NASCAR | Xfinity Series: Gragson vince a Talladega dopo tre overtime!

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Tempo di lettura: 16 minuti
di Gabriele Dri @NascarLiveITA
24 Aprile 2022 - 17:30
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Austin Hill domina la gara, ma poi viene involontariamente eliminato da Allmendinger che gli “ruba” pure i 100000$ del Dash4Cash. Il finale è convulso, al terzo overtime Allgaier rimane a secco, ma Gragson non si lascia sorprendere e vince la seconda gara stagionale


Talladega è una pista speciale per la famiglia Earnhardt, ma in questa giornata lo è stata ancora di più: Jeffrey Earnhardt parte dalla pole e arriva secondo sulla storica #3 del RCR, Noah Gragson, al secondo successo stagionale, fa vincere di nuovo Dale Jr. presente qui come commentatore tecnico per la FOX dopo un accordo con la NBC. A portare a casa i 100000$ è Allmendinger, ma è stato lui ad eliminare involontariamente colui che li avrebbe meritati per davvero, ovvero un Austin Hill dominante come a Daytona. Disastro JGR con Gibbs e Jones che causano due caution evitabili.

La gara

A Talladega è un weekend di sole, ma anche un weekend corto, infatti secondo il format 2022 (Daytona a febbraio esclusa) sugli superspeedway ci sono solo qualifiche e gara senza prove libere. Ci sono 41 vetture per 38 posti e a rimanere esclusi sono CJ McLaughlin (non parente di Scotty, per lui problema tecnico nel giro lanciato), Decker e Iwuji.

La storia del venerdì però è in cima alla classifica: in pole position infatti in una gara one-off c’è Jeffrey Earnhardt al volante della storica #3 del Richard Childress Racing che fu – seppur nella categoria regina – di suo nonno Dale Sr. Ma l’operazione nostalgia non è finita, infatti al muretto per la prima volta in 22 anni nel ruolo di crew chief c’è Larry McReynolds, uno degli artefici del successo di Dale Sr. alla Daytona 500 del 1998 ma che dopo il 2000 aveva lasciato il ruolo per diventare commentatore della FOX che in qualche modo è stata artefice anche di questa operazione.

Talladega è la terza tappa del Dash4Cash ed in lizza per l’assegno da 100000$ ci sono Brandon Jones, Allmendinger, Cassill ed Austin Hill. Non ci sono fra i quattro ovviamente Ty Gibbs e Sam Mayer, reduci dall’animato finale di Martinsville chiuso in rissa (15000$ di multa per il nipote d’arte per aver tamponato la #1 dopo il traguardo in pit lane); questo non è sicuramente il luogo adatto per proseguire una faida, quindi c’è una settimana in più per sbollire gli animi.

Dopo aver mandato in fondo proprio Jones ma anche Herbst, Mills, Ellis, Bacarella, Lee e Starr per modifiche in parco chiuso (con Brandon che ancora una volta ritarda la manovra fino all’ultimo e i commissari cominciano a spazientirsi via radio), si può dare il via alla corsa. Alla bandiera verde il gioco di squadra in casa RCR funziona, Hill lascia andare Earnhardt in testa e così si forma subito il trenino della scuderia di Richard Childress visto che Creed, alla caccia del rilancio visto che dei big al momento è l’unico fuori dai playoff, è il terzo vagoncino.

Alla guida della corsia interna viene lasciato Gibbs il quale però quasi da solo riesce a recuperare terreno e, dopo aver tagliato in testa il primo giro, riesce a mettersi davanti a Jeffrey Earnhardt. Subito però il RCR contrattacca incrociando la corsia e, mentre Sieg si ritrova a seguire Gibbs, la #3 riesce a rimettere il muso davanti.

Il gruppo rimane 2-wide con sporadici attacchi (Alfredo insieme ad Allgaier che poi viene abbandonato al suo destino) nel mezzo. A prevalere in questa fase è la corsia interna, ma nasce ora un nuovo attacco che si sviluppa proprio al centro e il protagonista è il Kaulig Racing che si è riunito e Cassill, Allmendinger ed Hemric (in ombra per tutta la gara) lanciano la sfida al RCR. Sieg prova a coprirli così come Berry, ma entrambi mancano la manovra.

