Hamlin domina in rimonta, ma commette errori lui prima ed il muretto poi. Gragson prende il comando e rompe la striscia negativa di 49 gare approfittando degli sbagli di Hemric
Noah Gragson non poteva festeggiare al meglio il rinnovo del contratto per il 2022. Un rinnovo avvenuto sulla fiducia quello del JR Motorsports, infatti il giovane di Las Vegas aveva iniziato questa stagione con tanta velocità sì, ma poca efficacia e soprattutto calma nell’ottenere i risultati paragonabili al suo talento e l’esempio più lampante è quello di Miami. Dunque Gragson fino ad ieri era ancora a secco di vittorie e – tecnicamente – non ancora qualificato ai playoff. A Darlington invece ha colmato entrambe le lacune non sbagliando nulla a differenza degli avversari.
La gara
Darlington si sveglia sotto un caldo sole che scalda soprattutto il nuovo asfalto in curva2, una soluzione necessaria a quanto pare per le infiltrazioni d’acqua nel terrapieno che sostiene il banking. La Xfinity Series, giunta alla terzultima gara nella regular season, dunque diventa il banco di prova per tutti, in quanto la “toppa” ha sicuramente caratteristiche di aderenza diverse da quelle del resto della pista, di solito molto abrasiva.
La lotta in pista si preannuncia intensa, sia per la vittoria nella regular season, con Allmendinger che ha approfittato dei due ko di Cindric per mano di Snider nelle ultime due gare per prendere il comando, sia in coda alla top12 fra Clements, Jones, Herbst ed Annett con quest’ultimo a quanto pare ristabilitosi del tutto dalla frattura alla gamba, ma ormai attaccato per un pelo ai playoff. Chi invece rimane a casa all’ultimo per un non precisato “problema medico” è Brett Moffitt, sostituito al volo sulla #02 da Ty Dillon.
L’algoritmo, molto equilibrato, premia Daniel Hemric con la pole davanti ad Allmendinger, il quale vuole approfittare del fatto che Cindric parta soltanto 24°, ma tutti hanno gli occhi sulla #54 del Joe Gibbs Racing guidata da Denny Hamlin (il quale pare abbia problemi familiari, ma sono questioni da tabloid e non da sito che parla esclusivamente di motorsport) che a Darlington in Xfinity Series ha gareggiato 13 volte ottenendo cinque vittorie, 10 top5 e 12 top10 e dunque anche oggi è il favorito assoluto.
Al via Hemric sceglie l’esterno, Haley non riesce ad attaccarlo e così il suo rallentamento permette prima la fuga di Daniel, poi il sorpasso di Allgaier che è senza crew chief titolare per protocolli Covid. Al secondo giro il primo a finire a muro è Sam Mayer e non è una “Darlington Stripe”, bensì una vera botta che alla fine della prima stage lo costringerà al ritiro con la anteriore destra in fiamme.
In testa intanto Allgaier riprende Hemric e al giro 11 lo sorpassa. I motivi di questa manovra sono due, uno è un detrito centrato da Daniel, il quale dunque fa passare Justin subito per cercare di toglierlo, il secondo è un problema al motore che desta preoccupazione ai box. A salvarlo ci pensa Carson Ware (fratello di Cody, protagonista non in positivo della giornata) che finisce in testacoda in curva4 per la prima caution di giornata. Hemric va ai box per risolvere il problema (era il cavo di una candela che si era staccato) e poi riparte in coda al gruppo.
La bandiera verde arriva a soli cinque giri dalla prevista competition caution ed Allgaier scatta al meglio tenendosi dietro Allmendinger che viene poi scavalcato all’esterno di curva4 da Noah. Al break fissato dunque Allgaier è in testa davanti a Gragson, Hamlin (già terzo), Allmendinger, Haley, Harrison Burton, Herbst, Snider, Jeb Burton e Cindric. Ai box, escluso Mayer per le riparazioni, ci va solo Hemric che monta un treno di gomme nuovo rischiando in pratica il tutto e per tutto ripartendo 32°.
La green viene sventolata a 20 giri dalla fine della prima stage e la corsia esterna, in difficoltà per tutta la gara nei primi metri, pattina con Allgaier ed Hamlin, dunque in curva1 Gragson dall’interno ha il muso davanti, poi però la traiettoria favorevole ha il meglio e Justin resta al comando. Il trio di testa scappa via e Noah fa l’elastico fra il leader e compagno di squadra ed il favorito che è alle sue spalle. Proprio quando Gragson sembra destinato a cedere la posizione, ecco che ai -14 sorpassa all’esterno un Allgaier che all’improvviso cede terreno.
A questo punto Hamlin vede la prima posizione a pochi metri e passa anche lui all’attacco, passando Noah all’interno di curva4 ai -11. Mentre Denny scappa via subito, gli occhi di tutti passano su Hemric che sta rimontando con gomme fresche con un ritmo ovviamente notevole e ai -10 è ad un passo dalla top5. Gragson, che ha paura per i freni posteriori che si bloccano, deve alzare bandiera bianca e far passare Hemric ai -5. Il gap a questo punto fra Denny e Daniel è di 2.1″, un margine che non sembra recuperabile. Più indietro, invece, Herbst bacia il muro ma prosegue.
