Dominio totale a Bristol di Kyle Larson in un giorno in cui era chiamato alla vittoria, stavolta senza beffa finale. Allgaier è terzo ma vince la tappa del Dash4Cash
12 aprile 2020 – 12 aprile 2025: cinque anni per chiudere il cerchio nella vita e nella carriera di Kyle Larson. In quella primavera fatta di pandemia, lockdown e di gare online su iRacing, in quel giorno Larson commise quel grave errore, pronunciando una frase a microfono inavvertitamente aperto che portò nell’arco di poche ore al suo licenziamento dal Chip Ganassi Racing e a saltare il resto della stagione.
Ad avere ancora fiducia in lui fu Rick Hendrick che lo chiamò all’Hendrick Motorsports dalla stagione 2021. Bisognava però anche ricostruire la fiducia nei confronti del pubblico e per questo servono anche delle brave persone dietro le quinte. Questo era Jon Edwards, PR del team e di Larson, che nei primi mesi ha lavorato per rimettere in riga Kyle riuscendoci, favorito ovviamente dalle vittorie del pilota culminate col titolo 2021. Jon è mancato improvvisamente questa settimana lasciando tutto il mondo della NASCAR nella tristezza per aver perso un grande lavoratore ma soprattutto un grande uomo.
“Bisogna ricordarlo col sorriso” e Larson lo ha fatto nel modo giusto: dopo il secondo posto nei Truck, ha dominato la corsa della Xfinity Series a Bristol guidando la gara con 276 giri al comando sui 300 in programma, chiudendo così forse definitivamente quel brutto discorso iniziato esattamente cinque anni fa.
La gara
Sabato è tempo di Xfinity Series che scende in pista sotto un cielo ancora grigio e freddo ma senza pioggia. 40 sulla carta gli iscritti per la terza tappa del Dash4Cash (dopo aver saltato Dalington) ed i qualificati per questo terzo assegno da 100’000$ sono Hill, Creed, Allgaier e la sorpresa Brennan Poole sopravvissuta al caos finale di Martinsville.
40 gli iscritti che diventano prima di arrivare in pista 39 perché il team di Mike Harmon, reduce da una serie di DNQ anche sfortunate, ritira la #74 assegnata a Dawson Cram. Un messaggio frainteso sui social fa quasi intendere addirittura alla chiusura totale del team, fatto poi smentito ufficialmente.
I 39 diventano poi in fretta 38 perché nelle prove libere (miglior tempo di Sanchez) finiscono a muro per problemi tecnici sia la #66 di Tomassi che la #53 di Maggio. Entrambe le auto sono costrette a saltare le qualifiche e per la #66 c’è la matematica DNQ.
La pole position va, grazie ad un clamoroso primo giro, a Kyle Larson sulla #17 di Hendrick che col suo 15.194″ batte Zilisch, Kvapil, Allgaier, Ryan Sieg, Mayer, Sanchez, Sammy Smith, Retzlaff ed Harrison Burton. Vengono retrocessi in fondo per modifiche in parco chiuso proprio Retzlaff, Eckes (sospensione danneggiata) e il citato Maggio.
Alla bandiera verde Larson scatta subito bene e rimane al comando su Zilisch ed Allgaier, ma al terzo giro subito una caution: Maggio rompe di nuovo la ruota anteriore destra, finisce a muro e torna nel garage, Harrison Burton prende un suo detrito e fora la anteriore destra. Per Mason il ritiro, per il pilota della #25 un set (sui quattro a disposizione) quasi sprecato in una circostanza sfortunata. Dopo la sosta anche per Eckes per un check dopo le riparazioni fra qualifica e gara, si riparte ai -77 nella prima stage.
Larson parte e saluta tutti approfittando della breve lotta fra Zilisch ed Allgaier in cui Justin si prende il secondo posto. A seguire ci sono Mayer e Ryan Sieg mentre Kvapil perde un po’ di terreno all’interno e viene superato anche da Sanchez e Sammy Smith. Jeb Burton esce dalla top10 sulla corsia esterna e trascina in basso con sé anche Taylor Gray. In coda scambio di fiancate fra Wright e Labbé.
