NASCAR | Xfinity Series: Austin Hill si conferma re di Atlanta

Autore: Gabriele Dri
NascarLiveITA
Pubblicato il 23 Febbraio 2025 - 20:00
Tempo di lettura: 12 minuti
NASCAR | Xfinity Series: Austin Hill si conferma re di Atlanta
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Contro Hill in casa c’è poco da fare: controlla e comanda quasi tutta la corsa e in pochi riescono a impensierirlo. E quando lo fanno sbagliano come Allgaier nello sprint finale


Probabilmente in molti avevano messo in conto un inizio di stagione così, più a leccarsi le ferite che a contare i punti in classifica. In fondo, anche l’anno scorso era andata così con una doppietta Richard Childress Racing fra Daytona ed Atlanta. Forse la preoccupazione degli altri team non è troppa visto poi come è andata a finire la stagione 2024 (con il RCR praticamente assente dalla victory lane), tuttavia la dose di fiducia presa ad Atlanta da Austin Hill non è mai da sottovalutare nel lungo periodo.

La gara

La NASCAR Xfinity Series arriva ad Atlanta ancora con gli occhi il dominio del Richard Childress Racing a Daytona e la consapevolezza che anche qui sarà difficile battere Jesse Love ed un Austin Hill che gioca in casa. E le qualifiche vanno come da pronostico: pole per Love davanti ad Hill con la sorpresa Josh Williams in terza posizione ma staccato di un paio di decimi che su questa pista sono un’eternità.

Dopo aver retrocesso in fondo al gruppo il solo Joey Gase – comunque già ultimo – per modifiche in parco chiuso, la corsa può iniziare al tramonto di una fredda giornata di febbraio.

Alla bandiera verde Hill scatta male e Love avanza al punto che in curva tre riesce subito a mettersi completamente davanti al compagno di squadra; Williams alle loro spalle, invece, finisce subito nel mezzo di un 3-wide e inglobato nel gruppo aggirato da Gray e Kvapil. All’interno però la reazione non tarda ad arrivare e la corsia guidata dalla coppia Mayer-Ryan Sieg recupera terreno ed al quarto giro Sam ha il muso davanti a tutti.

Al giro successivo iniziano i guai. Dean Thompson bacia il muro e, dopo un tire rub, fora. La #26 ha innescato così un rallentamento a catena in curva2, Jeb Burton si intraversa e salva la vettura ma da dietro Clements lo tocca e Sanchez li tocca danneggiando il muso. All’interno poi Ryan Sieg perde il controllo e finisce sull’apron rovinando lo splitter ma si salva. In tutto questo arriva la caution per Thompson fermo in pista e che si prende pure una penalità di un giro per averla provocata intenzionalmente. Kyle Sieg, in maniera indipendente, accusa problemi ad una sospensione e farà un viaggio nel garage.

Dopo un paio di giri di confusione, si riparte ai -34 della prima stage (45 giri per questa fase di gara, 163 quelli totali) con Love al comando su Mayer, Hill, Gray, Eckes, Kvapil, S.Smith, Zilisch, Allgaier e Creed. Stavolta Austin scatta bene e, con la spinta di Eckes, passa in prima posizione; subito dopo la #21 si riunisce alla #2 lasciando il pilota Kaulig al vento con una fila indiana che si va formando in fretta lungo il muro. Thompson accusa un altro tire rub e la lunga sosta per le riparazioni porteranno il numero dei giri di ritardo in doppia cifra.

Il gruppo intanto si allunga decisamente e nel plotone di testa, ai -20 di una fase relativamente tranquilla, rimangono circa 15 vetture. Arrivano in questo momento i primi attacchi. Si espone Allgaier dal fondo della top10 che recupera un paio di posizioni, Creed e Jeb Burton invece rimbalzano anche perché Eckes rischia di travolgere Sheldon al suo fianco e quindi si deve alzare il piede. La tregua dura fino ai -5 in pratica, nemmeno un paio di doppiaggi cambiano la situazione e Love (a cui viene detto di risparmiare benzina) può stare tranquillo.

