NASCAR | Xfinity Series: Jeremy Clements ottiene una vittoria da sogno a Daytona

di Francesco Gritti
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Pubblicato il 27 Agosto 2022 - 21:20
Tempo di lettura: 15 minuti
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NASCAR | Xfinity Series: Jeremy Clements ottiene una vittoria da sogno a Daytona

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Jeremy Clements vince la “Wawa 250” a Daytona, guadagnandosi grazie al talento e alla fortuna un posto ai playoff. Ottimi anche Timmy Hill e Sage Karam, part timer che hanno concluso in seconda e quarta posizione.


Daytona è una prova di numeri, la dimostrazione che in fondo anche la matematica è un’opinione, dove chi ha possibilità quasi pari a zero di sperare nel successo può riuscirci anche senza il miglior mezzo con un po’ di abilità e molta fortuna. Questa è la storia di Jeremy Clements, pilota e owner della sua macchina. Lui, che da quando è nel mondo NASCAR in pianta stabile ha sempre corso con la propria squadra, è riuscito a rimanere incolume ai molti sconvolgimenti che hanno animato la prova, portandosi a casa la vittoria e i playoff assieme al suo team, fatto principalmente da familiari e amici. Un’altra bella favola si unisce così alle tante altre di questo 2022.

La NASCAR Xfinity Series torna a Daytona per il round 23 di campionato. La regular season è quasi terminata e per molti questo superspeedway, famoso per il gran numero di incidenti dalle molte vetture coinvolte, è l’ultima chance per portare a casa una possibilità di vincere il titolo.

La “Wawa 250”, aggiunta nel calendario a partire dal 2002, porterà i piloti a sfrecciare per 100 giri lungo il leggendario ovale lungo 2.5 miglia dove non si tocca mai il freno. Costruito nel 1959, il Daytona International Speedway non è mai cambiato nella sua configurazione superspeedway, regalando sempre tantissimo spettacolo agli appassionati.

Dei 43 iscritti, però, solo 38 potranno assaporare il brivido del circuito della Florida. La pioggia impedisce lo svolgimento delle qualifiche, relegando all’algoritmo la stesura della griglia di partenza, che lascerà fuori dalla prova Williams (almeno inizialmente), Viens, Nemechek, McLaughlin e Bassett Jr., il quale fa le valige subito quando capisce che la pioggia farà saltare le qualifiche.

Da notare la presenza al via di Josh Williams, scambiatosi al volante con Patrick Emerling in quanto pilota a tempo pieno, mentre è più triste l’esclusione di Joe Nemechek. Il veterano classe 1963, con 16 vittorie all’attivo nella categoria, non è riuscito a portare al via la sua Toyota #24 di Sam Hunt Racing. Da regolamento l’algoritmo permette il via ai campioni in attività (Joe ha ottenuto il titolo nel 1992, quando ancora si chiamava Busch Series), ma non avendo partecipato a nessun evento NASCAR la scorsa stagione è stato privato dalla possibilità di correre in squadra con suo figlio John Hunter.

Justin Haley, sulla quarta vettura part time al debutto di Kaulig Racing, è stato ammesso per essere il vincitore delle ultime due edizioni della corsa. In prima fila si trovano le due Chevrolet di AJ Allmendinger e Noah Gragson. Il veterano, sulla #16 di Kaulig Racing, cercherà di difendere la corsia esterna alla partenza. Il più giovane, pilota #9 di JR Motorsports e presto pilota Cup a tempo pieno con Petty GMS Racing, dovrà sfruttare ogni briciolo di talento per evitare che il leader di campionato aumenti il distacco dagli avversari.

La gara

Dopo un ritardo superiore alle 3 ore per pioggia, la gara comincia senza ulteriori cambi di programma. In partenza Allmendinger sfrutta la corsia esterna e la spinta di Mayer per portarsi davanti a Gragson. Il leader del campionato riesce subito ad assestarsi come leader assoluto della gara, zigzagando fra le corsie interna ed esterna per difendersi dai piloti alle sue spalle, soprattutto da un velocissimo Gragson.

Al giro 3 la tecnica pericolosa di Allmendinger perde il suo effetto. Mayer, a capo stabilmente della corsia esterna, si affianca sul backstretch e ruba la posizione al veterano, ma è il pilota Kaulig a cercare di rompere la scia per rimanere davanti. Un errore sul traguardo del giro 5 porta il poleman a perdere la corsia, dovendo rientrare in scia in fondo al gruppo. Gragson è il nuovo leader della gara.

