Mancano ormai pochi giorni all’inizio della stagione NASCAR. È tempo degli ultimi annunci di mercato, ma anche di decisioni storiche, alcune invece incredibili. In primo piano la Cup Series con Harvick, Larson, Johnson e Pastrana ad aprire l’ultimo resoconto invernale dall’America prima di entrare nel vivo
Kevin Harvick lo aveva promesso e alla fine non ha mancato all’appuntamento. Il pilota dello Stewart-Haas Racing aveva detto prima di Natale che una decisione sul suo futuro sarebbe arrivata prima di Daytona. Spoilerato da un post su Reddit in cui gli utenti avevano notato nelle foto di inizio anno una patch sulla sua tuta con la scritta #4ever, un paio di giorni più tardi è arrivata la conferma ufficiale in prima persona: il 2023 sarà l’ultimo anno di Kevin Harvick. Non è stata pronunciata alcuna parola definitiva (non si parla di ritiro e basta), ma per il campione del 2014 c’è già un futuro pronto – almeno si dice – nella cabina di commento della FOX.
Questa notizia ha già praticamente aperto il mercato 2023/24. A meno di clamorosi ripensamenti alla Almirola, lo SHR dovrà sostituire un campione del calibro di Harvick e forse anche lo stesso Aric qualora decidesse davvero di appendere il casco al chiodo. L’opzione interna con la nuova promozione di Custer (appena dopo essere stato retrocesso in Xfinity) resta sulla carta ma si dice che l’obiettivo numero uno (e non solo loro) sia Ross Chastain che a quanto pare è in scadenza di contratto. Chase Briscoe invece diventerà invece presumibilmente il punto di riferimento della squadra dopo il rinnovo pluriennale a lungo termine annunciato questa settimana.
Dopo anni di sogni, finalmente ci sarà un nuovo Double Duty: Kyle Larson ha annunciato che parteciperà alla Indianapolis 500 del 2024 in una vettura portata in pista insieme da Arrow McLaren ed Hendrick Motorsports. La notizia, arrivata ad esattamente 500 giorni dalla gara, ha creato molto hype nonostante manchi ancora un anno e si spera che porti di nuovo altri piloti NASCAR a tentare l’avventura in Indiana, anche se per una sola volta. L’ultimo pilota a realizzare il Double Duty era stato Kurt Busch nel 2014.
In Cup Series c’è un nuovo team, o meglio ha cambiato nome e proprietà. Come noto da mesi Jimmie Johnson ha deciso di tornare in NASCAR acquistando una quota del Petty GMS Motorsports e di correre part time a partire dalla Daytona 500. Settimane di riflessioni su come includere nel nome della squadra la presenza di due monumenti come Johnson e Petty, due dei tre vincitori di sette titoli, ha portato al parto praticamente di un topolino: Legacy MC. Un nome che per moltissimi non significa praticamente nulla.
Con questo cambiamento si chiude una storia lunga 75 anni in NASCAR: fin dal primo anno, infatti, c’era stato in gara un team che portava il nome di Petty (papà Lee in origine e poi Richard con i suoi parenti). Il GMS Racing invece sarà ancora indipendente nei Truck e l’unica influenza sarà il fatto che Daniel Dye userà il #43.
Johnson invece non userà il #49 (ovvero 7×7) come ipotizzato in precedenza bensì il #84 ovvero il suo storico #48 al contrario oltre a fargli sperare di conquistare l’84esima vittoria in Cup Series. A fargli da crew chief sarà Todd Gordon, campione con Logano nel 2018 e che poi aveva deciso di ritirarsi dall’attività a tempo pieno diventando commentatore tecnico in radio.
Il 23XI Racing ha deciso di cambiare passo: dopo mesi di tensioni dietro le quinte con i vertici della NASCAR, si è passati all’atteggiamento “alla Trackhouse Racing”. È stato dunque confermato il progetto di una nuova sede più ampia e funzionale, ma soprattutto il fatto che a Daytona ci sarà una terza vettura che, dopo il #23 ed il #45, non potendo schierare il #12 già di Penske avrà invece il #67. Il nome che la guiderà è arrivato completamente a sorpresa: Travis Patrana. Il freestyler ha all’attivo una stagione completa in Xfinity Series nel 2013 chiusa con un buon 14° posto in classifica generale.
