Tutti i principali di Austin Hill si autoeliminano e così il pilota del Richard Childress Racing vince ad Atlanta pur senza la vettura migliore
Austin Hill non avrebbe bisogno di questi regali sugli superspeedway, eppure glieli fanno e così il pilota del Richard Childress Racing, pur non avendo l’auto migliore in pista, si porta a casa l’ennesimo successo in casa ad Atlanta mentre gli avversari o rimuginano sul finale di corsa (vedi Chandler Smith e Corey Heim), oppure sono finiti ko in un big one innescato dalla più piccola delle forature e che ha messo invece nel garage piloti come Allgaier, Custer ed Herbst. Hill dunque affianca a quota tre successi Shane van Gisbergen, il quale però fra sette giorni può rispondere al Watkins Glen.
La gara
La NASCAR Xfinity Series prosegue la sua lunga regular season ad Atlanta, sede probabilmente di uno degli ultimi jolly che gli outsider possono giocarsi in ottica playoff data la natura anomala, a metà fra cookie cutter e superspeedway, della pista della Georgia. La questione pare tuttavia ridotta al 12° e ultimo posto da assegnare con Sammy Smith, al momento, tornato davanti a Ryan Sieg per dieci punti.
Senza libere si va dritti in qualifica e ancora una volta il RCR fa da padrone con la pole di Jesse Love a precedere Taylor Gray, Custer, Austin Hill, Creed, Allmendinger, Ryan Truex, Chandler Smith, Herbst ed Allgaier. Problemi, ancora, per Weatherman che dopo i due incidenti senza colpa delle ultime due settimane, ora fora a causa di un cedimento meccanico ma riesce a fermarsi in tempo. Da notare, infine, il fatto che per la prima volta da prima del Covid non c’è una griglia completa, infatti ad Atlanta si sono presentate “solamente” 37 vetture.
Da notare in settimane i primi aggiustamenti in ottica futura. Sia Joe Gibbs Racing che JR Motorsports optano infatti per uno scambio di figure tecniche all’interno dei propri team. In JGR lo scambio è fra la #19 e la #20, dunque le vetture con piloti part time con la prima a secco di risultati e la seconda onnipresente in victory lane, in JRM fra la #8 di Sammy Smith (in bilico per la qualificazione) e la #9 di Brandon Jones con il pilota sponsorizzato Menards che dopo due anni di risultati deludenti nonostante quanto successo tornerà in JGR.
Dopo aver retrocesso in fondo per modifiche in parco chiuso Allmendinger (problemi allo sterzo), Clements, Poole, Ellis e il citato Weatherman, la corsa da 250 miglia può avere inizio.
Al via il gioco di squadra in casa RCR funziona, Love sceglie l’esterno e Hill lo spinge al comando. Alla loro sinistra si facilita il compito: Creed va subito 3-wide mollando il tandem Gray-Custer e così anche Chandler Smith ed Allgaier sfilano dalla fila di destra, il gruppo pian piano si allunga e si cerca la fila indiana. In coda l’assestamento vede un contatto fra Retzlaff ed Alan (anche oggi sulla #15) che quasi travolge Kyle Sieg.
Già dai primi giri si capisce chi è messo meglio e chi no con l’assetto. Il più ballerino è Chandler Smith in terza posizione, al punto che Allgaier deve quasi frenare per non travolgerlo, poi la #81 si sposta all’interno e così Justin lo supera. Bastano pochi minuti per far iniziare la serie degli attacchi, uno dei più attivi è Mayer che prima punta Williams e poi il compagno di squadra Sammy Smith.
Dopo appena dieci giri il primo colpo di scena: mentre Alfredo finisce a muro e torna ai box con una foratura, Ryan Sieg rallenta in uscita di curva4 e d’inerzia poi arriva fino a metà backstretch fermandosi e provocando una caution. E il discorso per il 12° posto dei playoff rischia di chiudersi subito. La #39 viene spinta nei box, poi riparte con due giri di ritardo dopo aver risolto un banale problema elettrico con un cavo che si era staccato.
