NASCAR | Xfinity Series: Austin Hill domina ad Atlanta

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Tempo di lettura: 10 minuti
di Gabriele Dri @NascarLiveITA
10 Luglio 2022 - 16:15
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Dopo il successo di Daytona Austin Hill vince anche in casa ad Atlanta su una tipologia di pista simile a quella della Florida. Gibbs sembra ad un passo dal sorpasso in classifica ad Allmendinger, ma poi la situazione si ribalta


Austin Hill profeta in patria. Per una volta il proverbio è stato smentito ed il pilota del Richard Childress Racing vince in casa ad Atlanta in una corsa praticamente sempre sotto il suo controllo. Hill inoltre bissa così il successo di Daytona su una pista dalle dinamiche simili (ma non uguali) agli superspeedway. Una gara tranquilla a parte un paio di incidenti con un finale senza scossoni (fin troppo) e che si è decisa in un gruppetto ristretto di otto vetture, quasi come se le lancette del tempo fossero tornate indietro di almeno 30 anni vista la selezione del plotone da dietro senza però contatti.

La gara

Il weekend di Atlanta è umido e ricco di temporali (non una novità per questa zona d’America in questo periodo) ed il sabato è di sofferenza. Non ci sono le prove libere in quanto il nuovo layout viene assimilato a superspeedway e quindi si punta tutto alle qualifiche che poi non vengono disputate appunto per la pioggia.

L’algoritmo mette così in pole Ty Gibbs mentre gli occhi di tutti sono su Noah Gragson che deve redimersi dopo l’incidente causato a Road America che in settimana gli è costato 30 punti di penalità e 35’000$ di multa. Non una buona settimana anche per Landon Cassill che, pur essendo a +72 sul taglio, ha vissuto il fallimento del suo sponsor principale per il 2022, una criptovaluta che aveva sostenuto con convinzione in tutti questi mesi.

Nel pomeriggio di Atlanta spunta fuori il sole e quindi si apre una finestra per disputare la gara. Prima del via in molti riscontrano problemi radio, fra di essi anche Austin Hill che riesce a sentire il muretto ma non viceversa. Al via Gibbs scatta bene, ma già in curva1 finisce leggermente di traverso e deve alzare il piede permettendo a Mayer di scavalcarlo.

In molti hanno problemi di assetto (praticamente tutti sovrasterzo) ed il gruppo si spezza subito. A raggrupparlo ci pensa Iwuji che al secondo giro finisce da solo a muro in curva4 per la prima caution di giornata.

Qualcuno, fra cui Alfredo e Labbé, preferisce subito andare ai box per sistemare la guidabilità della vettura, poi si riparte ai -34 nella prima stage con Berry al comando su Allmendinger, Gibbs, Gragson, Jones, Mayer, Austin Hill, Herbst, Allgaier e Creed. Decisive in questa fase sono le spinte dalla seconda fila e Gragson manda AJ al comando poi “sacrificandosi” lottando con la vettura e perdendo diverse posizioni.

La lotta nelle prime posizioni è animata, Allgaier prova a sorpassare Gragson mentre Austin Hill è già passato. Queste battaglie creano un buco che manda per qualche giro in fuga i primi tre inseguiti da Mayer. Le difficoltà però non sono finite: in curva2 ai -30 Jones si allarga, Creed per evitarlo ancora di più e Sheldon finisce in testacoda per fortuna non riportando danni.

Dopo altre soste (Herbst fra i big in questo caso ma anche Karam che si ritirerà poco dopo per un problema meccanico), la corsa riprende ai -25 e Allmendinger dall’esterno resiste al trio JRM che si è formato alla sua sinistra grazie all’aiuto di Gibbs; Hill rimane terzo davanti a Gragson che recupera grazie alla scelta esterna fatta al choose cone.

Austin Hill è il protagonista di questa fase: il sorpasso su Gibbs è facilitato da un largo di Ty di cui ne approfitta anche Gragson, poi però deve faticare per tenersi dietro Noah e così AJ allunga leggermente. Tuttavia il gioco delle scie permette ad Hill (con l’aiuto di Ty) di resistere alla #9 e di slancio superare Allmendinger portandosi al comando. Pure Ty ci prova ma non va.