Il Kaulig Racing è stato sulla cresta dell’onda, anche se non nel bene. Malgrado la conferma dello scorso autunno, Landon Cassill ha annunciato in prima persona che non correrà più con la #10 a tempo pieno in Xfinity Series. Cassill paga il fallimento dello sponsor di criptovalute che lo ha accompagnato a lungo all’inizio del 2022; secondo qualcuno Landon rischia addirittura di essere citato in tribunale in quanto volto pubblicitario della azienda fallita come altri big dello sport.
Il team non ha annunciato nulla al riguardo, ignorando completamente Cassill, cercando praticamente in contemporanea di cambiare argomento rendendo noto che Chandler Smith proverà la qualificazione alla Daytona 500 sulla terza vettura del team che avrà il #13. Con questo annuncio alla prima gara stagionale ci saranno (almeno) 41 iscritti per 40 posti in griglia.
Nei test Goodyear di Austin la scorsa settimana c’è stato il debutto sia di Kyle Busch sulla Chevrolet #8 del Richard Childress Racing, sia di Tyler Reddick sulla Toyota #45 del 23XI Racing. Presente per la Ford invece Austin Cindric. Hanno debuttato anche i nuovi musi che i tre costruttori hanno presentato alla NASCAR nei mesi scorsi come aggiornamento alla prima versione della Next Gen. Da notare il maggior dettaglio nella cura dell’aerodinamica con spigoli più vivi, inclinazioni diverse e tanta curiosità sui possibili valori in campo.
Il test più importante tuttavia è stato quello di Phoenix. La due giorni è servita, almeno sulla carta, a cercare di colmare una delle insufficienze sulla pagella della vettura Next Gen dopo il primo anno: le prestazioni sugli short track. Sei i piloti in pista (Logano, Bell, Chastain, Jones, Keselowski e Stenhouse più Johnson in pista con una vettura “neutra” con la cosiddetta “regola Raikkonen”) a confrontarsi e confrontare diversi pacchetti aerodinamici in una fredda Phoenix.
Dopo un inizio per settare un benchmark con il pacchetto attuale, sono testate diverse misure di spoiler (ovviamente la preferita è stata quella con l’alettone più piccolo da 2″ rispetto ai 4″ originari ed ai 2.5″) e anche di aerodinamica anteriore e posteriore specialmente sul fondo vettura. Per queste soluzioni si è tratto ispirazione anche dai test della vettura per Le Mans e per questo qualcuno ha storto il naso pensando che i piloti Hendrick – seppur non presenti – abbiano davvero qualche vantaggio dal progetto parallelo avendo già dei dati a disposizione.
Probabilmente a far più discutere i tifosi è stata l’introduzione di silenziatori ai tubi di scarico. L’intenzione è quella di ridurre di qualche decibel (si parla di un numero fra 5 e 10 dB) la rumorosità delle vetture, una diminuzione comunque molto relativa e che, molto probabilmente, se non annunciata pubblicamente non si sarebbe nemmeno notata. I silenziatori però hanno delle controindicazioni: l’aumento della temperature degli scarichi e, di conseguenza, dell’abitacolo, un ritorno ai problemi iniziali della Next Gen e che ora si dovranno risolvere in fretta.
Nella due giorni ci sono state simulazioni sia individuali che di gara in una prova di gruppo su distanze di 40-50 giri. Adesso la NASCAR ha pochi, se non pochissimi, giorni per decidere quante novità introdurre per la stagione 2023 ed eventualmente per quali gare (per i silenziatori si parla solamente per le gare al LA Coliseum e quella cittadina a Chicago).
Un po’ di delusione invece dal Trackhouse Racing: Justin Marks dopo un inverno di silenzi ha annunciato che il Project 91 non ci sarà alla Daytona 500 e che la terza vettura destinata a piloti di livello internazionale interessati alla NASCAR sarà presente solo sugli stradali. I nomi del “successore” di Kimi Raikkonen saranno annunciati nelle prossime settimane.
Il Busch Clash è lontano ormai meno di 10 giorni. Fra le curiosità della gara al LA Coliseum ci sarà il fatto che la categoria di supporto sarà la Formula SAE, la competizione fra università di tutto il mondo, e che ai primi tre classificati del Clash saranno premiati sul podio con delle medaglie per onorare la storia olimpica passata (1932 e 1984) e futura (2028) dello stadio.
