NASCAR | Xfinity Series: faida in casa RCR, Allgaier vince a Martinsville!

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Tempo di lettura: 22 minuti
di Gabriele Dri @NascarLiveITA
29 Ottobre 2023 - 18:20
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La terza stage ricca di caution cambia tutto. All’overtime Creed e Hill lottano troppo e Allgaier ne approfitta, conquistato il posto a Phoenix insieme a Custer


Come da previsioni Martinsville è diventata un’arena di fuoco, ma quest’anno si è andati oltre l’immaginabile con ben 15+1 caution, una bandiera rossa da mezz’ora, due big one e una nottata di faide interne al Richard Childress Racing e non solo. Creed ormai è solo nel team e lo si è visto quando nel finale ha dovuto forzare per giocarsi l’unica carta a sua disposizione, cioè vincere. Gli è andata male e tutto il resto della squadra gli si è rivoltato contro, decisamente in maniera eccessiva. Ringraziano Allgaier con la vittoria e Custer con l’ultimo biglietto per Phoenix.

La gara

L’arena di Martinsville è ormai il luogo tradizionale in cui si chiude il Round of 8 e gli animi si scaldano; nessuno però si immagina un finale rovente. Ad accendere il fuoco è stato sette giorni fa Sam Mayer a Miami che con una vittoria a sorpresa ha messo all’angolo uno dei quattro big che a questo punto non potrà raggiungere il gran finale.

Nemechek tuttavia dall’alto del suo +44 è tranquillo e quindi lascia nella mischia Custer (+3 e che può sfruttare il primo stallo in pit lane grazie alla pole di Miami), Hill (+3 e che ha l’handicap di essere senza crew chief titolare a causa di ben due bulloni mal fissati ad Homestead) ed Allgaier, con il trio composto dagli Smith e da Creed obbligato a vincere per mandare “a casa” non uno ma addirittura due dei top driver di questo 2023.

E le qualifiche del venerdì mettono subito in primo piano questo tema dato che con la prima pole in carriera Sammy Smith si piazza davanti a tutti precedendo Allgaier, Custer, Herbst, Nemechek, Brandon Jones, Chandler Smith, Creed ed Austin Hill; Mayer è solo 17°, ma ovviamente tranquillo, per via di una #1 molto sovrasterzante.

Dopo aver retrocesso in fondo Devin Jones, Moffitt, Hacker (al rientro in NASCAR dopo una sospensione per guida in stato di ebbrezza), Jeffrey Earnhardt (problemi ad una sospensione) e Jeb Burton (qualifiche saltate per un buco al radiatore) può avere inizio una lunga e tormentata gara.

Al via Sammy Smith sceglie ovviamente l’interno e rimane al comando, Custer prova ad approfittarne seguendolo, ma un Justin Allgaier partito male e poi di traverso in curva2 riesce a salvarsi. La prima caution arriva già al giro 5 con un Graf che si ritrova in testacoda con la posteriore sinistra forata probabilmente per un contatto. Riuscirà a chiudere la gara dopo una sosta nel garage per problemi ai freni.

Dopo una veloce caution si riparte a posizioni praticamente invariate rispetto al via con 50 giri ancora da disputare nella prima stage. Sammy Smith rimane al comando su Allgaier, Nemechek ne approfitta e supera Custer per il terzo posto; Herbst, Creed, Hill, C.Smith, un ottimo Snider (sulla #19 del JGR sul cui muretto c’è Jason Ratcliff alla 800esima gara in carriera, la penultima prima del ritiro) e Brandon Jones.

Il sorpasso di JHN su Cole permette alla coppia al comando di allungare leggermente, Creed ci ha provato di forza invece su Herbst mentre da notare sono i sorpassi di Austin Hill e Snider all’esterno di un Chandler Smith in difficoltà per tutta la corsa. Hemric entra in top10 al posto di uno spento Brandon Jones

Con il passare dei primi giri si capisce che Sammy Smith ne ha, che Allgaier può stare con lui mentre Custer si stacca leggermente. E così si inizia a pensare chi dei tre in lotta inizierà a gufare per primo la #18, se Cole o un Austin Hill in seria difficoltà in frenata. I giri passano veloci e a metà stage arrivano i primi doppiaggi, Sammy li passa senza problemi.

