NASCAR | Xfinity Series: Allgaier vince una gara ricca di incidenti in New Hampshire

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Tempo di lettura: 17 minuti
di Gabriele Dri @NascarLiveITA
17 Luglio 2022 - 15:25
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Nemmeno Allgaier è esente da errori (è lui a mandare a muro Julia Landauer), ma nell’ultima stage evita tutti gli incidenti in cui sono coinvolti gli altri big e conquista la terza vittoria stagionale rilanciandosi come uno dei favoriti per il titolo


Una gara selettiva e ricca di incidenti in New Hampshire. A finire ko praticamente tutti i big con anche Allgaier a rischiare grosso nella prima stage, ma alla fine Justin ha rimesso ordine nella sua corsa, recuperato il terreno perso e poi battuto nel finale un Landon Cassill finalmente combattivo ma anche squalificato (come Gragson) per irregolarità tecnica. Pareggio per Allmendinger e Gibbs che ora si vedono avvicinati da un rivale pericoloso per il titolo mentre gli animi nel gruppo di stanno scaldando.

La gara

La settimana della Xfinity Series (a differenza della categoria regina) è relativamente tranquilla se non per una intervista ad Allmendinger in cui AJ ammette che la velocità della #16 (e il concetto si potrebbe estendere a tutto il Kaulig Racing) sugli ovali non è stata per nulla soddisfacente. Vedere Allmendinger dire questo dopo 12 top10 nelle prime 12 gare e con AJ leader della generale sembra un dato fuori da ogni logica, ma ha ragione in quanto Allmendinger sugli ovali non è mai stato in lotta per la vittoria.

Quella del New Hampshire sembra dunque una chance per ripartire, anche perché Gibbs ha mancato la prima chance di sorpasso in classifica la scorsa settimana, tuttavia i risultati delle libere sembrano confermare la tendenza. Poi in qualifica cambia tutto e il Kaulig Racing è ad un passo dal piazzare tre auto nelle prime tre file, però all’ultimo arriva Berry a rubare la pole al campione in carica (anch’egli mai alla ribalta nel 2022) Hemric.

La pole di Josh, tuttavia, non è pulita in quanto Berry in curva2 ha toccato il muro danneggiando leggermente il paraurti. Il dubbio rimane per una giornata, poi il team #8 del JR Motorsports decide di riparare la vettura e quindi Berry è costretto a partire dal fondo insieme a Graf, Starr, Ogata, Labbé, DiSavino, Clements (tutti per modifiche in parco chiuso) e Yeley (cambio motore, anche se quello nuovo sarà altrettanto problematico).

Al via in prima fila dunque si presentano Hemric ed Allgaier con Daniel in controllo della partenza all’esterno. Le prime file scattano bene, meno il centro del gruppo dove c’è un po’ di confusione con Austin Hill che tampona leggermente Herbst. Hemric rimane dunque al comando (e per la #11 sono i primi giri al comando addirittura da Fontana) precedendo Allgaier e Gibbs, poi però Justin deve alzare il piede e viene messo nel mezzo fra Cassill e Bayne con quest’ultimo che passa al terzo posto.

Gibbs si trova dunque al secondo posto e subito inizia a puntare il leader della gara, ma il suo primo tentativo di andare al comando al sesto giro in curva3 rischia di essere un patatrac in quanto Ty perde il controllo in frenata ed Hemric (lamentandosi per l’eccessiva e affrettata aggressività di Gibbs, non una novità della #54) è costretto ad allargarsi. Fra i due litiganti il terzo gode e quindi Bayne passa in prima posizione.

Il secondo tentativo di Gibbs è pulito e quindi la coppia JGR può allungare davanti ad Hemric che ora sta facendo da tappo ad Allgaier, Byron (sulla quinta vettura JRM), Cassill e Gragson che però poco più tardi viene sorpassato di nuovo da Allmendinger. Il recupero di Ty su Trevor (che approfittato dell’errore) è rapido e quindi a metà stage esatta (22-23 giri su 45) Gibbs diventa il nuovo leader; dietro di loro Hemric perde posizioni e così la coppia Allgaier-Byron si trova a circa 2″.

