Al primo giorno dopo la fine delle vacanze natalizie si è concluso in pratica il mercato della Cup Series, mentre si è consumata un’autentica ecatombe in Xfinity Series con ben due team chiusi. Tutto questo quando è già trascorsa più di metà della off-season e oggi a Fontana si riaccendono i motori per il primo test Goodyear dell’anno solare e manca poco ai primi appuntamenti con protagonisti i piloti Nascar.
- Come annunciato dalla fonte più affidabile in questo campo, ovvero Adam Stern del SportsBusiness Journal, nei primi di gennaio sarebbe caduta l’ultima pedina del mercato della Cup Series 2018-19. Ma che l’annuncio ufficiale si sarebbe trasformato pure in un regalo di compleanno in pochissimi potevano prevederlo. E dunque, anche se lo si sapeva già da un paio di mesi, Daniel Suarez è il nuovo pilota della Ford #41 dello Stewart-Haas Racing. Con lui si sposta dal Joe Gibbs Racing anche lo sponsor Arris che sarà sulla vettura insieme ad Haas. Al JGR però hanno saputo rimediare dato che Bass Pro Shops e Auto-Owners hanno seguito Truex dal Furniture Row alla vettura #19. Per chiudere il discorso Suarez, il compleanno si è concluso con una ulteriore buona notizia, dato che lo stesso pilota ha confermato che l’accordo col team di Tony Stewart è pluriennale. (7/1)

Escluso l’accordo verbale fra Chastain e il Premium Motorsports, rimangono vacanti solo tre sedili e tutti di team minori, i due del RWR e quello del nuovo Spire Motorsports.
- Il caso DC Solar purtroppo ha fatto la prima vittima e il suo nome è Ross Chastain. Il 20 dicembre scorso l’FBI ha effettuato una perquisizione negli uffici dell’azienda attiva nel campo delle energie rinnovabili e pochi giorni dopo Chip Ganassi ha annunciato che l’appoggio dello sponsor era venuto a mancare e per questo il team #42 in Xfinity Series, che appena due mesi prima aveva annunciato l’ingaggio di Chastain, non sarebbe stato schierato per mancanza di fondi. Per Ross, messosi in luce nel 2018, ora il futuro è incerto: ha un accordo verbale per correre ancora in Cup Series con il Premium Motorsports e – secondo quanto detto da Ganassi – nel 2019 è libero di correre dove vuole, ma rimane sotto contratto col team. (4/1)
- Se Chip Ganassi non se la passa bene, Jack Roush è messo ancora ancora peggio dato che anche lui è stato costretto a chiudere il team in Xfinity Series. Il RFR appena quattro anni fa schierava quattro vetture a tempo pieno per Sadler, Wallace, Reed e Buescher (che quell’anno vinse il titolo battendo Chase Elliott) ed oggi dell’impero di successo non rimane che nulla. Prima l’addio di Sadler e il passaggio di Buescher in Cup Series lasciarono soli Wallace e Reed, poi nel 2017 Bubba rimase senza sponsor e il suo team chiuse prima di metà stagione. Infine, l’ultimo buco nell’acqua: Lilly Diabetes annuncia che non proseguirà la sponsorizzazione dopo il 2018 e quindi Reed rimane a piedi e poi il rinato team #60, spesso in livrea neutra Ford, diventa una calamita per la sfortuna e in quasi tutte le gare finisce in un incidente da vittima innocente e l’aumento dei costi è inevitabile e l’esperimento si chiude qui. In assenza di un pilota pagante anche Jack Roush è costretto ad arrendersi e per la prima volta in 25 anni non avrà una squadra in Xfinity Series. (3/1)
- Durante i test collettivi per la 24 ore di Daytona era presente anche Kurt Busch in veste di spettatore. Lo stesso Chip Ganassi aveva dichiarato che l’approdo nel team del pilota di Las Vegas potrebbe riaprirgli le porte verso le gare endurance e la Indy500, visti i team che Ganassi schiera in Imsa, Wec e Indycar. Kurt Busch ha già corso per due volte la 24 ore di Daytona nel 2005 e nel 2008, quando arrivò 3° con una vettura del Team Penske insieme a Ryan Briscoe ed Helio Castroneves, e la Indy500 nel 2014, dove giunse 6° conquistando il titolo di rookie dell’anno e fu l’ultimo a tentare il “Double Duty”, ovvero correre Indy500 e CocaCola600 nello stesso giorno. (22/12-7/1)
