NASCAR | Xfinity Series: Allgaier vince a Charlotte una gara eterna dal finale fuel mileage

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Tempo di lettura: 8 minuti
di Gabriele Dri @NascarLiveITA
2 Giugno 2023 - 00:05
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La Xfinity Series è la categoria che soffre di più il maltempo. Gara in programma sabato, poi rinviata al lunedì e spezzata in due tronconi. Allgaier, Nemechek e Gibbs dominano la corsa, ma il duo JGR gioca di prudenza, Justin osa e vince risparmiando carburante. Per lui 20esima vittoria in carriera


L’esperienza del veterano ha salvato il JR Motorsports da un inizio di stagione decisamente nero. Zero infatti le vittorie del team di Dale Jr. nel 2023, l’ultima risaliva ad Homestead con Gragson nei playoff 2022, e tanti interrogativi sullo stato di salute di uno dei team più forti della NASCAR Xfinity Series. A salvare tutto ci ha pensato il veterano Justin Allgaier che, giunto alla 20esima vittoria in carriera, ha unito esperienza ed audacia per conquistare il weekend di Charlotte complicato moltissimo dalla pioggia e durato un’eternità.

La sintesi del weekend

Il weekend della Xfinity Series inizia il venerdì nella giornata con il meteo più serena di tutte. Nel tardo pomeriggio vanno in scena le consuete libere seguite dalle qualifiche. Prima ancora però i controlli tecnici che vengono falliti due volte da Jeb Burton e Stefan Parsons (per loro perdita dello stallo a Sonoma dato che a Portland ci saranno le soste congelate) mentre il crew chief della #74 viene espulso per prese d’aria irregolari. Nei giorni scorsi per il team è arrivata una penalità di 10 punti.

Nelle libere l’unico guaio è per Ryan Sieg, il cui motore esplode in metodo scenografico e dunque il pilota della #39 è costretto a saltare la sessione ufficiale. Il miglior tempo in questa è fase è di John Hunter Nemechek che precede di un solo millesimo il compagno di squadra Ty Gibbs, ma sul passo gara anche Allgaier è nelle prime posizioni. E proprio Justin nelle qualifiche piazza un giro fenomenale prendendosi la pole battendo sempre Nemechek e Gibbs. I due DNQ sono Timmy Hill e CJ McLaughlin.

Sabato è la giornata con il meteo peggiore, per guadagnare più tempo possibile la NASCAR anticipa la bandiera verde di un’ora e a tenere in piedi la cronaca ci pensa solo l’annuale FOX Drivers Only con Austin Cindric assoluto protagonista al microfono in pit lane.

A 45′ dalla bandiera verde delle 12:00 locali inizia a piovere, ma lo fa ancora con poca intensità, al punto che dopo 1h si prova pensare di accendere i motori. Neanche il tempo di dirlo che arriva la pioggia intensa. Dopo quasi 4h di rain delay arriva il posticipo direttamente al lunedì sempre alle 12:00 locali (poi diventate le 11 dopo il rinvio della Cup Series), sia per la domenica grigia, sia per non sovrapporsi alla Indy500.

Dopo un inizio di giornata ancora grigio e con nebbia e pioggerellina, l’ottimismo al lunedì è crescente e, dopo aver mandato in fondo al gruppo Ryan Sieg (ovviamente cambio motore), Berry (l’unico big), Kyle Sieg, Retzlaff, Jeffrey Earnhardt (per questi ultimi due problemi meccanici già in qualifica e senza tempo) e Parsons per modifiche in parco chiuso ed infine Justin Haley che ha sostituito dopo il cambio di programma Kyle Busch sulla #10 del Kaulig Racing, la gara può partire. Saranno dunque Haley e Gibbs a provare a disputare tutte e 900 le miglia di questo anomalo Memorial Day.

Alla bandiera verde Allgaier mantiene la prima posizione davanti alla coppia Nemechek-Gibbs; i tre in pratica monopolizzeranno la corsa, infatti guideranno 192 dei 200 giri in programma e gli otto mancanti saranno solo frutto di una strategia anomala.

La #7 rimane al comando fino alla competition caution del giro 20 al termine del quale si apre la pit lane. Dell’occasione ne approfittano quasi tutti tranne Ryan Sieg che, dato che ha bisogno di recuperare posizioni dopo la partenza dal fondo, prova in questo modo a rimettersi davanti. Il pilota della #39 ci rimarrà a lungo, ma non nel senso degli otto giri citati in precedenza, bensì perché durante la caution la bandiera gialla si trasforma per 26’42” in rossa a causa della pioggerellina crescente e che è diventata quasi pioggia.

Si riesce però a ripartire in fretta e alla bandiera verde a passare per primo Sieg e a mettersi al comando è Nemechek. A seguirlo è Gibbs mentre Allgaier ha avuto un pit stop problematico, con anche qualche contatto in corsia box, e deve recuperare terreno. Il duello in casa Joe Gibbs Racing si risolve a tre giri dalla fine della prima stage quando Nemechek finisce largo in curva1-2 e Gibbs lo infila andando a prendersi il traguardo intermedio davanti allo stesso JHN, ad Allgaier che pure lui scavalca nel finale Hemric; completano la top10 Creed, Chandler Smith, Austin Hill, Berry, Custer ed Herbst.

