Dopo 13 vittorie consecutive della Chevrolet, Mayer porta la Ford in victory lane in Iowa, anche se in circostanze particolari per via di una caution chiamata in ritardo per olio in pista e che toglie il primo posto a Love
Quella dell’Iowa è stata la gara della potenziale svolta, sia in vetta che in coda alla top12, anche se in maniera un po’ convulsa. Fra errori ai box, distrazioni della direzione gara e problemi meccanici, due delle sfide in classifica generale hanno vissuto una possibile giornata topica. Connor Zilisch non ha vinto (lo ha fatto Sam Mayer beffando Jesse Love sull’olio lasciato da DiBenedetto), ma ha agganciato in vetta Justin Allgaier ed è il nuovo leader (con annessi potenziali playoff point di bonus) della NASCAR Xfinity Series. In fondo, la giornata complicatissima di Jeb Burton ha rimesso virtualmente ai playoff il cugino Harrison, anche se si è rilanciato pure Ryan Sieg, ora in mezzo ai due avversari in famiglia.
La gara
Settimana febbrile quella della Xfinity Series. In molti si aspettavano la squalifica di Austin Hill dopo quanto successo ad Indianapolis con Aric Almirola. E la NASCAR ha confermato, dopo le indagini, quanto emerso già dopo le prime impressioni: incidente volontario e dunque meritevole di una corsa di sospensione. In caso – quasi certo di waiver accettato, quindi Hill inizierà i playoff da quota 2000 avendo perso tutti i playoff point conquistati. Il fatto sorprendente, invece, è (dopo le parole a caldo, quasi deliranti, a Indy di Richard Childress) l’accettazione del verdetto da parte di RCR senza fare appello. In Iowa viene schierato sulla #21 Austin Dillon (sì, quello del fattaccio di Richmond l’anno scorso).
Sorprendente per i tempi, dato l’effetto immediato, è anche la decisione di Kaulig Racing e Josh Williams di prendere strade separate, non si sa quanto in maniera consensuale. Di certo è che dopo sei top10 in 54 gare ed un piazzamento medio oltre il 20° posto, in casa Kaulig era necessaria una resa dei conti per capire il reale valore della #11 una volta terminato l’effetto hype nato tutto dalla mossa plateale di Williams ad Atlanta nel 2023 che portò anche alla sospensione di una gara per Josh (sì, l’America è anche questo, andare contro il regolamento porta sostenitori, sponsor e posti di rilievo in team potenzialmente vincenti). Il primo dei sostituti a rotazione sulla #11 è Carson Hocevar.
I due sostituti si piazzano subito bene in qualifica, Hocevar è addirittura terzo dietro al poleman Love e Sawalich, Dillon sesto dietro a Zilisch (alla caccia di una storica quarta vittoria consecutiva come solo in Xfinity Series Sam Ard e Noah Gragson) e Mayer che ha conquistato la corsa in Iowa 12 mesi fa. 38 auto iscritte, dunque nessun problema per la qualificazione di Cram (problemi al cambio), Tomassi (sterzo) e Gray (freni) costretti a saltare le prove ufficiali. Nei guai anche Jeb Burton, appena 33° per quello che poi si scoprirà essere un semiasse crepato.
Dopo aver retrocesso in fondo alla griglia, oltre a questi tre (tecnicamente) anche Sammy Smith (toccata a muro in curva4 in qualifica), Emerling ed Ellis per modifiche in parco chiuso, può avere inizio la gara da 250 giri (60+60+130).
Alla bandiera verde Sawalich scatta bene, tuttavia poi la corsia esterna avanza e Zilisch segue Love. Connor all’inizio del secondo giro attacca l’amico Jesse in curva1 e prende il comando giusto prima della caution che ferma subito tutti: poco dietro di loro, Ryan Sieg (un po’ di confusione dato che parla di sottosterzo e motore che non risponde come dovrebbe, ma lui la perde per sovrasterzo) sbaglia completamente i tempi e scivolando travolge proprio Austin Dillon che si appoggia al muro.
