Dopo settimane di appannamento, Austin Hill torna alla vittoria e con il cappotto di Homestead si garantisce il posto al gran finale di Phoenix. Classifica spaccata in vista di Martinsville
Settimane di appannamento e di dubbi risolte con una prestazione magistrale, una di quelle da sette playoff point e 60 punti su 60 se non fosse che se sei in lotta per il titolo e al Round of 8 non contano né l’una né l’altra. E allora per Austin Hill, più della prestazione complessiva, sono contati il successo che lo manda per la prima volta in carriera alla Championship 4 e il balzo nel morale che lo riscattano dopo una stagione in ombra se si escludono i consueti successi sugli superspeedway. Probabilmente il successo più bello della sua carriera in Xfinity Series.
La gara
La NASCAR Xfinity Series prosegue nella sua corsa verso l’epilogo della stagione facendo tappa a Miami ad una settimana dalla vittoria di Allmendinger a Las Vegas che lo ha mandato a sorpresa direttamente alla Championship 4. Venerdì è solo giornata di libere e qualifiche tuttavia l’inizio di sessione sembra già un anticipo di 2025 dato che nel Gruppo1 (quello con le auto nelle posizioni più basse dell’algoritmo) le prime due posizioni se le prendono Connor Zilisch e William Sawalich, due che saranno a tempo pieno rispettivamente con JR Motorsports e Joe Gibbs Racing.
Alla fine della sessione di libere, con tutte le 38 auto scese in pista (anzi 37 perché DiBenedetto ha fallito i controlli tecnici tre volte e quindi salta la giornata oltre a vedere l’espulsione del car chief) Zilisch mantiene la prima posizione anche se Almirola pareggia al millesimo – 33.629″ – il suo tempo. Terzo è Herbst davanti a Chandler Smith, Custer, Sawalich, Creed, Mayer, Jones e Kligerman.
Nelle qualifiche che seguono a stretto giro nessuno dei due riesce a replicare la prestazione precedente e quindi la pole position se la prende Chandler Smith; a seguire in griglia di partenza Creed, Almirola, Custer, Allgaier (fresco di rinnovo contrattuale con JRM fino al 2026), Allmendinger, Kligerman, Mayer e Sammy Smith, Love solo 14° ed Hill addirittura 16° in momento di difficoltà perdurante del Richard Childress Racing. O forse è stata solo una scelta mirata, stavolta, puntando tutto sulla corsa.
Dopo aver mandato in fondo alla griglia il citato DiBenedetto, Clements (problema ai freni), van Gisbergen (carburatore) e Alfredo (radiatore), la gara da 300 miglia può avere inizio. Chandler Smith scatta bene dall’esterno, tuttavia il compagno di squadra Creed vende cara la pelle prima di arrendersi. Almirola, sempre loro teammate, prova l’inserimento all’esterno ma anche lui deve desistere in quello che è comunque un 1-2-3 Joe Gibbs Racing; Custer ed Allmendinger chiudono la top5.
La classifica si assesta da subito, Homestead è una pista tremenda da gestire per l’assetto e le gomme e la traiettoria più veloce, quella a un millimetro dal muro, potrebbe essere la meno adatta per chi ha una vettura non stabile. I primi giri, dopo il sorpasso di Allgaier su Kligerman per l’ottavo posto, vede il crollo di Creed vittima del sovrasterzo. Almirola lo passa subito, rischiando un po’, vedendo Chandler allungare, Custer prova ad inserirsi nella lotta ma aspetta e passa in seguito con uno slide job in curva1-2. In difficoltà anche Sammy Smith che scivola in coda agli otto dei playoff.
Dopo Almirola e Custer, con Creed è la volta di Allmendinger mentre dietro di loro c’è battaglia fra Love, Allgaier, Kligerman ed un Hill che è l’unico a usare la traiettoria interna lungo la corda. Austin supera Parker e poi si fa vedere anche sulla #7. DiBenedetto, intanto, approfittando del fatto di avere gomme fresche a differenza degli avversari che hanno fatto le qualifiche, entra in top20.
Anche Custer, nel frattempo, vede Chandler Smith allungare (+1.5″) e al nono giro (prima stage da 45) supera Almirola passando al secondo posto ma poi non recupera terreno sul leader. Aric viene staccato in fretta da Cole ed Allmendinger prova a puntarlo dall’interno. Creed intanto è precipitato al decimo posto mentre Sammy Smith è scivolato addirittura in 15esima posizione dietro a Sieg, Sawalich (debutto in Xfinity Series sulla vettura su cui sarà a tempo pieno nel 2025) e Zilisch.
