William Byron vince con margine le prime due stage, poi uno speeding lo relega a centro gruppo. Una serie di caution e un errore strategico di Allgaier gli restituiscono il successo di Charlotte
Una gara strana quella di Charlotte, appassionante sì ma poco decifrabile nel complesso, anche per le numerose caution nel finale. William Byron porta a casa il trofeo nella gara di casa facendo cappotto, tuttavia nel mezzo c’è stata una rimonta da completare (e favorita appunto dalle bandiere gialle in successione) a causa di uno speeding a metà corsa. Allgaier sembrava tranquillo al comando, ma le bandiere gialle ed un errore di comunicazione col muretto hanno causato la sconfitta della #7 all’overtime. Comunque in molti masticheranno amaro per i punti persi per strada in North Carolina, non solo Justin.
La gara
Dopo due inusuali weekend di pausa, la NASCAR Xfinity Series torna in pista a Charlotte e si arriva al giro di boa della regular season. Tutto il programma va in pista sotto il sole del sabato. Nelle libere il miglior tempo è nettamente per Allgaier, ma in qualifica la situazione cambia e la pole position va a Taylor Gray davanti a Zilisch che rientra dall’infortunio di Talladega (tre settimane di riposo saltando per precauzione la gara in Texas), a seguire Hill, Byron (sulla #17 di Hendrick), Sawalich, R.Sieg, Creed, Briscoe (sulla #19 del JGR) e lo stesso Allgaier. DNQ per Cram e Carson Ware.
Dopo aver retrocesso in fondo alla griglia Retzlaff (foratura in qualifica), Legge ed Ellis per modifiche in parco chiuso, la corsa può avere inizio, anche se con qualche piccolo intoppo per Kyle Sieg, Briscoe e Allgaier mentre già si vocifera che Yeley abbia problemi al motore (non sarà così).
Gray rimane al comando dopo il primo giro con Austin Hill che riesce a seguirlo perché la corsia esterna praticamente ha deragliato subito con Zilisch che fa pattinare le gomme e i piloti che lo seguono che devono sparpagliarsi per evitare guai. Uno di quelli che paga più dazio è Sawalich che scende dal sesto al 18° posto. Il tire rub per DiBenedetto non è causato da un contatto però, bensì da una rottura meccanica. La #99, dopo la seconda sosta in brevissimo tempo, andrà nel garage e, dopo un breve ritorno in corsa, si ritirerà con 81 giri completati.
Connor alla fine si riesce a difendere da Jones e Byron e mantiene il terzo posto, Brandon poi inizierà a perdere posizioni a favore di William, Mayer e Creed, infine ne seguiranno altre. La #17 ci prova all’interno della #88, ma non riesce a passare anche perché Zilisch si intraversa in curva4 salvando la vettura. Da dietro, intanto, Allgaier inizia la sua rimonta superando Briscoe ed Eckes.
Al giro 12, all’improvviso, va in crisi Hill (scivolando col retrotreno) che perde 1″ e due posizioni in un sol colpo ed esce praticamente subito dalla lotta per la vittoria. La spirale negativa lo porterà in fretta verso il fondo della top10 mentre il suo compagno di squadra prova la risalita dopo una qualifica non ottimale e supera Briscoe e Sanchez rimanendo nel gruppetto in battaglia con Kvapil e Sammy Smith.
Poi però, dopo 18 giri, la prima caution con Kris Wright che era già fuori dalla top30 ma omologa la sua corsa con un testacoda in curva2 in cui perde due giri fra imprevisto e riparazioni; nessun lucky dog perché DiBenedetto è ancora nel garage. Malgrado i cinque set di gomme a disposizione e metà stage andata o quasi, ai box ci vanno solo J.Burton, K.Sieg, Smithley, Leitz e CJ McLaughlin che dunque ripartiranno in coda.
