Brembo

NASCAR | Xfinity Series: inesorabile vittoria per Shane van Gisbergen a Chicago!

di Gabriele Dri
NascarLiveITA
Pubblicato il 7 Luglio 2024 - 18:45
Tempo di lettura: 16 minuti
NASCAR | Xfinity Series: inesorabile vittoria per Shane van Gisbergen a Chicago!

Partecipa al sondaggio su P300.it

Home  »  NASCAR

Duello incredibile fra SVG e Larson nella prima stage, poi le caution li obbligano alla rimonta. Van Gisbergen passa di forza Love ai -3 e balza in vetta alla griglia playoff


Era una gara attesissima quella di Chicago fra i muretti del Grant Park. Già perché, malgrado lo spettacolo dell’anno scorso, la pioggia eccessiva aveva “rovinato” entrambe le gare, sia quella della Xfinity Series troncata in deroga al regolamento, sia quella della Cup Series accorciata per oscurità. L’unica luce di quel giorno era stato il debuttante Shane van Gisbergen volato subito in victory lane. Un anno dopo il neozelandese è full time in Xfinity Series ed ha sfruttato al meglio tre occasioni su quattro, vincendo dopo Portland e Sonoma anche a Chicago.

Non è stata semplice: la prima stage è vissuta di un duello magnifico (di quelli da registrarsi e vedersi almeno una volta all’anno) fra SVG e Larson, poi purtroppo le caution e le varie strategie li hanno separati nella rincorsa alla vetta. Altre caution hanno complicato la vita a van Gisbergen che, tuttavia, ai -3 si è liberato prima di Ty Gibbs e poi, con un sorpasso duro ma pulito, di Jesse Love involandosi verso il terzo successo stagionale che, vista la stagione equilibrata, lo lancia incredibilmente in vetta alla griglia playoff.

La gara

La NASCAR torna a Chicago per riscattare il weekend piovoso dell’anno scorso. E il clima sembra davvero quello di una nuova prima volta, solo che i dubbiosi ed i contrari sono nettamente di meno rispetto al 2023 e tutto sembra a posto per chiudere positivamente il triennio contrattuale “di prova” con un ritorno nel 2025 attorno al Grant Park.

E anche i team rispondono in massa con ben 43 iscritti per “soli” 38 posti, quindi l’evento del weekend rischia di essere la qualifica. Ma prima c’è anche una sessione di prove libere da 50′ per dare a tutti, anche a chi c’era nella scorsa stagione, più tempo in pista.

E il percorso verso la gara è ricco di imprevisti. Venerdì è giornata solo di controlli tecnici, ma sulla vettura del Joe Gibbs Racing di John Hunter Nemechek viene riscontrato un problema al motore e la sostituzione del propulsore farà scattare la #20 dal fondo della griglia.

Oltre a JHN ci sono addirittura altre otto piloti impegnati in un double duty con la Cup Series. La coppia Kaulig composta da AJ Allmendinger e, soprattutto Shane van Gisbergen, Austin Hill che sarà anche sulla #33 del RCR, Daniel Suárez (qui sulla #36 del DGM Racing), Kyle Larson, Josh Bilicki (in Cup Series sulla #66 del MBM Motorsports), Ty Gibbs e a sorpresa Joey Logano. Il recente vincitore di Nashville, infatti, viene chiamato dall’AM Racing in sostituzione di Hailie Deegan per “valutare meglio le potenzialità della vettura”, ma in realtà in pratica è un grido d’allarme perché visti i precedenti e la numerosità del gruppo la Deegan sarebbe stata a rischio DNQ; non un buon segnale per il futuro.

Presenti anche dall’EuroNASCAR il giapponese Kenko Miura, sulla #53 del team di Joey Gase, e al ritorno alle gare dopo qualche mese di assenza il quattro volte campione Alon Day, chiamato dall’Alpha Prime Racing; purtroppo la loro avventura sarà breve.

Le prove libere, come detto, sono movimentate. Il primo a provocare una bandiera rossa è Brad Perez; per lui, dopo una toccatina senza correlazione, c’è un problema al motore. Essendo la #35 una delle cinque in fondo alla classifica per owner point, Perez diventa il primo DNQ.