Eckes ci riprova da solo, ma anche il suo tentativo non va a buon fine. Si va dritti dunque all’ultimo giro con un gruppo decisamente demotivato dall’inscalfibile dominio della coppia RCR. Mayer si toglie all’ultimo giro dalla scia della #2 e affianca Love, tuttavia Jesse risponde e sfruttando la scia della #21 ritorna al suo posto. Hill vince senza patemi la prima stage su Love, Mayer, Gray, Kvapil, Zilisch, Allgaier, Eckes, Harrison Burton e Creed; Maggio è il lucky dog che lascia fra i doppiati solo Carson Ware, Kyle Sieg (-8) e Thompson (-14).

Il primo giro di soste vede solo la coppia RCR cambiare due gomme (posizioni invariate) davanti a S.Smith, Mayer, Gray, Creed, Eckes, Zilisch, B.Jones e Kvapil. Riparazioni al muso per Sanchez che accusava anche problemi di pressione dell’olio, nessuna penalità.

Green ai -37 nella seconda stage e stavolta Hill e Love sono già uno dietro all’altro con Mayer all’interno che prova – inutilmente – a resistere. Infatti, il compagno di squadra Creed non riesce a spingerlo come vorrebbe e l’esterno pian piano guadagna. Brandon Jones finisce nel mezzo del 3-wide ed esce dalla top10 in cui era appena entrato. Inizia così subito una transizione verso la fila indiana in cui a ribellarsi ai -25 è il solo Taylor Gray che, tuttavia, rimbalza indietro.

La calma piatta, interrotta solo da un team radio di Zilisch preoccupato per un surriscaldamento, viene rotta all’improvviso e a sorpresa ai -18 da Jesse Love che esce meglio da curva4 e attacca in maniera pulita il teammate Hill tornando al comando. Austin non ci sta e tre giri più tardi si assiste ad un replay a parti invertite anche se Hill completa la manovra in maniera decisamente più forzata e forse con qualche piccolo rischio.

Si riaccende dunque la miccia in vista del finale di stage: attacca la coppia Jones-H.Burton, Brandon molla presto mentre il pilota Ford prosegue con Dye. Non si vedono grossi risultati nemmeno per Allgaier il quale sceglie malissimo il tempismo dato che decide di attaccare il compagno di squadra Zilisch proprio mentre il gruppo sta per doppiare nuovamente Maggio.

Justin non demorde e, stavolta, aiutato da un Almirola in ombra e da un Sanchez con una #48 rattoppata in maniera positiva guadagna al punto che la coppia Haas di Mayer e Creed decide di saltare su ai -8. Hill è costretto ad intervenire in prima persona e rimanere all’interno davanti a Sam. Creed forse sbaglia in questo momento decidendo di saltare all’esterno che si sta sfaldando, ma così si mette davanti a Love rompendo così la coppia RCR. Mentre Zilisch finisce nel mezzo fra le corsie, anche Mayer decide di sfilarsi riunendosi al teammate.

L’attacco tuttavia non è sufficiente e l’esito finale è lo stesso. Hill vince anche la seconda stage (quattro su quattro da inizio anno, primo nella storia da quando esiste questo format) davanti a Mayer, Creed, Allgaier, Love, Almirola, Sammy Smith, Zilisch, Jeb Burton ed Eckes; Maggio è nuovamente il lucky dog.

Il secondo giro di soste non modifica lo status quo in vetta malgrado qualche rallentamento ed Austin Hill rimane primo, tuttavia perde l’alleato Love che scende al 12° posto dietro a Mayer, Almirola, Allgaier, Sawalich, Sanchez, Gray, Sammy Smith, Ryan Sieg, Kvapil e Creed. Penalità per McLaughlin, Poole e Ware.