Nei primi giri Allgaier si fa vedere e punta Larson, tuttavia Kyle non ha problemi a difendere la prima posizione. Dai -65 la #17 inizia a guadagnare centimetri, poi decimetri e poi metri, specialmente quando dai -60 in poi iniziano i doppiaggi.
Nel gruppo c’è ancora battaglia. Jeb Burton viene infilato da Gray, poi attaccato da Brandon Jones che non chiude la manovra e quindi viene infilato da Creed. Sheldon, tuttavia, non ha il passo e fa da tappo allo stesso Jones, a Thompson ed Hill. E così Allgaier è già in fuga per l’assegno per il Dash4Cash. Justin lascia sul posto anche Zilisch e tutti gli altri, ma nemmeno lui ne ha nei confronti di Larson.
Il gruppo dietro si assesta ancora: Ryan Sieg supera Sanchez, Jones ripassa e molla Creed, poi inizia la lotta fra una doppia coppia, Smith-Sanchez e subito dietro Kvapil-Heim. Intanto Larson sta passando i doppiati con una facilità disarmante, va largo all’esterno oppure approccia largo e poi si tuffa giù dal banking in uscita. Nessuno riesce a superare come lui al punto che ai -45 cadono persino Retzlaff, H.Burton ed Eckes, poi è il turno di Bonsignore.
Dopo un piccolo break (in cui Love supera Heim e Jones fa lo stesso su Jeb Burton), Larson ricomincia con i doppiaggi e finiscono a -1 Dye, Clements, Poole e Williams in una manciata di minuti. Siamo ai -30, Allgaier è secondo a 3″, Zilisch sì terzo ma a mezzo giro. Quasi non ci si crede quando Kyle prende pure Hill che prova a difendersi all’esterno, ma Larson incrocia e saluta. Lo stesso fa Thompson, ma è inutile. Creed tiene l’esterno, poi c’è un incrocio di traiettorie e così la #17 mette un’altra vettura dietro di sé. Dopo 70 giri tre auto del Dash4Cash sono doppiate.
Ai -10 Larson ha 3.8″ su Allgaier, 10.8″ su Zilisch, 11.3″ su Mayer, 11.7″ su Ryan Sieg, 12.7″ su Sammy Smith, 13.0″ su Sanchez che ha toccato il muro e danneggiato leggermente il muso, 13.2″ su Kvapil, 14.0″ su Heim, 14.3″ su Taylor Gray, 15.5″ su Sawalich e 15.8″ su Brandon Jones per un totale di appena 13 auto a pieni giri. Poi il botto.
Thompson ed un Creed non al meglio sono in lotta per la 15esima posizione. In curva4 Dean tocca leggermente Sheldon che finisce in testacoda finendo di traverso prima del traguardo. Le auto che sono all’interno lo evitano, Smithley lo schiva per un pelo, Poole sbanda mentre inchioda e centra in pieno la #00. L’incidente è pauroso, la Ford di Creed subisce pesanti danni al retrotreno, la Chevy di Poole praticamente viene sventrata sul lato destro e poi impatta col muro interno. I piloti subiscono il colpo, ma escono indenni (Creed ha pure il tempo di fare un applauso ironico a Thompson mentre la sua vettura da sola scivola sul banking). E così il Dash4Cash diventa un Dash2Cash in un sol colpo.
Dopo 14’08” di bandiera rossa per la pulizia dai detriti e dall’olio, la corsa riprende e strategicamente cambia perché ci sarà uno sprint prima di fine stage con i leader che ovviamente pitteranno per la track position. Così avviene ed i soli Mayer e Ryan Sieg tirano diritto nella speranza di prendere un playoff point. Questo favorisce una marea di wave around (insieme al lucky dog Jeb Burton) rendendo vano il capolavoro di Larson nel traffico. Alla bandiera verde ci saranno infatti 25 auto a pieni giri.