Il gruppone crea una terza corsia. Gragson si porta all’esterno, Creed potrebbe raggiungerlo. Sheldon, però, preferisce difendersi dall’avanzare della mid lane, avvantaggiando la corsia esterna e il leader della gara. Al giro 10 si torna a correre su due corsie principali, ma l’equilibrio viene interrotto presto dalla prima di molte caution.

Sammy Smith, in forza a Joe Gibbs Racing sulla Toyota #18, si gira in uscita da curva 4. Il giovane pilota, a tempo pieno in ARCA Menards Series, colpisce violentemente le barriere; gara finita per lui. Alcuni piloti, tra cui Gragson e Mayer, sfruttano la pausa per un breve rifornimento.

In ripartenza Herbst e Berry guidano il plotone di vetture. Il pilota Stewart Haas sfrutta meglio lo scatto, ma quando la lotta sembra proseguire ecco che un problema tecnico ferma ancora la gara: Kyle Sieg perde uno pneumatico che rimane in mezzo a curva 2. Gli basta una breve sosta per tornare in corsa senza ulteriori accorgimenti.

Mancano pochi giri al termine dello stage 1. Nonostante Gibbs parta meglio di Herbst, è quest’ultimo a tagliare il primo giro in testa grazie alla spinta di Cassill. Si creano subito tre corsie, con Gibbs e Herbst in testa alle due esterne. La corsia interna, guidata da Gibbs diventa dominante, ma un arrembante Creed non si dà per vinto e recupera all’esterno, pronto a terminare in cima al gruppo la prima parte di gara.

Il gruppo si scompone in modo disorganico al trentesimo giro, ultimo dello stage. Gibbs si deve difendere da un Creed velocissimo, prima allargando e poi stringendo sul larghissimo ovale, riuscendo ad avere la meglio sul rookie in Chevrolet. Ty Gibbs vince il primo stage della gara sulla Toyota #54 di Joe Gibbs Racing. Austin Hill beffa per la seconda posizione finale il compagno di squadra Creed mentre Allmendinger e Berry chiudono la top 5. Durante la sosta generale uno dei protagonisti è vittima di un incidente in pit lane.

Austin Hill, vincitore a Daytona in febbraio, esce dalla piazzola di sosta senza controllare la presenza di altre auto, ed è qua che arriva Bacarella. Il pilota di Alpha Prime Racing sta cercando di rientrare per il pit stop, quando viene colpito dalla #21 in uscita. Se la #45 riceve come unica penalità solo un pit “al contrario”, l’auto del rookie deve rientrare per rattoppare la carrozzeria, importante visto che l’aerodinamica è tutto nei superspeedway.

Il secondo stage è molto tranquillo. In prima fila si trovano Jeb Burton e Berry, con quest’ultimo che sfrutta la corsia interna per portarsi in vantaggio, anche grazie alla spinta di Brown, che prenderà la leadership il giro successivo per lo spostamento di Berry in bottom lane, ma la lotta per la prima posizione non è finita.

Già al giro 37, il giro successivo a quello appena narrato, è Alfredo a superare Brown e porsi davanti a tutti appena tagliata la linea del traguardo. I piloti si spostano tutti all’esterno, per questo scatta l’opportunismo di Gragson, che taglia fino all’apron in curva 4 per prendere la testa della corsa. È il giro 39.

Al giro 41 Gragson è messo alle strette proprio da Alfredo. Seguendo le tre corsie disordinate, “Fast Pasta” si porta all’interno per rimanere davanti al pilota della #9, ma l’errore di valutazione costa caro e lascia Allgaier leader della corsa a zigazagare per difendersi dagli attacchi avversari.

La corsia interna diventa dominante per diversi giri, dove Allgaier trova la pace del comando, continuando a trovarla anche all’esterno quando si sposta. Il momento di pace dura fino al giro 50, quando Anthony Alfredo riprende la testa sul rettilineo dopo il passaggio all’interno del precedente capo della gara.

Creed spinge Allgaier al giro 51, lasciando qualche spiraglio. Si conclude con un nulla di fatto, ma la caparbietà del pilota #7 gli permette di riprovare l’azzardo al giro successivo. In curva 3 Justin riesce ad attaccare Anthony, portandosi di nuovo davanti a tutti.

Mancano 5 giri al termine dello stage 2, quando si vede all’orizzonte una terza corsia, guidata da Creed. Nel caos generale anche Gragson approfitta della nuova chance per ritornare davanti al plotone di vetture spinto dal #2. Proprio quest’ultimo è il suo principale antagonista durante il finale assieme ad Alredo, ma le difese aggressive e i cambi di corsia non riescono a scalfire le difese della Chevrolet.

Noah Gragson porta un playoff point importante a JR Motorsports e alla Chevrolet #9. Alfredo non riesce a vincere uno stage in grado di cambiare la stagione a lui e a Our Motorsports, ma si deve accontentare del secondo posto, davanti a Herbst, Mayer e Berry.

