NASCAR | Xfinity Series: Gibbs non sbaglia e mette la quinta in Michigan!

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di Gabriele Dri @NascarLiveITA
7 Agosto 2022 - 16:05
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Gragson vince le prime due stage, ma la sua strategia non si rivela vincente. Allgaier ha due soste lente e perde terreno. Gibbs così ringrazia ed allunga in vetta alla griglia playoff vincendo in Michigan e festeggiando “alla Larson”


A volte per vincere non serve avere l’auto più veloce. Il problema (per gli avversari) è che se Ty Gibbs inizia a portare a casa vittorie anche in questo modo sono guai, soprattutto per il JR Motorsports che “regala” all’avversario principale per il titolo un successo pagando caro gli errori con ben due propri piloti. Allgaier, infatti, perde terreno prezioso in pit lane in tutte e tre le soste effettuate, Gragson invece la strategia che lo fa puntare alla vittoria nelle stage scommettendo su una caution in quella finale che poi invece non arriva.

La gara

La settimana della NASCAR Xfinity Series scorre via tranquilla e l’unica notizia davvero rilevante è la – prevista ma allo stesso inevitabile visto l’andamento – separazione fra Brett Moffitt ed Our Motorsports. L’ex campione della Truck Series, infatti, è costretto a salutare il team in quanto non è riuscito a portare sponsor e la situazione era diventata ormai economicamente insostenibile malgrado il 16° posto in classifica. E così Moffitt si conferma pilota poco attrattivo anche a causa di un carattere che definire ruvido è riduttivo.

In Michigan si presentano 41 vetture e ad andare a casa in anticipo sono Jordan Anderson che voleva far debuttare la seconda vettura del proprio team (la #32 al fianco della #31 di Snider), Poole (sulla solita #47) e Ogata mentre si salvano con gli owner point Perkins (problema al motore per il sostituto di Moffitt), Starr e Mills che aveva rotto il motore già al primo giro delle libere.

La mattinata del sabato è un duello fra Gragson e Allmendinger che va a Noah per 0.016″ complessivi, 1 centesimo nelle libere e soli 0.006″ in qualifica dove ci sono anche delle sorprese, infatti dietro ai due e alla coppia Allgaier-Hemric c’è il giovane Sammy Smith sulla #18 del Joe Gibbs Racing. Da applausi l’ottavo posto di Kyle Weatherman sulla vettura del team di Jesse Iwuji che si piazza davanti anche a Ty Gibbs ma anche Cassill, Herbst, Hill e Mayer (sovrasterzo e 26°) e Nemechek (31°).

Al via di una gara che sarà abbastanza tranquilla e senza troppi guai Gragson dalla corsia esterna rimane al comando davanti ad Allmendinger, tuttavia la partenza a razzo è quella di Brandon Jones che dal settimo posto in griglia al primo giro è già terzo anche perché, nel 3-wide che ha creato, Allgaier preferisce alzare il piede e così Justin scivola indietro di qualche metro, passato anche da Hemric che poi viene scavalcato di nuovo.

Si creano già i gruppetti, davanti ci sono Gragson, Allmendinger e Jones, poi Allgaier ed Hemric, dunque un gruppone in lotta guidato da Sammy Smith e Berry che però dopo pochissimi giri compromette già la sua gara, infatti prima bacia il muro in curva2 e Weatherman deve sterzare bruscamente per evitarlo, poi in curva3 lo stesso Kyle (che gli è affiancato) perde leggermente il controllo ed i due finiscono larghi, sfiorandosi e andando in coda alla top15.

Allgaier, una volta liberatosi del campione in carica, si mette in caccia del trio di testa in cui Gragson sta provando l’allungo. Le difficoltà sugli ovali in casa Kaulig emergono fin da ora, infatti sia AJ che Daniel alzano il ritmo. Il primo viene attaccato da Jones ma la #16 reagisce con l’aiuto di Allgaier e così Brandon scivola al quarto posto, Hemric invece viene scavalcato da Smith prima e da Gibbs dopo.

Altro gruppo interessante è quello che chiude la top10 con Creed, Hill, Cassill ed Herbst e quello che sul long run paga è Sheldon che scivola in coda a questi e poi viene superato persino da Berry che cerca la rimonta. Rimonta che invece sta riuscendo al suo compagno di squadra Allgaier che si libera di Allmendinger e a metà stage (giro 15 di 30) deve recuperare 1.2″ a Gragson.

Justin guadagna subito approfittando della #9 che ha sovrasterzo in entrata ed è sottosterzante alla corda; a complicare la vita arrivano anche i primi doppiati e così ai -10 c’è il ricongiungimento, tuttavia non ci sarà mai un vero tentativo di sorpasso. Dietro di loro invece c’è più movimento. Un notevole Sammy Smith (classe 2004, terza gara in carriera) scavalca il compagno di squadra Jones e pure Allmendinger e poi più indietro Berry supera Herbst.

