NASCAR | Xfinity Series, Homestead-Miami 2025: Larson beffato dalla caution, vittoria per Allgaier!

Autore: Gabriele Dri
NascarLiveITA
Pubblicato il 23 Marzo 2025 - 19:15
Tempo di lettura: 15 minuti
NASCAR | Xfinity Series, Homestead-Miami 2025: Larson beffato dalla caution, vittoria per Allgaier!
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Larson domina una gara tranquilla e a pochi giri dalla fine ha oltre 15″ di vantaggio sul secondo. Gray in testacoda manda tutti all’overtime dove Mayer fa deragliare Kyle e facilita la vittoria di Allgaier


16.6″ di vantaggio a otto giri dalla fine. Tutto cancellato da una caution. Questa è la dimensione della beffa subita da Kyle Larson all’overtime ad Homestead, forse la pista su cui il pilota Hendrick esprime al meglio il suo potenziale. Una delle corse più belle della sua carriera si è trasformata in un nulla di fatto all’overtime quando Sam Mayer per prendersi tutto si è trovato con nulla in mano, infatti l’assegno del Dash4Cash che aveva tenuto virtualmente in mano per oltre metà gara, è passato a Justin Allgaier a causa della sua smania di ripartire.

La gara

La NASCAR Xfinity Series fa tappa a Miami sull’ovale di Homestead per una delle piste più amate del calendario. È anche la prima tappa stagionale del programma Dash4Cash che, dopo la qualificazione di Las Vegas, offre al miglior piazzato fra Hill, Love, Allgaier e Mayer 100’000$ di bonus, ma gli occhi di tutti sono su Kyle Larson, alla caccia della seconda vittoria del weekend dopo quella ottenuta la sera precedente nella Truck Series.

Libere e qualifiche scorrono senza troppi drammi, anche se di toccate al muro di Homestead ce ne sono parecchie, ma quella è la traiettoria più veloce e quindi bisogna rischiare per salire in classifica. Tre i big coinvolti: Dye finisce in testacoda in curva1, Mayer fora al primo giro in pista, tocca leggermente le barriere e salta gran parte della sessione, Jones invece rimedia una perdita d’olio e si perde le prove ufficiali.

La pole position, a sorpresa e la prima in carriera, va a Taylor Gray che batte l’ormai solito Zilisch, il pilota di casa Sanchez, Allgaier ed Eckes mentre Larson, sfavorito dall’algoritmo, è solo 17° ma comunque meglio della coppia RCR che evidentemente pensa solo alla gara; DNQ per Dawson Cram.

Dopo aver mandato in fondo alla griglia il citato Jones, Kyle Sieg (fallimenti multipli ai controlli tecnici) e Josh Williams (cambio pilota con il titolare che è stato sostituito nelle libere e nelle qualifiche da Ty Dillon per i postumi della polmonite che lo affliggono per il quarto weekend consecutivo), può avere inizio una canonica gara da 200 giri (45+45+110) per 300 miglia.

Alla bandiera verde l’interno scatta bene, ma solo con Gray infatti Sanchez perde terreno fin da subito. Allgaier punta l’esterno e Mayer va ancora più largo innescando un 4-wide; Justin si lancia al meglio e supera Zilisch. Il copione in casa Kvapil invece si inverte: anziché perdere tutto nei giri finali, ora rischia di farlo in quelli iniziali dato che si prende una penalità per essere uscito dalla corsia stabilita prima della linea del traguardo al via. Carson, scontata la penalità, finisce in coda ma non doppiato.

In vetta, intanto, dietro a Gray ed Allgaier si sono messi Mayer e Bonsignore, di ritorno sulla #19 del Joe Gibbs Racing – seppur senza sponsor – e reduce appena qualche giorno fa di aver fatto nascere il proprio figlio, arrivato troppo velocemente in una famiglia di piloti, nel parcheggio di un fast food assistito via telefono dai sanitari. In tre giri, poco più dietro e stranamente dalla corsia interna, Larson ha rimontato dal 17° al nono posto e continua ad avanzare.

