NASCAR | Xfinity Series: Austin Hill si riconferma re di Atlanta

NASCAR
Tempo di lettura: 16 minuti
di Gabriele Dri @NascarLiveITA
19 Marzo 2023 - 18:35
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In una gara confusa, convulsa e ricca di caution Austin Hill mantiene la calma e conquista il terzo stagionale confermandosi il migliore al momento sugli superspeedway in NASCAR. Show personale di Josh Williams che parcheggia in pista la sua vettura in polemica con i commissari


Dopo una NASCAR Truck Series già ricca di incidenti, la Xfinity Series fa ancora meglio (o peggio a seconda dei punti di vista) con ben 12 caution. Caution che non hanno minimamente impensierito Austin Hill che domina ancora ad Atlanta e sugli superspeedway (veri o ibridi che siano) conquistando la terza vittoria stagionale. Ma lo spettacolo, nel bene e nel male, lo regala anche Josh Williams che decide di protestare contro i commissari in maniera plateale dando il via ad un’altra settimana di discussioni fuori dalla pista.

La gara

Esattamente come per la Truck Series, il venerdì di Atlanta salta per la pioggia e la griglia della NASCAR Xfinity Series viene decisa con l’algoritmo che piazza in prima fila la coppia Joe Gibbs Racing composta dal vincitore di Phoenix Sammy Smith e da John Hunter Nemechek, reduce dalla gara dei Truck che si chiude poche decine di minuti prima della categoria cadetta. Torna a casa purtroppo la #74 di Cram, la peggiore per owner point in un gruppo di 39 vetture per 38 posti.

In una giornata fredda (vento e meno di 10 °C), in cui solo Kyle Sieg e Graf scattano dal fondo per modifiche in parco chiuso, si aspettano tutti però una gara calda sul rinnovato quasi-superspeedway di Atlanta.

La partenza è subito messa sotto indagine per possibili irregolarità, ma non si fa in tempo a dare il tutto ok che arriva la prima caution: mentre al comando Austin Hill spinge Nemechek davanti al tandem Sammy Smith – Ryan Truex, in coda Bacarella rompe un semiasse e travolge l’incolpevole Gase; ritiro per entrambi in quella che è la prima di una lunga serie di caution (ben 12, record della pista per la categoria esattamente come successo poco prima per i Truck).

Mentre davanti c’è un trenino compatto, anche dopo il choose cone, in casa Joe Gibbs Racing con Smith, Nemechek e Truex, in casa JR Motorsports (involontariamente) c’è l’ennesimo contatto stagionale con Jones (21° al via) che tocca in un rallentamento a catena – Retzlaff ha mancato il cambio marcia – Allgaier che è davanti a lui, danneggia il muso e va subito ai box per le prime riparazioni.

Ripartenza con 33 giri da disputare nella prima stage e il trenino JGR (seguito dalla coppia SHR con Custer ed Herbst) si difende da Austin Hill che invece ha scelto la prima fila all’interno. La #21 tuttavia viaggia veloce fin dall’inizio e Nemechek è costretto a coprire Hill il quale però continua ad avanzare, riesce a trovare un varco e si infila dietro a Sammy Smith rompendo il trenino.

A guidare l’interno passa così Chandler Smith seguito da Creed mentre Berry perde la linea, rischia di toccare Truex e scivola indietro. Chi invece avanza è sempre Austin Hill che, malgrado non sia convinto della bontà del suo sterzo, completa la manovra precedente balzando al comando seguito dal compagno di squadra Creed che si è liberato della #16.

La tregua però è già finita: in curva3 finiscono nel mucchio Jeffrey Earnhardt, Grala e Smithley che a caldo se la prende col suo spotter (poi si scuserà) per avergli dato indicazioni sbagliate per evitare le due vetture davanti a lui. Sul momento nemmeno Earnhardt e Grala sanno il motivo dell’incidente, poi si scoprirà che Jeffrey aveva forato.