Si riparte per uno sprint di appena tre giri in cui non ci sono scossoni e in cui Kyle non riesce ad approfittare dello scatto non ottimale di Ryan: Mayer vince la prima stage su Sieg, Larson, Smith, Allgaier, Zilisch, Sanchez, Love, Kvapil e Jones; lucky dog per DiBenedetto. Al break segue la sosta collettiva per l’altra metà del gruppo (Mayer scivola così al 13° posto) e quindi Larson torna al comando.
Kyle parte bene, Allgaier lo segue, Zilisch ci prova su Sammy Smith e poi di slancio va quasi 3-wide all’esterno dei due leader ma si deve accontentare del ritorno al terzo posto. Kvapil completa la top5 e quindi il JR Motorsports è 2-3-4-5 con un auto “sorella” al comando. Seguono Love dopo il sorpasso su Sanchez, Jones, Sawalich ed Heim. Mayer con gomme leggermente più fresche non recupera all’esterno perché è un po’ bloccato da Gray.
Come in precedenza, Allgaier prova a rimanere con la #17, poi inesorabilmente la vede andare sempre più via. E così Justin si ritrova a badare i compagni di squadra combattivi. Kvapil rischia grosso, Sammy Smith ci prova su Zilisch che resiste e allora si rilancia su Justin. Harrison Burton fora nuovamente l’anteriore destra e va ai box.
Alla fine è Zilisch a cedere per primo e deve lasciare strada a Smith che di slancio attacca e supera persino Allgaier mentre Connor cede anche a Kvapil; più dietro Heim scavalca Sanchez (poi uscirà dalla top10 in difficoltà tecnica) mentre Jones supera Love. Larson intanto ha messo 3″ di vantaggio ed inizia ai -50 una nuova serie di doppiaggi in cui guadagnerà nuovamente. Nel traffico Allgaier riprende la sfuriata della #8.
Larson sceglie bene i momenti per i doppiaggi, sa quando forzare e quando no. I due momenti più rischiosi sono la ruotata con Clements e lo slide job di forza su Gray. Larson intanto va e torna in zona top15, cadono di nuovo tutti i nomi citati in precedenza mentre Labbé si ritira col servosterzo ko. Ai -13 Allgaier ripassa Smith, ma ormai è anche lui a quasi mezzo giro di ritardo.
Larson domina in maniera imbarazzante la seconda stage vincendola con 8.3″ su Allgaier, 8.9″ su Smith, 9.0″ su Kvapil, 12.2″ su Zilisch (che ha perso tanto), 12.6″ su Love, 13.3″ su Jones, 14.9″ su Heim (quindi appena 1.5″ sul leader), 15.4″ su Sawalich, 15.5″ su Mayer, 16.0″ su R.Sieg e 16.4″ su Thompson (graziato nel finale) per appena 12 auto a pieni giri. Eckes è il lucky dog dopo il sorpasso su Sanchez.
Il secondo giro di soste lascia ovviamente Larson al comando (e pensare che non è soddisfatto del sottosterzo crescente) precedendo Allgaier (loose), Smith, Kvapil, Love, Jones, Zilisch (troppo tight per la corsia interna), Sawalich, Heim e Mayer; Dye, Alfredo e Williams tentano la wave around. Hill non lo fa e quindi fra i due superstiti del Dash4Cash rimane un giro di differenza.
Green a 119 giri dalla fine e la sorpresa: Larson non scatta al meglio ed Allgaier lo infila dall’interno, Kyle riesce a difendersi da Love (poi superato da Smith) e quindi la corsa cambia volto. Per quanto? Nove giri. Nove. Larson non aspetta il long run, né i doppiati, si libera di Allgaier con un piccolo bump e torna al comando. Justin non vuole farlo scappare mentre Kvapil supera Love ed avvicina Smith. Quando il leader raggiunge i primi doppiati (e deve rallentare perché sono 2-wide con Wright e Annunziata che si toccano davanti a lui) le tre wave, ecco che ai -90 arriva una caution.