Dopo alcune soste (Cram, Tomassi e un Jeb Burton ancora in difficoltà dato che la riparazione al semiasse non è stata né completa, né efficace), si riparte con Zilisch al comando (11esima gara consecutiva con almeno un giro in prima posizione) davanti a Love, Sawalich, Mayer, Kvapil, Hocevar, Chastain (ancora sulla #9 di JRM), Dye, Jones ed Allgaier.
Bandiera verde ai -52 nella prima stage e Zilisch, malgrado lo scatto migliore di Love, rimane davanti a tutti. Mayer alle loro spalle ci prova, ma si deve riaccodare a Sawalich, ottimo inizio di gara per Harrison Burton che, dopo il 17° posto in griglia e l’11° dopo il primo giro, entra in top10 al nono dietro a Jones e davanti a Dye, Creed ed un Allgaier che nelle prime fasi convince poco. Cram va nel garage per problemi alla trasmissione che porteranno poi al ritiro.
Mentre Kvapil mantiene la top5, dietro a Carson il suo omonimo Hocevar perde la sesta posizione a vantaggio di Chastain. Il gruppone è tenuto dietro da Alfredo, poi Anthony verrà fatto saltare. I rimontanti Gray e Sieg entrano in top20. Al comando, intanto, Zilisch mantiene circa 0.6″ su Love.
I giri passano tutto sommato in maniera tranquilla ed ai -40 Mayer riesce finalmente a superare Sawalich per il terzo posto e lo stacca, anche se non recupera i 2.6″ di ritardo dal leader. Dopo un paio di tentativi, anche Chastain supera Kvapil. Pur se non in giornata top, Allgaier entra in top10 scavalcando Creed che si vede attaccato anche da Jones.
I primi doppiaggi (oltre ad un Tomassi molto lento, anche Jeb Burton perde un giro con Emerling e Bilicki) ampliano il vantaggio di Zilisch su Love (tranne quando la #88 rischia in curva1 con Smithley), Mayer non ne approfitta e scivola ad oltre 3″. Si arena anche la rimonta di Gray, entrato sì in top15 ma non riesce a lungo a passare Eckes. Poi, una volta liberatosi della #16, Taylor passa anche la #17 di Day.
Malgrado tante battaglie, i sorpassi veri non sono molti e solo il long run permette qualche movimento come il controsorpasso di Sanchez su Ryan Sieg, quello di Eckes su Day e il doppiaggio di Austin Dillon. Nel giri finali da notare anche la manovra, dopo lungo inseguimento, di Dye su Harrison Burton (usando il muso approfittando del doppiaggio di Annunziata) e di Jones e Gray su Creed. L’ultimo urrà è per Chastain che in sequenza infila Sawalich e, a sorpresa, anche Mayer.
Zilisch vince la prima stage davanti a Love (+1.5″), Chastain (+5.5″), Mayer (+6.2″), Sawalich (+7.1″), Kvapil (+7.4″), Hocevar (+7.7″), Dye (+9.7″), H.Burton (+10.7″) ed Allgaier (+11.1″); a seguire Jones, Gray, Creed, Eckes, Day, Sanchez, R.Sieg, Smith, DiBenedetto e Bonsignore, lucky dog per Ellis dal 26° posto.
Il primo giro di soste è già quello potenzialmente decisivo per la corsa: Love si riprende la prima posizione su Zilisch, ma la #88 è costretta ad una doppia sosta per fissare meglio la anteriore sinistra e così Connor precipita al 25° posto. Sosta sballata anche per Mayer che, dovendo evitare un proprio meccanico nella curva, è costretto a fare manovra e scendere al 16° posto. La nuova classifica vede Love primo su Chastain, Sawalich, Allgaier (sosta clamorosa che ribalta la proiezione della classifica generale), Jones, Gray (occhio a Taylor che prima dei problemi ai freni era molto veloce nelle libere), Hocevar, H.Burton, Creed e Kvapil, wave around per Massey.
Bandiera verde ai -50 nella seconda stage e Love tiene a bada gli avversari alla ripartenza, Sanchez prova il 3-wide mentre Allgaier scivola in curva1 e perde terreno ulteriore dopo essere stato messo nel mezzo in curva3-4 e così torna nelle posizioni in cui era prima della sosta; rimbalzano anche Kvapil, Eckes e Dye. Hocevar ringrazia ed entra in top5, Gray supera Harrison Burton. Si muove anche Brandon Jones che, con il sorpasso sul compagno di squadra Sawalich, è terzo.
