Malgrado fosse il leader della classifica generale, il campione in carica Cole Custer era ancora a secco di vittorie. A Pocono batte Allgaier e può finalmente festeggiare
“Anche se sono il leader della classifica generale ero stufo di non vincere.” Si può riassumere con la dichiarazione in victory lane la corsa, ma non solo, di Cole Custer che ha dovuto aspettare otto mesi e 17 gare dopo il trionfo di Phoenix per tornare ad assaporare le consuete due lattine di birra festeggiando un successo. Una vittoria meritata quella del pilota Stewart-Haas Racing che ha approfittato di una penalità per Allgaier a fine prima stage per prendere il comando e non lasciarlo più se non per questioni strategiche.
La gara
Il weekend della Xfinity Series, reduce dalla relativa sorpresa di trovare Shane van Gisbergen al comando della griglia playoff, va a Pocono con ancora ben otto gare da disputare nella regular season.
Sarebbero 39 gli iscritti nella entry list ricca di piloti “extra campionato” fra Cup (Byron, Berry sulla #15 dell’AM Racing dopo la separazione consensuale con Hailie Deegan) e Truck Series (Taylor Gray sulla #19 del Joe Gibbs Racing, Dye sulla #10 di Kaulig, Heim sulla #26 del Sam Hunt Racing), tuttavia a metà settimana arriva il caso JD Motorsports.
Il team reduce dalla prima DNQ (doppia) in oltre un decennio conferma la sua crisi nera: prima annuncia Cram sulla #4 e Smithley sulla #6, poi ritira l’iscrizione della #6 e infine schiera Thomas Annunziata sulla #4 mentre Cram si sposta sulla #74 del team di Mike Harmon al posto di Buford. E così per la prima volta da tempo immemore il JD Motorsports si presenta con una sola vettura quando nei tempi migliori erano ben quattro.
Sabato si scende in pista per l’intero programma. Poole inizia col piede sbagliato: modifiche non autorizzate dei meccanici dopo i controlli tecnici e quindi per lui obbligo di partenza dal fondo dopo aver disputato ugualmente le qualifiche, drive through da scontare al primo giro ed espulsione del crew chief.
Dopo una tranquilla sessione di libere, disputata non si sa per quale motivo su due gruppi per 15′ ciascuno come se fossimo su uno short track, chiusa al comando da un Ryan Sieg che qui può schierare una vettura che sotto la carrozzeria ma non solo è praticamente dello Stewart-Haas Racing, si va in qualifica con il miglior tempo che passa di mano in mano.
Alla fine la pole position, netta con quasi tre decimi di vantaggio, va a Sheldon Creed davanti a Brandon Jones, due che avrebbero bisogno di un buon risultato per risollevare il morale. Seguono in top10 Allgaier, Taylor Gray, Chandler Smith, Byron, Ryan Sieg, Custer, Sammy Smith e Allmendinger.
Dopo aver mandato in fondo al gruppo Love, Berry, Taylor Gray e Ryan Truex (con le pit crew di #19 e #20 che in settimana si sono scambiate) per modifiche in parco chiuso ed il citato Poole per i problemi con i commissari, la corsa può avere inizio, seppur ad ostacoli per Annunziata che subito va ai box e quindi si deduce che era suo il coprimozzo trovato in pista nei giri di riscaldamento.
Il primo giro e mezzo di corsa vede Creed e Jones affiancati senza quasi soluzione di continuità, Sheldon in curva2 sembra avere la meglio ma poi Brandon si rifà sotto.
Ad interrompere la contesa ci pensa prima Chandler Smith che in curva1 al secondo passaggio va quasi 3-wide, toglie l’aria alla #9 e lascia la #18 al comando, poi nello stesso punto Cram rimane senza freni e finisce a muro per la prima immediata caution. Poole ringrazia potendosi riaccodarsi al plotone.
Dopo alcune soste in coda, fra cui un van Gisbergen molto loose ed un Love ancora non al meglio, si riparte con 14 (dei 20) giri da disputare nella prima stage. Creed scatta bene sulla spinta di Chandler Smith mentre Jones perde in curva1 e scivola addirittura al quinto posto dietro anche ad Allgaier e Byron.
Sul momento il più veloce sembra proprio Chandler e invece dopo un paio di giri emerge Allgaier che prima supera la #81 in curva2 ai -12, poi al secondo tentativo scavalca Creed in curva1 (seguito sempre da Smith) e si porta al comando. Jones è invece ben più nei guai di uno Sheldon sottosterzante, infatti Brandon ha forato e dopo aver rallentato va ai box; una sosta tutt’altro che eccezionale gli farà perdere un giro. Foratura anche per Berry mentre Bilicki si ferma (poi definitivamente) per problemi elettrici.