Una lunghissima caution di 20′ per una pulizia prolungata della pista (non si capisce perché non venga esposta la bandiera rossa), un’altra sosta per Jones insieme ad Alfredo e Poole porta tutti dritti ai -16 quando Hill con Creed stavolta è all’esterno del trio JGR che si è riformato.

L’esterno vola in questa fase, pure Chandler Smith si mette davanti alla locomotiva Nemechek e al giro dopo è la volta pure di Custer e Sieg, ma la gara diventa sempre più maledetta con un’altra caution. Weatherman fora, coinvolge Jeb Burton e Williams finisce a muro, e si ritira anche con un polso dolorante.

Siamo ormai quasi in fondo alla stage e ai box vanno anche big come Sammy Smith, Haley e Mayer dato che da qui si può arrivare col pieno anche fino al secondo traguardo intermedio. Ai box ci va anche Josh Williams col muso danneggiato, il team prova a ripararlo ma la #92 riparte (inquadrata dalle telecamere) già perdendo di nuovo pezzi. I commissari di gara non possono non notarlo e quindi si entra così nel momento clou della corsa.

La NASCAR dalla torre di controllo dice al team di Williams di fermare Josh perché rischia di perdere altri detriti, ma dal muretto gli dicono di proseguire. Si arriva alla bandiera verde dei -9 in cui Hill mantiene il comando su un arrembante Custer, tuttavia dopo nemmeno un giro arriva la caution.

Il motivo è scontato, sono i detriti che la #92 ha perso stavolta in pista. E così la NASCAR, già stufa di quanto successo, dice che Williams è ufficialmente parked, in sintesi obbligato a tornare nel garage. Ma il team non ci sta e, disobbedendo ai commissari, dicono a Josh di proseguire mentre cercano di farsi togliere la penalità.

Dopo un giro di trattative inutili la NASCAR decide di passare alle maniere drastiche e quindi dice che da quel momento in poi la #92 non verrà più classificata e pilota, crew chief e spotter sono convocati in direzione gara.

Josh Williams allora cosa fa come ultimo gesto di protesta? Prende la parola parked alla lettera, solo che non parcheggia la #92 nel garage ma in pista sulla linea del traguardo, scende dalla vettura, attraversa il prato e va al muretto dove viene prelevato di forza dai commissari prima che possa parlare con i giornalisti che lo stanno già aspettando. Per lui arriva una lunga attesa in direzione gara fino al termine della corsa in attesa che scenda il gran capo a fargli una ramanzina.

Dopo le soste di altri big (Truex, Berry, Allgaier e il debuttante in questo 2023 Karam) si parte per uno sprint di tre giri in cui stavolta Creed decide di giocarsi le sue carte e riparte al fianco di Hill e non dietro di lui. Custer spinge Austin che poi scende davanti a Sheldon e si riforma la coppia RCR che precede Chandler Smith. Nell’ultimo giro però spunta fuori di nuovo Nemechek il quale arriva in coda alla #2 e gli dà la spinta che gli permette di attaccare Hill.

L’arrivo sul traguardo è al fotofinish ed è bivalente: il cronometraggio dà la #2 davanti alla #21 di 0.004″, tuttavia in coda in curva4 c’è stato ancora un incidente, stavolta con Emerling e il debuttante Chad Chastain coinvolti, e quindi si deve far fede ai trasponder al momento della caution. Al comando c’era ancora Austin Hill che dunque vince la prima stage su Creed, Nemechek, Chandler Smith (che poi pure lui danneggerà il muso), Herbst, Moffitt, Hemric, Ryan Sieg, Custer ed Haley.

Dopo aver percorso la prima stage praticamente a 60 mi/h di media, si completa il giro di soste ed Haley passa al comando mentre Creed esce per primo dalla pit lane ma riparte dall’11° posto. Si ritira anche Karam col radiatore rotto, non si capisce in quale incidente abbia riportato questo danno, forse quello appunto in chiusura di stage.

