Nemmeno in prossimità del Natale il mondo della Nascar si ferma. Nemmeno i piloti hanno voglia di stare a casa e le occasioni per portare a casa prestigiose vittorie non mancano. Tuttavia di fronte ad una perdita come quella di Junior Johnson tutti hanno lasciato stare quello che stavano facendo per dedicare un tributo personale ad una leggenda dello sport che è mancata la scorsa settimana.
- Kyle Larson è in forma straordinaria: con la vittoria di sabato notte al Gateway Dirt di St.Louis ha infatti portato a casa sette successi in otto gare nell’ultimo mese. A impreziosire questi successi è il fatto che il debutto del suo team personale non poteva che essere migliore. La lista degli sconfitti in una delle gare più importanti dell’inverno è lunga e importante e vede tra gli altri Chris Windom (2°), Tanner Thorson (4°), Ricky Stenhouse Jr. (5°), Logan Seavey (7°), Christopher Bell (solo 8°), Chase Briscoe (10°) mentre non si è qualificato per la finale Ryan Newman, alla prima gara su sterrato con le midget in addirittura 19 anni. Ora il tour di Larson, come da tradizione, si sposta durante le feste in Australia e Nuova Zelanda prima del ritorno in America per il tradizionale Chili Bowl di Tulsa (13-18 gennaio) al quale sono iscritte già 313 vetture. (21/12)
- E’ mancato all’età di 88 anni Junior Johnson, pilota, team owner e anche crew chief ma soprattutto uno dei cinque membri eletti per primi nel 2010 nella Hall of Fame della Nascar (gli altri erano Dale Earnhardt, Bill France Sr. e Jr. e Richard Petty). Soprannominato “The Last American Hero” in uno storico articolo di Tom Wolfe, Johnson nacque a Ronda (North Carolina) nel 1931 da papà Robert Sr. – da qui il soprannome Jr. – che di professione faceva il moonshiner ed il bootlegger, ovvero produceva e trasportava illegalmente alcolici. Seguendo le orme del padre, Junior comincia a commerciare i prodotti e – di conseguenza – a scappare nella polizia al punto che l’approdo alle corse e alla Nascar nel 1953 sono inevitabili. Una folgorante carriera (sesto in campionato nel 1955 con cinque vittorie) viene interrotta perché viene arrestato per avere una distilleria clandestina e non ovviamente perché fermato mentre trafficava. Dopo un anno di carcere, per il quale verrà graziato 30 anni dopo direttamente dal presidente Reagan, la carriera prosegue fino ad ottenere 50 vittorie in Cup Series (12° di tutti i tempi) ma non lotterà mai per il titolo dato che non disputa mai una stagione completa. Nel 1965 fonda il “Junior Johnson & Associates” un anno prima di appendere il casco al chiodo. Il team diventerà la squadra da battere nel decennio fra 1976 e 1985, infatti in questo periodo sei di questi titoli li porta a casa Johnson grazie alle due triplette di Cale Yarborough e Darrell Waltrip. Alla chiusura del team alla fine del 1995 le vittorie in bacheca erano 132 in sole 1042 apparizioni, una media incredibile. Johnson ci ha lasciato ma rimangono i mille aneddoti e storie d’altri tempi, le innovazioni tecniche, un film del 1972 ispirato alla sua vita e un marchio di fabbrica, una vettura col #11 in victory lane.
The NASCAR world mourns the passing of Hall of Famer Junior Johnson, who has died at the age of 88: https://t.co/QBv0RjnB47 pic.twitter.com/MqcKrT8MA0
— NASCAR (@NASCAR) December 20, 2019
- Brendan Gaughan ha annunciato il ritiro definitivo dalla Nascar al termine della stagione 2020. Il discendente della famiglia di Las Vegas, proprietaria di casinò e da sempre coinvolta nel mondo delle corse, dopo essersi ritirato dall’attività a tempo pieno alla fine del 2017, negli ultimi hanno è tornato a correre in Cup Series solo sugli superspeedway con il Beard Motorsports portando a casa un 11° posto alla Daytona500 del 2017 e altre due top10. Nel 2020 Gaughan correrà ancora una volta le quattro gare fra Daytona e Talladega. (20/12)
- Cup Series: Joey Gase, neo papà di due gemelli, ha annunciato che nel 2020 correrà a tempo pieno con il Rick Ware Racing. Dopo molti anni in Xfinity Series, per Gase questa sarà la prima stagione completa nella serie maggiore e affiancherà JJ Yeley al RWR. Il Joe Gibbs Racing ha invece annunciato che il nuovo crew chief di Martin Truex Jr. sarà James Small. Australiano di Melbourne, Small ha lavorato con Truex già al Furniture Row e nella scorsa stagione era ingegnere capo del team #19 ma per lui non sarà un debutto assoluto al muretto, infatti nel 2017 sostituì per due gare lo squalificato Chris Gayle e guidò il rookie Erik Jones ad un 10° posto al Watkins Glen ed un 3° in Michigan.
