NASCAR | Xfinity Series: Burton beffa Gragson in gara1 a Miami

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Tempo di lettura: 8 minuti
di Gabriele Dri @NascarLiveITA
14 Giugno 2020 - 10:00
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Negli ultimi anni si sono viste diverse prestazioni dominanti in Xfinity Series a Miami-Homestead. Nel 2017 fu Custer a lasciare tutti con mezzo giro di distacco, nel 2018 e 2019 invece fu la volta di Reddick. E ieri sembrava essere il turno di Noah Gragson, il quale ad appena 7 giri dalla fine aveva quasi 13″ di vantaggio sul secondo. Poi purtroppo è arrivata una caution e con la ripartenza finale pure la beffa. In un finale che ha visto tre piloti in lotta a vincere è stato Harrison Burton al secondo successo stagionale. Ma per fortuna per tutti gli altri oggi ci sarà già la rivincita.

La gara

Il calendario rivoluzionato impone lo svolgimento a Miami di due gare in due giorni in quello che è a tutti gli effetti il debutto di questo format nella Nascar moderna in anticipo di un paio di settimane rispetto a quanto previsto in origine, ovvero a Pocono per la Cup Series. E la prima gara si svolge sotto il sole della Florida così come non succedeva da anni per la categoria cadetta visto che fino all’anno scorso la corsa era al tramonto di inizio novembre come finale di stagione.

Il sorteggio regala la pole position ad Harrison Burton davanti a Gragson e Chastain mentre a fare i conti con la sfortuna sono Briscoe (ancora una volta ottavo) e Dale Earnhardt Jr. che nell’unica – e ormai tradizionale – gara annuale che disputa dal ritiro a tempo pieno scatta dalla 12esima posizione, la peggiore che gli potesse capitare. Ma i problemi per Briscoe non sono finiti qua: nei giri di formazione perde qualcosa dalla vettura (nel caso fosse la zavorra in tungsteno la penalità per il team sarebbe pesante, ovvero quattro gare di sospensione per crew chief, car chief e ingegnere capo), e quindi deve andare ai box e vedere da lì la partenza.

Al via a sorpresa Gragson dall’interno passa in prima posizione seguito da Chastain e Burton mentre dietro di loro Sieg, Jones e Cindric vanno 3-wide. Briscoe scende in pista con 5 giri di ritardo e la sua corsa sembra già finita, ma al contrario della logica non sarà così. In testa Gragson e Chastain allungano con Cindric al terzo posto e così la situazione rimane fino alla competition caution del giro 20. Dei leader ai box ci vanno solo Sieg e Moffitt e dunque alla ripartenza le posizioni rimangono immutate. Alla bandiera verde Cindric spinge Chastain in testa davanti a Gragson ed inizia così la lotta a tre che li vedrà protagonisti a lungo per tutta la gara, tuttavia Sieg con gomme fresche in appena quattro giri passa da 20° a primo staccando tutti, imitando quanto fatto da Cindric ad Atlanta. E Briscoe recupera di strategia un giro.

La caution per la rottura del motore di Vanderwal interrompe la sua fuga a 4 giri dal break ma per sua fortuna la stage non viene ripresa: Sieg vince così il primo traguardo intermedio davanti a Chastain, Gragson, Cindric e Labbé che ha la sua stessa strategia. Il gruppo va in pit lane per la sua prima sosta di gruppo (curiosità: zio e nipote Dale Earnhardt Jr. e Jeffrey Earnhardt hanno gli stalli vicini) e Gragson sfrutta il primo stallo per tornare in testa mentre Gragson di strategia recupera un altro giro ed è dunque a -3.

Alla bandiera verde ancora una volta Cindric spinge Chastain davanti ma Austin stavolta non si ferma lì e si porta a sua volta in prima posizione. Ma la lotta fra i tre non è finita e prosegue a lungo. Noah ha una vettura molto instabile e sovrasterzante che lo obbliga a viaggiare a millimetri dal muro che inevitabilmente tocca in certi momenti ma continua a viaggiare molto veloce. A metà stage Miller chiude la porta a Moffitt in curva3 e arriva una caution. L’unico dei big a fermarsi, ma solo per aggiustamenti di assetto, è un Allgaier in difficoltà mentre dietro di loro Briscoe cambia gomme. Sarà la mossa decisiva per la #98.

Alla ripartenza ai -18 Chastain ritorna la manovra a Cindric e ne approfitta pure Gragson. Tuttavia da dietro arriva come un razzo Briscoe che malgrado sia partito in coda al gruppo sorpassa tutti e si sdoppia. Ed ora il suo ritardo è di soli due giri. Davanti intanto Noah scavalca Ross relegandolo alla lotta con Austin e Dale. Gragson vince la seconda stage davanti a Cindric, Chastain, Earnhardt e Jones. Ci sono una trentina di auto a pieni giri ed il primo dei doppiati a causa della caution precedente che ha raggruppato il plotone è incredibilmente Chase Briscoe che così recupera un altro giro ed ora è soltanto a -1.

