NASCAR | Xfinity Series: Allmendinger conquista Austin in un finale senza rivali

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di Gabriele Dri @NascarLiveITA
27 Marzo 2022 - 17:55
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Gibbs fora, Custer sbaglia in pit lane, Chastain viene tamponato da Cassill che tocca anche Labbé, Jeb Burton e Clements penalizzati fra le polemiche, il JRM si autoelimina: Allmendinger rimane da solo e deve solo controllare gli ultimi giri per conquistare un altro stradale in carriera


È stata una Austin ruvida per molti protagonisti della NASCAR Xfinity Series e non, visto che erano presenti anche Chastain, Custer e Wallace. Ad uscirne indenne a discapito di molti avversari diretti è stato AJ Allmendinger che, dopo aver tenuto a bada Gibbs nella prima stage e rincorso Chastain nella seconda, nei giri finali si è trovato da solo mentre dietro di lui si scatenavano caos e problemi meccanici, soprattutto al cambio.

La gara

Come per la Truck Series ad Austin splende il sole. Di sicuro invece non è tutto sereno nel box di Brandon Jones, il quale inizia il weekend fermandosi in pista dopo 4′ delle libere, prosegue con una la partenza dal fondo e chiude con l’accusa da parte di Bilicki di essere stato mandato fuori pista dalla #19 in pieno rettilineo. Anche Vargas inizia con uno stop nelle libere per un problema meccanico; Ryan chiuderà il weekend senza rischi in una delle sue prime gare su uno stradale.

Dopo un testacoda di Yeley ed una rossa per detriti (Poole perde la batteria e forse anche la zavorra, in settimana potrebbero esserci penalità pesanti per il team) le libere si chiudono con gli specialisti Pardus (2’16.851″) e Labbé davanti a tutti con Creed, reduce dalla pole nella Truck Series poche decine di minuti prima, in mezzo a loro.

Ma in qualifica sale in cattedra Ty Gibbs che con un 2’14.520″ stacca di quasi mezzo secondo Chastain e Custer (scesi per fare esperienza così come Wallace sulla #18 del JGR), Allmendinger è solo quarto davanti a Labbé, Creed, Pardus, Austin Hill, Allgaier e Maier; i quattro DNQ sono Poole (beffato da Parsons per pochi millesimi), Williams, Iwuji e Robinson.

Dopo aver mandato in fondo ben otto vetture per modifiche in parco chiuso (fra i big Moffitt, Cassill, Jones, Sieg e Brown), si può partire e Gibbs affronta prudentemente le prime curve, al punto che Chastain nelle esse lo attacca e sorpassa portandosi in testa; penalità alla green invece per Gallagher che per evitare un tamponamento a catena esce dalla fila e guadagna posizioni.

Mentre nelle prime posizioni scorre tutto tranquillo, nel mezzo del gruppo inizia la giornata difficile, un’altra dopo Atlanta, per il JR Motorsports: in fondo al rettilineo più lungo Karam manda in testacoda Paludo e Berry non può evitare il compagno di squadra fermo in mezzo alla pista. Per entrambi c’è il muso danneggiato e Josh deve andare ai box per una sosta.

La top5 intanto vede Chastain davanti a Gibbs, Allmendinger, Custer (con Cole largo alla penultima curva) e Labbé; poco più dietro prosegue la giornata storta del JRM, infatti alla stessa curva Gragson (che per tutta la corsa soffrirà di nausea) tampona Allgaier mandandolo in testacoda. L’unico sano e salvo, per ora, dunque è Mayer. In difficoltà anche Kligerman che nei primi giri soffre di crampi alle braccia dopo la gara dei Truck.

Al terzo giro inizia il duello fantastico fra Gibbs ed Allmendinger: in curva1 Ty attacca e passa Chastain, ma Ross riattacca al secondo tornante e permette così ad AJ di farsi sotto. Chastain, che guida una vettura del DGM Racing ed è compagno di squadra di Labbé e Pardus, torna primo per mezzo giro, poi però nel complex, ad un nuovo attacco di Gibbs, nell’incrocio finisce lungo portando larga la #54 e permettendo ad Allmendinger di andare in testa.

Mentre Chastain si stacca, Wallace passando Creed è sesto avvicinandosi a Labbé ed Hill sorpassa Hemric per l’ottavo posto, Allmendinger e Gibbs continuano la loro battaglia. Ai -8 Ty ci prova alla frenata, ma AJ resiste all’esterno, ai -7 nuovo tentativo alla prima curva, ma la resistenza è identica, poi nuova chance in fondo al dritto ma Gibbs finisce largo.

