NASCAR | Xfinity Series, Atlanta #2 2025: Nick Sanchez si difende nel finale e conquista il primo successo nella classe intermedia

Autore: Francesco Gritti
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Pubblicato il 29 Giugno 2025 - 17:30
Tempo di lettura: 11 minuti
NASCAR | Xfinity Series, Atlanta #2 2025: Nick Sanchez si difende nel finale e conquista il primo successo nella classe intermedia
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Nick Sanchez vince la Focused Health 250 all’EchoPark Speedway. Si tratta del primo trionfo nella classe intermedia del rookie

La seconda gara della stagione ad Atlanta è stata atipica, e non solo per l’orario (è finita quasi alle 6.00 italiane). Numerosi incidenti, tanti giri sotto caution e un finale in cui la tattica l’ha fatta da padrone sono solo alcuni degli elementi che rendono unica nel suo genere la vittoria di Nick Sanchez alla Focused Health 250.

La NASCAR Xfinity Series torna all’EchoPark Speedway (nuovo nome dell’Atlanta Motor Speedway) per la Focused Health 250, diciassettesima gara della stagione 2025. L’ovale in questione, famoso per l’ampio banking, è uno dei più veloci presenti nel calendario.

L’EchoPark Speedway nasce come semplice ovale da 1.5 miglia nel 1960 e viene fin da subito utilizzato nelle massime competizioni di stock car. Tralasciando l’aggiunta del road course (nel 1992), si assiste all’unica grande modifica nel 1997. Lo storico ed amato speedway diventa in questa data un quad oval, con un rettilineo di partenza spezzato in 3 fasi (tra l’altro spostato su quello che prima era il backstretch). Questo cambiamento, inoltre, aumenta la lunghezza del tracciato, che diventa di 1.54 miglia. Nel 2022 viene aumentato il banking nelle curve. Questa modifica rende il tracciato un piccolo superspeedway per via delle velocità di punta che si possono raggiungere.

La Focused Health 250, seconda tappa della NASCAR Xfinity Series ad Atlanta, ha in realtà una storia molto più breve di quanto si possa pensare. Sebbene si siano tenute in passato delle gare in estate su questa pista, l’introduzione di un ulteriore round sull’ovale della Georgia non è avvenuta prima del 2021. Da quell’anno in poi, questa prova non è mai uscita dal calendario della classe intermedia.

Sono ben 38 gli iscritti a questo round di campionato. La Toyota #19 di Joe Gibbs Racing, come di consueto, cambia il proprio conducente. In questo appuntamento la Supra in questione passa nelle mani di Aric Almirola dopo essere stata guidata a Pocono da Bonsignore.

Avvengono anche dei piccoli cambi in casa Chevrolet. C. J. McLaughlin prende il volante della Camaro di DGM Racing with Jesse Iwuji Motorsports, guidata settimana scorsa da Bilicki, mentre in SS-Green Light Racing si assiste all’avvicendamento tra Nick Leitz ed Emerling.

Jordan Anderson Racing espande la propria lineup portando in pista una terza Chevrolet, la #32, per Katherine Legge. Anche Sam Hunt Racing raddoppia il numero delle sue Toyota, dato che schiera Patrick Staropoli sulla #24.

Joey Gase Motorsports with Scott Osteen rivoluziona la propria lineup per questo round. Il boss Joey Gase sale a bordo della Chevrolet #35, guidata a Pocono da Ware, mentre Mason Maggio prende possesso della Ford #53. Bearden ha portato in pista questa vettura (seppur marchiata Toyota) nella gara di settimana scorsa. Hendrick Motorsports e Mike Harmon Racing disertano la trasferta ad Atlanta.

La qualifica è composta da un giro secco percorso da ogni vettura a pista libera su un unico round a causa dei fulmini che provocano la cancellazione del secondo turno. Sheldon Creed, pilota della Ford #00 di Haas Factory Team, conquista la pole position grazie a un ottimo 32.107″, tempo di appena 71 millesimi più rapido rispetto a quello segnato dal portacolori della Chevrolet #21 di Richard Childress Racing, Austin Hill.

La gara

Creed, interno, scatta meglio di Hill all’esposizione della bandiera verde. Il pilota Ford, in uscita di curva 4, si impone di forza sul rivale e gli si mette davanti. Il ragazzo di Haas termina il primo passaggio da leader dell’outside lane.

