NASCAR | Xfinity Series: Custer torna al successo a Portland!

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Tempo di lettura: 15 minuti
di Gabriele Dri @NascarLiveITA
4 Giugno 2023 - 19:15
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Dopo un periodo difficile culminato con la retrocessione in Xfinity Series, Cole Custer vince con merito una gara in cui sbagliare era vietato dati i numerosi big ravvicinati in vetta. Nemechek sbaglia e si mette nei guai, Kligerman all’overtime apre la porta a Custer verso il successo


Ormai anche sugli stradali il livello della NASCAR è altissimo. Ogni errore può costare carissimo nel breve e nel lungo periodo. A lungo a Portland ci sono state sei vetture incollate l’una all’altra in cima alla classifica e tutte bene o male hanno avuto problemi. Ma anche essere perfetti non paga e sia Sheldon Creed, ovviamente vittima degli errori altrui, che Justin Allgaier, in fuga verso la vittoria prima delle caution finali, a volte paga. A vincere così rimontando dal fondo è stato un Cole Custer in formissima in questa primavera e che con il successo in Oregon si è tolto un peso dallo stomaco. Colmato subito dalla birra.

La gara

Il weekend prolungato di Charlotte, chiuso lunedì sera dopo un rinvio di 48 ore causa pioggia, si fa sentire. Il rientro dei team in sede (per fortuna a pochi km di distanza) è praticamente martedì attorno a mezzanotte. Martedì all’alba la partenza degli hauler per Portland per un viaggio di circa 4500 km che attraversa gli USA in diagonale.

A pagare dazio nella trasferta è l’Alpha Prime Racing. Uno dei due camion (quello che trasporta la #44 e la #45) si rompe a St.Louis (proprio nel weekend in cui lì ci sono le altre due categorie), l’altro (quello con la #43 ed il muletto) prima fora e poi ha un problema tecnico che provoca l’esplosione degli air bag a Kansas City. Una catena di aiuti e di sostituzioni, anche con la collaborazione della NASCAR, alla fine riesce a portare tutto il team a Portland.

A Portland per fortuna quest’anno e questo weekend c’è il sole e tutto può svolgersi senza problemi. Nella sessione di libere il migliore è Parker Kligerman che però accuserà problemi al cambio in qualifica, mentre a conquistare la pole position (la prima nella categoria cadetta) è Sheldon Creed davanti a Custer, Berry, Nemechek, Allgaier, Jordan Taylor (sulla #10 del Kaulig Racing), Chandler Smith, Austin Hill, Snider (al rientro sulla #19 del JGR) ed Hemric.

La gara ha il pronostico completamente aperto, mancano infatti i vincitori delle ultime 23 gare disputate dalla NASCAR Xfinity Series sugli stradali e soprattutto il dominatore degli ultimi anni AJ Allmendinger.

Dopo aver mandato in fondo al gruppo Parsons (cambio motore) e per modifiche in parco chiuso Perkins, Smithley, Graf, Kligerman (i citati problemi al cambio), Clements, Emerling, Alfredo, Williams ma soprattutto Brandon Jones (che già partiva in coda), Mayer (idem) e Custer che perde così la prima fila, la corsa può partire.

Alla bandiera verde Creed mantiene la prima posizione mentre l’unica vittima della temibile curva1 è Chandler Smith che subisce il divebomb di Mosack (scattato due file dietro di lui) e che centra la #16. Per il pilota Kaulig la gara inizia col piede ancora peggiore perché viene poi penalizzato con un drive through per non essere rientrato in pista come prescritto, ovvero facendo la chicane fra gli ostacoli messi nella via di fuga).

Problemi anche per Sammy Smith che aveva già avuto guai nelle qualifiche con la leva del cambio ed ora si trova dopo appena un giro con la trasmissione bloccata in seconda marcia, questione risolta al volo da un meccanico che salta in vettura. Questo imprevisto fa sballare i riferimenti e per la #18 arriva anche una penalità per speeding.

Dopo i primi rimescolamenti Creed precede Nemechek, Taylor, Berry, Allgaier, Hill, Hemric e Snider, tuttavia nasce subito una fuga a tre con Josh che non riesce a reggere il ritmo dei leader. Chi invece ne ha è Allgaier che al sesto giro scavalca il compagno di squadra (che lo lascia sfilare capendo la situazione) e si porta al quarto posto andando a riprendere un Taylor che sul long run paga qualcosa. Custer intanto è già nella top20, ma nel traffico più intenso deve valutare meglio le manovre.

Mentre nel gruppo ci sono i testacoda di Parker Chase (toccato da Parsons) e di Maggio, la coppia Creed-Nemechek viaggia compatta in vetta e quando al decimo giro Allgaier supera Taylor, il loro margine su Justin è di 3.3″. Herbst invece entra in top10 passando Jeb Burton, ma poco distante da loro c’è già un Custer in gran forma e desideroso di “vendicare” il secondo posto di 24h prima della ARCA West Series dietro a Landen Lewis a causa di problemi alla trasmissione.