Questa confusione momentanea rallenta il plotone che si ricompatta rilanciando Gibbs in seconda corsia e pure Brown in terza mentre l’attacco di Kaulig fallisce. Alla fine il RCR è costretto a coprire Gibbs ma dal trenino salta Creed che viene affiancato da Cassill. Poi arriva la prima caution della gara con Ellis che fora e salva la vettura in curva2 temendo che si sia rotto anche qualcosa di meccanico (ma dopo una incredibile modifica di assetto ripartirà).

La pit lane si apre ed il gruppo si spacca dato che chi si ferma ora (tutti tranne in 15 e fra coloro che pittano ci sono Gragson, Brown, Berry, Mayer, Clements, Snider, il debuttante Chandler Smith sulla #26 del Sam Hunt Racing, Alfredo, Dollar sulla #18 del JGR, Labbé e Vargas che come a Daytona in qualifica è stato stellare piazzandosi settimo) può andare fino in fondo alla seconda stage.

Si riparte ai -11 con Earnhardt ed Hill in prima fila, ma stavolta il giochino tattico in casa RCR non funziona perché Creed spinge – probabilmente troppo – Austin mandandolo al comando. La #21 all’interno e la #2 all’esterno guidano le due corsie, ma la caccia ai punti è iniziata. Allmendinger fa saltare Gibbs dall’interno e lo mette alla guida della seconda corsia, ma dietro i piloti sono anche 3-wide così Cassill decide che è giunto il momento dell’attacco ed il compagno di squadra AJ lo segue.

A perdere terreno è così Earnhardt che scivola indietro, forse anche con una vettura non ideale nel traffico. Hill deve coprire l’attacco Kaulig e, al secondo affondo, riesce pure a spezzare la coppia. Allmendinger però non molla ed ai -6 ha il muso davanti, tuttavia Hill ora ha Creed sul paraurti e così Austin rimane al comando, seppur per un giro perché al giro dopo Sheldon lo passa.

Il rimescolamento prosegue: Sieg finisce nel mezzo, Hill ripassa Creed, Allmendinger si riunisce con Cassill ed i due hanno dietro Gragson, ma non va. Persino Berry e Gibbs tentano un attacco ma la coppia RCR copre la manovra. È proprio Josh a non mollare e la sua tenacia paga perché ai -3 è al comando. A cementare la sua leadership ci pensa la riapertura della terza corsa da parte di Alfredo, Moffitt e Grala.

Berry così, malgrado la sosta, vince la prima stage davanti a Gibbs, Allmendinger, Cassill, Hill, Allgaier, Gragson, Alfredo, Mayer e Moffitt; 37 auto su 38 a pieni giri, quindi Ellis col lucky dog rimette tutti nello stesso giro. La pit lane si riapre ma si fermano anche molti di coloro che lo avevano fatto in precedenza. Rimangono in pista Alfredo, Brown, Yeley, Massey e Labbé mentre Berry, Gragson, Gibbs, Mayer ed Hill completano la top10.

Si riparte con 20 giri da disputare nella seconda stage e Brown scatta bene, ma Berry va subito 3-wide facendo saltare i piani di molti, al punto che Alfredo deve bloccarlo e Yeley riesce a passare in testa seguito da Gragson. Josh si perde mentre Alfredo con Brown passa a guidare la terza corsia. Il sogno di Yeley dura pochi giri, poi però a scavalcarlo non è Gragson che non ha tanta pazienza bensì il compagno di squadra Mayer.

Il gruppo è 3-wide (per un attimo c’è anche un 4-wide fra Grala, Earnhardt, Gibbs e Labbé) ed il rimescolamento è pressoché totale, poi Gragson seguito da Berry riesce a passare Mayer dall’esterno che viene rallentato dalla corsia di Jones nel mezzo. A rilanciare e tentare di mettere ordine a queste due file ci prova Moffitt ma anche Alfredo non molla e la loro rimonta è talmente veloce che in un attimo Anthony ha il muso davanti a tutti.