Il Richard Childress Racing ha annunciato l’ingaggio di Mike Shiplett in qualità di competition director mentre Danny Lawrence non svolgerà più questo ruolo ma quello di coordinatore dei team che in Xfinity Series hanno una alleanza tecnica con il RCR. La notizia è arrivata quando, almeno pubblicamente, Shiplett era ancora sospeso a tempo indeterminato dalla NASCAR per il caso Custer a Charlotte; poche ore dopo è arrivato l’annuncio da parte della NASCAR del reintegro di Shiplett.
Venerdì scorso si è tenuta a Charlotte la cerimonia di introduzione nella Hall of Fame della classe 2023. A ricevere l’onore, dopo la votazione tenutasi lo scorso maggio, sono stati Matt Kenseth, campione 2003 e vincitore di due Daytona 500, Kirk Shelmerdine, crew chief quattro volte campione con Dale Earnhardt, e Hershel McGriff, il pilota con la carriera più lunga della storia visto che ha corso contro praticamente tutti da Lee Petty ad Hailie Deegan.
Il più ironico e pungente dei tre è stato sicuramente, come da pronostico, Kenseth con le sue battute da uomo del nord, ma anche da padre di famiglia visto che era accompagnato dalla moglie e dal figlio Ross (ex pilota a sua volta che lo ha anche già reso nonno).
Il discorso più ricco di ringraziamenti è stato quello di Shelmerdine che ha reso omaggio sia a Richard Childress, il quale gli aveva dato fiducia, sia a Dale Earnhardt che ha portato a compimento quanto preparato insieme a Kirk, non uno dei nomi più ricordati nell’ambiente, ma è uno dei pochi in NASCAR – seppur senza successo in seguito – ad aver fatto sia il crew chief, sia il pilota e sia il team owner.
Un viaggio nella memoria il discorso di McGriff, classe 1927 e in attività fino alla primavera del 2018 quando disputò la gara della ARCA Menards (allora K&N) West Series a Tucson a 90 anni, 4 mesi e 21 giorni di età. Il tutto a quasi 68 anni dal debutto in Cup Series a Darlington (nono posto). Per lui quattro successi, tutti nel 1954 concluso al sesto posto in classifica generale. Ed ora vuole disputare una corsa al traguardo dei 100 anni.
Malgrado i test di Phoenix ancora da disputare, la NASCAR aveva già pubblicato l’aggiornamento al regolamento tecnico. Regolamento che dunque potrebbe essere ancora emendato mentre si aspetta ancora, come da tradizione, l’update a quello sportivo. Oltre ai già citati musi, il nuovo retrotreno e a tanti dettagli tecnici, sono due le novità più importanti.
La prima riguarda la sicurezza dei piloti dopo l’incidente di Jordan Anderson lo scorso autunno: dal 2023 in poi sarà obbligatorio e non più solo consigliato l’uso di indumenti ignifughi al di sotto della tuta dalla testa ai piedi. L’altra notizia è che, anche se non ufficialmente confermato, sugli short track con poco banking sarà introdotto un pacchetto da “umido” in cui potrebbero debuttare le gomme intagliate sviluppate dalla Goodyear.
Nel mix dei soliti rumor, o sogni, invernali un po’ di spazio se lo sono regalati Michael Andretti, che ha confermato che il progetto a lungo termine in Cup Series è ancora aperto, e Rick Ware, il quale a margine dell’impegno di Daytona e in IndyCar ha dichiarato che qualora Takuma Sato volesse effettuare un test in NASCAR sarebbe ben disposto a concederglielo. Casey Mears vorrebbe avere un’altra chance in Cup Series, anzi 11 in totale, per arrivare a quota 500 gare nella top class, un po’ come fatto l’anno scorso da Todd Bodine nei Truck.
Ora è ufficiale: la NASCAR Cup Series nel 2023 sarà in diretta e in esclusiva gratuita su Mola. Ad alternarsi al commento a partire dall’ormai prossimo Busch Clash (5 febbraio) ci saranno Andrea Di Giacomo, Giuseppe Esposito, Daniele La Spina, Matteo Senatore e – come new entry – il nostro Simone Longo.
