce largo a Canada Corner ed Allgaier che passa in prima posizione poco più avanti, lo favorisce. Allmendinger scavalca Harrison Burton, Kyle Busch, Hemric e Snider, poi respira e completa l’opera su Allgaier, dopo una breve ma intensa battaglia nella parte centrale della pista, alla penultima curva ai -2. Dietro di loro Kyle Busch finisce nella terra alla Kink e Snider anticipa la sosta. Allmendinger vince dunque anche la seconda stage su Allgaier, Hemric, Haley, Kyle Busch, Jones, Gibbs, Cindric, Harrison Burton ed Herbst.

Al break Allmendinger va ai box con Hemric, Haley, Jones, H.Burton ed Harvick, quindi Allgaier eredita la prima posizione davanti a Kyle Busch, Gibbs, Cindric, Herbst e Gragson. E, come successo a Mid-Ohio, AJ si prende una penalità perché i meccanici sono scesi dal muretto troppo in anticipo; bisogna ricordare che la pit lane a Road America è specchiata rispetto agli ovali e dunque gli automatismi delle pit crew sono sballati rispetto al solito.

Si riparte con 23 giri da disputare, dunque metà gara più mezzo giro, e tutti devono fermarsi di nuovo ai box, ma qualcuno ha un set in più di gomme pronto in pit lane. Allgaier scatta bene e Gibbs prova a seguirlo, tuttavia Kyle Busch resiste e rimane secondo; ad approfittarne è Cindric che scavalca Ty e si lancia all’attacco avendo gomme più fresche. Austin riesce in tutto ciò, all’ultima curva sorpassa Busch, poi in curva5 pure Allgaier e così la #22 si porta in prima posizione.

Anche in questo caso Cindric avrebbe bisogno – almeno all’inizio – di una fase di green, infatti essendo davanti può approfittare per guadagnare terreno e poi gestire il finale dall’alto di una vettura veloce e del set di gomme ai box. Allgaier invece spera nel contrario, infatti per fare solo una sosta da qui al traguardo è a corto di benzina di circa un giro. Ai -20 Cindric ha 4″ su Gragson, che può attaccare essendo sulla sua stessa strategia, Allgaier, Kyle Busch e Gibbs, a 6.5″ invece Herbst che fa da tappo ad Haley, Hemric, Jones, Jeb Burton e Grala; Allmendinger cerca la rimonta ma ha ammaccato il muso toccando Lally.

Cominciano ad emergere sulla distanza gli errori: Jeb Burton perde terreno con Herbst (forse si sono toccati), Allgaier finisce largo alla Kink ormai con le gomme finite e pensa alla sosta che lo ricaccerebbe indietro. A salvare la sua strategia ci pensa Pumpelly che, da poco tornato in gara dopo aver riparato la trasmissione, rimane senza freni in curva1 e finisce violentemente contro le gomme per fortuna senza conseguenze fisiche. Anche se è relativamente presto per l’ultima sosta, praticamente quasi tutti vanno ai box.

Mentre Hemric si prende una penalità (il motivo è lo stesso di Allmendinger) insieme a Grala, coloro che si sono fermati pensano a risparmiare un po’ di benzina; in testa ci sono Jones, Harrison Burton, Harvick, Bilicki e Ware, i quali scommettono su un’altra caution. La bandiera verde sventola ai -16 e, mentre i compagni di squadra al JGR lottano in prima fila, poco dietro a loro Cindric e Gragson saltano subito Ware mettendosi al loro inseguimento.

Brandon blocca a ripetizione le gomme in curva5 e dunque non allunga mantenendo compatto il gruppo in cui Cindric prima e Allgaier poi, infatti Gragson sbaglia qualcosa e finisce dietro a Justin, rimontano una posizione alla volta. Ad Austin basta un giro e mezzo per tornare al comando: in curva5 cerca solo l’attacco all’esterno di H.Burton, tuttavia Jones blocca di nuovo la anteriore sinistra, Harrison arriva lungo ostacolando involontariamente Brandon e così Cindric deve solo incrociare per tornare in prima posizione.

