NASCAR | Xfinity Series: Allmendinger (sbagliando) si riprende di forza Austin

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di Gabriele Dri @NascarLiveITA
26 Marzo 2023 - 18:30
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Allmendinger è il più veloce ma sbaglia di testa e nei fatti. Imperdonabile la tamponata sul leader Creed all’inizio dell’ultima stage che manda Sheldon in fondo ma anche i blackout psicologici durante e dopo la corsa che fanno riemergere i fantasmi del passato


L’AJ Allmendinger delle ultime stagioni in NASCAR sarebbe un caso psicologico da analizzare. Il suo talento è indiscusso, ma in certe occasioni le sue azioni ed i suoi comportamenti in pista sarebbero da considerare (ed anche da censurare ed invece è finito in un team che esalta la vanità dei numeri che, alla fine della fiera, sono ancora zero titoli conquistati).

Qualcuno potrebbe parlare di ipocrisia visto che quando una minima cosa va storta Allmendinger crolla subito di testa arrivando a “minacciare” il ritiro. Per non parlare degli incidenti in cui quando AJ è la vittima si comporta da tale e quando è il colpevole invece si esalta e viene esaltato dall’ambiente. Peccato si potrebbe dire, e ad Austin è arrivato un altro esempio.

La gara

Il programma inizia del weekend inizia al venerdì ed i guai sono notevoli. Il primo a finire ko è Parker Chase, rimasto senza freni in fondo al dritto e per lui arriva anche la DNQ insieme a Lawrence, Smithley (problemi di pescaggio), ed il debuttante argentino Leguizamon.

La pole position va ad Allmendinger (2’13.184″), favoritissimo per la vittoria, ma Byron è lì con lui e paga dazio solo perché il suo giro viene annullato per il taglio delle Esses. Paga dazio anche Custer che deve rinunciare al secondo round per un disco freno crepato già nelle libere. Dietro ad AJ scattano dunque la sorpresa Sammy Smith, Gibbs, Creed, Kligerman, Nemechek, Herbst ed Allgaier.

Anche qui, dopo i Truck, finisce in coda per modifiche in parco chiuso praticamente un terzo del gruppo: Allgaier, Custer, Karam, Labbé, Chandler Smith, Grala, Moffitt, Alfredo, Graf, Weatherman, Poole, Jeffrey Earnhardt (che con lo scambio delle vetture con Karam si è salvato dalla DNQ) e Kyle Sieg.

Alla bandiera verde, per un attimo sotto review dei commissari, Gibbs prova subito il dive bomb su Allmendinger in curva1, la manovra non va e dalla confusione emerge come nuovo leader Sheldon Creed davanti ad AJ, Gibbs e Sammy Smith, ottimo debuttante su questa pista in qualifica. La prima posizione della #2 dura però ben poco, infatti nel complex Allmendinger è già ripassato. Il primo testacoda è invece per Almirola, sulla #08, che scivola in ultima posizione.

Il primo giro a pista libera della #10 rende chiara l’idea: Allmendinger guadagna 2.2″ su un Creed che forse soffre e infatti poco più tardi verrà superato da Gibbs. La tregua al vertice permette di guardare più indietro. Berry ha già il muso ammaccato dopo un tamponamento con Byron alla partenza in curva1. Custer e Allgaier sono già nella top20 e viaggiano praticamente in tandem, Karam infine ha ancora problemi elettrici, poi verrà penalizzato per il taglio delle Esses.

Dietro al quartetto di testa, ormai sgranato, ci sono Austin Hill, che però inizia ad avere problemi al cambio nel passaggio fra prima e seconda marcia, Kligerman e Byron che ha superato Nemechek. In fondo al gruppo Perez va in testacoda nelle Esses.