A pista libera Allgaier non recupera terreno e così la vittoria della stage sembra ridotta ad una sfida a due. Nel gruppo si continua a battagliare: Custer entra nella top10 approfittando del crollo di Mosack che ha il muso molto danneggiato dopo il contatto al primo giro. Nel duello invece fra Ryan Sieg e Honeyman il primo manda involontariamente sull’erba il secondo ma ad avere la peggio col testacoda è proprio Ryan.

Creed fa l’elastico, guadagna fino ad 1″ su Nemechek, ma poi sul long run il sottosterzo lo rallenta e allora JHN si riavvicina. Declino costante anche per Taylor che ai -9 viene raggiunto e passato da Berry. Custer stupisce invece dato che nel traffico riesce a mantenere comunque il ritardo di 15″ da Sheldon. Poole è la prima vera vittima della corsa: rimasto senza freni all’ultima curva è costretto al ritiro.

Quando tutto sembra pronto per l’attacco di Nemechek, ecco che ai -6 arriva la prima caution per Parsons fermo in pista ancora con problemi tecnici come il giorno precedente. La classifica vede Creed davanti a Nemechek, Allgaier, Berry, Taylor, Snider, Custer (già ottavo), Hemric ed Herbst. Parsons sarebbe stato il lucky dog ma avendo provocato la caution lo ruba a tutti, incluso Sammy Smith.

Solo Lupton e Smithley vanno ai box visto il format bloccato. Tutto è pronto per la ripartenza, quando sul rettilineo opposto Hemric si ferma con la vettura in fiamme a causa della rottura di un tubo dell’olio. Ad incendio domato la #10 viene trainata ai box. Dato che è stato un problema meccanico per lui non c’è DVP, il team dunque può riparare la vettura che incredibilmente tornerà in pista con 30 giri di ritardo permettendogli di guadagnare qualche punticino in più.

La bandiera verde arriva ai -2 di una prima stage da 25 giri (identica alle altre due), Nemechek attacca ma Creed resiste malgrado le difficoltà di assetto. Nemechek si riaccoda, poi nella seconda metà della pista ci prova di nuovo e in accelerazione dall’ultima curva si porta al comando.

Stage al sicuro? E invece no! Sheldon gli rimane attaccato e, senza forzature da parte della #2, Nemechek sbaglia all’ultima curva, finisce largo e Creed lo beffa sul traguardo per 0.247″. Allgaier chiude terzo la prima stage davanti ad Austin Hill, Berry, Taylor, Custer, Snider, Kligerman (risalito in queste fasi) ed Herbst. Bene anche Mayer 11° dopo la partenza dal fondo. In coda invece Graf nell’erba dopo un contatto con Clements ed altri.

Le pit crew principali sono a Gateway e dunque i pit stop a Portland sono congelati con 3′ di disposizione per effettuare le soste. Per questo, malgrado sia uno stradale, ci sono i break a fine stage con posizioni bloccate. Mentre scorre tutto via liscio a regalare “spettacolo” e Mason Maggio che, in bandiera rossa, per una incomprensione col muretto sfrutta il lucky dog mentre tutti sono fermi in pit lane. Al break Brad Perez sostituisce sulla #43 Leland Honeyman vittima di una intossicazione alimentare.

Alla bandiera verde della seconda stage la vittima della prima curva è Josh Berry, toccato da Austin Hill finito leggermente lungo nell’impostazione della traiettoria. La #8 per fortuna ne esce indenne senza venire centrata. Dietro a Creed, Nemechek ed Allgaier, dunque, nella top5 entrano i rimontanti Custer e Kligerman, segue Taylor.

Questi sei piloti saranno in pratica i dominatori della gara. Con un continuo elastico si avvicineranno e allontaneranno, rimanendo però sempre nell’arco di 2-3″. Ogni errore commesso, dunque, rischia di far pagare tantissime posizioni.

All’inizio, ad esempio, dopo il contatto fra Hill e Berry è nata una fuga a tre, tuttavia Custer guida il gruppo all’inseguimento dato che Creed non sembra quello di inizio gara e Nemechek gli è incollato. Mentre Parsons si ritira per surriscaldamento e Maggio per la trasmissione, tutti guardano solo la top6.

Che Nemechek sia veloce ma non sul pezzo lo si capisce ai -17 quando Creed cerca una traiettoria diversa nel primo settore, JHN la segue e viene passato lui da Allgaier. In difficoltà invece anche Hill, il quale viene superato da Snider per la sesta posizione, ma Myatt – ora al comando di un quartetto che vede anche Herbst e Mayer – è a 6″ dalla vetta.