Passano pochi minuti e arriva anche l’incidente: Allgaier, seguito dalle telecamere, finisce nelle gomme nella temuta curva4. Macchina ammaccata sì, ma il peggio arriva dopo. Passa sul luogo dell’incidente una dozzina di vetture senza problemi poi, dopo circa 30″, Day piomba a velocità di gara sul luogo e centra la #7 ferma. Per Allgaier retrotreno distrutto, per l’israeliano fiancata completamente divelta. Day, senza muletto, è così il secondo DNQ per lo stesso motivo e non si capisce onestamente come sia potuto avvenire un incidente del genere, il team owner Martins dà la colpa alla mancanza di copertura di spotter in quella zona, ma è palese che sia solo una scusa visto che fra i due contatti è passato abbastanza tempo, quindi c’è stata una enorme mancanza di comunicazione al pilota.

Mentre Miura accumula lunghi o testacoda (saranno tre nelle libere e uno in qualifica), arrivano notizie di problemi al motore anche per Kligerman (sarà sostituito dopo le qualifiche). La sessione a singhiozzo arriva alla fine con altri guai, piccoli o grandi. SVG va al comando dopo un lungo, Karam sbatte nelle gomme in curva6, Suárez ha problemi ai freni e finisce in testacoda in curva2. Per chiudere in bellezza, Creed ha un problema al motore (l’ennesimo guaio meccanico del suo 2024) e non riesce a tornare ai box.

La classifica finale delle libere vede Sam Mayer strappare il miglior tempo (1’30.737″) a van Gisbergen, staccato di meno un decimo; seguono Gibbs, Allmendinger, Custer, Mosack (al debutto stagionale sulla #88 del JRM), Larson, Kligerman, Creed e Pardus.

Poi si va alle qualifiche divise come sempre in gruppi. Per fortuna le prove ufficiali sono più pulite: dal gruppo A avanzano Larson (1’29.860″), Kligerman, Chandler Smith, Mosack e Love e elimina Retzlaff per 0.025″ e soprattutto Austin Hill per 0.074″.

Il gruppo B è quello che decide anche i nomi degli ultimi tre DNQ. Ed è psicodramma in casa JD Motorsports: Ty Dillon accusa un problema al motore, Thomas Annunziata (ottimo giovane pilota Trans Am) uno ai freni e finisce nella via di fuga. Per uno dei team che appena pochi anni fa era il simbolo della seconda fascia c’è una doppia DNQ e una clamorosa assenza della griglia di partenza per la prima volta in 17 anni. Il quinto escluso è Kenko Miura. Passano da questa parte SVG (1’29.777″), Mayer, Gibbs, Custer e Nemechek mentre Allmendinger è clamorosamente il primo escluso per 0.075″.

Il secondo round si può riassumere con un duello clamoroso: a prendersi la pole (1’29.448″) per appena 0.013″ è Shane van Gisbergen su Larson, ad oltre mezzo secondo Mosack, Gibbs, Mayer, Nemechek, Kligerman, Love, Chandler Smith e Custer.

Pomeriggio ci sarebbe un 10% di probabilità di pioggia, ma il cielo rimarrà sereno. Dopo aver mandato in fondo al plotone quasi un quarto degli iscritti (Allgaier e Karam col muletto, Creed, Nemechek, Kyle Sieg e Kligerman per cambio motore, Suárez, Weatherman e Ryan Sieg per modifiche in parco chiuso), la corsa da 50 giri, molto rapida dunque, può partire.

Dopo una sosta di Perkins per guai ai freni prima ancora del via, sventola la bandiera verde. E iniziano ora circa 20 giri di spettacolo puro regalati da soli due piloti, Shane van Gisbergen e Kyle Larson. Tutto è favorito dal fatto che il neozelandese sullo spunto non è ancora al livello degli avversari, ma la lotta che nasce è incredibile.

Larson parte subito bene e supera la #97 in curva1, van Gisbergen ritorna il favore in curva6 e si riprende la terza posizione; Gibbs è spettatore interessato dopo il sorpasso su Mosack.

Al secondo giro SVG sbaglia leggermente l’ultima curva e così Kyle gli torna davanti in curva1 all’inizio del terzo giro. Van Gisbergen sfiora il muro in uscita, ma tiene giù il piede e così in curva2 risale al primo posto. Non è finita qui: in curva4 Larson con una manovra “alla SVG” passa SVG.

Passa un giro e poi la lotta riprende: Kyle sbaglia leggermente curva5 e così van Gisbergen ci riprova in curva6, il sorpasso non riesce e verso curva7 c’è solo un leggero contatto che non cambia la classifica. Questa lotta favorisce il ricompattamento dietro di loro con Gibbs e Mosack che rimangono lì, Love chiude la top5.

