NASCAR | Xfinity Series: Jeb Burton ritorna alla vittoria nel caos di Talladega

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Tempo di lettura: 14 minuti
di Francesco Gritti @franz_house_vg
25 Aprile 2023 - 18:15
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Jeb Burton vince la Ag-Pro 300 a Talladega. Il pilota della Chevrolet #27 torna in victory lane due anni dopo il primo successo in carriera, avvenuto proprio in questa pista.

Talladega e incidenti sono un binomio che continua. Gara spettacolare, che premia il pilota in grado di trovarsi al posto giusto nel momento giusto. Jeb Burton torna al successo dopo due anni dall’ultima volta. Ottimo risultato per lui e per il piccolo team in cui si trova, di sicuro contento di aver ottenuto l’accesso, per la prima volta, alla victory lane.

La NASCAR Xfinity Series continua il suo viaggio all’interno degli States. Il round 9 della stagione si tiene al Talladega Superspeedway, nei pressi di Lincoln. L’unica gara sull’ovale dell’Alabama (dopo che per 3 anni se ne sono tenute due) riserverà, come al solito, diverse sorprese e molto spettacolo.

Per descrivere al meglio il Talladega Superspeedway servirebbero 3 articoli, visti tutti gli aneddoti e le imprese compiute in Alabama. Il tracciato, catalogato come superspeedway per la sua lunghezza elevata, di 2.66 miglia, e le altissime velocità che si tengono durante la gara, è stato costruito nel 1969. Escludendo la demolizione del roval, datata 1989, trasformato in un parcheggio per camper, l’impianto non ha subito modifiche dall’anno della sua creazione. Un altro motivo per il quale l’ovale è conosciuto è la consistente presenza di pack racing, fenomeno che si verifica quando le vetture restano costantemente in scia l’una con l’altra. I piloti dovranno sfruttare tattica e audacia (oltre che fortuna) per tentare la vittoria finale.

La Ag-Pro 300, gara di 113 giri, è un appuntamento che si tiene sull’ovale più lungo del calendario da innumerevoli stagioni consecutive. Dall’entrata in calendario nel 1992, la gara primaverile di Talladega (estiva fino al 1996) non è mai mancata nel programma di Xfinity Series. L’unica modifica riguarda la lunghezza, visto che la prova è stata accorciata di 4 passaggi a partire dal 2015.

Sono 42 gli iscritti per 38 posti effettivi in gara. Questo significa che, per ben 4 partecipanti, il weekend durerà solo un giro, quello iniziale, che determinerà la griglia di partenza dall’undicesimo posto in poi. La top 10 verrà definita da un ulteriore tentativo lanciato. Richard Childress Racing domina la sessione del venerdì, portando entrambe le vetture le prima fila. Austin Hill, con già due vittorie all’attivo questa stagione, partirà al palo, dopo aver siglato un clamoroso 52.483″. Sheldon Creed, secondo, è 239 millesimi più lento.

Nonostante l’impresa del rookie dell’anno 2022, bisogna ricordare che il record assoluto di Talladega è in mano a Joe Nemechek (padre di John Hunter, terzo nella seconda sessione odierna) dal 1997. Giusto per essere più precisi, il campione 1992 è stato 3 secondi più veloce di Hill. White, Iwuji, Starr e Harmon non sono riusciti a qualificarsi.

La gara

Hill e Creed procedono appaiati lungo tutto il primo giro, ma è il pilota della #2 a mostrare i primi segni di supremazia. Difatti, già sul backstretch, si nota qualche centimetro di vantaggio rispetto al compagno di squadra. Sheldon riuscirà successivamente a muoversi verso l’inner lane, lasciando guidare l’esterno a Retzlaff, in grado di impensierire il campione Truck 2020 già durante la tornata successiva. Il rookie si impone sull’avversario e lo supera già durante la seconda tornata.

Diverse vetture avanzano rapidamente nel corso delle primissime fasi di gara. Tra queste c’è la #78 di Anthony Alfredo, in grado addirittura di rubare la testa al giovane della #31 sfruttando l’avanzamento dell’inner lane. Presto si formano 3 corsie, con la centrale composta da piloti volonterosi di buttarsi principalmente verso l’interno. Tra essi spicca Hemric, che compie una mossa perfetta quando il numero di piloti nel mezzo del superspeedway diminuisce. Il campione 2021 si muove rapidamente lontano dalle barriere nel momento in cui Alfredo, costantemente in movimento, si trova distante dalla traiettoria della #11.

Daniel Hemric riesce addirittura, durante il giro 9, a portarsi davanti al vecchio leader, ma, come di consueto nel pack racing, non si può restare calmi nemmeno per un secondo. Il nuovo uomo da tenere d’occhio è Brett Moffitt, che sta utilizzando al meglio le sue tecniche per uscire dalle retrovie. Quando si riforma la corsia di mezzo, il pilota di AM ne prende la testa, ma ogni tentativo di imporsi sull’intero corpo vetture è vano, visto che risulta predominante l’influenza di Creed e dei piloti vicini alla doppia linea gialla. Sarà proprio il pilota della Chevy #2 a rompere il dominio della #11 al giro 14.