Allgaier e Kligerman provano a farsi vedere sul rettilineo principale, ma la classifica non cambia. Ai -10 il sestetto diventa 4+2 dato che la #48 e la #10 si staccano leggermente, dietro invece Snider ha mollato Hill, Herbst e Mayer che sono in battaglia con Austin ancora in difficoltà anche se reagisce. Il rischio più grosso per i leader però è Pardus che finisce in testacoda all’ultima curva per un problema ai freni e rientra lentamente ai box tagliando la pista.

Il colpo di scena nei giri finali è l’errore in frenata di Snider che finisce in testacoda nel misto e così scivola dal sesto al 12° posto. Testacoda anche per Chandler Smith mentre Kyle Sieg va ai box e poi si ritira con problemi al retrotreno.

La lotta per la stage si risolve nell’ultimo giro e mezzo: Allgaier viene superato di nuovo da un Nemechek che sembra averne di più, tuttavia il gruppetto si è ricompattato e sono in sei in 1.6″. Ad approfittarne è Custer che in fondo al dritto supera pure lui la #7.

Decisiva è ancora l’ultima curva: Nemechek ci prova ma sbaglia e tampona Creed che finisce in testacoda, JHN ovviamente ha rallentato e nella drag race Custer (che ai -2 era quarto) lo beffa per appena 0.012″. A seguire, dopo vari team radio arrabbiati del solito Sheldon a cui non va mai dritta una, Allgaier, Kligerman, Taylor, Creed (che si salva per quattro decimi), Mayer, Herbst, Hill e Burton. Uno Smithley che procedeva a rilento è il lucky dog e dunque Sammy Smith viene beffato di nuovo.

Dopo il break delle soste, si riparte per gli ultimi 23 giri di gara. E Custer, dopo aver completato la rimonta perfetta dal fondo, alla prima occasione buona blocca le gomme in frenata e taglia la chicane. Immediatamente cerca la via di fuga, ma la approccia in modo impacciato. E sbagliato, infatti si pensa che la penalità sia inevitabile. Ma la NASCAR lo grazia: i tabelloni segnaletici si erano spostati rispetto alla posizione originaria e quindi Cole non poteva seguire il percorso prestabilito.

La nuova classifica vede dunque Allgaier davanti a Nemechek, Kligerman, Creed, Taylor, Mayer, Hill, Herbst e Custer sceso in nona posizione; Snider torna in top10. Il sorpasso di Sheldon su Parker arriva poco più tardi e dunque Creed è incollato a JHN, pronto per una vendetta immediata. Grala invece va ai box col muso ammaccato.

Dopo un giro di studio, in cui dietro di loro Mayer dimostra di saperci fare salendo al quarto posto mentre Custer e Snider superano Herbst, la vendetta arriva ed è spietata. Quasi sembra che Allgaier all’ultima curva rallenti ulteriormente per mettere Nemechek all’angolo e Creed lo colpisce mandandolo in testacoda. Sheldon deve frenare tanto per non rimanere vittima del suo stesso atto e così Kligerman lo supera; JHN invece precipita al 19° posto e può solo prendere atto di quanto successo. Paga anche Mayer che è costretto ad andare sull’erba per evitare la #20 e scivola dietro a Taylor, Hill e Custer.

Ovviamente Allgaier ne ha approfittato di tutto questo ed ai -18 ha 3″ di margine su Creed che ha ripassato subito Kligerman. Recupera invece Custer che supera anche Taylor e torna nella top5. Mosack scavalca Herbst ed è nono con Riley passato in seguito anche da Labbé. Nemechek tenta la rimonta ma la strada è lunga.

La calma torna in gruppo, Creed non riesce a recuperare terreno e così Allgaier sembra in fuga verso la vittoria. Ma i colpi di scena non finiscono qua.

In curva1 Sammy Smith (da doppiato) sbaglia completamente il timing della frenata e chi va a centrare? Proprio il suo compagno di squadra Nemechek! JHN è più arrabbiato ora che con Creed e dopo essere ripartito cerca subito la vendetta su Sammy riuscendoci. Entrambe le vetture rimediano danni tali da costringere i piloti ad una sosta i box. Nemechek scivola a un giro di ritardo, Smith a -2.

Altro colpo di scena al giro successivo: Herbst va ai box con un principio di surriscaldamento (che si pensa sia la motivazione del calo precedente), ma la riparazione non sarà di successo. La sorpresa ulteriore arriva ai -12: Kligerman supera un Creed in difficoltà e si porta al secondo posto seppur staccato.