Non ci sono grossi avvenimenti in questa fase se si esclude il rischio fra Grala e Clements, con Jeremy spinto a muro da Kaz con Alfredo che ne approfitta e Sammy Smith che per doppiare Devin Jones tocca il cordolo e per poco non crea un incidente rimediando però un muso leggermente ammaccato. Snider nel frattempo continua la sua crescita e supera pure Creed.

Poi però un’altra caution: Kyle Sieg fora la anteriore destra, finisce a muro ed è costretto al ritiro; Hacker è il lucky dog. Mancano meno di 20 giri a fine stage e quindi la strategia è fondamentale dato che si devono gestire solo quattro set di gomme. Mentre si pensa questo Mayer tampona Bilicki sotto caution e danneggia pesantemente il muso.

Il gruppo si spacca e non si fermano in dieci: i big a caccia di punti, ovvero Allgaier, Nemechek, Custer e Hill seguiti da Bilicki, Alfredo, Williams, Caruth, Poole e McLaughlin. Sammy Smith punta alla vittoria, pitta e precede Herbst, Creed, Snider, Hemric, C.Smith, Jones e Berry. Penalità per Riggs, sulla #11 di Kaulig, che molto indeciso attraversa troppi stalli per fermarsi.

Si riparte per uno sprint di soli 11 giri e, mentre Allgaier va via, Custer sfrutta l’interno per riattaccare Nemechek riuscendoci. Da dietro Sammy Smith cerca il recupero, tuttavia il muro Alfredo è più difficile del previsto da passare dopo un audace 3-wide con Williams e Poole. Brandon Jones rimedia un enorme tire rub, ma la gomma regge.

Allgaier vince così la prima stage davanti a Custer, Nemechek, Hill, S.Smith, Alfredo, Herbst, Snider, C.Smith e Bilicki con Creed 11° davanti ad Hemric dopo essersi perso un pochino nella ripartenza. Jeb Burton è il lucky dog. La nuova classifica Nemechek non ancora qualificato ma a +42, Custer a +2 su Hill (+0), Allgaier (-0) ed il trio S.Smith-C.Smith-Creed sempre obbligato a vincere.

Nel break si completa il giro di soste e Sammy Smith torna al comando mentre Custer approfitta dello stallo numero uno per sorpassare Allgaier, tuttavia ripartirà insieme agli altri appena fuori dalla top20.

Si riparte con 52 giri da disputare nella seconda stage. Sammy Smith rimane primo, Chandler Smith vive un breve flash al terzo posto, tuttavia ben presto tornerà indietro. Creed invece aveva provato un 3-wide ma è stato passato da Berry ed Herbst. Nel gruppo Custer si lancia nella rimonta, supera Mayer col muso danneggiato, stacca Nemechek, Hill ed Allgaier con Justin passato dai rivali.

Ma la caution arriva ben presto e iniziano i piccoli guai per i protagonisti. Il gruppo è ancora 2-wide, Custer si è trovato all’interno ed ha davanti Riggs, Cole vede all’esterno Nemechek recuperare terreno e così decide di liberarsi di un Layne non al meglio, per questo si tuffa in curva1 all’interno della #11, ma finisce lungo sullo sporco e in frenata manda in testacoda Riggs. Per Cole c’è solo il muso leggermente sbeccato a destra da Layne e a sinistra da Allgaier che ha provato a evitare l’incidente, tuttavia non ci sono danni rilevanti. Ellis è il lucky dog.

Green ai -41 e Sammy Smith rimane in totale controllo, Chandler Smith per un attimo è secondo poi rimbalza dietro a Snider e tanti altri. Custer paga qualcosa e vede Nemechek e Mayer allungare mentre dietro di lui ci sono Allgaier ed un Hill ancora in difficoltà.

Il controsorpasso di Snider su Chandler Smith manda in fuga Sammy Smith che pare davvero un candidato unico per la vittoria. A frenarlo ci pensano solo le caution, stavolta per un testacoda di Ryan Sieg che si gira per attaccare Herbst in top5. Akinori Ogata è il lucky dog.

