Due piloti tra i più giovani e promettenti del panorama NASCAR mettono in scena un finale spettacolare, declassando la giornata ricca d’azione a “semplice” cornice del loro duello. Gragson sembra perdere la corsa in curva 1 all’ultimo giro, ma in curva 2 tiene giù il piede all’esterno e si tiene dietro Gibbs
Quella di Pocono sembra essere una calma serata di gara interrotta solo ad intervalli regolari: Allgaier compromette il suo risultato con una penalità, un brutto incidente che vede coinvolto Jeb Burton costringe alla bandiera rossa e le diverse caution portano ad altrettanti cambi di leader. Gibbs e Gragson sono i più veloci e, nella loro battaglia, appaiono addirittura come i più esperti: la scena è rubata.
La gara
Libere e qualifiche rispettano i valori attesi. Dalle 15:30 di sabato l’unico momento da segnalare è la #47 di Brennan Poole a muro nelle libere a causa di una gomma a terra e da cui seguirà un DNQ per la gara.
Continua la sua estate positiva il vincitore delle qualifiche Justin Allgaier che, con un giro a 168,669 mph di media intorno al Pocono Raceway di 2,5 miglia, beffa Gibbs all’ultimo per 1 decimo (+0.111) e conquista la sua prima pole position stagionale e della carriera per quanto riguarda il circuito della Pennsylvania. Seconda fila per Brandon Jones (il più veloce nelle libere) e AJ Allmendinger; Gragson si trova 9° a +0.876.
Alla partenza la #7 di Allgaier è in outside line. Sullo stacco Gibbs pare avere la meglio, ma poi la trazione migliore aiuta il pilota JR Motorsports che riesce ad andare pulito in curva 2 e mantenere la leadership cominciando a dettare il passo. Tralasciando un lieve contatto di Allmendinger con il muro, la partenza risulta ordinata nella prima metà del gruppo e, di conseguenza, le vetture davanti cominciano ad allungarsi in fila unica. Dietro però è tutt’altra storia e infatti il primo contatto arriva già alla fine del secondo giro.
Uscendo da curva 3 Rajah Caruth chiude un sorpasso per guadagnarsi la 27^ posizione e prendersi l’interno della #36 di Alex Labbe. Appena dopo l’uscita di curva la #44 di Caruth va loose scivolando contro Labbé. Il contatto spedisce entrambi frontalmente contro il muretto della pit-road.
Dall’inquadratura lontana l’urto appare frontale e violento (e così è), con i due che sbattono poco dopo l’attenuatore di inizio muretto e la #36 che si solleva per un istante dal suolo. Entrambi fuori dalla gara e, per fortuna, anche dalla loro vettura; il botto non ha lasciato danni a nessuno dei due e Caruth si è subito preso la colpa scusandosi per l’errore.
La bandiera gialla rimane esposta fino al giro 8 (su 90 di gara) e durante essa gli unici a pittare sono Emerling e Yeley. Al restart questa volta Allgaier non ha problemi e mantiene la prima posizione senza dover lottare. Situazione opposta per Ty Gibbs che riesce a perdere sei posizioni in due giri, venendo superato per la prima volta anche da Gragson e finendo a lottare proprio con lui.
L’unica toccata al muro viene data da Karam (tornato a Pocono per la prima volta dal suo coinvolgimento nell’incidente mortale di Justin Wilson in IndyCar) ed è la fotocopia di quella fatta da Allmendinger qualche giro prima senza gravi conseguenze per nessuno.
Il primo assolo di serata è di Allgaier. Il 36enne dell’Illinois guida senza sbavature, è a +1.6 su Brandon Jones (2°) ai -5 e mantiene invariato il vantaggio di lì fino a fine stage. Vittoria davanti a Brandon Jones, Allmendinger, Gibbs (che ha avuto la meglio su Gragson), Creed, Berry, Gragson, Sammy Smith, Hemric e Austin Hill.
Pit road open e primo pit stop per tutti. Quattro gomme nuove su ogni vettura e cambio perfetto per Jones, Creed e Gragson (+1,+3,+4 posizioni) che guidano il gruppo insieme ad Alfredo rimasto fuori dalla pit lane. La crew della #7 di Allgaier si inceppa sul lato sinistro e Justin finisce per perdere addirittura otto posizioni.
Alla ripartenza Alfredo in outside line pare avere poche speranze, inizialmente viene spinto ottimamente dalla #9 di Gragson, ma non appena l’aiuto si esaurisce viene subito passato dal nuovo leader e infilato dal gruppo. La corsia esterna si riconferma ancora una volta quella migliore per le ripartenze; Gragson (terzo alla green) ha passato Jones (secondo) senza problemi e ora guida la gara.