- Si è conclusa l’ormai tradizionale trasferta natalizia in Australia e Nuova Zelanda di Kyle Larson e Christopher Bell per sfruttare la bella stagione dell’emisfero australe per allenarsi sugli ovali sterrati in vista dell’evento principale – per loro – di questo mese, ovvero il Chili Bowl. La più importante gara midget dell’anno infatti si terrà la prossima settimana a Tulsa, OK dove ormai è tutto pronto per uno spettacolo che si ripete da 32 anni. Ad oggi gli iscritti sono ben 355 (terzo dato di sempre dopo i 357 del 2017 e i 375 del 2016), i quali da lunedì 14 a venerdì 18, divisi in cinque gruppi, si sfideranno in prove libere, giri lanciati e gare di qualificazione che determineranno – a seconda dei risultati ottenuti – il loro punto di partenza nelle gare di ripescaggio (la cosiddetta “Alphabet Soup”) a partire dalla finale-N via via fino a risalire verso la finale-A che deciderà il campione. Inoltre, i piloti che al termine delle cinque giornate di prove saranno già automaticamente qualificati alla finale-A, si contenderanno la pole position nell’evento dedicato alla memoria di Bryan Clauson. Tra gli iscritti vi sono numerosi piloti Nascar, fra cui appunto Bell (bicampione in carica) e Larson (in caccia di un trofeo che gli manca e che desidera moltissimo), ma anche Allgaier, Bowman, Kahne, Chase Briscoe, Stenhouse, Cassill, Abreu (anch’egli bicampione), Yeley, Thorson, Windom, Berryhill, Seavey, Brad Sweet (cognato di Larson) e persino Conor Daly.
- Si sapeva che per andare avanti l’Hattori Racing aveva bisogno di un pilota pagante. Il nome è finalmente arrivato ed è quello di Austin Hill che, con l’appoggio di United Rentals, ha ottenuto il sedile della vettura campione in carica grazie a Brett Moffitt, che invece è ancora alla ricerca di un sedile, nella Truck Series. Per Hill, 11° in campionato nel 2018 con una top5 e sei top10 con lo Young’s Motorports, è una buona occasione per ottenere risultati importanti. (8/1)
- Prosegue il mercato nelle categorie inferiori: il RSS Racing ha confermato in Xfinity Series Ryan Sieg e Jeff Green, campione della categoria nel 2000 ma ancora in pista, e spera di poter schierare ancora una volta una terza vettura a tempo pieno. Scende di categoria invece Spencer Boyd, il quale nel 2019 correrà nella Truck Series con lo Young’s Motorsports. Brandon Brown invece segue la strada di Spencer Gallagher e lascia il volante, tranne per qualche gara, per assumere un ruolo dirigenziale al Brandonbilt Motorsports, piccolo team della Xfinity Series.
- Ad Atlanta, per la felicità dei piloti che lo avevano richiesto esplicitamente, si continua a non riasfaltare l’ovale più usurato di tutta la Nascar, che garantisce così un alto degrado degli pneumatici a discapito però della rapidità di asciugatura in caso di pioggia (e dato che la gara è a metà febbraio subito dopo Daytona le condizioni avverse non sono una rarità), e si provvede solo a rattoppare i punti più critici. Dall’altra parte dell’America invece, come detto in apertura, la Goodyear inaugura i test del 2019. In pista a Fontana ci saranno il neocampione Joey Logano, Martin Truex Jr., per la prima volta al volante della Toyota #19 del JGR, e proprio Daniel Suarez, che non solo ha cambiato scuderia ma anche vettura dato che passerà dalla Toyota alla Ford.
Immagini: racer.com; twitter.com/CBellRacing
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