Alla ripartenza Jones spinge bene Haley, ma al loro fianco un arrembante Alfredo lotta alla pari. Alla fine l’esterno ha la meglio e Justin rimane al comando. Una sua disattenzione però gli fa mancare un blocco e così Alfredo riesce a mettere il muso davanti malgrado i problemi alla radio. In coda, invece, Mayer va 3-wide più per la sua vettura incontrollabile che per volontà strategica.

L’interno con Ryan Truex davanti fatica ad organizzarsi e così alla loro destra avanzano Jones ed il giovane Mosack. A salvare questi ci pensa Chad Chastain che, a causa dei danni precedenti, fora e finisce a muro.

Nuova green e nuova caution subito, ormai la gara sembra maledetta: stavolta a forare e tirare dritto in curva1 è Retzlaff; Alfredo viene dato di nuovo al comando mentre Chandler Smith va a riparare il muso.

Si riparte ai -14 e Alfredo, stavolta all’esterno, viene fatto deragliare da Haley e Jones ne approfitta per passare al primo posto. Chi approfitta di questo momento di confusione è Parker Kligerman che prende la scia di Sieg e si porta nelle primissime posizioni.

La corsa però non vuole però andare avanti, la fase di green più lunga finora è stata di appena nove giri e stavolta a fermare tutto è Mosack che in curva4, a centro pista ma non in un 3-wide, perde il controllo ed Hemric, pur frenando, non riesce ad evitarlo rimediando qualche ammaccatura.

Dei leader solo Haley e Sammy Smith vanno ai box, poi la Contessa Serbelloni Mazzanti Vien Dal Mare può dare la bandiera verde per uno stint che si sa che sarà al massimo di cinque giri. Jones scatta bene spinto da Sieg, ma al loro fianco il tandem Kligerman-Herbst lotta alla pari.

Dietro a questi ultimi, per la prima volta in tutta la corsa, si fa notare nella top5 Justin Allgaier. Neanche il tempo di capire cosa possa fare che la sua gara finisce. Dietro alla #7 in uscita di curva2 Clements tocca leggermente Berry che si sposta leggermente nel buco che Allgaier vuole occupare e così l’ennesimo contatto in casa JRM del 2023 (stavolta sfortunato) manda Justin a muro.

La stage si chiude dunque sotto caution e Kligerman la vince davanti ad Herbst, Jones, Creed, Alfredo, Sieg, Berry, Hill, Custer e Clements. La bandiera gialla è anche l’occasione per l’intervista per un Allgaier che dice in pratica soltanto: “Sono un po’ imbarazzato per la NASCAR in questo momento riguardo a questa pista.”

Nuovo giro di soste (con Creed, Jones e Mayer che rischiano grosso per evitare Nemechek) mentre Herbst esce dalla pit lane davanti a Moffitt che fa solo il pieno; penalità gravi per il momento in cui arrivano per Alfredo (falsa partenza dei meccanici) e Sammy Smith che si è trascinato qualcosa fuori dallo stallo.

Con 28 auto rimaste in pista, tutte a pieni giri, si riparte con 77 giri da disputare e per fortuna l’ultima stage sarà decisamente più tranquilla delle prime due. Herbst lotta con Kligerman, tuttavia l’intervento di Moffitt è decisivo per lasciare la #98 al comando.

Parker però ha una gran vettura e, pur senza alleati, resta lì finché l’esterno prevale e riesce a trovare un varco all’esterno dietro ad Herbst e Moffitt e davanti a Jones; in coda Mayer viene fatto saltare di nuovo e Berry di nuovo rischia il contatto con un compagno di squadra.

L’esterno si è ormai formato, ma qualcuno all’interno prova a resistere come ad esempio Hill il quale trova la collaborazione di Creed ed Austin riesce a mettere il muso davanti, favorito anche da Herbst che nell’alternarsi fra le corsie fallisce il blocco su Moffitt e rischia di provocare un incidente.