Quando il leader si sposta vicino alle barriere, l’inner lane decade completamente. A guidare il treno di vetture vicine alla linea gialla è ora Chandler Smith, che recupera con difficoltà, soprattutto a causa dell’ottimo gioco di squadra RCR. In entrata di curva 3 Hill spinge il compagno Creed, evitando così possibili scambi di posizione. Nonostante tutto, al termine del giro 21, è il rookie sulla #16 a completare un giro in testa, anche se la situazione non lo vedrà prevalere.

Le ultimissime tornate del primo stage sono caratterizzate da una rimonta di Justin Allgaier, ora pienamente visibile sugli schermi. Il veterano, grazie anche a una corsia centrale per la prima volta competitiva, sfrutta il duello tra i due giovani per portarsi al loro pari. La #7, aiutata dai giochi di scia, si porta poi davanti alla #16. Comincia così una guerra di nervi proprio con il pilota della #2, destinata a durare pochi minuti. Le ultime 3 tornate vedono proprio Allgaier prevalere sul resto dello schieramento, anche a causa dei continui zigzag che impediscono agli avversari di muoversi dalla loro posizione sul tracciato.

Justin Allgaier vince lo stage 1 a Talladega. Creed, Mayer, Hill, Burton, Kligerman (ottima rimonta da fondo griglia), Truex, Chandler Smith, Nemechek ed Herbst completano la top 10. Tutti si fermano ai pit per la prima sosta generale di giornata. Le strategie consistono in uno splash e il cambio di 2 o 4 gomme. Ovviamente la prima delle due risulta immediatamente più rapida e i piloti che l’hanno effettuata occuperanno le posizioni migliori al via della seconda fase di gara.

Nuovo stage, nuovo protagonista. Ryan Truex, complice la strategia di sostituzione dei soli pneumatici esterni, affianca Allgaier in prima fila allo sventolare della green flag. Il fratello del pilota Cup scatta benissimo e si impone subito sul leader dei primi 25 giri. Anche se l’inner lane premia il pilota JR in alcuni frangenti, sarà la #19 a concludere la prima tornata in cima al gruppo. Questa risulterà essere soltanto una parentesi: già dopo 2 miglia la #7 è fisicamente tornata in prima posizione.

La risalita delle corsie interna e centrale, guidata da uno zigzagante Brett Moffitt, è, però, un fatto che il vincitore del primo stage non può sottovalutare. Il pilota della #25 è riuscito a mettergli le ruote davanti all’inizio del trentaquattresimo passaggio, ma lo svuotamento delle due lane da lui guidate torna a favorire la #7. Nel frattempo, Jeremy Clements si ferma ai pit in regime di green flag.

Al giro 37 i piloti ricominciano a battagliare. La corsia esterna cede pezzi pregiati e Allgaier resta molto indietro. Moffitt, Herbst e Custer, tutti e 3 interni, guidano la gara, che sembra possa proseguire in single file almeno fino al termine del secondo stage. Non andrà come sperato dai piloti Ford.

La prima caution “artificiale” viene chiamata al giro 38, a causa di un’incomprensione tra Chase e Retzlaff. Il primo prende male le misure durante un passaggio dall’esterno verso l’interno e colpisce il secondo sullo spigolo posteriore destro. Di conseguenza, la #31 perde il controllo e scivola perpendicolare alla traiettoria ideale, colpendo Alfredo e, di sfuggita, Kraus. La #78 e la #24 sono ridotte a ferraglia e i piloti sono costretti a lasciare Talladega con l’amaro in bocca. Durante le riparazioni (molto lunghe sulla #31) e il lucky dog di Clements, diversi piloti decidono di anticipare la fine dello stage e compiere uno splash.

Moffitt, interno, e Mayer, esterno, guidano la ripartenza. La Ford #25 scatta meglio e sfrutta la minor distanza della sua traiettoria per imporsi sulla Chevy #1 del giovanissimo rivale. Rischi nelle posizioni immediatamente successive. Jeb Burton butta in mezzo alle corsie Cole Custer durante il sorpasso, rischiando di far uscire una nuova bandiera gialla. La leadership effettiva del campione Truck 2018 dura pochi secondi, visto che l’inner lane si segmenta e l’outside domina, soprattutto grazie al gioco di scie perpetrato dalla #27 e dalla #21.