La prima stage scorre via tranquilla senza altri scossoni e si guarda soprattutto quanto in basso scenda Creed. Byron ci prova a metà stage, ma non completando il sorpasso favorisce Custer che passa entrambi verso curva3. Dietro di loro arriva anche Hill (alla 100esima gara in Xfinity Series) che ha appena superato Allmendinger e va pure lui. Poi passano AJ e, ai -5, anche Herbst e Ryan Sieg. Berry invece fora una seconda volta, evidentemente con qualcosa che non va a livello meccanico.
Oltre ad un Allgaier che allunga, il più veloce è proprio Custer che ai -5 raggiunge Chandler Smith. Cole si lancia all’esterno e al giro successivo passa, tuttavia la manovra lo fa finire a 4″ dal leader. Il finale di stage vede il controsorpasso di Allmendinger su Hill, la mancanza di soste strategiche, un surriscaldamento per Allgaier con il crew chief che aveva ipotizzato una temperatura ambientale minore ed il duello fra Creed e Mayer per l’ultimo punto.
Allgaier vince senza problemi la prima stage davanti a Custer (+4.1″), Chandler Smith (+5.1″), Byron (+5.2″), Allmendinger (+7.7″), Hill (+9.0″), Herbst (+10.3″), Sieg (+10.6″), Sammy Smith (+13.7″) e Creed (+14.0″); seguono Mayer, Kligerman, un Taylor Gray in rimonta dal fondo, Burton e Alfredo. Jones è il lucky dog. In questo momento viene annunciato, come il giorno precedente per i Truck, l’orario limite in caso di pioggia, le 20:20 locali. Ma oggi le previsioni sono migliori, mancano 70 giri (20 per dichiarare la corsa ufficiale) e ben 4h40′ al tramonto.
Al primo break tirano dritto solo Love, Annunziata e Mallozzi che si erano fermati già in precedenza, gli altri pittano tutti e la corsa cambia volto qui. Custer esce sì davanti ad Allgaier, ma Justin si prende una penalità, severa ma giusta, per interferenza di un suo meccanico che cercava di recuperare una ruota rotolata nello stallo adiacente. Speeding anche per Alfredo.
Dopo la sosta fuori sequenza dei due americani dal cognome dal suono tipicamente italiano, la classifica alla ripartenza vede dunque Love al comando su Custer, Herbst, Byron, Chandler Smith, Creed, Allmendinger, Hill, Mayer, Sammy Smith e Taylor Gray.
Al choose cone Custer sceglie di avere pista libera all’interno con dietro il compagno di squadra mentre Byron va con Love. Bandiera verde con 15 giri mancanti nella seconda stage e, in una ripartenza pulita, senza troppe spinte e in cui solo Chandler Smith va 3-wide mettendo nel mezzo Herbst, a Custer basta bloccare Byron in uscita di curva1 e superare Love verso curva3. È proprio in questo punto che lo stesso Byron fora (pare senza contatti con altre vetture) e bacia leggermente il muro.
William però non torna ai box ed il pneumatico cede definitivamente qualche centinaio di metri più avanti. La carcassa in pista è il motivo di una nuova caution. Berry recupera uno dei due giri persi mentre ai box vanno solo Alfredo e Dye. Nuova ripartenza con Custer al comando su Love, Chandler Smith, Herbst, Hill, Creed, Mayer, Allmendinger, Sammy Smith e Gray.
Green esattamente a metà stage (-10) e Love spinge bene all’inizio, poi però arriva il tandem Hill-C.Smith, Allmendinger tenta il suo solito 3-wide ma si riaccoda. Jesse cede agli avversari da cui viene tenuto all’esterno, primo fra tutti il compagno di squadra che passa al secondo posto seguito da Smith ed Herbst. Dietro alla #2 anche Allmendinger segue lo stesso destino.
Il duello fra Hill e Chandler Smith permette l’allungo di Custer; dopo un paio di giri il pilota del Joe Gibbs Racing supera quello del RCR. La lotta prosegue dietro con Heim che attacca Sieg in curva1 per il settimo posto, ma Corey finisce largo e rallenta un po’ il gruppone dietro di lui con il solo Creed che riesce ad approfittarne. Il cedimento di Love fa sì che venga riassorbito da questi. Rimontano da dietro Allgaier e Byron che rientrano rispettivamente in top15 e top20. Ai -3 le uniche due soste strategiche con Love e Mayer che vanno ai box.