Mentre Bonsignore inizia a perdere terreno superato da Eckes, Ryan Sieg e Larson, Allgaier torna all’attacco, interno in curva1-2 e poi in 3-4 passando al comando. Gray prova il contrattacco al giro successivo andando ancora più interno ma non passa. Larson entra in top5 mentre la coppia Hill-Love guadagna la top15 e in RCR si vede subito che la velocità è quella giusta per la corsa.

Il problema per tutti, però, è che Larson sta arrivando e si sta portando dietro anche un ottimo Sheldon Creed approfittando del fatto che alle loro spalle Sanchez stia facendo un po’ da tappo agli inseguitori. Hill beneficia di questo, salta un paio di vetture ed entra in top10. Gray inizia a perdere posizioni e viene superato anche da Mayer e Larson. Poi però la prima caution di giornata quando al giro 17 il motore della #16 di Eckes (in quel momento settimo) esplode in una nuvola di fumo. Kvapil ringrazia perché così può riaccodarsi.

Il forte degrado delle gomme, unito ai cinque set di pneumatici a disposizione, potrebbe ispirare qualche audace, ma alla fine ai box vanno in pochi e sono Honeyman, Snider (solo modifiche di assetto), Smithley, Heim (sulla #24 di Sam Hunt Racing) e Gase. Williams invece tranquillizza il team: si sente meglio e dice che non avrà bisogno di essere sostituito da Ty Dillon. Si riparte ai -22 con Allgaier al comando su Mayer, Larson, Gray, Creed, Zilisch, R.Sieg, Hill, Sanchez e H.Burton.

Justin scatta al meglio dall’interno e viene seguito da Larson, Mayer prova a tuffarsi in curva1 ma scivola largo dopo il 3-wide, poi il gruppo sparpagliato di cui ne approfitta Love per entrare in top10 escludendone invece Gray. Larson si lancia bene e, dopo un attacco all’interno, si porta al comando e siamo appena al giro 26. La classifica non fa in tempo ad assestarsi (controsorpasso di Creed su Ryan Sieg, infilata di Hill su Sanchez) che arriva un’altra caution: Wright bacia il muro e finisce da solo in testacoda in curva4 e per poco la #91 (sempre lei quando di mezzo c’è Kris) di Snider non la centra.

Qui arriva la sosta importante dato che ai box vanno Kyle Sieg, Snider, Maggio ed Heim, poi si riparte ai -12 con Larson che precede Mayer, Allgaier, Zilisch e Creed. Ancora una volta l’interno scatta bene, tuttavia Allgaier resiste, trova il varco e riattacca Larson, nell’incrocio c’è anche il contatto che fa sbandare Kyle ma alla fine il pilota della #17 rimane al comando. Zilisch perde terreno e così Hill entra in top5. Ma arriva un’altra caution con Bonsignore, scivolato in fondo alla top15, che finisce in testacoda in curva4 all’interno di Gray ed Harrison Burton. Wright è il lucky dog.

Viene così annullata la fuga di Larson, Allgaier e Mayer, fatto che regala una clamorosa chance a Kyle Sieg e Leland Honeyman, risaliti con gomme fresche su una pista dall’alto degrado, addirittura al quarto e al settimo posto nei quattro giri di green completati. Si fermano ai box Ryan Sieg, Harrison Burton, Sammy Smith, Kvapil, Retzlaff e Perkins.

La ripartenza arriva a quattro giri dalla fine e Larson scatta bene a differenza di Kyle Sieg mentre ad approfittarne sembra esserne Honeyman che mette nel mirino la coppia Larson-Allgaier che viaggia affiancata. Leland si fa vedere all’interno ma scivola via e così torna sotto Sieg che, sempre dall’interno, trova il varco giusto e sul traguardo dei -2 è in scia all’omonimo. Nel penultimo giro Sieg supera Larson ma, purtroppo per lui, Sammy Smith (ripartito 31°) ha trovato tutti i buchi giusti, piomba alle sue spalle e gli ruba da sotto il naso la vittoria della stage.

Sammy Smith si porta a casa il traguardo intermedio davanti a Kyle e Ryan Sieg, Larson, Mayer, Allgaier, Honeyman, Creed, Love ed Hill. Seguono H.Burton, Kvapil, Zilisch, Sanchez, Gray, Dye, DiBenedetto, Williams, Smithely e Jones; Retzlaff invece ha gestito le gomme pensando alla stage successiva. Nessun lucky dog in quanto tutti sono a pieni giri.