Dietro al pilota Penske dopo poco tuttavia non c’è più Burton, né Jones, né Allgaier, bensì Gibbs che sta rimontando dopo la penalità precedente; in difficoltà c’è anche Allmendinger, sesto ma anche lui con le gomme spiattellate. Jones, intanto, perde posizioni e in un tentativo di sorpasso da parte di Jeb Burton a Canada Corner i due finiscono in un testacoda sincronizzato; Harrison Burton, invece, deve pittare come da strategia. La caution che gli serve arriva pochi secondi più tardi e a causarla è Ty Gibbs fermo in pista con un problema al cambio.

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Mancano soli 11 giri alla fine e Cindric si trova di fronte ad un bivio: pittare o no? Sul momento la scelta sembra quella giusto, infatti Austin va ai box e quasi tutti lo seguono. Rimangono in pista solo Gragson (che ha sempre più problemi al servosterzo), Haley, Allmendinger, Snider, Pardus, Grala, Labbé, Harrison Burton e Jones con la #22 al decimo posto.

Alla ripartenza dei -8, tuttavia, la fortuna non assiste Austin: mentre Labbé perde subito terreno, in curva1 Snider finisce largo e nel tornare in pista stinge Harrison Burton fra di sé e Grala. La #20 cerca di frenare per evitare l’incidente, altrettanto fa Cindric dietro di lui, Allgaier invece non può vedere cosa succede e tampona la #22 coinvolgendo anche Kyle Busch. Dietro l’incidente aumenta di dimensioni e vengono coinvolti anche Decker (che in qualifica aveva girato a 12.5″ da Cindric e 6.5″ da penultimo conquistando il posto in griglia solo con gli owner point), Wright, Ware e Sieg.

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Cindric e Allgaier devono andare ai box per riparare i danni, Kyle Busch decide di proseguire malgrado un leggero tire rub e alla bandiera verde dei -6 si schiera al settimo posto dietro a Gragson, Haley, Allmendinger, Grala, Pardus ed Harrison Burton. Noah non scatta al meglio a differenza di Rowdy che in una curva è già quarto all’inseguimento di Allmendinger ed Haley. La pratica Haley viene risolta in fretta con un sorpasso all’esterno, quella con AJ meno, infatti Allmendinger lotta anche col paraurti, tuttavia le sue gomme sono troppo usurate.

A complicare il tutto c’è il servosterzo di Gragson ed Allmendinger non si fa problemi a mandare largo Noah in curva8, tuttavia Busch è rapido nel seguirlo e mezzo giro più tardi in curva3 sorpassa anche AJ. Da notare ci sono in questo momento l’incidente a Canada Corner in cui Moffitt entra su Bilicki e coinvolge anche Ellis e Sieg spargendo detriti ovunque ma non in traiettoria, la rimonta di Annett nella top5 e quella furiosa di Cindric dalla coda.

Gli ultimi giri vedono una battaglia intestina in casa JGR fra Harrison Burton, Hemric e Jones; sembra che a prevalere sia quest’ultimo, invece la fretta lo frega e per attaccare subito Gragson in curva1 finisce in testacoda. Davanti, per sua fortuna, il tire rub di Kyle Busch non si aggrava e lo pneumatico regge.

Kyle Busch vince così a Road America (12° vincitore diverso in 12 edizioni) la sua 101esima gara in Xfinity Series davanti ad Hemric, Annett, Allmendinger (crollato nel finale senza gomme), Harrison Burton, Harvick, Herbst, Cindric (da 27° a 8° in sei giri), Gragson ed Haley; Allgaier è 12°, Jeb Burton 14°, Grala 18° davanti a Jones, Snider 23°. In campionato cambia poco con il successo di Rowdy, che sabato ad Atlanta punterà al 5 su 5 stagionale, da notare c’è solo Clements che perde punti nella lotta per il 12° e ultimo posto utile a causa di un problema meccanico.

I risultati odierni

La classifica della “Henry 180”

La classifica generale

Così in campionato a 9 gare dai playoff

I prossimi appuntamenti

Stasera a Road America (ore 20:30, diretta SI Motori e Nascar Trackpass) andrà in scena la gara della Cup Series. La Xfinity tornerà sabato prossimo ad Atlanta, ma prima venerdì ci sarà la Truck Series sullo sterrato di Knoxville.


Immagine: media.nascar.com

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