Dietro di loro Chastain e Custer non recuperano decimi, anzi Cole sorpassa Ross e riperde terreno; Creed invece precipita fuori dalla top10. Ai -3 iniziano le varie strategie e ai box ci vanno Wallace (passato quinto su Labbé), Gragson, Mayer, Burton, Jones, Creed e Cassill. Ai -2 ci vanno anche Gibbs, Custer, questi due dopo sorpasso e controsorpasso, e Chastain.

Allmendinger invece sceglie i punti e vince la prima stage con 12.2″ su Labbé, 19.6″ su Hemric, 22.0″ su Kligerman, 23.7″ su Allgaier; completano la top10 dopo una caution (Currey rompe il motore in maniera scenografica) Pardus, Buford, Chase, Clements e lo stesso Gibbs mentre Custer al pit stop ha perso terreno da Ty.

Al break si completa il giro di soste (dopo una lunga pausa per Rodgers fermo in pit lane per la pompa della benzina rotta) e quindi Gibbs passa al comando su Custer, Chastain, Wallace e Mayer mentre Allmendinger scende in 16esima posizione dietro anche ad Allgaier ed Hemric che sono stati più rapidi ai box.

Si riparte con 13 giri da disputare nella stage e Chastain con un tuffo perfetto da terzo passa al comando su Mayer (che approfitta della confusione), Wallace, Gibbs e Custer. Bubba – che non è un fenomeno sugli stradali e sfrutta questa gara per fare esperienza – è in ottima forma e col sorpasso a Mayer in staccata si porta al secondo posto.

Sul traguardo, poi, Sam manca il passaggio da prima a seconda marcia e, imitando Zonta a Spa nel 2000, viene passato da Gibbs a sinistra e Custer a destra. Quello che sembra un guaio al cambio isolato invece sarà un problema che accuseranno molti.

Cole prova a sorpassare di slancio Ty in curva1, ma non ce la fa, tuttavia la sorte lo aiuta, infatti la #54 nelle esse inizia a sbandare e mancare il punto di corda. Gibbs è costretto ad alzare il piede e nemmeno il giro seguente andrà meglio, ma riuscirà a diagnosticare il problema: foratura lenta (ed il problema è corretto dato che la valvola è saltata) alla anteriore destra. Gibbs esce così tristemente dalla lotta per la vittoria.

Mentre Gibbs procede a rilento comunque lotta ed Hill non è contento della fiancata che lo manda fuori pista all’uscita delle esse; la #21 per la stage accuserà problemi di surriscaldamento causa erba finita sulla griglia del radiatore. Ad approfittare di questa confusione è Allmendinger che ai -10 è già sesto e poco dopo quinto col sorpasso a Gragson.

Mentre Chastain allunga in vetta, Custer si riavvicina a Wallace ed Allmendinger fa lo stesso con Mayer. Cole scavalca Bubba ai -8, ma Ross ormai è davanti di 3″; in coda invece Chase Parker manda in testacoda Karam nel complex. La spinta di un AJ in forte recupero ricompatta il quartetto, infatti Bubba riesce a ripassare Custer ai -6 mentre mezzo giro più tardi Allmendinger fa lo stesso con Mayer che resiste finché può.

Quando Labbé rientra nella top10 passando Cassill e poi Jeb Burton lo segue, Gallagher finisce in testacoda toccato da Snider che si vendica di un contatto ruvido precedente e Gragson apre il giro di soste mentre pensa che il motore non funzioni a regime.

A seguirlo poco più tardi ai -3 in sequenza sono Bilicki, Allmendinger, Wallace, Hill, Creed (problemi alla posteriore destra), Hemric, Labbé, Cassill, Burton, Jones (con questi tre che poco prima erano 3-wide), Clements, Kligerman, Moffitt e Paludo. Ai -2 Chastain e Custer vanno ai box chiudendo la pit lane, quindi Mayer passa al comando.

Sam vince dunque la prima stage in carriera precedendo Buford di 14.1″, Allgaier di 26.9″, Berry di 30.0″ ed Herbst di 33.8″, completano la top10 Custer, Karam, Chastain, Allmendinger e Gragson. Ma le altre notizie segnano la prima svolta nella gara: oltre alle penalità di Gallagher e Pardus c’è infatti anche quella per Custer per speeding (sarebbe stato leader virtuale) ed i problemi al cambio (seconda marcia che non resta inserita) per Wallace che rallenta notevolmente.

Dopo la fine del giro di soste (penalità per Graf che si porta via il sollevatore e problemi al cambio – ovviamente alla seconda marcia – per Allgaier) dunque Chastain passa in testa ai -14, tuttavia non riparte al meglio e così Allmendinger sfruttando, esattamente come con Gibbs, l’accelerazione in uscita di curva1 si porta al comando; seguono Gragson, Hill ed il gruppo.