Con un Bayne loose ed un Allgaier tight Gibbs sembra destinato alla fuga, e invece la #54 non allunga, Trevor rimane incollato e – come si dice negli USA – l’auto viene incontro a Justin perché col passare dei giri e col consumo delle gomme aumenta il sovrasterzo e quindi si annulla il sottosterzo precedente.

Il gruppo di testa dunque si va ricompattando nella parte finale della stage proprio mentre inizia la fase dei doppiaggi. A pagare per primo è Bayne che finisce lungo e così prima lo sorpassa Allgaier e poi un Byron che pure lui è in forma. Poco più tardi il primo incidente della gara.

Allgaier non vuole perdere nemmeno un metro da Bayne e deve tirare perché ha Byron incollato al paraurti ed è in questo momento che in curva4 commette un grave errore. Justin sta doppiando Julia Landauer, al debutto in Xfinity Series, e crede che la #45 in uscita si avvicinerà di più al muro ma ciò non avviene e Allgaier si allarga troppo tamponando la #45 che finisce a muro.

La caution a una decina di giri dalla fine della stage apre il libro delle strategie ed ai box vanno tutti tranne Sieg, Alfredo, Brown, Snider, Clements, Currey e Massey; Gibbs esce davanti a tutti mentre Byron deve fare manovra per evitare Creed nello stallo davanti a lui. Williams si prende una penalità mentre Griffith finisce col cofano alzato per un problema al servosterzo.

Si riparte con soli quattro giri da disputare ed ovviamente la battaglia è molto intensa, acuita dal fatto che Brown scatti male in prima fila. Gibbs cerca un varco sull’apron e lo trova mentre dietro di loro i piloti sono già 4-wide con Currey che precipita. Il traffico alla fine favorisce Sieg che vince la prima stage davanti a Gibbs, Allmendinger (sempre abilissimo in queste fasi), Byron, Brown, Bayne, Alfredo, Cassill, Gragson ed Hemric (con questi due che arrivano a contatto fiancata contro fiancata e Daniel non è felice). 32 le auto a pieni giri più il lucky dog DiSavino.

Al break si completa il giro di soste e Gibbs torna al comando. Si riparte così per la seconda stage, Allmendinger non al meglio e dunque Byron lo passa; Bayne e Cassill completano la top5 mentre Berry dopo la partenza dal fondo ed aver ringraziato la caution entra nella top10. Anche in questa occasione si crede che Gibbs possa allungare, ma pure ora non succede questo.

Ty, infatti, comincia ad accusare dei problemi ai freni anteriori che vengono a galla sul long run quando sembrava in controllo della situazione. Nel frattempo ai margini della top10 lo spettacolo lo regalano lo stesso Berry, Creed ed un Allgaier che, ancora ammaccato dal contatto con la Landauer, ora ha troppo sovrasterzo. Nemmeno Allmendinger è al meglio e dopo aver dato tutto sullo short run cede la terza posizione al compagno di squadra Cassill alla prima vera giornata positiva del 2022.

Si comporta bene anche Sieg che, pur con una strategia sfalsata, riprende il gruppo di testa con gomme leggermente più fresche fino al sorpasso su un Creed ancora non del tutto convincente. Davanti a loro ora c’è Herbst dopo essere stato passato prima da Berry e poi da Allgaier.

Il vantaggio di Gibbs, intanto, non ha mai toccato 1.5″ e attorno ai -15 Byron inizia il recupero praticamente tre decimi alla volta fino al sorpasso agevole, favorito anche dai doppiaggi (specialmente quello di CJ McLaughlin) ma anche dalla voglia di non rischiare di Ty, che arriva ai -9.