Siamo ad un terzo di stage, i tempi si sono alzati già di almeno 2″ rispetto ad inizio gara e si entra già nell’ottica del long run con i valori in campo che cambiano. Ad esempio, mentre Allmendinger supera Almirola e Mayer fa lo stesso su Herbst per il quinto posto, Creed riattacca Kligerman per tornare in top10. Passano altri cinque giri (e quindi siamo in vista del piccolo giro di boa) e siamo a quasi 3″ di degrado gomme ed è qui che Custer inizia il vero recupero sul leader.
Chi invece recupera davvero è Hill che sulla sua “strana” traiettoria riprende Herbst che deve snaturare il suo stile di guida per difendersi – inutilmente – da Austin. Seguirà pochi giri più tardi anche lo slide job rischioso di Love sullo stesso Herbst che si vede sfilato anche da Allgaier. Ai -20 come riferimento Chandler Smith ha 0.5″ su Custer, 1.7″ su Allmendinger, 2.3″ su Almirola, 3.8″ su Mayer, 4.4″ su Hill, 5.8″ su Love, 6.2″ su Allgaier, 6.5″ su Creed e 6.8″ su Herbst con Sammy Smith addirittura 16° a 12.7″.
Iniziano i doppiaggi e Chandler deve anche districarsi nel traffico, però questo ha come effetto quello di ricompattare il gruppo di testa. Custer ci prova di slancio all’interno di curva3 ma non va; il secondo tentativo è quello buono, Smith deve doppiare Maggio ma cambia la traiettoria offrendo il fianco a Cole che va esterno sempre in curva3 e mezzo giro più tardi, ai -13, completa il sorpasso.
Dietro però c’è molto movimento: mentre Custer non fugge, Allmendinger è tornato sotto, Love crolla e viene ripassato da Creed ed Herbst, Kligerman perde altre due posizioni, Sieg emerge dopo essere finito pure lui fuori dalla top10. Ai -9 Allmendinger e Almirola passano in tandem l’ex leader ed AJ sembra avere la velocità per riprendere la #00, tuttavia anche Aric ha lo spunto per puntare la #16.
È un finale in crescendo, forse diventerà il miglior finale di stage dell’anno: ci sono otto piloti in 3″ in questo momento e chiunque può passare chiunque. A passare per primo è effettivamente Almirola, ma ad arrivare come un treno da dietro è Hill che supera Chandler Smith mentre Creed ha saltato Allgaier. Ai -5 Custer ha 0.26″ su Almirola, 0.82″ su Allmendinger, 1.05″ su Hill, 1.11″ su C.Smith, 1.13″ su Mayer, 1.21″ su Creed e 1.75″ su Allgaier. E non è finita qui.
Intanto rischia però di essere finita per Sammy Smith che, già in difficoltà, tocca il muro in curva1 e proprio ai -5 va ai box con la anteriore destra forata. Ma l’azione è ancora tutta davanti: Hill supera Allmendinger ai -4 così come Creed su Chandler Smith, ai -3 Almirola si tuffa all’interno su Custer che prova l’incrocio ma non riesce nell’intento e così arriva sotto pure Austin. Sul traguardo ai -3 sono 3-wide (in curva3 dall’interno all’esterno #21-#00-#20, poi c’è lo scambio fra Aric e Cole) con Almirola a precedere Custer di 0.028″ e Hill di 0.047″. E dietro di loro chi si presenta di rincorsa? Sheldon Creed.
Almirola si prende la prima posizione davanti ad Hill, tuttavia anche Aric può poco contro Austin che al giro successivo passa al comando non essendo la #20 riuscita a bloccare la #21. Custer prova ad approfittarne nuovamente ma rimbalza malamente.
Una clamorosa prima stage va dunque ad Austin Hill (partito 16°) che precede Almirola (+1.23″), Creed (+1.29″), Allgaier (+1.6″), Custer (+1.9″), Mayer (+2.2″), Allmendinger (+2.8″), Herbst (+3.5″), Chandler Smith (+4.0″) e Ryan Sieg (+5.0″), a seguire Love, Sawalich, Zilisch, Kligerman e Jones con Sammy Smith 36° a un giro e lontano dal lucky dog di Ellis (31°).
Il primo giro di soste lascia Hill al comando (ma mostra parecchie auto con le gomme quasi sulle corde) davanti ad Almirola, Custer, Creed, Herbst, Allmendinger, Mayer, Allgaier (quattro posizioni perse), Love e Sieg; speeding per uno Retzlaff che è da parecchie settimane sottotono, wave around per Sammy Smith.