L’ultimo giro è di passione: Mayer va ai box pronto al ritiro, Allgaier rallenta con una gomma distrutta, Hamlin invece in curva3-4 si trova Carson Ware da doppiare nel mezzo della pista e, con un Hemric ormai vicino, decide di superarlo all’interno finendo però in testacoda. Hemric vince così sotto caution la prima stage dopo 31 sorpassi in 20 giri davanti a Gragson, Allmendinger, Haley, Hamlin, Harrison Burton, Cindric, Jones, Snider ed Allgaier.
Al break tutti vanno ai box e dunque Hemric conferma il suo deficit di un set di gomme rispetto ai rivali diretti, quindi dovrà tifare per un’ultima stage senza imprevisti. Dalla pit lane esce in testa Haley davanti ad Allmendinger, Gragson ed Hemric; Hamlin invece è solo 13° dopo un contatto con David Starr, ma riesce ad evitare la doppia sosta per il controllo dei danni.
Alla ripartenza Haley sceglie l’interno, ma non è una decisione fortunata e infatti Allmendinger, malgrado lamenti una vettura molto sovrasterzante che manda in crisi la posteriore destra, passa al comando; Gragson, Jones ed Hemric completano la top5. Tale ordine però dura ben poco, infatti in curva2 succede il patatrac, con Hemric che tocca il compagno di squadra Jones perché non vuole alzare il piede e lo manda a muro.
Nessuno va ai box e dunque a -26 si riparte con Haley che anche stavolta sbaglia la ripartenza (in questo caso fa pattinare le gomme) e manda in fuga Allmendinger e Gragson, mentre lui deve vedersela con Cindric; dietro invece Herbst sfiora il muro, deve alzare il piede e si genera un po’ di scompiglio senza altri incidenti.
Haley ed Allmendinger confermano il fatto di non avere una vettura perfetta (per non parlare di Jeb Burton quasi costantemente fuori dalla top10) e dopo pochi giri vengono sorpassati rispettivamente da Cindric che passa terzo e soprattutto da Gragson che torna al comando ai -19.
Noah fugge via subito lasciando a lottare un gruppetto per quella che sarà la battaglia più bella della gara: Allmendinger, Cindric, Hemric, Harrison Burton, Allgaier ed un Hamlin in rimonta malgrado la vettura sottosterzante a causa del contatto in pit lane si attaccano, perdono, guadagnano, sbagliano, ci provano, per tutti gli ultimi 20 giri e le posizioni cambiano fino alla bandiera a scacchi (verdi e bianchi in questo caso) andando anche quasi 4-wide in una occasione sul rettilineo opposto.
Il momento clou rischia di essere il contatto leggero fra Cindric ed Allmendinger in curva1 con AJ che si deve appoggiare a muro; sol momento è Austin a dover rallentare e cedere posizioni, poi invece è la #16 che prosegue la sua tendenza a calare a causa del sovrasterzo. Gragson dunque vince con tranquillità (tranne un non inquadrato quasi contatto subito sempre da Carson Ware) la seconda stage davanti ad Hamlin, Cindric, Allgaier, Hemric, Allmendinger, Harrison Burton, Austin Dillon (sulla #31 del team di Jordan Anderson), Haley e Snider; Noah con questi punti ottenuti si qualifica matematicamente per i playoff.
Tutti vanno ai box per la penultima, in teoria, sosta e Gragson esce ancora davanti a tutti seguito da Hamlin, Allmendinger e Cindric; Herbst invece è costretto ad una doppia sosta, forse per il contatto precedente col muro, e finisce in coda, motivo che lo condannerà poco più tardi. Si riparte a 50 giri dalla fine e Gragson scatta bene, tuttavia sullo short run Allmendinger è molto veloce ed in curva3 AJ torna al comando con Hamlin abile a seguirlo.
Ai -44 Denny fa vedere a tutti che per prima cosa è ancora lui il favorito e poi che ai box hanno sistemato bene la sua vettura e quindi la #54 scavalca la #16 portandosi ancora una volta in prima posizione; Gragson è con loro e si porta dietro Cindric ed Hemric. Ai -40 Noah scavalca un AJ che va di nuovo in difficoltà e si mette all’inseguimento di Hamlin che aveva già provato l’allungo; dietro di loro, invece, Hemric tenta il sorpasso a Cindric e fallendolo perde anche la posizione da Allgaier ed Harrison Burton.
Poco più tardi arriva la caution che cambia il volto della gara: Martin rompe il motore sul rettilineo opposto quando è nel mezzo del gruppo, rallenta di colpo ed Herbst incolpevole non riesce ad evitarlo; il ritiro è inevitabile per entrambi. Questo incidente permette a tutti di effettuare nello stesso momento l’ultimo necessario pit stop ed Hamlin esce dai box ancora davanti ai rivali, tuttavia Timmy Hill decide di rischiare il tutto e per tutto e non di ferma andando al comando.