Bandiera verde ai -65 e la stage finale sarà decisamente all’opposto delle due precedenti. Hill pian piano guadagna terreno su Mayer e trova in Allgaier il compagno perduto per strada, infatti Love nel traffico faticherà a divincolarsi e recuperare. Dietro ad un Hill rassicurato sullo stato della benzina, il gruppo è poco ordinato e ci sono diversi scambi di corsia. Non tutti si completano nel modo desiderato ed in un momento si assiste ad un 4-wide con Eckes, Clements, Sawalich e Creed. Non arriva per fortuna l’incidente e si torna ad un 2- e o 3-wide in cui Jeb Burton è onnipresente nella corsia di mezzo.

La prima caution di questa fase arriva ai -57 per una foratura di McLaughlin in curva1 che porta la #92 a tirare dritto. Ware recupera uno dei due giri persi mentre Wright, Leitz e Smithley sono gli unici a pittare dato che i leader, fiduciosi nell’arrivare fino al traguardo, non vogliono mollare la track position.

Si riparte ai -50 con Hill al comando su Allgaier, Smith, Sanchez, Almirola, Sieg, Mayer, Kvapil, Retzlaff e J.Burton. Stavolta, dopo il choose cone, al fianco di Austin si presenta Sanchez che dopo la bandiera verde viene spinto da Mayer, ma in curva2 Sam sbuca fuori, fa saltare Nick e così il tandem Hill-Allgaier è ancora il più veloce. Di questa transizione ne approfittano Smith ed Almirola per seguire i leader dall’esterno.

La tregue dura poco, poi altro incidente ai -46: in un 3-wide ai margini della top10 Jeremy Clements perde il controllo sul disturbo aerodinamico di Gray e si intraversa e nel pendolo a finire ko è il solo Taylor mentre paga dazio anche l’incolpevole Zilisch a cui viene fatta la fiancata di destra. Lucky dog ancora per Ware che torna a pieni giri.

Dopo alcune soste in coda (gli incidentati oltre a Perkins, Gase e Smithley), si riparte ai -40 con Hill sempre al comando davanti a Smith, Almirola, Sieg, Creed, Kvapil, Mayer, Retzlaff, Allgaier e Jeb Burton. Austin guadagna subito insieme a Mayer che tiene testa a Sieg. Nel gruppo c’è più confusione. A pagare le conseguenze è Brandon Jones con un tire rub.

Davanti Hill tiene a bada entrambe le corsie guidate da Mayer e Sammy Smith, a seguire un 3-wide in cui Almirola è finito nel mezzo insieme a Sanchez. L’esterno guadagna ancora e Sammy riesce a liberarsi del gruppo e al giro successivo pure Allgaier ce la fa, tuttavia al giro successivo arriva un’altra bandiera gialla: la gomma di Jones cede e la #9 finisce in testacoda, per evitarlo Clements tocca Maggio e lo manda contro il muro interno. Lucky dog per McLaughlin.

Dopo delle riparazioni problematiche per Brandon, nuova ripartenza ai -32 con Hill sempre primo, stavolta però su Sieg, Mayer, Allgaier, Smith, J.Burton, Eckes, Creed, Kvapil ed Almirola. Ryan prova a rimanere lì, ma il tandem #21-#7 funziona ancora al meglio prima di coprire l’interno. Alle loro spalle ancora situazioni rischiose (Bilicki bacia il muro in curva2) e vari 3-wide.

Dopo la discesa c’è la risalita e le Chevy si ricompattano cercando di coprire l’avanzata di Almirola e Retzlaff mentre la coppia Sieg-Creed cerca ogni varco per non perdere ulteriore terreno. Ma un’altra caution blocca tutto ed è un brutto incidente: in curva4 Sanchez tocca leggermente Mayer che era finito nel mezzo e nel pendolo Sam prima rimbalza sulla fiancata di Zilisch (la stessa, anche qui Connor incolpevole) va perpendicolarmente verso il muro esterno venendo colpito da Alfredo. Sam ed Anthony escono indenni dalle vetture ma per loro c’è il ritiro, per la #88 improvvisate riparazioni vista la portiera sventrata come da un apriscatole. Jones è il lucky dog.

