NASCAR | Xfinity Series: Brandon Brown vince sotto caution a Talladega

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di Federico Benedusi @federicob95
3 Ottobre 2021 - 09:33
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Prima vittoria in carriera per il pilota del team Brandonbilt Motorsports; i protagonisti dei playoff ancora a secco, Cindric si qualifica in anticipo


La Nascar Xfinity Series ha incoronato un nuovo vincitore nella Sparks 300 di Talladega, una delle piste più difficili e probanti del calendario. Brandon Brown ha infatti conquistato il successo e lo ha fatto in maniera del tutto particolare, ossia in regime di caution e quasi nell’oscurità più totale, con sei giri d’anticipo rispetto alla bandiera a scacchi prevista.

Prima vittoria per il 28enne del Virginia e anche per Brandonbilt Motorsports, squadra che ha debuttato a tempo pieno in Xfinity solamente l’anno scorso.

A Talladega come a Las Vegas i protagonisti dei playoff sono rimasti a secco ma un verdetto è comunque arrivato: il primo pilota a qualificarsi al round successivo è Austin Cindric, ottavo al traguardo ma ora forte di un vantaggio sufficiente sul “taglio” da poter guardare con assoluta tranquillità alla terza e ultima gara del Round of 12.

CRONACA

Il copione della Sparks 300 prevede due stage da 25 giri per assegnare i soliti traguardi intermedi, dunque una frazione finale da 63. I set di gomme a disposizione di ogni pilota sono quattro e gli stint di carburante si preannunciano regolari, tra i 34 e i 37 giri. C’è dunque la possibilità di completare le prime due stage spingendo dal primo all’ultimo giro effettuando anche rabbocchi più brevi. La minaccia di pioggia è piuttosto esigua ma bisogna fare i conti con l’oscurità, che in caso di ripetute interruzioni potrebbe chiudere la gara in anticipo. E questo è esattamente ciò che accadrà.

Anche a Talladega la griglia di partenza è decisa dal solito algoritmo, che determina la pole position di Justin Allgaier davanti a Cindric; in seconda fila partono il vincitore di Las Vegas Josh Berry e Noah Gragson, quindi AJ Allmendinger e Daniel Hemric. L’unica penalità pre-gara è decisamente singolare e riguarda Justin Haley, ottavo in griglia: ai controlli tecnici sulla sua Chevrolet vengono ritrovati degli adesivi in zone non consentite con la probabile intenzione di rendere la vettura più “liscia” e quindi più aerodinamica, fattore molto importante su un superspeedway come Talladega. Haley viene spedito in fondo alla classifica e viene penalizzato con un drive through da effettuare alla primo giro conclusosi in bandiera verde.

Alla partenza il poleman sceglie la traiettoria esterna lasciando a Cindric quella interna, ma è il pilota Penske ad avere un migliore spunto. Le primissime tornate sono un continuo cambio di traiettoria, con Cindric che continua a guidare il gruppo spinto anche da un Berry in ottima forma. Il sostituto di Michael Annett sulla Chevrolet #1 del team JR Motorsports sceglie una traiettoria differente al quarto giro, portandosi sull’interno, e tre passaggi più tardi diventa leader. Il tutto dura un paio di giri ancora, poi Cindric torna a dettare il passo in linea esterna affiancato da Allmendinger.

Il gruppone si mette finalmente in fila indiana al 15° giro ma al comando non c’è nessuno dei piloti già citati, perché dalla settima piazza in griglia Brandon Jones è riuscito molto abilmente a risalire la classifica. La Toyota #19 del Joe Gibbs Racing precede a questo punto Harrison Burton, John Hunter Nemechek, Hemric, Allmendinger, Jeb Burton e Brett Moffitt. Il primo pilota “sfasato” da questo filone è Cindric, che viaggia in linea interna attorno alla nona-decima posizione.