Ai -10, dunque, Allgaier ha 4.2″ su Kligerman, 6.7″ su Creed che ha ceduto di colpo, 7.0″ su Hill, 7.2″ su Custer, 9.0″ su Mayer, 9.3″ su Taylor, 11.4″ su Snider, 15.8″ su Mosack e 16.8″ su Labbé. Solo una caution sembra possa rubare la vittoria a Justin. E puntualmente ai -9 la bandiera gialla arriva: Herbst si è fermato in pista con la macchina a fuoco praticamente nello stessa zona di Hemric in precedenza. Il lucky dog va proprio a Nemechek.

La pit lane si apre e, oltre ad Emerling ed un JHN che può montare gomme fresche, ci va pure un Taylor non al meglio, ma non si sa che in realtà i problemi sulla #10 sono ben maggiori (non ancora noti) e Jordan non sarà più in lotta per la vittoria.

Green ai -5 e arriva il primo errore di Kligerman che arriva in curva1 a ruote fumanti e permette il controsorpasso di Creed. Sembra filato tutto liscio, e invece i guai arrivano sul rettilineo opposto e all’ultima curva con due incidenti separati, uno con Alfredo, Retzlaff, Clements ed Alfredo ed un altro con Jeb Burton che è stato mandato in testacoda da Chandler Smith.

Fra i due ci sono storie tese già dai mesi passati. Ovviamente Jeb non ha digerito la sostituzione in casa Kaulig con Chandler e nella sua testa si crede un top driver (già nel 2022 finì in una faida con Gragson arrivando a definirsi dati alla mano migliore di Noah).

I replay successivi mostrano, non si capisce però se sia stata la prima azione, un Burton che sul rettilineo principale stringe verso il muro la #16 che ovviamente nelle curve successive reagisce mandando in testacoda la #27. La questione si risolverà dopo la bandiera a scacchi quando Burton – da solo – cerca il confronto fisico con Chandler venendo però placcato in maniera dura (la stretta al collo è censurabile) dall’intera crew della #16 spacciandosi poi ancora vincitore dicendo di aver colpito l’avversario nella rissa dopo avergli giurato di volergli rompere il naso. Mah.

La caution ufficialmente non ha motivazione, si pensa per detriti (che ci sono malgrado la rabbia di Allgaier) ma il report non ha indicazioni. E dunque si può pensare al più classico dei calcistici falli di confusione. Il lucky dog è Grala.

Dopo le soste degli ammaccati si riparte per l’overtime con Allgaier davanti a Creed, Kligerman, Mayer, Custer, Hill, Berry, Mosack, Labbé, Snider, Chandler Smith, Brandon Jones e Nemechek già 13° con gomme fresche.

Pronti via e in curva1 arriva il secondo errore di Kligerman che ci prova in curva1, è ancora lungo e stavolta tira dritto costringendo ad andarci anche Allgaier e Creed che erano alla sua sinistra. Custer ringrazia e saluta tutti balzando al comando malgrado uno scatto non eccezionale con Mayer che lo stava passando.

Quello che ne è uscito meglio è Allgaier che all’inizio dell’ultimo giro ha 0.651″ di ritardo da Cole ed il suo forsennato inseguimento non si completa per appena un metro, quello che separa il muso della #7 dalla coda della #00 all’ultima curva per un possibile bump&run.

Cole Custer può dunque festeggiare il ritorno alla vittoria (e nell’ultimo mese è il pilota più in forma) davanti ad Allgaier, Mayer (bene anche lui dal fondo), Berry, Hill, Snider, Creed (sempre dalla parte sbagliata degli incidenti), Mosack e la coppia Chandler Smith-Nemechek che ha sfruttato alla perfezione gli incidenti con JHN che salva una gara che lui stesso ha buttato con le sue mani ricadendo negli errori già commessi in passato.

A seguire il solito ottimo Labbé, Moffitt, un Brandon Jones che dopo i guai in qualifica non si è mai visto, Kligerman (due errori deleteri nel finale) e via via tutti gli altri con Perez/Honeyman che perde la top15 dopo essere stato spedito nelle gomme all’ultima curva

Mentre i fiumi di birra scorrono in casa Custer, arriva la conferma che Portland è ancora una volta una pista da battaglia, ma anche molto impegnativa, in cui ogni errore può essere fatale.

I risultati odierni

La classifica della “Pacific Office Automation 147”

La classifica generale

Così in campionato a metà della regular season (gara 13 di 33) della NASCAR Xfinity Series 2023

I prossimi appuntamenti

Stasera a Gateway alle 21:30 (diretta Mola con il commento di Matteo Senatore e Daniele La Spina) ci sarà la gara della Cup Series. A partire dalla pole sarà Kyle Busch ma la notizia del weekend è sicuramente la gara di squalifica che oggi sconterà Chase Elliott dopo l’incidente con Denny Hamlin. La NASCAR Xfinity Series tornerà in pista sabato prossimo a Sonoma per un altro circuito stradale.


Immagine: Media NASCAR

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