Custer vince così senza avversari la seconda stage precedendo Chandler Smith (+3.9″), Hill (+4.4″), Herbst (+4.6″), Ryan Sieg (+5.8″), Allmendinger (+6.9″), Creed (+9.0″), Sammy Smith (+9.8″), Heim (+11.1″) ed un clamoroso Allgaier (+11.2″); seguono Kligerman, Byron, Gray, Williams e Truex. Berry torna a pieni giri col lucky dog.
Al break si fermano quasi tutti tranne chi lo aveva fatto nei giri precedenti ovvero Byron, Alfredo, Mayer e Love. Anche in questa occasione la corsia box rimescola le posizioni e la nuova classifica alle spalle di questi quattro vede Hill davanti a Chandler Smith, Creed, Custer, Herbst e Allmendinger, poi Sieg, Heim, Allgaier, Gray e Sammy Smith. Penalità per Clements.
Si riparte a 44 giri dalla fine e una grande incognita sul radar dato che le stime sull’arrivo della pioggia sono fra i 25′ e l’ora, dunque una differenza notevole visto che in ballo c’è anche un rifornimento da effettuare. Pronti via e subito caution in curva1: Retzlaff si tocca leggermente con Perkins, ma è poi lui che la perde sull’apron e andando verso l’esterno travolge l’intero Alpha Prime Racing con le vetture di Honeyman, Ellis (unico ritirato) e Poole che finiscono a muro. Nessun lucky dog dato che sono finiti i doppiati.
Byron viene dato ancora al comando su Mayer, Love, Chandler Smith, Hill, Custer, Alfredo, Creed, Herbst e Sieg. Ci sono delle soste con l’obiettivo di ridurre il più possibile l’ultimo pit e praticamente ai box ci va quasi tutto il JRM (Allgaier, Sammy Smith e Jones) e con loro Alfredo e gli ammaccati.
Si riparte con 40 giri alla fine e Byron scatta bene ma non benissimo, al punto che Love si fa decisamente sotto, ma all’interno c’è prima un 3-wide che poi diventa 4-wide quando Allmendinger attacca all’ultimo. Ma la consueta manovra di AJ stavolta va storta e la #16 si intraversa e in bilico fra apron e pista quasi si ferma. Allmendinger riesce a salvarla e, malgrado qualcuno dietro di lui debba rallentare decisamente, la caution non viene chiamata per la consueta mancanza di uniformità di giudizio dei commissari NASCAR.
Love è riuscito intanto a passare ed è al comando davanti a Byron, Hill, Mayer, C.Smith, Custer, Creed, Herbst (che ha rimediato un tire rub in quel 4-wide in cui era tutto esterno), Sieg ed Heim.
Il più veloce è però ancora Custer che verso curva3 ai -38 supera sia Chandler Smith che Mayer e si porta al terzo posto; poi la #81 verrà scavalcata anche da Creed. Allmendinger invece va ai box con le gomme evidentemente spiattellate; per sua fortuna la finestra per l’ultima sosta è aperta. Custer prosegue l’inseguimento al terzetto di testa, ma a provare a seguirlo è il quasi compagno di squadra Sieg che supererà anche Mayer per la top5 mentre lotta con Chandler Smith.
Byron decide di rompere gli indugi e attacca Love in curva1, tuttavia finisce largo, Jesse incrocia e ad approfittarne è anche Hill e così il terzetto è 3-wide. Love deve alzare il piede e scende al terzo posto, ma al giro successivo la difesa di Byron su Hill apre il varco alla #2 lungo il muro, Love non riesce a sfruttarlo e così in curva1 Custer aggira Jesse.
A questo punto dal muretto arriva la quasi certezza che la pioggia arriverà a bandiera a scacchi già sventolata, più o meno ampiamente a seconda dei guai nel frattempo. Custer sa di essere il più veloce e aspetta ad attaccare anche Hill che è sulla sua stessa strategia.
Mentre preoccupa relativamente Allmendinger che a pista libera gira mezzo secondo più veloce dei leader, il primo dei big ad andare ai box è Creed ai -30 seguito da Love al giro successivo (penalità per ruota fuori controllo), da Byron, Custer ai -28 (e dunque le loro strategie si riunificano) e Taylor Gray, Hill (che ha perso lo specchietto di sinistra) con Herbst (speeding), Chandler Smith, Kligerman ed Heim ai -27. Custer risolve qui la corsa dato che supera Byron in pit lane e Hill nell’unico giro di overcut staccandolo anche nettamente.