Gragson vince senza soffrire più di tanto la prima stage davanti ad Allgaier (+0.2″), Smith (+2.1″), Allmendinger (+2.2″), Gibbs (+5.2″), Jones (+5.5″), Hemric (+10.9″), Hill (+12.7″), Cassill (+14.4″) e Berry (+15.3″); più staccati Herbst, Creed, Mayer (in rimonta), Sieg e Snider, Weatherman 16°, Nemechek appena 19° con Labbé (sovrasterzo cronico) 32° e lucky dog.

Il primo giro di soste lascia Gragson al comando, ma ora precede Allmendinger (la cui cool suit sotto la tuta non sta funzionando esattamente come domenica ad Indianapolis), Smith ed Allgaier che con una sosta non perfetta perde quanto guadagnato.

Si parte per la seconda stage ed AJ sfrutta la sua arma migliore, ovvero lo scatto, per andare in testa aiutato dalla spinta di Allgaier mentre al loro fianco Smith non aiuta Gragson. La prima posizione di Allmendinger dura però meno di un giro, infatti Justin prima attacca Smith in curva3, poi approfitta del duello fra la #16 e la #9 per andare 3-wide e dall’esterno in curva1 al comando.

La nuova classifica vede dunque Allgaier in fuga davanti a Smith, Gibbs, Allmendinger, Gragson ed Hemric; sorprende anche l’ 11esima posizione di Nemechek dopo una qualifica disastrosa ed una sosta eccezionale. La tregua dura però poco visto che arriva il primo incidente della serata con CJ McLaughlin che finisce a muro in curva2 e Mills in coda pure per evitarlo. Entrambi ritirati e Vargas lucky dog.

Si riparte a metà stage e Allgaier, pur senza la spinta ancora di un inesperto Smith, rimane al comando, favorito dal tentativo 3-wide di Gibbs che fa perdere velocità agli inseguitori; mentre Hemric perde posizioni ne guadagnano invece i rimontanti Mayer e Nemechek che entrano nella top10, poi però JHN rimbalza indietro.

Chi sorprende in questa fase è proprio Smith che rimane incollato al leader, Gibbs ed Allmendinger leggermente più staccati e Gragson a chiudere la top10. Da notare che Sammy corre con l’ex sponsor di Annett (pilota JR Motorsports fino all’anno scorso) che aveva lasciato la NASCAR con Michael per poi tornare ora però con il JGR.

Ad arrivare però non è il duello per la prima posizione, bensì la caution che (a posteriori) deciderà la gara. Il testacoda di Starr in curva2 a pochi giri dal break infatti spacca il gruppo in due e mette i piloti su due strategie opposte. Non si fermano ai box con l’obiettivo dei punti in 17 e sono Allmendinger, Gragson, Cassill, Hemric, Berry, Alfredo, Grala, Sieg, Snider, Weatherman, Graf, Currey, Massey, Yeley, Ellis, Bilicki e Williams.

Tutti gli altri invece vanno ai box e Allgaier paga ancora più cara la sosta (18″ in questo caso) ed esce dalla pit lane dietro a Gibbs, Smith ed Hill. Si riparte per uno sprint di due giri ed al via i compagni di squadra Allmendinger e Cassill rischiano fare una frittata, AJ sembra avere la meglio, tuttavia Gragson di rincorda prima supera Landon e poi anche la #16 beffandola sul traguardo per 0.035″.

Gragson vince dunque anche la seconda stage davanti ad Allmendinger, Berry, Cassill, Sieg, Alfredo, Grala, Snider, Gibbs (leader virtuale e poco dopo effettivo) ed Hill, seguono Smith, Weatherman, Allgaier, Jones e Currey. Dopo Emerling ora il lucky dog è Perkins.

Ai box, mentre Berry finisce di riparare la vettura ammaccata a inizia gara, si completa il giro di soste e così Gibbs riparte al comando davanti ad Hill, Smith, Allgaier, Jones, Mayer, Herbst, Nemechek, Creed e Brown (tornato sulla #68) con Gragson 15° (e che nel finale di stage nel duello con AJ ha avuto ancora problemi di stomaco) davanti ad Allmendinger.

Alla green mancano 59 giri alla fine e saranno senza interruzioni. Smith viene lasciato solo dal compagno di squadra Jones e così Herbst prova ad approfittarne non riuscendoci. Allgaier spinge Hill e così nasce una fuga a tre dietro a Gibbs e davanti a Mayer.

