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NASCAR | Xfinity Series: cappotto di Allgaier a Darlington!

di Gabriele Dri
NascarLiveITA
Pubblicato il 12 Maggio 2024 - 16:55
Tempo di lettura: 13 minuti
NASCAR | Xfinity Series: cappotto di Allgaier a Darlington!
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Dopo le qualifiche cancellate a partire dalla pole è Custer, ma una prima sosta disastrosa lo porta in fondo. Allgaier da lì in poi controlla senza patemi


Gara veloce e senza troppi problemi quella di Darlington. Il guaio più grande, parlando di lotta per la vittoria, probabilmente è stato quello alla prima sosta per il leader Cole Custer, fatto che lo ha spedito in fondo al gruppo prima di rimontare fino al terzo posto. La #00 ha così ceduto la leadership a Justin Allgaier che ha controllato la corsa fino al traguardo, venendo impensierito solo da Austin Hill in occasione delle soste. La gara giusta per ottenere il primo successo stagionale e rilanciarsi in ottica campionato.

La gara

Dopo l’insolita pausa del Kansas, la NASCAR Xfinity Series torna a Darlington per una delle tappe classiche, unita al Throwback Weekend, ma anche la chiusura del primo terzo di stagione che ha visto Chandler Smith dominare sugli short track e il RCR avere il controllo sugli ovali più grandi. Nel mezzo invece ancora tanto terreno di conquista lasciato libero ad esempio dal JR Motorsports, fin qui vincitore solo in Texas con Sam Mayer (che con quattro top5 nelle ultime cinque corse ha comunque ribaltato un brutto e sfortunato inizio di stagione).

Venerdì è giornata di prove libere e qualifiche ma, allo stesso tempo, il momento peggiore del weekend a livello di meteo. A 30′ dall’inizio della sessione si avvicinano nubi nere e tanto vento, sul momento non arriva la pioggia la la perturbazione lambisce la pista, quel tanto che basta per far cadere un fulmine entro otto miglia da Darlington. Si entra dunque in un lightning hold che verrà poi rinnovato di un’altra mezz’ora. Poi arriva anche un forte temporale che si abbatte con pioggia e anche per alcuni secondi grandine. La pista ovviamente si è inzuppata e, con la gara della Truck Series da disputare in seguito (ci sarà un rain delay di tre ore circa), si opta per una veloce cancellazione di libere e qualifiche.

In base all’algoritmo, dunque, a partire dalla pole position è Cole Custer seguito da Chandler Smith, Creed, Allmendinger, Austin Hill, Mayer, Allgaier, Alfredo, Herbst e Retzlaff. 38 le auto iscritte (quindi la pioggia non ha beffato nessuno con una DNQ) e fra di esse c’è il ritorno della #17 dell’Hendrick Motorsports con Byron al volante che ovviamente partirà dal fondo per i pochi owner point ma anche Nemechek sulla #26 del Sam Hunt Racing, Carson Kvapil sulla #88 del JR Motorsports, Taylor Gray ed Aric Almirola rispettivamente sulla #19 e sulla #20 del Joe Gibbs Racing.

L’unica notizia prima del via è l’annuncio di una competition caution al giro 20 per la forte pioggia del giorno prima, ma non ci sono arretramenti in fondo alla griglia. Custer al via dall’esterno scatta bene, tuttavia sull’allungo Chandler Smith lo riaffianca, ma Allmendinger sul rettilineo opposto dà la spinta buona a Cole per tenerlo al comando e portarsi poi lui al secondo posto al termine del primo giro; Creed e Mayer completano la top5. Per Custer, che ha già vinto in carriera a Darlington, sono i primi giri in testa qui, infatti in quella occasione arrivò secondo dietro ad Hamlin che venne squalificato. In coda sta iniziando la rimonta di Byron che in due giri ha già guadagnato otto posizioni e si avvicina alla top30.

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Il primo guaio della corsa è per Clements, protagonista di una stagione negativa, che rallenta per un problema meccanico pur non entrando ai box sperando che arrivi una caution prima del doppiaggio.

Chi dimostra fin dalle prime fasi di avere un’auto veloce è Kligerman che alla fine del sesto giro supera Herbst e Retzlaff ed entra in top10 vedendo subito vicino Love e Alfredo che hanno perso la scia del trio Creed-Hill-Allgaier. Qui c’è battaglia con Austin che, vedendo Sheldon, ovviamente tenta subito uno slide job in curva3 e la non completa riuscita della manovra favorisce Allgaier che supera entrambi mentre Creed ne perde due oltre che l’inerzia al punto che al giro successivo pure Alfredo lo attacca.