Questa fase crea un po’ di confusione alle spalle dei leader, Creed si trova da solo ma riesce a trovare di nuovo la scia di Hill, Moffitt salta, ci sono dei 3-wide in cui Custer, Nemechek e Jones provano la rimonta. Dopo un paio di giri magicamente la #00 e la #9 si trovano interne mentre JHN comanda l’esterno che si rafforza ai danni di Creed che scivola indietro.

Hill è al comando ed inesorabilmente si va formando la fila indiana. Herbst prova ad attaccarlo ma rimbalza, stessa sorte qualche giro più tardi per Nemechek e così al secondo posto si trova Kligerman.

Siamo ai -60 e si è entrati virtualmente nella finestra per l’ultimo pieno ma i piloti tirano dritto. Il gruppo di testa è formato da 18 vetture, poi in 16 perché Alfredo bacia il muro facendo staccare pure Retzlaff. Il colpo di scena arriva poco più tardi: il mai fortunato Creed fora la anteriore destra e deve andare ai box sotto green perdendo ben due giri spezzando il gruppo in due tronconi che poi si ricompongono.

A salvarlo però parzialmente ci pensa un altro incidente con Kyle Sieg che finisce in testacoda in curva3 ed Emerling che viene toccato da dietro quando frena. Creed prende il lucky dog e recupera uno dei due giri.

Ai box vanno praticamente tutti tranne Austin Hill, Herbst, Ryan Truex e Jones che decidono di rischiare tutto con il carburante volendo fare oltre 70 giri con un pieno per non perdere posizioni. Chi ne perde tante è invece Kligerman a causa di problemi nel cambio gomme sul lato sinistro. Sammy Smith, infine, sente il motore un po’ spompato.

Si riparte ai -40 e la prima fila composta dopo il choose cone da Hill e Jones lotta alla pari, poi Chandler Smith rischia di deragliare, l’esterno è più compatto e quindi Austin rimane primo. La #16 poi alza bandiera bianca perché il cambio esce dalla marcia, il fuorigiri manda ko il motore e così Chandler Smith è costretto al ritiro col retrotreno invaso d’olio ma la corsa prosegue.

La reattività di Chandler nel farsi da parte ha permesso alla fila esterna di non disunirsi e così diventa questa la corsia migliore. Alfredo riesce a trovare un buco qui dopo essere stato uno degli ultimi audaci e pure Jones segue questa tattica. Non mollano però ed Haley con Alfredo ci riprova, ma l’attacco non è coordinato e così Justin salta.

Chi invece riesce nell’attacco è un solitario Kligerman. Cosa riesce a fare la #48 da sola senza alcun aiuto è clamoroso, una combinazione di vettura, mezze scie e mezzi side draft gli permette di recuperare posizioni su posizioni non mollando mai. Austin Hill però non si fa intimidire e rimane in controllo.

Con il passare dei giri molti piloti vedono cosa sta facendo Kligerman e, magari dopo averlo snobbato, decidono di seguirlo. Alfredo, il compagno di squadra Burton, Haley e Moffitt lo aiutano e così Hill è costretto a coprire la loro rimonta dopo aver mancato un primo blocco.

Siamo ai -20 ed uno dei momenti forse decisivi della corsa arriva adesso: non si capisce per quale motivo Alfredo lasci la corsia interna (e soprattutto l’alleato Burton) per mettersi all’esterno dietro ad Herbst mentre Hill deve coprire le due corsie. Poi hanno una chance per riunirsi ma quello che ne viene fuori è solo uno scambio di corsie.

La relativa calma viene rotta ai -15 quando Hemric si trova, non si sa se volontariamente, nel mezzo di un 3-wide in cui saltano Truex e Sammy Smith e poi tutto torna 2-by-2. Ryan prova a reagire andando 3-wide con Burton nel mezzo, poi Clements tenta di andare all’esterno ma alla fine quello che conta avviene davanti. Hill riesce a portarsi dietro Kligerman che si mette davanti ad Herbst e così Austin deve badare ad una sola corsia.