A tirare dritto per il momento fra gli ex leader sono Ryan Sieg, Mayer e Allgaier. Sam pitta ai -26, poi un Ryan Truex mai in gara ai -25, il leader ai -23. Passa al comando dunque Allgaier che ha sì circa 30″ di margine su Custer, ma è anche a corto col carburante di tre giri.
La caution che arriva ai -22 per Mallozzi fermo col motore rotto è allo stesso tempo una benedizione per il suo serbatoio ma anche una maledizione perché annulla il vantaggio sulla #00; Perkins, che aveva appena forato, è il lucky dog.
Il gruppo si spacca e vanno ai box Williams, Burton, van Gisbergen, Weatherman, Jones, Kyle Sieg, Dye e tanti altri ma non Allgaier che tira dritto. La nuova classifica vede dunque Allgaier (ora a corto di carburante di appena un quarto di giro) al comando su Sammy Smith, Alfredo (stessa strategia), Custer, Byron, Hill, Mayer, Creed, Chandler Smith ed un Allmendinger che torna in corsa.
Bandiera verde ai -16 e Allgaier scatta bene, Custer va subito 3-wide sospinto da Hill, salta Sammy Smith mentre a sorpresa a resistere al secondo posto è Alfredo. Anthony tuttavia viene superato in curva2 da Cole appena prima della caution che vede nella stessa curva Clements perdere il controllo nel mezzo fra Dye ed Herbst mentre Massey non riesce ad evitarlo; lucky dog per lo stesso Herbst.
Dopo la sosta a sorpresa per Ryan Sieg (evidentemente con qualche problema) si riparte ai -12 con Allgaier al comando su Custer, Alfredo, Sammy Smith, Byron e Hill. Justin ancora si muove bene sulla spinta del compagno di squadra, poi però Byron va 3-wide e Sammy salta di nuovo. Vanno in fuga dunque Allgaier e Custer, poi Byron a qualche metro e infine staccato il gruppone.
Custer sembra solo aspettare l’attimo buono, ha più benzina anche per un eventuale overtime e gomme più fresche di 15 giri. E l’occasione arriva ai -8 quando Allgaier finisce leggermente largo in curva1, Cole lo affianca e sorpassa in curva2.
Ma non c’è il tempo nemmeno per stare tranquilli in casa #00 che arriva una caution. Sempre in curva2 un Shane van Gisbergen in top10 per questioni di strategia (andata perfettamente in casa #97) viene letteralmente travolto da Sam Mayer e perde un buon piazzamento. L’ultimo lucky dog di giornata va a Love.
Lo sprint finale di quattro giri vede alla ripartenza Custer davanti ad Allgaier, Byron, Creed, Hill, Sammy Smith, Allmendinger, Alfredo, Gray e Mayer. Sheldon spinge bene Cole, poi Allgaier torna sotto, però Byron che va 3-wide spariglia le carte. Allgaier affonda l’attacco in curva1, ma ancora una volta va largo, Custer lo affianca nuovamente, però stavolta deve aspettare fino a curva3 per mettersi dietro la #7.
La questione vittoria finisce qua, c’è una fuga a tre che precede Creed mentre Sammy Smith è sotto attacco per la top5; ai -3 in curva2 nuovo testacoda di SVG, stavolta toccato da Kyle Sieg, ma la caution non arriva. Nel finale Sammy viene fatto saltare così come Chandler, quest’ultimo ancora una volta da Mayer ed il pilota JGR non la prenderà bene.
Cole Custer rompe così il digiuno che durava da Phoenix lo scorso novembre quando vinse il titolo e con una gara in controllo precede sul traguardo Allgaier, Byron, Creed, Taylor Gray, Allmendinger, Hill, Kligerman, Sammy Smith e Mayer, seguono un Herbst in rimonta così come Ryan Sieg, Jones, Alfredo, Chandler Smith, Heim, Dye, Williams, Truex e Kyle Sieg, Love 22°, van Gisbergen 31°.
SVG però può strappare un sorriso lo stesso alle interviste, non se la prende molto per i punti persi pur trasmettendo ai giornalisti il suo slang aussie/kiwi per definire gli altri piloti perché malgrado tutto è ancora lui al comando della griglia playoff.
I risultati odierni
La classifica della “Explore the Pocono Mountains 225″
La classifica generale
Così in campionato a 7 gare dalla fine della regular season della NASCAR Xfinity Series 2024
I prossimi appuntamenti
Stasera a Pocono (ore 20:30, diretta su Mola con commento di Simone Longo e Daniele La Spina) ci sarà la gara della NASCAR Cup Series. A partire dalla pole position sarà Ty Gibbs. La Xfinity Series tornerà sabato prossimo sull’ovale di Indianapolis.
Immagine: Media NASCAR
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