Ma non c’è un attimo di calma, infatti a lanciare un altro attacco è Hill che torna davanti a tutti, Sieg prova a seguirlo ma Alfredo lo frena, Ryan prova allora a rilanciarsi con Mayer e Jones ma alla fine viene fatto saltare dalla fila. Il successivo attacco è di Gragson che riesce a mettersi dietro al leader, seppur solo brevemente.

La miccia è accesa ed i rischi che corrono i piloti sono tanti, poi però ai -5 la situazione si calma improvvisamente e c’è una parvenza di fila indiana. Poi però ricominciano gli attacchi e a guidare la seconda corsia c’è Allgaier con Berry e pian piano il loro trenino accumula vagoni. In vetta Hill viene fatto saltare da Mayer, ma Austin viene “ripescato” dall’altra fila. Creed viene costretto al 3-wide dopo un blocco al limite su Chandler Smith.

L’incidente è inevitabile poco più tardi nel gruppo e la dinamica è molto strana nonché prolungata: Massey fora all’esterno in curva2, si appoggia a Berry poi perde il controllo e taglia la strada all’interno coinvolgendo in un effetto a catena anche Chandler Smith, Moffitt, Yeley ed Ellis. La seconda stage si chiude così sotto caution ed Allgaier la vince davanti a Mayer, Hill, Jones, Gibbs, Dollar, Brown, Earnhardt, Snider e Jeb Burton.

Tutti vanno ai box al break ed Austin Hill cambiando due gomme, altri come Allgaier ne devono cambiare quattro avendo solo rifornito finora, altri invece come Gragson fanno solo il pieno, passa al comando su Mayer, Jones (penalità per lui per ingresso irregolare ai box), Gibbs e Snider; Brown invece va in testacoda uscendo dallo stallo e finisce in coda con Hemric protagonista di una sosta lunga.

Si riparte ai -59 e Gibbs spinge Hill davanti a tutti dall’interno mentre la corsia esterna con Mayer e Snider perde subito terreno. A tentare di approfittare di questo buco sono i soliti Allmendinger e Cassill, ma vengono lasciati da soli con Mayer che si sposta aprendo così la terza corsia. In vetta a tentare un altro attacco sono Herbst ed Alfredo, ma Anthony viene spostato e così Riley passa a guidare la seconda fila. Anche Snider viene fatto saltare da Hemric che si riaccoda ai compagni di squadra.

La corsia esterna inizia così la sua rimonta e Sieg si muove subito a coprirla, ma così facendo Ryan anche la blocca ed Hill non deve preoccuparsi, almeno in questo momento. Questo fatto necessita di una contromisura ed ai -50 la si trova con Herbst che fa saltare Sieg dalla fila. La situazione sembra di relativa calma quando ai -46 Berry perde il paraurti rimesso su con lo scotch dopo l’incidente precedente e provoca una caution per detriti; Josh così perde anche il lucky dog.

Malgrado tutti siano fuori dalla finestra per l’ultima sosta di 5-8 giri, tutti rientrano ai box per rifornire e Gibbs passa in testa su Hill, Creed, Gragson, Herbst, Allmendinger, Earnhardt, Cassill, Burton e Dollar. La green sventola ai -42 e Gragson spinge molto bene Hill al punto che lo rimanda al comando con Austin che poi copre Ty insieme a Noah.

Tutti iniziano subito a risparmiare benzina e quindi Hill al comando viene lasciato lì a consumare più di tutti in attesa di qualche caution. Ma non tutti decidono di rimanere in scia, infatti Creed lancia un attacco insieme alla coppia Allmendinger-Cassill. Questo trio recupera e quindi Gibbs decide di saltare su questo treno, ma Hill blocca senza problemi. Si è formata anche la terza corsia con Sieg davanti a tutti e Gibbs decide di allargarsi ancora insieme a Mayer. Ed è qui che nasce l’incidente.

