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NASCAR | Xfinity Series: John Hunter Nemechek conquista il New Hampshire tra caution e ritiri

di Francesco Gritti
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Pubblicato il 16 Luglio 2023 - 14:15
Tempo di lettura: 11 minuti
ARTICOLO DI ARCHIVIO
NASCAR | Xfinity Series: John Hunter Nemechek conquista il New Hampshire tra caution e ritiri
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John Hunter Nemechek vince la Ambetter Health 200 in New Hampshire. Il figlio d’arte ha guidato la maggior parte dei giri di una gara spesso in regime di caution.

New Hampshire è un ovale che non regala spettacolo. Quelle poche volte in cui si assiste a gare che tengono attaccati gli spettatori allo schermo, in genere, non è per la qualità dei piloti, bensì per gli incidenti. Oggi è andata proprio così. Tante caution, con ritiri annessi, hanno funestato una prova ricca di momenti di neutralizzazione.

La NASCAR Xfinity Series giunge al New Hampshire Motor Speedway durante la settimana di metà luglio per affrontare il diciottesimo round stagionale, il secondo dopo il giro di boa. Diversi posti nei playoff sono ancora liberi, ma il tempo stringe. Una vittoria nella fase finale della regular season potrebbe permettere anche a piloti inaspettati la possibilità di lottare per il titolo.

Il New Hampshire Motor Speedway, nato come circuito stradale nel 1964, è composto da un ovale e dal suo road course interno. Lo speedway da 1.058 miglia su cui si tiene la prova odierna è stato costruito nel 1990 al termine della demolizione del vecchio impianto, in cui era presente anche uno short track da 5/8 di miglio. Escludendo le varianti con curve a destra incluse, il layout di Loudon, caratterizzato da velocità medie basse dovute anche al banking quasi inesistente, non è mai stato modificato da allora.

La Ambetter Health 200, nome della gara odierna, è un classico della serie intermedia. Tenutasi fin dal 1990, la prova estiva (primaverile in alcuni casi) a Loudon ha visto la sua presenza essere fissa nel calendario. Difatti, l’unica edizione mancante è quella 2020, annullata a causa dello scoppio della pandemia di COVID. La lunghezza, inizialmente fissata a 300 giri, è stata ridotta quasi subito (nel 1996) ai 200 attuali.

Data la presenza di 38 iscritti (il trentanovesimo, Cram, ha fatto le valigie prima dell’inizio del weekend per il timore della pioggia), nessun pilota verrà escluso dopo la sessione del venerdì sera italiano. Da regolamento, la qualifica si compone di un giro lanciato, che sarà affrontato a pista libera da ogni vettura. A contendersi la prima fila sono i rivali Chandler Smith, che ha siglato sulla Chevrolet #16 di Kaulig Racing un ottimo 30.159″, 1.3 secondi più lento del record di Kyle Busch, e John Hunter Nemechek, che ha portato la Toyota #20 di Joe Gibbs Racing ad appena 4 centesimi dall’avversario.

La gara

Chandler Smith batte Nemechek allo stacco di frizione. Il pilota Toyota viene superato immediatamente anche da Allgaier, partito quarto, che riuscirà a imporre la sua supremazia anche sul rookie, attaccandolo alla terza curva del secondo passaggio. Nelle primissime fasi la #16 appare in caduta libera. L’esatto opposto avviene alla #00, in costante recupero di posizioni.

https://twitter.com/NASCAR_Xfinity/status/1680292922170699776?s=20

Al nono giro è l’ora del terzo cambio di leadership. Dopo diverse miglia passate a studiare l’avversario, Nemechek sfonda le difese della #7 ponendosi all’interno di curva 3. Pochi secondi dopo si assiste al primo doppiaggio di giornata. Van Alst, che a 42 anni è riuscito a debuttare in NASCAR, rende subito chiari i motivi della sua lentezza così evidente: la sua vettura ha grossi problemi all’impianto frenante e, per questo, rientrerà nei box dopo 10 minuti dall’inizio della gara.

Allgaier non molla l’osso e riesce a superare di nuovo Nemechek con un attacco all’interno durante il ventisettesimo passaggio. I due continuano a dare spettacolo, arrivando addirittura al contatto durante la percorrenza di curva 2 del giro numero 31. Custer approfitta della situazione favorevole e si avvicina, ma non riuscirà ad unirsi alla battaglia per motivi esterni alle sue abilità di pilota.

Una foratura alla gomma posteriore destra porta Hacker in testacoda durante il quarantunesimo giro. Nonostante l’assenza di danni sulla Ford #38, la direzione gara opta per far terminare il primo stage in regime di caution.

Justin Allgaier, in quel momento in testa alla corsa, è automaticamente il primo a passare sotto la bandiera a scacchi biancoverdi. Nemechek e Custer non possono fare nulla per impedire al veterano di conquistare una stage win importante per la sua stagione. Chandler Smith, Berry, Jones, Austin Dillon (qui sulla #10 del Kaulig Racing), Mayer, Hemric e Hill concludono in top 10 la prima fase di gara.

