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NASCAR | Xfinity Series: a Portland prima vittoria nella categoria cadetta per Shane van Gisbergen!

di Gabriele Dri
NascarLiveITA
Pubblicato il 2 Giugno 2024 - 20:20
Tempo di lettura: 15 minuti
NASCAR | Xfinity Series: a Portland prima vittoria nella categoria cadetta per Shane van Gisbergen!

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Alla seconda (vera) occasione utile van Gisbergen conquista il successo, faticando nelle ripartenze ma centrando quella finale sorpassando Allgaier dopo il caos precedente


L’attesa era tutta per lui. Visto quando fatto ad Austin, l’appuntamento di Portland era cerchiato in rosso per lui e per gli appassionati. Anche in caso di non vittoria si sapeva che ci sarebbe stato spettacolo, e invece Shane van Gisbergen ha regalato il servizio completo, in gara e anche nei festeggiamenti del primo successo in Xfinity Series, il secondo in NASCAR a poco meno di un anno da quello di Chicago. La vittoria del neozelandese non è stata semplice, ma nei momenti giusti della corsa SVG ha piazzato le mosse corrette che non hanno lasciato scampo agli avversari.

La gara

La NASCAR Xfinity Series inizia la sua seconda trasferta a Ovest per una doppietta di stradali composta da Portland e Sonoma. La tappa in Oregon rappresenta anche la fine della prima metà di regular season e quindi da questa gara in poi ogni prova è occasione di bilanci.

Si arriva a questa corsa con ancora negli occhi il finale nervoso di Charlotte. Alla fine a Portland non ci saranno vendette o ulteriori screzi e la speranza è che Austin Hill abbia imparato la lezione dai 25 punti persi in classifica oltre ai 25’000$ (anche se in molti invocavano una gara di squalifica).

In Portland al sabato (il venerdì c’è stata la gara della ARCA West Series vinta da William Sawalich con Brandon Jones a fare ancora gavetta dopo molti anni) si presentano in 39 ma ben presto rimangono in 38: nelle prove libere il motore della #35 di Frankie Muniz esplode, in qualifica non arriva la congiunzione astrale e quindi il pilota-attore è costretto amaramente a tornare a casa in anticipo.

La gara stand-alone rispetto a Cup e Truck che sono a Gateway permette l’arrivo di facce fresche: Joe Gibbs Racing richiama Ryan Truex ma soprattutto concede la chance della vita a Josh Bilicki, poi si rivedono gli specialisti ex IndyCar come Ed Jones e Sage Karam.

Vista la classifica (libere e pole position vanno a Sam Mayer) non si direbbe che è stato un sabato movimentato, e invece ci sono parecchi errori, specialmente all’ultima chicane e all’ultima curva (che nel layout delle prove è situata subito dopo la linea del traguardo valida per il cronometraggio) sono pure pesanti.

Nel gruppo A dopo il largo di Ryan Sieg, Brandon Jones rientrando in pista distrugge lo splitter nella transizione fra erba, cordolo e asfalto. Nel gruppo B rischiano grosso Creed ed Herbst (con Riley che ha appena firmato il record della pista) che si tirano la volata all’ultima curva e arrivano al contatto involontario; Chandler Smith ha invece spiattellato una gomma. In difficoltà invece a sorpresa il Kaulig Racing con van Gisbergen e Allmendinger che sprecano troppi giri per ottenere il giro buono. Shane pagherà questo ottenendo “solo” la prima fila al fianco di Mayer, AJ invece sbaglierà clamorosamente finendo contro le gomme sempre all’ultima curva dopo aver appena ottenuto il tempo valido per il secondo round.

Fra qualifiche e gara ci sono giusto tre ore, quindi i team corrono in fretta e furia ai ripari. In casa JRM arriva anche Allgaier a sostituire il muso della #9 di Brandon Jones, per Kaulig invece interviene Josh Williams nell’allestimento del muletto (originariamente destinato per Sonoma, anche nella livrea) per Allmendinger. Alla fine la lista dei partenti dal fondo è molto lunga: Allmendinger appunto per il muletto, ben 10 auto (fra cui Love, entrambi i Jones, Karam e Chandler Smith) per modifiche in parco chiuso.