Alla ripartenza dei -22 Gray è dunque al comando su Zilisch, Byron, Mayer (che aveva toccato leggermente il muro), Creed, R.Sieg, Jones, Allgaier, Hill ed Eckes. La corsia esterna pattina ancora e così Byron sale al secondo posto, poi in curva1 sfrutta il posto lasciato libero da Zilisch e fra curva4 e curva1 al giro successivo aggira la #54 andando al comando. Connor lo segue, andando però all’interno dopo aver incrociato la traiettoria. A centro gruppo grande spettacolo con due 3-wide, uno dietro l’altro con protagonisti Sawalich-A.Dillon-Briscoe e Dye-J.Burton-Poole. Jones ed Eckes baciano il muro.
Arriva tuttavia un’altra caution: Perez tocca il muro e fora, va ai box per il cambio gomme però un problema meccanico fa ammutolire la sua vettura in uscita dalla pit lane, fermandosi sull’apron verso curva3; lucky dog per Wright che recupera uno dei due giri persi.
Stavolta non ci sono soste, dunque ai -14 si riparte con Byron al comando su Zilisch, Gray, Mayer, Creed, R.Sieg, Allgaier, Eckes, Jones e Love. Connor scatta meglio e gli basta per rimanere secondo, Gray invece perde terreno a favore di Ryan Sieg che sbuca fuori dall’interno mettendo la Toyota 3-wide con Mayer che sta attaccando all’esterno. Sam rimbalza e viene infilato da Allgaier che prosegue poi nella rimonta superando anche Gray e Sieg. Taylor perde terreno ed Eckes per superarlo arriva al leggero contatto. In coda, Retzlaff finisce a muro e nell’andare ai box commette speeding; la giornata terribile di Parker si chiuderà nella seconda stage con un motore rotto.
Nel frattempo Jeb Burton si è liberato del traffico e, con gomme fresche, è entrato in top10 continuando ad avanzare e superando vetture. Recupera anche Sanchez che scavalca Creed. Nell’ultimo giro Briscoe bacia il muro e chiude la stage a passo d’uomo.
Byron si porta a casa il primo traguardo intermedio davanti a Zilisch (+1.8″), Allgaier (+2.4″), Mayer (+3.4″), J.Burton (+4.4″), R.Sieg (+5.9″), Gray (+6.4″), Sanchez (+8.0″), B.Jones (+8.8″) e Love (+9.3″); a seguire Creed, S.Smith (che credeva di avere problemi ad una ruota), Honeyman, Eckes, Kvapil, Hill, Thompson, Alfredo, Dye e Clements; lucky dog per Wright che torna a pieni giri.
Il primo giro di soste lascia Byron al comando, stavolta però davanti ad Allgaier, Gray, Zilisch, Jones, Sanchez, Sieg, Mayer, Love e Creed. Pit disastroso per Sawalich che, già finito 27° nella stage, mette in fila lunghe modifiche di assetto, tubo della pistola pneumatica che si rompe e penalità.
Si riparte con 38 giri netti da disputare nella seconda stage e Byron scatta bene mentre Allgaier si deve difendere, con successo, da Gray. Love va tutto esterno e guadagna due posizioni poi si trova davanti a sé Sieg e Jones affiancati con Brandon che alla fine passa.
La lotta per le prime posizioni si accende: Allgaier ci prova all’esterno di Byron, Zilisch all’interno di Gray e ancora una volta deve salvare la vettura sui bump di curva4, William resiste al comando, Connor invece passa. La battaglia vera prosegue alle spalle in zona top10: Jones rimbalza dietro Love, Mayer attacca Sanchez (e lo seguirà Sieg) e in zona Smith-Kvapil ci sono sempre almeno altre due vetture nei paraggi, in questo caso Eckes e Creed. Fra questi due c’è un leggero contatto, Christian deve alzare il piede e perde tante posizioni.
Nel long run nemmeno un Allgaier convincente nella prima stage può farci qualcosa e Byron allunga inesorabilmente, anche in presenza dei doppiaggi. La situazione si va pian piano calmando e i sorpassi sono più per i problemi di assetto, come il crollo di Sanchez. Gray ha un sussulto d’orgoglio e ci riprova su Zilisch, ma non troverà il varco. Prosegue la battaglia per gli ultimi punti con Mayer, Love, Jones, Sieg, Creed, Smith e Kvapil poco distanti l’un l’altro e con alcuni sorpassi.
