NASCAR | Xfinity Series: Almirola approfitta dell’errore fatale di Larson e vince a Sonoma

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Tempo di lettura: 12 minuti
di Gabriele Dri @NascarLiveITA
11 Giugno 2023 - 18:10
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Kyle Larson domina in lungo ed in largo, ma una caution nel finale ricompatta il gruppo. Passato da Aric Almirola alla ripartenza, nel stargli vicino tocca la pila di gomme all’ultimo tornante e regala la prima vittoria al RSS Racing e e chissà se l’ultima in carriera per Almirola


Mai dare per certo anche un pronostico scontato. La corsa è corsa fino alla bandiera a scacchi. Kyle Larson ha dominato il weekend inaugurale della NASCAR Xfinity Series a Sonoma e invece a vincere è stato Aric Almirola che ha regalato così il primo successo al RSS Racing, il team di Ryan Sieg e famiglia. Decisiva l’ultima ripartenza dopo una caution che ha bloccato la fuga di Larson (13″ di vantaggio sul secondo) in cui Almirola prima ha approfittato della situazione anomala, poi ha costretto Kyle ad un errore inaspettato che ha danneggiato la sua sospensione. Una vittoria liberatoria per Aric, chissà per quanto tempo

La gara

La seconda trasferta stagionale della NASCAR Xfinity Series ad Ovest prosegue su un altro stradale, dopo Portland è la volta di Sonoma dove la categoria cadetta fa il suo debutto. E quindi è l’occasione per vedere i big approfittare di ogni minuto a disposizione per studiare una pista difficile.

Ben otto (sui 41 iscritti) i piloti che disputano quindi entrambe le gare (Preece invece in precedenza aveva corso e vinto invece la ARCA West Series), in ordine di numero di gara Suárez, Ty Dillon, Allmendinger, Larson, Gibbs, Almirola, Bilicki e Chastain.

Data la novità per la categoria al venerdì c’è una sessione di libere vecchio stile da 50′ a disposizione. Tre le bandiere rosse (le altre sono per Jeb Burton fermo e Berry in testacoda) ma solo una veramente importante, quella a 25′ dalla fine con la #78 di Alfredo che finisce prima a muro e poi nelle gomme con l’acceleratore bloccato senza possibilità di reagire. Pilota ok e partenza dal fondo con il muletto.

Il più veloce (e nettamente dato che rifila a tutti almeno 1.2″) è uno straordinario Kyle Larson sulla #17 dell’Hendrick Motorsports che ama tantissimo Sonoma. Dietro – relativamente – di lui Creed, Allmendinger, Custer e Gibbs.

Sabato è giorno di qualifiche e Larson conferma il suo dominio, nel primo turno nel suo gruppo rifila 1.027″ ad Allmendinger (uno che sugli stradali non va lento, anzi), nel secondo round il margine è di oltre sette decimi quando il resto della top10 (in ordine Allgaier, Creed, Almirola, Allmendinger, Mayer, Gibbs, Hemric, Nemechek e Sammy Smith) è racchiuso in sei decimi. I DNQ sono Poole, Honeyman e Filippi, con quest’ultimo finito nelle gomme all’ultimo tentativo.

Alla bandiera verde Allgaier scatta malissimo e così Larson dopo nemmeno due curve è già in fuga. A facilitare questo ci pensa Almirola che in curva7 nella frenata in discesa si porta al secondo posto. Dietro di loro a mettere un po’ di scompiglio ci pensa Gibbs che andando 3-wide ci prova ma non guadagna. Al secondo giro Ty è ancora aggressivo e, toccando Mayer all’ultimo tornantino, sale al sesto posto dietro a Creed ed Allmendinger.

Ovviamente a risalire ci pensa anche AJ che al terzo giro supera Sheldon all’ultima curva ed è quarto; Mayer invece conferma le difficoltà e viene scavalcato da un buon Hemric il cui unico spunto comunque resta il miglior tempo nel Gruppo A delle qualifiche. Al quarto giro Allmendinger si ripete nella stessa curva su Allgaier, tuttavia il suo ritardo dalla vetta è ormai di 3.7″ dato che Larson è scappato via.