Alla ripartenza ai -38 il gruppo si sparpaglia dietro ad Hill, ci sono anche dei 4-wide con Mayer che rischia anche di finire a muro, ma nel complesso l’unico sorpasso di rilievo è quello di Allmendinger su Creed che inizia lento come in precedenza e viene puntato anche da Sieg, ma Sheldon chiude la porta. Chandler Smith recupera le posizioni perse ai box ed esclude Love dalla top10. La classifica come in precedenza cambia continuamente: al giro successivo ai -35 Love balza in avanti di tre posizioni ed è lui ad escludere Herbst dalla top10 il quale a sua volta dopo altre 1.5 miglia fa lo stesso con Mayer.
Hill tenta intanto un piccolo allungo mentre si fanno notare i rimontanti Herbst (che cerca il sorpasso su Allgaier) e Chandler Smith; DiBenedetto torna ai box e si ritira per problemi di surriscaldamento. Dopo la fase iniziale, il primo ad alzare veramente il ritmo con un netto cambio di passo è Custer che col sorpasso su Almirola ai -30 va anche a riprendere subito Hill che è costretto ad allargarsi di traiettoria per tenere sotto controllo la #00; seguono poi Allmendinger, Sieg, Love, Chandler Smith, Creed e un Allgaier invischiato in mille battaglie con Kligerman ed Herbst.
Dopo il sorpasso pure di Allmendinger su Almirola, a farsi vedere in questa fase è il debuttante Sawalich che col doppio sorpasso su Mayer e Jones (invisibile anche oggi) vede la top10 non troppo lontana. Chi si perde invece è Herbst che tocca il muro dopo una foratura alla anteriore destra e deve tornare ai box. Riley abbandona così un gruppo ancora in battaglia e che vede Love in discesa e la coppia Creed-Allgaier (con Justin che tocca pure lui le barriere) in risalita. Sheldon è come in precedenza uno dei più veloci sul long run e riesce a guadagnare pure la posizione su Chandler Smith dopo una battaglia molto decisa.
Dopo un attimo di tregua, l’azione in vista del finale riprende ai -15 quando Sieg raggiunge e supera Almirola con uno slide job deciso. Hill intanto ha riguadagnato forte del suo long run mentre Allmendinger riprende Custer sorpassandolo ai -6. Ai box ci vanno per contatti vari col muro anche Cram ed Honeyman. La stage però si chiude in anticipo dato che Leitz finisce in testacoda in curva2 ai -3 e nel tornare ai box sparge detriti in pista; Nick si ritirerà poco dopo per problemi alla sospensione.
Hill vince dunque anche la seconda stage davanti ad Allmendinger, Custer, Sieg, Almirola, Creed, Allgaier, Chandler Smith, Love e Sawalich; a seguire Kligerman, Zilisch, Jones, Mayer, Williams, van Gisbergen, Weatherman, Truex, Clements e Poole, Sammy Smith si salva con le gomme più usurate dopo la wave around ma poi torna ai box col cofano alzato e perde il giro, Herbst si salva col lucky dog.
Secondo giro di soste e Hill mantiene la prima posizione su Custer, Almirola, Allmendinger, Love, Sieg, Creed, C.Smith, Sawalich, Allgaier e Mayer; penalità per Lupton (sosta fuori stallo) e Weatherman (speeding).
Green a 105 giri alla fine e alla ripartenza ci sono altri 4-wide con Kligerman protagonista tutto all’esterno nel cercare il recupero e la top10. Custer anche lui è all’esterno e rimane con Hill, Almirola tenta il 3-wide con loro andando ancora più esterno mentre Allmendinger chiude su Sieg salvandosi per un pelo. Custer riesce a mettersi davanti, tuttavia Hill risponde con uno slide job, Cole incrocia la traiettoria e passa in prima posizione, Almirola cerca di seguirlo ma rischia il contatto con Hill riuscendo poi a chiudere la manovra poco più tardi.
A metà gara Custer è quindi al comando su Almirola, Hill, Allmendinger, Sieg, Chandler Smith, Love, Allgaier, Kligerman, Creed, Sawalich e Mayer. Ma è solo una istantanea, al giro successivo c’è già il controsorpasso di Hill su Almirola e quello di Sieg su Allmendinger con un Ryan che si conferma ancora in grande forma. Creed inizia ancora piano e lo supera anche Sawalich e poi anche Mayer.