Al 17° giro viene raggiunto e superato Haley, che dopo avere lasciato sfilare il gruppo nei giri di ricognizione ha scontato il drive through al termine del primo passaggio. Nella pancia del gruppo di testa c’è un contatto tra Allgaier e Jeb Burton in linea interna, con il primo che nello spingere il secondo lo fa scomporre pericolosamente verso l’esterno. Con molta reattività, Burton controlla la Chevrolet #10 e la corsa procede come se nulla fosse successo.

Nel frattempo si è tornati ad una disposizione su due file con l’avvicinarsi del primo traguardo intermedio: Harrison Burton guida in esterna, Nemechek in interna. Burton decide di prendere l’interno al 20° giro ma nel fare questa manovra perde molta velocità e la fila interna quasi si imbottiglia, lasciando campo libero a Jones che capeggia la traiettoria esterna. Si forma anche una fila centrale guidata da un Cindric molto “alternativo”, attorno al settimo-ottavo posto.

La fila interna è comunque molto veloce e Nemechek, ripresone il comando, torna ad appaiarsi a Jones allungando anche di qualche metro. La Toyota #54 cerca di mantenere il comando solitario cambiando più volte traiettoria, mentre Jeb Burton cerca di guidare la riscossa finale.

Con i due affiancati si arriva all’ultimo giro della stage che è anche quello della prima caution di gara. In curva 3 Sam Meyer tampona Brown e finisce proiettato contro il muro esterno, colpendo lo sfortunato Allmendinger. Nessun altro pilota resta seriamente coinvolto ma la stage si chiude con qualche metro d’anticipo.

Nemechek è in testa al momento dell’interruzione e conquista il primo traguardo intermedio su Jeb Burton, un Riley Herbst rinvenuto negli ultimissimi giri, Cindric, Myatt Snider, Harrison Burton, Allgaier, Blaine Perkins, Jones e Hemric.

La conclusione della stage è il momento ideale per la prima sosta ai box e praticamente tutti i piloti, fatta eccezione per i soli Bayley Currey, Mason Massey e Joe Graf jr che rientreranno un giro dopo, si fermano per cambio gomme e rifornimento. La crew più veloce è quella di Herbst, che rientra in pista davanti a Nemechek, Snider, Cindric e Harrison Burton mentre Jeb Burton viene bloccato in uscita dalla piazzola dal passaggio di altre vetture e scivola 14°.

L’impatto di Meyer ha provocato il danneggiamento delle barriere esterne della curva 3, dunque una brevissima bandiera rossa permette ai commissari di pista di risistemare le protezioni.

La seconda stage inizia solo al 31° giro con Herbst all’esterno e Nemechek all’interno ma il pilota di Joe Gibbs Racing perde velocemente metri lasciando una lunga fila esterna a guidare il gruppo. Da questa esce il rimontante Gragson, che ha concluso la prima stage al 13° posto ma ora è già quarto. La sfuriata della #9 di JR Motorsports dura però appena tre giri, poi la corsa passa nelle mani di una fila esterna composta da Herbst, Cindric, Hemric, Perkins, Brown e Jeb Burton.

Dopo una situazione di stallo cerca di risalire dall’interno Nemechek, che però nel cambio di traiettoria perde di nuovo posizioni scivolando dal quinto posto appena conquistato al nono.

A prendere iniziativa al 46° giro è Perkins, che si lancia all’interno imitato poi da Cindric e Herbst che mantiene così il comando. Questi ultimi guadagnano qualche metro dopo avere ripreso traiettoria esterna e alle loro spalle il gruppo si apre con Perkins di nuovo all’interno e Moffitt al centro. Perkins risale velocemente e all’ultimo giro della stage mette il muso davanti spinto proprio da un Moffitt riportatosi all’interno. La linea esterna intanto perde velocità ed è soprattutto Cindric a scivolare indietro nel gruppo.

Il part-timer del team Our Motorsports si toglie la grande soddisfazione di vincere una stage con grande sagacia tattica davanti a Moffitt, Nemechek, Herbst, Allgaier, Jeb Burton, Harrison Burton, Haley, Cindric e Gragson.