A fine stage 2 Hemric sfrutta il lucky dog per tornare nel giro dei leader. L’unico doppiato all’inizio del finale di gara resta Creed che, toccato da Allgaier, si è girato in curva 2 al sessantesimo giro, non impattando contro le barriere, ma perdendo molto tempo nella ripartenza.

Il terzo stage si apre con Gragson che brucia Herbst e prende la testa della corsa sfruttando la corsia esterna. Allgaier e Gibbs si portano dietro al vincitore di stage 2. Gibbs sfrutta curva 3 e compie un sorpasso di rara bellezza. Il giovane sorpassa il veterano sulla #7 muovendosi all’interno e rientrandogli davanti.

Al giro 67 l’atmosfera comincia a farsi piccante. Nella lotta fra corsie Ryan Sieg e Berry si colpiscono prima dell’inizio di curva 1, ma ciò non crea danni alle auto, solo al ritmo gara. La corsia esterna è dominante e per diversi giri non si tengono attacchi sconsiderati, almeno fino al giro 72.

La gomma posteriore sinistra di Riley Herbst cede nel backstretch. Il pilota Ford tiene la vettura nell’erba con maestria, riportando solo danni superficiali da un incidente con possibili conseguenze catastrofiche. Ovviamente viene esposta la caution e per qualche giro i piloti smettono di combattere. Creed sfrutta il lucky dog per tornare in gara.

Si riparte con Gragson e Gibbs davanti a tutti. Allgaier e Nemechek spingono i rispettivi compagni di marca, e alla fine è il duo Chevy a prendere la testa. Si creano subito 3 corsie disorganizzate, con tante auto che vagano per il tracciato nell’attesa di un draft partner. A questo punto la corsia esterna comincia a rendersi più veloce, fino a permettere a Mayer, in cima al serpentone, l’attacco sul leader della corsa.

L’idea del giovane sulla Chevy #1 non è delle migliori, tanto da permettere al compagno di squadra di cambiare le carte in tavola, riportando la inner lane davanti a tutti. La tranquillità dura poco: un nuovo incidente al giro 83 lascia tutti con il fiato sospeso.

In uscita da curva 2 Brown colpisce Nemechek. La Toyota del pretendente al titolo di Truck Series schizza senza controllo verso le barriere, colpendo Sheldon Creed. La #2 viene evitata da molti piloti, ma non da Joe Graf Jr. alla fine del gruppo di vetture. L’impatto è violentissimo, tanto da aver addirittura piegato il telaio della Chevrolet di Richard Childress Racing. Per tutti e tre la gara è finita. Herbst torna a pieni giri.

La ripartenza è classica: Gragson tiene a bada Allgaier dall’interno, ma il migliore allo scatto è Allmendinger dalla seconda fila. AJ è una minaccia pronta ad entrare in fase offensiva e per questo Noah sa di doversi difendere zigzagando. In seguito i due decidono di collaborare per evitare l’avanzata di Austin Hill, ma prima che quest’ultimo diventi una vera e propria minaccia la pace car viene chiamata per la settima volta.

Al giro 92, appena passato il traguardo, Allgaier spinge troppo Allmendinger facendogli perdere il controllo. Nella carambola vengono coinvolti anche Hemric, Berry, Snider, Karam, Ryan Sieg e Mayer. Solo quest’ultimo è costretto al ritiro, ma i danni sono imponenti per parecchie vetture.

In prima fila, oltre al solito Gragson, si trova Hemric, compagno di squadra di Allemendinger. Il campione in carica viene spinto da Ryan Sieg e si tiene in testa per un giro dopo una gara abbastanza anonima (in cui è stato anche doppiato). Austin Hill sfrutta tutta la sua abilità per superare la Chevy #11, ma la gloria dura molto poco.

Il giro 98 è protagonista di un vero e proprio big one. Burton spinge l’ex compagno di squadra Cassill contro le barriere in curva 4, facendogli perdere terreno. Più avanti Hemric sbaglia il cambio di traiettoria e colpisce Gragson, girandosi e finendo contro Alfredo. Nella carambola che ne deriva Jones, Alfredo, Burton, Berry e Massey si ritirano. Hemric riesce a rimanere in gara nonostante i danni così come Allgaier, Karam e Mills. Si andrà in overtime.

Austin Hill sfrutta un contatto alla ripartenza fra Brown e Gibbs per rimanere davanti, ma già dopo curva 2 le circostanze portano a un nuovo overtime: Herbst spinge Brown, ma quest’ultimo non regge il colpo. La #68 vaga per il tutto il tratto di pista mietendo vittime, fortunatamente solo in senso metaforico. Allgaier, Haley, Stenhouse Jr., Bacarella, Williams e Currey si devono ritirare, ma anche Gibbs, i fratelli Sieg, Labbè, Perkins e Snider vengono toccati dalla Chevy senza controllo.