Dopo le soste di Mayer, Kligerman (muso ammaccato) e Alfredo (compresa penalità) si riparte ai -26 e la prima posizione non cambia, la seconda sì dato che emerge a sorpresa Berry che si mette dietro Chandler Smith e Snider; Creed completa la top5. Nel plotone Custer ha ringraziato la caution per riprendere Nemechek ed ora passa all’attacco guidando lui la rimonta in maniera molto efficace ma soprattutto impressionante perché tutta all’esterno.

Da sottolineare, oltre al rimbalzo all’indietro di Chandler Smith (sottosterzo), l’ottima gara di Kaz Grala, sesto dopo essersi liberato con un bump di Hemric ed aver passato anche Brandon Jones. Chi invece è in difficoltà è Nemechek che prima non riesce a scavalcare Perkins, comunque molto veloce, e poi viene superato da Allgaier, tuttavia JHN è comunque tranquillo. Pesa decisamente di più il sorpasso di Mayer su Austin Hill, ancora in difficoltà.

Il finale vede il gruppo fuori dalla top10 recuperare ancora posizioni mentre Kligerman finisce in testacoda senza provocare caution. Sammy Smith vince in agilità la seconda stage davanti a Berry, Snider, Creed, Grala, Retzlaff, Chandler Smith, Custer (che in volata non passa la #16 per poco), Brandon Jones ed Herbst; Allgaier 11°, Mayer 14°, Nemechek 15°, Hill 17°, lucky dog ancora per Ogata.

Con questi risultati Nemechek è matematicamente qualificato, Custer inizia l’ultima stage a +5 su Hill ed Allgaier alla pari sulla linea del taglio, con Austin e Justin a contendersi un posto che virtualmente è in mano però a Sammy Smith.

Si riapre la corsia dei box, Riggs e Ryan Sieg tirano dritto, Mayer cambia due gomme e così Sammy Smith riparte quarto, Creed settimo davanti a Custer e gli altri fuori dalla top10, con Hill ancora 17° e quindi in netta difficoltà nella classifica live a -14 mentre Allgaier è a -8 da Custer. Speeding per uno Yeley che si sta surriscaldando in una giornata calda per il periodo.

La bandiera verde sventola a 121 giri alla fine, ma sarà una stage molto tribolata. Riggs rimane al comando, tuttavia a Smith bastano pochi giri, per la precisione cinque, per tornare in prima posizione per il ribaltone del Round of 8. Custer fatica a superare Creed e così si espone ai possibili attacchi di Allgaier mentre Hill non recupera. Secondo tire rub per Brandon Jones, primo invece per Hacker che ha pure il muso molto danneggiato.

Mayer rimbalza subito dopo il sorpasso subito da Sammy Smith e così Creed (che come a Miami perde fluidi) e Custer gli sono sotto, Allgaier finisce invece all’esterno, perde le posizioni guadagnate e così Cole torna tranquillo a +8, poi però decide di forzare per non finire nei guai con la #2 e dunque forza il sorpasso. Da notare il giro 145 che Creed e Custer iniziano affiancati separati da 0.001″ e chiudono separati da 0.001″ dopo aver girato entrambi in 21.803″.

Alla fine Custer passa e si lancia dato che in sequenza si mette dietro anche Mayer e – senza vendette da parte di Layne – Riggs e così vola a +11 su un Allgaier (loose) ancora dietro a Grala e soprattutto un possibile alleato della #00, ovvero Herbst.

A 100 giri dalla fine Sammy Smith è in clamorosa fuga con 3.6″ su Berry, 4.1″ su Snider, 7.7″ su Custer, 8.8″ su Riggs, 9.0″ su Mayer, Creed ed Herbst, 9.4″ su Grala ed Allgaier, Nemechek 12° a 10.1″, C.Smith 14° a 11.2″, Austin Hill 15° a 11.4″. Poi però inizia il lungo epilogo fatto di caution a ripetizione.

Appena dopo il sorpasso di Allgaier su Grala che riduce a dieci i punti di ritardo da Custer, ai -98 c’è un altro testacoda di Riggs, stavolta tamponato da Mayer. E così Allgaier passa a -9. Hacker è ancora il lucky dog.