Byron vince anche la seconda stage davanti ad Allgaier (+3.9″), Zilisch (+6.6″), Gray (+7.8″), Jones (+10.7″), Mayer (+11.0″), R.Sieg (+12.0″), Love (+12.5″), Creed (13.2″) e Smith (+13.9″); a seguire Kvapil, Sanchez, Hill, A.Dillon, Thompson, Eckes, Briscoe, J.Burton (che aveva toccato le barriere), Alfredo e Clements con Perkins (28°) lucky dog.
Il secondo giro di soste ribalta la corsa: Byron esce per primo dai box, ma commette speeding e quindi viene spedito in coda al plotone. Allgaier ringrazia e prende il comando della corsa su Gray, Jones, Mayer, Love, Zilisch, R.Sieg, Smith, Creed e Kvapil.
Bandiera verde a 102 giri dalla fine e Justin dall’interno non ha difficoltà a rimanere al comando e prova l’allungo malgrado il sottosterzo, Zilisch riguadagna due delle posizioni perse ai box mentre Love esce dalla fila esterna troppo presto e si prende una penalità che, evidentemente, il team cerca di contestare perché Jesse torna in pit lane solo sotto la minaccia della bandiera nera. Torna in pista circa 2″ davanti alla #7 mentre Byron si divincola bene e in circa cinque giri vede a poca distanza la top15.
Le battaglie più grandi sono sempre in fondo alla top10: Jones viene superato da Creed (che ha mezza pellicola del parabrezza che si sta staccando) ed Hill, Kvapil prosegue il duello col compagno di squadra e punta Sammy Smith. Zilisch, invece, riesce a superare di nuovo anche Gray e torna al secondo posto seppur a 2″ da Allgaier; Taylor cede qualcosa e viene infilato anche da Mayer.
Byron prosegue nella sua rimonta, supera Briscoe e approfitta del duello fra Jones e Dillon per riprenderli. Ai -85 inizia la serie di piccoli guai con Honeyman che pitta con la anteriore destra forata, non si sa come se come causa o conseguenza di una toccata al muro. Quattro giri più tardi è la volta di Creed per lo stesso motivo perdendo così l’ottavo posto dato che la finestra per l’ultimo pieno non si è ancora aperta. William ringrazia e, con i sorpassi su Jones ed Hill, sale lui all’ottavo posto. Davanti a lui Leitz fa la fine di Zonta con Smith che passa a destra, Kvapil a sinistra e, dopo giri e giri di lotta, Sammy supera Carson.
Ai -80 inizia a complicarsi anche la gara di Zilisch, che è sempre a circa 2″ da Allgaier, e probabilmente Connor non ha mai avuto una gara lineare dall’inizio alla fine in tutta la stagione, c’è sempre stato qualche piccolo o grande intoppo. Stavolta, stando a lui, è il motore che a momenti accusa delle piccole perdite di potenza. Nei giri successivi la #88 perde qualche decimo al giro mentre Allgaier doppia Love che aveva provato a forzare per evitare il doppiaggio.
Ai -60 Allgaier ha 5.8″ su Zilisch, 10.5″ su Mayer, 11.3″ su Gray, 12.1″ su Smith, 14.5″ su Sieg, 16.6″ su Kvapil, 16.8″ su Byron, 17.0″ su Sanchez e 17.7″ su Jones con Hill staccato e fuori dalla top10.
Ad aprire il giro di soste finali, sulla carta, è Austin Dillon ai -59, seguono Byron (che aveva toccato il muro ed era stato ripassato da Sanchez), Hill e Briscoe ai -58, Gray e Smith ai -57, Mayer ai -56 con Sieg, Kvapil e Alfredo (che purtroppo cade dal sollevatore e ripartendo rompe la frizione perdendo una comoda top15), poi è la volta di Allgaier ai -55 con Zilisch che copre al giro successivo con Sanchez. Doppia sosta per Gray che poco dopo il pit fora la posteriore sinistra.