Nel finale di stage Gibbs alza ulteriormente il piede e si fa passare anche da Cassill, tuttavia il vero colpo di scena arriva poco più indietro. All’ultimo giro, dopo un sorpasso pulito di Noah su Hemric per il sesto posto, la #11 decide di vendicarsi della manovra nel finale di prima stage (anche se i diretti interessati negano tutto) e all’ultima curva Hemric manda in testacoda Gragson. La stage dunque tecnicamente si chiude sotto caution e Byron la vince davanti a Cassill, Gibbs, Allmendinger, Bayne, Hemric, Allgaier, Berry, Herbst e Sieg, Creed è 11°, Gragson 17°, 27 le auto a pieni giri più il lucky dog Williams.

Le prime due stage sono state relativamente tranquille se si escludono gli incidenti di Allgaier e quello di Gragson, ma l’ultima sarà decisamente convulsa (fin troppo) con ben sette caution in cui verranno coinvolti praticamente tutti i big. Dopo il giro di soste Byron resta al comando mentre Gibbs perde almeno due giri per riparare i freni anteriori sotto il cofano.

Si riparte a 102 giri dalla fine ma i guai iniziano subito. Se prima la Landauer era innocente con Allgaier, ora l’incidente in curva1 con Mills in un quasi 4-wide mentre è ultima e staccata di sette giri non è perdonabile, nemmeno al debutto. Peccato perché aveva iniziato in maniera convincente il weekend.

A metà gara la nuova classifica vede Byron al comando su Cassill, Allmendinger, Berry, Hemric, Allgaier, Bayne, Ty Dillon (sulla #48 del Big Machine Racing), Herbst e Creed. Durante la caution Hemric riporta che sia la vettura di Byron che quella di Berry (e questo lo si era già visto dalla on board camera nella seconda stage) sono sporche di olio. Non sembra nulla di preoccupante e invece la realtà alla fine sarà un’altra.

Si riparte ai -97 con Graf di nuovo a pieni giri, il servosterzo di Griffith riparato, Byron all’esterno e Cassill all’interno ma subito arriva un altro colpo di scena: William finisce largo in curva1 dopo aver forato su un detrito e torna ai box. Cassill è in testa, ma Allmendinger lo insidia prima di crollare subito e venire passato da Berry e Allgaier, tuttavia la caution arriva al giro successivo per Hemric che finisce duramente a muro in curva3.

Si teme che a forargli la posteriore sinistra sia stato Gragson e invece il “colpevole” era Creed finito nel sandwich fra Daniel e Ty Dillon. Aveva rischiato grosso anche Herbst in un contatto con Bayne. Nuova ripartenza ai -89 e Cassill a sorpresa sceglie l’interno al choose cone e la decisione non paga, infatti Berry va al comando, terzo è Allmendinger che poi viene passato subito da Creed e Gragson chiude la top5. Mentre Herbst finisce largo, arriva però un’altra caution con Griffith che perde il controllo della vettura all’interno di Massey.

Si apre qui la finestra per l’ultimo pieno, tuttavia è ancora presto per l’ultimo set di gomme e quindi vanno ai box solo uno spento Austin Hill, Clements (che ha un set in più ai box), Labbé, Alfredo, Williams e lo stesso Massey. Nuova ripartenza ai -79 e stavolta Cassill dall’interno parte bene (con lui anche Creed, Ty Dillon invece decisamente no e blocca tutta la corsia) e torna al comando davanti a Berry, Gragson, Creed ed Allmendinger. Josh poi finisce largo, viene passato da Noah e fatica a ritrovare il ritmo. Pure Sheldon prova ad approfittarne ed è qui che nascono i guai.

Berry in maniera testarda decide di chiudere la porta a Creed e così la #2 lo tocca. La #8 finisce in testacoda in curva2 giusto in uno dei punti più ciechi della pista e si innesca un big one di cui le prime vittime sono gli incolpevoli Sieg ed Herbst, uno già spento Mayer e Jones se la cavano con qualche ammaccatura, decisamente meno Snider e (ancora più colpevolmente) Jeb Burton che piomba sul groviglio a velocità decisamente troppo elevata (e anche in questo caso le dichiarazioni autoassolutorie di Jeb vengono smentite dalle immagini) e tampona violentemente Sieg facendo sollevare notevolmente la #39 da terra.