Mancano poco meno di 100 giri alla fine e ai box c’è l’ultimo set di gomme a disposizione. Fondamentale è il compito dei crew chief capire quando montarlo. Farlo ora forse è troppo presto, tuttavia per Allgaier ed Austin Hill la situazione di classifica è già talmente disperata che devono pittare ora per dare una svolta alla loro strategia; li seguono Bilicki, Moffitt, Ryan Sieg e pochi altri.

Green ai -90 e Sammy Smith non perde la prima posizione, Berry torna secondo davanti a Snider mentre Custer e Mayer, poco dopo però passato da Herbst, completano la top5. Nel gruppo Hill si mette davanti ad Allgaier perché Justin è finito 3-wide con la stessa #21 e con Yeley.

Tuttavia arriva subito un’altra caution che rompe ancora di più le uova nel paniere al leader e a Cole perché troppo tempestiva: McLaughlin completa la giornata disastrosa per il RSS Racing mandando in testacoda Ogata. Nessun lucky dog in quanto CJ era l’unico doppiato escludendo Graf.

Stavolta per la sosta è il turno di Snider, Creed, Hemric, Chandler Smith e Mosack e la sensazione è che tutti questi abbiano perso una buona chance dato che così Hill ed Allgaier guadagnano gratis delle posizioni. Per Chandler però la questione è diversa: alla ripartenza ha danneggiato pesantemente il muso e questo sarà l’inizio della fine; dopo diversi minuti a soffrire, prima il servosterzo e poi il motore cedono definitivamente una ventina di giri più tardi e per la #16 i playoff finiscono qua.

Nuova ripartenza ai -81 e Sammy Smith rimane al comando davanti a Berry, Custer, Herbst e Nemechek che entra in top5. Recuperano ovviamente anche Hill e Allgaier che, separati da Perkins, sono in top15. Ma cautions breed cautions e Kligerman fermo con la anteriore destra bucata (ma ormai la #48 è molto danneggiata) provoca un’altra bandiera gialla pochi istanti dopo il sorpasso di Custer su Berry per il secondo posto. McLaughlin ora sì è il lucky dog.

La fortuna di Sammy Smith e Custer è che in molti sfruttano questa caution per fare il pit stop con loro. Ma c’è qualcuno che tenta di far saltare il banco ed è un Nemechek che può permettersi di rischiare e tira dritto con Alfredo; i due precedono Hill, Perkins ed Allgaier, dunque la situazione per Austin e Justin si è ribaltata dato che la #18 è 15esima e la #00 17esima dietro ad Herbst ed ora Cole deve anche temere dei problemi elettrici; incidente in pit lane che vede coinvolti in maniera minore Berry e soprattutto Hacker e Mayer.

Alla ripartenza dei -68, dunque, Hill (+9) ed Allgaier (+7) sarebbero qualificati ai danni di Custer che dovrà avere molta pazienza. Sullo scatto Hill infila Alfredo mettendosi al secondo posto seguito dopo qualche giro da Allgaier. Più dietro Sammy Smith e Custer iniziano un recupero metodico senza cercare rischi.

Il problema di essere nel gruppo però si vede appena tre giri più tardi: in curva4 Bilicki viene stretto nel panino fra Mosack e Clements, vengono coinvolti anche Grala, Jeb Burton e soprattutto Custer che non riesce ad evitare la #91, la tampona e danneggia un po’ il muso con il cofano che si alza ma il crew chief decide di farlo proseguire; per Hacker arriva l’ennesimo lucky dog.

Nella classifica live ora Custer ha sì recuperato qualcosa (Hill a +5, Allgaier a +4), ma le preoccupazioni aumentano. Dopo una lunga caution per ripulire la pista e in cui qualche team, soprattutto quelli che hanno bisogno di giri sotto bandiera verde per rimontare (Hill ed Allgaier invece ringraziano), vorrebbero la rossa per sistemare tutto e meglio, si riparte ai -54.

Nemechek sceglie ovviamente all’interno, ma paga ora le gomme più usurate di 32 giri e così Austin Hill dall’esterno passa al comando dopo un paio di giri affiancati consolidando così sulla carta la qualificazione che virtualmente c’era già. Non approfittano di questa fase Sammy Smith, che guadagna una sola posizione sul momento, e Custer che è ancora 12°. Però arriva l’ennesima caution: altro testacoda, stavolta solitario, di Ogata. Kligerman recupera uno dei tre giri persi.