Con il passare dei giri il gruppo si seleziona, ma nella top10 arrivano nuovi piloti fra cui Hemric e Brown decisamente in forma oggi. Ai -14 la collaborazione fra Berry ed Allmendinger permette loro di tornare davanti ad Hill che, lasciato da solo all’interno, scivola addirittura al settimo posto. Austin poi si riprende ed aiuta Brown a superare Hemric permettendogli di entrare nella top5.

A contendersi la stage negli ultimi 10 giri è quindi una fuga a sette composta da Allmendinger, Berry, Gibbs, Gragson, Brown, Hemric ed Austin Hill mentre il gruppo dietro è 2-wide e perde già 3″. Cominciano gli attacchi e ai -7 Berry aggira AJ tornando al comando dopo una battaglia lunga e resa più critica dai numerosi doppiaggi che i leader stanno affrontando.

Berry alla fine ha la meglio e vince la prima stage davanti a Gibbs, Allmendinger, Brown, Gragson, Hemric, Austin Hill, Allgaier è ottavo ma a 2.3″ e precede Jones e Snider. Al break ci sono le soste di tutti tranne Creed (che si era fermato dopo il testacoda) e precede in un mix di 0, 2 e 4 gomme fresche Jones, Gragson, Hemric, Reddick, Hill, Brown, Clements, Allmendinger, Gibbs e Mayer.

I pit stop però sono tutt’altro che lisci: Hemric e Ryan Sieg si prendono una penalità per speeding, Berry deve fare retromarcia perché ha la posteriore sinistra praticamente non fissata e la coppia Allmendinger-Gibbs si ostacola a vicenda nel mezzo delle rispettive soste non eccezionali.

Alla partenza della seconda stage Gragson spinge Creed davanti a Jones, poi però ad emergere è Reddick che di slancio supera sia Gragson che il quasi compagno di squadra (qui Tyler guida la #48 del Big Machine Racing) Creed andando al primo posto.

Pochi istanti più tardi il primo colpo di scena: Allmendinger finisce a muro e torna ai box, forse con una ruota mal fissata anche se AJ crede che sia una foratura (non è così). La #16 del leader della classifica generale perde così un giro. Questo imprevisto manda in fuga un trio praticamente del RCR con Reddick, Creed (alla ricerca di una vittoria che salvi la sua stagione) ed Austin Hill, Brown cerca di restare con loro, seguono Jones, Mayer ed Allgaier che hanno staccato il gruppo.

La collaborazione fra i tre funziona per evitare turbolenze aerodinamiche, ma ciò non impedisce che vengano ripresi da Brown, Jones ed Allgaier mentre Mayer si stacca. La lotta fra i Brandon non cambia le posizioni, Allgaier prova ad approfittarne ma non completa la manovra sulla #19 ed anche lui si stacca seguito poco dopo anche dallo stesso pilota JGR.

Rimangono dunque in quattro davanti che, però, cominciano a lottare fra di loro. Creed si fa vedere su Reddick e, approfittando dei doppiati fra cui Allmendinger che rischia di finire a -2, passa al comando. AJ resiste per diversi giri ad una situazione che rischia di compromettere ulteriormente la sua corsa, ma alla fine Creed forza lo mano e lo passa ai -2.

La #16 prova la reazione con l’aiuto di un Brown all’attacco, ma non va e così Austin Hill ne approfitta, non si ferma e con un sorpasso in curva1 all’ultimo giro si prende la seconda stage davanti al compagno di squadra Creed, Brown, Reddick, Allgaier (a 2.3″), Jones, Gibbs, Ryan Truex (sulla #18 del JGR), Cassill e Jeffrey Earnhardt. Allmendinger è a due giri, ma con la wave around ne recupera subito uno.

Il nuovo giro di soste prema Reddick che però è troppo veloce in pit lane e quindi si prende una penalità. Hill dunque rimane al comando su Austin Hill, Brown, Gibbs, Jeffrey Earnhardt, Mayer, Herbst, Creed, Hemric e Jones. Penalità anche per Clements per sosta fuori dallo stallo. Con la ripartenza a 78 giri dalla fine in molti credono di poter arrivare fino in fondo alla gara.

