NASCAR | Xfinity Series: John Hunter Nemechek passa per primo sotto l’ultima bandiera a scacchi di Fontana

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Tempo di lettura: 11 minuti
di Francesco Gritti @franz_house_vg
27 Febbraio 2023 - 14:05
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John Hunter Nemechek vince la Production Alliance Group 300, ultima gara a tenersi sull’attuale Auto Club Speedway. Sam Mayer e Justin Allgaier tagliano il traguardo alle spalle del pilota Toyota


Si sa, tutto muta, cambia, ma non sempre si è pronti a vedere un cambiamento, o addirittura la fine di qualcosa, qualsiasi cosa, soprattutto se ci si è affezionati. A volte non si è mai abbastanza pronti. Per molti appassionati l’ultima gara sull’Auto Club Speedway di Fontana nella configurazione attuale ha rappresentato un momento di passaggio, un funerale allegro, che ha visto trionfare John Hunter Nemechek.

Il secondo appuntamento di NASCAR Xfinity Series si tiene all’Auto Club Speedway di Fontana, California. L’ovale, oramai divenuto da 25 anni a oggi parte integrante dei calendari dei più importanti campionati di stock car, verrà riadattato al termine del weekend e diverrà uno short track negli anni a venire, fortuna e autorizzazioni permettendo.

Auto Club è uno speedway da 2 miglia (3,2 km circa), da percorrere quasi completamente in flat out. Nonostante non sia un superspeedway, l’ovale californiano presenta, oltre a una forma allungata, detta “a D”, un banking moderato nelle curve, entrambi garanti di alte velocità medie. Il circuito è stato costruito nel 1997, e da allora, escludendo la creazione del road course interno (poco utilizzato) datata 2001, non ha mai subito modifiche.

La Production Alliance Group 300, nome del secondo round di Xfinity Series, ha una storia che procede di pari passo con quella del circuito in cui si tiene, visto che, fin dall’anno di apertura di quest’ultimo, la serie intermedia NASCAR ci ha sempre corso almeno una gara. L’unica eccezione risale al 2021, quando la prova è stata annullata per via della pandemia di COVID. L’ultima gara di Xfinity sull’attuale Fontana presenta una lunghezza di 150 giri.

Sono 40 le vetture iscritte, ma solo 38 potranno schierarsi al via. Vista la pioggia, tramutatasi poi in neve, la qualifica del sabato viene annullata e le posizioni di partenza sono decise dall’algoritmo. La prima fila sarà quindi composta dal vincitore di Daytona, Austin Hill, sulla Chevrolet #21 di Richard Childress Racing, e dal figlio d’arte, John Hunter Nemechek, sulla Toyota #20 di Joe Gibbs Racing. Ryan Vargas e Garrett Smithley, dichiarati DNQ dal metric score, dovranno fare le valigie senza aver avuto la possibilità di provare la pista.

La gara

Originariamente prevista per le nostre 23.00 di sabato 25 febbraio, la gara viene rimandata, ma non prima di un tentativo di partenza. All’incirca a mezzanotte le vetture scendono in pista, ma quando si è pronti a partire ricomincia a piovere. Dopo circa un’ora la NASCAR fissa una nuova data per la gara di Auto Club: lunedì 27 febbraio alle 2.00 (ora italiana). Fatto molto raro: la partenza della Xfinity si terrà dopo il termine della gara di Cup Series.

Allo start Nemechek si disfa subito di Austin Hill, lasciandolo così indietro da riuscire a tapparlo sulla traiettoria esterna appena entrato sul backstretch. Contemporaneamente, più indietro, si assiste a un piccolo contatto: in curva 2 Mayer prende male le misure e si tocca con Caruth. La vettura #1 sbacchetta un po’ e tocca la #24 di Reddick che bacia il muro. Fortunatamente i danni sono superficiali per tutte le vetture e non è necessaria la caution.

Nei primi giri avvengono tanti sorpassi: molti piloti dei top team sono partiti indietro, vista l’assenza delle qualifiche ed i risultati di Daytona, e stanno recuperando. Timmy Hill è undici posizioni avanti rispetto alla posizione di partenza, Reddick e Creed dodici, mentre uno straordinario Hemric arriva addirittura in top 20 in nemmeno una decina di giri. C’è da ricordare che il campione 2021 è in stampelle per via di un infortunio in allenamento al ginocchio, il che rende ancora più degna di nota la sua impresa.

Come da programma, appena terminato il quindicesimo passaggio, viene chiamata la competition caution per verificare il degrado degli pneumatici su una pista molto abrasiva che presenta ancora l’asfalto originario del 1997. Tutti i partecipanti la sfruttano per un rapido cambio gomme. Alla ripartenza è sempre Nemechek a guidare il gruppo, questa volta seguito da Allgaier e Austin Hill, visto che Jones, esterno allo sventolare della bandiera verde, è stato protagonista di un pessimo stacco di frizione.