- Il Chip Ganassi Racing ha pubblicato le prime foto della versione aggiornata della Chevrolet Camaro ZL1 1LE in livrea gara con inclusi anche i nuovi loghi Nascar senza title sponsor. (18/12)
https://twitter.com/CGRTeams/status/1207357385649672192?s=20
- The Clash, la classica gara di esibizione che apre la stagione a Daytona, torna ad avere il suo storico sponsor. Dopo il periodo 1979-1997 infatti la corsa ad inviti si chiamerà di nuovo “Busch Clash”. Sono 20 i piloti che potranno parteciparvi, ma soltanto 18 di essi al momento hanno un sedile e dunque per Hemric e Suarez parteciparvi sarà quasi impossibile. (18/12)
The #BuschClash is BACK!
Details: https://t.co/3LSoVTmlSu pic.twitter.com/dtijbG8EvZ
— NASCAR (@NASCAR) December 18, 2019
- Notizie dai circuiti: Pocono ha diffuso una bozza del programma del weekend in cui correranno tutte le categorie con incluse due gare della Cup Series in due giorni. Darlington dedicherà invece il “Throwback Weekend”, gara di apertura dei playoff, ai campioni di ogni era. (18/12)
- Si è conclusa l’asta giudiziaria in seguito al fallimento del BK Racing del 2018. I curatori fallimentari hanno raccolto 2.23 milioni di dollari che, uniti ad altre somme reperite precedentemente, hanno portato ad un totale a disposizione di 2.35 milioni. Le richieste dei creditori tuttavia erano di oltre 12.8 milioni e dunque – ad esempio – le banche a fronte di 9 milioni di prestiti elargiti ne riceveranno indietro soltanto 1.175, l’agenzia dei tributi 450’000 $ (anziché 2.88 milioni) ed i dipendenti metà dei 356’000 $ che spettavano loro. (16/12)
- Ha destato grande interesse un articolo pubblicato dal giornalista Bozi Tatarevic per Hagerty sulle caratteristiche della vettura Next Gen. Si parla con prove decisamente accurate di sospensioni indipendenti e cambio sequenziale, novità che sarebbero storiche per la Nascar. I vertici della categoria non hanno commentato le voci al riguardo. (17/12)
- Come preannunciato la scorsa settimana, Hailie Deegan è il nuovo volto del programma di sviluppo della Ford. Dopo aver lasciato la Toyota, la Deegan si è accasata con il DGR-Crosley ma nel 2020 non correrà ancora nella Truck Series. Per lei ci saranno invece 20 gare nella ARCA Series e diverse corse nella IMSA Michelin Pilot Challenge al volante di una Mustang GT4 – così come successo negli anni scorsi per Briscoe, Custer, Cindric, Enfinger, Rhodes, Crafton e Sauter soprattutto a Mosport – per migliorare sui circuiti stradali. (17/12)
- Il DGR-Crosley continua ad essere il protagonista del mercato: Tanner Gray correrà a tempo pieno nei Truck mentre Tyler Gray (i due non sono imparentati) gareggerà nella ARCA Series. Il Niece Motorsports invece ha ingaggiato Carson Hocevar mentre l’On Point Motorsports ha comunicato che è in cerca di un pilota e di sponsor dopo che Brennan Poole si accasato con il Premium Motorsports in Cup Series. In Xfinity Series invece l’MBM Motorsports ha comunicato che dimezzerà (da quattro a due) il numero di vetture a tempo pieno e queste saranno affidate a Timmy Hill e Chad Finchum, già presenti nel team l’anno scorso.
Immagine: Jim DenHamer per speedsport.com
È vietata la riproduzione, anche se parziale, dei contenuti pubblicati su P300.it senza autorizzazione scritta da richiedere a info@p300.it.