La #10 del Kaulig Racing forse è veloce quanto la #17 al comando, e lo si vede col sorpasso di Allmendinger su Almirola al sesto giro, ma ormai il leader è in fuga. AJ prova per qualche giro a recuperare, poi l’inesorabile calo.

Dopo questo inizio con vari assestamenti, la gara scorre via in modo abbastanza veloce e lineare, una gara tipicamente da stradale in cui il tutto viene esaltato dall’assenza di caution a fine stage. Un altro dei talenti nelle curve a destra, ovvero Ty Gibbs, entra in top5 ai -12 nella prima stage passando di forza Creed al tornantino del traguardo. Cede ancora Creed, che ha un po’ di sottosterzo, passato da un Mayer che si riprende dallo choc iniziale e attaccato da Kligerman.

Passato il giro di boa della prima stage (20 giri totali) Larson ricomincia a guadagnare su tutti e sono centesimi o decimi su Allmendinger, ben di più su tutti gli altri.

Guardando anche oltre la top10, da notare ci sono anche il rimbalzo di Chastain dopo una buona partenza a causa del sottosterzo, Custer rimonta ed entra nella top20 dopo una qualifica disastrosa che però non gli ha tolto l’ottimismo in vista della gara e Brandon Jones disperso. Creed davanti invece scivola tanto e perde la posizione da Kligerman ai -7.

Ci sono anche i primi contatti seri. Nel traffico Ryan Sieg viene toccato e perde il controllo. Peggio fa un Joe Graf Jr. che, già ultimissimo, finisce da solo in testacoda. A salvare il RSS Racing ci pensa così Almirola che è sempre terzo.

Gli ultimi giri della stage vedono qualche movimento finale. Nemechek crolla, prima viene passato da Sammy Smith (ed esce dalla top10), poi da Moffitt ed Hill, infine viene pure toccato da Chastain (uno largo, l’altro lungo) e finisce in testacoda. Retzlaff saluta la corsa con il cambio bloccato in terza marcia.

Ad anticipare la sosta sono in quattro Herbst, Karam, Hill e lo stesso Nemechek, tutti ormai fuori dalla top10 e lontani dai punti. Larson vince agilmente la prima stage con 3.2″ su Allmendinger, gli altri lontani. Almirola (+10.7″), Allgaier (+11.9″), Gibbs (+12.5″), Hemric (+23.6″), Mayer (+25.8″), Kligerman (+26.2″), Creed (+26.6″) e Sammy Smith (+27.2″), prendono punti, gli altri ad oltre 30″ con Custer risalito fino al 12° posto davanti a Chastain, Suárez e Chandler Smith.

Non ci sarebbe caution come da regolamento, ma la bandiera gialla arriva lo stesso al 21° giro: Berry si ferma nelle Esses con la pressione della benzina a zero.

A beneficiare di questa caution (con Graf lucky dog in quanto unico doppiato) sono i quattro che si erano fermati ai box in anticipo. Dopo un po’ di confusione sulla classifica, a prendere il comando è Hill davanti a Nemechek (graziato dopo il testacoda), Karam ed Herbst, poi il resto del gruppo che va ai box tutto insieme evitando Berry fermo in pit lane. Larson è ancora il capofila davanti ad Allmendinger mentre Almirola perde posizioni.

Si riparte con 19 giri da disputare nella seconda stage ed Hill scatta bene rimanendo davanti a Nemechek ed Herbst mentre Larson supera Karam. Kyle tuttavia è inarrestabile e in appena un giro e mezzo è di nuovo al comando. Si apre così un long run di quasi 40 giri che allungherà decisamente il gruppo.