Dopo aver guadagnato oltre 3″, il vantaggio di Allmendinger su Gibbs si stabilizza e prosegue la fase tranquilla in cui da notare ci sono la penalità per Ryan Sieg (che poi nel drive through farà pure speeding), Mayer che è incollato a Jeb Burton, Hemric che attacca Nemechek in fondo al rettilineo più lungo ma tira dritto portandosi JHN nella via di fuga ed entrambi riportano qualche ammaccatura; ad approfittarne è Herbst che passa Hemric.

I guai per Austin Hill si fanno ben più gravi a metà prima stage (giro 7, 39 a fine gara) quando in uscita dal primo settore praticamente non accelera e lo passano sia Kligerman e Byron; sarà il preludio ad un amaro ritiro anticipato.

Poi però la prima caution. Esattamente come nei Truck Carson Hocevar, al debutto nella categoria cadetta in sostituzione del licenziato Perkins, accusa un problema meccanico (stavolta alla trasmissione) e quindi il suo disastroso (ma positivo per le prestazioni) sabato è durato in totale appena 15 giri.

Si apre il libro delle strategie e praticamente solo Allmendinger, Kligerman, Herbst, Jones, Clements, Chandler Smith, Grala e Weatherman non vanno ai box. Hill fra quelli che vanno ai box esce davanti a tutti ma, come detto, sarà un fuoco di paglia. Berry finisce in coda per le riparazioni al muso mentre Pardus si prende una penalità per una ruota fuori controllo. Poole va nel garage e si ritira con lo sterzo ko.

Alla ripartenza dei -5 Allmendinger rimane al comando davanti a Kligerman ed Herbst con Riley che resiste ad un contatto innescando però una fuga a due. Chi emerge meglio dal traffico con gomme fresche è però Sheldon Creed che è già quarto e al giro successivo supera la #98. Paga invece Allgaier con la anteriore destra leggermente danneggiata in un contatto. Sammy Smith e Byron rischiano ben di più in fondo al dritto, ma entrambi proseguono.

Gli ultimi due giri sono molto animati: Creed rimonta fino al secondo posto, Gibbs passa Jones in maniera pulita e poi pure Herbst nel duello in casa Monster venendo seguito da Byron, Chandler Smith crolla, Clements rimbalza indietro.

Allmendinger vince dunque il primo traguardo volante davanti a Creed, Kligerman, Gibbs, Byron, Herbst, Allgaier, Jones, Sammy Smith e Mayer. Subito dopo in curva1 Byron prosegue nella sua rimonta scavalcando Gibbs e portandosi al quarto posto che diventa poco dopo terzo perché al giro 15 (un terzo di gara) Allmendinger va ai box per la sua prima sosta con Herbst e Jones.

Mentre Pardus si prende un’altra penalità, stavolta per taglio delle Esses, Bilicki pensa di avere un motore ormai prossimo alla rottura, Kligerman e Clements proseguono con le soste, Creed è passato al comando, tuttavia Byron e Gibbs si fanno sempre più vicini alle sue spalle.

A fermare tutto tutto ci pensa però Pardus che si ferma esattamente come Hocevar in precedenza in curva1 con la vettura rotta. La caution raggruppa tutti, incluso Sammy Smith che si è preso il sesto posto da Mayer una frazione di secondo prima della bandiera gialla e tranne Bilicki il cui motore effettivamente si è rotto con la pressione della benzina a zero.

La sorpresa però è che nessuno va ai box e quindi Allmendinger deve ripartire al 21° posto. Ciò molto probabilmente innervosisce AJ che al choose cone non si capisce con lo spotter e quindi riparte più indietro del dovuto e sulla corsia non desiderata.

Si riparte e alla prima curva le cose peggiorano ulteriormente. Malgrado la larghezza della pista un 6-wide è fisicamente impossibile ed Allmendinger prima finisce in un leggero sandwich a sinistra, poi ne innesca (ovviamente involontariamente) un altro alla sua destra in cui però a stringere di più è un’altra vettura (l’inquadratura è troppo dall’alto per distinguere il numero) che perde il controllo e manda in testacoda Almirola alla sua destra. Aric completa un 180° e si ferma obbligando Allmendinger a frenare di colpo per non riportare danni.