Dopo alcune soste (Sammy Smith, Retzlaff, Allmendinger e altri in coda) si riparte con 24 giri da disputare nella prima stage con Love al comando su Hill, Allgaier, Chandler Smith, Gray, Creed, Custer, Kligerman, Jones e van Gisbergen. Ancora una volta il gioco di squadra RCR funziona e la coppia Creed-Custer si sfalda subito all’interno, tuttavia prima Cole e poi Sheldon riescono ad infilarsi fra Allgaier e Chandler Smith.
Rimangono così nella fila di sinistra Kligerman, van Gisbergen, Burton e Mayer, tuttavia questa corsia non è quella ideale per restarci a lungo, al punto che SVG via radio dirà che per resistere ha bruciato le gomme. Mentre nasce una fuga a 19, Cram si ritira con fumo che esce dagli scarichi.
La fila indiana regge poco, dopo un secondo attacco Kligerman-Burton, dalle prime posizioni su muove un Allgaier che sembra davvero in forma e che riesce a mettersi davanti a Hill e alla pari con Love. Justin, malgrado non sia aiutato da nessuno, riesce a rimanere al livello del leader. Dopo un leggero contatto con Jesse sul traguardo e un paio di giri di lotta, Allgaier passa al comando ai -15 con una manovra sensazionale.
Da dietro proseguono intanto gli altri protagonisti che cercano di recuperare terreno: Custer, Creed, Jones, Herbst, Mayer, ma anche Gray. Chi paga è Jones, che tocca leggermente il muro, e Chandler Smith che preferisce la prudenza vista la vettura ballerina. Il lungo rimescolamento, però, non cambia le prime tre posizioni.
Anche Love è sempre più loose ed ai -11 Hill lo salta, Allgaier copre e rimane in prima posizione in totale controllo. Jesse prova la mossa d’orgoglio, tuttavia riesce solo ad appaiare il compagno di squadra, poi rimbalza anche grazie ad Austin che gli chiude la porta e toglie l’aria dal muso in curva4 in maniera poco amichevole ed è infilato da Herbst.
Hill tenta un attacco all’ultimo giro, Allgaier non chiude la porta e così si salva solo con la spinta della #98 precedendo la #21 per soli 0.012″. Allgaier vince la prima stage su Hill, Herbst, Creed, Love, Mayer, Jones, Custer, Chandler Smith e Taylor Gray; a seguire Truex, Williams, Heim, Allmendinger, Burton, van Gisbergen, Kligerman, Sammy Smith, Retzlaff e Poole. Alfredo è il lucky dog e torna a pieni giri.
Primo break e primo giro di soste complete: Allgaier esce dai box davanti ad Herbst, Jones, Mayer e Hill tuttavia la #7 non passa al comando in quanto Allmendinger e Sammy Smith tirano dritto avendo pittato alla caution precedente. Penalità per Williams (speeding) e DiBenedetto (equipment).
Si riparte con 33 giri da disputare nella seconda stage, Allgaier dopo il choose cone si piazza in prima fila, tuttavia le gomme nuove e la spinta di Jones non bastano per tornare al comando, anzi Custer che mette subito 3-wide Brandon rallenta la fila interna. A spingere poi la coppia Allmendinger-Sammy Smith ci pensa anche il tandem RCR che si è riunito. Allgaier dunque perde terreno e si riesce ad infilare proprio in mezzo fra Hill e Love prima di tornare all’offensiva, Custer insiste ma il suo attacco non va a buon fine, anzi tornando in fila si tocca leggemente con Sammy Smith. Più dietro Ryan Truex bacia il muro.
Nasce così una piccola fuga a nove composta da Allmendinger, Sammy Smith, Custer, Herbst, Mayer, Hill, Allgaier, Love e Creed; van Gisbergen è il primo degli inseguitori.
Allgaier sa di avere la vettura migliore, il problema è che lo hanno capito anche gli altri e quindi quando attacca per andare al comando nessuno lo aiuta. Justin quindi rimbalza e va in coda al gruppetto di testa. Stessa sorte tocca a Hill poco più tardi, solo che ad ostacolarlo involontariamente ci pensa Creed che sfiora il muro e deve rallentare vistosamente. Questa serie di manovre favorisce l’annullamento della fuga con SVG che attacca di slancio ed Austin che esce dalla top10.