Nemechek, però, comincia a crollare. Al giro 21 Austin Hill, dopo aver superato Allgaier senza porsi timori reverenziali, prende la testa della corsa grazie al banking esterno a curva 2. Anche Custer, Chandler Smith e Creed approfittano del momento di debolezza di JHN per portarsi davanti a lui.

Austin Hill, però, non potrà godersi per molto tempo la cima del gruppo. Cole Custer è velocissimo come da pronostico, e al giro 25 lo sorpassa sul backstretch. La Ford #00 è in prima posizione. La calma, però, dura ancora per poco. Alla ventisettesima tornata, una foratura in curva 2 porta Gaulding a muro. La Ford #08 è molto danneggiata e questo costringe il venticinquenne al ritiro. Diversi piloti sfruttano la caution per fermarsi e partire davanti all’inizio del secondo stage, una mossa di pura strategia.

Mancano solo una manciata di tornate prima dello sventolare della bandiera a scacchi biancoverdi quando avviene la seconda ripartenza. Custer si impone su tutti e guida il pack di vetture fino al termine del giro 35. Austin Hill, Chandler Smith, Hemric, Herbst, Creed, Moffitt, Austin Dillon (sulla #10 del Kaulig Racing), Nemechek e Kligerman compongono la top 10 di fine stage. Da programma, quasi tutti i piloti decidono di fermarsi prima dell’inizio del secondo stage.

La fase di gara successiva vede ancora Cole Custer imporsi sul plotone di vetture, seguito da Allgaier. Pessima partenza per Mayer, che rimane inglobato a centro gruppo. Al giro 44 entra in pista la pace car per la quarta volta. Creed e Berry prendono una traiettoria interna nel backstretch appena finita curva 2. La vettura #8 picchia contro il posteriore della #2, rendendola ingovernabile. Sheldon Creed stupisce per la sua abilità. Nonostante la gravità del contatto, il campione Truck 2020, aiutato molto dai flap, riesce ad evitare la catastrofe, riportando solo una “grattata” al posteriore contro le barriere interne. Una manovra miracolosa. Jones, rimasto al pit un paio di giri per problemi alla batteria, sfrutta il lucky dog.

Altro restart da copione per Custer. L’ex-Cup si porta subito davanti ad Austin Hill che però sembra avere problemi con l’usura degli pneumatici, tanto da perdere diverse posizioni senza possibilità di ribattere. Sosta non prevista per Allgaier al giro 54: il veterano rientra in pista doppiato dopo aver stallato la macchina al pit.

Altra caution, stesso protagonista. Al giro 62 Berry perde il controllo della Chevy #8 in curva 2. L’auto non riporta danni. Dopo qualche pit anticipato e il lucky dog di Allgaier, lo schieramento riparte, con Custer in grado di guidare il gruppo fino al termine della seconda fase di gara. Dietro di lui, Nemechek, Sammy Smith, Dillon, Kligerman, Allgaier, Mayer, Creed, Herbst e Chandler Smith formano la top 10. Con il pass through di Jones tutti sono a pieni giri.

Lo stage 3 inizia in modo tutt’altro che prevedibile. Sammy Smith si fa beffa di Berry, partito esterno, probabilmente per la superiorità delle gomme fresche rispetto a quelle leggermente usurate. Nelle posizioni a seguire avvengono le rimonte di Nemechek e Custer. Austin Hill, al contrario, perde terreno. Al giro 84 avviene un cambio di protagonista. Berry e Creed hanno raggiunto Sammy Smith, e dopo curva 4 lo riescono a passare entrambi.

Passa solo una tornata e la gara viene di nuovo neutralizzata. Sul rettilineo del traguardo Jones e Reddick vengono al contatto. Il pilota JR cerca di chiudere l’avversario verso l’esterno, ma non ci riesce, visto che la #24 non si trova completamente alle sue spalle. Questo fa si che la #9 si scontri con le fence esterne, per poi finire senza controllo verso l’infield, dove verrà bloccata dell’erba. La vettura ha diversi danni alla carrozzeria ed è costretta a una lunga riparazione. Il pit in caution non è generale, ma sono diversi i piloti che optano per una sosta strategica, tra i quali Sammy Smith, Berry e Nemechek.

La ripartenza non è delle migliori. Creed si porta davanti a tutti, ma nella parte alta di centro gruppo un incidente richiama in pista la pace car. Custer va largo in curva 2 a causa di una foratura e tocca il muro. La leggera decelerazione della Ford fa sì che la Chevrolet guidata da Dillon colpisca la vettura del vincitore dei primi due stage. Entrambi hanno segni profondi sulla carrozzeria. Non tutto il male vien per nuocere. Jones, per la terza volta, utilizza il lucky log.