Dopo aver mandato tutti in coda (Allmendinger in ritardo perché aveva problemi radio ed ha dovuto sostituire al volo il casco riaccodandosi all’ultimo al plotone), la corsa può avere inizio. Mayer scatta bene e si mette davanti a van Gisbergen il quale in curva1 sbaglia leggermente il punto di frenata, anche si intraversa e tocca Sam mandandolo in testacoda. La #1 scivola fuori dalla top20, Shane rallenta e così viene infilato da Herbst che passa al comando seguito da Allgaier; Custer e Creed completano la top5.

La minifuga di Riley viene ripresa e così al comando si forma un quintetto in cui SVG sembra ancora leggermente in difficoltà e Custer lo punta. Nel gruppo la prima uscita di pista all’ultima curva è quella di Weatherman mentre la prima penalità per il taglio della chicane iniziale è per un confuso Bearden. Più indietro si è formato invece un quartetto composto da Love, Chandler Smith, Mayer e Allmendinger che cerca di rimontare in blocco la classifica e già dopo cinque giri vedono la top20.

I primi giri scorrono via tranquilli, i leader sono vicini, sembrano aver staccato la coppia Kligerman-Bilicki che poi però si rifarà sotto. In difficoltà anche Hailie Deegan, ai box con il cofano alzato; sembra ritiro per lei, ma riprenderà chiudendo staccata di quattro giri. Il primo ritiro diventa così quello di Pardus dopo nove giri per un problema alla sospensione. Poco più tardi cede anche il semiasse di Jeb Burton che rallenta bruscamente e si rifugia in pit lane; nel suo caso i giri persi al traguardo saranno 14.

La gara è suddivisa in tre stage identiche da 25 giri, dunque passato il giro 10 chi ha tirato di più può andare in difficoltà con le gomme. Sembra che Herbst possa cedere la prima posizione ad un Allgaier molto pressante, e invece ai -10 van Gisbergen decide che è il momento per alzare il ritmo, prima attacca Allgaier sul backstretch chiudendo il sorpasso alla insidiosa chicane finale, poi al giro successivo ci prova alla staccata di curva1 su Herbst, incrocia la traiettoria e completa la manovra alla staccata di curva4 passando al comando.

SVG allunga subito sugli avversari (malgrado dica di avere un po’ di mancanza di grip) che sono ancora compatti. Custer si fa vedere e, non riuscendoci, sveglia lo stesso Allgaier che supera Herbst in curva1 al giro 19. Pure Cole cerca di stare vicino al compagno di squadra, tuttavia finisce in testacoda in curva1 e, pur pasticciando nel rientro in pista, scende solo all’ottavo posto. La sorpresa in questa fase è soprattutto il sorpasso di Bilicki su Kligerman che vale il quinto posto.

Per questa edizione della gara di Portland le regole sono cambiate, i pit stop non sono più congelati, tuttavia c’è comunque da rispettare un tempo minimo per la sosta (da ingresso ad uscita della pit lane) di 63″. Dunque l’anticipare la sosta “come avviene di solito” sugli stradali sembra inutile. E invece ai -2 van Gisbergen viene chiamato ai box (e qui si nota il muso ammaccato dal contatto al primo giro) quando aveva un paio di secondi di vantaggio. Gli altri, ovviamente tirano dritto lasciandolo solo in pit lane.

Allgaier vince dunque la prima stage precedendo Herbst (+0.6″), Creed (+1.0″), Bilicki (+1.5″), Kligerman (+2.7″, in difficoltà col bloccaggio dei freni), Sammy Smith (+5.5″), Custer (+8.5″), Ryan Truex (+10.9″), Austin Hill (+15.3″) e Karam (+17.8″); seguono Chandler Smith, Mayer, Alfredo, Allmendinger, Williams, Ryan Sieg, Love (andato progressivamente in calando), Ed Jones, Brandon Jones ed Honeyman. Retzlaff in testacoda all’ultima curva tutto da solo, lucky dog per Patrick Gallagher.