Per fortuna i piloti sono tutti sani e salvi e la corsa riprende dopo circa 7’30” di bandiera rossa senza Sieg, Burton e Snider costretti al ritiro. Stavolta quasi tutti vanno ai box per la loro ultima sosta ma non Brown, Alfredo, Labbé, Austin Hill e Weatherman con i soli Brown e Weatherman che non lo hanno ancora fatto nella ultima stage e che quindi vanno alla caccia di una ulteriore caution. Dietro di loro esce per primo dai box Creed perché Cassill ha un pit lento, Herbst invece si prende una penalità di due giri per i troppi meccanici intervenuti sotto la Damaged Vehicle Policy.

Si sta per ripartire ma la procedura viene rimandata da Berry che esce dai box con la vettura in fumo (e sotto il cofano anche in fiamme) e quindi pure Josh è costretto al ritiro appena dopo aver completato la rimonta dal fondo. Brown intanto riferisce che il cielo si sta oscurando e – secondo lui – stanno cadendo anche delle gocce di pioggia (si spiegherebbe anche l’azzardo strategico), ma l’inatteso temporale non arriva.

La green sventola a 63 giri dalla fine e Brown scatta bene a differenza di Alfredo al suo fianco che prima sfiora il muro in curva2 e poi in curva3 finisce largo; la sua non è una foratura, purtroppo è un cedimento della sospensione e pure Anthony è costretto ad un amaro ritiro così come Herbst. Nel frattempo Creed vola nel mezzo di un 4-wide e in appena un paio di giri si porta al comando in una grande occasione per lui per rientrare fra i qualificati ai playoff.

A seguirlo è Cassill, pure lui alla caccia della prima vittoria stagionale, però la striscia di incidenti non è finita. Jones (in giornata già anonima) dopo essere quasi finito in un sandwich fra Bayne ed Allgaier, poco dopo finisce pure ko, ma la colpa non è sua.

In curva3 Allmendinger attacca Labbé, poi però in curva4 lo stringe a muro mettendo praticamente fine alla gara di entrambi. Jones per evitarli sterza deciso a sinistra e, con l’aiutino dell’incolpevole (pure lui) Moffitt finisce contro il muro interno. Labbé ovviamente non è per nulla contento e nella radio della #16 va in scena un battibecco di accuse fra pilota e spotter con Allmendinger che dice che non è stato avvisato di avere ancora la #36 all’esterno e lo spotter che replica dicendo che AJ doveva sapere che Alex era lì avendolo attaccato e non avendo comunicato il via libera del sorpasso completato.

La pit lane si riapre, ma né Brown, né Clements (Weatherman ha invece già pittato) vanno ai box a montare l’ultimo set di gomme a disposizione e quindi decidono di rischiare ancora. Si riparte a 51 giri dalla fine e Creed parte bene, ma Cassill dall’esterno ancora una volta torna davanti malgrado un rischio in curva2. Sheldon si deve accodare e viene subito attaccato da un Byron che ha recuperato il giro perso grazie al lucky dog e Creed non la prende bene mostrandogli (si pensa a lui e non al compagno di squadra Hill che è nei paraggi) il dito medio. Ad approfittarne è Allgaier che risale in seconda posizione.

Allgaier è riuscito a modificare l’assetto dopo i guai precedenti ed ora si scatena andando a riprendere e passare Cassill ai -48 andando finalmente al comando. Seguono Byron, Creed, Gragson, Bayne, Hill (rimbalzato indietro), Moffitt, Ty Dillon e Brown che sta pagando le gomme usurate.

Pure Creed, forse più di testa che di vettura, inizia a cedere e viene passato da Byron che si lancia all’inseguimento della coppia di testa in cui un Cassill in forma non molla di un metro Allgaier. William sembra in grado di recuperare, ma un ulteriore colpo di scena cambia la corsa: Byron rompe il motore (e allora la perdita di olio era la sua) e si avvia verso i box senza provocare la caution tanto desiderata da Brown. Pure Allmendinger torna ai box per un problema alla anteriore destra e perde un altro paio di giri.