Oltre alla sosta generale, condita dal lucky dog di Perkins, avvengono diversi fatti degni di nota prima dell’inizio dello stage 2. La vettura di Caruth emana molto fumo, tanto da dover rientrare in pit lane quando questa è ancora chiusa. La rottura della pompa dell’olio, oltre a porre fine alla sua gara, rende viscido l’ultimo tratto. Viene quindi versato molto filler tra curva 3 e 4 (intitolata per questa occasione a Kevin Harvick). Sembra addirittura che uno dei mezzi di soccorso abbia esaurito il prodotto a bordo. Inoltre, Allgaier, a causa di un errore in fase di parcheggio sulla piazzola di sosta (si è fermato pochi centimetri oltre la linea di demarcazione) dovrà ripetere il pit entro l’area consentita.

L’uscita di scena del principale protagonista dei primi 45 giri rende la prima fila identica a quella iniziale. Chandler Smith, esterno, cerca di sfruttare il poco banking per restare davanti a Nemechek, che però riesce a infilarlo e superarlo durante la percorrenza di curva 4.

La caution non tarda ad arrivare: Finchum si ferma in mezzo alla pit lane per un problema alle sospensioni, lo stesso che ha causato il ritiro di Parsons pochi minuti prima. Weatherman ringrazia e torna nel giro di testa.

Non si fa nemmeno in tempo a superare la linea di partenza durante il restart che la pace car è chiamata di nuovo in pista. Un’incomprensione tra Hemric e Kligerman danneggia gravemente la Chevy #48, oltre che rallentare il gruppo. Molte vetture si dispongono a ventaglio e questo porta molte di esse al contatto, con conseguente perdita di trazione. Tanti sono i piloti coinvolti. Labbè, Alfredo, Clements, Massey, Perkins, Allgaier, Emerling e Hacker se la cavano con qualche danno alla scocca. Ryan Sieg e Alfredo, assieme al pilota-giornalista sopracitato, dovranno ritirarsi dalla corsa.

Alcuni top driver, tra cui Dillon, Creed e Jones, sfruttano la neutralizzazione per anticipare la sosta in vista del finale di gara. Anche Allgaier, che dunque ha pagato a caro prezzo l’errore precedente, pitta, ma per rattoppare la carrozzeria della #7, dalla forma decisamente inusuale e, soprattutto, innaturale.

Nemechek, questa volta, sceglie l’esterno. Chandler Smith sbaglia lo scatto, venendo sorpassato anche da Berry. La quiete durerà poco. Al giro 85 Mosack perde trazione in curva 2 e va a sbattere contro le barriere esterne. I danni alla sua Toyota sono evidenti, ma basta un po’ di scotch americano per farlo tornare a competere con gli avversari. Molti sacrificano i punti stage per fermarsi durante questa neutralizzazione. Ellis conquista il lucky dog.

Restano solo due giri da compiere prima di tornare sotto caution. Sammy Smith lo sa e massimizza il suo potenziale dall’interno della prima fila. Il wonderboy Toyota mette le ruote davanti a Retzlaff, altro rookie che ha deciso di utilizzare una strategia conservativa.

Sammy Smith, a bordo della Toyota #18 di Joe Gibbs Racing, vince lo stage 2. Retzlaff, Creed, Jones, Williams, Allgaier, Graf Jr. (sulla #19 del Joe Gibbs Racing), Nemechek, Dillon e Chandler Smith concludono nelle posizioni a seguire. La sosta durante la quarta caution è stata un successo per il trionfatore della metà gara, che non dovrà fermarsi al pit durante la pausa fra le ultime due fasi della corsa, a differenza del secondo classificato. Massey torna a pieni giri.

Sammy Smith si impone immediatamente su Creed prima di una nuova neutralizzazione. Durante la fase di assestamento delle posizioni Herbst e Dillon vengono al contatto. La Ford #98 sta allargando la traiettoria in uscita da curva 4 del giro 101 mentre la Chevy #10 stringe. L’incrocio di traiettoria porta l’auto gestita da Stewart-Haas Racing contro le barriere esterne del rettilineo.

Herbst deve riparare la scocca, gravemente danneggiata nello scontro, oltre alla ruota anteriore destra, sostituita a causa dei danni al cerchione. Dillon, invece, si ferma nella finestra tradizionale per montare due gomme nuove dal lato esterno. Degno di nota il rientro in pista della Ford, con il rotolo di scotch ancora attaccato al retro della vettura. Emerling sfrutta il lucky dog e torna a pieni giri.

La ripartenza premia Nemechek, salito in prima fila. Il figlio d’arte sfrutta la traiettoria interna per superare Sammy Smith, che non riesce a difendersi anche a causa delle gomme più consumate. Escludendo un piccolo contatto in curva 4 tra Moffitt, Mayer e Grala durante il passaggio numero 112, la gara resta molto tranquilla.