Allmendinger prova sì a seguirlo e quando si porta di nuovo in seconda posizione ai -15 però è già a 2.3″ di ritardo che, come in precedenza, non verranno colmati. Dietro di loro si piazza Gibbs dopo una piccola battaglia con Nemechek ed il sorpasso su Hill con i due che comunque reggono il ritmo. Karam invece viene toccato nella discesa da Mayer, rimedia un tire rub alla posteriore destra e dopo un paio di giri deve tornare ai box.

Il giro che fa la differenza è quello dei -13. Larson gira in 1’20.437″, Allmendinger (distratto da un po’ di fumo nell’abitacolo) in 1’21.527″, ma Gibbs è comunque sull’1’21.278″, gli altri o 21 alto, o 22 basso. E così la #17 scappa via. Chi invece torna nel garage con la sospensione anteriore destra ko è Josh Williams dopo un buon inizio nella top20.

La tregua torna in gruppo e gli assestamenti arrivano solo nei giri finali della stage. Allgaier riesce a passare Nemechek per la quinta posizione solo ai -8, Mayer invece torna in top10 scavalcando Sammy Smith. Risale anche Almirola che al giro successivo passa Herbst ed è settimo e poi si ripete su JHN che sul long run ha tanti problemi.

Allmendinger non è contento della modifica di assetto fatta alla sosta e soffre tanto nelle curve a destra al punto che un Gibbs che lo ha seguito a lungo ci prova nell’ultimo settore, ma AJ resiste. Gli unici ad anticipare la sosta (a finestra per l’ultimo pieno appena aperta) sono un Custer stallato in 15esima posizione e Mosack col motore che non suona bene.

Larson domina la seconda stage con 9.8″ di vantaggio su Allmendinger, 10.2″ su Gibbs, 15.8″ su Allgaier, 16.4″ su Hill (sorpasso all’ultimo giro), 18.1″ su Almirola, 21.9″ su Nemechek, 22.5″ su Herbst, 24.4″ su Kligerman e 25.2″ su Mayer. E stavolta non ci sono caution a fermare Kyle.

Si apre però il giro di soste finale praticamente subito. Allmendinger con Allgaier, Herbst, Mayer ed Hemric è il primo ad inaugurarlo ai -34, Larson potrebbe andare anche lungo ma copre subito al giro successivo e mantiene la prima posizione virtuale. Con il passare dei giri si scoprono gli audaci a caccia di una caution, Suárez, Bilicki e Ty Dillon. L’ultimo a fermarsi, mentre Alfredo si ritira per altri problemi meccanici alla sospensione, è proprio Ty ai -27.

Dopo qualche assestamento per le differenze fra undercut ed overcut (ad esempio Creed ed Hemric), a situazione ristabilita Larson ai -25 ha 11.7″ su Allmendinger, 15.2″ su Gibbs, 19.0″ su Allgaier e 21.2″ su Hill.

La gara scorre via tranquilla e ci sono degli occasionali sorpassi. Ai -23 Kligerman passa Herbst ed è nono, un giro più tardi Almirola rientra in top5 ai danni di Allgaier e nella battaglia fra gli Smith per la 13esima posizione ad avere la meglio è Sammy su Chandler. Sbaglia invece ai -20 Mayer che lascia sfilare la coppia Kligerman-Herbst.

Ai -20 la situazione sembra congelata, Larson ha 13.5″ su Allmendinger, 16.4″ su Gibbs, 24.6″ su Almirola, 26.8″ su Allgaier, 28.7″ su Hill, 34.7″ su Nemechek, 36.9″ su Kligerman, 37.8″ su Herbst e 38.1″ su Mayer con solo Custer e Sammy Smith sotto i 40″ di ritardo, Jones 19° a oltre 1′ ed i primi doppiati in coda.

Fra di questi c’è Jeffrey Earnhardt che ai -18 finisce nella sabbia e poi a muro in curva10. E arriva la caution che raggruppa tutti.

Sono tre in origine gli audaci che non pittano: Labbé, Suárez e Weatherman. Poi quest’ultimo si ferma lo stesso, Alex dice che voleva farlo ma ai box non avevano le gomme pronte e dunque l’unico che veramente ci voleva provare era Daniel, bloccato attorno alla 15esima posizione ma con gomme più fresche. Ai box ci vanno tutti gli altri e Larson rimane davanti ad Allmendinger, Almirola, Allgaier, Hill, Nemechek e Gibbs che perde posti.

