NASCAR | Xfinity Series, Charlotte Roval: poker di successi per Allmendinger in North Carolina

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Tempo di lettura: 12 minuti
di Francesco Gritti @franz_house_vg
9 Ottobre 2022 - 14:50
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Questa è la settimana del numero 4 per Allmendinger, che vince la quarta gara consecutiva al Roval su quattro edizioni corse. Inoltre lo fa sulla vettura numero 16 (4×4), la stessa vettura su cui correrà l’anno prossimo, ma in Cup Series, dopo 4 stagioni di assenza.


La NASCAR Xfinity Series torna a Charlotte dopo l’appuntamento di fine maggio, ma il circuito è in gran parte diverso. La Drive for the Cure 250, difatti, si tiene nell’ultimo road course della stagione, il Roval della North Carolina. La ventinovesima prova stagionale è anche l’ultima del Round of 12. Dopo la gara di stasera si sapranno gli 8 piloti che saranno ancora in lotta titolo a Las Vegas.

Charlotte nasce come speedway da 1.5 miglia nel lontano 1960 e, da allora, è una tappa fondamentale per la NASCAR, dato che ospita da moltissimi anni più gare dei massimi campionati di stock car americani, tra cui l’importante Coca Cola 600, gara più lunga della stagione. Il road course viene costruito nel 1971, fornendo la base dell’attuale Roval, nato su richiesta dei fan, desiderosi di più gare su circuiti tradizionali.

Curve cieche, chicane strette e vie di fuga ridotte sono elementi caratteristici del tracciato lungo 2,28 miglia (circa 3,67 km), composto da ben 17 curve, 11 a sinistra e 6 a destra. Dal 2018, anno di creazione, questa variante ospita il secondo appuntamento stagionale a Charlotte, sostituendo il canonico ovale nella gara di ottobre. Le vetture della serie intermedia affronteranno il temuto layout per 67 volte.

In qualifica i 41 piloti vengono divisi in due gruppi. Ognuno di essi avrà 15 minuti a disposizione per fare siglare il miglior tempo. Inoltre, i migliori 5 di ogni sessione avranno la possibilità di decidere la top 10 al via in una fase di qualifica supplementare della durata di 10 minuti. Essendo 38 i posti nello schieramento di partenza, 3 piloti dovranno salutare i colleghi già nel pomeriggio italiano, dopo le qualifiche.

La pole position va al 3 volte consecutive vincitore della prova AJ Allmendinger, sulla Chevrolet #16 di Kaulig Racing, con un buon 1’21.694″ (nonostante avesse girato leggermente meglio nella fase a gruppi), 2 secondi e mezzo più lento del record firmato da Austin Cindric nel 2018. Di fianco al già qualificato al Round of 8 partirà Ty Gibbs, giovanissimo pilota Toyota, a bordo della #54 di Joe Gibbs Racing, nemmeno un decimo più lento del poleman.

Molti playoff drivers partono in top 10. Hemric apre la seconda fila, davanti ai compagni di marca Allgaier e Mayer, in terza. Hill si trova in ottava posizione, Clements (a sorpresa), è decimo al via. Il primo degli esclusi (e prima Ford in griglia) è Riley Herbst, poco davanti a Berry, in P14, Jones, in P15, e Sieg, in P17. Gragson si trova lontano, trentasettesimo, dopo un incidente nelle prova libere che gli ha impedito di prendere parte alle qualifiche.

I piloti del gruppo A che devono lasciare Charlotte in anticipo sono Gaulding e Poole; nonostante il tempo inferiore rispetto a quello siglato da Graf Jr. e Vargas, hanno dovuto lasciare ai due piloti full time le loro posizioni. Stesso motivo anche Gragson, che si prende il posto in griglia nonostante non abbia fatto la qualifica. Identica sorte per Self nel gruppo B ma il suo è davvero l’ultimo tempo della sessione (escludendo Wright, che non fatto segnare nessun giro cronometrato per un altro problema alla trasmissione).