La lotta fra Ryan ed AJ però non è finita: Allmendinger lo punta all’interno, finisce loose, si appoggia a Sieg e così Ryan perde tre posizioni a vantaggio anche di Love e Chandler Smith. Allmendinger prosegue con la serie di manovre che a parti invertite lo vedrebbero lamentarsi via radio dell’avversario: per tornare davanti alla #81 quasi travolge Chandler.
Intanto la fase Custer è già finita ed Hill poco dopo i -95 tenta già il primo attacco di slancio che è quasi un divebomb all’interno. Cambia nulla e il sorpasso per la prima posizione arriverà ai -88 con Austin che allungherà subito. Mayer intanto si è ripreso e col rientro in top10 lascia il solo Sammy Smith fra i piloti dei playoff nettamente staccati. Intanto Allmendinger, dopo il sorpasso su Smith che ha perso terreno, inizia un altro duello intenso, ma stavolta con Love per il quarto posto.
Ai -80 Hill ha già 2.6″ su Custer, 4.2″ su Almirola, 5.0″ su Allmendinger (sovrasterzo per lui ma lo si era ampiamente notato), 5.2″ su Love, 5.6″ su Sieg, 6.0″ su Allgaier (che aveva toccato nuovamente il muro), 8.4″ su Chandler Smith, 8.7″ su Mayer e 9.1″ su uno Creed che sta iniziando ora la sua risalita che tuttavia viene interrotta subito da una caution. Williams (in quel momento 14°) fora la anteriore destra in curva1 e tocca Ryan Truex che finisce incolpevolmente in testacoda. Sammy Smith è il lucky dog che gli concede una nuova chance.
Arrivare in fondo da qui sembra impossibile, i piloti hanno ancora due set di gomme a disposizione quindi tutti vanno ai box. Hill rimane al comando ma alle sue spalle sbuca fuori Love, seguono Custer, Almirola, Sieg, Creed, Chandler Smith, Allgaier, Mayer, Sawalich, Jones e Allmendinger che perde tantissimo terreno. Si riparte ai -73 e a Custer dicono che in ogni caso sarebbe 7-8 giri a corto col pieno e le gomme, a prescindere, non reggerebbero.
Hill parte bene dall’interno, ma Almirola prova a mettere zizzania andando nel mezzo alla coppia RCR, tuttavia si deve riaccodare a Custer e Love venendo poi attaccato anche da Sieg. Cole è scatenato e subito piazza lo slide job in curva3-4 che lo riporta al comando. Sieg di slancio ci prova anche su Love, ma l’attacco non riuscito non gli fa perdere posizioni. Posizioni che ha clamorosamente recuperato invece Allmendinger tornato al sesto posto.
Inizia ora una fase critica per gli equilibri interni in squadra: Hill e Love rischiano in un paio di occasioni il contatto con Jesse che ci prova, Creed è sempre in zona Chandler Smith in una battaglia fra piloti che sono al passo d’addio in JGR (e Chandler addirittura dirà a fine gara malinconico “al momento nel 2025 il mio lavoro sarà nel settore delle costruzioni con mio papà”), ma la “peggiore” forse è ancora una volta quella in casa JR Motorsports, nello specifico fra Allgaier e Mayer, con i due piloti che corrono reciprocamente quasi come se non fossero teammate.
La sorpresa in questa fase è la fatica di Hill che si vede in sequenza superato da Love e Sieg mentre Almirola non coglie l’occasione. Jesse sembra avvicinarsi al leader, ma il più veloce pare addirittura Ryan. Ai -60 Sieg tenta il sorpasso su Love e questo permette a Custer di prendere 2″ di vantaggio. Finisce, purtroppo, la fase competitiva di Sawalich che fora, si appoggia al muro e deve tornare ai box. Buon per lui la finestra per l’ultimo pieno si è già aperta.
Hill intanto è entrato nella sua fase e inizia il recupero che lo aveva visto perdere anche 3.5″ da Custer. Lo stesso succede nuovamente con Creed. Austin sorpassa Sieg per il terzo posto, Creed raggiunge Allmendinger. A 50 giri dalla fine Custer guida con 3.0″ su Love, 3.8″ su Hill, 4.1″ su Almirola, 4.5″ su un Sieg in calo, 4.7″ su Creed, 5.5″ su Allmendinger, 7.4″ su Allgaier, 7.9″ su Mayer, 8.2″ su uno Herbst in clamorosa rimonta, 8.7″ su Chandler Smith con Sammy Smith 22°.