La prima caution di giornata esce al giro 4. Perkins stringe leggermente Eckes all’ultima curva e i due si toccano. La vettura di Jordan Anderson Racing schizza contro le barriere esterne, coinvolgendo nell’impatto anche Sawalich, Retzlaff e Williams. I tre piloti appena nominati si devono ritirare, mentre quello che ha generato l’incidente può tornare a dire la sua in pista nonostante qualche minuto di riparazioni. Alcuni partecipanti, tra cui Poole e McLaughlin, sfruttano il momento di pausa per svolgere una sosta.

La ripartenza è ancora una volta nel segno di Creed. Questa volta, però, il pilota Ford fa fatica ad imporsi su Hill, che gli resta affiancato fino all’uscita di curva 2. Il “Re dei Superspeedway” perde numerose posizioni nei passaggi successivi fino a fermarsi sulla piazzola di sosta durante il giro 30 per dei problemi al motore.

La corsa viene neutralizzata al giro 34 per motivi meteorologici. La direzione gara, però, visto l’avvicinarsi di un violento temporale, decide di sospendere la sessione appena un paio di tornate più tardi. Le vetture si recano così verso la propria piazzola di sosta nel momento in cui i marshal espongono la bandiera rossa.

I motori si riaccendono dopo quasi un’ora e 20 minuti di pausa. Durante un primo periodo, le vetture percorrono la pista lentamente alle spalle della pace car. Alcuni piloti, tra cui Zilisch, Jones, Hill, Gase, McLaughlin e Staropoli, sfruttano il momento propizio per anticipare la prima sosta di giornata.

Mayer scatta bene nel momento in cui il marshal sventola la bandiera verde. Il giovane di Ford scatta bene dall’esterno e si impone in curva 2 su Gray. Il pilota Toyota, però, esce meglio dalla prima serie di pieghe e mette il muso davanti al rivale all’imbocco del backstretch.

In questo momento, alle loro spalle, si verifica un grosso incidente, un vero e proprio big one. Sanchez spinge Love in uscita di curva 2, mandandolo largo. Mentre cerca di rientrare nella linea esterna, il giovane pilota di RCR tocca con lo spigolo posteriore sinistro quello anteriore destro della Chevrolet del rivale. Sarà questa piccola imperfezione a causare il ritiro di diversi partecipanti alla corsa.

Love perde il controllo della sua Camaro, che urta contro la fiancata di Ryan Sieg. Restano coinvolti nella carambola anche Jeb Burton, Eckes, Creed, Legge, Allgaier, Smith e Staropoli. Gli ultimi 5 piloti citati (assieme a Ryan Sieg) si devono ritirare, a differenza di quelli che ha causato questa serie di contatti, che, nonostante la necessità di passare dai meccanici, possono tranquillamente continuare la corsa.

La caution determina con largo anticipo le posizioni di arrivo del primo stage, che viene conquistato da Taylor Gray, pilota della Toyota #54 di Joe Gibbs Racing. Il rookie è seguito a ruota da Mayer, Dye, Sanchez, Thompson, Eckes, Poole, DiBenedetto, Almirola e Zilisch. I piloti che non hanno svolto la prima sosta di giornata in precedenza, tra cui molti di quelli in alta classifica, sfruttano la pausa per fare una visita alla propria pit crew. Perkins lucky dog. Contemporaneamente si assiste anche al ritiro di Alfredo.

I primi secondi della porzione centrale della gara sono caratterizzati da uno scontro aperto in casa JR Motorsports. Zilisch, esterno, sfrutta la spinta di Honeyman per guadagnare centimetri nei confronti di Kvapil. Il figlio d’arte, però, non si arrende e mette il muso della sua Chevrolet davanti a quello della gemella, anche se per pochi metri, dato che sarà il protetto di Trackhouse a terminare il primo giro in cima al gruppone.

Kvapil torna a farsi vedere appena un passaggio più tardi. Il ragazzo della #1, difatti, sfrutta la linea interna per mettere il muso davanti a Zilisch in uscita dal backstretch. La manovra, però, non spaventa il diciottenne di Charlotte, che, a fine giro si trova in testa. Il figlio d’arte riproverà, senza successo, ad effettuare delle manovre simili anche al giro 57 e al 59.