Al break ovviamente si completa il primo giro di soste e van Gisbergen torna al comando davanti ad Allgaier (che in questa occasione piena di pit crew di riserva ha il proprio crew chief come jackman), Creed, Bilicki, Custer, Truex, Herbst, Chandler Smith (ottimo +4 malgrado il tear off del parabrezza che rimane incastrato nel tergicristallo), Hill, Karam e Love. Anche Brandon Jones guadagna posizioni mentre Sammy Smith e Kligerman ne perdono numerose.

Si riparte con 21 giri da disputare nella seconda stage ed il restart è molto convulso, Creed va subito 3-wide. Van Gisbergen si dimostra ancora poco a suo agio e perde tante posizioni e nella mischia rimedia anche un tire rub alla anteriore destra, toccando Custer dopo essere saltato sul cordolo di curva2, che per sua fortuna non diventa foratura. La nuova classifica vede dunque Allgaier al comando su Creed ed i due vanno in fuga su Bilicki, Truex, Custer, Chandler Smith, van Gisbergen, Hill, Herbst e Sammy Smith con quest’ultimo che ci prova senza successo su Riley, poi finirà in testacoda all’ultima curva.

SVG inizia ora una rimonta quasi furiosa, passa subito Chandler Smith (che ha visto il tear off volare via) e si porta al sesto posto, poi è la volta di Ryan Truex, già scavalcato da Custer, nel misto del primo settore. Si sveglia ora anche Allmendinger che all’improvviso con i sorpassi su Mayer prima ed Hill poi ai -15 entra in top10 proprio mentre van Gisbergen passa anche Custer ed è quarto a 4″ dalla vetta con Bilicki in vista.

Mentre infuria la lotta in zona fondo top10, dove Mayer supera Hill, staccando forte in curva1 completando una manovra iniziata all’inizio del rettilineo principale, venendo seguito da Kligerman, ecco un altro errore di van Gisbergen che, appena superato pure Bilicki, esagera alla chicane finale. Il paradosso è che l’errore è talmente grande che la #97 supera l’erba e finisce sulla stradina di servizio tornando poi in pista evitando il cordolo che era costato caso a Jones nelle libere. E così SVG torna di nuovo dietro a Chandler Smith.

Dopo la foratura di Alfredo alla anteriore sinistra con la #5 che torna in qualche modo ai box, ci si avvia al finale di stage (stavolta senza alcuna sosta) senza scossoni in vetta. Prosegue la battaglia nella stessa zona di prima. Mayer punta Allmendinger ed i due arrivano al contatto, poi è la volta dello scambio di vernice fra Kligerman e lo stesso Mayer.

AJ sembra destinato a questo punto a crescere, vede ormai Ryan Truex davanti a sé per il nono posto ai -10 e Karam non è tanto più distante, e invece nel finale rimbalzerà pesantemente indietro. Sarà proprio Sage a far saltare la #20 che viene infilata anche da Allmendinger, Mayer e Kligerman. Più avanti, invece van Gisbergen sta forzando ancora e recupera oltre un secondo al leader Allgaier.

Ai -5 i problemi di AJ emergono, prima viene superato da Mayer in curva1, poi sull’attacco di Kligerman nel misto ha una evidente esitazione in accelerazione e viene lasciato sul posto, tuttavia Parker sbaglia pure lui all’ultima curva (come Ryan Sieg pochi istanti più tardi) e così ad entrare in top10 è Ed Jones. Il vero momento di panico, tuttavia, arriva quando un coyote attraversa la pista in curva3 ma, prima ancora che arrivi la caution, si rifugia dietro le barriere.