Il recupero di Haley è davvero notevole e nel secondo giro di soste la tattica di Kaulig Racing è quella di non cambiare gomme sulla #11, che si ritrova addirittura seconda alle spalle del solito Herbst. Allgaier è terzo all’uscita box davanti a Nemechek, Cindric, Snider, Jones, Harrison Burton, Brown e Gragson. La strategia prevalente è quella del cambio di due gomme, esattamente come nel primo giro di soste.

Ripartenza regolare al 55° giro con Herbst all’esterno e Haley all’interno. I due arrivano addirittura a scambiarsi la traiettoria durante il primo giro della stage conclusiva, poi Herbst torna all’esterno e a guidare la fila interna è così Allgaier. Il solito pack racing di Talladega prende quasi connotazioni da ciclismo su pista, con continui cambi di traiettoria che riportano avanti anche Cindric, il quale passa a comandare la linea interna scambiandosi poi con lo stesso Allgaier. Al 60° giro però la Penske #22 perde terreno ed è la linea esterna a prevalere con Allgaier, superato poi da Gragson e quindi da Moffitt. Il gruppo si apre a ventaglio al 66° giro con Cindric sempre all’interno, Moffitt al centro come alla fine della seconda stage e Herbst all’esterno.

Questo nervoso e compulsivo cambio di posizioni e traiettorie si interrompe con le prime soste della stage conclusiva, che arrivano al 68° giro con Gragson, Allgaier, Moffitt e Berry ad anticipare tutto il gruppo. Nel frattempo in testa si stabilisce Jeb Burton in linea interna, mentre Cindric guida l’esterno.

Al 70° passaggio rientrano Herbst, Cindric, Harrison Burton, Brown, Hemric e Nemechek mentre al termine del giro successivo è il turno di Jeb Burton, Haley, Snider e Jones. Dopo la sosta di questi tre distinti gruppi di protagonisti è sempre Herbst a guidare, questa volta in fila indiana, su Cindric, Gragson, Allgaier e Berry.

Davanti sono rimasti solo Massey, Kyle Weatherman, CJ McLaughlin e Jason White che vengono interrotti nel loro tentativo di allungare lo stint da una caution… per una vettura ferma in pit lane, precisamente quella di Bailey. I quattro rientrano dunque al 75° giro precipitando nuovamente a fondo gruppo.

Alla neutralizzazione comanda dunque Herbst davanti a Cindric, Gragson, Allgaier, Berry, Harrison Burton, Hemric, Nemechek, Moffitt, Jeb Burton, Brown e Haley. Bandiera verde al giro 80 con la solita, compulsiva girandola di posizioni e linee: Herbst parte all’esterno con Cindric all’interno, ma la Ford #22 si accoda praticamente subito all #98 del team Stewart-Haas lasciando Gragson a guidare l’interno.

Dopo tre tornate perdono metri sia Herbst che Cindric, che nel frattempo si è messo in linea centrale. Gragson quindi precede Berry, Moffitt, Jeb Burton e Snider su traiettoria interna, con qualche lunghezza di vantaggio su tutti gli altri. Dietro è dunque Jones a guidare l’inseguimento all’esterno, ma poi anche il #19 sceglie l’interno per cercare di riaccodarsi. Molti piloti sembrano nervosi e dietro al gruppetto in “fuga” si forma un 3-wide con Jordan Anderson all’interno, Allgaier al centro e Cindric all’esterno. Il ricompattamento lo completa proprio Allgaier all’86° giro grazie alla spinta di Haley.

A gruppo compatto si verifica uno spostamento generale verso l’esterno, poi il capofila Gragson riprende l’interno mentre Moffitt al terzo posto decide di mantenere l’esterno. Il “bubbone” scoppia all’89° giro in curva 3, con Moffitt che dalla linea esterna perde il posteriore della Chevrolet #02 e centra lateralmente Gragson, che finisce come un proiettile contro la barriera esterna finendo poi contro l’incolpevole Snider. Entrambe le Chevrolet finiscono praticamente sventrate nell’impatto.