All’inizio del passaggio numero 60, però, la situazione sembra essere destinata a cambiare. In curva 1 Kvapil affonda su Zilisch, che, almeno inizialmente, sembra non sapere come contrattaccare. Il pilota della #88, difatti, risponderà alla manovra solo in curva 4, nella quale guadagnerà definitivamente la testa della corsa. Già, perché l’allungo di Connor è così importante da obbligare il compagno di squadra a inserirsi nella sua scia pur di restare in seconda posizione.

Le gerarchie resteranno stabili fino al giro 68, in cui si verifica l’ennesimo incidente di giornata. Il contatto, in questo caso, è fra DiBenedetto e Sanchez, in cui ad avere la peggio è il rookie, che si gira. Il manto erboso situato all’interno del frontstretch permette alla Chevrolet di Big Machine di non subire alcun danno. Alcuni piloti, tra cui Hill, Kyle Sieg e Gase, compiono una sosta aggiuntiva. Jeb Burton torna a pieni giri grazie al lucky dog.

La ripartenza non modifica in modo particolare le gerarchie. Zilisch, esterno, si impone senza difficoltà su DiBenedetto, che, dopo essere stato superato senza troppa difficoltà da Kvapil, Harrison Burton e Honeyman, decide di accodarsi.

I piloti percorrono la pista a piena velocità fino al giro 81, in cui si verifica un altro incidente. Love “si alza” in percorrenza di curva 2 e manda fuori corsia Harrison Burton. Il pilota Ford, chiaramente, vuole rientrare in corsia e, per farlo, decide di spostarsi verso l’interno. La scelta dell’ex pilota Cup non paga, dato che, mentre compie questa manovra, si tocca con Honeyman.

La Mustang di Burton, a seguito di questa toccatina, schizza senza controllo verso l‘inner, in cui si fermerà senza riportare danni grazie alle abilità di guida del conducente. Va anche detto, però, che durante questa rocambolesca “fuga”, la Ford #25 sfiora il paraurti posteriore della Chevrolet di Dye che viene completamente divelto. Alcuni dei piloti, tra cui Zilisch, Gray, Honeyman e i Burton, sfruttano il momento propizio per svolgere la seconda sosta. La caution permette ad Eckes di recuperare un giro.

Il pit stop anticipato di Zilisch (e di un buon numero di piloti in alta classifica) lascia la leadership delle due corsie nelle mani di due piloti che, prima della caution precedente, non si trovavano proprio nelle primissime posizioni, ossia Jones, interno, e Kvapil, esterno. Sarà il pilota Toyota ad avere lo scatto di frizione migliore nel momento in cui viene sventolata la bandiera verde.

Il secondo stage subirà una neutralizzazione definitiva pochi metri dopo la ripartenza. In curva 1, difatti, Clements perde il controllo dopo essere stato spinto da Poole. Fortunatamente, la bassa velocità dell’impatto permette al pilota-owner di non subire alcun danno.

Questo imprevisto permette a Brandon Jones, a bordo della Toyota #20 di Joe Gibbs Racing, di vincere il secondo stage ad Atlanta. Kvapil, Love, DiBenedetto, Poole, Thompson, Sanchez, Kyle Sieg, Perkins ed Ellis guadagnano degli stage points. Moltissimi piloti sfruttano la pausa tra gli stage per svolgere la seconda sosta di giornata. Eckes torna a pieni giri.

Il terzo stage si apre nel segno di Gray. Il rookie di JGR, partito esterno, si impone sul backstretch sul compagno Almirola. L’esperienza del “Missile Cubano”, però, gli permette di svolgere una manovra in grado di annullare i sogni di gloria del rookie.

Già, perché già al giro 95 Almirola allarga sul frontstretch mentre si trova sulla linea interna e manda largo Gray che, per non toccare le barriere, è costretto ad accodarsi al compagno di squadra. I piloti procedono in single file per molte miglia.

L’evento in grado di cambiare un finale che sembrava già scritto è un testacoda di McLaughlin, che avviene all’ultima curva del giro 126. La caution conseguente all’errore del part timer di DGM permette a molti piloti, tra cui Zilisch, Kvapil, Poole, Sanchez, Harrison Burton e Hill, di compiere la terza sosta. Lucky dog per Massey

Mayer sbaglia completamente lo stacco di frizione e si ritrova quindi attardato all’ingresso del backstretch. Il giovane di Haas, in questa porzione di pista, viene passato dai primi piloti situati sull’outside lane, ossia Almirola, Gray e Sanchez.