La stage si chiude con mezzo giro di anticipo a causa della vettura di DiBenedetto ferma in pista per un problema meccanico. La classifica all’ultimo passaggio valido vedeva Allgaier al comando con 1.5″ su Creed, 5.7″ su Bilicki, 6.5″ su Custer, 7.9″ su van Gisbergen (dopo il fuoripista era ad oltre 10″), 8.4″ su Chandler Smith, 13.6″ su Herbst, 13.9″ su Karam e 18.5″ su Ed Jones; seguono Truex, Allmendinger, Hill, Kligerman, Love, Weatherman, Williams, Sammy Smith, Clements e Brandon Jones ancora una volta disperso sugli stradali. Il lucky dog è di nuovo Gallagher. Per Allgaier questa è la sesta stage vinta consecutivamente, la decima nelle ultime sette gare in cui, tuttavia, ha raccolto solo una vittoria.

Altra sosta generale e la classifica in uscita dai box vede Allgaier sempre al comando su Creed, Bilicki, Chandler Smith, Truex (che sfrutta bene il primo stallo in pit lane), Herbst, Karam, Ed Jones, Mayer e van Gisbergen che perde cinque posizioni che potrebbero costargli caro. Precipita in fondo al gruppo Custer per un problema ad una ruota.

La bandiera verde sventola a 20 giri dal traguardo e dietro ad Allgaier si apre ancora a ventaglio. Il più efficace in questa fase si dimostra ancora Creed che dopo curva1 balza al comando, tuttavia Allgaier reagisce nelle curve successive e di forza si riprende la prima posizione. Poi il parapiglia. Love ha già distrutto il muso in un tamponamento a catena all’ultima curva (e la scena che rimarrà alla storia è quella del meccanico che si lancia sul suo cofano per “ripararlo”), Bilicki viene toccato da Karam e mandato in testacoda alla prima curva mentre Herbst ed altri prendono la via di fuga.

La classifica rivoluzionata vede dunque Allgaier primo su Creed, Chandler Smith, Truex, Mayer, van Gisbergen (uscito indenne), Karam, Sammy Smith, Herbst e Kligerman. Il fatto che SVG sia scampato ai problemi non è una buona notizia per il leader che comunque può gestire la zona cuscinetto. I problemi per Justin però si chiamano Creed, molto arrembante nei primi giri, e lo stesso van Gisbergen che è scatenato e sorpassa in poco tempo Mayer e Truex balzando al quarto posto. Saluta la compagnia invece Karam che evidentemente ha riportato qualche danno nelle fasi precedenti.

Ai -17 il neozelandese si mette alle spalle nel misto iniziale anche Chandler Smith ed ora è terzo a solo 1.3″ da Allgaier. SVG ha la lucidità di non forzare subito, sa che mancano ancora tanti giri e la vettura è dalla sua, quindi non azzarda un sorpasso a Creed che potrebbe costargli caro. Sheldon cerca di bloccare ogni porta, ma ai -13 è costretto a cedere. Mentre Herbst finisce in testacoda, SVG si ritrova così a pista libera ma deve recuperare 2.9″ alla #7.

Ma, prima ancora di capire se il recupero sia praticabile, arriva una caution: Deegan fora sul rettilineo opposto e la carcassa dello pneumatico si appoggia al muretto in traiettoria; Love è il lucky dog. Ci sono alcune soste della disperazione (come quella di un anonimo Hill che era 11°) o per riparazioni (come Bilicki ed Herbst), ma i leader ovviamente mantengono la track position. Si riparte dunque ai -9 con Allgaier al comando su van Gisbergen, Mayer, Creed, Chandler Smith, Truex, Sammy Smith, Ed Jones, Kligerman ed Allmendinger.

Pronti via ed altra ripartenza caotica. Creed scatta ancora al meglio ed infila subito van Gisbergen venendo seguito da Mayer, poi però il neozelandese ripassa la #1. Ma alla fine del giro altra caution ed è un vero parapiglia: Chandler Smith ha rotto il motore, pare dopo un tamponamento a catena alla ripartenza, e l’olio sparso alla chicane finale innesca una clamorosa carambola che si trascina fino all’ultima curva e nella quale finiscono Brandon Jones (finito sotto le gomme), Castro, Ryan Sieg e la coppia Alpha Prime composta da Ellis e Poole; Austin Green è il lucky dog.