Burton continua a rimanere in cima al gruppo grazie ai suoi continui zigzag, che terminano solo con il recupero da parte delle vetture all’interno, capitanate questa volta dal poleman Austin Hill. Nonostante diversi tentativi di attacco da parte del pilota RCR, il figlio d’arte riesce a prevalere, anche se questa situazione favorevole è destinata a durare solo qualche secondo.

Giro 48. Ne mancano solo due al termine del secondo stage. In uscita di curva 2 Dexter Stacey perde il controllo della sua vettura e diventa un tutt’uno con le barriere poste al centro del tracciato. In contemporanea si assiste anche a un contatto fra il lato detro di Blaine Perkins (anche lui senza il totale controllo del mezzo) e il sinsitro di Jade Buford.

Il ventitreenne urta violentemente prima contro la Chevy #5 e poi contro la barriera esterna e si impenna verso la recinzione. La velocità e l’angolazione fanno sì che la #02 decolli e compia diversi barrell roll lungo il backstretch. Pochi secondi di estrema violenza rendono completamente irriconoscibile il lavoro di Our. Una gomma viene addirittura sbalzata via, colpendo, fortunatamente senza causare danni, la Toyota di Kaz Grala.

La direzione gara decide di esporre la bandiera rossa. Il ragazzo, originario della California, non riesce a uscire dal mezzo in autonomia e i soccorsi devono entrare immediatamente in pista. Blaine, una volta fuori dalla ferraglia, saluta tutti prima di venire trasportato in ospedale, dove rimarrà ricoverato qualche giorno. Anche Stacey e Buford si ritirano. Quando i mezzi escono dal tracciato le vetture tornano a sfilare dietro la pace car, che permette a Retzlaff di sdoppiarsi.

Jeb Burton vince il suo primo stage del 2023 sfilando a bassa velocità. Anche Chandler Smith, Truex, Berry, Hemric, Hill, Kraus, Creed, Jones e Allgaier guadagnano punti addizionali. Oltre alla sosta da parte dell’intero corpo piloti, è necessario notificare che le vetture di Retzlaff e Graf Jr. siano state ferme nella piazzola più tempo rispetto agli avversari per riparazioni (la #25 rientrerà in pista con 8 giri di ritardo a causa di un problema meccanico).

La partenza del terzo stage vede Hemric e Truex davanti a tutti. Allo stacco di frizione i due procedono appaiati, spinti rispettivamente da Kraus e Nemechek, posti immediatamente alle loro spalle. In queste condizioni la corsia interna è quella vantaggiosa. Hemric lo sa e sfrutta la situazione per terminare il giro in testa e portarsi, assieme a Kraus, nel lato vicino alle barriere.

La gara rimane bloccata in single file per diverso tempo. A rompere la tranquillità ci pensa Hill, a capo dell’inner lane, in grado di recuperare notevole terreno sui leader della corsa. Hemric capisce il pericolo e comincia a zigzagare tra le due corsie, ma ciò non basta a frenare la rincorsa del poleman, che riuscirà, al giro 62, a terminare il giro in testa e a portarsi fisicamente davanti al campione 2021, esterno. Si ritorna in fila indiana.

Appena un paio di tornate più tardi rientra in pista la pace car. Un contatto fra Sammy Smith e Berry porta la Toyota del rookie a muoversi verso le barriere, collezionando nel frattempo anche Jones, che verrà gravemente danneggiato. Solo la #18 si ritira, mentre le due Chevy continueranno, anche se la loro sosta sarà più lunga rispetto a quella degli avversari. Graf Jr., unico doppiato, può guadagnare un giro grazie al lucky dog.

La ripartenza sorride ad Austin Hill, che, spinto da Creed, si impone su Chandler Smith in corsia interna. La #21 procede a testa del gruppo per diversi giri, visto che la #16 non riesce in nessun caso ad attuare un attacco efficace ai danni della Chevy RCR. Nuova caution al giro 75. Un contatto in curva 2 tra Herbst, Berry e Mayer causa l’ingresso in pista della pace car. Fortunatamente non è nulla di grave: solo la #8 ha subito danni estetici. Diversi piloti decidono di sfruttare la neutralizzazione per effettuare uno splash. Secondo lucky dog per Graf Jr.

La ripartenza vede inizialmente Ryan Truex, esterno, imporsi su Moffitt, interno, ma già a fine giro il pilota Ford è davanti al rivale in Toyota, destinato, con la creazione della terza corsia, a perdere posizioni sugli inseguitori. Questo smottamento sarà anche la causa indiretta della caution seguente, provocata da un’incomprensione tra le due JGR rimaste in pista, all’altezza del frontstretch. Si parla di ritiro per la #20. Diversi piloti si fermano a sostare. Tra essi spicca Allgaier. Jones sfrutta il lucky dog e guadagna un giro. Problemi per Earnhardt, che si ritrova con la trasmissione KO.