Subito dopo arriva ad interrompere la lotta una caution per detriti che rende felice soprattutto Custer (balzato da 35° a 25°) mentre non ride Bilicki che viene travolto da Berry all’ultima curva proprio all’esposizione della caution; il lucky dog è Rodgers, ma il giro con cui passa da -13 a -12 è quasi futile.

Solo incidentati ed ammaccati vanno ai box, quindi alla green dei -11 Allmendinger scatta in testa e rimane primo su Chastain che, pur partendo male, approfitta del 3-wide con Gragson ed Hill per stare secondo; in coda secondo testacoda di Gallagher. Il colpo di scena arriva però dalla top10: dopo un contatto causato da Cassill, Labbé va largo perché ha rotto un componente della sospensione e deve andare ai box.

Il caos prosegue: Creed viene tamponato e si arrabbia tanto, Hill scavalca Gragson ed è terzo e Noah si stacca subito come se avesse dei problemi facendo pure da tappo al gruppo guidato da Cassill, Burton e Clements e in cui Sieg scavalca Kligerman. Di tutto questo ne approfittano Custer e Gibbs (Ty in un primo momento prima di una toccata che gli rovina il muso) che sono ai margini della top10.

Poi però arriva un’altra caution per detriti (la carcassa fumante di uno pneumatico probabilmente dello stesso Labbé) e la pausa permette di aumentare la lista dei danneggiati: Jones e Parsons hanno un passaruota che sembra più un paracadute mentre Allgaier sta perdendo anche la terza marcia e pure Hill sente qualcosa che non va, ma forse è il pescaggio della benzina. Qualcuno (Alfredo, Gibbs, Brown, Hemric, Creed, Jones e Wallace) in coda prova a ribaltare la propria gara con una sosta.

Dopo una lunga pulizia della pista si riparte ai -6 con Allmendinger davanti a Chastain, Hill, Cassill, Gragson, Burton, Clements, Moffitt, Kligerman e Buford. E in curva1 subito il colpo di scena: Cassill tampona Chastain (scattato male e trovatosi in una brutta posizione) mandandolo in testacoda; Ross viene schivato da tutti ma il DGM Racing perde il miglior piazzamento nella sua storia.

Allmendinger così ha strada libera, visto che allunga subito su Hill e Gragson, seguono già staccati Clements, Burton e Sieg, ma quest’ultimo viene passato presto da Custer cha sta facendo una rimonta esaltante, tuttavia la perdita di tempo che sconterà in questa fase gli impedirà di lottare per la vittoria.

Mentre AJ si invola, nel gruppetto citato nascono sorpassi e polemiche: Clements attacca Gragson, ma i due finiscono larghi e Burton ne approfitta, Cassill poi rompe la seconda marcia, dunque (stando alle dichiarazioni dei piloti) Jeb si prende una penalità per aver tagliato curva4 e al giro dopo, nell’ostacolare gli altri, costringe Clements al taglio ed alla penalità, ma queste due sanzioni saranno discusse notevolmente dai due piloti perché ritengono di non aver fatto nulla di eccessivo o di diverso dagli altri giri e gli altri piloti.

Gli ultimi metri vedono un solo sorpasso, quello di Mayer su Snider per la top5, per il resto è solo gestione di Allmendinger che si è trovato da solo.

AJ vince quindi su un nuovo stradale conquistando anche Austin. Austin Hill non è “profeta in patria” per 2.0″, seguono Custer (+9.2″), Gragson (+10.9″), Mayer (+12.4″), Snider (+12.5″), Moffitt (+13.0″), Buford (+13.7″), Paludo (+16.2″) e Creed (+17.3″), Kligerman è 12°, Gibbs solo 15° davanti a Karam, Chastain, Jones (che all’ultimo giro ha appunto buttato fuori Bilicki), Burton 23° davanti a Clements, Hemric, Herbst (mai protagonisti), Berry e Wallace, Cassill 31°, Allgaier 33°.

Allmendinger ha sì vinto e così è quasi matematicamente ai playoff, tuttavia le difficoltà meccaniche o causa incidenti di molti suoi rivali lasciano qualche dubbio su un eventuale dominio nel finale anche con la presenza di Gibbs, Custer, Chastain, Allgaier, Gragson, Mayer, Wallace, Clements, Burton ed altri. In sintesi, i team lasciano Austin con più danni che premi, ma a Richmond per quattro di loro (Allmendinger, Hill, Gragson e Mayer) ci sarà possibilità di riscatto con l’inizio del Dash4Cash.

I risultati odierni

La classifica della “Pit Boss 250”

La classifica generale

Così in campionato dopo 6 delle 33 gare della Nascar Xfinity Series 2022

I prossimi appuntamenti

Stasera alle 21:30 la Cup Series scenderà in pista ad Austin per la sesta gara stagionale. La Xfinity Series tornerà sabato prossimo a Richmond.


Immagine: media.nascar.com

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