Al giro 147 è tempo di soste. Creed si ferma in green e inaugura la finestra del pit in bandiera verde. Sammy Smith lo segue al miglio successivo e così faranno, minuto dopo minuto, anche Berry e Jones. A 3/4 precisi di gara si assiste a un nuovo cambio di leadership, questa volta a vantaggio di Chandler Smith. Il rookie prende la prima posizione a causa della sosta di Nemechek, avvenuta in contemporanea a quella di Custer e Grala e poco prima di quella di Mayer.

Graf Jr. riesce a prendere la prima posizione al giro 153, sempre causa pit. L’impresa della #19 ha permesso a tutte le JGR di rimanere in testa in questa gara. Per 8 miglia il pilota pagante resta davanti a tutti, salvo essere sorpassato dall’arrembante Dillon, che, grazie a una staccata impareggiabile in curva 3, ruba la posizione da tutti desiderata.

Giro 161. Dopo oltre 50 miglia passate in tranquillità, un incrocio di traiettoria riporta la pace car a sfilare in cima al gruppo. Kyle Sieg stringe mentre Berry allarga. Questo manda il pilota della #28 in testacoda. L’assenza di danni alla vettura e alle barriere permette di ripartire appena dopo la sosta di Allgaier, Dillon e Graf Jr. che sfruttano dunque l’audacia strategica. Graf, tuttavia, sprecherà tutto sbagliando la fermata nella stallo avvicinandosi tutto storto troppo al muretto. Emerling conquista il secondo lucky dog di giornata.

La ripartenza è caotica. Nemechek viene toccato sulla linea del traguardo da Sammy Smith, posto al suo interno. L’idea del rookie è tutt’altro che valida e questo, oltre a compromettergli l’intera fase della corsa (in cui verrà superato da Custer), porta gli avversari a disporsi a ventaglio. In queste condizioni si verifica un contatto in percorrenza della prima piega tra Jones, Creed e Berry. La necessità da parte della #9 di allargarsi le causa lo scontro con la #2 e la perdita di diverse posizioni, ma non è tutto. La Chevy RCR tocca la ruota anteriore sinistra della vettura dell’erede di Harvick, che, per diverse miglia, fumerà per l’attrito con la scocca.

Nonostante tutto, fino al giro 191 la situazione resta stabile. Retzlaff si deve ritirare per un forte impatto con le barriere esterne a curva 1 causato dalla foratura della gomma posteriore destra. Durante questa neutralizzazione si assiste a una sosta per Berry e al ritorno nel lead lap di Herbst.

La caution è imminente. Già alla curva immediatamente successiva all’esposizione della bandiera verde si verifica un brutto incidente. Sammy Smith viene toccato da Allgaier, posto oltre la linea bianca mentre già sfiora il retro dell’auto di Mayer. Questo movimento inaspettato manda la #1 in testacoda. La Chevy del JRM verrà colpita in modo netto da Dillon, che a sua volta vedrà Graf Jr. terminare la sua corsa nel retro della #10. La Toyota del ragazzo del New Jersey prende fuoco, obbligando il venticinquenne a bordo al ritiro definitivo. Si va in overtime.

La ripartenza dei “tempi supplementari” premia Nemechek, che dall’esterno riesce a rimanere davanti a Chandler Smith e Custer. In uscita da curva 4, l’ex pilota Cup viene attaccato anche da Creed, che tiene una traiettoria interna. Il campione Truck 2020 viene però toccato sul rettilineo principale appena esposta la bandiera bianca. La Chevy #2 e la Ford #00 diventano a causa del contatto sopra descritto dei proiettili imbizzarriti. La caution conseguente chiude definitivamente la gara.

John Hunter Nemechek vince la Ambetter Health 200 in New Hampshire. Chandler Smith, Hill, Hemric, Sammy Smith, Allgaier, Burton, Williams, Moffitt e Massey concludono la top 10 della classifica generale, che è stata ufficializzata diversi minuti dopo il termine della prova.

Il successo odierno è il quarto stagionale e sesto nella serie intermedia (oltre che secondo consecutivo) per JHN, oramai uno dei principali candidati al titolo. Tanti giri in testa e tanto passo gara lo hanno reso protagonista assoluto di una prova delle migliori del 2023.

I risultati odierni

La classifica della “Ambetter Health 200”

La classifica generale

Così in campionato a 8 gare dalla fine della regular season della NASCAR Xfinity Series 2023

La situazione playoff non si evolve. Restano sempre 7 i piloti qualificati grazie a una vittoria, ossia Austin Hill, John Hunter Nemechek, Sammy Smith, Chandler Smith, Jeb Burton, Justin Allgaier e Cole Custer. La situazione punti vede Berry, Hemric, Mayer e Creed dentro la fase di lotta titolo. Herbst, dodicesimo, è tentennante, visto che Kligerman e Moffitt sono vicini.

I prossimi appuntamenti

Il weekend a New Hampshire prosegue con la Mohegan Sun 100, nono round di NASCAR Whelen Modified Tour, con start previsto alla mezzanotte di domenica 16 Luglio. Alle 20.30 della stessa giornata scenderà in pista la NASCAR Cup Series, la classe regina, che svolgerà proprio a Loundon il ventesimo round del 2023, la Crayon 301.

Immagine: Media NASCAR


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