La gara

In partenza Allmendinger difende la pole da Gibbs, allungando piano piano il distacco dal resto della griglia. Al giro 3 il primo errore della gara è del campione in carica Hemric, che perde la vettura nell’inner e colpisce le barriere quando era in terza posizione. Mentre il pilota Kaulig affronta una sosta per cambiare le gomme e riparare la carrozzeria si verificano un testacoda di Yeley e una sosta di Wright per ancora danni alla trasmissione.

La prima caution arriva dopo 9 giri relativamente tranquilli. Il sopracitato Kris Wright, appena fuori dal pit, sbaglia la staccata in curva 1 e colpisce le barriere. Il pilota del Brandonbilt Motorsports (sceso in pista al posto del titolare Brandon Brown per le precarie condizioni economiche della squadra) termina così la sua avventura al Roval.

In ripartenza nulla di strano: Allmendinger tiene la leadership come nel resto del primo stage. Al giro 16 il veterano della Indycar Marco Andretti si gira dopo un errore in staccata in curva 11, ma non causa una caution, come non la provocano Cassill e Allgaier con il contatto in curva 3 alla diciottesima tornata durante la battaglia per il terzo posto.

Senza grosse sorprese il poleman AJ Allmendinger si porta a casa lo stage 1. Dietro di lui terminano, a debita distanza, Gibbs (ora matematicamente qualificato al Round of 8), Mayer, Austin Hill e Herbst. Prima del secondo stage, però, il pilota della Chevy #21 lamenta problemi al servosterzo che lo terranno fermo diverso tempo al pit stall, molto di più rispetto alla semplice sosta degli avversari. Lucky dog per Timmy Hill.

L’inizio dello stage 2 vede davanti i piloti che hanno deciso di fermarsi pochi giri prima della fine della frazione di gara iniziale. Gragson ruba la testa a Sheldon Creed che, però, supera l’avversario sulla #9 in curva 5, mantenendo la testa del gruppo in una frazione di gara relativamente tranquilla.

Al giro 25, mentre Gibbs e Allmendinger superano gli avversari quasi fossero birilli, avviene un piccolo incidente nelle retrovie. Perez si gira all’uscita di curva 8 traendo in inganno Currey, che perde leggermente la vettura. Andy Lally tocca la #4 e danneggia la scocca nel lato anteriore sinistro. Il trauma è più pesante del previsto, visto che la sua vettura blocca prepotentemente nella staccata di curva 11. Andy rientra ai box, anche se le riparazioni sono molto lunghe.

Verso metà stage Gibbs supera il compagno di squadra Jones e si prende la seconda posizione mentre AJ si trova indietro, a lottare con il traffico in difficoltà con il sottosterzo. In queste condizioni il veterano tocca Allgaier in entrata di curva 6, trovando il sorpasso per sé e per Mayer.

La leadership della gara cambia al giro 39, quando Creed sacrifica il risultato a fine stage pur di trovarsi davanti alla ripartenza, seguito anche da Gibbs, che nel frattempo è riuscito a raggiungerlo. Anche altri top drivers, tra cui Gragson e Allmendinger, hanno puntato per la sosta anticipata.

Brandon Jones, abbastanza a sorpresa, si porta a casa la vittoria di stage 2, davanti a piloti di tutto rispetto. Herbst, Mayer, Allgaier e Davison, al ritorno in NASCAR dopo un 2021 corso in Cup quasi a tempo pieno. Gibbs è decimo mentre Hill, nonostante sia doppiato per problemi tecnici, riesce a strappare il passaggio di turno con qualche giro di anticipo. Lucky dog per Kvyat, in rimonta dopo dei problemi tecnici ed una penalità per eccesso di velocità in pit lane. Si ritira nei box Williams.

L’audacia aiuta i giovani Creed e Gibbs, in prima fila allo sventolare della bandiera verde. Il rookie sfrutta la P1 per correre lontano dalla Toyota, inseguita da Allmendinger e Karam dopo il pessimo start di Gragson. Ty è un osso duro e non molla, tanto da riuscire a recuperare il distacco e passare in testa dopo una staccata in curva 11 magistrale.