AJ si è salvato praticamente senza danni notevoli, solo qualche graffio, è finito in coda e riparte, tuttavia emerge pesantemente come negli anni scorsi la debolezza psicologica di Allmendinger che, forse già innervosito dalla faccenda del choose cone, crede di aver riportato danni irreparabili e di volersi ritirare. Ovviamente prosegue la corsa, anche perché a salvarlo ci pensa una caution.

Mentre Creed è scattato alla grande e rimane al comando, sia il compagno di squadra Hemric che Jones (Brandon decisamente sfortunato in questo inizio di 2023) forano, ma la anteriore sinistra della #9 si disintegra spargendo detriti anche di carrozzeria per tutto il settore finale e quindi viene esposta la bandiera gialla.

Si riparte ai -8 nella stage e con 22 giri da disputare in totale, altra ripartenza inizialmente sotto indagine e poi approvata, Creed rimane davanti a Byron ed Allgaier mentre nel triello fra Berry, Allmendinger ed Herbst Josh manda fuori pista AJ e Riley finisce in testacoda nelle Esses.

Creed e Byron allungano, tuttavia Sheldon ha una vettura veloce solo sullo short run ed in pochi giri si uniscono a loro anche Sammy Smith, Allgaier e Custer. Quello più in difficoltà è forse Justin che, dopo il sorpasso subito dalla #18, viene passato pure da Cole. Come detto Creed non ha la vettura migliore e così Byron lo attacca nel complex, tuttavia Sheldon resiste e così il gruppo si ricompatta ancora di più. Alla fine William ha la meglio in curva1 dopo un paio di giri di battaglia. Sammy Smith sembra poter attaccare Creed, tuttavia invece a beffarlo è Custer.

La lotta magnifica nella top5 fa volare il tempo, il giro di boa di metà gara è stato già passato e al gruppo di testa si è agganciato pure Gibbs ed AJ li vede; Custer invece scavalca Creed per il secondo posto. Intanto Jeb Burton va ai box con un enorme tire rub, ma a provocare la caution non è lui bensì Moffitt che, pure lui, accusa un problema meccanico in curva1 e si ferma.

Manca poco a fine stage e praticamente tutti vanno ai box. Non si capisce perché Kligerman, Ryan Sieg ed Almirola non facciano la sosta perché sarebbe stata anche per loro l’ultima fino alla bandiera a scacchi, evidentemente però danno più peso ai punti della stage; Aric tuttavia di punti non ne prende e quindi il misteroresta. Clements finisce in coda per essersi fermato fuori dallo stallo mentre Alfredo deve pittare di nuovo.

Si riparte per uno sprint di un giro (con 17 da completare in totale) e a pagare duramente dazio è Custer (anche lui molto sfortunato finora nel 2023) che finisce vittima del 3-wide nelle Esses con Berry che non può spostarsi perché ha Byron all’interno e quindi la #8 manda Cole nella ghiaia fino alle barriere. Creed intanto è uscito davanti dai box e sul rettilineo passa Ryan Sieg, con Kligerman che ha problemi al cambio e scatta male, prendendosi la prima posizione.

Poi arriva la caution e dal box #39 malignano sul fatto che la NASCAR abbia aspettato a chiamarla per permettere il sorpasso di Sheldon. In ogni caso Creed vince sotto bandiera gialla la seconda stage davanti a Sieg, Nemechek, Almirola, Berry, Allmendinger, Byron, Gibbs, Sammy Smith e Burton che chiaramente non si era fermato dopo il guaio poco prima della precedente interruzione.

Si riparte con 14 giri alla fine, ma in pratica si decide tutto alla penultima curva subito dopo la ripartenza. Allmendinger con un dive bomb dalla quinta posizione (Sieg ha pittato così come Kligerman) si porta subito in seconda posizione all’inseguimento di Creed.