A metà distanza dalla caution programmata c’è l’attacco di Mayer all’interno di curva4 su Chandler Smith, ma non riesce e c’è quasi un contatto fra i due; Allgaier ne approfitta per raggiungere il compagno di squadra. Due giri più tardi Mayer ci riprova ma non va, tuttavia alla fine Allgaier si dimostra nettamente più veloce di entrambi e li scavalcherà.

Al giro 13 il primo colpo di scena: un Byron in quel momento 28° accusa una foratura lenta che lo porta a baciare le barriere. William deve fare un giro su tre ruote prima di tornare ai box; perderà tre giri. Alla competition caution Custer ha già 4.0″ su Allmendinger, 5.5″ su Allgaier, 7.0″ su Mayer, 7.5″ su Chandler Smith ed Hill, 8.5″ su Creed, 10″ su Alfredo e Kligerman, oltre 11″ su Love. Honeyman è il lucky dog mentre Byron non riesce con gomme fresche a raggiungere il leader per recuperare un giro e deve ricorrere alla wave around che per riportarsi a -2.

L’alto degrado delle gomme porta tutti ai box per il primo giro di soste e qui Custer perde tutto, infatti ci sono grossi problemi sul lato sinistro che lo obbligano prima ad un pit da 22.2″ e poi ad una sosta ulteriore per fissare per bene tutte le ruote. La nuova classifica vede dunque Hill al comando dopo un ottimo intervento dei meccanici, Allgaier, Mayer, Creed, Allmendinger, Chandler Smith, Kligerman, Love, Almirola (pure lui in rimonta) e Jones che sfrutta il primo stallo in pit lane.

Alla ripartenza mancano 20 giri nella prima stage e Hill dall’esterno non parte benissimo, al punto che Allgaier vede la chance buona e, dopo un rettilineo a scambiarsi la vernice delle fiancate, punta curva1 e in uscita dalla 2 è al comando. Praticamente non lo lascerà più se si esclude un bis poco più tardi. Al terzo posto c’è Creed seguito da Mayer e Allmendinger. La coppia #7-#21 allunga subito con Austin che sembra capace almeno di rimanere col leader, c’è anche un contrattacco all’interno di curva4 al -18, ma questo fa solo rimbalzare Hill. Inizia qui la gara in salita per Nemechek che riporta la perdita del servosterzo.

Un altro che non vuole mollare è Allmendinger che ai -16 attacca Creed all’interno di curva1, ma la manovra non va e in uscita di curva2 arriva come un razzo Chandler Smith ad affiancarli. Si va 3-wide fino a curva4 dove la formazione diventa un 2+2 dato che la #81 ha dovuto alzare il piede venendo affiancata da Kligerman. Pure l’attacco di Parker non va e così di rincorsa arriva Almirola a superare la #48 ma non la #81. Il duello fra Kligerman e Almirola proseguirà anche per i giri successivi. Altri guai per Clements, stavolta per una foratura; chiuderà la corsa, ma penultimo con 53 giri di ritardo.

La battaglia vera è anche nel centro del gruppo dove Custer sta cercando la rimonta, ma perde tanto tempo circondato letteralmente da piloti come Poole, Weatherman (in pista dopo aver “saltato” il venerdì in ospedale al capezzale della suocera al punto che era stato precettato Honeycutt al suo posto), Alfredo, Kvapil, Jeb Burton e van Gisbergen (che con la livrea omaggia Marcos Ambrose). Creed va in difficoltà nei giri finali, un po’ in sovrasterzo, e viene passato in sequenza dal compagno di squadra Almirola, Love e pure Herbst.

Con il passare dei giri Allgaier si è scrollato di dosso Austin quel tanto che basta per gestire il finale di stage. Justin vince la prima stage con 1.5″ su Hill, 3″ su Mayer, 7″ su Allmendinger (rimbalzato pure lui), 7.75″ su Kligerman, 8″ su Chandler Smith, 9.5″ su Almirola, 10″ su Love, 10.75″ su Herbst e Creed; fuori dalla top10 Retzlaff, Jones, Taylor Gray, Ryan Sieg, Sammy Smith, Custer, Alfredo, Kvapil, Weatherman e Poole. Byron è il lucky dog e torna a -1.