Una decina di audaci sta proseguendo e stavolta la caution arriva immediata in loro aiuto: la foratura di Gray è stata esplosiva e sul trioval ci sono detriti. Ringraziano Jones, Poole, Thompson, H.Burton, Ellis, Clements, Love, poi seguono Allgaier, J.Burton, Creed (per Sheldon e Jesse gara salvata dopo i problemi precedenti), Zilisch, Sanchez, Perkins e Williams. Mayer è il lucky dog mentre pagano dazio Smith, Byron, Sieg, Hill, Kvapil e tutti gli altri che devono ricorrere alla wave around. Non si salva invece Sawalich che aveva uno speeding in sospeso.
A giro di soste e wave around completati, Allgaier è dunque tornato al comando su Zilisch, tuttavia dietro di loro ci sono tutti piloti con gomme fresche, nell’ordine Jones, Thompson, Poole, H.Burton, Creed, Clements, Love ed Ellis con Byron 16° ed A.Dillon che perde il giro recuperato per rifornimento illegale, dunque a pieni giri rimangono in 22.
Inizia così la fase turbolenta della corsa: si riparte ai -46, Allgaier scatta bene mentre Thompson affianca e poi supera di forza Zilisch in curva2 stringendo la #88 contro le barriere. Al giro successivo però una nuova caution Mayer che parte per la tangente in curva3 con una foratura e i piloti dietro di lui che devono evitare la #41 che cerca di tornare ai box; Dye lucky dog.
Oltre a Mayer pitta solo Briscoe, dunque la top10 assestata vede Allgaier al comando su Harrison Burton (che ha approfittato del largo della #26), Thompson, Zilisch, Jones, Creed, Love, Clements, Poole e Jeb Burton.
Nuova ripartenza ai -38 ed Harrison scatta male, Creed lo mette subito 3-wide e balza lui al secondo posto dietro ad Allgaier e davanti a Zilisch con Thompson e lo stesso Burton a completare la top5, ma regge poco perché Love passa all’attacco e passa la #25. Briscoe va ai box dopo essersi toccato con Ellis che era rimbalzato contro il muro senza danni apparenti.
Mentre la classifica si assesta (Sanchez su H.Burton), la sorpresa in questi giri è Byron che fatica a superare Clements per entrare in top10; ci riuscirà ai -30 quando Allgaier ha messo 1″ sulla #00, poi Justin allungherà ulteriormente. Ai -25 i secondi sono diventati 2.3″ su Creed e 4.3″ su Zilisch, poi Love, Sanchez, Thompson, Kvapil, Jones, H.Burton e R.Sieg che ha appena ripassato Byron.
Si innesca un bel triello fra Sanchez, Thompson e Kvapil con Nick che passa al pelo e Carson che ne approfitta e supera entrambi… ma poi arriva la caution. A saltare al giro successivo è proprio Kvapil che approccia curva3 troppo largo e finisce in testacoda ai -19. Austin Dillon è il lucky dog.
E qui arriva il momento decisivo: quasi tutti hanno ancora un set di gomme ai box e manca ancora un po’ al traguardo, dunque sostare non è una idea malsana, anzi. E infatti tutti vanno ai box. Tutti tranne Allgaier che tira dritto per un clamoroso errore di comunicazione. A seguire Justin sono Creed, Love, Jeb Burton e Perkins con Sheldon e Jeb che sono senza gomme fresche mentre per Jesse ci sono altrettanti punti di domanda come strategia. Dietro a loro si accodano Mayer (due gomme), Jones, Sanchez, Zilisch, H.Burton, Byron e R.Sieg. Per Dye sosta lenta, mentre Hill penalità per ruota fuori controllo, Leitz col cofano alzato ed infine Thompson rimane bloccato nello stallo.
E qui tornano i veri guai: green ai -17, caution ai -17. La ripartenza è ovviamente convulsa, il 2-wide diventa 3-wide che diventa 4-wide con Zilisch che si tuffa all’interno, forse si tocca con Jones che in ogni caso sbanda a destra, tocca Perkins che tocca Love con Blaine che in ogni caso si tocca con H.Burton. Alla fine la lista dei coinvolti, più o meno gravemente, vede Love, Jones, H.Burton, Perkins, R.Sieg (paraurti) e Sanchez. Sawalich è il lucky dog.