Più indietro Allmendinger e Gragson rimontano da subito rientrando nella top10, poi però AJ sul long run cede come in precedenza e così a guidare il gruppo sulla strategia alternativa sarà Noah. La rimonta di Mayer, invece, si interrompe ai -54 quando nell’indecisione se prendere la scia di Smith o Allgaier tampona Sammy e deve rientrare ai box con un evidente tire rub. La beffa è doppia perché fermandosi ora non può arrivare fino in fondo con il pieno; chiuderà 33° a due giri.

Poco più tardi Justin – ma comunque troppo tardi – scavalca Hill (che ha problemi radio) e così la gara diventa un duello a distanza relativa. Infatti ai -50 la #7 ha 2.1″ di ritardo dal leader e non verranno mai colmati. La gara scorre via senza troppi eventi rilevanti: Smith passa Hill con un rischio, Berry lo stesso con Herbst ed Hemric esclude Creed dalla top10.

L’unico vero brivido è per Gibbs ai -40 quando un detrito finisce sulla presa del radiatore e la sua Toyota inizia a surriscaldarsi. Per sua fortuna sta iniziando il giro di doppiaggi e così Ty trova l’aiuto di Perkins, che è appena stato scavalcato da Mayer, per togliere il pezzo di carta dal muso perdendo solo 7-8 decimi con Allgaier che ora è a 1.8″.

Ai -30, ultima vera classifica prima del giro di soste finale sotto green, Gibbs precede Allgaier di 1.75″, Smith di 5.4″, Gragson in rimonta di 6.8″ e che ha appena passato Hill, Jones di 8.5″, Allmendinger di 8.6″ (con il sorpasso di AJ che arriverà poco dopo), Herbst di 12.7″, Berry di 13.7″ ed Hemric di 15.0″ con Cassill, Nemechek, Creed, Brown e Sieg appena fuori dalla top10.

Ad iniziare il giro di soste è Jones ai -26 poi a ruota seguono tutti gli altri (con il giro che si chiuderà con Sieg e Weatherman ai -15) con solamente due eventi da notare. Smith paga l’inesperienza e si prende una penalità per speeding ed Allgaier ha ancora una sosta leggermente lenta, quel tanto che basta per farlo finire a 3″ circa da Gibbs ma soprattutto di nuovo dietro ad un gruppetto di doppiati che aveva già dovuto affrontare prima del pit stop.

Gibbs d’esperienza gestisce le gomme (è l’ultimo set a disposizione questo e bisogna curarlo in caso di caution nel finale) mentre Allgaier di rabbia dimezza il distacco tornando a 1.6″ ai -15, tuttavia non si avvicinerà di più se si esclude il doppiaggio di Snider che, per par condicio, non rende la vita a facile a nessuno dei due leader favorendo però il recupero disperato di Gragson.

Ty Gibbs vince dunque la quinta gara stagionale precedendo le due auto più veloci della gara, un Allgaier penalizzato da ben tre soste lente e un Gragson che puntando ai due playoff point delle stage ne ha rimessi (anche perché nel finale non ci sono state caution) i cinque della vittoria. Il burnout è spettacolare e Ty festeggia come Larson, ovvero togliendo il volante e tenendo la vettura con la mano sulla colonna dello sterzo (manovra che alla NASCAR non era piaciuta allora) su una delle piste in cui Kyle è stato re negli anni scorsi.

Allgaier chiude staccato di 1.1″ davanti a Gragson (+2.4″), Jones (+10.8″), Hill (+13.8″), Berry (+15.9″), Allmendinger (che limita i danni ma stavolta non viene aiutato dalla fortuna come l’anno scorso, +16.02), Hemric (+19.7″), Herbst (+22.6″) e Cassill (+26.5″); a pieni giri soltanto anche Creed (male e che perde punti dal taglio, +30.8″) e Smith (+31.2″).

In classifica generale AJ non perde troppi punti (anzi ne guadagna due su Allgaier perdendone altrettanti su Gibbs) e rimane a +19 su Ty e +28 su Justin in attesa del Glen, tuttavia la battaglia per la regular season è infuocata e il pilota del JGR controbatte con la quinta vittoria stagionale. In coda alla top12 Sieg fa il bottino con i punti della seconda stage ed ora è a +52 su Creed con ancora cinque gare da disputare. Sheldon è ormai con le spalle al muro.

I risultati odierni

La classifica della “New Holland 250”

La classifica generale

Così in campionato a 5 gare dalla fine della regular season della NASCAR Xfinity Series 2022

I prossimi appuntamenti

Stasera alle 21:00 sempre in Michigan ci sarà la gara della NASCAR Cup Series; a partire dalla pole position sarà per la prima volta in carriera Bubba Wallace. La Xfinity Series il prossimo weekend osserverà il suo ultimo turno di riposo saltando la tappa di Richmond e tornerà sabato 20 agosto al Watkins Glen.


Immagine: Media NASCAR

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