Viene chiamata bandiera rossa e la cosa sorprendente è che colui che ha causato il big one, Moffitt, ne è uscito anche piuttosto serenamente. Il pilota del team Our Motorsports ha ripreso il controllo della sua Chevrolet dopo avere colpito Gragson e ora si trova addirittura al comando davanti a Berry, Allgaier, Jeb Burton, Jones, Haley, Herbst, Hemric, Perkins e Harrison Burton.

Nell’incidente sono invece rimasti coinvolti, oltre a Gragson e Snider, anche McLaughlin, Caesar Bacarella, Santino Ferrucci, Ryan Vargas e Mason Massey. Questi, Ferrucci a parte, sono tutti costretti al ritiro anche se fortunatamente illesi.

Alla ripresa, ancora in regime di caution, Moffitt è però obbligato a fermarsi perché l’anteriore sinistra della sua vettura è visibilmente danneggiata. Anche Berry ha risentito del big one e sulla sua Chevrolet viene applicato del taping. Herbst e Perkins devono a loro volta fermarsi per una sosta.

La visibilità inizia a scarseggiare ma la gara riprende al 94° giro con Jeb Burton esterno e Jones interno. La linea interna è molto più veloce e Jones guida Allgaier, Hemric, Haley e il rimontante Brown. Il rischio di una nuova caution, che poi arriverà comunque, si ha con il “bacio” al muro di Jeffrey Earnhardt, che però riesce miracolosamente a rientrare ai box senza problemi.

Al giro 99 tutti i leader prendono traiettoria esterna, tranne Brown che mantiene l’interno e compie la mossa che vale la vittoria. Allgaier prova una traiettoria centrale ma non cambia le cose, restando poco indietro rispetto a Brown e Jones che guidano le altre due linee.

Al giro 102 ecco il big one che pone fine alle ostilità: protagonista è ancora Moffitt, che dall’esterno della curva 4 tampona Harrison Burton che a sua volta tocca Anderson all’interno e poi carambola nuovamente verso l’esterno, strappando il parafango posteriore a Jeb Burton e stampandosi contro Herbst. Anderson e Jeb Burton riescono miracolosamente a scampare l’ammucchiata nella quale restano invece coinvolti anche Nemechek e, dalle retrovie, Jason White.

In base alla classifica data dall’ultima linea di riferimento prima della caution al comando c’è Brown di un’incollatura su Jones, quindi Allgaier, Hemric, Anderson, Hailey, Jeb Burton, Cindric, Berry e Graf. Così finisce la gara, perché i piloti iniziano a lamentare l’oscurità e una visibilità ormai nulla specialmente sul backstretch. Al giro 107 la Direzione Gara dichiara la fine in regime di caution, con sei tornate d’anticipo.

Prima emozionante vittoria per Brown e per il team Brandonbilt Motorsports, grazie alla grande intuizione di mantenere la linea interna mentre tutti si stavano spostando all’esterno. Due gare di playoff senza vincitori partecipanti ai playoff permettono a Cindric di qualificarsi in anticipo per il Round of 8, con ben sette posti ancora da assegnare tra gli altri 11 piloti nella prossima gara. A giudicare dalla nuova classifica generale, comunque, a parte una vittoria “salvifica” la lotta più acerrima sembrerebbe essere proprio quella nei pressi del “taglio”, con Harrison e Jeb Burton divisi da appena otto punti: Gragson ha dieci lunghezze di vantaggio sul primo e Snider è a -16 dal secondo.

L’appuntamento decisivo del Round of 12 è previsto per sabato prossimo sul Roval di Charlotte, una tipologia di gara completamente diversa rispetto a quanto visto a Talladega. Per quanto riguarda il main event di questo weekend, l’appuntamento è per stasera alle 20:00 italiane con una gara della Cup Series che però si preannuncia segnata da condizioni meteo al limite.

Classifica di gara
Classifica di campionato

Immagine copertina: NASCAR Xfinity Series Twitter

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