Al choose cone la scelta è decisiva, perché tutti sanno che Hill partirà a rilento dall’esterno. Hamlin, Gragson, Allmendinger ed Harrison Burton scelgono l’interno, Hemric invece osa e si accoda a Timmy. È chiaro che non andrà per il meglio, certo non ci si aspetta che alla bandiera verde dei -32 il cambio di Hill si blocchi in seconda marcia ed Hemric lo tamponi; per fortuna non nasce un big one e Daniel scivola fuori dalla top10.
Davanti dunque Hamlin riprende il comando davanti a Gragson, Allmendinger (con AJ che dopo un giro come in precedenza passa Noah), Harrison Burton, Allgaier e Cindric con i primi tre che vanno in fuga perché il pilota della #20 si tiene dietro tenacemente un Allgaier che non riesce a far funzionare la traiettoria esterna e attaccando solo all’interno non riesce a passare. Quando Allmendinger va ancora una volta in crisi, Hamlin di nuovo tenta l’allungo e al momento del sorpasso di Noah su AJ ha circa 1.3″ sulla #9.
Gragson cerca il recupero e quasi dimezza il distacco, poi però arrivano i doppiati ed Hamlin li gestisce meglio; dietro di loro ora in terza posizione c’è Harrison Burton ancora davanti ad Allgaier, mentre Allmendinger nella sfida diretta riesce a resistere a Cindric. Poi, dopo che Brown va ai box per una perdita d’acqua, la caution decisiva, perché Brandon Jones, che gira ad un ritmo decisamente più lento da pluridoppiato dopo l’incidente precedente, finisce in testacoda in curva4 per la gioia (eufemismo) del compagno di squadra Hamlin che ormai vedeva la vittoria distante soli 10 giri.
Il consumo enorme delle gomme obbliga tutti ad un pit stop per montare il set di pneumatici freschi, l’ultimo, che sono ancora in pit lane, un set che Hemric non ha essendoselo giocato nella prima stage e quindi sono due i compagni di squadra “contro” Jones. Daniel eredita il comando davanti e Cassill, poi seguono dopo il pit Hamlin, Gragson, Harrison Burton, Allmendinger, Allgaier e Cindric. Le brutte notizie non finiscono qua per Denny: i meccanici hanno anticipato troppo le operazioni e quindi arriva una penalità che lo spedisce in fondo al gruppo.
Al cono Hemric, Gragson, Harrison Burton e Allgaier vanno esterno, Cassill, Allmendinger e Cindric interni e con questa formazione si riparte con soli cinque giri alla fine. Hemric scatta bene così come Hemric, poi però il tandem di Allmendinger e Cindric manda Landon in mezzo e così dopo mezzo giro c’è solo Daniel di mezzo fra il trio Noah-AJ-Austin e la lotta fra la vittoria in curva1. Gragson risolve la questione subito in curva2 lasciando gli altri a lottare.
La confusione ovviamente aumenta: Hemric finisce in testacoda ai -4 e si ferma sull’ampio apron, ma il gruppo è praticamente già passato, inoltre la fermata appare talmente plateale alla ricerca di una caution che i commissari decidono di far proseguire la corsa; è probabilmente in questo caso che Allmendinger fora, il muretto Kaulig va nel panico prima dicendo ad AJ di proseguire, poi di fermarsi ma quando dicono ad Allmendinger di entrare ai box è ormai troppo tardi e dunque la #16 manca l’ingresso in pit lane dovendo fare un giro al rallentatore. Alla fine arriva lo stesso una caution, ma per detriti.
Si va all’overtime con Hemric, Hamlin e Allmendinger fuori dalla lotta per il successo con Gragson che dovrà solo gestire Cindric ed Harrison Burton. Al choose cone Austin va prudente, sceglie la corsia opposta a Gragson e con AJ in coda lascia che a contendersi il primo successo stagionale siano Noah ed Harrison Burton. Nel primo giro il pilota del JGR sembra avere qualcosa, poi Gragson si invola definitivamente.
Gragson vince dunque a Darlington interrompendo la lunghissima striscia negativa davanti ad Harrison Burton, Cindric, Haley, Jeb Burton, Allgaier, Reddick, Clements, Snider e Labbé; Hamlin è 12°, Annett 14° e invisibile, Allmendinger 20° ed Hemric 24°.
In classifica generale Allmendinger resta al comando, ma con un solo punto di margine su Cindric a due gare dal taglio; in fondo alla top12 Clements, Jones ed Herbst mantengono rispettivamente 78, 65 e 46 punti di margine su Annett che già nella prossima gara potrebbe essere quasi eliminato.
I risultati odierni
La classifica della “Sport Clips Haircuts VFW 200”
La classifica generale
Così in campionato a 2 gare dai playoff
I prossimi appuntamenti
Oggi a Darlington doppio appuntamento per la Nascar. Alle 19:30 ci sarà la seconda gara dei playoff per la Truck Series (diretta SportItalia) e a mezzanotte per la Cup Series la storica Southern 500 (diretta SI Motori).
Immagine: media.nascar.com
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