Creed e Chandler Smith inscenano un duello al ritorno in regime di bandiera verde. Nonostante l’avvio non convincente, il pilota #2 attacca il compagno di marca all’interno di curva 3, riuscendo a superarlo. Il rookie, però, ricambia sul frontstretch, prendendosi con la forza il primo giro in testa della gara. Già nell’arco di un paio di curve, però, è Creed a farla di nuovo da padrone, ma, nonostante ciò, non è il più veloce in pista.

Il pilota Childress viene beffato dopo solo un giro da Nemechek, che supera il rivale in curva 2. Nel frattempo esce del fumo dalla vettura di Reddick. Un contatto con Berry nei pressi del traguardo porta la Toyota #24 contro il muro. Non è un problema grave, ma il pilota Cup entra nei box, anche per una questione di sicurezza.

100 giri sono trascorsi quando Sammy Smith, dopo aver superato Creed, capisce che può lottare per la vittoria con il compagno di squadra. In curva 2 il campione in carica ARCA East si infila, ma non riuscirà a rimanere per molto nella posizione desiderata. Con la stessa mossa Nemechek si riporta di fianco al leader sul backstretch per poi superarlo in curva 3. Prima di vedere un nuovo sorpasso passa qualche giro. Sammy Smith sfrutta lo stesso punto utilizzato precedentemente da JHN, al giro 108, per tornare in prima posizione, ma il figlio d’arte non ci sta, e già entro 2 tornate si trova di nuovo davanti alla #18.

Al giro 112 Kligerman inaugura una serie di soste in bandiera verde. Tutti i piloti, tranne uno (Austin Dillon che non ha nulla da perdere in ottica campionato), si fermano nei giri successivi. Sammy Smith guida la classifica per qualche secondo, visto che decide di sostare leggermente più tardi di Nemechek. I temerari perdono performance nella fase seguente della gara e tutti decidono di fermarsi. Nonostante Nemechek recuperi 2 secondi al giro ad Austin Dillon, il pilota Cup non sembra minimamente turbato a riguardo.

A risolvere la questione a suo favore ci pensa Ellis che si gira in curva 2 al giro 128. I piloti optano all’unanimità per la sosta finale. Lucky dog di Ryan Sieg. La ripartenza non sarà l’ultima, visto che un contatto in curva 2 dopo pochi secondi di green flag tra Sammy Smith e Austin Hill causa un testacoda della #18 che miracolosamente sarà evitata da tutti e, quindi, non subisce danni. Chastain torna nel giro di testa.

All’ultimo rientro in pit lane della pace car Nemechek è infermabile. JHN preme l’acceleratore e sfrutta il parapiglia fra Mayer e Allgaier per prendersi un piccolo margine, che rimarrà intatto fino a fine gara. Oltretutto, alle spalle del duo JR, Berry, Chandler Smith e Austin Hill combattono per la quarta posizione.

John Hunter Nemechek, sulla Toyota #20 di Joe Gibbs Racing, vince la Production Alliance Group 300. A seguirlo si trovano, in ordine, Mayer, Allgaier, Chandler Smith, Berry, Austin Hill, Herbst, Dillon, Moffitt e Kligerman.

Vittoria importantissima per JHN, terza nella serie intermedia e prima da Kansas nell’autunno del 2021, in cui era presente solo come comparsa. Il primo successo stagionale di Toyota in NASCAR fa ben sperare nella sorte pilota di punta della casa nipponica in Xfinity Series.

Si chiude così la storia di Fontana con una gara animata come da tradizione della pista californiana. Si chiude però chiudendo un ciclo: a partire in pole position nella prima gara NASCAR a Fontana (era della Cup Series) era stato Joe Nemechek, il papà di John Hunter Nemechek, l’ultimo vincitore sulle 2 miglia forse più amate dai piloti.

I risultati odierni

La classifica della “Production Alliance Group 300”

La classifica generale

Così in campionato dopo 2 delle 33 gare della NASCAR Xfinity Series 2023

John Hunter Nemechek si guadagna l’accesso ai playoff, aggiungendosi al vincitore di Daytona, Austin Hill, nella rosa dei piloti qualificati alla seconda fase del campionato.

I prossimi appuntamenti

Il programma di Auto Club si è chiuso definitivamente, quindi la NASCAR si sposta nel vicino Nevada, più precisamente a Las Vegas. Sabato 4 marzo alle 22.30 partirà la Alsco Uniforms 300, gara dalla lunghezza di 200 giri, terzo appuntamento di Xfinity Series.

Assieme alla classe intermedia, però, correranno entrambe le altre categorie. Sabato alle 3.00 (ora italiana), prenderà il via il secondo round di Truck Series, la Victoria’s Voice Foundation 200, mentre domenica alle 21.30 sarà la volta dell’evento principale, la Pennzoil 400 di Cup Series.


Immagine: Media NASCAR

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