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NASCAR | Xfinity Series, Kansas #2 2025: Brandon Jones vince ancora una volta in Kansas

Autore: Gabriele Dri
NascarLiveITA
Pubblicato il 28 Settembre 2025 - 18:30
Tempo di lettura: 10 minuti
NASCAR | Xfinity Series, Kansas #2 2025: Brandon Jones vince ancora una volta in Kansas
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Allgaier domina le prima due stage in Kansas, poi perde il testimone che viene raccolto da Jones, il quale vince per la terza volta in Kansas. Zilisch (secondo) conquista la 16esima top5 consecutiva


Probabilmente si è sottovalutato un po’ Brandon Jones, tuttavia quando oltre il 70% delle vittorie in carriera (sette) arrivano su appena due piste, Kansas (con oggi tre) e Darlington (due) e in calendario c’è un’altra ventina di circuiti (anche stradali, nota dolente per il pilota della #20), allora inserirlo fra i favoriti per il titolo risulta difficile. Ora però Jones c’è ed è al Round of 8 con merito dopo il successo in Kansas davanti ad uno Zilisch che entra ancora nella storia con la 16esima top5 di fila, dato che batte il record storico per la NASCAR Xfinity Series di Sam Ard. Per Brandon appuntamento soprattutto a Martinsville ora, ma chissà se a Las Vegas riuscirà a giocarsi subito le sue carte per arrivare a Phoenix.

La gara

Dopo la pausa di una settimana, l’ultima in stagione, la NASCAR Xfinity Series torna in pista in Kansas per la seconda tappa del Round of 12 in cui la vittoria di Almirola a Bristol ha promosso al turno successivo solo la #19 nell’owners’ championship. 39 i piloti iscritti in un programma interamente disputato di sabato. Libere e qualifiche non vedono grossi eventi a scuotere la classifica, da notare solo il problema ad un mozzo per Dye (partenza dal fondo dopo essere tornato nel garage) e qualche scodata evidente nel giro lanciato.

La prima fila è tutta Joe Gibbs Racing con la pole position di Brandon Jones (31.140″) davanti al compagno di squadra Taylor Gray. A seguire Mayer, la sorpresa Brenden Queen (vincitore la sera precedente della ARCA Series ed ora ad un passo e tre quarti dal titolo che verrà assegnato a Toledo la prossima settimana), Allgaier, Sawalich, Zilisch (“solo” settimo), Caruth, Thompson e Creed. Love 12° davanti a Sanchez e Sammy Smith, Bonsignore (sulla #19) 16° a precedere un Hill ancora in crisi, Harrison Burton e Carson Kvapil protagonista in negativo della settimana dato che è arrivato l’annuncio a sorpresa in vista del 2026 che lo vedrà, al momento, part time in casa JRM a dividere la vettura con il promosso Zilisch. DNQ per Glen Reen.

Dopo aver retrocesso in fondo tecnicamente Dye, ma anche Smithley e soprattutto Harrison Burton (problema ad un tubo dell’olio), può partire una classica gara su cookie cutter da 200 giri e 300 miglia. Sullo scatto Gray si intraversa e questo mette in crisi Queen alle sue spalle; mentre Jones sembra tranquillo con Mayer che ci prova su Gray, Taylor invece tiene giù il piede e, dopo la difesa su Sam, attacca e al giro successivo si prende pure la prima posizione.

La confusione del via innesca una fuga a cinque in cui a lottare per essere il primo inseguitore sono Sawalich, Zilisch e Caruth che poi rimbalza fuori dalla top10; alla fine Connor supera William. Non inquadrato, intanto, Allgaier inizia la sua rimonta e passa Mayer per il terzo posto che poi rischia di diventare secondo di slancio su Jones. Il secondo tentativo di Justin al giro 10 invece va in porto. Mentre il gruppo si va allungando, prosegue la difficoltà di Kvapil, fuori dalla top20 e con Harrison Burton che lo tiene come riferimento nella rimonta.