Esattamente come nella prima stage il gruppo si allunga in fretta e il treno a fila unica non tarda a formarsi. Comincia qui il primo long run importante sotto green flag: venti giri che paiono poter essere interrotti solo da una foratura di Mayer (che diventa primo doppiato di gara al giro 30) gestita senza problemi.
Gragson si porta dietro Ty Gibbs (+0.4) e Brandon Jones (+0.7). Il quarto è Creed e si trova oltre i 2 secondi, seguito da un Allgaier che tenta la prima delle rimonte della sua giornata e da un Berry fisso da inizio gara in quelle posizioni. Ai -9 Gibbs lascia la compagnia di Jones e prova ad avvicinarsi a Gragson riuscendoci. Eppure, proprio mentre sembra in procinto di tentare il sorpasso, non affonda mai in maniera decisiva, finendo per rimbalzare nuovamente indietro oltre il secondo di ritardo.
La #9 non ha problemi e Gragson la guida al trionfo della seconda stage. Dietro l’unica lotta è tra Jones che ha appena ripreso Gibbs superandolo di slancio dopo curva 2 nell’ultimo giro di stage, salvo poi venire ripassato da Gibbs più esterno e veloce in uscita di curva. Quarto è Creed mentre a chiudere la top 5 c’è Berry. Seguono Allgaier, Allmendinger, Cassill, Hemric e Hill.
Box per tutti tranne che Hill e Snider. In pit road le pit crew fanno tutte il loro dovere: Gragson è fuori per primo mentre Gibbs perde una posizione ai danni di Jones. In ripartenza sia Hill che Snider scelgono la corsia esterna e Gragson si ritrova già in prima fila, dovendo solo accelerare per riprendersi la sua leadership. Dopo curva 1 si butta tutto all’interno per non lasciare la scia a nessuno, mossa rivelatasi vincente e così si trova con un distacco rassicurante su tutte le altre vetture già in uscita di curva 2. Hill prova a difendersi strenuamente mentre Snider si trova già a metà gruppo.
Siamo al giro 46, i piloti passano curva 3 e qui si verifica il secondo, e ancor più spaventoso, incidente di giornata.
Alla sua prima gara stagionale Santino Ferrucci finisce in testacoda in uscita di curva sollevando una cortina di fumo. Ricky Stenhouse non vede improvvisamente più nulla e finisce in pieno contro la #26. Entrambe le vetture cominciano a schizzare verso sinistra e Jeb Burton fa di tutto per provare ad evitare il contatto: sterza anche lui verso sinistra e accelera cercando di non essere colpito ma, essendo sul frontstretch, prima o poi si incontra il muretto della pit lane.
Jeb decide di non imboccare la strada dei box e la #27 si ritrova chiusa al muro. A quel punto sopraggiunge come un proiettile la #48 di Stenhouse che colpisce nell’angolo anteriore destro Burton, provocando il sollevamento e la ricaduta sul tetto della sua Chevy.
Bandiera rossa e diversi minuti spesi nelle operazioni di raddrizzamento della vettura. Ferrucci, Stenhouse, Bassett (coinvolto pure lui nell’incidente) e soprattutto Burton escono illesi dalle loro vetture.
Si riparte ai -40, Gragson per la prima volta fallisce il restart e la corsia interna ne approfitta, passano Gibbs e Creed con quest’ultimo che viene immediatamente attaccato e superato di nuovo da Noah mentre si salva dalla manovra di Jones (ripartito terzo) interrotta bruscamente da una caution causata dal contatto tra Sammy Smith e Landon Cassil: il pilota della #18 perde la vettura in curva, sbatte sulla #10 e finisce contro il muro danneggiando irreparabilmente la vettura.
A questo punto si gioca per la prima volta anche di strategia e molti team decidono di non cambiare pneumatici andando a formare un’inedita top 7. Tra loro Gibbs, Berry e Allgaier sono i grandi protagonisti, seguiti da Alfredo, Creed, Weatherman e Mayer. 8° è Jones (unico della top 10 a cambiare due pneumatici) mentre 9° ritroviamo ancora una volta Gragson, dopo aver optato per un nuovo set completo. Secondo problema ai box per Allgaier: penalità per speeding (troppo veloce in entrata) con conseguente ripartenza dal fondo e gara compromessa.
Green flag ai -34 con un’inedita prima fila la #98 di Herbst interna e la #02 di Moffitt esterna, il vincitore della NASCAR Truck Series 2018 parte male e rallenta tutta la corsia alta. Il solito trio composto dalla #9, la #54 e la #19 si ritrova subito e tenta la risalita come un organismo unico. La prima cellula a staccarsi è Jones, il quale rimane ben presto imbottigliato nel traffico, perdendo e non riguadagnando più la scia dei due protagonisti. La sua fortuna finirà qui, venendo colpito pochi giri dopo da un problema meccanico.