Con il passare dei giri si capisce che SVG sia sempre più veloce: in chiusura di quinto giro il pilota Trackhouse/Kaulig è già incollato al leader e il sorpasso si completa in curva1. Larson ci riprova in curva2, 4 e 5, ma il neozelandese dall’esterno tiene stretta la prima posizione anche in curva6. Intanto Chandler Smith va ai box e per lui è ritiro: motore ko, il terzo del weekend in casa Joe Gibbs Racing mentre ricapitolando l’ultimo mese, aggiungendo anche la Cup Series, non basta più una mano per contare i problemi meccanici nel team.

A metà prima stage (giro 7/15) arriva la prima caution: è per detriti fra curva5 e 6, ma poco prima c’è stato anche il testacoda (dalla dinamica strana) di DiBenedetto in curva3 e un Karam con danni alla sospensione e con una foratura. Perkins è il lucky dog e recupera uno dei quattro giri persi subito. Dopo le soste di Williams, Suárez, Clements, Castro, Karam (anche speeding) e DiBenedetto, la corsa riprende per uno sprint di cinque giri.

Ancora una volta van Gisbergen non è rapido sullo scatto e Larson lo infila nuovamente in curva1, Kyle tuttavia finisce leggermente lungo e alla piega successiva il neozelandese ripassa. Finita qui? No, Larson va esterno nella strettoia di curva4-5, resiste e poi si infila all’interno di curva6.

Dietro di loro c’è ancora movimento: Gibbs si difende da Mosack, Custer supera Love ed entra in top5 venendo seguito da un Allmendinger in rimonta, Williams manda in testacoda Bilicki in curva11 e nel parapiglia Clements finisce col muso ko mentre deve fermarsi anche Pardus. Anche Allgaier vorrebbe pittare, forse più per scelta strategica, ma viene toccato e mandato di traverso da Ryan Sieg.

Anche il giro successivo è parecchio movimentato: in curva2 Herbst stringe a muro, sbagliando, Creed il quale decide di vendicarsi e in frenata verso curva4 con un piccolo bump manda Riley in testacoda. Intanto van Gisbergen si rifà sotto a Larson, un primo attacco non va a buon fine, il secondo all’ultimo giro iniziato in curva6 e finito in 7 invece sì.

Van Gisbergen vince dunque una epica prima stage davanti a Larson, Gibbs, Mosack, Custer, Allmendinger, Love, Hill, Mayer ed un Kligerman rimontato dal fondo fino alla top10; seguono Sammy Smith, Creed, Logano, Nemechek ed Austin Green. Lucky dog per Clements che, tuttavia, pochi minuti più tardi si ritirerà.

Dopo le soste per danni di Karam ed Herbst si apre la pit lane e Gibbs per primo è costretto a tentare qualcosa di diverso per ribaltare i favori del pronostico là davanti. A seguirlo in pit lane è Custer, ma Cole si trova una brutta sorpresa: Ty sbaglia marcia entrando ai box ed è molto lento, troppo lento e così la #00 supera la #19 nella fast lane, fatto vietato dal regolamento prima di entrare nello stallo e quindi Custer si prende una anomala ma corretta penalità.

Si fermano anche Love, Hill (freni non al meglio e necessaria pulizia parabrezza perché Chandler Smith ha rotto il motore davanti a lui), Mayer, Kligerman, Creed, Nemechek, Logano, Alfredo, Burton, Jones e altri in coda con la speranza di completare gli ultimi 33 giri senza mai fermarsi; ce la faranno e non c’entra un’altra magia di Joey, bensì le tante caution.

Si riparte ai -12 nella seconda stage dunque con van Gisbergen al comando su Larson, Mosack, Allmendinger, Sammy Smith, Green, Williams, Retzlaff, Suárez, Allgaier e poi Hill, Love e Kligerman dato che Gibbs ha avuto una sosta lenta ed è scivolato in 24esima posizione.

Altra ripartenza e altro sorpasso di Larson in curva1, manovra che fa anche Allmendinger su Mosack, tuttavia AJ non sembra avere il ritmo dei due big. Ottimo restart per Austin Hill che entra subito in top10 dopo la sosta e quindi è effettivamente il leader sulla seconda strategia. Retzlaff invece paga dazio e, dopo essere stato superato da Suárez, viene infilato anche da Love, Creed, Kligerman, Nemechek e poi anche Logano e Gibbs.