Moffitt e Ryan Sieg guidano l’ennesimo restart. La #25 si impone subito sul gruppo, ma sarà poi la #39 a guidare le vetture fino alla seguente neutralizzazione, datata giro 94. Qui, in curva 4, Hill tampona Berry, che perde il controllo dell’auto. Fortunatamente, le abilità di controllo del mezzo da parte del pilota JR gli permettono di non coinvolgere nessun altro nell’impatto.

Nuova ripartenza, nuovi problemi. Moffitt e Ryan Sieg restano appaiati fin da subito, ma non sono gli unici due protagonisti. Hemric riesce a creare una terza corsia, che prosegue per un paio di tornate a fianco delle altre due, ma un incidente al giro 101 congela, per l’ottava volta, le posizioni.

Mayer sbaglia di pochi centimetri la traiettoria in percorrenza di curva 4 a causa di un bump di Berry. Accortosi della possibilità di colpire Truex, il giovane si sposta leggermente verso l’esterno. Sfortuna vuole che venga toccato dalla vettura in posizione arretrata. Questo fa sì che la #1 proceda senza controllo verso il centro del superspeedway, colpendo la #7 prima di correggere la sua traiettoria e terminare nel manto erboso all’interno della pista. Coinvolto anche Kraus, che, posizionato dietro a Berry, non poteva evitare le vetture incidentate. Giornata nera per JR. Jones, autore del lucky dog e diversi giri indietro, è l’unico membro del team ancora in gara. Sosta finale per diversi top driver, tra cui Chandler Smith e Creed.

Moffitt e Ryan Sieg vengono spinti rispettivamente da Kligerman e Hemric alla ripartenza. I leader di corsia procedano appaiati fino al termine del primo giro, quando Ryan Sieg riesce a imporsi. Hemric, aggressivo, riesce a rubargli lo scettro dopo solo un paio di tornate.

Giro 111. La gara entra in una fase calda. Hemric, leader della corsa, cerca di difendersi tappando Creed, in posizione arretrata. Il movimento avviene in un momento poco appropriato e questo causa un contatto fra i due. Il campione 2021 arriverà a colpire anche Ryan Sieg, portandolo per riflesso contro le barriere esterne. L’urto è talmente forte che entrambe le vetture citate arriveranno a cappottarsi. La direzione gara espone, per la seconda volta, la bandiera rossa.

Si è scatenato un vero e proprio big one. Molti dei piloti coinvolti sono costretti a ritirarsi. Oltre a Hemric e Ryan Sieg, anche Herbst, Grala, Chandler Smith, Blicki e Kraus terminano la gara fra i rottami che una volta erano stock car. Custer viene colpito, ma riesce, fortunatamente a continuare. Dopo l’uscita di scena di Allgaier gli basta raggiungere il traguardo per aggiudicarsi i 100.000 dollari premio per la vittoria del Dash 4 Cash.

Le 20 vetture ancora in pista sfilano dietro la pace car, che uscirà di scena allo scoccare del primo overtime. Creed e Burton guidano il gruppo per pochi metri, prima che dei detriti lasciati in pista obblighino la direzione gara a disporre, per la seconda volta, dei “tempi supplementari”.

La lotta finale è tra Burton e Creed. Kyle Sieg e Kligerman li spingono alla ripartenza, permettendogli di distanziarsi dal gruppo di inseguitori. Al termine dei primo giro supplementare il figlio d’arte è davanti, e continua a guidare senza scomporsi il gruppo di vetture. Un altro big one, all’inizio del frontstretch, rimescola le carte in tavola, questa volta in via definitiva.

Jeb Burton, sulla Chevrolet #27 di Jordan Anderson Racing, vince la Ag-Pro 300 in modo inaspettato. Creed, Kligerman, Custer, Poole, Bacarella, Retzlaff, Gaulding, Gase e Williams concludono una top 10 ricca di nomi inusuali.

Per Jeb Burton, quella odierna è la seconda vittoria nella serie, la prima dal 2021. Ironia della sorte, quello che fino ad oggi è stato l’unico successo del figlio d’arte nella classe di mezzo è avvenuto proprio in questa pista. Si festeggia in casa Jordan Anderson: quella odierna, è la prima vittoria per il team.

I risultati odierni

I risultati della Ag-Pro 300 a Talladega

La classifica generale

Così in campionato dopo 9 delle 33 gare della NASCAR Xfinity Series 2023

La vittoria permette a Jeb Burton di raggiungere Austin Hill, John Hunter Nemechek, Sammy Smith e Chandler Smith ai playoff.

I prossimi appuntamenti

La Xfinity Series tornerà in pista, come di consueto, settimana prossima a Dover. Sabato 29 Aprile, alle 19.30, verrà sventolata la bandiera verde della A-GAME 200. Oltre alla classe intermedia, saranno in pista durante il weekend anche la NASCAR Cup Series e la ARCA Menards Series East.

Immagine: Media NASCAR

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