I test per Le Mans sono al momento sospesi ma riprenderanno presto dato che mancano soli cinque mesi alla 24 ore. Oggi alle 17:00 a Daytona, a margine della Rolex 24, ci sarà però l’annuncio della lineup. Dati per certi Mike Rockenfeller e Jimmie Johnson, molto probabile Jeff Gordon, 50:50 invece la presenza di un quarto pilota.
Nel weekend si disputerà la 24 ore di Daytona. L’unico pilota NASCAR al via sarà Austin Cindric. Il pilota Penske guiderà la LMP2 #51 del Rick Ware Racing insieme a Devlin DeFrancesco, Pietro Fittipaldi ed Eric Lux. In caso di – improbabile – vittoria assoluta Cindric diventerebbe il quinto pilota nella storia a conquistare sia la 500 miglia che la 24 ore dopo Andretti, Foyt, McMurray e Gordon.
Nella gara delle GT4 invece c’è stato il consueto impegno della Ford nello schierare giovani piloti. Le Mustang hanno dominato la corsa (con un pizzico di fortuna per la trasmissione ko del leader Skeer a -22′): Zane Smith ed Harrison Burton hanno vinto, con il primo che sul long run nella prima metà di gara ad allungare ed il secondo a difendersi in pit lane e dalla rimonta finale della Porsche di Spencer Pumpelly (anch’egli visto in NASCAR) arrivato a soli 0.688″. Terzi invece Hailie Deegan e Ben Rhodes con entrambi i piloti veloci ad inizio stint e più in difficoltà con le gomme nel finale (+4.475″).
La NASCAR ha reso nota la lista dei piloti che potranno concorrere al premio di rookie dell’anno. In Cup Series, come ampiamente prevedibile, gli unici in lizza saranno Noah Gragson e Ty Gibbs malgrado abbiano già disputato 18 e 15 gare. In Xfinity Series la lista include Chandler Smith, Sammy Smith e Parker Retzlaff. Più nutrita la rosa nella Truck Series con Rajah Caruth, Daniel Dye, Nick Sanchez, Jake Garcia e Bret Holmes.
Austin Hill è stato ufficialmente confermato al volante della Chevy #2 del Richard Childress Racing. Suo compagno di team sarà in alcune gare sulla #3 Ty Dillon. Confermato da settimane invece Sheldon Creed.
Anthony Alfredo ha trovato casa a tempo pieno al BJ McLeod Motorsports dove guiderà la vettura #78 originariamente destinata a Garrett Smithley che invece cambia numero ed userà il #99. Stagione a tempo pieno anche per Blaine Perkins sulla #07 e Gray Gaulding sulla #08 dello SS-Green Light Racing. In casa Ford, la seconda vettura del RSS Racing sarà guidata principalmente da Joe Graf.
Tyler Reddick e Parker Chase disputeranno alcune gare sulla #24 del Sam Hunt Racing mentre sono stati annunciati i piani per la #88 del JR Motorsports: per Dale Earnhardt Jr. sono state confermate due corse mentre Miguel Paludo gareggerà ad Austin, Chicago e Indianapolis Road. Part time anche Josh Bilicki con il DGM Racing. Alpha Prime Racing ha aggiunto un altro pilota al già ampio roster dei piloti: Rajah Caruth guiderà la #45 per alcune gare.
Il Mike Harmon Racing ha confermato il suo rebranding in CHK Racing dopo l’alleanza tecnica con Gary Keller. Al volante della #74 part time ci sarà Ryan Vargas il quale debutterà anche nella Truck Series con l’On Point Motorsports. Uno degli amici di Vargas, Brad Perez, sarà invece per quattro gare sulla #35 dell’Emerling-Gase Motorports. Infine, il canadese Dexter Stacey tornerà dopo qualche stagione di assenza e a Daytona guiderà la #66 del MBM Motorsports.