Prosegue la fase molto dinamica con minifughe (stavolta a sette ed Allgaier in coda a questi) e ricongiungimenti, attacchi riusciti e falliti e tentativi di rimonta. Ci prova Hill, ma soprattutto Allgaier che, aiutato dal compagno di squadra Mayer, salta prima Herbst ma non Custer e quindi rimbalza per la seconda volta. Immediatamente Justin si rilancia, anche perché sta tornando sotto anche Hill che però è sempre più loose ma mai a livello di Love.
In coda la situazione di Ryan Sieg rischia di complicarsi notevolmente con il doppiaggio di Baird che gli toglierebbe il lucky dog, tuttavia una foratura alla #53 lo rimette nel posto giusto. Ai -10 la fuga è diventata a cinque con Allmendinger, Sammy Smith, Custer, Herbst e Love dato che Allgaier ha faticato a superare Taylor Gray e dietro non c’è organizzazione con gli attacchi di SVG, Creed, Mayer e Chandler Smith che quasi mette a muro il compagno di squadra Sheldon.
Ai -5 Herbst si stacca leggermente, Allgaier lo riprende in un attimo e nasce quasi un 3+3 che viene però bloccato da una caution: sul traguardo Mayer sbaglia i tempi e si gira sul muso di Taylor Gray finendo a muro e a fuoco. Per Sam è l’ennesimo ritiro del 2024.
I possibili attacchi degli inseguitori vengono così annullati: Allmendinger ringrazia la strategia e vince la prima stage del 2024 (e questo la dice lunga sulla sua stagione) sotto caution davanti a Sammy Smith, Custer, Herbst, Allgaier, Love, Gray, Chandler Smith, van Gisbergen ed Hill. Ryan Sieg è il lucky dog e recupera uno dei due giri persi.
Il secondo giro di soste lancia in testa Gray (due gomme) davanti a Creed (idem), Allmendinger, Herbst, Sammy e Chandler Smith, Custer, Allgaier e van Gisbergen, tuttavia la classifica cambia, infatti Creed si prende una penalità a causa ancora di una volta della pit crew che combina casini (e Sheldon via radio non la prende per nulla bene), c’è un contatto fra Hill e SVG mentre Ryan Truex arriva lungo nello stallo #1, fa retro ma non basta e si prende pure lui una penalità. Sosta lenta anche per Brandon Jones. DiBenedetto va nel garage e poi si ritira per una perdita d’olio.
Bandiera verde ai -76 e c’è subito un 3-wide con Jeb Burton che viene fatto saltare ed esce dalle prime posizioni. L’interno poi si svuota rapidamente con i soli Allmendinger e Custer che cercano di resistere, AJ ci prova a lanciare l’attacco a Gray ma non va a buon fine. Cole trova un varco nella fila esterna dietro a van Gisbergen, AJ invece si deve accodare. Chandler Smith prosegue nelle sue difficoltà al punto che il suo spostamento all’interno non si capisce se sia un attacco o una volontà di non rischiare e di far sfilare gli altri. Allgaier sale così al quarto posto e SVG entra in top5.
Niente tregua né fuel saving: la coppia RCR con Love e Hill rilancia la serie di attacchi insieme allo stesso Chandler, al doppiato Ryan Sieg ed Alfredo che ha recuperato il terreno perso ad inizio gara. Nemmeno Austin è ancora a posto con l’assetto e lo si nota quando la #21 sbanda in curva3.
La sorpresa di questa fase di gara è che in pieno stile Daytona-Talladega la fila interna compatta guidata dalla #81 riesce ad avanzare con un Chandler Smith che, a questo punto, era all’attacco e non in difesa. La Toyota guadagna posizioni su posizioni al punto che ai -67, dopo un primo tentativo non concluso, Chandler riesce a mettersi davanti al compagno di squadra Taylor Gray.