Al break si completa il primo giro di soste, H.Burton, Kvapil, Perkins, Retzlaff e Bonsignore decidono di proseguire per non finire in deficit di un set e precedono Smith, Larson, Allgaier, Love e Mayer. Doppia sosta per Ryan Sieg con problemi al motore che lo condizioneranno fino al traguardo. Ma arriva il colpo di scena: Allgaier finisce in coda al gruppo perché in ingresso ha tagliato troppi stalli prima di fermarsi e quindi c’è la penalità. Il team prova a protestare, ma le immagini parlano chiaro.

Dopo una caution troppi lunga, si riparte per i 37 giri netti della seconda stage in cui inevitabilmente ci sarà l’assestamento della classifica. Kvapil prende subito il comando, ma il suo sogno dura poco perché Larson si divincola bene e da settimo balza al secondo posto. Sembra tutto facile per Kyle, tuttavia con lui ci sono anche Love e Mayer che resistono e quindi si portano 3-wide in curva1 dove la #17 deve alzare il piede e tornare al quarto posto dietro a Sam e davanti ad Hill che ne approfitta per superare il compagno di squadra; a seguire Zilisch e Creed.

Mentre Heim è sfortunato per il secondo giorno di fila (problemi meccanici e ritiro), Mayer supera Kvapil con uno slide job ai -30 e balza al comando provando subito l’allungo e deve farlo perché Larson scavalca Love prima e Carson poi, dunque ai -25 comincia già l’inseguimento al leader; Kvapil su gomme più usurate esce in fretta dalla top10. A vantaggio loro c’è il duello fra Love ed Hill in casa RCR con Austin che si infila, poi scivola largo e poi si ritrovano affiancati. Bilancio: 1″ perso in un solo giro ai leader. Quando arriva il sorpasso, Hill è addirittura a 3.7″ da Mayer.

Larson intanto inizia a puntare Mayer che, tuttavia, tiene la linea esterna lungo il muro e così “ruba” la traiettoria preferita di Kyle che è costretto ad andare all’interno dai -20 in poi. Ci sono due attacchi timidi, il terzo – anche grazie ai primi doppiaggi – va a buon fine nonostante un Mayer che non molla per nulla al mondo. Il contrattacco di Sam si chiude con una piccola resa ai -7. E inizia qui la masterclass di Larson.

Alle loro spalle, intanto, mentre un Sawalich in crisi è solo 28°, Love va in difficoltà sul long run e viene superato da Zilisch e Creed che non si fermano qua, soprattutto Sheldon che prima salta Connor e poi raggiunge e scavalca anche Hill. Allgaier ha gestito bene la rimonta avendo una buona vettura e rientra in top10 ai danni di un Gray che ricomincia a perdere terreno.

Larson vince una tranquilla seconda stage davanti a Mayer (+0.9″), Creed (+4.0″), Hill (+5.8″ gestendo nel finale una gomma delaminata), Zilisch (+8.0″), Sanchez (+9.1″), Love (+10.3″), Allgaier (+16.8″), Smith (+17.3″) e Jones (+18.1″); a seguire Bonsignore, Gray, Kvapil, H.Burton, Poole, Dye, Retzlaff, Williams, K.Sieg, Alfredo, DiBenedetto, J.Burton e Thompson, 23° e ultimo a pieni giri dopo che Larson ha graziato un paio di vetture nel giro finale rallentando. Ellis è il lucky dog.

Il secondo giro di soste lascia al comando un Larson che incredibilmente si è trovato meglio lungo la linea bianca che verso il muro; la #17 precede all’uscita dei box Hill, Mayer, Zilisch, Love, Creed, Jones, Allgaier, S.Smith e Sanchez.