Si avvicina il giro di soste finali e nel box #7 c’è preoccupazione, un water cooler si è rotto facendo perdere acqua da dietro il muretto fin nello stallo di Allgaier. Un autosabotaggio involontario che farà ritardare la sosta di Justin mentre i meccanici mettono filler sul cemento. Intanto Allgaier rischia ancora con Mayer che, nel caso, ha lo stallo due posti più indietro e quindi anche lui sarebbe leggermente penalizzato dalla situazione ai box.
Il giro di soste finale si apre ai -42 con Almirola ed Herbst, Custer copre subito anche se ha 3.8″ su Hill che lo segue con Love e Sieg, Chandler Smith pitta ai -40 ma la sua sosta è disastrosa con la vettura che cade dal sollevatore sul lato sinistro. Proseguono quindi quattro big, Creed, Allmendinger, Allgaier e Mayer. Justin alla fine si ferma ai -36 lasciando tre audaci che diventano uno ai -29 con i pit di Sheldon e Sam che si era appena appoggiato al muro con una foratura; la #1 arriva lunga nello stallo. Anche Kligerman si ferma ai -28.
Intanto Allmendinger è al comando e può stare lì dato che con la vittoria di Las Vegas in tasca ogni azzardo è valido dato che anche in caso di fallimento in ottica Phoenix non cambierebbe nulla. Ai -25 AJ ha 9.9″ su Custer e Jones (lui proprio in modalità disperazione), 12.3″ su Hill che recupera qualcosa, 12.7″ su un van Gisbergen a lezione di NASCAR, a seguire Almirola, Love, Herbst, Sieg, Allgaier, Zilisch e Creed.
Si guarda con un occhio AJ, si guarda con due occhi Custer ed Hill dato che Austin sembra in recupero da prima del suo solito long run. Sono decisivi i giri fra i -25 e i -20 quando la #21 recupera oltre un secondo alla #00. Allmendinger è il primo dei tre audaci che si ferma e lo fa ai -20 lasciando la prima posizione a Custer che ha 1.6″ su Hill, Almirola terzo a 5″ e ormai fuori dai giochi come tutti gli altri. AJ torna in pista doppiato ma supera subito la #00 poi alza il piede in attesa di una caution.
Hill continua a recuperare terreno anche grazie a doppiaggi più efficaci, ai -15 è già arrivato a 0.6″ da Custer e l’inerzia è tutta a sua favore. Cole viene raggiunto ai -12, va per difendersi all’interno ed Austin lo aggira facilmente al giro successivo involandosi verso la vittoria. Ai -10 sosta per Brandon Jones. Il finale vede poca azione e nessun incidente, da notarsi il sorpasso di Creed su Sieg e Custer che deve guardarsi dal recupero di Almirola.
Austin Hill vince la gara più bella della sua carriera in Xfinity Series battendo Custer (+3.0″), Almirola (+4.3″), Love (+7.6″), Creed (+9.5″), Herbst (ottimo recupero dopo la foratura, +10.5″), Sieg (+12.6″), Allgaier (+15.1″), Mayer (+19.8″) ed Allmendinger che pur senza forzare troppo con gomme fresche chiude in top10 (+21.4″). A seguire Kligerman (+24.5″), Zilisch (+25.9″), Chandler Smith (+31.0″), Weatherman (+34.2″), Alfredo (+35.1″) e Clements (+36.4″). Primo dei doppiati – 17° – uno Shane van Gisbergen che completa la sua lezione con un incredibile stint di oltre 70 giri senza problemi sulle gomme e senza rimanere a secco. Sammy Smith 22°.
Hill raggiunge quindi Allmendinger a Phoenix, tuttavia la classifica è ancora spaccata. Allgaier va a Martinsville sul +25 e Custer sul +18, tuttavia una potenziale (e possibile) vittoria da dietro di uno fra Chandler Smith (-18), Love (-25), Mayer (-37) e Sammy Smith (addirittura -95) metterebbe Justin e Cole in sfida diretta per l’ultimo posto per il gran finale essendo separati da sole sette lunghezze.
I risultati odierni
La classifica della “Credit One NASCAR Amex Credit Card 300”
La classifica generale
Così in campionato dopo la seconda gara del Round of 8 della NASCAR Xfinity Series 2024
I prossimi appuntamenti
La NASCAR Xfinity Serie tornerà in pista sabato sera a Martinsville per l’ultima elimination race dei playoff 2024. In pista nello stesso weekend anche Truck (venerdì) e Cup (domenica) Series.
Immagine: Media NASCAR
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