Dopo una lunga – forse ci stava una bandiera rossa per non perdere giri – caution e la sosta strategica di Kvapil che cambia gomme e si gioca il tutto e per tutto, la ripartenza è ai -13 con Hill davanti ad Allgaier, Smith, Almirola (che avanza in prima fila dopo il choose cone), Creed, Retzlaff, Sieg, Eckes, Love e J.Burton.

Green e il tandem Chevy si invola nuovamente al punto che Sammy Smith si deve lanciare per riagganciare la fuga seguito da Creed. Ma arriva un’altra caution a frenare tutti: la riparazione posticcia della #88 ovviamente non è andata a buon fine e un pezzo di nastro adesivo finisce in pista mentre l’imbottitura di protezione che doveva essere nella fiancata di Zilisch termina sulla griglia della #8. McLaughlin riguadagna un giro.

Un’altra interminabile caution (ci sono voluti sei giri per togliere un paio di detriti mentre ne erano bastati otto per l’incidente precedente ben più serio) porta allo sprint finale dei -3 con Hill ancora in controllo davanti ad Allgaier, Almirola, Smith, Retzlaff, Creed, Sieg, Eckes, J.Burton e Love.

Stavolta Allgaier sceglie di affiancare Hill, dietro a loro rispettivamente S.Smith ed Almirola. E la differenza di alleanze si sente, visto che la coppia JRM avanza e in curva2 Justin è al comando. E subito Allgaier perde la corsa visto che decide di rimanere lì anziché coprire su Hill. Austin così recupera e torna alla pari della #7. La corsia esterna ha più inerzia e avanza velocemente, Allgaier saluta la vittoria che in molti speravano che Hill non ottenesse e subentra un nuovo candidato.

L’avanzamento è talmente veloce che ad Almirola si apre il varco per attaccare all’interno ed ovviamente all’inizio dell’ultimo giro ci prova, ma non va ed Hill riesce a tenere tutti a bada mentre fra curva1 e 2 si scatena il caos. Una prima spinta sul traguardo di Sieg su Retzlaff causa qualche danno alla #4 che diventa evidente in curva2 dove Parker fora quando era in lotta per una top5 e così si innesca un big one che coinvolge parecchie vetture.

Quante nel dettaglio non si sa perché la nuova policy della NASCAR di lasciar correre viene applicata (e anche qui polemiche, soprattutto per la sicurezza degli incidentati), Hill dopo aver tenuto a bada Almirola può scappare perché Allgaier rinviene su Aric e fa a sportellate con lui sul trioval per la piazza d’onore.

Austin Hill vince così nuovamente (terzo successo consecutivo, quinto in totale oltre ad aver stabilito il record di giri in testa sugli superspeedway in Xfinity Series battendo gli Earnhardt e Tony Stewart) ad Atlanta nella gara di casa sua e anche dello sponsor battendo Allgaier (che viene ringraziato dal pilota RCR per il regalo ricevuto), Almirola, Sammy Smith, Sanchez, Jeb Burton, Dye, Honeyman, Sawalich ed Harrison Burton; Jones 13°, Creed 14°, Love 16°, Sieg 20°, Kvapil 23°, Retzlaff 27°, Eckes 29°.

Dopo due superspeedway andati secondo pronostico, ora si cambia scenario. Ad Austin il vento dovrebbe cambiare anche se la classifica non si assesterà.

I risultati odierni

La classifica della “Bennett Transportation & Logistics 250”

La classifica generale

Così in campionato dopo 2 delle 33 della NASCAR Xfinity Series 2025

I prossimi appuntamenti

Stasera alle 21:00 ci sarà la gara della NASCAR Cup Series ad Atlanta; la si potrà seguire nuovamente free su YouTube e su p300.it. La Xfinity Series tornerà sabato prossimo ad Austin per il primo stradale della stagione.


Immagine: Media NASCAR

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