Il duo supera Mayer e guadagna le posizioni 4 e 5. Herbst non è abbastanza performante per il primo posto e, dopo essersi difeso per 4 giri, deve lasciare il comando a Berry ai -30 che lo passa con una bella manovra in uscita da curva 3. Contemporaneamente Gragson mette un po’ di spazio tra lui e Gibbs per la prima volta dalla ripartenza, prende la scia di Creed e lo supera in uscita di curva 1 ai -29.
Ty è un avvoltoio e copia le azioni di Noah, due curve dopo si butta all’interno della #2 e si rilancia all’inseguimento del suo principale avversario. è in questo istante che si nota quanto velocemente questi due stiano ricucendo il buco sulla testa della corsa.
Tempo un giro e Herbst viene agganciato, altri tre ed è passato da entrambi. La situazione ai -25 è Berry in testa, Gragson a +0,6’” e Gibbs a +1,1”, dietro il vuoto. Ai -23 il gap è annullato, il pilota della #8 resiste come può ma concede troppo spazio all’interno di curva 2 e ai -22 la #9 torna al comando. -20 e anche Gibbs fa il suo dovere sul rettilineo.
Cominciano gli ultimi giri della Explore the Pocono Mountains 225. Un’incredibile dimostrazione di pazienza e maturità da parte di due piloti che non sono stati esenti da momenti difficili in questa stagione. Nonostante l’usura diversa delle gomme, entrambi hanno dimostrato di avere le auto più performanti e ora meritano di giocarsi la vittoria.
Gibbs è sotto i 2 decimi di distacco a 14 giri dal termine eppure, per ulteriori sette tornate, i tentativi di attacco resteranno 0. Gragson inizialmente sfrutta bene le scie dei doppiati ma ai -7 esce troppo alto e lento da curva 3, Gibbs ne approfitta e si infila all’interno, i due viaggiano appaiati su tutto il frontstretch cambiando diverse volte traiettoria in maniera quasi sincronizzata.
Solo curva 1 interrompe questa bellezza: Gibbs ha vantaggio di traiettoria ma Gragson è più veloce in uscita di curva. Prima difesa compiuta. Giro di scarico per Ty seguito da un altro attacco in curva 1 a cinque giri dalla fine. Il copione è lo stesso del giro precedente. A questo punto Gibbs preferisce tornare paziente e non incaponirsi con le spallate. Il momento buono pare arrivare ai -2 ma è solo un accenno. Si deciderà tutto all’ultimo giro.
Gibbs cerca il suo ennesimo last lap pass, Gragson la terza vittoria stagionale. Noah ha capito che Ty è più forte in curva 1 e infatti si difende molto interno, la traiettoria che è costretta a compiere la #54 ha del magico: una perfetta pennellata d’artista, con entrambe le ruote interne attaccate alla linea gialla e che permette di trovare uno spazio interno insperato. Non solo la #9 viene affiancata ma è anche meno veloce in uscita considerando la traiettoria non ottimale, seguono 931 metri di testa a testa spettacolare, entrambi sono vicinissimi e sfiorano più volte (incredibilmente) senza mai toccarsi.
Ancora una volta è solo la curva a interrompere lo spettacolo, e questa volta è curva 2: Ty tenta una forte staccata cercando di sfruttare la traiettoria interna, ma a Noah basta mantenere la traiettoria senza correzioni in percorrenza per uscire più forte e portarsi totalmente davanti al rivale. Gibbs perde lo slancio e non può più provarci. Noah Gragson vince a Pocono in seguito a una difesa e un duello magnifici.
La classifica dietro a Gragson vede nella top10 Gibbs, Berry (ampiamente staccato), Allmendinger, Creed, Mayer, Allgaier, Hill, Hemric e Custer. Cassill è 11° davanti a Herbst e Brown che la prossima settimana non sarà sulla #68 per mancanza di sponsor, Jones paga il problema meccanico ed è 17°. In campionato non cambia nulla, Gragson guadagna 6 preziosi playoff point, Allmendinger malgrado una giornata anonima resta leader della regular season e Creed guadagna punti sul 12° posto, ma rimane ancora primo degli esclusi a -47.
I risultati odierni
La classifica della “Explore the Pocono Mountains 225”
La classifica generale
Così in campionato a 7 gare dalla fine della regular season della NASCAR Xfinity Series 2022
I prossimi appuntamenti
La prossima settimana l’Xfinity series torna sui road course, questa volta ad Indianapolis. Si attendono numerosi piloti Cup ad assaggiare la pista prima della loro gara. Stasera, invece, a Pocono alle 21:00 ci sarà la gara della Cup Series con Denny Hamlin che partirà in pole position.
Immagine: Media NASCAR
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