L’Hattori Racing ha reso noti i propri piani per il 2023: Tyler Ankrum è stato confermato sulla #16 mentre la vettura #61 ci sarà solo part time. Riduzione dell’impegno anche per il team dei fratelli Hill con Timmy e Tyler che si alterneranno sulla auto #56. A tempo pieno, invece, Mason Massey al volante della #33 del Reaume Brothers Racing. Il team è stato protagonista, purtroppo, anche in un incidente avvenuto nella loro sede: un principio di incendio, poi spento dai vigili del fuoco, ha causato tre feriti, due ricoverati per una giornata (rispettivamente per intossicazione e ustioni) ed uno curato e poi dimesso dai sanitari.
William Sawalich, ad appena 16 anni uno dei talenti più osservati del 2023, oltre all’impegno a tempo pieno con il Joe Gibbs Racing nella ARCA Series disputerà anche sei gare per il TRICON Garage (ex David Gilliland Racing), nuovo team di riferimento – almeno sulla carta – per la Toyota.
Chase Elliott sostituirà Jake Garcia sulla #35 del McAnally Hilgermann Racing nella gara di apertura a Daytona, corsa che Garcia non può disputare in quanto compirà 18 anni il 3 marzo. Niece Motorsports, dopo settimane di silenzio, ha annunciato la riconferma di Lawless Alan sulla vettura #45.
Dopo l’addio di Vince Welch alla FOX, il nuovo commentatore della Truck Series sarà Adam Alexander che raddoppia l’impegno oltre a quello già in vigore con la Xfinity Series.
Si sono svolti a Daytona su due giorni i test in vista della stagione della ARCA Series. Ben 61 le vetture presenti che hanno svolto varie sessioni – come di consueto su uno superspeedway – su programmi diversi fra prove di gruppo e singole. A prevalere nella classifica due donne, Toni Breidinger e Amber Balcaen (rispettivamente 49.119″ e 49.123″), ma vicino a loro (49.129″) si è piazzato il favorito annunciato per il campionato, quel Jesse Love che correrà a tempo pieno con il team della famiglia Venturini. Quinto dietro a Gus Dean invece William Sawalich.
Da capire ora quanti piloti saranno effettivamente presenti a Daytona e poi quelli che ci saranno a tempo pieno. Fra di essi ci sarà l’attore Frankie Muniz, grande appassionato di motori, pilota semiprofessionista e noto al grande pubblico nel ruolo di Malcolm nella sitcom “Malcolm (in the Middle)”. Muniz nel 2001 era stato pilota onorario della pace car nella tragica Daytona 500. A partire dalla pole quel giorno c’era Sterling Marlin; il caso ha voluto che uno dei telai che Frankie utilizzerà in gara nel 2023 è proprio lo stesso della #40 dell’allora Chip Ganassi Racing.
Riorganizzazione ai vertici della NASCAR: Elton Sawyer, ex pilota in Cup e Xfinity Series, è stato promosso a Senior Vice President of Competition in sostituzione di Scott Miller che ricoprirà il nuovo ruolo di Competition Strategist. Promozioni anche per John Probst (ora Chief Racing Development Officer), Eric Jacuzzi (Vice President of Vehicle Performance), John Patalak (Vice President of Safety Engineering) e Brandon Thomas (Vice President of Vehicle Design).
Anche quest’anno è saltata la gara prevista dalla EuroNASCAR sul ghiaccio, nello specifico a Rovaniemi il 4-5 marzo, a causa della situazione geopolitica globale che rallenta la catena di forniture ai team. La competizione è stata posticipata a tempo indeterminato.
Sono stati pubblicati i calendari della serie canadese, messicana e della new entry brasiliana della NASCAR.
Il CARS Tour, uno dei campionati principali per Late Model, ha un nuovo proprietario, un gruppo formato da nomi ben noti al pubblico: Dale Earnhardt Jr., Kevin Harvick, Jeff Burton e Justin Marks.
La SRX, il campionato in stile Super Late Model che questa estate disputerà la sua terza edizione, ha annunciato i primi piloti-ospiti che parteciperanno ad alcune delle sei gare in programma. Oltre al ritorno di Hélio Castroneves saranno presenti per alcune tappe Kyle Busch, Kevin Harvick e Clint Bowyer. Lo stesso Castroneves, a margine della conferenza stampa prima della Daytona 500, ha annunciato che malgrado tante voci non debutterà in NASCAR in occasione della gara di apertura ma che tiene la porta aperta per altre corse in seguito.
Immagine: Media NASCAR
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