NASCAR | Xfinity Series: Jeb Burton ringrazia la pioggia di Talladega

di Gabriele Dri
NascarLiveITA
Pubblicato il 25 Aprile 2021 - 16:30
Tempo di lettura: 10 minuti
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NASCAR | Xfinity Series: Jeb Burton ringrazia la pioggia di Talladega

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Gara molto equilibrata e combattuta. Jeb Burton si trova davanti, con merito, al posto giusto al momento giusto e vince la sua prima gara in Xfinity Series


Cosa c’è di più elettrizzante di una gara su uno superspeedway? Una gara su uno superspeedway con la pioggia in avvicinamento. È bastato questo ad accendere una gara fino a quel momento abbastanza tranquilla e nella quale i soliti big si erano alternati in vetta. Ad approfittarne, senza però rubare nulla, alla fine è stato un Jeb Burton che, dopo essere sceso dalla vettura in seguito ai burnout sull’asfalto bagnato, ha concluso la sua giornata di gloria col volto bagnato dalla pioggia e dalle lacrime di gioia e commozione.

La gara

La giornata sembra essere segnata dal maltempo, almeno nelle previsioni del meteo, al punto che venerdì si parla già di eventuali rinvii di Xfinity e/o ARCA Series (gara vinta poi da Corey Heim, pilota in orbita Toyota e Kyle Busch Motorsports) al lunedì. E invece, dopo una mattinata piovosa, a Talladega esce il sole, soffia il vento e la pista si asciuga, al punto che la gara della ARCA Series si svolge regolarmente e nel pomeriggio tutto è pronto per la Xfinity.

Le ultime settimane sono state molto equilibrate e capire al volo la griglia di partenza è difficile, dunque bisogna aspettare l’algoritmo e questo restituisce la pole position ad Austin Cindric, che sul primo superspeedway stagionale era partito anche in quella occasione al palo (ma in quanto campione in carica dopo la cancellazione delle qualifiche), davanti a Hemric; è anche la seconda gara del Dash4Cash e a contendersi un altro assegno da 100000$ sono Gragson, Berry, Jones e lo stesso Hemric.

Il cielo è per lo più sereno e ci sono solo delle nuvole bianche, tuttavia si sa che sono in arrivo altri temporali, dunque fin dalla bandiera verde si tiene un occhio sulla pista ed uno sul radar. Per dichiarare valida questa gara da 113 giri, pari a 300 miglia, basta arrivare alla fine della seconda stage (giro 50), quindi le speranze di chiudere subito la contesa ci sono.

Dopo aver recuperato Gase, fermo già nei giri di formazione, si può partire e alla bandiera verde Gragson dall’esterno riesce a spingere Hemric al comando davanti a Cindric, poi però Noah viene infilato da Harrison Burton. Austin capisce subito che la corsia lungo il muro è la più veloce e così, appena vede un buco, cambia fila e si mette dietro ad Hemric, il quale è ufficialmente il nuovo leader della gara.

Dopo pochi giri il gruppo è già sfilacciato, con una corsia esterna già affollata ed una interna con Haley e pochi altri a tentare qualcosa. Justin fa paura a tutti, nel 2020 ha fatto cappotto qui a Talladega, e così pian piano in molti saltano sul suo treno, o in coda o davanti a lui. La fila interna risale e, mentre gli spotter riportano qualche isolata goccia di pioggia per una nuvola che però solo lambisce la pista, Haley insidia Hemric, tuttavia l’esterno regge, si riorganizza e riallunga e così l’interno si svota di nuovo.

Al giro 15, dunque a 10 dalla fine della prima stage, Haley resiste all’interno e ciò permette ai suoi compagni di squadra Jeb Burton ad Allmendinger di seguirlo insieme a Snider; i quattro di nuovo avanzano velocemente al punto che Gragson è costretto a bloccare il loro tentativo e poco dopo Noah viene sospinto al comando. Hemric a sua volta deve reagire, riesce a mettere il suo paraurti davanti al muso della #9 ed ora deve difendere entrambe le corsie.