Lo spotter di Allgaier sbaglia in maniera clamorosa la chiamata e non dice a Justin che in curva2 ha Massey all’interno e così la #7 chiude in maniera brutale la porta mandando la #45 in testacoda. I piloti alle loro spalle rallentano ed evitano la vettura ferma, Sawalich arriva invece “a bomba”, tampona Zilisch (retrotreno ammaccato, altra gara non pulita al 100% per lui) e distrugge il radiatore. Peccato, perché con questo errore di squadra William rovina la migliore corsa finora e invece arriva il quinto piazzamento consecutivo fuori dalla top20. Williams è il lucky dog mentre le altre due wave around erano per un pelo ancora a pieni giri, dunque nel complesso strategia azzeccata.
Ci sono 14 piloti a pieni giri, sette tirano dritto, sette (Jones, Heim, Mayer, Sieg, Eckes, Dye ed Alfredo) vanno ai box a giocarsi l’ultimo set di gomme a disposizione. Fra gli altri, speeding per Kyle Sieg, Jeb Burton e Retzlaff. Ai -75 si riparte con Larson davanti ad Allgaier, Smith, Kvapil, Love, Zilisch, Thompson, Jones, Mayer, Heim, R.Sieg, Eckes, Dye, Alfredo e Williams.
C’è poco da dire sull’ultima fase di gara: stavolta Allgaier non supera Larson ma deve badare a Love il quale supera Smith che ha sbandato sullo scatto e fatto perdere metri ai compagni di squadra Kvapil e Zilisch. Fra Justin e Jesse arriva pure un leggero contatto ma non il sorpasso. Larson ringrazia e allunga ma non troppo, Kyle sembra gestire la situazione ed una pista con temperature più basse che forse non si aggrada alla #17.
Dietro intanto tire rub per Clements e toccata a muro per Bonsignore ma si prosegue. Zilisch invece ha subito danni più gravi del previsto e nello stint finale proprio non va, prova a seguire la Love, Kvapil e Smith in battaglia, ma alla fine deve arrendersi, ai -30 Jones (che ha aggirato Thompson il quale cede di colpo) apre la porta su di lui ed uno alla volta tutti passeranno aggirando la #88, incluso Eckes che rischia grosso intraversandosi in una toccata con Smithley
Nella lotta per il terzo posto, ai -50 Kvapil supera Love lasciandolo sul posto, Smith prova a seguirlo cinque giri più tardi ma non ce la fa. Mentre Jesse cede nettamente, è Carson quello più in forma, raggiunge Allgaier e lo preme da vicino mentre Justin si mantiene a circa 1.5″ da un Larson prudente. Ai -2 Allgaier si trova davanti Clements nel posto sbagliato e Kvapil ne approfitta prendendosi la piazza d’onore. Per Larson intanto nessuna beffa a differenza di Miami, né con il contatto Clements-Annunziata, né con Hill che bacia il muro e torna ai box praticamente in vista della bandiera bianca.
Kyle Larson trionfa a Miami per il 50° successo in NASCAR (sommando Cup, Xfinity e Truck) precedendo Kvapil (+2.0″), Allgaier (+2.3″ con vittoria del Dash4Cash mai in discussione), Smith (+6.0″), Jones (+6.1″), Love (+8.3″), Sieg (+8.9″), Heim (+10.0″), Eckes (+12.4″) e Thompson (+12.9″), solo altre due auto a pieni giri e sono Mayer (+13.1″) e Zilisch (+16.6″); Dye 13° ma primo dei doppiati davanti a Williams, Alfredo, Sanchez, Bonsignore, Retzlaff, Gray e Clements, Hill 24° a -2.
I risultati odierni
La classifica della “SciAps 300”
La classifica generale
Così in campionato dopo 9 gare su 33 della NASCAR Xfinity Series 2025
I prossimi appuntamenti
Stasera alle 21:00 ci sarà a Bristol la gara della NASCAR Cup Series; a partire dalla pole position in vista della corsa da 500 giri ci sarà Alex Bowman. La Xfinity Series torna in pista sabato prossimo per il grande ritorno sull’ovale di Rockingham.
Immagine: Media NASCAR
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