La sosta ai box frega però la #9 che arriva lunga nel suo stallo e così a passare al comando è Dale Jr. mentre in coda c’è una penalità per Herbst ed un doppio pit per Sieg. La ripartenza arriva ai -80 e Haley spinge troppo Gragson mandandolo di traverso facendogli mancare l’apporto decisivo al compagno di squadra Earnhardt e ciò favorisce Chastain che ritorna così in prima posizione. Noah finisce dietro anche a Cindric, Jones e lo stesso Dale e deve lottare persino con Burton per non perdere ulteriori posizioni, ma sarà il punto più basso della gara.

A 70 giri dalla fine il plotone di testa è diviso in 4+2 piloti con Chastain, Cindric, Jones ed Earnhardt davanti alla coppia Burton-Gragson, ma anche in questa occasione si capisce che la vettura di Noah è la più veloce sul long run. E infatti in appena 10 giri Gragson, fra slide job incredibili e toccatine al muro passa da sesto a primo scavalcando per ultimo Cindric. La #9 inizia così la sua fuga personale mentre Austin si spegne col passare dei giri. Da dietro ancora una volta però arriva Briscoe il quale – stavolta però a parità di gomme – rimonta il gruppo e se non fosse per Gragson si sdoppierebbe da solo.

Invece così deve lavorare di strategia: potrebbe fermarsi per primo facendo un undercut ma ha un solo treno di gomme fresche ai box contro i due degli avversari e così deve aspettare. Il primo ad andare ai box è Allgaier, ma Justin è finito a muro e presto arriverà un ko tecnico. Ad aprire il vero giro si soste – quando ha ormai 4″ di ritardo dalla vetta – è Cindric ai -46 ma l’undercut non sarà utile. Infatti in fretta tutti si fermano (e c’è la doppia penalità in casa Kaulig per Haley e Chastain) e all’uscita della pit lane Gragson ha ancora ampio margine.

Gli unici due che tirano dritto alla caccia di una caution che ribalti la loro gara sono Sieg e Briscoe, ma la bandiera gialla non arriva e si arrendono ai rispettivamente ai -25 ed ai -17. Gragson nel frattempo è tornato in testa e amplia fin da subito il vantaggio su Cindric che a sorpresa va in crisi e col passare dei giri viene passato da Earnhardt, Burton e Jones. Dale all’inizio ci prova e subito dopo la sosta riduce il distacco da Noah da 5″ a 2″, poi però la #9 riparte sul long run e guadagna su tutti almeno mezzo secondo al giro al punto che ai -7 ha 13″ su Earnhardt, 17″ su Burton e Jones, 23″ su Cindric, 27″ su Annett e con tutti gli altri doppiati. Poi purtroppo per lui Sieg fora (con probabile danno al mozzo o alla sospensione) e finisce in testacoda con conseguente caution.

In pit lane la #9 ha talmente tanto margine che esce ancora davanti dopo una sosta tranquilla; a seguirlo sono Burton ed Earnhardt con Dale che tenta di fregare Jones per avere una posizione più favorevole alla ripartenza ma Brandon non si fa fregare e frena. Peccato che non abbia frenato prima e si prende una penalità per eccesso di velocità e così Cindric passa quarto mentre Briscoe si prende la wave around e riparte 10° e a pieni giri.

La bandiera verde arriva a 2 giri dalla fine – ma non è overtime – e Gragson scatta bene, soltanto che la sua vettura sullo short run non è entusiasmante e così Burton lo affianca in curva2 mentre Cindric si tuffa all’interno sul rettilineo opposto. I tre viaggiano 3-wide per mezzo giro fino alla bandiera bianca dell’ultimo giro quando Noah alza… proprio bandiera bianca ed è costretto a lasciar andare Harrison ed Austin. Cindric è all’esterno in curva1 e sembra avere la traiettoria migliore, tuttavia pare avere sottosterzo e alza il piede in curva2.

Burton così ha via libera e conquista la seconda gara stagionale davanti a Cindric, un Gragson beffato dopo metà gara dominata in testa, l’ottimo Alfredo e Dale Jr. forse ad una delle ultime – se non ultimissima – gara in Nascar. Briscoe chiude incredibilmente in settima posizione salvando una gara persa in partenza. Snider chiude 15° e così stasera partirà dalla pole in gara2 vista l’inversione di parte della griglia; per il Dash4Cash a contendersi i 100’000$ di bonus ci saranno Allmendinger, Gragson, Haley ed Hemric, con AJ ed Hemric che però dovranno partire dal fondo in quanto tecnicamente non hanno qualificato loro la vettura per gara2. In campionato Gragson passa in vetta alla generale ed alla griglia playoff ma Burton raggiunge lui e Briscoe a quota due successi.

I risultati odierni

La classifica della “Hooters 250”

La classifica generale

Così il campionato dopo 9 gare

I prossimi appuntamenti

La scorsa notte si è svolta la gara della Truck Series mentre oggi ancora doppio appuntamento a Miami: alle 18:00 gara2 della Xfinity Series mentre alle 21:30 sarà la volta della Cup Series.

Immagine: nascarmedia.com

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