Il secondo giro di soste viene anticipato da Ryan Ellis in livrea Giorni di Tuono (così come Honeyman) che sta accusando i primi problemi che una ventina di giri più tardi lo porteranno ad una esplosiva rottura della trasmissione. Stavolta i pit stop scorrono via lisci e Hill torna al comando precedendo Allgaier, Mayer, Kligerman, Allmendinger, Love, Almirola, Chandler Smith, Herbst e Creed.

Alla green mancano 38 giri nella seconda stage e stavolta Hill sceglie l’esterno, Austin scatta bene mentre Allgaier fa pattinare le gomme. Tutto ok? No perché la #21 probabilmente attacca troppo decisamente curva1 mettendo troppa vettura sull’apron e così la #7 la aggira a tutta velocità per un fallimento totale su tutta la linea nei restart per Hill.

Herbst riparte bene e attacca, non riuscendoci, Love; dovendo rallentare viene affiancato da Jones sul traguardo e poi, quando la #9 sale sul banking, portato quasi a muro aprendo la porta anche a Chandler Smith con cui si rischia un nuovo contatto. E così Riley torna al decimo posto mentre il compagno di squadra Herbst rientra in top15, ma è ancora invischiato nel gruppone, ancora con Kvapil (che ha problemi radio) ma ora anche con Sammy Smith, Creed (brutto inizio di stage), e Ryan Sieg, ma forse la troppa pazienza lo porterà a recuperare poco terreno.

Come in precedenza sullo short run Hill torna a farsi vedere su Allgaier un paio di volte, entrambe in curva1 specialmente ai -34, ma non c’è nulla da fare, Justin sembra sempre essere quello che perde meno velocità nelle difficili curve di Darlington. E Mayer così diventa spettatore molto interessato con Allmendinger poche lunghezze più indietro. L’inevitabile, però, è il nuovo allungo del leader verso metà stage.

Sul long run ad andare in crisi è soprattutto Allmendinger che dai -10 in poi viene prima avvicinato, poi superato da Kligerman in grande forma e alla fine scavalcato anche da Almirola. Parker forse è addirittura l’auto più veloce nei giri successivi e ai -3 si prende pure il terzo posto con uno slide job in curva1. Allgaier vince anche la seconda stage con 1″ su Hill, 3.5″ su Kligerman, 5″ su Mayer, 5.5″ su Almirola e Allmendinger, 6.5″ su Love, 7.5″ su Jones, 8.5″ su Herbst e 12″ su un Chandler Smith che si è perso sulla distanza; a seguire Creed, Ryan Sieg, Sammy Smith, Kvapil, Custer, Retzlaff, Alfredo, Taylor Gray, van Gisbergen e Burton, Bilicki (30°) è il lucky dog.

Altro break, altro giro di soste e Allgaier stavolta mantiene il comando davanti a Hill, Almirola, Mayer, Allmendinger, Jones, Herbst, Love, Chandler Smith (penalità per lui per la tanica che si trascina dietro) e Kligerman che perde tutto quello guadagnato in pista e forse di più per un rallentamento sulla anteriore destra. Ma AJ sparisce dalla classifica pochi istanti più tardi: un problema elettrico lo toglie dalla scena, un arrabbiatissimo Allmendinger chiuderà 35° staccato di 21 giri.

Alla green mancano soli 49 giri di una gara veloce da 200 miglia, Allgaier sullo spunto non va ancora bene, ma alla distanza è ancora imprendibile e tiene il primo posto. Ancora una volta Hill ci prova nei giri iniziali, seguito da Almirola e Mayer, tuttavia Justin si difende probabilmente senza nemmeno dover sudare. Dopo poche tornate arriva però il primo incidente della corsa con la Deegan che finisce in testacoda con la parte posteriore sinistra completamente divelta; in assenza di replay la versione di Hailie dice che è stata toccata dalla vettura di Emerling, già doppiata, in curva4 provocando la foratura appunto della ruota in questione. Byron è il lucky dog e torna a pieni giri.