Anche ai margini della top10 c’è parecchio movimento: Caruth ne esce come detto, ma anche Creed perde terreno, poi però insieme ad Hill torna davanti a Ryan Sieg; poco più tardi Austin passerà Sheldon. Anche Sawalich è in discesa (così come Queen, ma è comprensibile per il giovane quasi debuttante) e Smith lo scavalca. Allgaier invece è in salita clamorosa e al giro 14 è già al comando e pian piano andrà via malgrado i doppiaggi. Gray alza invece bandiera bianca e verrà passato da Jones e Smith. Taylor va sempre più in declino e nel finale di stage verrà anche ripreso e, non subito, superato da Zilisch che non è al meglio con l’assetto e si fa sentire via radio.

Il gruppone perde negli ultimi giri solo Leitz (problemi di pressione benzina, tornerà in corsa per onore di firma) ma da notare sono i numerosi doppiaggi, anche di auto in forma come Jeb Burton. La vera sorpresa è la crescita sul long run di Dean Thompson, una conferma delle ultime settimane, che prende la top10 a Creed.

Allgaier domina la prima stage davanti a Jones (+5.3″), Mayer (+9.1″), Zilisch (+10.2″), Gray (+11.3″), Queen (+14.3″), Love (+15.0″, ripassato da Brenden per mancanza di grip al posteriore), Hill (+15.6″), Smith (+16.3″) e Thompson (+18.0″); Creed 11°, Bonsignore 13°, Sanchez 16°, Kvapil 18°, H.Burton 20°, lucky dog per Perkins dalla 25esima posizione.

Il primo giro di soste non è perfetto per Allgaier che, malgrado il primo stallo in pit lane, perde il comando a causa di una incertezza alla posteriore sinistra che gli farà temere per tutta la seconda stage anche una ruota mal fissata. Dietro a Jones c’è comunque proprio Allgaier, poi Mayer, Zilisch, Hill, Sawalich, Caruth, Smith, Thompson e Gray (guaio alla pistola nel cambio della anteriore destra). Lentissima anche la sosta di Love che scende al 15° posto.

Dopo una caution fin troppo lunga, si riparte ai -36 nella seconda stage e Mayer ci prova subito all’esterno mettendo Jones nel mezzo, Allgaier ringrazia e torna immediatamente al comando. Hill segue Sam e mette le sue ruote davanti a Zilisch, ma al giro successivo rimbalzerà indietro lottando con Gray e lasciando Connor a decidere chi seguire fra Smith e Mayer. Alla fine la #41 resiste.

Una caution però interrompe presto le danze: un Jeb Burton in difficoltà da inizio gara finisce da solo in testacoda (perdendo il controllo all’interno di Retzlaff che si deve appoggiare al muro) in curva3 perdendo un secondo giro. Lucky dog per Kyle Sieg. Malgrado ci siano a disposizione cinque – e non quattro come spesso accade – set di gomme, ai box ci va solo DiBenedetto.

Nuova bandiera verde ai -27 con Allgaier al comando su Jones, Mayer, Smith, Zilisch, Gray, Hill, Thompson, Creed e Caruth. La ripartenza è ancora poco lineare, davanti rischiano Smith e Jones all’esterno, all’interno invece è il centro gruppo a sbandare. La NASCAR mette sotto investigazione la procedura, poi assolve tutti dando però un avvertimento generale. Rispetto a prima gli addendi si invertono ed è Jones a ripassare davanti, seppur per solo un giro e mezzo, poi in curva3 Allgaier torna primo. Alle loro spalle Zilisch passa Smith, Gray ci riprova su Hill ma non va, il secondo tentativo nei giri successivi di Taylor è addirittura un doppio sorpasso che vale il ritorno in top5, ma i primi quattro sono già scappati via.

Mentre Thompson supera nuovamente Creed ed ora è clamorosamente nono, alle loro spalle Love si è trovato invischiato in una lotta per il rientro in top10 con Caruth, Eckes e Bonsignore con Sawalich che si è staccato. Dye bacia il muro e finisce dietro alla coppia Burton-Kvapil. La sorpresa però è sempre Thompson che nel finale di stage passa pure un Hill ancora non al meglio per il sottosterzo.