Dietro la pace car (a sorpresa niente bandiera rossa) arriva un colpo di scena: Creed viene penalizzato per ripartenza irregolare in quanto ha cambiato corsia prima della linea dipinta all’ultima curva. Sheldon non la prende ovviamente bene, anche perché nelle ripartenze precedenti non sembravano esserci state manovre più ordinate rispetto all’ultima.

Si riparte dunque ai -4 con Allgaier ancora al comando su van Gisbergen, Mayer, Sammy Smith, Truex, Kligerman, Ed Jones, Allmendinger, Custer (emerso indenne dopo la sosta lenta) e Retzlaff.

E, dopo aver sbagliato più o meno tutte le ripartenze precedenti, al momento decisivo Shane van Gisbergen azzecca il restart. Allgaier scatta sì bene, ma Sammy Smith sul traguardo prima spinge la #97, poi ci prova sul neozelandese in staccata di curva1. Il pilota JRM non completa la manovra e questo permette a van Gisbergen di guardare solo avanti. La sua accelerazione da curva2 è nettamente migliore e in curva4 può attaccare. I due sono affiancati fino alla 5 dove la #7 è molto loose (così come lo era stata in curva2) e così van Gisbergen passa al comando.

Dietro ovviamente c’è stato un po’ di parapiglia con Truex a pagare dazio così come Clements, ma la lotta è solo davanti. Allgaier rimane ai -3 e ai -2 a soli tre decimi di distacco, Justin recupera in uscita dall’ultima curva e sul dritto, SVG allunga nel tratto più tortuoso approfittando del sovrasterzo della #7. Per un giro anche Mayer resta con loro, ma forza troppo, sbaglia e tocca con la posteriore sinistra le gomme di protezione all’uscita dell’ultima curva.

Non arriva mai un attacco di Allgaier, non c’è spazio per un suo tentativo e così nell’ultimo giro la #97 può allungare gestendo l’ultima insidiosa chicane.

Alla tredicesima gara in Xfinity Series, la seconda vera chance dopo Austin, Shane van Gisbergen vince la prima corsa nella categoria cadetta artigliando così anche i playoff. Alle sue spalle chiudono Allgaier, Sammy Smith, un Allmendinger risalito solo nel finale, l’ottimo Ed Jones, Custer, Williams (gara finalmente positiva la sua), Kligerman, Retzlaff ed Herbst; seguono Hill, Bilicki, un furioso Creed, Ryan Sieg, Green, Poole, Ellis, Kyle Sieg, Love e Perkins, Truex 27°, Mayer 28°.

Lo show di SVG non è finito con la bandiera a scacchi, nel giro di rientro infatti tira fuori dal cilindro uno dei grandi classici di quando era nel Supercars, il drifting e lo fa praticamente fino a tornare sul traguardo dove le gomme cedono. Poi arriva il trademark per i festeggiamenti: dopo l’anguria di Chastain e la piñata a forma di taco di Suárez arriva il pallone da rugby, autografato in diretta e mandato in tribuna con un punt per un fortunato tifoso. Se questo è solo l’inizio, per SVG arriveranno talmente tanti calci piazzati che dovrà essere convocato dagli All Blacks.

I risultati odierni

La classifica della “Pacific Office Automation 147”

La classifica generale

Così in campionato a metà della regular season (gara 13 su 33) della NASCAR Xfinity Series 2024

I prossimi appuntamenti

Stasera alle 21:30 (diretta su Mola con il commento di Simone Longo e Nicola Bondavalli) ci sarà a Gateway la gara della NASCAR Cup Series; a partire dalla pole sarà Michael McDowell. La Xfinity Series tornerà sabato prossimo a Sonoma per un altro stradale.


Immagine: Media NASCAR

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