Larson dopo un paio di giri in controllo sente di nuovo il fiatone sul collo, finisce nuovamente leggermente largo all’ultima curva ai -9, ma van Gisbergen non riesce ad approfittarne nelle curve successive malgrado si sia fatto vedere per ben tre volte.

Ai -8 però arriva un’altra caution ed è un colpo di scena: Allmendinger era impiccato per restare insieme alla #97 e alla #17 e l’errore in frenata in curva6 che lo fa finire nelle gomme ha del clamoroso (o forse no vedendo il 2024 di AJ). Perkins col lucky dog risale da -3 a -2.

La caution favorisce ovviamente Austin Hill dato che, visto che siamo praticamente a metà corsa, Larson e van Gisbergen devono fermarsi optando per la sosta unica. Sammy Smith invece tira dritto e quindi è al comando su Hill, Allgaier, Love, Creed, Mayer, Nemechek, Kligerman, Gibbs e Logano con Larson 17°, Mosack 18° e van Gisbergen 19° dopo una sosta non eccezionale, Custer chiude la top20.

Green ai -5 e un Hill con qualche problema radio passa subito in curva1 e si invola verso la vittoria della stage, spingendo nel finale anche più di quanto avrebbe bisogno dato che dovrà gestire gomme più usurate nel finale. Nel traffico si divincolano bene Larson e van Gisbergen con Shane che supera subito Mosack, ma soprattutto con i due che riprendono un potenziale osso duro come Gibbs. Cede terreno invece Mayer scavalcato da Creed, Kligerman e Gibbs.

All’ultimo giro, poco notata, forse la manovra più importante, il nuovo sorpasso di van Gisbergen su Larson. Nel gruppo invece è battaglia fra Mayer e Creed con scambio di vernice in curva2 mentre Custer, che rimane senza servosterzo, finisce in testacoda da solo all’ultima curva per seguire Logano. Hill vince la seconda stage davanti a Sammy Smith, Love, Allgaier, Creed, Gibbs, Kligerman (con i due che si sono toccati), Mayer, Nemechek e van Gisbergen, Larson è 11° davanti a Mosack, Logano, Alfredo ed Herbst. Perkins altro lucky dog e torna a -1.

Al break vanno ai box Sammy Smith (obbligatoriamente visto che non lo aveva ancora fatto), Allgaier, Retzlaff, Burton, Bilicki, Custer e DiBenedetto (speeding), poi si riprende con 16 giri da disputare. Love scatta al meglio al punto che sul traguardo è già davanti al compagno di squadra che non la prende per nulla bene, convinto che Jesse abbia anticipato la partenza e un po’ stretto, tuttavia dopo un giro arriva una nuova caution con un tamponamento a catena in curva11 che coinvolge Bilicki, Castro, Karam, Kyle Sieg, Retzlaff, Burton e Perkins che perde il lucky dog.

C’è una lunga pulizia per fluidi, al punto che in molti in una corsa breve come questa evocano una bandiera rossa. La nuova classifica vede Love al comando su Gibbs (che ne approfittato pure lui), Hill, Creed, Mayer ed un van Gisbergen ancora ottimo in questa fase e precede Kligerman, Mosack, Larson e Nemechek. Però questa caution rimette definitivamente in corsa chi è davanti a SVG perché ora c’è anche la sicurezza della benzina.

Green ai -11 e in aiuto dei rivali del neozelandesi arriva Pardus che nemmeno riparte in quanto si ferma con un problema meccanico nel settore finale; altra caution e Perkins con un altro lucky dog torna stavolta a pieni giri. Nel poco tempo fra green e yellow comunque è successo qualcosa: Hill ha ripassato Gibbs per la seconda posizione in curva2 mentre SVG ha conquistato la quinta ai danni di Mayer. Brandon Jones invece, in un altro anonimo weekend sugli stradali, è finito in testacoda dopo un divebomb di Allmendinger che ha mandato Honeyman contro la #9. Scaramucce dietro la pace car con Ryan Sieg che non si sa per qualche motivo cerca di provocare Suárez.

Bandiera verde ai -8 e Love rimane al comando perché Hill viene inghiottito subito dal gruppo e passato in sequenza da Gibbs in curva1, Creed in 4 e van Gisbergen in 5. Nel corso del giro poi SVG scavalca anche Creed in curva11 seguito da un arrembante Mayer che si tuffa pure lui all’interno di Hill in curva6 al passaggio seguente. Al comando invece Gibbs è incollato a Love.