Allgaier vince anche la seconda stage davanti a Jones (+1.0″, ma Justin ha alzato il piede dai 2.2″ dei -5), Mayer (+3.4″), Zilisch (+5.7″), Smith (+7.3″), Gray (+8.2″), Thompson (+9.4″), Hill (+10.8″), Creed (+11.3″) e Bonsignore (+12.2″); Love 12°, Sanchez 16°, H.Burton 17°, Kvapil crollato addirittura al 21° posto, lucky dog ancora per Perkins dal 26° posto mentre a -2 ci sono solo Smithley e J.Burton.

Secondo giro di soste e secondo disastro per Allgaier (posteriore sinistra) e Love (il piede scivola sulla frizione). Jones torna ancora al comando davanti a Zilisch (che consolida così la top5), Mayer, Smith, Hill, Allgaier, Gray, Thompson, Bonsignore e Creed.

Bandiera verde ai -102 e Jones scatta male, Mayer spinge Zilisch che si trova all’improvviso al comando in una giornata in cui sembrava dovesse solo limitare i danni. Connor passa in prima posizione i giri 99 e 100 omologando la corsa (ultima gara per lui senza giri in testa: Rockingham il 19 aprile). Tutti si aspettano il contro sorpasso di Jones che tuttavia non arriva e allora per la #88 i giri al comando diventeranno tutti quelli fino al 137.

Alle spalle dei due, in curva4 rischiano grosso Mayer e Smith e così Hill ne approfitta per tornare davanti a Sam. Contatto anche fra Eckes e Caruth con Rajah che esce dalla top10 come Thompson, toccato da dietro in curva2. Chi però è precipitato a causa di un enorme sottosterzo è Harrison Burton, che torna fuori dalla top20 vanificando quanto recuperato. Ai -95 in top12 ci sono 11 piloti playoff e l’eccezione al decimo posto è Bonsignore con la #19 che è in ogni caso nei playoff per i team. Leitz è tornato in gara, ma la prima notizia che giunge è che alla ripartenza è stato mandato in testacoda da Clements senza esposizione della bandiera gialla.

Ci si aspetta a questo punto la rimonta di Allgaier come a inizio gara, ma Justin all’improvviso si è perso, l’unico sorpasso compiuto è quello su Mayer mentre Hill resiste a sorpresa. La fase positiva di Kvapil dopo la ripartenza (fino al 12° posto) si esaurisce presto, poi il sorpasso di Thompson innesca una nuova parte di gara difficile per Carson. Fatica anche Sawalich, finito ai margini della top20 e in lotta 3-wide con i citati H.Burton e Caruth.

Ai -80 Zilisch tocca il vantaggio massimo su Jones di 1.4-1.5″, poi inizia il recupero sul long run di Brandon, segno che le difficoltà di assetto per la #88 (sottosterzo) non sono completamente risolte malgrado la mancanza di grip al retrotreno per la #20. Prosegue la crisi di Kvapil, passato anche da Queen, Eckes e R.Sieg. Allgaier invece deve aspettare addirittura i -34 (e un rischio contro il muro di curva3-4) per passare Hill ma ormai i leader sono a 5″.

Zilisch crolla di colpo al giro 135 e al 138 Jones lo ha già passato (con uno slide job fin troppo forzato in curva3 e non necessario visto il cambio di inerzia) e così Brandon si invola. Ai -60 la #20 ha 0.5″ su Zilisch, 2.1″ su Smith, 3.9″ su Allgaier che a pista libera ora sì recupera decimi su decimi, 6.0″ su Hill, 7.6″ su Mayer, 8.1″ su Creed, 11.3″ su Love che si è fatto forza con lo short run, 12.1″ su Gray e 13.3″ su Thompson.

Poi inizia il giro di soste finale: il primo ad andare ai box è Mayer ai -59 seguito da Creed ai -58, a sorpresa Allgaier con Love e Gray ai -57, Jones, Smith ed Hill ai -56 insieme a Thompson e Bonsignore, Zilisch (ormai finito a 1.5″ da Brandon) ai -55 rischiando pure in ingresso box. Sanchez invece tira dritto ancora per due passaggi lasciando ad osare i soli Eckes, Queen, K.Sieg, Kvapil, R.Sieg (clamorosamente Kyle in ripresa davanti a due big), H.Burton e Dye.