Ci si aspetta, data la prima stage, una leadership senza problemi di Love, invece dopo appena 10 giri viene ripreso da Chastain che supera Jesse al giro 84. L’ulteriore sorpresa arriva dopo poche miglia, dato che la #2 viene scavalcata anche da Jones. La classifica alle loro spalle si assesta ancora con Creed e Gray che superano Hocevar, fatto che non riesce sul momento ad Allgaier su Harrison Burton. La rimonta di Zilisch, intanto, si è fermata al 16° posto.
Poi però ai -30 arriva la caution con il contatto fra Ellis e Alfredo (a pieni giri ma verso il fondo della classifica) in curva3 che porta ad un testacoda in sincro; lucky dog per Austin Dillon mentre la wave di Massey va in porto. Ci sono solo un paio di soste e l’unico a cercare di smuovere la situazione è Sammy Smith (con Thompson, ma che aveva problemi meccanici). Alla ripartenza dei -24 Chastain guida su Jones, Love, Sawalich, Gray (di nuovo con vibrazioni ai freni), Creed, Hocevar, H.Burton, Allgaier e Mayer, poi Sanchez, R.Sieg, Kvapil, Day e Zilisch.
Brandon ci prova in un paio di occasioni su Ross, ma alla fine si deve riaccodare. Chi smuove decisamente la situazione è invece Mayer che, con una delle sue consuete ripartenze aggressive ma anche molto al limite, si tuffa in curva1 e poi, con un paio di altri sorpassi (bump su Love), balza addirittura dal decimo al terzo posto. Chi si perde è invece Allgaier che precipita in zona Zilisch, fra i due c’è un brivido, ma alla fine è Connor che si deve riaccodare, anzi con una vettura molto loose nel traffico si perde e rimbalza indietro, attaccato da Bonsignore e Dye. Anche Day è stato toccato ed è scivolato al 20° posto.
Mentre Chastain in vetta può respirare dai -15 in poi, la fase positiva di Mayer si esaurisce e viene ripreso e passato da Gray ai -6. Si riprende anche Kvapil con i sorpassi su Sanchez e Sieg. Nel finale si vede la velocità di Taylor che recupera, troppo tardi, 1″ ai leader.
Chastain vince la seconda stage davanti a Jones (+0.2″), Gray (+2.0″), Mayer (+4.0″), Sawalich (+6.3″), Creed (+6.7″), Love (+7.4″), H.Burton (+7.9″), Kvapil (+9.8″) e R.Sieg (+11.4″); a seguire Sanchez, Hocevar (loose pure lui), Bonsignore, Eckes, Allgaier, Dye, Zilisch, Retzlaff, Day e Poole, S.Smith 26° dopo essere andato a passo d’uomo per gestire le gomme, Ellis lucky dog, J.Burton terzultimo (dietro di lui solo Tomassi e Cram) a -2.
Il secondo giro di soste premia Jones, ma solo sulla carta, infatti è plateale il suo speeding (una lunghezza recuperata alla #9 in pit lane), dunque la nuova classifica vede Smith al comando (dopo aver tirato dritto) davanti a Chastain, Sawalich, Gray, Mayer, Love, Kvapil, Creed, Sieg e Burton, Allgaier 12°, Zilisch 17°, wave around per Bilicki.
Bandiera verde a 121 giri dalla fine e Smith viene saltato subito da Chastain che si riprende la prima posizione seguito da Gray, anche se Sammy riesce a salvare il terzo posto. Zilisch a centro gruppo sceglie ancora la strada tutta esterna e supera Allgaier che deve lottare con Hocevar. Connor, poi, segue Bonsignore e ringrazia Justin per le sua manovre che un po’ gli aprono la strada nei sorpassi su Eckes e Sanchez. Taylor sullo short run forza subito e quasi riprende Ross, ma non arriverà mai il pronosticato attacco.