Si riapre la pit lane e la dinamica della gara è molto simile. Gibbs resta sì al comando, ma la bandiera gialla si trasforma in rossa per il ritorno della pioggia. Stavolta però lo scroscio è più intenso, mancano ormai solo 2h30′ alla prevista partenza della Cup Series e la NASCAR è nel mezzo di un guado dato che la Xfinity Series è stata bloccata dopo appena 48 dei 200 giri in programma ed è lontano anche il giro 90 per dichiarare la corsa ufficiale.

La decisione presa è di quelle che capitano raramente: gara della Xfinity Series sospesa e che riprenderà dopo la bandiera a scacchi della Cup Series, sperando che vada tutto bene dato che è già lunedì pomeriggio e sabato c’è in programma Portland, una destinazione decisamente non vicina da raggiungere. Per fortuna il meteo migliora e solo uno scroscio di mezz’ora frena la Cup Series nella sua 600 miglia.

Per fortuna dopo la vittoria di Blaney il radar è ancora sgombro e, dopo aver liberato la pista, si può riprendere con la Xfinity Series. Fa quasi sorridere, ma allo stesso tempo è storico, il comunicato della NASCAR: la bandiera rossa è durata 9h18’52”, tuttavia stavolta si può davvero riprendere.

Gli ultimi 35 giri della seconda stage ed i complessivi 145 di gara saranno filati e vedranno solo un incidente al momento giusto (o sbagliato) che deciderà la corsa. Partendo dal traguardo intermedio, c’è poco da dire infatti la top3 è invariata, Gibbs vince pure la seconda stage davanti a Nemechek ed Allgaier mentre dietro di loro le posizioni cambiano e stavolta a completare la top10 ci sono Austin Hill, Creed, Chandler Smith, Mayer, Brandon Jones, Custer ed un Hocevar ancora convincente.

Cambio di scena invece al pit stop generale fra le due stage: Nemechek passa il compagno di squadra Gibbs, torna al comando e lo terrà fino al citato momento decisivo. Sam Mayer a 71 giri dalla fine rovina la sua gara perdendo il controllo all’esterno di curva2 baciando poi il muro interno.

La caution arriva proprio poco prima dell’apertura della finestra dell’ultima sosta e quindi capire come si potrebbe sviluppare il finale di corsa è difficile. Allgaier in pit lane riesce a passare tutti e alla ripartenza rimane al comando malgrado gli attacchi di Nemechek al suo interno. Il duello fra i due dura a lungo, poi la vettura più veloce in pista (tranne Gibbs che sta rimontando dopo una sosta prolungata a causa del cambio del volante) ha la meglio e JHN torna in prima posizione ai -36.

Nemechek, tuttavia, resta lì per appena tre giri, poi decide di andare ai box come la maggior parte del gruppo per una sosta di sicurezza per andare fino in fondo. Fra i pochi audaci che invece proseguono c’è invece proprio Allgaier.

L’assenza di caution per tutto il finale di corsa sembra condannare la #7, tuttavia l’esperienza di Allgaier nella gestione del carburante è fondamentale. Justin cura anche al meglio l’usura delle gomme, infatti sul traguardo tagliato vittoriosamente per la 20esima volta in carriera nella NASCAR Xfinity Series il suo margine sul rimontante Nemechek è di ben 7.829″. E il JR Motorsports così si toglie un bel peso dato che questa è la loro prima vittoria stagionale dopo 2+11 gare di digiuno, un’eternità per loro.

A seguire nella top10 si piazzano Custer, Austin Hill, il rimontante Gibbs, la coppia del Jordan Anderson Racing composta da Retzlaff (partito dal fondo) e Jeb Burton, Hocevar (primo dei doppiati), Brandon Jones e Sammy Smith. Più indietro, preceduti anche da Kyle Sieg, big come Haley (898.5 miglia completate per lui nel Memorial Day), Chandler Smith, Herbst e Berry, Hemric 22° a due giri (ruota mal fissata nella seconda stage), Creed 28° a -3 (per lui pit stop fuori sequenza per riparare i danni all’anteriore destra dopo un contatto in pit lane con Berry) e Mayer 35° a -7.

I risultati odierni

La classifica della “Alsco 300”

La classifica generale

Così in campionato dopo 12 delle 33 gare della NASCAR Xfinity Series 2023

I prossimi appuntamenti

La NASCAR Xfinity Series praticamente non si è fermata. Chiusa la gara di Charlotte a tarda sera di lunedì, all’alba di martedì gli hauler erano già ripartiti in direzione Portland a circa 4475 km di distanza. Sullo stradale dell’Oregon, separata da Cup e Truck Series che sarà a Gateway, la categoria cadetta tornerà su uno stradale per l’inizio della grande estate in cui si girerà tanto a destra.


Immagine: Media NASCAR

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