Nuova ripartenza con Allgaier al comando su J.Burton, Mayer, Creed, Zilisch, Jones, Sanchez, Smith, Byron e Poole: green ai -12, caution ai -12. In coda Yeley centra in maniera incredibile (al punto che si spera sia stato un cedimento meccanico) Legge. Wright torna pure lui ai box ma ha comunque il lucky dog.
Pochi metri e comunque la classifica è cambiata: Allgaier guida ancora su J.Burton, Creed, Sanchez (balzato all’esterno), Mayer, Zilisch (tire rub alla posteriore sinistra dopo i contatti precedenti), Smith, Byron, Jones e Poole.
Nuova ripartenza: green ai -6, caution ai… -4. Stavolta è Zilisch a trovare il varco buono mentre Sanchez viene chiuso, si va così 3-wide dietro ad Allgaier con Connor, Jeb e Nick. Burton viene fagocitato e avanzano Byron e Creed. William attacca Nick sul traguardo mentre davanti a loro Allgaier scivola in curva1 e Zilisch lo affianca proprio nel momento in cui Jones finisce a muro per due volte e alla seconda, in curva2, viene tamponato da Honeyman e viene coinvolto pure Kyle Sieg; Kvapil lucky dog e si va all’overtime.
Allgaier ora deve davvero sudare freddo perché dietro di sé ha Zilisch, Byron e Sanchez, poi Thompson, Creed, Williams, Smith, J.Burton ed Eckes. Ma c’è tempo per un ultimo psicodramma: Dye esce dai box e perde la posteriore sinistra finendo a muro. Daniel era arrivato a Charlotte senza crew chief titolare per una squalifica per troppi dadi mancanti da una ruota ed ora perderà per ulteriori due corse anche il sostituto.
Il choose cone era già stato effettuato (Allgaier interno con Byron e Thompson, Zilisch esterno con Sanchez e Creed), poi finalmente si può ripartire per l’OT. Connor scatta bene, ma non abbastanza, Byron segue Allgaier si infila davanti alla #88 e in curva3 aggira senza problemi Allgaier. Rischio enorme per Ryan Sieg che sbanda vistosamente, ma tiene la barra dritta e si salva sull’apron. All’ultimo giro in curva1 anche Zilisch supera Justin.
Byron ha la gara in tasca, ma la certezza gli arriva a pochi metri dalla bandiera a scacchi quando arriva una nuova caution che vede coinvolti in un violento incidente Jeb Burton e Poole; la dinamica è poco chiara anche se il team di Brennan punta il dito su Jeb.
William Byron vince dunque a Charlotte, venendo salvato dalle caution in successione dopo lo speeding, davanti a Zilisch, Sanchez, Allgaier, Sammy Smith (poi squalificato perché sottopeso), Thompson, Williams, Hill, Ellis (prima top10 in carriera alla 144esima gara), Eckes e Creed; a pieni giri anche Mayer, Love, A.Dillon, R.Sieg, Sawalich, Clements, Kvapil, Wright, Jones ed i cugini Burton.
In sintesi quella di Charlotte è stata una gara di transizione, vinta dalla vettura più veloce e in cui i piloti iscritti al campionato hanno portato a casa solo punti. La certezza, ad esempio, è che in casa JRM si va veloci ma si deve concretizzare meglio, mentre da RCR la situazione difficile fuori dagli superspeedway ma anche negli altri team c’è qualcosa – se non parecchio – da sistemare. C’è ancora metà regular season per farlo.
I risultati odierni
La classifica della “BetMGM 300”
La classifica generale
Così in campionato a metà della regular season della NASCAR Xfinity Series 2025
I prossimi appuntamenti
Stanotte a Charlotte si chiude la giornata più iconica dell’anno in tutto il motorsport. In programma a mezzanotte la Coca-Cola 600 con Chase Briscoe che partirà in pole davanti ad un Kyle Larson reduce, sulla carta, dalla Indianapolis 500. La NASCAR Xfinity Series tornerà in pista nel prossimo weekend in notturna sabato a Nashville.
Immagine: Media NASCAR
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