La caution arriva poco più tardi ai -111 quando il 3-wide fra Day, Thompson ed Allgaier vede Dean toccato da Corey. Lucky dog per Kyle Sieg. Manca poco all’apertura della finestra per l’ultimo pieno e qualcuno a rischiare c’è: si tratta di Eckes, Hocevar, Allgaier, Clements, Jones e Bilicki. Ripartenza ai -106 con Chastain al comando su Gray, Love, Mayer, Smith, Kvapil, Sawalich, Creed, R.Sieg e Burton mentre Zilisch è salito all’11° posto.
Alla bandiera verde Ross rimane primo seguito da Gray (Love non approfitta della prima fila lasciatagli da Taylor, anzi rimbalza indietro) mentre Smith ripassa Mayer che scivola indietro, Zilisch continua la sua scalata e, dopo il sorpasso su Burton, è addirittura settimo. Connor è scatenato e in appena sei giri rientra in top5 (anche grazie a Love che gli apre la porta su Sawalich), ma la strada è in salita perché, prima di passare Smith e Love, vede già la fuga della coppia al comando.
In ripresa, dopo un inizio in fondo al gruppo, Bonsignore che entra in top10 ai danni di Sanchez (e poi supererà anche Creed dopo lunga battaglia). Davanti a loro Burton cerca a lungo il sorpasso su Sawalich, ma alla fine è Harrison a subire il sorpasso di Mayer ai -95. L’unico a forzare davvero di coloro che hanno pittato è Hocevar che rientra in top15.
Ai -85 Connor riesce a superare Smith, ma il distacco si è dilatato: Chastain ha 0.4″ su Gray, Zilisch è terzo a 5″ davanti a Smith, seguono Love a 6.2″, Mayer a 7.8″, Sawalich a 9.2″, H.Burton a 9.4″, Bonsignore a 10.1″ e Creed a 11.0″. Hocevar sta recuperando ulteriormente ed è 12° dietro a Kvapil ma nella scia della #00. Sheldon perderà queste due posizioni in seguito.
Mentre si aspetta la sosta di Smith (che non pitta da oltre 80 giri) il quale vorrebbe una caution (Massey si appoggia al muro con il supporto dell’ammortizzatore rotto, ma si prosegue), la curiosità è per Zilisch che a pista libera recupera a fasi alterne, ma nel complesso guadagna, ai -70 è già a 3″. Dopo il sorpasso di Mayer su Love per la top5, Smith pitta ai -66 e da quarto scende addirittura a ultimo a -1. I leader proseguono invece e la loro finestra per l’ultimo pit potrebbe essere addirittura fra i -40 ed i -25.
Ai -50 Chastain guida ancora con 0.5″ su Gray, ma Zilisch è addirittura a soli 2.1″, ad oltre 8″ Mayer, Love, Sawalich, Kvapil, Burton, Bonsignore ed Hocevar. Ed è proprio in questo momento che arriva la caution che Smith non voleva in questo momento: la anteriore destra di Dye salta in curva4 e la #10 finisce a muro. Lucky dog per Thompson dal 20° posto.
Il fatto che la vettura di Dye, scendendo dal banking, si fermi proprio all’ingresso dei box allunga la caution e questo potrebbe permettere a chi aveva pittato alla caution precedente di sognare in lungo, ma nonostante questo piccolo regalo involontario nessuno osa. A rischiare sono solo Jones e Allgaier che cambiano due gomme ed escono davanti a Chastain, Zilisch, Love, Sawalich, Kvapil, Mayer, Creed e Bonsignore. E Gray? Sosta disastrosa (posteriore sinistra) nel momento peggiore e la #54 precipita al 14° posto. Wave aroud per Sammy Smith che si accoda al 22° posto.
Bandiera verde ai -38, caution ai -37 ed è un bel papocchio quello che succede. Subito c’è quasi un contatto fra Jones e Allgaier, ma Justin riesce a tenere diritta la vettura fino a quando Love si smarca, apre il 3-wide e va al comando, Mayer li segue con Zilisch e Chastain mentre Jones perde terreno. Sam supera Allgaier in curva1, ma nel frattempo, dietro di loro, Zilisch ha attaccato Chastain, scivola (sbagliando) quel tanto che basta per toccare Ross che finisce contro lo stesso Allgaier il quale finisce in testacoda in un incidente tutto in casa JR Motorsports. Lucky dog per Dillon.