Due giri più tardi però una caution: Shane van Gisbergen prova ad imitare quanto fatto prima da Allgaier e decide di attaccare Sammy Smith all’esterno di curva3, tuttavia lo spazio è minimo ed il piccolo sbandamento della #97 è sufficiente per far finire il neozelandese a muro rientrando precipitosamente ai box con una foratura; chiuderà 27° staccato di sei giri dopo altre soste. Ryan Sieg ringrazia e torna a pieni giri riaprendo anche il discorso playoff.
La caution permette a tutti di stare tranquilli con la benzina, tuttavia il gruppo si spacca ed Hill, Allgaier, Sammy Smith (sosta lenta e poi bacio al muro dopo la bandiera verde), Kligerman, Kyle Sieg, Heim, Burton, Retzlaff, Creed ed altri vanno ai box per un rabbocco oppure anche un cambio gomme. Si riparte ai -59 con Chandler Smith al comando davanti a Custer, Gray, Herbst, Allmendinger, Love, Williams, Alfredo, Alan, Jones, Truex e Poole, gli unici che non si sono fermati.
A vincere la sfida fra i tandem JGR e SHR è di un pelo quello delle Toyota e quindi Chandler Smith rimane al comando. Dietro di loro il primo a cercare la rimonta è Allgaier che va tutto esterno; bene anche Ryan Sieg che entra in top15. Cole tuttavia riesce a resistere e ai -55, appena prima della caution per la foratura di Jeb Burton (dopo un leggero contatto proprio con Sieg) in curva3, passa lui al comando. CJ McLaughlin recupera uno dei quattro giri persi in precedenza per guai al motore, ma sarà una questione effimera infatti di lì a poco la #07 si ritirerà.
C’è solo qualche sosta in coda, quindi la classifica alla ripartenza vede Custer a precedere Chandler Smith, Herbst, Gray, Allmendinger, Love, Alfredo, Williams, Hill e Truex. Green ai -48 e la lotta fra i due tandem prosegue come in precedenza, il primo a muoversi è Gray che manda Alfredo nel mezzo del 3-wide. Si crea in fretta una fila indiana ed una minifuga a 12. Tregua? Tutt’altro, la vittima in questo caso è Truex prima passato da Allgaier e poi fatto saltare da Heim. Proseguono gli attacchi di Justin che recupera posizioni su posizioni rientrando in top5.
I gruppetti si formano e vengono riassorbiti, sono giri con molto movimento e attacchi continui. Protagonisti in questa fase Hill, Gray e soprattutto Allmendinger che in un paio di tornate salta Herbst, Chandler Smith e Custer e vola al comando… per pochi metri perché non riesce a chiudere il sorpasso su Cole e quindi pure lui rimbalza precipitosamente con il contributo di Herbst che lo mette 3-wide e gli toglie l’aria dallo spoiler. E così, zitto zitto, Allgaier sale al terzo posto.
Mentre Creed fora (toccata subita da Alan) e nella sosta si prende un’altra penalità per errore della pit crew, ai -25 Chandler Smith attacca seguito da Allgaier, la Toyota passa al comando, Justin lotta ancora una volta da solo affiancato alla Ford. Alla fine la #7 si arrende e si riaccoda alla #00.
La miccia ormai sembra accesa, ci sono attacchi ovunque nel gruppo di testa e le vetture sembrano sempre più imbizzarrite come quella di Brandon Jones passato pure lui all’attacco dei leader. Ci prova anche Hill senza successo, persino Custer finisce largo aprendo la porta ad Allgaier. Justin insiste nell’attacco e ai -18 il patatrac. Sul rettilineo opposto è una sfida di side draft fra Allgaier e Custer. Il contatto fra i due è davvero minimo, eppure è sufficiente a forare la anteriore destra della #7 che tira dritto in curva3 travolgendo Custer e facendo finire nel mucchio anche Herbst, Love, Gray e Ryan Sieg che ora davvero sembra dire addio ai sogni di playoff; Jeb Burton è il lucky dog recuperando uno dei due giri persi.