Quando la strada sembra in discesa, con una fuga a due davanti a Bayne nel limbo e poi Gragson che ha passato pure lui Creed, ecco l’ultimo colpo di scena: Akinori Ogata rompe il motore ai -25 e stavolta sì che arriva la caution. Brown e Clements ovviamente vanno ai box a differenza dei leader, ma li seguono anche un Mayer anch’egli non al meglio, Starr, Graf e McLaughlin e dunque Brandon ha una grossa occasione di vittoria perché riparte 13° a 21 giri dalla fine con gomme 45-50 giri migliori rispetto ad Allgaier e gli altri.

Si riparte e ancora una volta c’è un passaggio del testimone al comando con Cassill che torna in testa per la quarta volta nella corsa, ma il suo sogno dura appena due giri poi Allgaier ristabilisce le gerarchie. La loro lotta fa sperare ancora di più Brown che in due giri è ottavo, in tre sesto e poi, dopo il sorpasso su Creed, ai -16 quinto a poco meno di 2″ dalla vetta dietro a Bayne e Gragson.

Allgaier nel frattempo ha definitivamente risolto i problemi e riesce a mettere i metri decisivi su Cassill che è pressato da Bayne, ma il sorpasso mancato di Trevor permette il riaggancio di Gragson che si porta dietro Brown. Ai -12 Brandon scavalca Noah ed è a 2.2″ dal leader e 1.1″ dal secondo posto, ma a pista relativamente libera non guadagna più, ha già dato tutto quello che le gomme avevano e il suo recupero termina qui. Nel finale da notare ci sono solo il sorpasso di forza (due volte, con un primo tentativo mancato col brivido) di Bayne su Cassill e il controsorpasso di Gragson su Brown.

Justin Allgaier vince dunque la terza gara stagionale (confermando il dominio JR Motorsports sugli ovali) precedendo Bayne (+3.8″), Cassill (+4.7″), Gragson (+4.9″), Brown (+7.4″), Clements (+9.8″, anch’egli in recupero con le gomme fresche), Creed (+10.6″), Ty Dillon (+10.7″), Austin Hill (+11.6″) e Weatherman (+13.1″) che regala la prima top10 della storia al team di Jesse Iwuji.

Mentre Allgaier in victory lane fa gli auguri di buon compleanno alla moglie e chiede ancora scusa a Julia Landauer per l’incidente, i colpi di scena non sono finiti. Mentre nel garage c’è un battibecco fra Austin Hill (pilota di Richard Childress Racing) e Ty Dillon (nipote di Richard Childress che poche ore prima aveva annunciato l’addio alla #42 del Petty GMS Racing) con Creed spettatore interessato nel supportare il compagno di squadra.

Non è finita qui: ai controlli tecnici arriva la prima squalifica multipla in una gara ufficiale NASCAR addirittura dalla 600 miglia di Charlotte del 1960 (un altro caso arrivò nei Duel a Daytona nel 2017 con Truex e Buescher). Vengono esclusi dalla classifica sia Cassill che Gragson, il primo per vettura troppo bassa al posteriore, la seconda all’anteriore. A ereditare così la top10 sono Massey e Currey.

In campionato Allmendinger (20° a tre giri) si salva ancora e resta leader della generale davanti a Gibbs (21° a -4), tuttavia Allgaier si è rilanciato ed ora punta al doppio sorpasso. Sarà una estate al photofinish per i 15 playoff point aggiuntivi e a decidere saranno anche gli stradali dove, all’apparenza, Justin deve limitare i danni dai rivali.

I risultati odierni

La classifica della “Crayon 200”

La classifica generale

Così in campionato dopo a 8 gare dalla fine della regular season della NASCAR Xfinity Series 2022

I prossimi appuntamenti

Stasera alle 21:00 (diretta Mola TV e NASCAR Trackpass) ci sarà la gara della Cup Series; a partire dalla pole position sarà Martin Truex Jr. La Xfinity Series tornerà sabato prossimo a Pocono insieme alle altre due categorie e per la Truck Series sarà l’ultima corsa della regular season.


Immagine: twitter.com/NHMS

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