La classifica rimescolata vede Love al comando su Mayer, Chastain, Zilisch, Jones, Sawalich, Eckes, Kvapil, Burton ed Hocevar. Nuova ripartenza ai -30 e le posizioni non cambiano, con una doppia coppia che si va formando. Connor vede i due al comando allungare subito e allora attacca immediatamente Chastain appena prima di una nuova caution.
A centro gruppo c’è stato un tamponamento a catena in cui DiBenedetto è finito nel retrotreno di Day distruggendo il muso. Dopo pochi secondi dalla #99 si leva una nuvola di fumo in curva1-2. Ma la NASCAR, clamorosamente e diversamente da altre occasioni, non chiama la caution. Quello non è un tire rub, è evidentemente olio. Qualche spotter capisce il pericolo, altri no e così al giro successivo nello stesso punto Love finisce largo a differenza di Mayer e Zilisch, altri scivolano (come Jones che va in testacoda e la caution è sua), altri si salvano. Lucky dog per Clements.
Dopo la comprensibile rabbia di Love e la lunga pulizia della pista, si riparte ai -17 con Mayer al comando su Love, Zilisch, Kvapil, Burton, Chastain, Hocevar, Eckes, Sawalich e Creed. Sullo scatto Sam parte bene, Connor affianca Jesse, tuttavia la #2 scivola ancora, allarga la #88 che, tuttavia, si complica ulteriormente la vita in curva3 andando lei larga in maniera autonoma. Mayer va dunque in fuga su Love, Burton, Chastain, Hocevar e Zilisch.
Sam inizia a gestire il secondo di vantaggio mentre alle sue spalle si ricompatta il gruppo. Love non recupera mentre Burton controlla un finale in cui punta soprattutto a non perdere punti preziosissimi. Zilisch tenta la rimonta che, tuttavia si fermerà al penultimo giro al quarto posto. Poco più dietro paga dazio ancora una volta Thompson a causa di un Day fin troppo aggressivo che vuole allungare per il potenziale lucky dog e innesca un 3-wide in cui Sanchez finisce nel panino ma è Dean a forare. La corsa finisce con mezzo miglio di anticipo quando Smithley finisce in testacoda da solo proprio davanti al leader.
Sam Mayer si conferma dunque vincitore in Iowa (e riporta il successo alla Ford dopo 13 vittorie consecutive della Chevy) precedendo sul traguardo Love, Chastain, Zilisch (gara ricca di piccoli errori), H.Burton, Hocevar (subito sesto con la #11), Creed, R.Sieg, Kvapil ed Eckes, a seguire Sawalich, Bonsignore, Retzlaff, A.Dillon, Smith, Allgaier, Gray, K.Sieg, Sanchez e Poole.
Mentre Mayer festeggia, come sempre, alla Superman, l’aggiornamento della classifica generale ribalta tutto: Zilisch aggancia Allgaier in classifica generale (recuperati i 188 punti di ritardo che aveva dopo Nashville) ed ora nelle ultime quattro gare della regular season si riparte come alla pari per ottenere il bonus di 15 playoff point. Per gli ultimi posti, Harrison Burton sale al 12° posto con un vantaggio di 17 punti sul taglio (la #25 nelle prime 21 gare era stata al massimo a ±16) su un ritrovato Ryan Sieg mentre Harrison Burton col suo martoriato semiasse (29° a -1) scivola a -19. Tutto è ancora aperto.
I risultati odierni
La classifica della “HyVee Perks 250”
La classifica generale
Così in campionato a 4 gare dalla fine della regular season della NASCAR Xfinity Series 2025
I prossimi appuntamenti
Stasera alle 21:30 (in diretta pay-per-view su nascar.com/recast) in Iowa ci sarà la gara della NASCAR Cup Series; a partire dalla pole position, per la sesta volta nel 2025, sarà Chase Briscoe. La Xfinity Series tornerà sabato prossimo al Watkins Glen.
Immagine: Media NASCAR
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