Ai -5 Cindric sul traguardo approfitta di questo, finta l’attacco all’esterno e poi sorpassa Hemric all’interno in curva1 portandosi al comando, tuttavia c’è la sensazione che questa manovra sia arrivata troppo presto. Infatti Austin si trova mezzo giro dopo allo scoperto e Gragson ne approfitta lui per mettere il muso davanti. L’esterno non riesce a riorganizzarsi e dunque Cindric perde; la prima stage si decide all’interno, Haley attacca all’ultimo giro Noah e si prende il traguardo intermedio su Jeb Burton, Gragson, Cindric, Harrison Burton, Allmendinger (malgrado un discreto salvataggio), Hemric, Jones, Brown e Allgaier.

Il primo giro di soste manda Jeb Burton in testa, mentre Gragson si ferma a lungo per una modifica d’assetto e Moffitt (che in settimana ha resettato il suo 2021 cambiando titolo su cui puntare dai Truck alla Xfinity), Jeffrey Earnhardt e Gaulding si prendono una penalità. Si riparte e il Kaulig Racing fa un insolito gioco di squadra: Haley anziché lasciar calare Jeb Burton davanti a lui al suo interno, eseguono la stessa manovra allo specchio, portando la #10 sulla corsia esterna che sembra la più veloce sulla lunga distanza.

Il gruppo cerca di organizzarsi alle loro spalle, ci sono vari 2- e 3-wide e, quando tutto sembra tranquillo, ecco che qualcuno attacca, come nel caso delle Ford, con Cindric che finalmente ha trovato Herbst nel plotone. Il loro attacco fallisce per un pelo perché le Chevrolet sono compatte all’esterno e dunque Jeb Burton rimane primo. In pochi kilometri rimangono nel gruppo di testa 17 vetture, però questo è 3-wide e quindi sembra ancora più piccolo di quanto lo sia veramente.

All’interno dopo Cindric ci provano anche le vetture del JR Motorsports con Allgaier, Berry e Annett (mentre Gragson si sfila, va in coda, prende il risucchio della scia e segna il giro più veloce fondamentale per l’algoritmo), poi a seguire di nuovo Cindric che si trova alle spalle il JGR al completo; questo treno stavolta ha la meglio e la #22 torna di nuovo al comando. I trenini JGR e Kaulig si spezzano negli incroci di corsie imposti da Cindric e dunque gli equilibri sono assenti per gli ultimi giri della stage.

Cindric viene mandato nel mezzo nel suo spostarsi fra interno ed esterno, tuttavia trova in Haley un alleato inatteso che lo riporta davanti al livello con Jeb Burton all’interno e Ty Dillon all’esterno. Jeb viene fatto saltare dalla fila e così il gruppo si riorganizza in due corsie, con Cindric a difendersi da Dillon ed Haley, poi pure quest’ultimo perde terreno e dunque la #22 riesce a far partire una mini-fuga a tre con Gragson e Allgaier prontamente annullata.

Si risolve tutto all’ultimo giro, Gragson ci prova sia sul traguardo che sul rettilineo opposto, al primo tentativo Cindric riesce a chiudere, sul secondo invece Ty Dillon non lo spinge a sufficienza e dunque Gragson vince la seconda stage su Allgaier, Cindric, Jones, Dillon, Snider, Hemric, Moffitt, Annett e Brown. Il giro di soste lascia Noah al comando, stavolta su Snider, e così si riparte con la gara che è ufficiale e la pioggia, sempre più vicina, non fa più paura. Ty Dillon perde terreno in pit lane a causa di un contatto e dunque riparte in fondo insieme ad Allmendinger che devi fermarsi due volte per un errore di comunicazione col muretto sul numero di gomme da cambiare.

La bandiera verde viene sventolata a 58 giri dalla fine e Gragson non spinge a fondo (poco dopo andrà in coda per non rischiare), al punto che Snider passa al comando, tuttavia la fila esterna è lungo il muro, quella interna incollata alla linea gialla e così Myatt, nel fare tanta strada per coprire entrambe, viene infilato da Cindric, il quale in pochi istanti riesce ad organizzare la fila indiana lungo il muro.