Tutti però guardano la nuova classifica virtuale e Jones ne esce vincitore con 3.8″ su Smith, 4.1″ su Zilisch (che ha ripassato subito la #41), 4.6″ su Mayer e 5.1″ su Allgaier. Poi anche Justin supererà Sam e Connor farà lo stesso su Sammy (e quando lo farà è a 4.3″ da Jones), ma il distacco ormai è tornato quello precedente. In fretta si arrendono tutti, Burton si ferma ai -51, Kvapil ai -50 e rimane in pista solo Queen che ha preso il comando.

Brenden però avrà ragione, infatti ai -45 arriva una caution che salva la sua strategia: in curva2 Sanchez finisce loose e scivolando largo travolge Bonsignore che termina la sua corsa contro il muro interno. La classifica vede appena 14 auto a pieni giri: Queen, Jones, Zilisch, Smith, Allgaier, Mayer, Hill, Gray, Creed, Love, Thompson, Sanchez, Dye e Sawalich con questi due altrettanto audaci come il leader più il lucky dog Eckes.

C’è ancora un set di gomme ai box e ormai le soste sono passate da 10-15 giri. Tutti vanno in pit lane tranne Allgaier e Mayer che decidono di rischiare tutto su una nuova caution in seguito. Dietro a questi due si piazzano dopo il pit Jones, Zilisch, Smith, Hill, Gray, Queen, Love e Creed. Wave around per Caruth, Kvapil e K.Sieg ma non per H.Burton.

Green ai -38 e le gomme usurate si fanno sentire immediatamente, Mayer si pianta sul traguardo e Zilisch lo mette 3-wide, Allgaier in curva2 deve già salutare Jones e Zilisch. E la gara finisce qua perché, contro le aspettative della #7 e della #41, non ci saranno ulteriori caution. A beneficiare della ripartenza convulsa è Hill che segue Zilisch e per qualche giro rimarrà nei suoi paraggi, ma sempre ad almeno mezzo secondo di ritardo.

Ovviamente nel finale la classifica si va assestando: Gray sembra averne per superare Creed, tuttavia Sheldon al giro successivo ai -25 incrocia la traiettoria, ripassa Taylor e si riprende una top5 che la #54 non riuscirà più ad attaccare. I piloti playoff emergono e, dietro a Love, risale anche Sanchez che ai -5 passa Queen col brivido ed è così ottavo.

Brandon Jones conquista meritatamente la terza vittoria in Kansas precedendo sul traguardo Zilisch (+2.7″, 16esima top5 consecutiva per Connor a battere il record in Xfinity Series di Sam Ard che resisteva da oltre 40 anni), Hill (+3.6″), poi due volate clamorose, Smith (+7.008″), Creed (+7.041″), Gray (+8.877″), Love (+8.880″), Sanchez (+10.7″), Queen (+11.4″) e Thompson (+13.7″); a seguire Sawalich, Dye, Allgaier, Eckes, Kvapil, Mayer e K.Sieg, H.Burton 20° a -1.

Con i risultati del Kansas a volare al Round of 8 non è solo Jones, bensì in base ai punti anche Zilisch (che potrà attaccare il Roval più serenamente) ed Allgaier, Mayer pare al sicuro ma dietro di loro ci sono otto piloti racchiusi in 25 punti ed in lotta per quattro posti. A Charlotte rischia di essere un appuntamento infuocato.

I risultati odierni

La classifica della “Kansas Lottery 300”

La classifica generale

Così la griglia playoff dopo la seconda gara del “Round of 12”

La classifica completa

I prossimi appuntamenti

Stasera alle 21:00, in diretta PPV su p300.it, ci sarà la gara della NASCAR Cup Series, corsa di apertura del Round of 12; a partire dalla pole position sarà ancora una volta (la settima nel 2025) Chase Briscoe. La Xfinity Series tornerà in pista sabato prossimo sul Roval di Charlotte per il primo taglio dei playoff.


Immagine: Media NASCAR

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