AJ ha l’auto migliore, è nettamente il più forte, non ha motivo di attaccare Sheldon con 13 giri ancora da disputare. E invece Allmendinger attacca all’interno della penultima curva, nemmeno una staccata da sorpasso. Ovviamente AJ tampona Creed e lo manda in testacoda e poi nella ghiaia. Allmendinger passa, Creed invece (anch’egli sfortunato in tutta la stagione come Jones e Custer) in coda.

Byron ne approfitta per mettere il muso davanti per il tempo di un rettilineo, poi Allmendinger si riprende la prima posizione. I due scappano, William è sempre fra i 0.4″ ed i 0.6″ ma, malgrado un AJ che dice di avere problemi ai freni, non riesce ad attaccarlo. Nel finale Allmendinger allunga fino ad 1″ di margine, poi Byron recupera e nell’ultimo giro sembra avere una chance, ma nelle Esses finisce loose e allora la corsa finisce lì.

C’è anche da raccontare cosa succede dietro di loro, infatti staccato c’è il trio composto da Nemechek, Sammy Smith e Gibbs. JHN non ne ha e scivola indietro a differenza di Gibbs che passa entrambi e si prende il terzo posto in una battaglia molto bella. Salta anche Almirola per una sosta ai box, c’è una dura battaglia con botta e risposta fra Grala e Labbé ai margini della top10 e un altro fattaccio.

Bisogna ricordare che quella di Austin è la gara di qualificazione alla prima corsa del Dash4Cash quindi i migliori quattro regular avranno la chance di vincere 100’000$ a Richmond. Nemechek è in crisi, è stato passato anche da Allgaier ma tiene ancora un posto utile. Almeno fino a quando Hemric per attaccarlo non lo tampona (di nuovo dopo l’incidente di inizio corsa) e gli provoca una foratura. E così i piloti del Kaulig Racing con due manovre censurabili hanno privato Creed e Nemechek di vincere fra sette giorni un sostanzioso montepremi.

Allmendinger vince dunque di nuovo ad Austin confermando sia tutto il suo talento ma anche le sue debolezze, anche nel dopo gara quando esulta come se avesse dominato e se avesse corso una prova pulita e ci mette del tempo ad ammettere un qualche coinvolgimento nell’incidente con Creed.

Byron chiude a 0.8″, Gibbs è terzo addirittura a 12.9″, seguono Sammy Smith (+16.8″), Allgaier (+22.3″), Hemric (+22.6″), Mayer (+23.9″, pur senza crew chief titolare in quanto malato) e questi ultimi quattro sono i qualificati per il Dash4Cash. Completano la top10 Berry (+28.5″), un Creed furioso nella rimonta (+33.3″) ed Herbst (+38.3″, sesta top10 in sei gare). Jones è incredibilmente 11° dopo un incidente all’ultima curva in cui ad avere la peggio (la colpa è sua malgrado come sempre provi lo scaricabarile) è Jeb Burton.

I risultati odierni

La classifica della “Pit Boss 250”

La classifica generale

Così in campionato dopo 6 delle 33 gare della NASCAR Xfinity Series 2023

I prossimi appuntamenti

Stasera alle 21:30 (diretta su Mola con pregara dalle 21:00 a cura di Daniele La Spina, Giovanni Esposito e Andrea Di Giacomo e poi telecronaca di Matteo Senatore e del nostro Simone Longo) ci sarà l’attesissima gara della Cup Series con i consueti big in gara ma anche le presenze di Kimi Raikkonen, Jenson Button, Jordan Taylor, Jimmie Johnson e Conor Daly. A partire dalla pole position sarà William Byron.

La NASCAR Xfinity Series tornerà invece sabato prossimo a Richmond dove ci sarà anche la Cup Series dato che i Truck saranno in Texas insieme alla IndyCar.


Immagine: Media NASCAR

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