Ai -8 però arriva la caution (11esima della gara, record della gara) che blocca tutto: Retzlaff paga i danni di prima finisce ko. Nonostante i 73 giri dall’ultimo pieno ovviamente Austin Hill non si ferma ai box e rimane in testa su Kligerman, Herbst, Alfredo ed Hemric. Creed invece torna a pieni giri.

Si riparte ai -2 per quello che è in pratica un overtime #0. Austin Hill ha scelto l’esterno con Kligerman, all’interno vanno invece Herbst ed Hemric. Si riparte e Parker spinge bene, ma la differenza la fa Alfredo alle loro spalle, il tre contro due è vincente ed Hemric, una volta saltato Herbst, deve accodarsi a Kligerman.

Siamo già all’ultimo giro e Moffitt regala un’altra chance ad Hemric che subito ci salta sopra, ma non abbastanza da impensierire la coppia di testa con un Kligerman che si fa vedere leggermente in curva2 rimandando però la manovra in curva4 dove tenta il sorpasso all’esterno.

Hemric prova ad infilarsi, ma perde la linea e tocca la #48 sul retrotreno. Se questo contatto sembra starci, il secondo è già più al limite dato che Daniel sembra allargarsi ancora verso Parker che invece non avrebbe motivo di stringere.

Kligerman perde così il controllo e si appoggia sulla #21 che scivola a cavallo della linea gialla. Austin Hill incredibilmente riesce a mantenere la vettura nella direzione giusta e si lancia verso la vittoria mentre dietro di lui si scatena l’incidente con Kligerman che finisce a muro coinvolgendo, mentre viene esposta la bandiera gialla (e sono 12) a pochi metri dal traguardo, anche Haley, Poole ed Herbst.

Austin Hill vince ancora una volta, e sono tre nel 2023 in cinque gare come solo i più grandi della NASCAR Xfinity Series, davanti ad Hemric, Truex, Kligerman, Herbst, Moffitt, Berry, Nemechek, Mayer ed Haley.

Il pilota della Georgia, oltre a vincere in casa, bissa il successo del 2022 dimostrando un’enorme freddezza su questo tipo di piste. La sua freddezza, che si scioglie solo davanti a moglie e figli che accorrono da lui, sarà fondamentale nel proseguimento della stagione dato che ora Austin Hill guarda tutti dall’alto in basso con addirittura 18 playoff point (più altri 15 virtuali in quanto leader della generale). Ne potrà accumulare ancora durante la regular season, ma il pilota del RCR potrà andare fino in fondo di questo passo.

E Josh Williams? Dopo due ore di attesa in direzione gara mangiando una pizza e guardando la gara, ricevendo molto sostegno da piloti (incluso un Denny Hamlin che non impara la lezione e si offre di pagargli un’eventuale multa in quanto per sfida Williams nel garage ha gridato “Anche se mi multate non ho soldi per pagarvi!”) e tifosi, riceve la ramanzina ed in sintesi dice: “Non sono d’accordo con la NASCAR ma la regola effettivamente c’è. Aspetto martedì per le penalità”. Non si può stare un giorno tranquilli in NASCAR, la stagione è davvero entrata nel vivo.

I risultati odierni

La classifica della “RAPTOR King of Tough 250”

La classifica generale

Così in campionato dopo 5 delle 33 della NASCAR Xfinity Series 2023

I prossimi appuntamenti

Stasera alle 20:00 (diretta su Mola) ci sarà ad Atlanta la gara della Cup Series che segue una settimana ricca di polemiche e penalità. La NASCAR Xfinity Series tornerà sabato prossimo ad Austin per il primo stradale della stagione in un programma identico al weekend di Atlanta.


Immagine: Media NASCAR

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