Alla green la sorpresa è che prevale la corsia interna e ad allearsi non sono compagni di squadra, bensì di sponsor e la coppia Gibbs-Herbst va al comando anche se Riley poi deve far passare Hill. Arriva però anche la caution: Jones perde il controllo della vettura in curva3 all’esterno e il fatto che tagli la pista al gruppo impone ai commissari la bandiera gialla, ma a riportare qualche ammaccatura sono solo il di Hemric ed il paraurti di Allgaier mentre Jones si salva (ancora una volta) in maniera clamorosa.

Sorride anche Allmendinger che può rimanere a un giro di ritardo e cambiare gomme. Nuova green ai -71 e nuovo incidente ma senza caution: In prima fila c’è la coppia Monster e all’interno Ryan Truex spinge Herbst, forse fin troppo dato che Riley perde la traiettoria, parte per la tangente e travolge l’incolpevole Gibbs mettendo fine alla sua gara.

Nasce una fuga a quattro con Truex, Hill, Hemric ed Earnhardt prontamente ripresa, ma a dimostrare la sua forza è ancora una volta Austin che senza aiuti altrui torna al comando ai -63. Rimontano anche Berry e Creed ed il gruppo si ricompatta, fin troppo visto che arriva un altro incidente. Sul rettilineo opposto Mayer cerca un varco che non esiste e stringe a muro Earnhardt che nel rimbalzo manda ko lo stesso Sam. E Allmendinger col lucky dog torna a pieni giri.

Solo Brown e pochi altri vanno ai box e si riparte ai -48 con una prima fila tutta RCR, ma la corsia di Hill ha la meglio e Creed perde posizioni subito finendo sesto dietro a Berry, Truex, Hemric e Sieg. Si forma subito una fila indiana e torna la calma interrotta solo da Brown che finisce a muro (forse per una foratura) e col ritiro non fa fruttare a dovere la sua migliore gara della stagione.

Gli ultimi 45 giri sono tranquilli e non vedono scossoni. Il gruppo si seleziona da dietro con eventuali errorini o sorpassi mancati. Una fuga da 15 diventa poi da 10+3, poi in otto ed infine in sette con Hill, Berry, Truex, Hemric, Reddick, Gragson e Cassill, seguono poi Allgaier, Sieg ed Alfredo.

Nemmeno i doppiaggi scombinano la situazione e nemmeno i tentativi di Reddick di passare Hemric, i leader approfittano del resto del gruppo in lotta e ai -12 hanno 4.4″ di vantaggio. Nel gruppo di testa ci sono sette Chevy e la Toyota di Truex che dunque non ha alleati.

L’unico a tentare qualcosa è Hemric all’ultimo giro in curva1 e per mezzo giro passa da quarto a secondo, ma nessuno lo aiuta e quindi rimbalza indietro. Austin Hill dunque vince la seconda gara stagionale, dominando e precedendo Berry, Truex, Reddick, Hemric, Gragson, Allgaier e Cassill, Herbst ed un Allmendinger in rimonta completano la top10 ma a oltre 5″.

Per Hill è una vittoria molto sentita dato che Austin è della Georgia ed è cresciuto su questo ovale di Atlanta, ma il modo in cui è stata ottenuta (senza rivali e senza metà radio) è ancora più significativa. Il pilota del RCR si rilancia anche in generale dove Gibbs anziché scavalcare Allmendinger si trova ora a -29 da AJ e solo a +1 su Allgaier. Risale anche Creed, ma è ancora a -95 dalla qualificazione.

I risultati odierni

La classifica della “Alsco Uniforms 250”

La classifica generale

Così in campionato a 9 gare dalla fine della regular season della NASCAR Xfinity Series 2022

I prossimi appuntamenti

Stasera ad Atlanta alle 21:00 (diretta Mola TV e NASCAR Trackpass) ci sarà – meteo permettendo – la gara della Cup Series; Chase Elliott partirà dalla pole dopo la cancellazione delle qualifiche causa pioggia. La Xfinity Series tornerà sabato prossimo in New Hampshire.


Immagine: media.nascar.com

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