Ai -50 la classifica vede dunque Hill davanti a Nemechek, Allgaier, Riggs, Creed, Moffitt, Sammy Smith (che poi ha invece recuperato terreno), Perkins, Herbst, Hemric, Snider e Custer. Virtualmente Allgaier sarebbe l’ultimo qualificato con quattro punti su Cole.

Nessuno va ai box, stavolta è ormai troppo tardi per sacrificare la track position. Green ai -45 e Nemechek in quella brevissima fase di corsa che c’è restituisce il favore ad Hill nella stessa maniera. In curva4 però Ellis e Yeley si agganciano e rimediano più danni dell’immaginabile.

La nuova classifica vede dunque Nemechek al comando su Hill, Creed, Allgaier (che si sono scambiati di posizione), Sammy Smith, Riggs e Custer che ha recuperato all’esterno e a cui hanno detto che il settimo-ottavo posto potrebbe andare bene mentre con la top5 sarebbe al sicuro. Nella live Hill (che invece non viene aggiornato sulla situazione punti, grave errore) non è più sicuro del posto, però sarebbe ugualmente qualificato alla pari con Cole e a +2 su Allgaier.

Da notare anche la situazione relativa all’ultimo pit stop effettuato: Nemechek lo ha fatto al giro 123 di 250, ovvero fine seconda stage, Hill al 155, Creed al 164, Allgaier al 155, Sammy Smith al 177, Riggs al 156 e Custer al 177. Le linee radio intanto si fanno sempre più bollenti su informazioni e previsioni su quanto accadrà.

Bandiera verde ai -36 e Nemechek sceglie ancora l’esterno rimanendo al comando; sorprendono invece Sammy Smith e Custer che perdono una posizione rispettivamente da Riggs e Burton, tuttavia la #18 con la vettura sulla carta ancora più veloce reagisce e in un giro si mette dietro sia Layne che Allgaier. Poco più tardi sorprende Jeb che passa pure lui Justin (situazione critica per lui) mentre Custer si mette dietro in maniera pulita Riggs.

Poi ancora confusione, ad Ogata viene mostrata la bandiera nera, Poole ha fumo che esce dagli scarichi, Allgaier ripassa Burton e Grala viene mandato in testacoda da Snider. Kligerman col terzo lucky dog torna a pieni giri.

La nuova classifica dunque è simile alla precedente: Nemechek, Hill, Creed, Sammy Smith, Allgaier, Burton e Custer con Hill e Custer a +3 su un Allgaier a cui dicono che deve iniziare ad usare il muso, anche se Justin non sembra tipo da bump&run decisi. E dunque a Cole, invece, quasi quasi conviene passare Jeb per poi mettersi sulla riva del fiume, tanto anche con Austin al comando sarebbe al sicuro.

Green ai -25 e la classifica rimane invariata, poi Sammy Smith prosegue nel suo recupero verso il necessario primo posto attaccando e sorpassando Creed, seguono poi Allgaier e Custer che in effetti ha completato la manovra su Jeb.

Sammy dunque torna pericoloso per Phoenix, è terzo a 1.3″ dalla vetta e quindi gli altri devono muoversi, ai -20 Allgaier attacca Creed, a lungo sono affiancati, alla fine Justin passa ma Sheldon risponde con un bump in curva3 e così Allgaier viene infilato anche da Custer che ne approfitta. E una possibile mano per Cole sarebbe possibile anche da Herbst che ora è dietro alla #7.

La sorpresa più grande in questa fase, però, è che la #18 non recuperi né su Nemechek (che allunga), né Hill; malgrado questo Custer ci prova su Creed senza tuttavia passare. Poi però un’altra caution ai -14 per il testacoda di Alfredo. Altro lucky dog per Hacker.

Con JHN al comando ora la classifica sorride decisamente per Custer (+6) ed Hill (+4) mentre Allgaier deve agire e allo stesso tempo sperare che Sammy Smith non ne approfitti e venga anche aiutato da Nemechek. Ma si sa che i compagni di squadra al JGR a Martinsville non si aiutano spesso

E qui si inizia nel confuso finale per uno sprint di otto giri. JHN scatta bene e rimane al comando, poi ovviamente in curva3 viene mandato largo con un bump&run da Hill che si porta al comando. Questo rallentamento di Nemechek quando torna in fila provoca una serie di effetti a catena che avranno un risultato disastroso.