La corsa procede in single file fino al giro 135, in cui Maggio perde la carcassa di una gomma sul frontstretch. Visto che la causa della caution viene indicata con un generico “detriti”, il pilota della #53, primo fra i doppiati, può recuperare un miglio e mezzo e tornare nella partita.

La lotta fra Almirola e Sanchez infiamma la ripartenza. Il veterano, spinto dal compagno Gray, riesce a imporsi sul rookie, autore di un ottimo scatto, solo all’imbocco del backstretch. Anche la #54 riesce a terminare il primo passaggio davanti alla #48.

Sanchez, però, è un osso duro. Nonostante i tentativi di mettersi davanti ad Almirola al giro 142 siano vani, il ragazzo di Miami non si arrende e, appena un passaggio più tardi, riesce a mettere il muso della sua Chevrolet davanti a quello della Toyota del rivale.

Oltre il danno, la beffa per Almirola che, addirittura, viene tappato da Sanchez alla seconda curva del giro 144. Il pilota di Big Machine diventa così il nuovo leader della corsia esterna. Love, a capo dell’inside lane, non resta a guardare.

Già al passaggio successivo, il giovane di RCR stuzzica Sanchez. Queste manovre sono il preludio del sorpasso che avverrà in curva 4 al giro 147. Il rookie risponderà in via definitiva a Love appena un miglio e mezzo più tardi, esattamente nello stesso punto. Dopo diversi tentativi di attacco, la Chevrolet #2 si accoda alla #48, che diventa quindi leader solitaria del plotone di vetture, anche se per poco.

La presenza di alcuni pezzi della macchina di McLaughlin in curva 2 costringono, difatti, la direzione gara a neutralizzare la corsa per la nona (e ultima) volta. Durante la caution si assiste al ritiro della #91 e al lucky dog di Hill.

L’ultima ripartenza di giornata è spettacolare. Sanchez, esterno, e Love, interno, sfruttano al meglio la spinta di, rispettivamente, Almirola e Kvapil e restano affiancati fino all’imbocco del backstretch. L’affinità perfetta dei due piloti in inside lane si rivela, in questo contesto, l’arma decisiva per entrambi.

Già, perché il bump draft perfetto permette a Love e Kvapil non solo di superare Sanchez, ma anche di imporsi fisicamente su di lui spostandosi sulla linea esterna. Il rookie, però, si libera dal giogo nemico andando interno.

La difesa fisica di Love, passato sulla corsia più vicina alla linea gialla, viene scardinata dal “dribbling” di Sanchez, che, al giro 158, si sposta esterno e supera il rivale in curva 2. Questa manovra si rivelerà vincente, dato che il pilota di Miami non verrà più attaccato fino all’esposizione della bandiera a scacchi.

Nick Sanchez, pilota della Chevrolet #48 di Big Machine Racing, vince la Focused Health 250 all’EchoPark Speedway. Kvapil, Mayer, Zilisch, Gray, Love, Almirola, Dye, Kyle Sieg e Clements seguono il rookie sul traguardo.

Nick Sanchez, nato a Miami, Florida, 24 anni fa, è riuscito a vincere una gara in Xfinity Series nel suo anno di debutto. Il ragazzo di Big Machine ha ufficialmente completato la sua transizione nella classe intermedia, in cui, già nel suo anno di debutto, potrebbe svolgere un ruolo determinante nella lotta titolo.

I risultati odierni

La classifica della “Focused Health 250”

La classifica generale

Così in campionato a 9 gare dalla fine della regular season della NASCAR Xfinity Series 2025

Hill, Zilisch e Allgaier, autori di due o più vittorie nel corso di questa stagione, hanno già conquistato il passaggio diretto ai playoff. Love, Jones, Smith e Sanchez, che hanno invece ottenuto solo un’affermazione personale, si trovano in una posizione di vantaggio rispetto agli avversari ma, nonostante ciò, non hanno ancora ricevuto ufficialmente il biglietto di invito per la lotta titolo.

I prossimi appuntamenti

La NASCAR Xfinity Series farà tappa sull’unico tracciato cittadino presente in calendario, il Chicago Street Course, per la The Loop 110, diciottesimo appuntamento in calendario, che si terrà sabato 5 luglio. La classe intermedia farà da supporto solo alla NASCAR Cup Series nel corso del prossimo weekend.

Immagine: Media NASCAR

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