Si riparte a 104 giri dalla fine e onestamente da qui per i successivi 95 giri c’è poco da raccontare perché, dopo una fase iniziale a subire attacchi da parte di Mayer, Larson prende e va via su un passo irreale, specialmente sul long run. Dopo la bandiera verde Mayer e Love seguono Hill, poi si apre il 4-wide con Jesse, Sam, Austin e Connor in cui Zilisch finisce largo perdendo posizioni. Mentre Bonsignore bacia il muro e rischia di travolgere Smith nel rimbalzo, al giro di boa di metà gara Mayer e Love ci provano all’interno di Larson il quale però gestisce e inizia la sua vera corsa.

La classifica assestata vede Larson a precedere Mayer, Love, Hill ed un Allgaier in rimonta e, dunque, i quattro piloti in lotta per l’assegno da 100’000$ del Dash4Cash sono uno dietro all’altro; chiudono la top10 Creed, Sanchez, Gray, Smith e Zilisch.

E qui la cronaca più efficace è la sintesi dei vantaggi di Larson su Mayer e sul secondo degli inseguitori (prima Love e poi Hill quando Jesse crolla nuovamente sul long run): ai -100 0.2″ e 0.4″, ai -95 0.9″ e 1.5″, ai -90 1.7″ e 4.4″, ai -85 (dopo il sorpasso di Austin) 2.1″ e 6.5″, ai -80 (all’inizio dei doppiaggi) 2.4″ e 6.4″, ai -75 3.1″ e 8.2″, ai -70 3.5″ e 8.5″, ai -65 4.5″ e 9.5″, ai -60 5.4″ e 10.6″.

Nel frattempo succede ovviamente anche altro sulla distanza: Creed dopo l’ultimo aggiustamento d’assetto passa all’odiato sottosterzo e quindi non è efficace come prima al punto che viene superato da Sanchez, Zilisch mette fine alle perdite della ripartenza e ripassa Smith che poi perde anche la top10 a vantaggio di Jones che era partito dal fondo, poi Connor scavalca anche Gray (seguirà poi anche Brandon) mentre molto più avanti Love (tight) perde la posizione anche da Allgaier.

Il long run inizia a mietere altre vittime: Bonsignore, dopo il contatto precedente in curva2, fora la anteriore destra, bacia il muro in curva1 e quindi va ai box ai -75 quando era 12° e questo lo mette obbligatoriamente su una strategia a due pit; anche Honeyman va in pit lane e ci rimarrà a lungo. Ai -72 è la volta di un buon Kyle Sieg anch’egli fuori sequenza seguito dal fratello ancora con guai meccanici. L’ultima manovra da annotarsi è il lento slide job poco dopo i -65 con cui Creed supera Love per la top5, Jesse avrebbe l’aiuto involontario di Perez in curva2 ma la #2 proprio non ne ha in questa fase.

Che le gomme siano ormai alla frutta lo dimostra anche Allgaier che si appoggia al muro in ingresso di curva3. E infatti inizia il giro di soste, potenzialmente quello finale. Sammy Smith è il primo ai -61 e, in questo momento, la classifica vede Larson al comando con 5.4″ su Mayer, 10.8″ su Hill, 12.8″ su Allgaier, 15.4″ su Creed, 16.6″ su Love, 18.0″ su Sanchez, 19.3″ su Zilisch, 22.1″ su Jones, 28.5″ su Gray, 29.0″ sullo stesso Smith, 30.1″ su H.Burton, 31.4″ su Dye, 32.4″ su Kvapil e 33.1″ su Williams per appena 15 piloti a pieni giri.

Dopo Smith ai box è la volta di Gray e Kvapil ai -59, Jones ai -57 con Dye, Creed, Love e Burton ai -56, Mayer ed Hill ai -55 quando ormai erano rispettivamente a 7.5″ e 13″ da Larson che copre al giro successivo con Allgaier, Sanchez ai -53 e Zilisch ai -52 che però ha una sosta disastrosa in quanto prima deve frenare per evitare Snider e questo inganna il meccanico che scende troppo presto dal muretto, poi colpisce una ruota lasciata appoggiata nello stallo. Per Connor c’è l’unica penalità di questo giro di soste.

Larson ha fatto tutto con calma e nel complesso perde 3″ di margine su Mayer che comunque ne ha 4.4″ di ritardo. Per Sam il fatto più importante, però, in ottica Dash4Cash è che ha circa 7″ di vantaggio su Hill, seguono poi Love, Allgaier, Creed e Jones, anche se il leitmotiv sarà quello precedente con Jesse che perderà quanto guadagnato.