Custer in uscita di curva4 si è toccato con Allgaier, poi si è trovato davanti sia Sammy Smith, che era ripartito male toccando il cordolo e appoggiandosi a Creed, che Nemechek. In curva1 Cole è un po’ scomposto e viene attaccato all’esterno da Herbst, alza il piede. Dietro di lui Riggs e Snider si toccano ed innescano un vero e proprio big one.

Nel mucchio finiscono secondo il report ufficiale Grala, Jeffrey Earnhardt, Riggs, Mayer, Snider, Clements, Williams, McLaughlin, Caruth, Finchum, Jones e Bilicki; Graf è il lucky dog ma passa da -17 a -16. Per la maggior parte di questi c’è il ritiro.

Arriva una bandiera rossa perché in molti, soprattutto Mayer, hanno sparso fluidi per la pista. Il mezzo miglio di Martinsville dopo il big one si presenta in condizioni pietose e mezz’ora di bandiera rossa non basterà a pulire tutto. C’è ancora olio e filler a volontà, secondo i piloti non si potrebbe ripartire così, ma the show must go on e la corsa deve terminare entro la fascia assegnata dalle TV.

La classifica vede ora dunque Hill al comando davanti a Creed, Nemechek, Smith, Allgaier, Herbst, Custer, Berry, Burton e Perkins. La classifica vede quindi HIll virtualmente qualificato e Cole (di nuovo con problemi elettrici) a +3 su Justin.

Le radio ormai sono tutto un fuoco. La coppia RCR è al comando, ma se la situazione rimanesse questa non si possono permettere uno scambio di posizioni dato che il rischio che sia un “o uno, o l’altro” per la qualificazione è altissimo. E il clima in squadra dopo l’incidente di Bristol e l’addio di Creed è molto alto.

La serie di incroci possibili e di possibili vendette e/o azioni dure è infinita, ma per fortuna alla fine si riparte su un mezzo dirt track che viene via via pulito. Dopo giri di attesa si va dritti all’overtime in cui dal muretto tutti invitano ad usare il muso.

Al choose cone all’interno si piazzano Hill, Nemechek, Smith ed Herbst, all’esterno Creed, Allgaier e Custer. Alla bandiera verde Creed parte un pochino meglio di Hill mentre per Nemechek ci sarebbe una plateale penalità per cambio corsia prima della linea che non viene invece comminata (grave errore dei commissari anche se non ci sono conseguenze effettive sul risultato finale).

La corsia interna è esplosa già prima di curva1 e così, mentre Allgaier spinge Creed, dietro di loro Custer è 3-wide con Smith nel mezzo, JHN interno ed Herbst in agguato. Sheldon ha la velocità, troppa e così il vantaggio guadagnato in curva1 lo perde in 2, Allgaier è terzo, Nemechek quarto ma Sammy entra di forza in curva2 permettendo a Custer di attaccarlo di slancio in uscita.

Siamo ad appena mezzo giro disputato e c’è una fuga a due con Hill che è riuscito a tornare davanti a Creed. Probabilmente è un errore, ma era difficile fare altrimenti, dato che in curva3 Sheldon piazza un leggero bump&run al compagno di squadra per aprire la porta, ma non basta e così alla bandiera bianca Hill è al comando su Creed, Allgaier che si è girato sul muso della #20 ed ha toccato il muro con la anteriore destra, Nemechek che ha frenato ed è attaccato da Smith e poi Custer. Gli altri sono destinati ad essere ricordati solo alla fine.

In curva1 Hill si difende molto e così Creed piazza un altro bump&run, Sheldon esagera ancora ma solo nel senso che porta troppa velocità in curva come al giro precedente e così i due vanno leggermente larghi, si toccano e fioccano i tire rub. Dietro di loro di una lunghezza Allgaier deve guardarsi da Sammy Smith e Nemechek che sono ancora affiancati.