Già al giro successivo viene chiamata la caution. Un’incomprensione tra i compagni di squadra Alfredo e Burton (che a fine gara avranno un’accesa discussione con Jeb ancora protagonista in negativo nell’atteggiamento nei confronti dei colleghi) porta l’italoamericano a girare il figlio d’arte in curva 6.

Andretti (a sua volta italoamericano e figlio d’arte, perfetta sintesi di questo incidente), alle prese con un sorpasso, non riesce a evitarlo. La sua auto perde olio ed è gravemente danneggiata e il pilota ha sofferto un brutto colpo al polso, molto delicato in quanto già fratturato nell’epilogo vincente della SRX Series due mesi fa. La prima avventura in NASCAR di Marco Andretti, campione in carica appunto della SRX oltre che storico partecipante in IndyCar, seppur positiva termina così. Mentre Burton corre a riparare la scocca, JJ Yeley si sdoppia.

Si riparte, ma per molto poco. Gibbs tiene la leadership dopo aver mandato largo Creed e fatto passare Allmendinger. Sul backstretch Pardus (forse con la complicità di un altra vettura che lo segue) si gira e rimane fermo all’interno di curva 11, causando la quinta bandiera gialla di giornata. Nel frattempo si scopre che Herbst ha il posteriore completamente deformato. Un contatto con Davison in partenza ha pesantemente danneggiato entrambe le vetture, che devono subire grosse e rapide riparazioni durante il secondo lucky dog di Timmy Hill.

La prossima fase di gara, molto breve, vede Gibbs partire davanti ad Allmendinger e Creed. Anche se Graf Jr. si gira in cruva 5, non viene chiamata la caution. O almeno non subito.

Herbst non ha riparato del tutto i gravi danni al posteriore, e il tutto si evidenzia a 14 giri dalla fine, quando in curva 4 viene superato da Mayer e l’auto fuma in contemporanea. In seguito si gira inspiegabilmente all’ingresso di curva 12, un errore da principiante all’apparenza, se non fosse che al giro seguente è chiara la foratura dello pneumatico posteriore sinistro, che va addirittura a strapparsi durante il giro di rientro. A fine gara i rimpianti dopo queste decisioni per Riley ed il suo team saranno enormi.

Dopo la sosta da parte di qualche pilota “si riparte”. Le virgolette hanno un motivo per essere lì, difatti la gara viene neutralizzata per la settima volta dopo curva 1. Un errore di traiettoria causa una pila di vetture contro le barriere. Le vetture di Grala, Gallagher, Currey e Vargas, oltre a quella di Herbst (molto fortunato quest’oggi), rimangono ferme a bordo pista.

Appena scattata la caution un contatto fra Karam e Creed causa il testacoda di quest’ultimo con Sheldon che invoca la vendetta via radio da parte di qualcuno rimasto vicino a Sage. Da notare la ricerca da parte del rookie RCR delle posizioni perse dopo il testacoda, anche se alla fine si è dovuto accodare al gruppone. Delle molte auto coinvolte Grala è l’unico ritirato. Perez, nonostante l’auto danneggiata giri addietro, approfitta del lucky dog.

Mancano 5 giri alla fine quando si torna in regime di bandiera verde. Gibbs tiene la testa, da fotocopia rispetto alle ultime 3 ripartenze. Prima della penultima caution avvengono diversi fatti degni di nota. Karam rovina la bella con dopo un errore in curva 5, dove si gira, danneggiando il posteriore a 4 giri dalla fine. Al giro successivo pericolo in curva 2: Sieg tampona Kvyat, facendo rischiare al russo ex F1 un testacoda.

Come già anticipato, al penultimo giro si ritorna dietro la pace car: Joe Graf Jr. ha una foratura alla posteriore destra. Visti i detriti, la direzione gara ritiene opportuno neutralizzare la gara anche se Gibbs ovviamente è in disaccordo dato che già assaporava il successo.