Al giro successivo in curva12 però Shane, che è già arrivato sotto ai leader, sbaglia l’uscita dall’ultima curva e si intraversa permettendo a Mayer e Creed di attaccarlo seppur quasi toccandolo, tuttavia van Gisbergen riesce a difendersi nell’unico vero errore della sua corsa e mantiene il terzo posto. E ad aiutarlo, dopo troppe bandiera gialle che invece lo hanno ostacolato, arriva un’altra caution che ai -6 annulla 1.5-2″ di ritardo della #97 dalla vetta: Honeyman fora la anteriore destra e finisce nelle gomme in curva1; Alfredo è il lucky dog dopo una sosta imprevista.

Si riparte per uno sprint di tre giri con Love ancora al comando su Gibbs, van Gisbergen, Mayer, Creed, Kligerman, Larson, Mosack, Hill e Logano, poi Allmendinger, Green, Suárez, Nemechek e Weatherman. Herbst invece si ritira facendo retro in pit lane per problemi di surriscaldamento.

Love scatta bene e si tiene dietro la coppia SVG-Gibbs che è affiancata, ma Shane mette in pratica la prima manovra da brividi del finale aggirando Gibbs all’esterno di curva1. Dietro di loro Mayer viene mandato in testacoda nel mezzo di un 3-wide; Hill rimedia un tire rub. Van Gisbergen ovviamente procede per la sua strada e a metà giro punta già Love. Jesse copre l’interno in curva6, ma Shane accelera meglio in uscita, Love se ne accorge con quella frazione di ritardo che è decisiva, SVG finta esterno e poi punta l’interno con una manovra decisa ma pulita e di cui ne approfitta anche Gibbs.

Mentre van Gisbergen si invola, dietro altra confusione: Creed (ovviamente) viene mandato in testacoda da Kligerman nel punto più stretto della pista, ovvero curva11, e perde così non per colpa sua l’ennesima top5 a portata di mano. Love invece perde l’abbrivio e nel corso delle ultime miglia viene superato prima da Kligerman e poi da Larson con Kyle che poi si prende la terza posizione.

Shane van Gisbergen trionfa così di nuovo a Chicago precedendo Gibbs, Larson, Kligerman, Love, Mosack, Hill, Logano (ottima top10 con la #15 che forse avrà capito qualcosa), Allgaier (nono col muletto tutto nero) e il giovane Austin Green che prosegue la sua ottima stagione sugli stradali. Allmendinger è 11° davanti a Williams, Sammy Smith (che all’ultimo giro tampona in curva6 Nemechek che travolge Suárez), Weatherman, Burton, Ryan Sieg, Jones, Custer, Mayer e Poole. Nemechek 25°, Creed 26°, Suárez 27°, Herbst 28°.

E mentre il punt di SVG finisce in tribuna per la gioia di tutti, la nuova classifica generale lascia tutti a bocca aperta. O meglio, la griglia playoff, perché sì van Gisbergen è 11° per punti conquistati, ma il neozelandese è il primo nella stagione 2024 in Xfinity Series a conquistare tre vittorie e quindi SVG balza al comando della griglia playoff e ad oggi, non tenendo conto del bonus di fine regular season, ha conquistato più playoff point di tutti. Chiaramente van Gisbergen non è diventato il favorito per il titolo, tuttavia la sua vittoria a Chicago mette ancora più in luce il talento del neozelandese.

I risultati odierni

La classifica della “The Loop 110”

La classifica generale

Così in campionato a 8 gare dalla fine della regular season della NASCAR Xfinity Series 2024

I prossimi appuntamenti

Stasera alle 22:30 (diretta su Mola con il commento di Daniele La Spina e Simone Longo) ci sarà la gara della NASCAR Cup Series sempre sulle strade di Chicago; a partire dalla pole position sarà Kyle Larson. La Xfinity Series tornerà sabato prossimo a Pocono.


Immagine: Media NASCAR

Leggi anche

Partecipa al sondaggio su P300.it

Tutte le ultime News di P300.it

È vietata la riproduzione, anche se parziale, dei contenuti pubblicati su P300.it senza autorizzazione scritta da richiedere a info@p300.it.

LE ULTIME DI CATEGORIA
COLLABORIAMO CON

P300.it SOSTIENE

CONDIVIDI L'ARTICOLO
RICEVI LA NEWSLETTER
Iscriviti per rimanere sempre aggiornato
(puoi sempre iscriverti in seguito)
SOCIAL
Iscriviti sui nostri canali social
per ricevere aggiornamenti live