Per ripulire la pista dai fluidi perse dalle vetture serve una bandiera rossa da 15′, poi si riprende un po’ pensando al fatto che le vetture più veloci e stabili in pista sono finite ko, un po’ ridendo guardando il paraurti di Herbst che si è incastrato sul tetto della vettura di Love e servono i meccanici per toglierlo.
Tornati sotto caution si apre la pit lane e, oltre ad alcuni ammaccati, vanno ai box alcuni big come Allmendinger, Poole, Retzlaff ma anche Jones il cui motore si ammutolisce appena riacceso e un Allgaier con la vettura mezza distrutta lo spinge in pit lane prima di infilarsi nel garage. L’intervento dei meccanici della #9 funziona e così Jones riprende senza perdere giri.
Alla ripartenza dei -13 dunque Chandler Smith è al comando su Hill, Heim, Kligerman, Williams, Truex, Alfredo, Alan, Sammy Smith e Weatherman con Allmendinger che dopo il pit stop è 14° davanti a Love.
Alla bandiera verde Heim spinge bene l’altra Toyota di Chandler Smith che riesce a resistere all’attacco ad Hill, tuttavia dopo una serie di incroci rimane da solo e così Austin riesce a conquistare la prima posizione con la #81 che si accoda a lui. Gli attacchi di Williams, Truex e Alfredo all’interno mettono paura e così la coppia Hill-Smith copre, Josh cambia corsia e si mette davanti ad Heim, poi ci riprova e rimbalza.
La situazione si tranquillizza per un attimo in attesa degli attacchi finali, Hill ai -5 comanda su Chandler Smith, Heim, Kligerman e la sorpresa Alan, completano la top5 Sammy Smith, Truex, Allmendinger, Williams e Love. È AJ a continuare a muoversi, forte delle gomme fresche e Sammy Smith è saltato, la #16 è temuta dai leader che coprono all’interno e così Allmendinger rallenta tornando al livello della #8. Al giro successivo Sammy fa saltare Alan dalla fila.
Siamo già ai -2 con una fuga a quattro, Chandler Smith si tiene più largo cercando lo slancio, poi però torna in scia al leader e in curva3 arriva il bump&run che gli permette di affiancare Hill in curva4. E qui la corsa si decide: Heim decide di spingere Austin lasciando Chandler da solo che quindi perde velocità, poi Corey in curva1 sceglie l’attacco all’esterno, tuttavia Hill si tiene largo quel tanto che basta al pilota Toyota di perdere la linea e baciare il muro. E così Austin si invola verso l’ennesimo successo in casa ad Atlanta, un successo amaro per tutti gli altri perché stavolta la #21 era ampiamente battibile ma per un motivo o per l’altro tutti sono finiti ko o sono rimbalzati.
Sul traguardo la #21, che dopo due mesi scalza Shane van Gisbergen dalla vetta della griglia playoff affiancandolo a quota tre vittorie, precede Kligerman che batte di 0.004″ Allmendinger, a seguire un amareggiato Chandler Smith che non è stato aiutato dal compagno di marca Heim (quinto e che nell’intervista avrebbe fatto bene a dire che non aveva ragioni nell’aiutare l’altra Supra perché la sua #26 era completamente senza sponsor, nemmeno Toyota era arrivata in suo aiuto per questa corsa anziché accampare delle possibili motivazioni). A completare la top10 Love, Sammy Smith che quasi certamente chiude i giochi per i playoff, Williams, un clamoroso Jones in rimonta e Ryan Truex.
I risultati odierni
La classifica della “Focused Health 250”
La classifica generale
Così in campionato a 2 gare dalla fine della regular season della NASCAR Xfinity Series 2024
I prossimi appuntamenti
Stasera alle 21:00 (diretta su Mola con il commento di Daniele La Spina e Gualtiero Lasala) ci sarà la gara della NASCAR Cup Series che aprirà i playoff; a partire dalla pole sarà Michael McDowell. La Xfinity Series tornerà sabato prossimo al Watkins Glen.
Immagine: Media NASCAR
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