SI va così in overtime. Allmendinger non sta a guardare e tocca Gibbs mandandolo largo, in modo da permettersi di prendere la testa della classifica per la prima volta dalla fine dello stage iniziale. Il momento di gloria di AJ dura fino in curva 4: Herbst si gira, sbattendo contro le barriere. Toglie la rete, ed è ritiro per lui: in altre parole, la sua lotta per il titolo termina qua. In contemporanea si assiste al ritiro nei box di Gallagher. Graf Jr. approfitta del trambusto per accodarsi al gruppo di testa.

Secondo overtime, il momento buono per terminare la gara. Allmendinger è cinico e chiude quasi a muro Gibbs, facendolo passare addirittura da Gragson, partito dietro ad AJ. Nonostante i due si scambino di posizione già in curva 5, non c’è nessuna possibilità di recuperare il veterano #16.

AJ Allmendinger vince la Drive for the Cure 250 per la quarta volta consecutiva, dopo 72 giri incerti (ne erano previsti 67). La top 5 viene chiusa da Gibbs, Gragson, Davison e Allgaier. Altri playoff driver terminano in top 10: dietro a Labbè, sesto dopo una gara molto regolare, si piazzano Jones, Berry e Sieg.

Gli altri sono più indietro. Mayer è undicesimo, Clements quattordicesimo e Hemric diciassettesimo. Da sottolineare l’ottima performance di Daniil Kvyat, quindicesimo. Per il russo, con 6 stagioni di Formula 1 sulle spalle, si tratta della prima gara di Xfinity Series, in cui si è distinto per la rimonta dal fondo dopo il problema tecnico in un’auto che non appartiene a un top team.

AJ Allmendinger ottiene un altro record: è il primo pilota nella storia della serie a vincere per 4 edizioni di fila la stessa gara. Oramai può definirsi il dominatore del Roval, che sentirà la sua mancanza durante la gara del sabato sera l’anno prossimo. Difatti, questa settimana è stato confermato come pilota a tempo pieno in Cup Series. Per lui sarà un ritorno full time, la sua dodicesima stagione completa e la prima dal 2018, corsa sulla #47 di JTG Daugherty Racing, auto su cui oggi corre Ricky Stenhouse Jr.

I risultati odierni

La classifica della “Drive for the Cure 250”

La classifica generale

Questa la griglia playoff al termine del “Round of 12”

NASCAR Xfinity Series classifica dopo Charlotte Roval 2022

Così invece la classifica dopo il reset all’inizio del “Round of 8”

NASCAR Xfinity Series classifica prima Las Vegas 2022

La classifica completa

Dopo Gragson e Allmendinger, che hanno ricevuto il biglietto omaggio rispettivamente a Texas e Talladega con la loro vittoria, anche Gibbs, Hill, Allgaier, Berry, Mayer e Jones ottengono il passaggio tanto agognato al Round of 8.

Finisce invece la lotta titolo per quattro piloti. Sieg, Herbst e Clements escono di scena con pochi rimpianti, viste le loro gare nella fase finale di stagione. Hemric subisce uno shock importante: il campione in carica Xfinity è il primo a dover rinunciare alla difesa del titolo quando mancano ancora 4 gare al termine della stagione.

I prossimi appuntamenti

Il weekend di Charlotte continua anche oggi, domenica 9 ottobre, quando scenderanno in pista i piloti di Cup Series, nella Bank of America 400, ultima prova del Round of 12 e trentaduesima gara di campionato. Dopo le nostre 20.00 cominceranno i 109 giri, al cui termine si scopriranno gli 8 che supereranno la seconda fase dei playoff.

Per rivedere la Xfinity Series bisognerà aspettare sabato prossimo, 15 ottobre, quando alle 21.00 comincerà la Alsco Uniforms 302, gara di 201 giri al Las Vegas Motor Speedway. L’ovale da 1.5 miglia ospiterà anche l’inizio del Round of 8 di Cup Series, domenica 16 ottobre alle 20.30.


Immagine: Media NASCAR

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