E qui la corsa si divide, infatti qualcuno pensa a montare ora l’ultimo set di gomme a disposizione, non lo fanno i leader bensì per primo Kligerman, sceso al 13° posto, seguito da pochissimi altri in coda. Si riparte dunque ai -39 con Allgaier sempre al comando davanti a Hill, Almirola, Mayer, Jones, Herbst, Love, Sammy Smith, Ryan Sieg e Creed in top10, Custer 11° e Kligerman 25°. Sullo scatto si ripete la stessa scena con Austin a sperare e Justin a involarsi, poco più dietro Herbst perde leggermente il controllo in curva1 e stringe Love a muro provocando più scompiglio che danni, infatti a rallentare di più dietro di loro è Taylor Gray che crea un tappo a centro gruppo.

Il vero vincitore della ripartenza è però Ryan Sieg che si ritrova al sesto posto dietro ad Allgaier, Hill, Almirola, Mayer e Jones mentre pure Burton ne ha approfittato per salire all’ottavo posto dietro a Herbst e davanti a Love e Creed, tuttavia Jeb verrà subito riattaccato dagli inseguitori, incluso Custer che rientra in top10. Alle loro spalle però con gomme fresche sta già arrivando Kligerman che si sta comportando meglio di Chandler Smith e Byron che sono sulla sua stessa strategia. Ed è Parker ovviamente il più in fase di attacco, cercando mosse anche decise per passare più auto insieme; Creed in una di queste perde un po’ troppa velocità e in curva1 viene toccato da dietro da Burton rischiando grosso mentre Sammy Smith infila Jeb.

Col passare dei giri però Byron sembra trovare il ritmo e prima segue Chandler Smith in top15, poi sembra diventare il più veloce in pista. Chi invece, dopo il sorpasso di Herbst su Sieg ai -29 per il sesto posto, subisce un contraccolpo è Hill che viene attaccato all’esterno da Almirola, Austin prova a resistere ma Aric passa in curva4 ai -28; ne approfitta anche Mayer che passa in curva1 e dunque la #21 scende al quarto posto.

La vera crisi tuttavia è quella di Sieg che in poche tornate viene superato anche da Kligerman, Love e Custer. A salvarlo ci pensa il fratello che finisce in testacoda sull’olio lasciato in pista da Retzlaff. Ovviamente c’è la sosta generale decisiva per la corsa: Allgaier mantiene la prima posizione precedendo Mayer, Hill, Almirola, Custer (fondamentale +4), Herbst, Kligerman, Love, Jones e Creed.

Dopo due ripartenze waved off per detriti per il disappunto generale, la bandiera verde sventola a 16 giri dalla fine ed Allgaier stavolta vede Mayer rimontargli metri in curva1, ma l’attacco di Sam non va a buon fine e allora in curva4 Hill, con la spinta di Custer, supera la #1 venendo seguito al giro successivo dalla #00. E così Allgaier si è già involato verso la vittoria in uno stint finale che non vede scossoni se non si esclude la foratura di Sammy Smith che gli fa perdere tantissimi punti preziosi.

Justin Allgaier vince così la prima gara stagionale, la 24esima in Xfinity Series (tante quante il suo titolare Dale Earnhardt Jr. entrando nella top10 all time della categoria) precedendo Hill di 3.4″, Custer di 4.1″, Mayer di 4.8″, Almirola di 5.7″, Kligerman di 5.9″, Herbst di 9.0″, Love di 9.4″, Creed di 9.7″ e Jones di 10.0″; a seguire Byron (ottima rimonta da -3), Chandler Smith, Ryan Sieg, Alfredo, un buon van Gisbergen che era a quota zero giri a Darlington prima della bandiera verde, Burton, Weatherman, Taylor Gray, Kvapil e Poole, Williams mai visto 21°, Nemechek 23°, Sammy Smith 34° a -1 dietro anche a Retzlaff il cui guaio evidentemente era meno grave del previsto.

I risultati odierni

La classifica della “Crown Royal Purple Bag Project 200”

La classifica generale

Così in campionato dopo 11 gare su 33 della NASCAR Xfinity Series 2024

I prossimi appuntamenti

Stasera a Darlington alle ore 21:00 (diretta su Mola, tornata a pagamento con abbonamento, con il commento di Daniele La Spina e Matteo Senatore) ci sarà la gara della NASCAR Cup Series; a partire dalla pole position sarà Tyler Reddick. La Xfinity Series salterà il weekend di North Wilkesboro per tornare a Charlotte sabato 25 maggio.


Immagine: Media NASCAR


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