Sieg spinge forse troppo Gibbs che esce dalla fila verso il muro, a questo punto Ty commette un errore fatale (ammesso in seguito) e guarda più dietro che davanti per rimettersi in scia e così per paura di toccare Ryan dietro di lui invece finisce contro Hemric davanti a lui mandandolo di traverso davanti al gruppo coinvolgendo incredibilmente “solo” Jones, Starr, Ellis e Dollar. Per tutti questi tranne Dollar arriva il ritiro.

I leader decidono di non fermarsi puntando al risparmio di benzina sotto la caution, in coda invece qualcuno punta sulla sicurezza e rabbocca; è qui che Currey tampona Williams in ingresso di pit lane mandandolo in testacoda. Alla ripartenza dei -32 Hill precede Gragson, Creed, Herbst, Allmendinger, Earnhardt, Burton, Cassill, Mayer e Snider.

Dopo mezzo giro affiancati con Moffitt e Grala che aprono subito il 3-wide, alla fine Hill seguito da Creed prevale ed Austin rimane al comando; la corsia esterna guidata ora da Herbst perde terreno mentre la coppia Kaulig si ricompatta ed è pronta ad un nuovo attacco. La smania all’esterno è tanta ed Earnhardt per aggirare Herbst quasi sfiora il muro ma non riesce a completare la manovra e così l’interno vola ancora di più, al punto che quasi si forma la fila indiana.

A rilanciare la seconda corsia ci pensano Mayer, Herbst, Moffitt e Labbé, pian piano altre vetture si aggregano a loro e inizia la loro rimonta, ma tutto si blocca quando Herbst (forse poco intelligentemente) fa saltare Mayer dal ruolo di locomotiva. Ad ereditare questo ruolo ci pensa Allgaier che si smarca dall’interno con Allmendinger che lo segue poco più tardi. Creed deve coprire e così la miccia si riaccende perché Sheldon viene sospinto davanti e Hill ai -20 deve tenere a bada entrambe le corsie.

Mayer cerca di rilanciarsi aprendo la terza corsia, il gruppo rallenta così e si grana perdendo ordine, al punto che nel mezzo ci sono anche dei 4-wide, ma alla fine in testa ci sono sempre Hill e Creed (Sheldon pagherà poco più tardi) che tengono a bada all’interno un Herbst che non sembra in grado di tenere il ruolo di capofila, infatti in poco tempo tutti lo abbandonano.

La tregua viene rotta da Mills che fora e finisce a muro da solo ai -17; Jones dopo Berry in precedenza recupera il giro perso con il lucky dog. Si pensa a questo punto che con questa caution i problemi di benzina siano finiti, infatti solo altri audaci vanno ai box a rabboccare. Si riparte ai -12 con Hill su Allmendinger, Allgaier, Mayer, Burton, Sieg, Alfredo, Earnhardt, Herbst e Moffitt.

Mayer spinge forte Allmendinger, ma Allgaier dopo un giro di lotta riesce a mantenere Hill al comando. Ai -10 Austin si sposta per coprire AJ e ad approfittarne è Mayer che fa saltare Allmendinger, ma poi finisce lui nel mezzo senza troppo aiuto. Mezzo giro più tardi un’altra caution però con Jones che in curva1 in maniera totalmente insensata si sposta e si gira sul muso di Dollar coinvolgendo anche Graf, Vargas, Brown e Snider che torna ai box con un paraurti attaccato al muso quasi in versione spazzaneve.

Si riparte ai -4 con Hill che precede Allgaier, Burton, Mayer, Herbst, Allmendinger, Sieg, Creed, Alfredo e Cassill. Ancora una volta il primo mezzo giro è combattuto alla pari, poi però arriva l’incidente in vetta: sembra che AJ spinga troppo Mayer il quale parte verso sinistra e travolga l’incolpevole Hill. Ed Allmendinger con questa manovra praticamente si prende i 100000$ (nel post gara non dirà nemmeno una parola su questo incidente, e pensare che lui e il suo team ad Austin ebbero tutt’altra reazione nei confronti di Chastain…) ai danni di Hill che finora aveva dominato.