Gragson spinge dall’esterno Austin Hill, guadagnando la posizione chiave nel restart. Allmendinger si porta all’interno e viene colpito dal leader di gara praticamente appena sventolata la bandiera verde. La #9 rimane senza controllo e colpisce Cassill, che, anch’esso senza controllo, colpisce diverse vetture sulla carreggiata. I due si ritirano assieme a Perkins, mentre sopravvivono, anche se con danni più o meno gravi, Snider, Gibbs e Hemric. Dopo il big one si entra in regime di caution, ma le sorprese non sono ancora finite.

Prima dell’ultima ripartenza ci sono due fatti che aumentano la distanza di gara percorsa dietro alla pace car. Allemendinger rientra al pit con il serbatoio completamente a secco, mentre Austin Hill ha problemi alla batteria, che lo costringono a rimanere sull’apron in curva per evitare di spegnere la vettura.

L’ultima partenza è quella di Clements, che per la prima volta si trova primo davanti alle poche rimaste in gara, spinto da Karam. Austin Hill non parte e crea un ingorgo nella corsia interna. La lotta per la vittoria non è finita, con Allmendinger che si aggiunge a Karam e Clements, superando quest’ultimo in curva 3 e mettendosi davanti. Sul traguardo è la #51 a tornare davanti. Prima di arrivare sul traguardo Herbst si gira, ma i commissari, prima di sventolare la bandiera gialla sventolano quella bianca, è l’ultimo giro. Così facendo la gara viene interrotta, ma non è necessaria una ripartenza.

Jeremy Clements, primo nel momento in cui è stata sventolata la bandiera gialla, è il vincitore della “Wawa 250”. Il pilota, sulla sua #51, gestita da Jeremy Clements Racing, torna alla vittoria per la seconda volta in carriera, 5 anni esatti (la gara è terminata il 27 agosto) da quella di Road America nel 2017. Timmy Hill, Allmendinger, Brown e Karam chiudono la top 5 in gara.

Jeremy Clements esulta assieme al team in victory lane. Il papà, gli amici e i colleghi sono increduli del successo del loro amico o parente, prima che capo e pilota. La festa è grande per un piccolo team, che strappa quasi all’ultimo un biglietto per i playoff.

Un appunto anche su Timmy Hill. Il ragazzo, full timer in Truck Series sul proprio mezzo, ha raggiunto il miglior risultato in carriera, un secondo posto che vale moltissimo per lui e tutto l’ambiente MBM. “Intimmydator” può solo che essere contento dopo la rimonta che gli ha regalato la seconda top 5 in carriera dopo essere partito dalla P37. Notevoli anche altri piazzamenti come il sesto posto di Ryan Vargas, il decimo di Kyle Sieg ed l’11° di Jesse Iwuji, tutti migliori risultati in carriera.

I risultati odierni

La classifica della “Wawa 250”

La classifica generale

Jeremy Clements si unisce a Ty Gibbs, Noah Gragson, AJ Allmendinger, Justin Allgaier, Austin Hill, Brandon Jones e Josh Berry ai qualificati ai playoff per vittorie. Rimangono ancora 3 gare prima del termine della regular season, quindi almeno un pilota si qualificherà nella lotta finale per il titolo senza nemmeno una vittoria nelle prime 26 gare. Al momento, per punti, i qualificati sono Riley Herbst, Sam Mayer, Daniel Hemric e Landon Cassill, con la lotta per gli ultimi posti che si fa interessante visto che Ryan Sieg ora è primo degli esclusi per soli 12 punti.

La classifica generale a 3 gare dalla fine della regular season della NASCAR Xfinity Series 2022

I prossimi appuntamenti

Il weekend di Daytona prosegue con la “Coke Zero Sugar 400”, round 26 della NASCAR Cup Series, ultimo round della regular season e quindi ultima occasione di agguantare un posto ai playoff. La NASCAR Xfinity Series torna sabato prossimo, 3 settembre, a Darlington, per la seconda gara stagionale sulla “Signora in Nero”.

La “Sport Clips Haircuts VFW 200”, round 24, terzultimo della regular season, vedrà i piloti sfrecciare per 147 volte lungo uno degli ovali storici, da sempre in calendario nelle serie NASCAR. La gara sarà importante, anche perché diversi piloti potrebbero conquistare matematicamente la loro qualificazione ai playoff per punteggio.


Immagine: Media NASCAR

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