Sheldon qui è molto intelligente, non accelera di prepotenza ma si tiene Hill affiancato per evitare la vendetta in curva3. E qui Austin esagera perché sul dritto piazza una fiancata alla #2 che fa rallentare entrambi e recuperare il gruppo.

Curva3: Creed ancora una volta dà troppo e arriva a ruote fumanti e quindi va largo, non tanto ma quel tanto che basta per aprire una porta all’interno. Qui Hill è invece intelligente perché frena anche lui deciso, vede il buco e si capisce che pensi all’incrocio. Tuttavia Allgaier ha appena colmato questo spazio e così gli è affiancato.

Sheldon è largo, troppo e capisce pure lui che deve fare qualcosa, dunque frena perché deve rallentare e stringere la traiettoria per impedire ad Allgaier di affiancarlo. E qui avviene il patatrac. Hill accuserà dopo Creed di avergli fatto un brake check, ma l’ipotesi non sta in piedi, è chiaro che la #2 sta pensando solo alla #7, ma è troppo tardi.

Mentre Allgaier affianca Creed e nel duello di fiancate lo batte sul traguardo per appena 0.032″, Hill ha dovuto frenare a sua volta in curva4 e innesca un tamponamento da catena di cui Nemechek è la principale causa involontaria, ma invece parte anche da Custer o anche più dietro.

È un altro big one in cui finiscono Nemechek, Custer, Hill, Moffitt, Perkins, Bilicki e tanti altri, anche in top10 come Alfredo, Burton (brutta botta contro il muro interno), Kligerman, Riggs; la lista non è completa perché la NASCAR non registra questa come 16esima caution della corsa.

Dopo un lungo moviolone la classifica ufficiale vede dunque Allgaier vincitore e terzo qualificato per Phoenix davanti a Creed, Sammy Smith, Herbst, Berry, Hemric, Retzlaff, Alfredo, Burton e Kligerman; Nemechek è 18°, Custer 19° tagliando il traguardo in retro e a fuoco, Hill ritirato e 21°. La graduatoria finale scatena poi il post-gara di fuoco perché così Custer è qualificato per sette punti e la coppia RCR (1-2 all’ultimo giro) è out.

Sul momento si pensa che Creed abbia una certa dose di colpa, ma più si guardano i replay e più si capisce che non ha fatto nulla di male se non portare troppa velocità in tutte le curve dell’overtime per compensare la mancanza di assetto. Sheldon dice infatti: “Non amo correre così, ma penso di averlo fatto in modo corretto. Avrei potuto benissimo spedirlo a muro in curva (ogni riferimento a Gibbs con Jones non è casuale), ma non l’ho fatto.”

Il resto del team non è d’accordo con lui e onestamente il Richard Childress Racing ci fa una pessima figura dato che Hill (“Non vedo l’ora che se ne vada al JGR”), il vicepresidente Petree (a cui Creed risponde “A parti invertite non avreste detto nulla dato che favorite sfacciatamente Austin”) e lo stesso Richard Childress (“Non ho mai ingaggiato un pilota così stupido come Sheldon”) esagerano nelle dichiarazioni scaricando tutto sul capro espiatorio già in uscita dal team mentre in ingresso c’è il campione della ARCA Series Jesse Love.

Si va a Phoenix dunque con un clima rovente degno di Martinsville con Mayer, Allgaier, Nemechek e Custer a contendersi il titolo. Non sarà facile per nessuno, nemmeno JHN che è accusato invece da Sammy Smith di non averlo aiutato nel finale e che dice “la prossima settimana non lo chiamerò teammate”. Ci sono sette giorni per calmare le acque.

I risultati odierni

La classifica della “Dead On Tools 250”

La classifica generale

Così in campionato al termine del Round of 8 della NASCAR Xfinity Series 2023

La classifica completa

I prossimi appuntamenti

Il weekend di Martinsville si chiude stasera alle 19:00 (diretta su Mola con il commento di Daniele La Spina e del nostro Simone Longo) con la decisiva gara della NASCAR Cup Series che assegnerà gli ultimi due posti per la finale di Phoenix; a partire dalla pole position sarà Martin Truex Jr. La Xfinity Series vedrà la battaglia per il titolo nella notte fra sabato e domenica prossimi con partenza a mezzanotte.


Immagine: Media NASCAR

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