Si va dritti all’overtime (che poi sarà solo il primo) con Allgaier che ha ereditato il comando su Allmendinger, Burton, Creed, Cassill, Herbst, Sieg, Alfredo, Gragson ed Earnhardt. AJ sembra scattare meglio nella corsia esterna che ha anche il compagno di squadra Landon, ma Creed recupera in curva1 ed il 2+2 avanza con Herbst che approfitta del buco creatosi per cambiare fila.

Creed tuttavia quando sembra in grado di lottare con AJ salta in curva2 e scivola indietro in un 3-wide che in curva3 diventa quasi 4-wide. Qui Gaulding finisce a sandwich fra lo stesso Creed e Bacarella e questi due finiscono violentemente a muro. Malgrado la brutta botta entrambi stanno bene.

Si va quindi al secondo overtime (Allmendinger davanti ad Allgaier, Burton, Sieg, Cassill, Gragson, Alfredo, Herbst, Moffitt ed Earnhardt) e torna il timore per la benzina perché i giri continuano ad aumentare ed una sosta sarebbe deleteria. Nuova ripartenza e stavolta il trenino AJ-Jeb-Landon è interno e prende velocità dato che Sieg non riesce a supportare Allgaier. Allmendinger però viene lasciato presto al suo destino ed Allgaier si invola in curva2.

Purtroppo per lui arriva un’altra caution: Clements è ripartito al rallentatore quasi certamente senza benzina. Si va dunque al terzo overtime con Allgaier al comando su Allmendinger, Sieg, Gragson, Burton, Herbst, Alfredo, Earnhardt e Cassill. Ma i colpi di scena non sono finiti: al momento di ripartire Allgaier si sposta senza benzina.

A ereditare così la prima fila all’esterno è Gragson che, molto probabilmente, approfittando dello slancio per avanzare di una fila riparte molto bene e passa al comando riuscendo a controllare dietro di lui Allmendinger ed Herbst che però si spegne ancora una volta. Viene anche evitata la caution per Allgaier che evidentemente riesce a mettersi al riparo.

Sventola la bandiera bianca e Gragson riesce a difendersi bene, Allmendinger in curva1 prova a creare il varco per prendere la scia e così forse tappa leggermente Sieg il quale viene toccato da Burton e si salva in maniera incredibile creando così un 3-wide dietro ad AJ. Per quest’ultimo sembra tutto sotto controllo, e invece arriva Earnhardt e gli prende la scia.

Così è Noah ad essere tranquillo, gestisce il 3-wide che si riordina dietro di lui e vince davanti ad Earnhardt, Allmendinger (100000$ per lui), Sieg, Cassill (in un primo momento classificati invertiti dopo un arrivo alla pari a 0.318″ dalla vetta), Alfredo, Herbst, Graf, Snider e Moffitt.

Mentre Gragson festeggia subito al suo modo (forse anche dimenticandosi che oggi è in pista con la Cup Series), è una grande giornata per la famiglia Earnhardt visto che Dale Jr. vince col suo team e Jeffrey è secondo per il suo migliore risultato in carriera. Il tutto a Talladega, dove Dale&Dale hanno dominato per anni. Malgrado i tre OT e qualche incidente inevitabile sarà una gara che a suo modo passerà alla storia.

I risultati odierni

La classifica della “Ag-Pro 300”

La classifica generale

Così in campionato dopo 9 delle 33 gare della NASCAR Xfinity Series 2022

I prossimi appuntamenti

Oggi alle 21:00 (diretta su Mola TV e NASCAR Trackpass) ci sarà la gara della Cup Series; a partire dalla pole in una corsa cruciale, quasi da penultima spiaggia, per molti, sarà Christopher Bell. La Xfinity Series tornerà sabato prossimo a Dover per l’ultima tappa del Dash4Cash.


Immagine: media.nascar.com

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