E qui ricomincia la trafila, anche se Sam prova a forzare la mano nelle prime fasi; l’assenza di caution lo farà rimbalzare. Ai -50 Larson ha 4.1″ su Mayer e 11.6″ su Hill, ai -45 3.8″ e 12.2″, ai -40 3.5″ e 13.3″, ai -35 5.7″ e 15.2″, ai -30 6.1″ e 15.4″, ai -25 8.7″ e 17.1″, ai -20 11.4″ e 19.6″, ai -15 12.1″ e 20.6″, ai -10 14.7″ e 22.5″.

Nel frattempo, mentre Larson doppia vetture su vetture, Zilisch prova la rimonta e insegue il gruppetto di Smith, Gray, Kvapil ed Harrison Burton. Sammy è quello che cede per primo e perde posizioni su posizioni, poi seguono le soste fuori sequenza, come prima, di Kyle Sieg, Bonsignore, Poole, DiBenedetto (ritiro per lui), il nuovo sorpasso di Creed su Love malgrado una toccata a muro che però vale la virtuale qualificazione al Dash4Cash per la prossima tappa e la foratura di Smith all’anteriore destra.

Ai -8 la classifica è questa: Larson guida con 16.6″ su Mayer, 23.8″ su Hill, 26.3″ su Allgaier e 36.3″ su Creed, tutti gli altri doppiati con Love, Jones, Sanchez, Kvapil, Burton, Zilisch, Gray e Dye a -2 e dal 14° in giù a -2. Kyle sta solo gestendo eppure guadagna decimi su decimi su tutti. Ma ovviamente arriva una caution a beffarlo: in uscita di curva4 Gray perde il controllo finendo in testacoda con Burton che sull’apron lo evita per un pelo.

Love prende il lucky dog dopo essere stato appena doppiato, tutti gli altri tranne Zilisch (che scommette su altri incidenti) prendono la wave around e quindi, con l’ultimo set di gomme fresche montate per i 5+1 che erano ancora a pieni giri, si va diritti all’overtime.

Mayer non vuole ancora una volta l’esterno che ha sempre dato poche soddisfazioni, pretende l’interno e quindi al choose cone va dietro a Larson lasciando ad Hill la prima fila seguito da Allgaier. Ma chi troppo vuole, nulla stringe e quindi Sam sbaglia tutto. Larson aspetta l’ultimo momento per ripartire, Mayer anticipa i tempi e spinge troppo Kyle che sbanda e finisce con il posteriore sollevato da terra. Impossibile accelerare così e quindi Hill e Allgaier ringraziano con Justin che in curva1 va all’esterno.

Austin e Justin sono affiancati fino alla bandiera bianca, poi Allgaier si tuffa all’interno di curva1 e completa il sorpasso venendo seguito poi anche da Mayer mentre Larson non può nulla. Kyle il giorno precedente aveva beneficiato della beffa su Heim, qui invece è dall’altra parte della barricata e masticherà amaro per la manovra della #41 che costa a Mayer non solo il successo della #17 ma anche i 100’000$ del Dash4Cash perché Allgaier si prende tutto.

Mentre Jeb Burton finisce a muro sul traguardo in un incidente non documentato, Allgaier vince a Miami battendo Mayer, Hill, Larson, Creed, Love, Jones, Sanchez, Dye e Kvapil, a seguire H.Burton, Zilisch, Thompson, Poole, J.Burton, Bonsignore, Retzlaff, Alfredo, uno stoico Williams ed Ellis.

I risultati odierni

La classifica della “Hard Rock Bet 300”

La classifica generale

Così in campionato dopo 6 delle 33 gare della NASCAR Xfinity Series 2025

I prossimi appuntamenti

Stasera alle ore 20:00 ad Homestead ci sarà la sesta gara stagionale della NASCAR Cup Series. A partire dalla pole position sarà Alex Bowman davanti al vincitore di sette giorni fa Josh Berry. La Xfinity Series torna in pista sabato prossimo a Martinsville.


Immagine: Media NASCAR

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