Inizia così una fase di attesa sia dell’ultima sosta, che della pioggia, data ormai a 30′. Per circa 10 giri si va avanti così, con la #22 al comando ed i soli tentativi isolati di Ty Dillon, Gragson ed Herbst all’interno, poi ai -43 (in anticipo rispetto alle previsioni) inizia il giro di soste che, escluso il testacoda di Jeffrey Earnhardt che recupera la vettura e non provoca caution, scivola via senza problemi.

Non mancano gli audaci che tirano dritto, Howard prima, poi Vargas; i leader dopo la sosta non si sono risparmiati ed hanno lottato duramente per avere la prima posizione, prima virtuale e poi effettiva. Cindric, Berry, Harrison Burton, Hemric battagliano e, alla distanza, a pagare con una foratura è proprio Josh. Per fortuna Berry ha capito la situazione, si sfila e il suo testacoda in curva3-4 è isolato e non provoca danni né a sé, né agli altri.

Si completa il giro di soste e così Vargas lascia la prima posizione ad Harrison Burton il quale precede Cindric, Jeb Burton, Gragson e Allmendinger. Si riparte a 34 giri dalla fine, tuttavia la pioggia è a soli 15-20′. Jeb alla bandiera verde spinge il cugino Harrison davanti, ma la lotta con Cindric all’esterno è ancora acerrima. Il rimescolamento in vetta è veloce e alla fine a portarsi al comando ai -32 è Jeb Burton.

Il gruppo è poco organizzato e Jeb non fatica a rimanere davanti, anche perché è seguito dal compagno di squadra Allmendinger. Il nervosismo sale, visto che la pioggia è ormai a distanza ravvicinata e gli spotter la possono osservare.

Ai -28 l’episodio decisivo: in coda al gruppo dei leader Graf fora in curva2 e finisce contro Annett e poi nella carambola vengono coinvolti anche Jones, Ty Dillon, Garrett, Gase e Bacarella. La pace car si mette davanti a Jeb Burton e, con la pioggia ormai data a 10′, si cerca di ripartire, tuttavia la pulizia della pista dura più a lungo del previsto. Proprio mentre la vettura dei commissari spegne le luci per dare la ripartenza ai -23, la pioggia inizia a cadere sul rettilineo opposto.

Prima il restart viene annullato, poi il gruppo viene portato in pit lane e viene sventolata la bandiera rossa. In pochi minuti la pioggia diventa diluvio e, visto il radar, la quantità di pioggia caduta, le dimensioni di Talladega ed il poco tempo (in proporzione) che manca al tramonto, in appena cinque minuti i commissari decidono giustamente che la gara è finita qui.

Jeb Burton vince così, in maniera anomala ma meritata, la sua prima gara in carriera in Xfinity Series davanti a Cindric, Allmendinger, Herbst, Sieg (finalmente gare fortunate per loro), Gragson (che si porta a casa altri 100000$ e nella prossima gara del Dash4Cash sfiderà Jeb, Austin e AJ), Brown, Haley, Snider ed Harrison Burton.

Nella victory lane al coperto Jeb Burton è visibilmente commosso: così come Berry la scorsa settimana, ha visto riconosciuti i suoi sforzi in tutti questi anni e alla prima vera chance a tempo pieno è riuscito a sfruttare l’opportunità e ringraziare chi gliel’ha data, in questa occasione Matt Kaulig. È festa anche per la famiglia Burton, dato che ora nella categoria cadetta, oltre ai fratelli Jeff e Ward, hanno vinto almeno una corsa anche i rispettivi figli Harrison e Jeb.

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I prossimi appuntamenti

Oggi alle 20:00 (diretta SI Motori e Nascar Trackpass) a Talladega ci sarà la gara della Cup Series. La Xfinity Series prosegue l’alternanza con i Truck saltando il Kansas la prossima settimana e tornando l’8 maggio a Darlington.


Immagine: media.nascar.com

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