Si riparte ai -15 e sembra tutto a posto, Labbé e Suárez scattano bene, Daniel forse di più, poi finisce largo in curva2 e passa seguito subito non da Larson bensì in un primo momento da Allmendinger e poi si slancio invece da Almirola. La ripartenza sembrava ok, poi invece viene messa under review ed infine a sorpresa Suárez viene penalizzato perché secondo i commissari è scattato prima di Labbé; decisione molto discutibile e discussa che lo priva di una top10.

Dopo la confusione iniziale, dunque, Almirola è passato al comando davanti ad Allmendinger e Larson. Allgaier ed Hill completano la top5 ma scompaiono dalla scena, rimangono solo i primi tre.

Larson ora deve impegnarsi e dimostrare tutta la sua velocità e sembra poterlo fare, infatti ai -14 prima cerca di infilarsi addirittura in curva1, poi supera Allmendinger ed è secondo a soli 0.7″ dalla vetta. In coda Jeb Burton manda in testacoda Brandon Jones nelle Esses.

E invece Almirola resiste, ha il passo sullo short run e Larson fatica a riprenderlo. mentre Allmendinger cede ai -10, la corsa diventa un duello.

Ai -8 e ai -7 i due errori fatali di Larson, due errori che cambiano l’esito della gara e chissà quanto forse anche del futuro della NASCAR in toto.

Il luogo è sempre l’ultima curva, Larson cerca una traiettoria sempre più interna, ai -8 tocca leggermente la pila di gomme e danneggia il muso, al giro successivo qualcosa di ancor più strano dato che pur senza all’apparenza ripetere la toccata, a metà curva la sua vettura è come se smettesse di sterzare all’improvviso, va per la tangente per quella frazione di secondo con una sospensione probabilmente danneggiata che permette ad Almirola di allungare e ad Allmendinger di passarlo.

Gli ultimi giri vedono solo la gestione di Aric dei 2″ di margine, poi il trionfo inaspettato ed emozionante.

Aric Almirola vince dunque a sorpresa a Sonoma davanti ad Allmendinger (+1.8″), Larson (+3.3″), Gibbs (+6.0″), Kligerman (+16.6″), Custer (+17.3″, molto bello il duello con Parker all’ultimo giro ma non inquadrato), Allgaier (+17.6″), Hill (+17.9″), Sammy Smith (+18.2″) e Mayer (+18.8″); seguono Creed, Moffitt, Hemric, Chandler Smith, Herbst, Nemechek, Clements (malgrado una penalità), Chastain, Bilicki e Grala. un Jones molto deludente 21°, Labbé 25°, Suárez 27°.

Già nei giri finali in telecronaca, prevedendo il risultato, era tanta l’attesa per i festeggiamenti di Almirola. Le voci delle ultime settimane lo vedevano di nuovo prossimo al ritiro e quindi c’era la sensazione che questa potesse essere l’ultima vittoria in carriera. Ma Aric ha già fatto retromarcia, ad annuncio già avvenuto, una volta. E se questo successo gli desse di nuovo fiducia e carica? E se i due errori di Larson fossero una enorme sliding door che ha creato due universi paralleli, uno con Aric sulla #10 nel 2024 ed uno senza? Chi vivrà vedrà.

I risultati odierni

La classifica della “DoorDash250”

La classifica generale

Così in campionato a 12 gare dalla fine regular season della NASCAR Xfinity Series 2023

I prossimi appuntamenti

Stasera alle 21:30 a Sonoma (diretta Mola con il commento di Matteo Senatore e Daniele La Spina) ci sarà la gara della Cup Series, ultimo atto prima di un weekend di pausa per tutta la NASCAR. La Xfinity Series tornerà sabato 24 giugno a Nashville.


Immagine: Media NASCAR

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